ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 759

Il Car sharing diventa elettrico

Sarà inoltre possibile la scelta tra il tragitto con partenza e arrivo nello stesso posto e quello di sola andata

 

car sharingIl car sharing a Torino sta crescendo.

 

Se prima si poteva disporre di 120 vetture di 10 modelli, ora c’è anche il settore elettrico con 6 fiammanti Fiat 500e che saranno alimentate in 8  stazioni di ricarica gestite dell’Iren. 

 

Sarà inoltre possibile la scelta tra il tragitto con partenza e arrivo nello stesso posto e quello di sola andata.

 

Un’opportunità in più per vivere la città senza inquinarla.

 

PG Minazzi

 

(Foto: il Torinese)

 

Fondazione Torino Musei e National Geographic insieme

I reportage di grandi  fotografi  faranno da coro e contrappunto ai mondi  dell’arte e della storia raccontati dalle collezioni e si svilupperanno attraverso temi mirati

 

natiomnalGrandi mostre, a  breve, a Torino, grazie all’accordo siglato tra Fondazione Torino Musei e National Geographic Italia, il prestigioso ente che da 126 anni diffonde la conoscenza e  l’esplorazione del mondo.

 

La neonata partnership si prospetta come grande occasione per la città e i suoi musei che legano il loro prestigio anche al marchio internazionale. Così i reportage di grandi  fotografi  faranno da coro e contrappunto ai mondi  dell’arte e della storia raccontati dalle collezioni e si svilupperanno attraverso temi mirati: dalle ricerche  legate alla natura, ai luoghi  del mondo e alle culture, tutti argomenti da sempre fiore all’occhiello del National Geographic.

 

Il prestigio e il dinamismo della Fondazione Torino Musei sono  stati decisivi per l’intesa, siglata da Corrado Corradi, Direttore Generale Divisione Stampa Nazionale del  Gruppo Editoriale l’Espresso. Tra  i suoi progetti, attingere anche all’imponente archivio del National e portare nelle sale del capoluogo subalpino sguardi e scatti  sul mondo dei grandi  fotografi.

 

Le mostre allestite nei musei  torinesi in base all’accordo, saranno progettate e realizzate in stretta collaborazione con il National Geographic Italia e per la Presidente di  Fondazione Torino Musei, Patrizia Asproni, avranno  il valore aggiunto di una significativa importanza scientifica, oltre al fascino di viaggi in mondi  lontani che attireranno ed incanteranno i visitatori.

 

Laura Goria

 

 

Gli aristocratici bebè di Stupinigi

Nella Palazzina di Caccia di Stupinigi , rinnovata di recente come museo di se stesso e come contenitore espositivo, e’ possibile ammirare fino al 31 dicembre, una galleria di 19 ritratti dei giovani reali del ‘700

 

palazzina-caccia-Ancor prima di divenire regnanti delle più blasonate dinastie di tutta Europa furono anch’essi dei bambini. Già dal loro primo vagito però , erano insigniti del Titolo di Principe o Principessa, nobili discendenti di grandi casati europei, spesso con un futuro già designato o comunque progettato affinché riuscissero ad accasarsi con infanti di un’altrettanta titolata casata. Gli aristocratici bebè  del ‘700 venivano sin dalla tenera età vestiti con sontuosissimi abitini e talvolta incipriati e addobbati con parrucche affinché il loro aspetto risultasse più imponente . PRINCIPESSINA

 

I lori volti venivano poi ritratti ed esposti nelle sfarzose dimore in cui risiedevano per simboleggiare la rispettiva posizione gerarchica nel contesto familiare e sociale, e rimarcare l’appartenenza ad una classe al di sopra di tutte altre.  La peculiarità comune a tutti i ritratti e’ l’esaltazione di un principio base del ceto aristocratico dell’epoca: l’utilizzo delle buone maniere, la compostezza dei modi e l’educazione, elementi fondamentali nella formazione di un titolato, ancor più che l’istruzione.

