ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 564

Caselle: Digital is in the air

Un percorso di innovazione digitale e nuovi servizi per i passeggeri

L’Aeroporto di Torino ha avviato un percorso di digital transformation con l’obiettivo di migliorare l’esperienza dei passeggeri e orientare l’organizzazione aziendale al cambiamento. Il percorso ha coinvolto l’intero ecosistema aeroportuale, inclusi i passeggeri, per comprenderne i bisogni e individuare insieme le migliori soluzioni innovative.
I primi risultati concreti sono a disposizione dei passeggeri già da ora: wi-fi potenziato, web app per conoscere l’offerta dello scalo, e-gates per la lettura della carta di imbarco, digital locker per i bagagli, il sistema di gestione e monitoraggio delle code ai controlli di sicurezza e il Digital Safety Management System, la piattaforma digitale di condivisione in tempo reale dei dati fra tutti i soggetti che operano nell’infrastruttura aeroportuale.Ulteriori soluzioni sono in fase di realizzazione – tra cui una nuova piattaforma di e-commerce, una app nativa, l’installazione di digital locker per fare la spesa e prelevarla al proprio arrivo in aeroporto o per ritirare gli acquisti fatti nel momento della partenza – mentre per altre è in corso lo studio di fattibilità.Tutte queste iniziative permettono all’Aeroporto di Torino di andare incontro alle esigenze degli utenti in maniera più veloce ed efficace, condividendo i benefici della digital transformation con un numero sempre maggiore di soggetti, creando valore condiviso.Il simbolo di questo percorso è l’Innovation Lab, uno spazio di confronto e ricerca nato all’interno di Torino Airport per testare soluzioni digitali per migliorare l’esperienza aeroportuale. Un luogo “trasparente” completamente integrato nell’Area Partenze dove sono state ricreate tutte le tappe della passenger journey, uno spazio di sviluppo inclusivo in cui collaborazione, progetti e innovazione viaggiano insieme. L’Innovation Lab è a disposizione di aziende, start up, centri studi, università che vogliono sviluppare e testare soluzioni innovative dedicate a tutte le attività aeroportuali e all’interazione con i passeggeri.La presentazione del progetto e l’inaugurazione dell’Innovation Lab hanno rappresentato un’opportunità di confronto con alcune tra le realtà più rilevanti dal punto di vista dell’innovazione, con testimonianze di Alessandro Boglione, Amministratore Delegato di BasicItalia SpA; Alberto Dalmasso, Amministratore Delegato di Satispay; Fabio Mozzone, Direttore marketing di Baladin; Giuliana Mattiazzo, Vice Rettrice per il Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Torino; Germano Paini, Responsabile Progetto Innovazione e competitività dell’Università degli Studi di Torino e Fabio Sferruzzi, Amministratore Delegato di Talent Garden Torino.

 

 

Nuova legge regionale sulla cultura

Una nuova legge sulla cultura, che integra e supera le 28 leggi regionali finora vigenti ed è frutto di un iter complesso e di un intenso confronto con operatori del settore, amministratori locali e parti politiche. E’ stata approvata in Consiglio regionale all’unanimità dei votanti la legge (ex disegno di legge 275) “Disposizioni coordinate in materia di cultura”, che prende le mosse da una nuova idea del comparto, inteso come sistema composito e bene da tutelare in tutte le sue forme, accessibile a tutti. Tra le novità introdotte dal testo di legge, che entrerà in vigore il primo gennaio 2019, la programmazione triennale, anche in termini di risorse, con la costituzione di un nuovo Fondo per la cultura articolato in spesa corrente e spesa per investimenti, e la possibilità di costituire tavoli come strumento di partecipazione, ma anche il riconoscimento di soggetti culturali che prima non avevano accesso ai contributi regionali, come cinema e librerie, e la tutela del patrimonio linguistico. Tra gli emendamenti approvati, numerosi quelli presentati dalla Giunta, molti dei quali hanno recepito le istanze avanzate dal Consiglio delle autonomie locali (Cal), ma anche dal gruppo del Partito democratico e dal Movimento 5 Stelle, a conferma del fatto che sul testo c’è stata da parte di tutte le forze politiche ampia condivisione sugli obiettivi e sul ruolo che si vuole attribuire alla cultura e all’attività culturale in Piemonte. Approvato anche un ordine del giorno collegato, presentato da Daniele Valle (Pd), che impegna la Giunta ad assicurare al comparto culturale risorse finanziarie adeguate, commisurate alle variazioni annuali dei tassi di inflazione e con livelli di finanziamento crescenti nel corso degli anni. E’ stato invece respinto l’altro Odg presentato da Francesca Frediani (M5s), che chiedeva di destinare non meno dello 0,5 per cento del bilancio regionale ad investimenti in attività culturali, con l’obiettivo di arrivare all’1 per cento della media europea: <Pur riconoscendo la bontà della legge – ha detto insieme al collega Davide Bono – restano forti perplessità rispetto alla norma finanziaria. Il comparto culturale ha assistito ad una progressiva contrazione di risorse, per il 2019 sono previsti 36,8 milioni, che diminuiranno ulteriormente nel 2020 se non interverranno aggiustamenti>.

