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Comau guida le aziende verso l’industry 4.0

Un corso di alta specializzazione – organizzato da Comau ed ESCP Europe – rivolto a manager e aziende che vogliano innovare metodi, processi e soluzioni per affrontare la rivoluzione digitale in corso nel mondo manifatturiero

Per rispondere alle sfide di un mercato in continua evoluzione, caratterizzato dalla richiesta di tecnologie e competenze sempre più all’avanguardia, nell’ottica dell’Industry 4.0, Comau ed ESCP Europe inaugurano oggi il nuovo Executive Master in “Manufacturing Automation & Digital Transformation”. Si tratta di un percorso formativo dedicato alle imprese che intendano innovare i propri sistemi di produzione e a tutti coloro che desiderino perfezionare le proprie conoscenze, tecniche e gestionali, per poter affrontare le sfide della digitalizzazione nel campo dell’automazione industriale.

Il Master, organizzato da Comau in partnership con la Business School ESCP Europe e in collaborazione con alcune tra le più prestigiose Università internazionali (Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Technische Universität München), si terrà nelle sedi della Comau Academy e di ESCP Europe, in Gran Bretagna, Germania e Italia. Il corso di studi prevede la frequenza di 260 ore di attività di formazione in aula e di 80 ore da fruire in modalità e-learning. Le lezioni, che si terranno totalmente in lingua inglese, da marzo 2017 a gennaio 2018, sono organizzate in quattro differenti moduli didattici: Factory of the Future, Product & Process Innovation, Automation & Digital Manufacturing Design and Development e Automation & Digital Manufacturing Management.

Le attività didattiche sono tenute dai migliori Manager Comau e docenti di ESCP Europe, con la partecipazione di visiting professors appartenenti al network delle Università che collaborano al progetto. I moduli teorici sono affiancati da una sessione di formazione pratica, con un percorso di project working che permette ai partecipanti di sperimentare sul campo, direttamente in azienda, le conoscenze teoriche acquisite per la gestione dei processi industriali della nuova smart factory.

Molteplici sono le competenze innovative, a livello tecnico e gestionale, che l’Executive Master in “Manufacturing Automation & Digital Transformation” ha l’obiettivo di perfezionare: identificare tutte le necessità e le opportunità connesse ai processi produttivi tipici della digital manufacturing; sviluppare un pensiero strategico volto a guidare il cambiamento tecnologico e organizzativo in atto in ambito 4.0; mettere in connessione dipartimenti tecnici e addetti allo sviluppo di nuovi prodotti e processi per favorire l’implementazione dei sistemi di automazione; contribuire attivamente allo sviluppo di soluzioni di automazione industriale attraverso l’adozione di sistemi di produzione efficienti, di analisi dei costi e tecniche di pianificazione finanziaria; comprendere le caratteristiche dei sistemi di produzione che prevedono l’interazione uomo-macchina; gestire portafogli complessi e tecnologicamente avanzati di forniture e fornitori; realizzare attività di valutazione per la progettazione di nuovi sistemi di produzione; guidare un team di risorse umane con un approccio efficace.

«L’avvio del nuovo Executive Master in “Manufacturing Automation & Digital Transformation” è la dimostrazione concreta di come Comau, attraverso la sua Academy e il suo network di partnership internazionali, sia sempre all’avanguardia nelle attività di formazione ad alta specializzazione, capaci di rispondere ma soprattutto di anticipare le nuove tendenze e i nuovi bisogni del mercato nel settore industriale afferma Donatella Pinto, Head of HR di Comau -. Questo nuovo percorso di formazione conferma inoltre tutto il nostro impegno nella creazione di nuove competenze, non solo per i giovani futuri manager dell’industria di domani, ma anche per tutti quei professionisti, provenienti da un contesto aziendale, che intendano ampliare e rafforzare le proprie skills in ambito digital, grazie alla lunga e consolidata expertise della Comau Academy»