 

In una delle residenze reali di casa Savoia, nella suggestiva Palazzina di Caccia di Stupinigi , appartenente all’Ordine Mauriziano, rinnovata di recente come museo di se stesso e come contenitore espositivo, e’ possibile ammirare fino al 31 dicembre, una galleria di 19 ritratti dei giovani reali del ‘700. La mostra progettata da Elisabetta Ballaira e Angela Griseri, crea l’occasione per ammirare l’intero percorso di visita nel suo ritrovato splendore.  Attraverso ” I Piccoli principi di Stupinigi” e’ possibile scoprire qualche scorcio d’infanzia di quelli che furono Re, e “sfogliare” l’album dei nobil pargoli di casa Savoia.

 

Clelia Ventimiglia 

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                             

I Preraffaelliti, viaggio seducente a palazzo Chiablese

Preraffaelliti2Capita raramente di vedere riuniti in una sola volta i più importanti capolavori di un artista o di un movimento. Torna in vita, attraverso il revival medievale, un passato favoloso e remoto

 

La mostra dei Preraffaelliti è certamente una delle più belle dell’ anno per quantità e soprattutto per qualità dei dipinti esposti. Capita raramente di vedere riuniti in una sola volta i più importanti capolavori di un artista o di un movimento. Infatti spesso ne troviamo, tra le tante opere presenti nelle rassegne, solo alcune delle più famose e conosciute che appartengono all’immaginario collettivo tanto da diventare mito.

 

In questo caso invece abbiamo la fortuna di colloquiare con le massime espressioni di una confraternita di metà ottocento che ha rappresentato un’avanguardia del tutto singolare in quanto, pur figurativa, tradizionale nella stesura del colore e nel trattare temi religiosi, storici, mitologici, ha acceso uno spirito di verità e quotidianità riportando in vita, attraverso il revival medievale, un passato favoloso e remoto come se appartenesse alla propria epoca.

 

Un viaggio seducente in Palazzo Chiablese ripercorrendo le vicende umane ed artistiche di Dante Gabriel Rossetti, William Hunt, Jon Everet Millais e altri confratelli prestigiosi. Sedotti da “ Proserpina” splendida Jane Burden Morris nel simboleggiare il parallelo tra mito e vita, affascinati da “ Monna Vanna”, commossi da “ Beata Beatrix” diafana Elizabeth Siddal sospesa tra cielo e terra, dalla dimessa Cristina di “ ecce ancilla Domini”, inebriati dal lussureggiante profluvio di vegetazione di “ Ofelia” ce ne torniamo a casa soddisfatti da una mostra che ha ottenuto lo scopo di far comprendere esaurientemente la poetica e la tecnica della P R B attraverso la Bellezza.

 

      Giuliana Romano

 

 

 

 

Conoscere l’America latina

L’evento si svolge nel contesto del  progetto Paradero-Nomis, che prevede momenti di spettacolo, letteratura, poesia, arte,  gastronomia

 

SUDAMERICACultura e tradizioni dell’America Latina saranno protagonisti dell’iniziativa ‘La terra attraverso il mare’, a cura della  Compagnia di San Paolo.

 

L’evento si svolge nel contesto del  progetto Paradero-Nomis, che prevede momenti di spettacolo, letteratura, poesia, arte,  gastronomia.  – L’appuntamento è per domenica nell’area  ex Venchi Unica di Torino .

 

L’obiettivo è  “comprendere aspirazioni, sogni e memoria dei sudamericani”. Come Testimonial lo juventino Martin Caceres.

Nel Colonna di Vignale il sortilegio silente di Torino

L’artista non si è sottoposto alla dittatura dilagante rimanendo fedele al figurativo, al rispetto del passato che non può essere ignorato ma divenire sedimentata memoria iconografica da rinnovarsi con nuove soluzioni. Il nuovo è per lui la rivisitazione della grande arte antica assimilata e ricreata, mai imitata

 

colonna 1Nuove luci e nuovi colori si accendono a Vignale Monferrato grazie all’idea scaturita da Gianni Colonna di porre vivaci dipinti, quasi fossero affreschi, sui muri di palazzi e chiese. Pochi sono attualmente gli artisti che si dedicano al figurativo e ancor meno all’arte sacra in quanto l’arte contemporanea da trascendente si è trasformata in immanente proseguendo un fenomeno iniziato col Romanticismo allorché l’artista si sentì privo di una direttiva e del sostegno divino che gli dava sicurezza.