Gianluca Vignale (Movimento nazionale per la Sovranità) ha sottolineato che <la dotazione finanziaria non è l’unico tema, per attuare politiche culturali utili per la nostra regione serve un’attenta attività di pianificazione, bisogna cercare di rendere omogenea l’offerta su tutto il territorio intervenendo dove è più scarsa>.

La forza della società

Molti avranno visto la pubblicità di una grande catena commerciale che ci martella dai principali canali televisivi in questi giorni e dice “nessun uomo è un’isola…”

La pubblicità riprende il titolo di un celebre libro degli anni Sessanta del monaco-scrittore americano Thomas Merton, che aveva appunto per titolo, in italiano , ” Nessun uomo è un’isola” , e le stesse parole basterebbero per sintetizzare quanto contenuto nel bel libro di Giovani Quaglia , presentato in questi giorni a Torino, presso la sala Agorà della Fondazione CRT( di cui l’autore è Presidente). Il numero di persone presenti, il loro ruolo ( fra gli altri i sindaco di Torino Appendino e il presidente della Regione Chiamparino ) dimostrano l’interesse che il personaggio suscita in città, dove si sta imponendo all’attenzione sociale, politica ed economica. Ma veniamo al libro scritto da Quaglia con il prof Rosboch, che ha per tiolo: “La forza della società” ( edizioni Aragno ) e un sottotitolo ” comunità intermedie e organizzazione politica” che non può non far fischiare, di questi tempi, le orecchie più attente, proprio nel momento in cui il giovane Casaleggio mette in discussione la rappresentanza parlamentare e vagheggia di una società governata da una democrazia diretta via internet. Quaglia parte da lontano, da quel “Codice di Camaldoli” che fu il parto di una trentina di economisti, giuristi, sociologi, tecnici e dirigenti vari di fede cattolica , redatto dopo la riunione che tennero fra il 18 e il 23 luglio del 1943 nel monastero di Camaldoli, su ispirazione dell’allora mons Montini ( il futuro Paolo VI) per fornire alle forze sociali cattoliche una base unitaria che ne guidasse l’azione nell’Italia liberata. Il Codice di Camaldoli fu linea guida e ispirazione per l’allora nascente Democrazia Cristiana. Guardiamo bene le date: nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, il Gran Consiglio del Fascismo approva l’ordine del giorno Grandi che sfiducia Mussolini.

