ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 662

Mantova e Monferrato si uniscono per promuovere i territori

L’antico Ducato di Mantova e di Monferrato rinasce nel nome della Fede cristiana. Nella suggestiva sala del refettorio del Santuario di Crea le delegazioni dell’Unione dei Comuni della Valcerrina e del Comune di Curtatone (alle porte di Mantova, teatro della storica battaglia dove nel 1848 gli studenti toscani opposero un’eroica resistenza all’esercito austriaco, scrivendo una delle più belle pagine del Risorgimento) hanno firmato un protocollo d’intesa che lega i due territori.

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Il denominatore comune è, sotto l’aspetto storico, la dominazione comune dei Gonzaga perché il Marchesato (poi Ducato) di Monferrato entrò a fare parte del dominio mantovano nel 1536, rimanendo in tale dominio politico sino al 1708, quando – dopo la morte dell’ultimo Gonzaga – la nobiltà monferrina con un vero e proprio “8 settembre” settecentesco aprì le porte ai Savoia che videro confermato il loro subingresso nelle terre del Ducato con il Trattato di Utchrect che mise fine alla Guerra di Successione del Trono di Spagna nel 1713. Sotto l’aspetto devozionale è il collegamento arrivata dal Santuario e dal Sacro Monte di Crea, Patrimonio dell’Umanità inserito nella Lista Unesco nel 2006, e dal Santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie di Curtatone, eretta a partire dal 1399 da Vincenzo Gonzaga come ex voto alla Vergine dopo la grande peste. Nel documento, sottoscritto da parte mantovana dal vice sindaco di Curtatone, Federico Longhi e dal consigliere delegato al turismo, Mirko Contratti e per l’Unione dal presidente Maria Rosa Dughera e dal consigliere delegato al turismo Massimo Iaretti (“plenipotenziario” monferrino con il primo viaggio di contatto in terra mantovana nella prima decade di agosto) le parti di impegnano ad intensificare i rapporti di collaborazione tra i due territori, ad attivare uno scambio di informazioni turistiche, a realizzare scambi di eventi ed iniziative culturali e iniziative congiunte di promozione. “Puntiamo a fare poche cose ma concrete a partire dallo scambio dei link nei rispettivi siti” hanno detto il Longhi e Contratti, d’intesa con Dughera e Iaretti che ha evidenziato la politica turistica dell’Unione finalizzata a creare una sinergia che potrebbe anche essere un progetto europeo. Il protocollo redatto in triplice originale è stato benedetto da monsignor Francesco Mancinelli, rettore del Santuario di Crea che ha ricordato come “Il Signore benedica le Unioni quando queste guardano al benessere ed alla serenità di chi vive in quei territorio”. All’incontro erano presenti anche il consigliere comunale di Casale, Giorgio Demezzi che, da sindaco, aveva con il supporto dello scomparso assessore Augusto Pizzamiglio, realizzato il gemellaggio tra Casale Monferrato e Mantova, l’autrice Maura Maffei che sta realizzando un romanzo storico che lega l’Irlanda, la Bretagna, ha l’episodio culminante nella Crea gonzaghesca e si conclude nella cornice de “Le Grazie”.   “Un ringraziamento particolare – dice Massimo Iaretti – va a Paolo Bertelli, presidente di Progetto Gonzaga, l’associazione per il gemellaggio tra le città gonzaghesche, cui sono legato da anni da vera e sincera amicizia. Grazie al suo impegno sono stati realizzati questi contatti che hanno permesso di arrivare ad un risultato che è al tempo stesso momento di arrivo e di partenza perché da domani dovremo lavorare per consolidare, in Monferrato, come a Mantova, un legame che, oltre alla cultura, può portare ad entrambi benefici sotto l’aspetto socio – economico. A questo punto non si può arretrare, anzi occorre lavorare tutti insieme per sviluppare a tutti i livelli questo legame”. Iaretti, poi, descrive uno progetto con un respiro più ampio per la Valcerrina: “Il romanzo storico di Maura Maffei è l’occasione per poter valutare la possibilità di un percorso che abbia le radici cristiane dell’Europa, partendo dall’Irlanda, unico paese in area dell’Unione Europea che adotti la lingua inglese, per passare alla Bretagna ed alla Normandia arrivando sino all’Italia attraverso il Monferrato e Mantova e proseguendo poi per la Germania con Weingarten, per via dei vasi del Preziosissimo Sangue di Cristo. Si tratta di un lavoro che è unicamente all’inizio e di cui il primo tassello è proprio il protocollo che è stato approvato”.