 

Si assistette ad un prisma dalle mille sfaccettature in una ricerca spasmodica di risposte cui aggrapparsi che portò ad un allontanamento dai temi tradizionali con una euforia di nuove soluzioni che nascondessero l’infelicità romantica. Se i pionieri delle avanguardie storiche che annullarono la figurazione furono geniali nelle intuizioni provocatorie, al giorno d’oggi in molti casi ci troviamo di fronte ad una sempre crescente e ripetitiva “accademia delle avanguardie”.

 

Colonna non si è sottoposto alla dittatura dilagante rimanendo fedele al figurativo, al rispetto del passato che non può essere ignorato ma divenire sedimentata memoria iconografica da rinnovarsi con nuove soluzioni. Il nuovo è per lui la rivisitazione della grande arte antica assimilata e ricreata, mai imitata, depositaria dell’unione di concetto e capacità esecutiva che contribuiscono allo stile di ogni artista.

 

La vasta cultura umanistica, l’amore per la storia dell’arte, coltivati con rigore etico, l’hanno spinto a sottolineare l’importanza del recupero delle antiche pievi immerse nel silenzio della collina vignalese attirandone l’attenzione attraverso quadri fissati sulle pareti. La severità delle architetture, testimoni della pietas contadina che si svolgeva intorno alle piccole chiese plebane, viene infusa di un alito di vita mentre le tematiche religiose danno continuità a quella che era la sincera e genuina fede popolana rinnovando lo spirito del tempo.colonna x

 

Proprio per accordarsi a quel sentire l’artista ha tenuto latenti le sollecitazioni date da illustri opere del passato che vengono fatte riaffiorare con libertà stilistica. L’Annunciazione sul muro della pieve della Madonna di Fossano evoca sia l’atteggiamento di ritrosia e sorpresa all’inaspettata irruzione dell’Angelo come accade in Simone Martini, sia il rosso ampio manto delle Vergini di Van Eyk ma viene tralasciata la sontuosità dell’oro e la minuzia dei particolari fiamminghi per non creare dissonanze con la severità della costruzione romanica.

 

Il tacito colloquio tra Madre e Figlio della pieve di Molignano, pur rimandando a precedenti Pietà fissate nell’immaginario collettivo, si distacca dalla dolorosa elegia di un Giambellino o dalla tragedia cosmica di un Sebastiano del Piombo perché viene profuso un atteggiamento pacato di serenità e speranza fatto di teneri sguardi. All’interno della parrocchiale, l’Assunta, di cui si coglie la luce di De La Tour è chiaramente ispirata da Antonello nel rigore prospettico ma diverso è lo spirito che qui è di umiltà e calda umanità data dall’abito rosso sfilacciato che sostituisce la preziosità del manto blu dipinto a lapislazzuli.

 

La vasta cultura umanistica di Colonna si evidenzia nel quadro posto sul campanile della chiesa di San Lorenzo in cui la stella cadente, citazione pascoliana, non è simbolo drammatico di “pianto di stelle” bensì fonte di luce che illumina il cielo, un cammino di speranza e di conoscenza, lo stesso delineato dal dipinto sulla scuola media con una teoria di pecore ispirate dallo “specchio della vita” di Pellizza e dal famoso fregio di Gauguin.

 

Fare arte è non solo giungere a riuscita estetica ma anche recuperare valori religiosi, morali, esistenziali con meditazione sul significato della vita. L’aver intitolato ogni opera “giorno notte”, e non è estraneo il richiamo alla tomba Medicea michelangiolesca, propone una rilettura intellettuale dell’alchemico ricongiungimento degli opposti che si alternano negli eterni cicli e ricicli della natura. Sempre presenti tre elementi: luna, luce, casa accostati in un processo di semplificazione stilistica derivata da una severa ricerca di essenzialità spaziale di sublimata purezza.