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Quaglia ricorda i 75 anni di quella riunione di cattolici, importantissima per il futuro dell’Italia repubblicana, ripercorre i temi delle 99 proposizioni che fanno parte del Codice di Camaldoli, che trattano tutti i temi della vita sociale: dalla famiglia al lavoro, dall’attività economica al rapporto cittadino-stato , ne mette in evidenza l’attualità ,in particolare di uno dei pilastri del documento: il concetto di “bene comune” ma anche dell’altro , quello dell’”armonia sociale”, declinato con parole attuali, quali solidarietà, e soprattutto sottolinea l’importanza per la vita democratica di quelli che si definiscono i “corpi intermedi”: istituzionali ( province , comuni) e sociali (partiti ,sindacati, associazioni di categoria , cooperazione, volontariato, le stesse Fondazioni)). Niente di più lontano da quanti oggi teorizzano l’individualismo politico, che lascia, ha detto Quaglia, “il cittadino nudo davanti allo Stato”. “Un richiamo all’attualità”, sottolinea l’autore, mentre l’attuale riflessione politica e giuridica , dopo aver evidenziato i limiti della rappresentanza come fattore di crisi della politica e dello Stato contemporaneo ” ha posto a più riprese l’esigenza di individuare nuovi meccanismi di partecipazione al fine di salvaguardare nella sostanza le esigenze più genuine di una democrazia sostanziale”. Il libro invita a superare l’alternativa netta fra pubblico e privato recuperando il valore istituzionale dei corpi intermedi, anche se non si nasconde la crisi di partiti e sindacati, ma , dice Quaglia, la morte dei corpi intermedi riduce la possibilità di perseguire il bene comune. Forte anche il richiamo alla “nobiltà della politica”, un impegno ” che sa di regalità” carico di “un oggettivo e specifico onore”. Una politica e una attività di governo che debbono avere due polmoni ” la visione strategica e la gestione quotidiana”. Anche le fondazioni di origine bancaria, di cui l’autore è autorevole rappresentante, sono, dice, parte dei corpi intermedi del territorio a cui devono prestare ascolto e rendere conto di quello che fanno. Il libro vuole essere anche un contributo di riflessione per gli Stati generali della Fondazione CRT che si terranno in autunno.Un invito insomma alla partecipazione , a non rifugiarsi nel privato, ricordando la storia di Torino, dei suoi “santi sociali” che hanno insegnato a creare valore sociale intervenendo sulle situazioni di fragilità. Partecipazione e creazione di valore che la Fondazione CRT , ha annunciato Quaglia, si propone di calcolare con metodi nuovi. Insomma “nessun uomo è un’isola” e non deve diventarlo nonostante le attuali tentazioni, perchè, sostiene l’autore, la persona si realizza pienamente solo se si mette in relazione con gli altri attraverso i corpi intermedi che sono la spina dorsale di una società democratica.

 

La convalescenza di Togliatti a Toceno dopo l’attentato del ’48

A Toceno, in Valle Vigezzo (Vb) verranno presentati nel pomeriggio di domenica 29 luglio una mostra fotografica e l’anteprima del docu-film “Via della Missione”. L’evento ricorda il 70° anniversario dell’attentato a Palmiro Togliatti, segretario del Pci, Vicepresidente del Consiglio e Ministro di grazia e giustizia nei primi governi dell’Italia liberata.L’attentato che lo ferì gravemente mettendone a repentaglio la vita fu compiuto in via della Missione alle 11,30 del 14 luglio del 1948, quando il dirigente comunista venne  colpito da tre colpi di pistola sparati a distanza ravvicinata da Antonio Pallante. Togliatti stava uscendo da Montecitorio per dirigersi, insieme a Nilde Iotti, verso la direzione del Pci in via delle Botteghe Oscure. Ricoverato d’urgenza, Togliatti fu operato con successo dal chirurgo Pietro Valdoni. Al termine del  decorso post operatorio, quando non fu più necessario il ricovero, Togliatti volle recarsi per la convalescenza in Piemonte. Prima a Orta San Giulio e poi a Toceno, presso l’albergo Miravalle, dove trascorse un periodo di riposo, serenità e rapporto quotidiano con la natura, soprattutto con i paesaggi alpini di questa valle al confine con la Svizzera. L’evento del 29 luglio prevede alle 15,30 l’inaugurazione di una targa presso l’Albergo Miravalle di Toceno, dove interverrà il sindaco del piccolo paese vigezzino, Tiziano Ferraris. Alle 16,30 verrà aperta la mostra presso la sala Parrocchiale e un’ora dopo, nel salone della biblioteca comunale, verrà proiettata la “prima” del docu-film. Oltre alla configurazione dell’attentato nel contesto della “guerra fredda”, alla reazione popolare di indignazione e dolore, al comportamento del Pci volto a scongiurare l’approfondirsi di tensioni e disordini, la mostra e il film pongono in evidenza i tratti salienti di Palmiro Togliatti, leader politico e statista. Tornato in Italia nel marzo 1944 dopo 18 anni di esilio, Togliatti diede un contributo decisivo alla ricomposizione della nazione italiana con la proposta di unità e riscatto nota come la “svolta di Salerno”. Il 2 giugno 1946, scelta la Repubblica ed eletto il nuovo Parlamento, egli divenne uno dei protagonisti nella elaborazione della Costituzione che diede linfa popolare e democratica allo Stato unitario sorto nel 1861, la cui esistenza era stata messa in pericolo dalla guerra nazifascista. Il documentario “Via della Missione” e la mostra fotografica sono il frutto di una ricerca nata da un’idea di Maria Agostina Pellegatta , ex parlamentare di Cassano Magnago e frequentatrice della val Vigezzo, come tanti lombardi della zona di Gallarate e Busto Arsizio. Le immagini della mostra e le sequenze del film si avvalgono delle collaborazioni degli eredi Albergo Miravalle e dell’ANPI del VCO, dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, dell’Istituto Gramsci, delle Teche Rai e dell’Università degli Studi Roma Tre.