 

 

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Mi muovo…dunque sono

Scienza e sport tra cervello e muscoli

rosin-scienzell Liceo Scientifico Primo Levi di Torino, le Biblioteche Civiche Torinesi, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, presentano, nell’ambito del “progetto  di alternanza scuola-lavoro” la mostra interattiva di divulgazione di Experimenta ” Mi muovo .. dunque sono! Scienza e sport tra cervello e muscoli “. L’esposizione, che durerà dal 19 novembre 2016 all’8 aprile 2017, è interamente dedicata al rapporto tra scienza e sport e permette a grandi e piccini di sperimentare le reazioni straordinarie che il corpo umano è capace di mettere in atto nel corso di un’attività sportiva. Ingresso libero

Inaugurazione venerdì 18 novembre – ore 10,30

Mausoleo della Bela Rosin – Strada Castello di Mirafiori 148/7 – Torino

Non è più un azzardo parlare di “uomo bionico”

Al Politecnico di Torino workshop internazionale sull’innovazione tecnologica nella riabilitazione neuromuscolare. Ospiti dall’Università di Birmingham (UK) e dall’Imperial College di Londra

bionicoTorino, 25 novembre 2016 – Dispositivi bionici in grado di far ritornare a camminare chi ha perso l’uso delle gambe, protesi sempre più simili ad arti naturali, tecniche che permettono di prevenire e curare lesioni nervose. Quello che fino a pochi anni fa era immaginabile solo nei racconti di fantascienza, oggi è sempre più possibile, anche in un orizzonte temporale breve. Non è più un azzardo parlare di “uomo bionico”, cioè dell’impiego della tecnologia per migliorare le prestazioni del nostro corpo, nel caso in cui esse siano compromesse da una malattia o da un trauma, ma, in un futuro sempre più prossimo, anche solo per svolgere meglio una determinata attività.

 

Proprio questa ricerca di frontiera è stato uno dei temi più affascinanti affrontati nel corso del Workshop internazionale organizzato dal Politecnico di Torino “Tradizione e innovazione tecnologica in riabilitazione neuromuscolare e scienze motorie: quale futuro?”, che si svolge oggi e domani al Castello del Valentino.

 

Il seminario è stato organizzato in occasione del ventennale del Laboratorio di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare del Politecnico di Torino (LISiN, uno dei centri più avanzati nel nostro Paese specialmente nel settore della elettromiografia non invasiva e per immagini) ed è stata l’occasione per presentare le tecnologie più all’avanguardia sviluppate dal Laboratorio e dai suoi partner, con rappresentanti della ricerca internazionale dall’Università di Birmingham (UK) e dall’Imperial College di Londra, con i quali il Politecnico mira a consolidare la propria collaborazione.

 

Da oltre un ventennio, la neuroriabilitazione e la fisioterapia stanno subendo una profonda rivoluzione in seguito all’impatto delle nuove tecnologie elettroniche, informatiche e robotiche. Il loro futuro sarà molto diverso dal presente e la osmosi con la bioingegneria della riabilitazione sarà molto profonda.

 

Una delle ricadute più significative, alla quale è stata dedicata una giornata del Workshop, è la nascita di figure professionali ibride, con formazione in bioingegneria e fisioterapia, che operano da tempo in altri Paesi. Molti progetti europei (alcuni condotti anche a Torino) hanno contribuito a questa rivoluzione e molti Paesi europei stanno radicalmente aggiornando la formazione di medici, ingegneri e fisioterapisti in questo settore a cavallo tra medicina e ingegneria. Da un lato, l’uso di macchine e robot ridurrà sia l’impegno fisico del fisioterapista sia i costi della riabilitazione, mentre dall’altro lo sviluppo delle scienze motorie consentirà maggior prevenzione e un invecchiamento più sano e attivo con riduzione dei costi sociali.

 

Un ultimo aspetto oggetto delle relazioni del Workshop è stato il trasferimento tecnologico verso l’industria e il sistema sanitario di queste ricerche, che per molti versi è ancora carente. L’impatto delle nuove tecnologie, infatti, è stato rapido in alcuni settori della medicina ma molto più lento in altri in cui l’ingegneria porta non solo nuove tecniche terapeutiche ma anche metodi di misura e di quantificazione oggettiva dei risultati. Su questo piano non intervengono solo fattori tecnici ed economici, ma anche interessi corporativi ed aspetti sociali ed etici, che comunque sono per alcuni aspetti in via di superamento.

Il Laboratorio di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare – LISiN

Il Laboratorio di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare (LISiN, Politecnico di Torino) nasce a fine 1996 presso l’ospedale Valletta (Mirafiori Sud) per trasferirsi qualche anno dopo in via Cavalli 22H. I finanziamenti iniziali derivano per metà dalla Comunità Europea e altri enti internazionali e nazionali (ESA, ASI) e per metà dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione CRT.