 

La luna, del tutto estranea alla concezione panteistica romantica, è un cerchio geometricamente delineato che sovrasta un paesaggio dove tutto si arresta, avulso di presenza umana, incorruttibile e impassibile alle passioni mentre è la luce artificiale improvvisamente emanata dalla casa ad evocare presenza di vita. Lo stesso uso del colore a stesura levigata con padronanza di mestiere degna dell’arte classica “ripulita e simile alla seta” come diceva Felice Casorati suo maestro, contribuisce a conferire un senso di ordine spaziale, accenti di atemporaneità e di realismo magico. Costantemente in Colonna, torinese trapiantato in Monferrato di cui coglie a volte lo splendore di un albero o di un vaso di fiori, è presente il clima di sortilegio silente assorbito a Torino “città metafisica” a detta di De Chirico.

 

Giuliana Romano

 

La città è tutta un blog

Interessante panorama dei principali bloggers subalpini.  E’ possibile segnalare i propri blog – tematici, fotografici, di attualità – purché non siano di carattere commerciale o sotto forma di semplici diari personali

 

blog

Una città molto vivace anche in rete, la nostra. Sul portale Torino Giovani, a cura del Comune, troviamo una interessante sintesi dei principali blog subalpini. Si tratta di una utile panoramica sulla materia. E’ possibile segnalare i propri commenti online – tematici, fotografici, di attualità – purché non siano di carattere commerciale o sotto forma di semplici diari personali. I vari blog sono suddivisi in sezioni:

 

Blog a Torino. E’ riportato l’ elenco di tutti i blog legati alla città.  L’aggiornamento che abbiamo riscontrato  collegandoci con il sito, al momento di scrivere questo articolo, risale però al dicembre 2011 e andrebbe quindi rinnovato.  Ad inizio pagina sono linkati i blog segnalati da voi, di seguito potrete visitare i diversi aggregatori di blog riferiti a Torino.

 

I blog che ci avete segnalato.

 Toro Blog: qui sono presenti commenti sulle formazioni e sulle news della mitica e storica squadra granata.

Juventus Supporters: i blog di tutti i supporter della Vecchia Signora.

Blog de La Stampa :  i blog dei giornalisti de La Stampa.

Torinovalley: il Piemonte che produce innovazione.

 

 

Aggregatori di blog.

BlogItalia
Elenco di blog di torinesi ospitati da
Blogitalia.

Blogger
Elenco di blog di torinesi ospitati da
Blogger.

Iobloggo
Elenco di blog di torinesi ospitati da
Iobloggo.

 

(www.comune.torino.it)

 

Mutualismo, tradizione che rivive

Un punto di riferimento per gli oltre quattrocento sodalizi ancora attivi in tutte le province piemontesi. Le  attività sono legate alla conoscenza, valorizzazione, acquisizione e conservazione del patrimonio storico-documentale ed artistico del mutualismo nella nostra regione.

mutualismo

 

Non tutti sanno che le Società di mutuo soccorso piemontesi hanno una loro fondazione. Questa nasce dall’esperienza sviluppata sul territorio, a partire dal 1996, dal “Centro per lo studio e la documentazione delle Società di mutuo soccorso” istituito dalla Regione Piemonte attraverso apposita legge finalizzata alla “Tutela e promozione del patrimonio e dei valori storici, sociali e culturali delle Società di mutuo soccorso”.  La funzione sociale di queste antiche realtà è stata davvero considerevole negli ultimi secoli su tutto il territorio piemontese.

 

La Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società di mutuo soccorso – onlus è stata costituita nel mese di dicembre 2001.  Le sedi operative sono dislocate sul territorio regionale e fanno capo alla sede dell’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, in via Bertola a Torino. Le altre “basi” sono la “Società degli Operai” a Borgomanero e la “Società  Operaia di Mutuo Soccorso” a Castellazzo Bormida. La Fondazione è il punto di riferimento per gli oltre quattrocento sodalizi ancora attivi in tutte le province piemontesi e svolge attività legate alla conoscenza, valorizzazione, acquisizione e conservazione del patrimonio storico-documentale ed artistico del mutualismo piemontese.