Marco Travaglini

Lo spot pro Tav di Mercalli

 

Tutti i lunedì mattina, prima delle 8, su Rainews in onda su Raitre prima di Agorà, il meteorologo Luca Mercalli ci spiega i cambiamenti climatici in atto, frutto del riscaldamento del pianeta, la cui principale causa sarebbe in sostanza l’inquinamento . Lunedì 23 luglio Mercalli ha parlato dell’aumento dei voli aerei, che proprio in queste settimane hanno toccato il record , con 205 mila voli in un sol giorno in tutto il mondo. E ha fatto un appello: prendete meno aerei, perchè ogni jet consuma in un ora di volo qualcosa come 2700 litri di cherosene i cui fumi vengono sparsi nell’atmosfera contribuendo all’effetto serra. In particolare in queste settimane di ferie, ha detto Mercalli, cercate di usare meno l’aereo per andare in vacanza. Si sa che Luca Mercalli è un no Tav convinto. Si sa che il treno ad alta velocità è il principale “avversario” dell’aereo sulle tratte medio-lunghe. Si sa che, ad esempio, fra Torino e Roma e fra Milano e Roma ha portato via molti passeggeri all’aereo. Per non parlare della tratta Lione Parigi. Lo stesso succederebbe per la tratta Torino Parigi. E poi sposterebbe il trasporto merci su rotaia ,oggi monopolizzato dalla gomma . ( anche un Tir inquina o no?) Perchè non ci spiega Mercalli quanti litri di cherosene sono stati risparmiati grazie al Treno ad alta velocità e quanti se ne potrebbero risparmiare se si estendessero le linee. Ma in val di Susa i no Tav preferiscono i Tir, le auto e gli aerei , evidentemente. La linea ad alta velocità Torino –Lione ha un costo anche elevato, ma Mercalli e tutti i difensori dell’ambiente pensano che la difesa del pianeta valga qualche sacrificio anche economico .II discorso vale sempre , meno che in Val di Susa? La sortita di Mercalli è il più grande spot che si potesse fare a favore dei treni ad alta velocità, bisognerebbe che anche il sindaco di Torino, signora No di tutto , ci riflettesse e con lei i seguaci di Grillo e tutti i No tav ,in buona fede naturalmente non quelli che difendono l’autostrada del Frejus…

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Ibis

Borsa, effetto Marchionne: giù Fca e Ferrari

All’apertura dei mercati e’ pesante l’avvio per Fca e Ferrari in Piazza Affari nella prima seduta dopo l’uscita di Sergio Marchionne, in clinica a Zurigo. Il titolo perde il 4,3% e arriva a 15,71 euro. Ferrari  registra un calo del 5% a 113,5 euro.

