ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 668

Comunicare in chiave commerciale

decarolisDi Antonio DE CAROLIS

Per Paul Watzlawick, primo esponente della Scuola di Palo Alto, la cosa era molto chiara: “non si può non comunicare”.

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Paul Watzlawick

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La comunicazione, diceva, è un “processo d’interazione tra le diverse persone che stanno comunicando” quindi, per estensione, anche il silenzio è una forma di comunicazione. Questo vale per tutti, persone e aziende, in ogni momento della propria esistenza, ecco perché ogni iniziativa, ogni progetto e ogni servizio o prodotto vanno adeguatamente comunicati al mercato. Adeguatamente, perché come, diceva il saggio, “se decidi di parlare, fa’ che il tuo dire sia meglio del tuo tacere”. Marcello Marchesi, nel libro “Diario futile di un signore di mezza età” (Rizzoli 1963), scriveva: “La pubblicità è necessaria. Dice F.M., pontefice dell’advertising: “La gallina, quando ha fatto l’uovo, canta; l’anatra no. Nei negozi tutti chiedono uova di gallina, ma nessuno chiede uova di anatra“.

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Marcello Marchesi- scrittore, sceneggiatore, regista cinematografico e teatrale, paroliere e attore italiano

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La metafora è chiara: la gallina quando fa l’uovo lo comunica, l’anatra no. lo comunica “cantando”, non starnazzando,di qui il messaggio: “dobbiamo comunicare e dobbiamo farlo seguendo delle regole”.

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L’uovo è servito

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Probabilmente la “regina” delle norme della comunicazione è: “Prima di parlare poniamoci delle domande e diamo loro delle risposte”. La prime cose da chiedersi sono così ovvie che non tutti se le pongono: “Quale messaggio vogliamo trasmettere?”; “Perché un potenziale cliente dovrebbe scegliere proprio noi rispetto a un nostro concorrente ?”; “Che cosa rende particolare la nostra offerta”……. Anche se i prodotti sono simili al punto da sembrare uguali, esiste sempre un fattore distintivo tra un’azienda e l’altra, un Selling point, un’argomentazione esclusiva di vendita. Rosser Reeves, uno tra i più noti pubblicitari statunitensi del secolo scorso, lo definiva USP (Unique selling proposition). Talvolta identificarlo non è semplice ma, se valutiamo la nostra offerta nella sua completezza, non limitandola cioè al solo prodotto, scopriremo sempre più spesso che la USP sta nel servizio o nel contenuto tecnico. Chi lavora tutto il giorno con il PC, troverà forse più interessante un’assistenza on site o “Next Business Day” (entro il giorno lavorativo successivo) rispetto a uno sconto di alcune decine di euro.

La consegna in 24 ore attrarrà molto più di un piccolo sconto per chi necessita di riassortimenti veloci e non desidera avere un magazzino in casa propria. Questi ovviamente, sono solo semplici esempi, ma un confronto attento con il mercato e con i nostri competitor ne evidenzierebbe molti altri. Una volta identificato, il fattore distintivo va comunicato, ma attenzione a farlo in modo corretto. Dire a un cliente che lavora in ZTL che la macchina che vogliamo vendergli è elettrica serve a poco, a lui dobbiamo sottolineare che non avrà limitazioni nella circolazione. E’ necessario comunicare sempre il beneficio che otterrà, non la caratteristica tecnica, e il beneficio deve essere specifico per il nostro interlocutore, non per quello di altri. Enfatizzare, ad esempio, la libera circolazione nel centro cittadino a chi non necessita di recarvisi, è pressoché inutile.

Schematizzando potremmo dire che per comunicare con efficacia è necessario definire: A CHI – il target al quale vogliamo comunicare. CHE COSA – Il contenuto della comunicazione. IN CHE MODO – La modalità di comunicazione. QUANDO – Periodi di maggiore concentrazione delle vendite. DOVE – I mezzi attraverso i quali comunicare. Riguardo ai mezzi da utilizzare la domanda “sorge spontanea”: Come scegliere tra TV, Radio, Giornali, Riviste di settore, Directory, Sito Internet, Social network..? La prima risposta potrebbe essere: Dipende dal budget che abbiamo a disposizione, ma crediamo sia limitativo ed anticipato, perché sarebbe giusto ragionare in termini di “customer behaviour”, cioè dell’analisi del comportamento del cliente tipo. Conoscere il comportamento del nostro potenziale cliente in fase di acquisto è fondamentale perché, se esiste un percorso logico che i clienti utilizzano per fare un acquisto, è cosa buona assecondarlo.

A titolo di esempio, se chi vende tavole da surf sa che i propri clienti, prima di fare l’acquisto, si informano sulla rivista ” tavole per tutti i gusti” (credo non esista…) è meglio che il valore più alto del proprio budget lo si investa qui. Per analisi di questo genere è possibile rivolgersi ad agenzie specializzate o fare tesoro di quanto affermava Plutarco: “Se sai ascoltare impari anche da chi parla male”. I clienti, contrariamente a quanto qualcuno ancora pensa, amano parlare con le aziende e, quando lo fanno, offrono suggerimenti e punti di vista utilissimi agli uomini di marketing.

Alcuni esperti di psicologia della comunicazione sostengono che il momento migliore per acquisire informazioni è quello che segue l’atto di vendita perché, a prescindere dall’esito della trattativa, l’interlocutore si libera delle barriere pregiudiziali del ruolo e si relaziona da partner commerciale. Comprendere i mutamenti del mercato e assecondare i comportamenti dei nostri clienti significa aiutarli a decidere, semplificando il loro processo d’acquisto; pertanto è necessario ascoltare. Molti credono che il bravo venditore sia quello che parla tanto, ma non è così. L’ascolto è fondamentale perché le caratteristiche di un prodotto vengono nobilitate al rango di beneficio solo se rispondono a bisogni reali e per conoscere i bisogni reali è necessario comunicare .

Buona comunicazione a tutti.

Renzi: “G7 dell’Industria il prossimo anno a Torino”

renzi matteo2“Il G7 dell’ Industria il prossimo anno sarà  a Torino:  è la capitale dell’industria italiana, quella storica e noi ci auguriamo anche del futuro”. La notizia viene  dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, che l’ha annunciata all’assemblea  degli industriali torinesi, nel corso della sua visita sotto la Mole.

Euro 555.512.528: Morano striglia il Comune per i debiti con Gtt e Iren

morano redazio1E’ sull’onda del disastro che si sta abbattendo sul Comune di Roma e sulla scia degli apprezzamenti che qua e là colleziona il sindaco nostrano del Movimento Cinquestelle , che va in scena lo scontro tra Appendino e le opposizioni del consiglio comunale, ( del tutto  in sordina rispetto alla collega romana) pronte a rivolgersi a Corte dei Conti e Procura, se non verrà fatta chiarezza sul Bilancio del Comune 2015 approvato proprio dalla Giunta grillina e che ha fatto inorridire il consigliere –notaio Alberto Morano.

Ieri, in una  Commissione Controllo di Gestione assai vivace tenutasi a Palazzo Civico, in presenza dei vertici GTT, il sindaco con un atto di grande coraggio, è di dovere ammetterlo, ha dichiarato di assumersi tutta la responsabilità politica per l’approvazione di quei bilanci e di risponderne in prima persona sui conti GTT e Infra.To , oggetto della riunione .

comune municipioIl civico Morano e il capogruppo del PD Stefano Lo Russo hanno condiviso la preoccupazione per “il livello di confusione che regna sulla situazione finanziaria da parte della Giunta pentastellata”. I disallineamenti nei conti, i debiti folli verso alcune partecipate e relazioni che dovrebbero far parte della documentazione , assenti, hanno infatti allarmato in primis Morano e poi anche tutte le opposizioni, che adesso attendono le verifiche annunciate dalla Giunta sul Bilancio del Comune 2015  e che dovrebbero servire proprio  a giustificare eventuali errori commessi . In attesa che la Appendino e i suoi si raccapezzino,  Standard&Poor’s definisce un andamento economico “stabile e in continuità con la vecchia Giunta” con  raiting ”BBB”. Intanto ,un post pubblicato sulla pagina Facebook di Morano mostra i conti sballati e  spiega “tecnicamente” il problema , che se non chiarito , avrà gravi ripercussioni sull’amministrazione cittadina.

“L’indebitamento complessivo del Comune di Torino nei confronti del Gruppo Iren (incluso Amiat) appendino manifestoammontava al 31/12/2015 ad Euro 179.256.000 (pag 179 del fascicolo di Bilancio di Iren); quello nei confronti di GTT ad Euro 111.232.000 (di cui per circa 40.000.000, sembrerebbero non esservi gli stanziamenti corrispondenti nei conti del Comune di Torino – pag. 119 del fascicolo di Bilancio di GTT) Infine i debiti del Comune di Torino verso Infra.To ammontavano ad Euro 265.030.000 (pag. 32 del fascicolo di Bilancio di Infra.To). In sintesi il debito del Comune di Torino nei confronti di Iren, Amiat, Gtt e Infra.To ammontava al 31/12/2015 a complessivi  Euro 555.512.528.   STIAMO PARLANDO DI PIU’ DI MEZZO MILIARDO DI DEBITI. Ritengo che sia gravissimo che di questo debito non vi sia traccia nel documento allegato alla relazione di rendiconto 2015 del Comune di Torino e predisposto ( si fa per dire) ai sensi dell’articolo 11 comma 6 Lett. J del D.Lgs. 118/2011 .”

I conti dei grillini non tornano, e nel frattempo il sindaco Appendino il 10 e l’11 ottobre andrà a Dubai per il  Global Islamic Economy Summit , con lo  scopo di coltivare i rapporti tra Torino e le finanze del mondo arabo.

CV

Misura di sicurezza sanitaria, Rems a San Maurizio

sanitaL’ospedale Beata Vergine Consolata di San Maurizio Canavese (Torino) ospiterà una Residenza per l’esecuzione di misura di sicurezza sanitaria (Rems). Quella dei Fatebenefratelli è una struttura riabilitativa di secondo livello, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale, con 165 posti letto, due comunità protette e, da quest’autunno, una Rems, una delle residenze create dopo la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). Il primo paziente arriverà a San Maurizio Canavese quest’inverno.

Finora, in Italia gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari erano sei, ed ospitavano mediamente circa 1.400 individui autori di reato. Le leggi 9/2012 e 81/2014 hanno decretato la chiusura di queste strutture entro il 31 marzo 2015 ed il graduale trasferimento di tutti i pazienti a “Residenze per l’esecuzione di misure di sicurezza” (REMS), strutture gestite dagli stessi Dipartimenti di Salute Mentale in collaborazione con il Ministero della Giustizia: le Rems hanno particolari caratteristiche gestionali e dovrebbero avere non più di 20 posti-letto. Contemporaneamente, i pazienti a basso rischio saranno seguiti dai DSM. In alcuni casi, come avviene a San Maurizio Canavese, viene adibito a Rems un presidio ex art. 43 dl 833/78, equiparato nell’attività al servizio pubblico.

«La realizzazione di una Rems comporta un impegno notevole – commenta il superiore provinciale dei Fatebenefratelli, fra Massimo Villa – che risponde all’intento di creare una struttura a “misura d’uomo”, veramente riabilitativa e psico-educativa, lontanissima dalle orribili esperienze legate ai vecchi “manicomi criminali”, trasformatisi poi in Opg, e in linea con il carisma dell’Ospitalità dell’ordine ospedaliero San Giovanni di Dio».

Massimo Iaretti

I sindacati: “A Mirafiori si lavora di più, segnale positivo”

fiat fcaIl suv Levante sta andando bene per numero di ordini, così  alle carrozzerie di Mirafiori c’è più lavoro e altri 210 operai tornano in fabbrica. Il numero degli esuberi dichiarati scende da 1.303 a 1.144. Soddisfatti i sindacati dopo l’incontro con Fca sui contratti di solidarietà in vigore nello stabilimento: “Una buona notizia che dimostra la bontà dell’accordo  firmato”. Così Dario Basso, segretario generale della Uilm . Saranno due i  turni e sono previsti anche sabati lavorativi entro la fine dell’anno.

 

(foto: il Torinese)

Dissalare (e bere) acqua di mare? Ora ci pensa il Poli

POLITECNICOUno studio condotto dal Politecnico di Torino in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (USA) e pubblicato sulla rivista Nature Communications indica un metodo innovativo per migliorare le prestazioni della dissalazione a membrana. In futuro, nuove membrane per l’osmosi inversa potrebbero rendere potabile l’acqua del mare in modo più economico

 

Rendere potabile l’acqua di mare: questo l’ambizioso obiettivo, che potrebbe contribuire a risolvere problemi sostanziali per molti Paesi nei quali la disponibilità di acqua dolce è limitata, della ricerca di un team di ingegneri del Dipartimento Energia – DENERG del Politecnico di Torino in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology-MIT (Cambridge, USA) e l’University of Minnesota (Minneapolis, USA). Le tematiche di ricerca legate al tema dell’acqua, infatti, vedono il Politecnico collaborare con le più importanti università al mondo e condurre progetti altamente interdisciplinari che coinvolgono numerosi gruppi di ricerca dell’Ateneo.

La prestigiosa rivista Nature Communications ha recentemente pubblicato i risultati della ricerca di DENERG e MIT, aprendo così una nuova via nello sviluppo di tecnologie per la dissalazione a membrana.

L’acqua salata del mare può infatti essere resa “dolce” (dissalata) con l’impiego di una membrana, ossia grazie a un “setaccio” in grado di separare le molecole di acqua dai sali in essa disciolti. L’energia necessaria a questo processo di separazione può essere fornita da una sorgente di calore, da un campo elettromagnetico oppure dalla pressione idraulica esercitata da una pompa. In particolare, la ricerca italo-americana si è concentrata sul processo di osmosi inversa per la dissalazione dell’acqua, basato sulla capacità di alcuni materiali porosi di farsi attraversare dalla sola acqua in pressione, separandola così dal sale.

Gli ingegneri del Politecnico di Torino hanno  dimostrato che l’enorme differenza tra i valori di permeabilità della membrana attesi e misurati sperimentalmente sono da imputarsi alla resistenza superficiale della membrana al trasporto dell’acqua. Tale resistenza è dovuta agli attuali metodi di fabbricazione delle membrane in zeolite, che causano la chiusura di più del 99,9% dei pori superficiali teoricamente disponibili. In altri termini, le molecole di acqua hanno a disposizione un ridottissimo numero di pori per infiltrarsi nella membrana (uno ogni mille), e questo causa un effetto collo di bottiglia che rallenta il trasporto complessivo dell’acqua attraverso la membrana, dunque riducendone drasticamente la permeabilità. Dopo più di due anni di ricerche tramite simulazioni al computer e attività di laboratorio, Matteo Fasano, Alessio Bevilacqua, Eliodoro Chiavazzo, Pietro Asinari (Multi-Scale Modelling Lab, Dipartimento Energia al Politecnico di Torino), Thomas Humplik, Evelyn Wang (Device Research Laboratory, MIT) e Michael Tsapatsis (Tsapatsis Research Group, University of Minnesota) sono così riusciti a creare un preciso modello fisico di questo processo.

 

Telefono Amico, al via il corso per volontari

Il 20 ottobre al Centro Servizi del Volontariato in via Giolitti 2

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Giovedì 20 ottobre prenderà avvio il 92 esimo corso di comunicazione per volontari di Telefono Amico, servizio di ascolto telefonico svolto esclusivamente da volontari che, da oltre 50 anni, sono disponibili a instaurare una relazione comunicativa alla pari con altre persone, nel momento in cui queste avvertono il bisogno di una comunicazione e non hanno nessuno vicino a loro che sia disponibile a parlare e ascoltarle.

Alle 20.45, il 20 ottobre, presso il Centro Servizi Vol.To in via Giolitti 2, avrà quindi luogo il primo dei dodici incontri previsti del percorso, in programma ogni giovedì dalle 20.45 alle 22.45. Sarà una preziosa occasione per sperimentarsi sia nell’ascolto sia nel relazione con l’altro. Ai partecipanti non sono richieste competenze specifiche, ma semplicemente la volontà di mettersi in gioco. Il corso è aperto a tutti.

Telefono Amico nasce come servizio di prevenzione al suicidio negli anni Cinquanta del Novecento in Inghilterra ed è approdato in Italia pochi anni dopo. L’ Associazione Mondo X è stata tra le prime, proprio a Torino, a aderire al progetto nel lontano 1964, svolgendo da allora, ininterrottamente, questo tipo di servizio. Dal 1974 il movimento ha assunto la veste formale di Associazione, dotandosi di uno statuto, anche se continua a non chiedere ai propri aderenti alcun contributo associativo né tessera, nella convinzione che non si possa tesserare un cammino di ricerca personale della propria maturità.

Attualmente il gruppo è composto da sessanta persone, tutte volontarie, alle quali non viene riconosciuto alcun tipo di rimborso spese, fatte salve quelle sostenute. Anche gli stessi compiti organizzativi sono svolti da volontari non retribuiti.

Il Centro di Torino ha inoltre contribuito a fondare altri centri distribuiti in diverse regioni, giungendo a creare una rete nazionale, Telefono Amico Cevita (www.telefonoamicocevita.it). Questi centri affrontano l’impegno della copertura del servizio 24 ore su 24. Recentemente Telefono Amico ha festeggiato il suo 50 esimo compleanno, realizzando un progetto dal titolo “a friend for life”, che ha condotto alla nascita del Portale Amico (www.portaleamico.it), attraverso il quale si può accedere ai canali di chat e mail, che vengono a aggiungersi alla tradizionale linea telefonica, creando una pluralità di offerte di contatto per chi si trovi nel bisogno di un contatto umano.

Il corso organizzato da Telefono Amico propone, così, ai partecipanti la possibilità di reimparare a comunicare in una società in cui la comunicazione risulta sempre più difficile, una società che, secondo il sociologo Zygmunt Bauman, è “liquida”, basata, cioè, su una “cultura del disimpegno, della discontinuità e della dimenticanza, tesa soltanto al profitto”.

Mara Martellotta

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Per maggiori informazioni si può inviare una mail a: corso@telefonoamicotorino.it

Telefono Amico risponde al numero telefonico 0113195252.

Il numero unico nazionale è 0299777.

I magnifici 82 di “Eccellenza Piemonte”

piemonte regioneSono in tutto 82  i commercianti, imprenditori, professionisti e artigiani over 50 delle province piemontesi che hanno ricevuto, a Novara, a il premio ‘Eccellenza Piemonte’, iniziativa dell’Unione regionale Piemonte ’50&Più’ di Confcommercio , che conta 18mila aderenti in tutta la Regione. La cerimonia si è tenuta nell’auditorium della Banca popolare di Novara, come  prima edizione di un riconoscimento per meriti professionali e personali di operatori e testimoni “d’identità e vita intensa dedicata al lavoro”. Sono otto i premi speciali, assegnati tra gli altri all’ex procuratore capo e procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena

Bilancio Pop ottiene il sì di Montecitorio

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Di Paolo Pietro Biancone *

Torino si conferma Città di sperimentazione e innovazione anche nell’ambito della gestione della “macchina” pubblica. Lo ha confermato anche la Camera dei Deputati, che ha ospitato la scorsa settimana un Convegno su Bilancio dello Stato e degli enti locali: il cittadino al centro”, occasione per presentare il lavoro di sperimentazione, condotto dal Dipartimento di Management dell’Università di Torino, in collaborazione con il Comune di Torino, su nuove forme di rendicontazione che possano essere più accessibili e comprensibili anche per i non addetti ai lavori.

Docenti, quali il professor Elio Borgonovi, presidente del Cergas Bocconi, e il professor Luigi Puddu, direttore del Centro Studi sulla Ragioneria Pubblica dell’Università di Torino, politici, del calibro di Francesco Boccia, Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, primo firmatario della legge sul nuovo Bilancio dello Stato, professionisti, tra cui il vice presidente nazionale dei dottori Commercialisti, Davide Di Russo, di funzionari pubblici di alto livello, tra cui Giorgio Alleva, presidente dell’Istati, si sono confrontati sui temi del bilancio delle aziende pubbliche come primario strumento di trasparenza e comunicazione.

Il convegno ha affrontato in una prospettiva multidimensionale e integrata le diverse finalità dei sistemi di informazioni economico-patrimoniali, finanziarie e non finanziarie per favorire una maggiore razionalità della gestione, la semplificazione e il passaggio da sistemi di controllo burocratico-formale a controllo sui risultati, il controllo sociale da parte dei cittadini e, in generale, dei soggetti che interagiscono con le amministrazioni pubbliche (i destinatari dell’azione pubblica). L’amministrazione/azienda pubblica, le aziende partecipate, le aziende non profit che svolgono funzioni di interesse pubblico costituiscono diversi deputat-bianconeconfini di gruppo con finalità omogenee, se viste nell’ottica del soddisfacimento del bisogno collettivo, seppur appartenenti a settori di attività diversi, a volte complementari. Questo approccio ben si coniuga con la rendicontazione sociale, che pone il cittadino al centro dell’informazione contabile ed extracontabile, presentando modelli alternativi e integrativi di bilancio più accessibili e comprensibili per i non addetti ai lavori.

Il Popular Financial Reporting, strumento di rendicontazione dei Comuni ed enti territoriali, utilizzata principalmente nei paesi anglosassoni (USA, Canada, Australia), sdoganato in Europa dal Comune di Torino http://www.unito.it/avvisi/primo-popular-financial-reporting-della-citta-di-torino, è stato apprezzato per le caratteristiche di trasparenza, accessibilità, semplicità e diffusione, che pongono i cittadini nelle condizione di conoscere l’operato degli amministratori pubblici e di comprenderlo. Il Popular Financial Reporting è redatto nel rispetto dei principi contabili internazionali sul settore pubblico, Statements of Governmental Accounting Standards e The International Public Sector Accounting Standards, Si tratta di uno strumento contabile che rappresenta le performance degli enti pubblici locali, su base integrata: La base di partenza è concepire il bilancio comunale integrato. in ottica di consolidamento, con i dati contabili delle società e delle organizzazioni (fondazioni, associazioni) che il Comune delega nell’erogazione dei deputati-biancone-3servizi per i cittadini.

“La rendicontazione della gestione del Giubileo in corso, fatta con il sistema di analisi delle Performance della Universita’ di Tor Vergata, o lo stesso Popular Financial Reporting della Università di Torino, sono modelli utili che dimostrano quanto oggi sia possibile una valutazione efficace e una rendicontazione trasparente”, ha sottolineato Francesco Boccia.

Si conferma così il ruolo centrale di Torino e del Dipartimento di Management nel campo della ragioneria pubblica, sotto la direzione scientifica del professor Luigi Puddu. L’evento ha sottolineato e dato autorevolezza al lavoro svolto da anni nella ricerca nel settore pubblico. Solo qualche esempio: dalla Scuola di Torino è partito il metodo Unico, che ha dato le basi per i nuovi sistemi di contabilizzazione economico-patrimoniali per gli enti pubblici; così come per prima ha studiato il controllo di gestione nelle aziende pubbliche. Non ultima, da Torino è partita la sperimentazione del bilancio consolidato delle aziende pubbliche locali, ora diventato obbligo di legge.

Di seguito il video del Convegno con gli interventi integrali

http://webtv.camera.it/evento/9976

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* professore ordinario di economia aziendale e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

 

 

LIONS CLUB INTERNATIONAL. OTTOBRE, MESE DELLA VISTA

lions zanPromossa dall’Organizzazione mondiale della Sanità e dall’Agenzia internazionale per la prevenzione della Cecità, ogni anno il secondo giovedì del mese di ottobre si celebra la “Giornata mondiale della vista”. Il 15 ottobre ricorre invece la “Giornata internazionale del Bastone Bianco”. Due eventi di estrema importanza soprattutto per il mondo Lions, da sempre attivo nell’organizzazione di service a favore dei non vedenti e delle persone con problemi di vista.

«Anche quest’anno spiega Gabriella Gastaldi, nellanno del centenario chiamata a guidare, nel ruolo di Governatore, il Distretto 108-Ia1 (che comprende le province di Torino, Biella, Novara, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e Valle d’Aosta ed è formato da 73 club, per un totale di 2.400 soci) la vista, insieme ai giovani, lalimentazione e lambiente, compare tra i punti cardine del nostro impegno».

Proprio sulla vista è focalizzata la “Sfida del Centenario” della più grande organizzazione di club di servizio al mondo. E’ infatti ai nastri di partenza “Sight for Kids Italy”, la campagna di prevenzione delle patologie visive nei bambini, il cui obiettivo è raggiungere e visitare centomila bimbi in età prescolare o di scuola primaria entro la fine del 2017, indirizzando chi non supera lo screening al proprio medico di base o a un oculista per un ulteriore esame, la diagnosi o il trattamento.

«Di pari passo precisa Gastaldi proseguono le altre iniziative avviate nel tempo sullonda delle nostre tradizioni. Non dimentichiamo, infatti, che i Lions sono noti in tutto il mondo come “i Cavalieri dei non vedenti nella crociata contro le tenebre”, come li ha denominati la scrittrice e attivista americana sordo-cieca Hellen Keller alla Convention Internazionale dell’Associazione del 1925».

Tra queste anche il “Libro Parlato Lions” e il “Centro Italiano Lions per la Raccolta degli Occhiali Usati”. «Il Libro Parlato racconta Gastaldi è un servizio totalmente gratuito, nato nel 1975, rivolto alle persone con disabilità fisiche o sensoriali, anche momentanee, impossibilitate a leggere autonomamente. A loro viene messa a disposizione l’audiobiblioteca Lions, costituita da oltre novemila audiolibri registrati a viva voce da volontari Lions. Settimanalmente vengono spediti circa 800 audiolibri e altrettanti rientrano come resi». «Il Programma Lions di Raccolta e Riciclaggio di Occhiali da Vista prosegue il Governatore è stato adottato quale attività ufficiale di servizio del Lions Clubs International nell’ottobre 1994, ma per quasi 100 anni singoli club e distretti Lions hanno raccolto occhiali usati al fine di distribuirli a persone in stato di bisogno. Questo servizio è stato e continua ad essere gratuito e l’estate scorsa i Lions italiani e francesi, con i volontari del Centro Italiano per la raccolta degli occhiali usati, hanno stabilito il nuovo Guinness World Record, costruendo una catena di 27.656 paia di occhiali, con una lunghezza di oltre 3000 metri. I 27.656 occhiali utilizzati per il record sono stati tutti recuperati e, dopo essere stati lavati e catalogati, sono in fase di distribuzione nel mondo”. “E ancora precisa i Lions Club hanno creato a Limbiate (Mi) una struttura permanente che si occupa dell’addestramento di cani guida per persone ipovedenti. Ogni anno vengono addestrati circa 50 cani, poi donati gratuitamente a chi ne fa richiesta».

«Tutte iniziative conclude Gastaldi che si rifanno al motto dellassociazione We serve”, “Noi serviamo”».