L’attività riguarda l’analisi del sistema neuromuscolare e motorio dal punto di vista fisico-matematico e lo sviluppo di tecniche di misura del sistema e delle prestazioni neuromuscolari. Le ricadute applicative sono in riabilitazione motoria, ergonomia, medicina del lavoro, dello sport e dello spazio e persino in ostetricia. Numerose applicazioni riguardano la prevenzione di patologie occupazionali, per esempio dei musicisti. L’elemento di innovazione tecnologica consiste nello studiare, in modo totalmente non invasivo (senza aghi), il sistema neuromuscolare attraverso i segnali elettrici che i muscoli producono e che sono presenti sulla cute (elettromiogramma), così come il cuore è studiato attraverso l’elettrocardiogramma, fornendo immagini di tale attività da cui si estraggono informazioni quantitative utili dai punti di vista preventivo, diagnostico, terapeutico e di monitoraggio di efficacia di trattamenti.

Nei suoi primi 20 anni di vita il LISiN ha partecipato come partner a sei progetti europei, coordinandone due, a due progetti ESA e due ASI, coordinandone uno, e ha ottenuto finanziamenti da Università straniere per progetti congiunti. I dottorandi e i borsisti del LISiN hanno pubblicato 8-10 lavori all’anno su riviste internazionali e sono diventati molto noti in Europa e desiderabili agli occhi dei centri di ricerca stranieri. In vent’anni al LISiN si sono formate 70 persone di cui 16 dottori di ricerca (di cui 7 stranieri), un medico e un fisioterapista, che hanno pubblicato 160 lavori su riviste internazionali e quattro libri di testo. Due di essi sono ora strutturati a Torino.

Il LISiN è oggi uno dei centri di riferimento mondiali nel settore della ingegneria del sistema neuromuscolare e della riabilitazione motoria e una delle eccellenze italiane.

Progetti Europei svolti al LISiN

Surface electromyography for non-invasive assessment of muscles – SENIAM (EU)

Coordinatore: H. Hermens (Roessingh Research and Development (RRD) NL)

Prevention of muscle disorders in operation of computer input devices – PROCID (EU)

Coordinatore: Roland Kadefors (Arbetslivin Institutet)

Neuromuscular assessment of elderly workers NEW (EU)

Coordinatore: Roberto Merletti (Politecnico di Torino)

On asymmetry in sphincters – OASIS (EU)

Coordinatore: Paul Enck (Universität Tübingen)

Cybernetic Manufacturing Systems – CyberManS (EU)

Coordinatore: Alessandro Levizzari (Centro Ricerche Fiat)

Decomposition of multichannel surface electromyograms – DEMUSE (EU)

Coordinatore: Roberto Merletti (Politecnico di Torino)

Progetti finanziati da ESA, ASI e da altri Enti

Microgravity Effects on Skeletal Muscles – MESM (ESA)

Coordinatore: Roberto Merletti (Politecnico di Torino)

Resistance training using flywheel technology for crew stationed in space(ESA)

Coordinatore: Per Tesch (Karolinska Institutet)

Ostheoporosis and Muscle Atrophy – OSMA (ASI)

Coordinatore: Alberta Zallone (università di Bari)

Technology for Anal Sphincter analysis and Incontinence – TASI (Fresenius Stiftung and Comp. di San Paolo)

Coordinatore: Roberto Merletti (Politecnico di Torino)

Techniques for evaluation of neuromuscular function in incontinence – TIFNI, e Analysis of involuntary muscle activity (Regione Piemonte)

Coordinatore: Roberto Merletti (Politecnico di Torino)

Pre-clinical indicators for preventing musculoskeletal pathologies of the upper extremities (Ministero della Salute)

Coordinatore: A. d’Errico (Servizio di epidemiologia, Regione Piemonte)

Progetto di interesse nazionale sulla analisi del movimento e prevenzione delle cadute negli anziani (MIUR)

Coordinatore: A. Cappello (Università di Bologna)

Amyotrophic lateral sclerosis (ALS) swine models: production and characterization (Ministero della Salute)
Coordinator: Cristiano Corona (S.C. Neuroscienze Lab. di Neurobiologia Sperimentale, Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta)

Cocontrattometro (Ipsen Innovation)
Coordinator: Taian Vieira (Politecnico di Torino)

Analisi posturale ed elettromiografica durante test stabilometrici e funzionali in soggetti anziani, ACT ON AGEING, (Regione Piemonte)
Coordinatore: Università degli Studi di Torino

Trasferimento di conoscenza e tecnologia dal Laboratorio di Ingegneria del Sistema Neuromuscolare (LISiN, COREP e Politecnico di Torino) al Centro Ricerche della Scuola Universitaria Interfacoltà in Scienze Motorie dell’Università di Torino (SUISM), (Compagnia di San Paolo)

Coordinator: Roberto Merletti (Politecnico di Torino)

Investigation and Conditioning in Endocrine Myopathies NICEM, (Compagnia di San Paolo)

Coordinator: Roberto Merletti (Politecnico di Torino)

Glucocorticoid Actions on Motor control in the Elderly GAME, (Compagnia di San Paolo)

Coordinator: Roberto Merletti (Politecnico di Torino)

Study of muscle cramps (Regione Piemonte)

Coordinator: Roberto Merletti (Politecnico di Torino)

 

Progetti in corso

High density surface EMG assessment of motor unit alterations after stroke (National Institutes of Health, USA)

Coordinator: Dr. Ping Zhou (Department of Physical Medicine and Rehab, University of Texas)

Myoelectrically controlled SMA Actuators in Textile, MyoSmacTex (Poli di Innovazione, Finpiemonte)

Coordinator: Marco Gazzoni (Politecnico di Torino)

Trapezius muscle fatigue of long duration: a likely neuromuscular control issue (Swiss National Science Foundation)

Coordinator: Thomas Läubli (Sensory-Motor Systems Lab, ETH Zurich)

Motor unit recruitment evaluation in healthy and affected muscles after stroke during a stimulated staircase contraction (CAPES (Brasile), e Opera San Camillo di Venezia)

Coordinator: Marco Gazzoni (Politecnico di Torino)

 

Can the elderly subjects learn to minimise the muscle activity during standing through the EMG-audio feedback? (CAPES (Brasile), e INRCA di Ancona)

Coordinator: Marco Gazzoni (Politecnico di Torino)

 

Kinetics and kinematics of indoor rowing: identifying key parameters for closed-loop, electrically assisted rowing in paraplegia. (International Paralympic Committee)

Coordinator: Taian Vieira (Politecnico di Torino)

Analisi della attività muscolare dei musicisti (Progetto Lagrange, Fondazione CRT)

Coordinators: Roberto Merletti e Marco Gazzoni, (Politecnico di Torino)

 

Il cambiamento al Festival Educazione

FESTIVAL DELL'EDUCAZIONEL’edizione nazionale 2016 del Festival dell’Educazione ha come filo conduttore “Il cambiamento e la costruzione della conoscenza”.Il tema, attraverso un approccio multidisciplinare, sarà declinato in venti aree tematiche secondo quattro dimensioni: io, noi, spazio, tempo, interconnesse tra loro in un processo circolare.Il Festival si rivolge non solo al mondo della scuola ma a tutti coloro che a vario titolo sono interessati ai temi dell’educazione e della formazione. E’ in programma a Torino dal 23 al 27 novembre. L’iniziativa èsostenuta dalla Città di Torino

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Alcuni numeri significativi:

  • 2 sessioni plenarie
  • 34 seminari tematici
  • 45 workshop con presentazioni di buone pratiche
  • 17 tavole rotonde
  • 50 laboratori con attività, visite interattive nei servizi educativi e  nelle scuole
  • 320 relatori e relatrici nazionali ed internazionali
  • 20 proposte di laboratori e visite interattive nei principali musei e istituzioni culturali della città
  • 4  spettacoli con iniziative di danza, cinema, teatro, musica
  • 4 proposte per le famiglie dedicate alla lettura ad alta voce per i più piccoli e  incontri con autori e autrici di libri per l’infanzia
  • 3 mostre e installazioni temporanee
  • 20 le sedi del Festival per gli appuntamenti convegnistici
  • 50 le sedi del Festival per gli eventi e le iniziative collaterali rivolte alle famiglie

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Iscrizioni
La partecipazione al Festival è gratuita con iscrizione e prenotazione obbligatoria 
per le seguenti tipologie di eventi:
sessione plenaria, seminario tematico, workshop, tavola rotonda
Sono aperte le ISCRIZIONI agli appuntamenti del Festival 

per iscriversi CLICCARE QUI e compilare il modulo online
N.B.: è possibile iscriversi ad un solo incontro nella medesima fascia oraria. L’iscrizione a più eventi contemporanei non sarà presa in considerazione

Tav, bando di gara da 110 milioni per il tunnel di base

TUNNEL2Sulla Gazzetta ufficiale europea è uscito il primo bando di gara, da 110 milioni di euro, relativo all’inizio delle operazioni per la realizzazione del tunnel di base della Torino-Lione. La notizia giunge da  Telt, la società che si occupa dei lavori per  la nuova linea ferroviaria ad alta velocità e che sta compiendo  i passi necessari per l’avvio dei lavori definitivi.