Neeli.eu, la piattaforma e-learning interculturale

Si è tenuta nei giorni scorsi nella sede Regionale di EnAIP Piemonte, in Piazza Statuto a Torino, la conferenza stampa di presentazione di neeli.eu, la piattaforma e-learning sull’educazione interculturale pensata per favorire l’accettazione e l’integrazione socio-educativa dei giovani provenienti da altri Paesi o con background migratorio. In particolare, neeli.eu si propone come uno strumento per gli operatori e i professionisti impegnati nel processo educativo di giovani migranti o appartenenti a gruppi minoritari. La piattaforma è l’ultima tappa di un ampio percorso iniziato a ottobre 2016, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Erasmus+ KA2, e finalizzato all’innovazione e allo scambio di buone pratiche nell’ambito della promozione dell’interculturalità. Per raggiungere tale scopo è stata creata una partnership tra sette organizzazioni, provenienti da altrettante nazioni (Italia, Ungheria, Romania, Spagna, Stati Uniti, Lettonia e Grecia). Nello specifico, Neeli (Non formal Education and E-Learning for Inclusion) ha previsto la realizzazione di ricerche, seminari, visite di studio e scambi internazionali, allo scopo di condividere tecniche e metodologie, utilizzate da mentori e youth workers che lavorano con giovani migranti o provenienti da gruppi minoritari. “Dato il crescente impatto del fenomeno migratorio sui Paesi dell’Unione Europea diventa sempre più fondamentale perfezionare e/o sperimentare approcci di educazione interculturale”, spiega Davide Marcato, operatore di EnAIP Piemonte impiegato sul progetto Neeli. “Pertanto si è reso necessario il passaggio da una filosofia dell’acculturazione e dell’assimilazione a una più inclusiva”. Ed è proprio in questa direzione che si sono sviluppate le attività di Neeli: una ricerca sulle buone prassi di lavoro con giovani migranti condotta da ogni partner sul territorio nazionale; visite di studio e meeting transnazionali; scambi giovanili per ragazzi tra i 15 e i 29 anni per diffondere la filosofia del progetto tra gli aspiranti operatori o educatori; job-shadowing per giovani operatori delle organizzazioni partner per studiare da vicino le realtà lavorative delle realtà paritetiche in giro per l’Europa. La grande quantità di informazioni raccolte attraverso queste azioni di mobilità e la ricerca condotta nei singoli Paesi ha permesso la realizzazione di neeli.eu. E non solo: la piattaforma, al servizio di tutti, offre importanti spunti anche su argomenti che caratterizzano più da vicino il lavoro degli operatori: comunicazione interculturale e gestione del conflitto, consulenze sul mercato del lavoro e accompagnamento alle professioni, l’educazione interculturale in pratica e la sua applicazione nei contesti scolastici. Inoltre, il supporto di e-learning online permette di avere delle informazioni di base, ma esaustive, sui concetti fondamentali delle scienze umane e sociali (cultura, identità e appartenenza, assimilazione e acculturazione). Durante la conferenza stampa, inoltre, è stato dato grande spazio al racconto dei due meeting transnazionali di Szeged (Ungheria) e Madrid che hanno coinvolto l’intero partenariato. Durante i 10 giorni in Ungheria, la scorsa primavera i partner hanno presentato i risultati delle ricerche condotte sui propri territori e hanno instaurato un dibattito su buone prassi e criticità di ciascun Paese. In Spagna, a giugno, sono stati presentati il progetto e la piattaforma alla facoltà di Scienze dell’Educazione.