 

L’obiettivo è contribuire a mantenere vivi ed a diffondere gli ideali di solidarietà e attenzione alla persona che avevano all’origine ispirato le Società di mutuo soccorso, pur agendo ora in contesti profondamente mutati. Il Presidente della Fondazione è, per statuto, l’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte.

 

(www.fondazionemutuosoccorso.it)

Sentinelle in piedi per la vita e la famiglia

SENTINELLEGli organizzatori che già mesi fa avevano occupato la centralissima piazza Carignano a Torino hanno dato appuntamento per il prossimo sabato ad Ivrea

 

Le sentinelle in piedi si incontrano ad Ivrea. Come i veilleurs che si battono al di la’ delle Alpi anche nell’Eporediese prende forma quel movimento che intende opporsi all’ideologia gender e, più in particolare, al disegno di legge Scalfarotto.  

 

Si sono riuniti presso la sala Santa Marta sotto la regia della Prof.ssa Anna Bono, del dott. Carmelo Leotta e dell’avv. Giuseppe De Filippo. Presente in prima fila il Vescovo Mons.Edoardo Cerrato. Al motto “sì alla famiglia, sì alla vita” hanno risposto all’appello oltre 150 persone. Anche nel Torinese vedremo sfilare il mondo cattolico e dei valori non negoziabili?

 

Gli organizzatori che già mesi fa avevano occupato silenziosamente ma numerosamente la centralissima piazza Carignano a Torino hanno dato appuntamento per il prossimo sabato alle ore 17,30 proprio ad Ivrea, in piazza di Città.  Lo stesso giorno nel capoluogo piemontese si terra’ la sfilata del gay pride e questa volta il mondo cattolico non starà a guardare (o ad applaudire) la bandiera arcobaleno. C’è da giurarci.

 

Anita

Meditazione e Yoga agli Artigianelli

meditateLa serata  introduce ad un corso gratuito di Meditazione che inizierà a Torino  martedì 24 giugno e proseguirà giovedì 26, per continuare il mese di luglio presso il Centro Sri Chinmoy

 

Seminario sulla Meditazione e Yoga. Serata interessante, seguita da un pubblico attento  al Collegio Artigianelli. Il relatore Uday Divekar, uomo d’affari indiano, ha esposto le esperienze vissute nell’ Himalaya alla ricerca dell’Assoluto e il suo incontro con Sri Chinmoy.  A fare gli onori di casa Nivedak , istruttore del Centro Sri Chinmoy di Torino.

 

Dopo una breve introduzione sul significato della Meditazione e sull’importanza dell’esercizio per trovare nel profondo del cuore la consapevolezza e una interiorità che schiuda il nostro essere a noi stessi e ci conduca a vivere con serenità la nostra vita, la parola è passata a Uday Divekar il quale ha raccontato in inglese la sua salita sulla montagna più conosciuta al mondo.

 

Gli incontri con i maestri yogi alle appendici fino ad arrivare molto in alto, a oltre 3000 metri, per incontrare i meditatori immersi per giorni nel silenzio interiore, lontano dalla civiltà, nella bellissima natura delle vette. Alla relazione, tradotta in  italiano da Nivedak, sono seguite domande del pubblico. La serata a sua volta introduce ad un corso gratuito di Meditazione che inizierà a Torino da martedì 24 giugno e proseguirà giovedì 26, per continuare il mese di luglio presso il Centro Sri Chinmoy, in via Miglietti 3 a Torino. Per informazioni 340 8438627.

 

FMB

Meditare a Torino

Presentazione

Il centro Sri Chinmoy vuole essere un ritrovo per le persone appassionate della meditazione, interessate all’insegnamento del Maestro indiano Sri Chinmoy. Arte e poesia, musica e filosofia, persino lo sport: il pensiero alla base di questa via, che si propone come un sentiero per raggiungere l’illuminazione interiore, comprende tutti gli ideali che formano il nostro lato migliore di essere uomini e donne.

http://it.srichinmoycentre.org/centri/Torino