Giovanni Scarso-Borioli, Direttore Accademico di ESCP Europe London campus afferma che “in un mondo in cui gli amministratori delegati di alcune delle più grandi organizzazioni mondiali sono guru in campo tecnologico, c’è un crescente richiesta da parte del mercato sia di manager capaci di sviluppare know-how tecnologico, sia di ingegneri dalle crescenti capacità manageriali e di leadership. Questo è il motivo per cui abbiamo creato il Master in Manufacturing Automation and Digital Transformation in partnership con Comau, un programma che abbraccia in pieno la vision della nostra business school. ESCP Europe crede nel potere della costante trasformazione e del progresso e, in questi giorni – prosegue il Prof. Scarso-Borioli – gli avanzamenti della tecnologia digitale stanno aumentando esponenzialmente le opportunità per l’innovazione”.

Fiume Dora, il tratto delle ferriere torna a cielo aperto

Sarà nuovamente a cielo aperto, a Torino, il tratto del fiume Dora compreso tra via Livorno e corso Principe Oddone. I lavori stanno per iniziare e saranno pronti entro l’autunno. L’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino Guido Montanari ha spiegato che l’operazione permetterà  di completare il recupero complessivo dell’ area industriale dismessa. “un risanamento ambientale di notevole importanza, – ha sottolineato – che cittadini e abitanti attendevano da tempo. Consentirà di attrezzare un’altra porzione di Parco Dora, estendendo la piena fruibilità del polmone verde sorto sul contesto dismesso e degradato delle ferriere novecentesche”.

(foto Drone Piemonte)

La città tra finanza islamica e tagli alle scuole cattoliche

Per il Sindaco Chiara  Appendino (il più amato d’Italia, da recenti statistiche) è giunto il momento di permettere una “colonizzazione” di banche islamiche per incoraggiare e incentivare i musulmani a comprare immobili sotto la Mole.

A dirlo, lei stessa ieri in un intervista rilasciata su Sky nella quale ha annunciato che “ è auspicabile a Torino la costituzione di banche islamiche che adottino una finanza conforme alla Sharia”.

Parole che per alcuni, tuonano come un serio e preoccupante segnale per il futuro perché adesso, davvero, non si comprende più quale sia il reale percorso che trama chi governa la nostra Città.

Mentre gli attentati terroristici rivendicati dall’Isis sono all’ordine del giorno, e proprio a Torino sabato scorso con provvedimento del Ministro dell’Interno Marco Minniti è stato espulso un cittadino marocchino per motivi di sicurezza dello Stato in quanto aveva intrapreso un percorso di radicalizzazione, considerando il nostro un Paese di miscredenti, arrivando persino nel 2012 a rifiutare il giuramento per ottenere la cittadinanza italiana ritenendo che l’osservanza della nostra Costituzione avrebbe offeso la sua religione perché non rispetta i dettami della Sharia, l’amministrazione grillina torinese lavora proprio per favorire una finanza a misura di Sharia, la legge islamica che in materia di finanza prevede il divieto di chiedere interessi sui prestiti  poiché apportano profitto alla posizione più forte indebolendo ulteriormente chi contrae il debito, e investimenti responsabili senza speculazione.Se così fosse, è facilmente deducibile che ci sarebbe una disparità assoluta di vincoli di accesso al credito tra chi contrae mutui con le “nostre” banche e chi invece, per appartenenza religiosa si rivolge agli istituti islamici.

Non si tratta di generalizzare: certo che non tutto l’Islam è terrorismo, ma ci si chiede se le nostre regole e tradizioni cattoliche avrebbero la stessa benevola accoglienza nei Paesi Arabi.

 

L’ annuncio arriva dopo aver ospitato il Turin Islamic Economic Forum ad inizio marzo e obbligando la Città in quelle giornate ad assumere costumi leciti secondo il Corano, halal friendly, Chiara Appendino ha così deciso che per integrare meglio i musulmani e incoraggiarli ad acquistare immobili in Italia, è necessario avviare una colonizzazione islamica delle banche conformi ai principi della Sharia.