Come prelevare contanti in tabaccheria

845 PUNTI IN PIEMONTE DI CUI 417 A TORINO

Con le carte Intesa Sanpaolo del circuito Maestro, MasterCard, Visa o Visa Electron ora sarà possibile effettuare operazioni di prelievo contante presso le tabaccherie convenzionate 

Sta partendo in questi giorni un nuovo servizio grazie al quale, i clienti Intesa Sanpaolo in possesso di carte di debito del circuito Maestro, MasterCard, Visa o Visa Electron, potranno prelevare denaro contante, fino a 150 euro giornalieri, presso le tabaccherie convenzionate con Banca5 S.p.A. Banca5 è la banca di prossimità del Gruppo Intesa Sanpaolo, focalizzata sull’ instant banking, che offre servizi di incasso e pagamento per i cittadini. Le operazioni di prelievo contante potranno essere effettuate su oltre 15.000 punti convenzionati che esporranno un’apposita vetrofania e il cui elenco sarà disponibile su App e sito web Banca5 e Intesa Sanpaolo. Per effettuare il prelievo, oltre all’abituale utilizzo della carta di debito e del PIN, all’intestatario della carta sarà richiesto di esibire la tessera sanitaria nazionale per consentire la lettura elettronica del codice fiscale. Le operazioni di prelievo saranno gratuite fino al 31 dicembre 2019. Silvio Fraternali, Amministratore Delegato Banca5:” L’attivazione di questo servizio, in linea con quanto definito nel Piano industriale della capogruppo Intesa Sanpaolo, consentirà ai clienti del Gruppo di effettuare prelievi di contanti in un numero importante di esercizi aperti in orari prolungati e, soprattutto, capillarmente presenti su tutto il territorio nazionale; una ulteriore rete territoriale del Gruppo che ci permette di offrire servizi semplici ma importanti per le necessità quotidiane anche in comuni spesso piccoli e meno serviti.” Salvatore Borgese, Chief Business Officer Banca5: “Da luglio i tabaccai convenzionati Banca 5 possono mettere a disposizione dei cittadini loro clienti il servizio di prelievo contante. Questo prodotto innovativo, nel modello di servizio, avrà un forte impatto sociale e rappresenta una svolta nel percorso professionale che la rete dei nostri collaboratori potrà intraprendere, attraverso l’erogazione di servizi transazionali tradizionalmente forniti da reti bancarie. Il servizio di prelievo contante è un prodotto distintivo per la rete dei tabaccai Banca 5.”

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Banca 5

Banca 5 è la banca di prossimità di Intesa Sanpaolo, focalizzata sull’instant banking e complementare rispetto ai canali già presidiati dal Gruppo. Con una piattaforma tecnologica innovativa che rispetta i più alti standard di sicurezza informatica e sfruttando la rete distributiva territoriale indiretta rappresentata dalle tabaccherie (circa 20 mila punti operativi già convenzionati), Banca 5 propone, oltre ai tradizionali servizi di incasso e pagamento, nuovi prodotti finanziari e di pubblica utilità nonché l’erogazione di servizi transazionali per i clienti del Gruppo Intesa Sanpaolo. Banca 5 si rivolge a tutti i cittadini per i servizi di incasso e pagamento e, per i nuovi prodotti, principalmente ai clienti lower mass, ai “nuovi italiani” e ai giovani con un’offerta composta da cinque categorie prodotto – conto, carte, prestiti, protezione e servizi – comodamente accessibili anche dalla app e dal sito internet della Banca. Parallelamente, Banca 5 si pone come la prima Open Digital Bank italiana, garantendo piena integrazione di prodotto / processo al mondo fintech attraverso innovativi modelli di business e la propria piattaforma di tecnologica.

“Emofilia in a Day”. Dal Piemonte alla Sicilia

Nove Associazioni Pazienti italiane insieme per realizzare il primo social movie sull’emofilia ispirato ai grandi del cinema con il contributo non condizionato di Sobi. In Piemonte l’emofilia registra indicativamente 200 pazienti[1]. Anche l’associazione piemontese Associazione Coagulopatici Emofilici Piemontesi “Massimo Chesta” ONLUS in prima linea per sostenere il progetto. Testimonial social il collettivo di artisti di Casa Surace

 