Al via il concorso “La salute per tutti”

medico sanitaRivolto agli studenti piemontesi dalla quinta elementare alle medie superiori

L’iniziativa è promossa dal Consiglio regionale del Piemonte con gli Stati Generali dello Sport e la Consulta regionale dei giovani – in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e con il patrocinio del Coni Piemonte. Obiettivo dell’inziativa? Richiamare l’attenzione su attività motoria, , sana alimentazione e corretti stili di vita per il benessere della persona. Il Consiglio regionale del Piemonte, con gli Stati Generali dello Sport e la Consulta regionale dei giovani, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte e con il patrocinio del Coni Piemonte, promuovono per l’anno scolastico 2016/2017, il concorso “La salute per tutti. Movimento, alimentazione sana e corretti stili di vita per il benessere della persona”. L’iniziativa è rivolta alle classi quinte della scuola primaria e a tutte le classi della scuola secondariacon reg lascaris di I° e II° grado della regione. L’obiettivo: richiamare l’attenzione su attività motoria, , sana alimentazione e corretti stili di vita per il benessere della persona. Le alunne e gli alunni delle classi quinte della scuola primaria dovranno realizzare un fumetto sul dialogo che si crea nel contesto della propria famiglia, dei rapporti con gli amici, dell’ambiente scolastico o del tempo libero, sull’importanza dello sport e dell’alimentazione ai fini di una efficace prevenzione. Viceversa agli studenti delle scuole di istruzione secondaria di I grado si richiede di realizzare un elaborato mentre   quelli delle scuole secondarie di II grado dovranno produrre uno spot, su supporto dvd o usb, della durata massima di 1 minuto, accompagnato da una breve relazione illustrativa. Gli elaborati dovranno  essere inviati al Consiglio regionale entro e non oltre lunedì 12 dicembre 2016. Una commissione esaminatrice, composta da esperti e funzionari regionali, selezionerà gli elaborati secondo criteri  di originalità, efficacia della comunicazione, coerenza con le finalità del bando e impatto emotivo.Per ogni ordine e grado di scuola saranno selezionati tre elaborati che riceveranno una somma in denaro pari a FITNESS SPORTeuro 5.000,00:• euro 2.500,00 per il primo classificato;• euro 1.500,00 per il secondo classificato;• euro 1.000,00 per il terzo classificato. I premi saranno assegnati alle scuole per l’acquisto di materiale e attrezzature didattico-sportive e/o per la realizzazione di progetti a carattere sportivo. La cerimonia di premiazione si svolgerà in Consiglio regionale. “ La pratica di attività motorie, uno stile di vita attivo e una sana alimentazione costituiscono importanti strumenti di prevenzione rispetto a numerose patologie”, afferma il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte Mauro Laus “ Alimentarsi correttamente e in modo equilibrato è necessario al benessere dell’organismo e a prevenire malattie degenerative, così come un costante esercizio fisico riduce il rischio di importanti patologie. Per queste ragioni chiediamo agli studenti di esprimere le proprie considerazioni, proposte e riflessioni sui comportamenti  necessari al mantenimento di uno stile di vita corretto e salubre”.

Zone terremotate, continua impegno del Piemonte

Continua l’impegno della Protezione civile del Piemonte a sostegno delle zone dell’Italia centrale colpite dal terremoto.

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Nei giorni scorsi il Settore regionale ha risposto positivamente alla richiesta del Dipartimento nazionale di inviare propri funzionari esperti in gestione delle emergenze, affiancati da volontari del coordinamento piemontese, a supporto dei Centri operativi comunali (Coc) dei paesi che si trovano a dover affrontare la fase del post terremoto. Sono così saliti a tre i Comuni aiutati, in particolare, nella gestione dei rapporti con le rispettive Regioni e con il Dipartimento nazionale.

A Preci, in provincia di Perugia, il 7 novembre è arrivata una squadra di quattro persone che prima di iniziare ad operare direttamente ha lavorato al trasferimento del Coc stesso da una struttura provvisoria, dove era stato inizialmente allestito, ad una scuola non utilizzata per fini didattici e verificata dal punto di vista della agibilità.

A Norcia, oltre a supportare il Coc, la Protezione civile regionale gestisce una cucina da campo che fornisce 340 pasti al giorno. Resta inoltre affidato al sistema sanitario locale la struttura del Posto di assistenza socio-sanitaria (Pass) piemontese.
Presso il Coc di Pieve Torina, in provincia di Macerata, già dal 1° novembre sono presenti due funzionari della Città metropolitana, raggiunti lunedì scorso da due volontari, a completamento del team.