Se a questa manovra del sindaco Appendino seguono in parallelo i tagli alle scuole cattoliche (motivate da “prevedibili” ragioni di Bilancio) la riflessione d’obbligo, semplicemente stando al recepimento dei messaggi che ci pervengono dal mondo arabo-musulmano è che il loro piano di colonizzare l’Occidente attraverso l’acquisizione di capitale, dunque comprarci, ove non riescono a sottometterci o convertirci avanza.

E’ ormai noto, nonostante i tentativi di beatificazione del Sindaco Appendino come esempio virtuoso di amministrazione a Cinque Stelle, che il gioco di Chiara è molto lontano dai principi con i quali si era presentata a chi le ha dato fiducia, al di là del meglio o peggio sulla tenuta dell’asfalto in Città, oltre che sulla totale mancanza di attenzione ai problemi delle periferie e di chi le vive che neanche un popolo bue potrebbe accettare, figurarsi i Torinesi che con dignità ogni giorno affrontano rassegnati (forse) aumenti delle tasse, (ma gli assessori della Giunta Cinque Stelle continuano a viaggiare in auto blu e no, non c’è stato nessun taglio di stipendio della Sindaca, come aveva ipotizzato di fare) la sicurezza che non c’è come dovrebbe, e le corsie preferenziali su sanità, asili, case popolari a cui gli immigrati continuano ad avere accesso. Se poi questo modello di governo dovesse venire promosso su base nazionale, dato che non viene taciuta l’ipotesi di candidare a Premier Chiara Appendino, forse è giunto il momento di soffermarsi a valutare, prima di votare, con chi si ha poi a che fare nella realtà.

 

CV

(foto: il Torinese)

 

Innovation marketing

Offrire il prodotto giusto al cliente giusto, un must per tutte le aziende

di Antonio De Carolis

Le aziende moderne lavorano oggi su più fronti per acquisire e mantenere un posizionamento da leader sul mercato.La competizione non è più legata al solo prodotto e alla sua qualità, ma anche e soprattutto a una serie di altri fattori fondamentali, tra i quali la distribuzione, il prezzo, il package e la comunicazione.Quest’ultima, in particolare, è strategica per trasferire al più alto numero di consumatori possibili le reali caratteristiche del prodotto/servizio offerto ed i vantaggi che esse porteranno se decideremo di effettuare l’acquisto.Ci piace pensare che la comunicazione pubblicitaria rappresenti lo strumento con il quale l’azienda riesce a far vivere un’esperienza sensoriale, molto prossima a quella dell’utilizzo del bene proposto.Ma quali sono i canali che un’azienda può utilizzare? Tantissimi !!!

Una decina di anni fa avremmo sinteticamente detto:

TV, radio e cinema per la pubblicità sui media.

Giornali e riviste per la pubblicità sulla stampata

Insegne, vetrofanie, espositori per la pubblicità sul Punto Vendita

Biglietti da visita, cataloghi, flyer, gadget per la pubblicità diretta

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Molti, ma comunque ristretti rispetto a quelli che oggi si vanno ad aggiungere attraverso internet.Il web infatti non sostituisce, ma affianca la pubblicità tradizionale con le sue innumerevoli possibilità. Il sito non è la sola possibilità, anzi molti sostengono che comunicare solo attraverso il sito sia come avere un negozio e non farlo sapere a nessuno.

 