‘Fatti un film e diventa protagonista’: questo quanto chiedono le Associazioni che aderiscono al progetto Emofilia in a Day. Destinatari: tutti coloro che gravitano in questo mondo, pazienti, caregiver, medici, infermieri, insegnanti, amici, educatori sportivi… tutti quelli che conoscono in un modo o nell’altro la patologia e che vogliono raccontarla in prima persona. Un progetto lanciato in occasione della Giornata Mondiale dell’Emofilia 2018, per far crescere la sensibilità su questa rara malattia genetica e per mettere la vita di chi ha a che fare con “lei” al centro della narrazione, con autenticità ed emozione. Come racconta il logo stesso della campagna, una pellicola cinematografica che scandisce il giorno e la notte, Emofilia in a Day vuole portare in scena una giornata “normale” in compagnia dell’emofilia grazie al contributo di chi la conosce da vicino e ci convive – direttamente o indirettamente – ogni giorno. L’ispirazione arriva dai grandi nomi del cinema: Gabriele Salvatores con il suo ‘Italy in a Day’ e prima ancora Ridley Scott che nel 2010 ha realizzato il primo social movie, ‘Life in a Day’. Il principio di fondo rimane lo stesso: ‘condividi un momento della tua giornata e inviacelo’. In questo caso il “frame” da catturare sarà connesso in qualche modo all’emofilia – dai semplici gesti quotidiani, a momenti speciali o difficili – e per inviarlo basterà caricarlo sul sito dell’iniziativa www.emofiliainaday.it in modo semplice e rapido dal proprio smartphone. Si ha tempo fino al 30 settembre 2018.   Il montaggio di tutti i contributi ricevuti entro quella data darà vita al primo film documentario ‘social’ sull’emofilia.

La landing page della Campagna è collegata a tutti i siti delle Associazioni di pazienti che danno il patrocinio al progetto: ACE di Milano Onlus, Associazione degli Amici dell’Emofilia di Palermo, AVES onlus Parma, A.E.L. Associazione Emofilici del Lazio Onlus, AESA Associazione Emofilici Salerno, ARCE della Campania, Associazione Emofilici e Talassemici “Vincenzo Russo Serdoz” di Ravenna, Associazione Coagulopatici Emofilici Piemontesi “Massimo Chesta” ONLUS e FedEmo“La nostra Associazione ha aderito con entusiasmo al progetto perché sappiamo quanto sia importante sensibilizzare l’opinione pubblica su una patologia così rara partendo proprio da chi con l’emofilia convive quotidianamente e fatica a parlarne, a uscire allo scoperto. Come Associazione in Piemonte ci occupiamo di andare incontro alle necessità delle persone emofiliche e dei propri caregiver, sia a livello medico-scientifico sia a livello socio-culturale. Progetti come Emofilia in a day danno la possibilità a queste persone di raccontarsi e scoprire che sono rari, ma non soli.” Ha dichiarato la Vice presidente dell’A.C.E.P Elena Roberta Gaiani.

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Un social movie non può che avere un testimonial social: Casa Surace, un collettivo di comici partenopei con grande successo sui social, ha deciso di supportare il progetto a partire dal 17 aprile con la pubblicazione di un video creato ad hoc per l’iniziativa. A loro anche il compito di sfatare alcuni falsi miti legati all’emofilia, con il tono leggero e ironico che li caratterizza, in una sezione dedicata della landing page www.emofiliainaday.itSergio Lai, General Manager di Sobi Italia, ha dichiarato: “Siamo un’azienda che non porta semplicemente nuove possibilità terapeutiche in grado di restituire qualità di vita alle persone con emofilia, ma vogliamo contribuire a cambiare il paradigma sociale per cui non si emargina più ciò che non si conosce, ma lo si comprende e accoglie. Per questo sosteniamo Emofilia in a day, un progetto che si pone l’obiettivo di dare maggiore visibilità e importanza a questa patologia, arrivando a parlare anche a un target giovane e social, coinvolgendo le persone con emofilia attraverso un linguaggio empatico ed emozionante”.