A Visso è ancora in funzione il camper farmacia piemontese, gestito dagli operatori locali, in attesa di una struttura sostitutiva permanente.

Per quel che riguarda le verifiche di agibilità per le quali si sta riattivando l’invio di esperti regionali, al momento sono presenti due funzionari per fornire supporto al sistema Erikus, l’applicativo per la gestione delle richieste di sopralluogo presentate dai cittadini ai Centri operativi comunali circa lo stato di agibilità delle loro abitazioni.

In tutto, nelle zone colpite dal sisma in questo momento sono presenti 6 funzionari e 34 volontari dal Piemonte.

Mara Anastasia
www.regione.piemonte.it

Il successo dipende dal leader?

Di Paolo Pietro Biancone*

Chi è un leader? Come riconoscere un leader? Domande sempre aperte per economisti, sociologi, psicologi, politologi, e, in generale, studiosi. Nella dottrina, una descrizione quanto più verosimile del concetto è di Schriesheim, Tolliver e Behling, che nel 1978 definirono la leadership come “un processo di influenza sociale nel quale il leader cerca la partecipazione volontaria dei collaboratori nello sforzo per il raggiungimento dei traguardi organizzativi”.

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Ma ancor prima diversi autori anno studiato questa dimensione “relazionale” tra individuo e gruppo. Lewin, Lipitt e White, ad esempio, hanno individuato 3 stili di leadership basandosi su un esperimento sulla conduzione dei gruppi condotta nel 1939 nell’Università dello Iowa. Durante il loro esperimento furono costituiti dei gruppi di ragazzi di 10-11 anni il cui fine era di fabbricare maschere per il teatro. In tre diverse condizioni sperimentali la direzione dei gruppi si presentava sotto la guida dei seguenti stili di leader:

LEADER AUTOCRATICO: ossia un leader autoritario, che utilizza mezzi coercitivi di ricompensa e punizione. I suoi collaboratori sono produttivi in sua presenza, ma provano umiliazione, collera, sensi di colpa e innalzano rigide difese.

LEADER LAISSEZ-FAIRE: ossia attento solo agli altri e al loro giudizio, fatica a prendere decisioni e a dire di no. Prova un senso di inferiorità, frustrazione e inibizione e abbandona i collaboratori a se stessi.

LEADER DEMOCRATICO: ossia attento ai propri obiettivi, ma anche a quelli del team e dell’organizzazione. Utilizza metodi gratificanti e incentivanti verso i collaboratori e sa prendere adeguate decisioni. I collaboratori sono produttivi, motivati, aperti mentalmente e collaborativi.

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I risultati, analizzati sia sotto il profilo del rendimento sia sotto quello socio-emotivo, mostrarono grandi differenze tra i gruppi “a gestione democratica” e quelli a “gestione autocratica”. In particolare: nei primi si generò una grande collaborazione tra i membri, alimentando creatività e soddisfazioni; nei secondi si rilevarono diversi fenomeni di aggressività e instabilità relazionali. E’ vero che agli inizi i gruppi autocratici si dimostrarono più efficienti a livello quantitativo, ma i gruppi democratici fornirono una produzione qualitativamente più ricca e creativa nell’immediato e, nel tempo, anche un’efficienza sul piano quantitativo. Con questo esperimento è chiaro come la caratterizzazione di un gruppo non sia legata solo alle qualità dei singoli componenti, ma anche al particolare clima che si viene a creare che, a sua volta, è in stretto rapporto col tipo di leadership che prevale. L’evoluzione degli studi ha portato a individuare sei tipi di leader. Il visionario, il democratico, il coach, l’esigente, l’enfatizzatore del gruppo e l’autoritario. Ognuno di questi stili presenta un preciso ambito di applicazione in base a quanto il momento presente richiede: se il visionario, ad esempio, apre la strada a un nuovo progetto sotto forma di sogno condiviso, il democratico fa leva sulle competenze e le conoscenze dei membri, ponendo l’accento sul lavoro di squadra. In contesti aziendali le dinamiche variano a seconda del modo di approcciarsi ai gruppi di persone con le quali si collabora. Inoltre, differenti approcci al lavoro, così come le tradizioni o le consuetudini radicate in contesti organizzativi differenti, possono generare problemi, che se non vengono compresi dalla figura manageriale possono determinare una riduzione della motivazione e della coesione di gruppo, traducendosi in una performance al di sotto delle aspettative. La gestione e la valorizzazione dei lavoratori, o team members, risulta essere, infatti, una chiave di successo fondamentale per l’ottenimento di un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo nel tempo. In qualsiasi settore preso in analisi possiamo rilevare come l’internazionalizzazione, la multinazionalità, delle varie imprese sia un elemento dominante nello scenario attuale.

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Comprendere come le diverse risorse umane e innovative siano gestite a livello internazionale significa porre l’attenzione sulla creazione di un ambiente in grado di generare innovazione e come poterlo rapportare alla cultura aziendale. Al di là delle classificazioni degli stili di leadership, lavorare sulle potenzialità dei singoli, motivare il gruppo in un momento di grande sforzo, ripristinare condizioni di armonia e collaborazione quando regna la tensione, gestire una crisi, saper ricorrere allo schema comportamentale idoneo alla fase che sta attraversando la propria organizzazione è necessario per potersi affermare come autentici leader. Lo stile di leadership, legato all’ambiente aziendale di riferimento, può determinare il raggiungimento degli obiettivi del team e contribuire in maniera rilevante a generare la performance aziendale. In questo senso, il manager, che sia posto a gestire un team di piccole dimensioni così come un’azienda multinazionale, deve saper inserire all’interno della sua politica di gestione, differenti componenti, oggetto di analisi nei diversi capitoli del presente lavoro, che determinano le varie soluzioni adottabili dal vertice aziendale. E questo vale per le aziende pubbliche e private, nonché per le organizzazioni a carattere associativo e filantropico. Il successo lo fa la squadra, il leader la indirizza e la valorizza.

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*professore ordinario di economia aziendale, direttore del Centro Studi sulla Finanza Islamica (www.ercif.org) e coordinatore del corso di dottorato in Business e Management dell’Università di Torino

 

Lo spettro di Roberto Saviano

DI  DALLA REDAZIONE DI OFFICINAMAGAZINE.COM

Nel 2006, in carcere il boss Salvatore Cantiello, guardando uno spettacolo di Roberto Saviano al tg ,affermò: „Continua a parlare perché presto non parlerai più“. A ridosso di 10 anni da quell’episodio sarebbe stato meglio dire “parla, presto non ti ascolterà più nessuno“. Peggiore della paura di morire c’è solo la paura di essere screditati. Queste sono state le parole ,quasi preveggenti, incanalate nel fiume di caratteri rilasciato sul suo sito ,durante uno slancio di libertà due anni fa.

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Roberto Saviano ha sentito il diritto di sfogarsi intimamente in pubblico, ma oggi, dopo 10 anni sotto scorta, non ha più senso nemmeno sperare -forse. Sperare di ritornare a una sorta di “normalità” (senza le minacce che non fanno nemmeno più notizia da quanto sono scontate),ma anche di trovare un senso alla sua vita da prigioniero -impossibilitato perfino a mettere piede a casa sua. Per chi pensa che il best seller ‘Gomorra’ abbia portato gloria, fama, soldi e immortalità allo scrittore napoletano ha preso un abbaglio, difatti Saviano stesso ha lasciato intendere che ‘Gomorra’ sia stata la firma alla sua condanna ,un cappio ,e la verità è che non passa un minuto senza che provi acredine, od odio per quel suo libro. Seppure pensiate che un uomo in una situazione così instabile, uno spettro privo di ombre che vive solo tra apparizioni pubbliche e camere di caserma, possa essere irreprensibile, ancora una volta vi sbagliate: la verità è che la più grande paura di Saviano si è avverata. Il 10 novembre è annunciata l’uscita del suo nuovo libro (“La paranza dei bambini”,per Feltrinelli) e già a dirotto piovono sguardi di insufficienza su quello che sarà probabilmente un flop narrativo. Perché? Semplicemente perché il pubblico e i suoi lettori non ascoltano più la voce di Saviano e la sua verità,ma soprattutto perché non lo credono più,le sue parole suonano stantie e ‘poco realiste’. A peggiorare l’irrealisticità della comunicazione di Saviano è stata la serie tv “Gomorra”, basata sul suo primo romanzo,che ha creato un’orda di scimiottamenti,parodie o peggio ispirazione presso i giovani napoletani e non.Domenica 30 ottobre) il sindaco di Napoli De Magistris ha detto a Radio24: „Credo che Roberto Saviano abbia un po’ perso il rapporto con la città. Dovrebbe venire a Napoli più spesso“. Rincara la dose sostenendo che il libro che uscira [“La paranza dei bambini”] non darà una giusta visione della realtà napoletana,sicché secondo lui l’antimafia nelle zone partenopee funziona eccome. Sembra quasi sarcasticamente crudele che il sindaco della tua città natale ti consigli di venire piú spesso a “casa”, quando sei sotto scorta proprio perché la mafia della tua città ti ha minacciato di morte; eppure succede a Roberto Saviano. Saviano non è più un pericolo,le sue parole non fanno più tremare la mafia proprio perché i primi a non dare più peso a quelle parole sono i lettori,vittime incoscienti del sistema che lui denuncia. Non vogliono ascoltare,e chi è pieno di livore (come il sindaco),perché prima è stato zitto invece di prendere coraggio per denunciare ,non può far altro che gettare melma sullo scrittore caparbio che paga ogni giorno per la verità. Il silenzio rende complici. Saviano disse qualcosa di fondamentale una volta: „l’unica cosa che posso fare è concentrarmi sul mio pubblico,perché lui -più della scorta- mi salva“; il suo pubblico è la sua più grande arma di difesa,la sua garanzia di libertà e di vita.Ma una volta che il pubblico cade,pedina dopo pedina,quale destino si prospetta? Quando parlare della realtà diventa ‘calcare troppo la mano’ per il lettore comune ,allora la libertà di espressione dello scrittore muore.

Ambiente e verde, Torino premiata

VALENTINO2Nella cornice di Ecomondo, il salone internazionale della green economy svoltosi a Rimini, la Città di Torino è stata insignita per la sezione manutenzione di parchi e giardini pubblici del premio “La Città per il verde”. Si tratta della diciassettesima edizione di un riconoscimento che ogni anno viene riconosciuto ai centri italiani che si distinguono per la cura del patrimonio ambientale. Il progetto premiato, realizzato dal personale comunale, riguarda il censimento puntuale, a fini gestionali, del verde pubblico cittadino, attraverso l’utilizzo di un software freeware QGIS, che permette di quantificare e definire i diversi ambiti di manutenzione (giardino attrezzato, giardino scolastico, viale, parco, area verde, ecc.), dando loro un identificativo. Il premio che verrà consegnato concretamente alla Città consiste in un sistema brevettato Argo Tag, che permette di identificare gli alberi in viali e parchi e sarà utilizzato per etichettare, attraverso cartellini personalizzati, gli alberi donati dai cittadini all’Amministrazione nell’ambito dell’iniziativa “Regala un albero alla tua città”. Per la sezione “Verde Urbano” è stato anche conferito un Premio Speciale Fuori Concorso alla Regione Piemonte e alla Cabina di regia del Progetto Corona Verde.
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A Torino è stata inoltre riservata la menzione speciale per la migliore iniziativa messa in campo nell’ambito del volontariato per la gestione degli spazi verdi. A essere premiato è Torino Spazio Pubblico, un progetto del Servizio Arredo Urbano per realizzare attività di cittadinanza attiva nella cura di beni comuni (“Volontariato civico promosso dall’Assessorato comunale all’Urbanistica”). Si tratta di una attestazione di stima nei confronti dei cinquecento cittadini che prestano quotidianamente servizio e al quale hanno aderito nel tempo studenti, lavoratori, disoccupati, pensionati ma anche senior civici, lavoratori di pubblica utilità, richiedenti asilo, operando in oltre 50 aree della città, si occupa principalmente di piccola manutenzione degli arredi urbani e del suolo pubblico (verniciatura delle panchine, svuotamento dei valentinotombini, raccolta rifiuti, ripristino scalinate in pietra); è attivo nella cura e nella potatura delle piante (floricoltura e semina delle aiuole, orti urbani, giardini, pulizia dei prati) effettuando un monitoraggio costante degli spazi d’intervento.L’iniziativa è attiva in diversi quartieri. Attualmente tra le principali aree di intervento in cui si opera Torino Spazio Pubblico vi sono i Parchi della Colletta, della Confluenza, quello dei Caduti dei Lager Nazisti, il Monte dei Cappuccini, Parco Europa di Cavoretto, Villa della Regina, Via Rubino, Piazza Livio Bianco, il Giardino di Italia ’61 e il Rodari in corso Moncalieri, i giardini della Circoscrizione 4 e il cortile del Liceo Cattaneo, Piazza Marmolada, Via Tommaso Villa, il giardino della Biblioteca Civica Centrale e quello della Biblioteca Geisser, le aiuole dell’Istituto Bosso Monti e alcuni orti urbani (come il vivaio di via Bertola 56 o il Giardino Laura Morvillo di via Ricaldone).

(p.v.) – www.comune.torino.it

foto: il Torinese

Per approfondimenti:
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sito Verde pubblico: www.comune.torino.it/verdepubblico
Regala un albero alla tua città : http://www.comune.torino.it/verdepubblico/2010/alberi10/regala-un-albero.shtml