Non è pensabile, se si vogliono raggiungere risultati concreti, non considerare attività come l’e-mail marketing, l’e-commerce, la pubblicità sui motori di ricerca, il SEO (Search Engine Optimization) per posizionarsi meglio degli altri competitor nei risultati di ricerca insieme a tutte le altre varianti connesse quali ad esempio SEM ( search engine marketing) e SEA (search engine advertising) oltre al video marketing (brevi video inseriti sul web) e i social network, sino ad arrivare al marketing virale per i più esperti. Come possiamo ben capire stiamo parlando di un mondo dove la competenza è indispensabile perché i budget che le aziende hanno a disposizione sono sempre più contenuti rispetto al passato. Al di sotto di un certo livello di investimento, però, è meglio non scendere perché, come affermava Henry Ford, fondatore dell’omonima casa automobilistica americana, “Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l’orologio per risparmiare il tempo”. Il marketing ideale, si sa, mira a fornire strumenti che consentano all’azienda di produrre ciò che il mercato ricerca, evitando investimenti inutili e magazzini pieni di merce invenduta e, recentemente, per cercare di avvicinarsi a quest’obiettivo ci si è affidati alle neuroscienze. Per definirle meglio, possiamo chiedere aiuto al premio Nobel Eric Kandel che, attraverso il libro “Principi di Neuroscienze”, edito da C.E.A. Casa Editrice Ambrosiana – Divisione di Zanichelli Editore, aiuta a comprendere i processi mentali attraverso i quali le persone percepiscono, agiscono, imparano e ricordano. Questa nuova frontiera prende il nome di neuromarketing e studia i fenomeni psicologici che spingono una persona a fare certe scelte anziché altre quando ci trova, ad esempio, di fronte ad uno scaffale di un supermercato e si deve comprare un pacco di pasta.

 

Tutti noi siamo consumatori, e ogni nostra scelta identifica le nostre preferenze e i nostri “comportamenti tipo” quando siamo in fase d’acquisto, Se condividiamo queste informazioni con altri, non sarà difficile profilarci al meglio proponendoci solo prodotti che sono realmente di nostro interesse. Molto probabilmente non ce ne rendiamo sempre conto ma, quando affermiamo di conoscere i gusti di nostra moglie, nostro figlio o un nostro amico, stiamo facendo una profilazione. E’ un po’ la logica del barman che, quando ci vede entrare nel locale, ci riceve con un sorriso e ci dice: “Signore buongiorno! Le servo il solito?” Anche se, per alcuni di noi, tutto ciò potrà sembrare eccessivo, “invadente” e forse anche non sempre rispettoso del privato, ricordiamoci che quest’attività rappresenta “lo strumento” e di per sé ’ uno strumento è sempre “neutro” fino a quando non viene utilizzato in un modo o in un altro.. E’ l’utilizzo di queste informazioni o il loro abuso a rendere lo strumento asfissiante e poco gradito quando qualcuno vuole venderci qualcosa “a tutti i costi”. La preparazione professionale e la capacità di relazione di chi svolge attività di marketing o di vendita fanno la vera differenza e rendono uno strumento sofisticato un valido aiuto o un elemento negativo della negoziazione. Le aziende, per evitare comportamenti inadeguati e estremamente nocivi per la branding reputation, investono sempre di più nella preparazione delle proprie risorse anche perché il consumatore finale è sempre più esperto e ben conosce gli argomenti da utilizzare per tutelare la propria privacy e garantirsi la massima trasparenza. Dobbiamo sinceramente osservare che queste tecniche sono di grande supporto per arrivare prima possibile ad offrire “il prodotto giusto al cliente giusto” e limitano possibili acquisti inadeguati e inutili perdite di tempo. In chiusura però, ci piace pensare che la volubilità e la sensibilità di ognuno di noi siano tali da modificare ogni tipo di ricerca o di studio e questo serve a mantenere sempre vivo quell’alone di imprevedibilità che ci rende diversi uno dall’altro.

Buon lavoro a tutti e buoni acquisti .

 

 

Antonio DE CAROLIS

Presidente CDVM Club Dirigenti Vendite e Marketing

presso Unione Industriale di Torino

www.cdvm.it

Assegno di ricollocazione per tremila disoccupati

Sono 3.000 in Piemonte i disoccupati che stanno ricevendo in questi giorni le lettere della Regione Piemonte e dell’Anpal (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) con le quali vengono invitati ad aderire all’Assegno di ricollocazione, la nuova misura sperimentale che si propone di aiutare chi ha perso un lavoro a trovarne un nuovo. Lo hanno reso noto l’assessore regionale al Lavoro, Gianna Penteneroe il presidente dell’Anpal, Maurizio Del Conte. L’importo dell’Assegno va da 1.000 a 5.000 euro a seconda dell’occupabilità del lavoratore: non sarà dato direttamente al lavoratore ma agli operatori dei servizi per l’impiego (centri per l’impiego e agenzie accreditate) solo se  sarà raggiunto il risultato cioè un contratto a tempo indeterminato o determinato di almeno sei mesi. Intanto è partito a fine dicembre il buono servizi al lavoro, misura regionale complementare che si rivolge ai disoccupati con o senza ammortizzatori e ai soggetti svantaggiati: finora sono state prese in carico 2.880 persone i cui 2.345 disoccupati e 535 svantaggiati: 292 sono state inserite in tirocinio, 160 sono stati avviati al lavoro. Pentenero e Del Conte hanno visitato il Centro per l’impiego di Rivoli, Prima Industrie e andranno nel pomeriggio nello stabilimento Fca di Mirafiori.

“Sono due – ha dichiarato Del Conte – le strade che stiamo percorrendo. La prima è quella volta ad agevolare il riassorbimento nel mondo del lavoro delle persone che ne sono state espulse. Proprio in questi giorni è partita la fase sperimentale dell’Assegno di ricollocazione, che coinvolgerà 30.000 persone in tutta Italia. La seconda mira a prevenire la disoccupazione giovanile, attraverso l’alternanza scuola-lavoro. È importante avvicinare gli studenti alle imprese, perché ci sono competenze che non si imparano ex cathedra. Per questo abbiamo sviluppato un piano di formazione e di servizio di tutoraggio per le scuole, dove verranno inviati dei ‘facilitatori’ che affianchino gli istituti nelle pratiche burocratiche e nei rapporti con le imprese, attività per cui spesso non hanno le risorse”.

www.regione.piemonte.it

Il robot che insegna matematica agli studenti

In classe fino a maggio un’iniziativa didattica innovativa di Fondazione CRT con Dschola e Comau per circa 3.000 studenti piemontesi dai 6 ai 19 anni

 


Un robot per aiutare gli studenti a imparare materie scolastiche curricolari, come matematica e arte, stimolandone la capacità di apprendimento attraverso l’uso interattivo delle nuove tecnologie. È l’obiettivo del progetto Robo-Scuola, realizzato dall’associazione Dschola in partnership con la Fondazione CRT e Comau per circa 3.000 studenti piemontesi dai 6 ai 19 anni e un centinaio di docenti. Fino a maggio saranno coinvolte complessivamente 38 scuole, di cui 14 primarie, 11 secondarie di primo grado e 13 secondarie di secondo grado, che già partecipano al progetto Diderot della Fondazione CRT.

Robo-Scuola è un’iniziativa didattica innovativa, sia per le modalità di lavoro proposte sia per le sue finalità: per la prima volta, infatti, l’apprendimento scolastico in classe viene facilitato da una collaborazione interattiva “studente-robot”. Per gli alunni non si tratterà di cimentarsi con lo studio della Robotica – come già accade in diverse realtà scolastiche – ma di utilizzare il robot come un vero e proprio strumento didattico, capace rendere più intuitiva e affascinante la comprensione di normali materie di studio, quali la matematica e l’arte.

Il progetto Robo-Scuola è l’esempio concreto di come le tecnologie avanzate possano essere utilizzate per sviluppare una nuova modalità di apprendimento, capace di integrare e supportare al meglio gli strumenti e le metodologie didattiche tradizionali insieme e accanto agli insegnanti. A lavorare tra i banchi di scuola con i giovani alunni sarà progettato e realizzato da Comau in modalità “aperta”, proprio per essere utilizzato a fini didattici ed educativi.

“Attraverso uno strumento come il robot, vicino al ‘linguaggio’ dei ragazzi, portiamo nelle scuole del territorio metodologie didattiche ad alta innovazione, capaci di diventare vere e proprie best practice per il Paese – afferma il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Robo-Scuola viene sperimentato per la prima volta nelle classi del progetto Diderot della Fondazione CRT, che offre ogni anno a migliaia di studenti l’opportunità di avvicinarsi in modo creativo e stimolante a discipline in ambiti molto vari, affiancando e integrando il lavoro quotidiano svolto dagli insegnanti”.

“Comau è orgogliosa di partecipare ad un progetto innovativo come Robo-Scuola, insieme a dei partner di grande valore come la Fondazione CRT e l’associazione Dschola e a numerose scuole del territorio piemontese – afferma Donatella Pinto, Responsabile delle Risorse Umane di Comau –. Questo programma di studio dimostra concretamente l’importanza che i robot possono assumere anche in un contesto educativo e con finalità didattiche. Il robot assume infatti i caratteri di uno strumento di lavoro per allievi e insegnati, utile per sviluppare nuove competenze all’interno di un panorama formativo in continua evoluzione e aperto al cambiamento”.

Ogni scuola coinvolta partecipa al progetto con tre diverse classi: gli studenti sono chiamati a frequentare un modulo specifico, che prevede una lezione di arte o di matematica, della durata di 100 minuti, facilitati dalla presenza di un divulgatore scientifico. Gli alunni dovranno imparare in primo luogo a conoscere come funziona un robot e i quali sono i suoi componenti, assemblandone alcune parti. Il robot che verrà “creato” in aula sarà poi utilizzato dagli studenti per svolgere le diverse attività didattiche. I risultati di apprendimento raggiunti grazie a Robo-Scuola saranno valutati dai docenti in base a parametri e obiettivi stabiliti nelle fasi preliminari del progetto.

Per facilitare l’apprendimento della matematica, ad esempio, gli studenti delle scuole primarie avranno il compito di movimentare sagome di figure geometriche mediante un robot su cui è montata una pinza, per poi collocarle in un’area definita di cui dovranno calcolare il perimetro. Nelle scuole secondarie, invece, grazie a un robot dotato di uno strumento grafico, gli allievi dovranno individuare dei punti nello spazio e tracciare delle curve su un piano cartesiano.

Per gli studenti delle scuole primarie e secondarie che frequenteranno il modulo di arte, invece, il progetto Robo-Scuola sarà dedicato alle invenzioni di Leonardo da Vinci, che verranno studiate e confrontate con l’uso delle moderne tecnologie robotizzate. Grazie all’impiego del robot saranno eseguite le operazioni tipiche di alcune macchine inventate da Leonardo: ad esempio, la capacità di movimentazione di oggetti condotta da un robot attraverso una pinza, sarà messa in analogia con quella della gru ideata dal famoso scienziato.

Oltre al percorso didattico in aula, il progetto Robo-Scuola dà agli istituti coinvolti anche la possibilità di partecipare a un bando di concorso sul tema della “cooperazione tra robot ed esseri umani”. Entro l’8 aprile 2017 gli studenti dovranno inviare un elaborato (foto, video, disegno, ecc…) al comitato organizzatore.

29 Marzo, il Consiglio regionale in seduta per i 60 anni di Europa

Mercoledì 29 Marzo, alle ore 10.00,  si terrà nell’Aula di Palazzo Lascaris la seduta aperta del Consiglio regionale del Piemonte in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma che, nei fatti, rappresentarono l’atto costitutivo dell’Unione Europea. Sessant’anni fa, il 25 marzo 1957 , nella sala degli Orazi e Curiazi in Campidoglio, furono firmati i Trattati istitutivi della Comunità Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea dell’Energia Atomica (Euratom) a Roma. I paesi firmatari erano soltanto sei: Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo. Questi stessi paesi, nel 1951, avevano dato vita alla Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca). Queste furono le tappe fondamentali dell’avvio del lungo processo di unificazione europea. Obiettivo della CEE era la creazione di un mercato comune europeo attraverso l’abolizione progressiva dei dazi e contingenti doganali tra gli Stati membri, nonché l’adozione di politiche agricole, commerciali e dei trasporti comuni. L’Euratom, invece, si proponeva come obiettivo principale la formazione ed una rapida crescita delle industrie energetiche. Per l’Italia firmò l’allora Presidente del Consiglio, Antonio Segni, mentre per la Germania il Cancelliere Adenauer. A Roma, quel giorno , pioveva a dirotto, e si narra che ci fu chi azzardò profezie di buon auspicio, parafrasando un noto proverbio dedicato alle spose. I Trattati di Roma entrarono in vigore a partire dal 1 gennaio del 1958 e vanno considerati ,a tutti gli effetti, come l’atto costitutivo dell’Unione Europea.

Marco Travaglini

ZTL fino a sera? I commercianti non ci stanno

Affisso sulle vetrine dei negozi, spunta un cartello di protesta contro il prolungamento dell’orario Ztl

In questi giorni si sta facendo sentire sempre di più, la protesta dei commercianti della zona centrale di Torino contro i piani della sindaca Chiara Appendino e della sua giunta. L’esecutivo di Palazzo Civico ha dichiarato di avere in programma, infatti, il prolungamento dell’ orario della Zona traffico limitato, portando il divieto di transito fino a sera. Il simbolo della protesta è un cartello bianco, affisso sulla vetrina di ogni negozio, con la scritta a caratteri cubitali : “NO ZTL PROLUNGATA”. La mobilitazione è partita in maniera spontanea e silenziosa (almeno per il momento), da un gruppo di commercianti dell’area pedonale di via Giovanni Amendola, per poi estendersi piano piano anche alla maggior parte dei negozi di via Roma e delle zone limitrofe. “Vogliono prolungare la fascia oraria della zona Ztl fino alle 19”- recita il manifesto appeso dietro ogni vetrina- “I negozianti- conclude l’avviso- chiedono di ridurla alle 9e30 in modo da facilitare il commercio”. Maria Lapietra, assessora alla Mobilità, ha però ancora confermato nei giorni scorsi, la volontà di rivedere e con molta probabilità modificare, gli orari della Ztl.

Apre il Torino Outlet Village: lavoro per 600 addetti

Apre i battenti dopo meno di due anni  di lavori il Torino Outlet Village, la shopville del lusso frutto di un investimento da 100 milioni di euro. Si estende su 20.000 metri quadri alle porte della città, a Settimo. Ulteriori 12.000 metri sono previsti, con 90 boutique di grandi brand come Armani, Gucci, La Perla, Nike, Michael Kors, Nike, Roberto Cavalli, Trussardi e con sconti fino al 70% tutto l’anno. Il centro è stato realizzato da Arcus Real Estate, società del gruppo Percassi, e resterà aperto tutto l’anno tranne a Natale e Capodanno. Il simbolo dell’Outlet Village, che dà lavoro a 600 persone, è un obelisco di 85 metri. Tra gli obiettivi attirare i turisti che arrivano in Piemonte, con una stima di 6 milioni di clienti l’anno.

Già da record l’edizione del Salone del Libro 2017. Sono 350 gli editori iscritti, più dell’anno prima

L’anno precedente si era concluso con 320 editori in totale. Ad oggi si hanno già una ventina di iscritti in più

 

Il Salone del libro di Torino incassa il primo importante risultato. A due mesi dall’evento – ricordiamo che il Salone si svolgerà al Lingotto dal 18 al 22 maggio – gli espositori hanno risposto con entusiasmo, raggiungendo già un numero maggiore rispetto a quello dell’anno precedente. Sono 350 gli espositori che si sono iscritti per partecipare alla Book Fair torinese, mentre erano 330 quelli totali della scorsa edizione. “Avevo un po’ sfidato la scaramanzia pronosticando per la primavera sorprese positive anche in termini di partecipazione degli espositori  – dichiara a Repubblica il direttore del Salone, Nicola Lagioia – ” Fortunatamente non si è peccato d’ottimismo e questo significativo dato premia innanzitutto la squadra della Fondazione che, sia sul piano professionale che relazionale, sta portando avanti senza sosta da ottobre, un lavoro intensissimo.”