 

Cos’è l’emofilia

L’emofilia è una malattia rara di origine genetica – si eredita attraverso il cromosoma X (x-linked) – caratterizzata dalla carenza di uno specifico fattore della coagulazione. L’emofilia A è dovuta alla carenza di Fattore Ottavo (VIII) e ha una prevalenza di 1 caso ogni 10.000 nati maschi, mentre nell’emofilia B si ha una carenza di Fattore Nono (IX), con una prevalenza di 1 caso ogni 30.000 nati maschi. In genere le persone affette da emofilia oltre alle problematiche tipiche dello stato emorragico, presentano anche altre complicanze correlate alla malattia, tra cui le principali sono gli emartri, sanguinamenti che avvengo all’interno delle articolazioni (gomito, polso, caviglia, ginocchio, ecc.) e che se non immediatamente e adeguatamente trattati possono portare ad artropatia cronica e disabilità. Attualmente il trattamento dell’emofilia avviene attraverso la somministrazione del farmaco (emoderivato o ricombinante) contenente il fattore coagulativo carente. I due principali regimi terapeutici per l’emofilia sono: la terapia “on demand” (al bisogno, cioè al momento del sanguinamento) e la profilassi, che invece prevede la somministrazione costante del fattore carente per prevenire le emorragie gravi e proteggere i pazienti. La Federazione Mondiale dell’Emofilia raccomanda la profilassi come terapia ottimale in quanto può impedire l’emorragia e la distruzione delle articolazioni.

 

A.C.E.P.

Associazione Coagulopatici Emofilici Piemontesi “Massimo Chesta” Onlus viene costituita nell’Ottobre del 1997 per iniziativa di alcuni genitori di piccoli emofilici e di giovani pazienti, spinti dall’esigenza di affrontare insieme le problematiche connesse alle patologie della coagulazione. Grande merito della nascita dell’Associazione va ai medici responsabili dei Centri di Riferimento, che hanno saputo stimolare i propri pazienti, creando in loro la consapevolezza che ciascuno deve dare il proprio contributo per la realizzazione degli obiettivi di tutti. Lo scopo dell’Associazione è quello di tutelare gli emofilici ed i coagulopatici piemontesi sia a livello medicoscientifco e sia a livello istituzionale presso Enti ed organizzazioni Regionali. Riteniamo particolarmente importante la partecipazione dei genitori dei bambini emofilici e dei giovani, in modo da poter ampliare e fare crescere l’associazione con l’intervento di alter esperienze e individualità.

 

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[1] Registro Nazionale delle Coagulopatie Congenite. Rapporto 17/44 del 2016 (http://old.iss.it/publ/index.php?id=3111&tipo=5&lang=1)

Bollo auto: che cosa si rischia se non si paga

Di Patrizia Polliotto* 

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E’ possibile versare il bollo auto in ritardo, tramite il ‘ravvedimento operoso’, al massimo entro un anno, ma se si paga entro i primi 14 giorni dal ritardo viene applicata una sanzione sull’imposta pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo. Dal 15esimo al 30esimo giorno, la sanzione si riduce invece a 1/10, dal 30esimo al 90esimo scende al 1,67% e dal 90esimo giorno a un anno la sanzione è pari al 3,75%. Trascorsi 365 giorni si applica invece la multa vera e propria pari al 30%, più un interesse dello 0,5% per ogni sei mesi di ritardo. A chi non paga il bollo auto, la Regione invia una richiesta di pagamento con accertamento dell’imposta evasa: richiesta che deve intervenire entro tre anni decorrenti a partire dall’anno successivo a quello in cui il pagamento doveva essere effettuato. In caso di inadempimento protratto, l’importo viene iscritto a ruolo e il debitore riceverà una cartella di pagamento da parte di Equitalia con l’indicazione della data in cui il bollo è dovuto. Equitalia può procedere al pignoramento del conto corrente o con altre azioni di riscossione coatta. Il bollo auto si prescrive dopo tre anni che decorrono dall’1 gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’imposta deve essere pagata. Se viene notificata una cartella di Equitalia, il bollo si prescrive dopo tre anni che decorrono a partire dall’1 gennaio dell’anno successivo a quello in cui la cartella è stata consegnata. Dopo tale termine Equitalia non può più procedere né a pignoramenti, né a fermo auto. Per chi non paga il bollo per più di tre anni consecutivi, infine, la vettura verrà radiata dall’ufficio dal Pra, con ritiro di carta di circolazione e targa del veicolo.

 

*Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori