ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 524

Mille alberi al Parco Stura

Presentato in VI Commissione, presieduta da Federico Mensio, alla presenza dell’assessore all’Ambiente Alberto Unia, il progetto di riforestazione di Basse di Stura, che darà dignità paesaggistica all’intera area

In totale verranno piantati 1.000 alberi e arbusti di 32 specie autoctone, caratteristiche dei boschi e delle fasce riparie della pianura piemontese.Il verde pubblico viene qui considerato non solo come uno spazio ludico e ricreativo, ma come parte di una strategia complessiva di sviluppo sostenibile resa possibile grazie all’interessamento della Città di Torino e della Regione Piemonte e al sostengo di FPT Industrial – gruppo CNH, che con la messa a dimora degli alberi (a cura di Ipla s.p.a.) compenserà in parte le emissioni di CO2 dei propri stabilimenti, favorendo il benessere ambientale della città.L’assessore Unia e il presidente Mensio hanno ringraziato FPT per avere scelto Torino per il progetto, sviluppato grazie a una positiva collaborazione tra azienda e Uffici della Città.“La Città – ha dichiarato Federico Mensio – da due anni persegue l’obiettivo di rendere più resiliente Torino, sia con interventi propri, sia favorendo le sponsorizzazioni da parte di soggetti privati e, soprattutto, sensibilizzando la cittadinanza”.Il Parco Stura fa parte delle aree pilota del progetto regionale “Urban Forestry” che ha come scopo la redazione di Linee Guida per fornire e valorizzare i servizi ecosistemici forniti dal verde urbano.

Torino Lab, ecco i giovani di Confcooperative

L’impresa etica 4.0 al centro dell’edizione 2019 del laboratorio di economia civile promosso da Banca Popolare Etica

E’ entrata nel vivo l’edizione 2019 di Torino Lab, il laboratorio di economia civile che quest’anno ha scelto di affrontare il tema dell’Impresa Etica 4.0, da approfondire durante l’interessante calendario di incontri, “aperimprese” e spettacoli teatrali aperti a tutti gli interessati, in calendario fino al mese di aprile. Il laboratorio, promosso dal coordinamento soci Torino-Aosta di Banca Popolare Etica, raccoglie 20 promotori, associazioni, attori del terzo settore e imprese, e vede l’adesione del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcooperative Piemonte, il coordinamento dei cooperatori under 40 di Confcooperative.  Proprio l’esperienza della cooperazione sarà tra le protagoniste dell’incontro di giovedì 14 Marzo 2019, ore 20.45, negli spazi di Binaria Book in via Sestriere 34 a Torino, “I saperi, le competenze e la conoscenza vs le scelte degli algoritmi?”: ospite, insieme a Sabrina Bonomi e Pietro Terna, anche Dennis Maseri, Coordinatore del Gruppo Giovani. Sarà questa un’occasione per promuovere e affrontare l’approccio cooperativo all’interessante tema dell’impresa etica 4.0, consapevole del proprio impatto sociale in sintonia con le necessità e le caratteristiche dell’ambiente in cui opera. Dennis Maseri, Coordinatore del Gruppo Giovani, anticipa alcuni dei temi della serata: “Nelle grandi piattaforme digitali (Foodora, Uber, ecc…) solitamente è un algoritmo sviluppato oltre oceano a decidere come, dove e quando il singolo lavoratore dovrà prestare la sua opera. Per lui sarà sempre impossibile influenzare il processo, rimarrà comunque l’ultimo anello della catena. E’ possibile invece un sistema alternativo? Un sistema dove i lavoratori “possiedono” la piattaforma, magari uniti in cooperativa, e hanno la capacità di “decidere” il comportamento e le caratteristiche base degli algoritmi? Io credo di si, ed in Europa ci sono già tanti esempi interessanti in proposito. Potrebbe essere il prossimo tassello della rivoluzione digitale in chiave sostenibile.” Torino Lab, nato nel gennaio 2014 attraverso una ricerca comune a partire dai concetti di economicità, territorio, reciprocità, comunità, welfare e democrazia, continua la riflessione per cercare di interpretare, anche in chiave critica, il mondo dell’economia civile in relazione al territorio. L’obiettivo è quello di promuovere un laboratorio sul terreno della “nuova economia” con approfondimenti, seminari e iniziative per dar voce alle idee e alle esperienze della realtà locale. 
 

8 marzo, com'era bello tra Barriera e le Langhe

Tutto è tempo e viene poi il momento di ricordare il proprio tempo. Anche  l’8 marzo, festa delle Donne.  Ma non è sempre stato così. Oggi tutti  conoscono la ricorrenza, ma 60 anni fa non era così. E nel 1963 mi presentavo alla maestra con il mio bel mazzolino di mimose. Solo e soletto mandato da mia madre e manco io sapevo perché. Scuola elementare Gavello in piena barriera di Milano beccandomi del secchione dai compagni di classe. Anzi, per l’esattezza, del lecchino. Giusto per mantenere il limite della decenza nel descrivere. Ed anche la maestra mi chiedeva : grazie, ma perché? Non è nè il mio compleanno nè il mio onomastico. Impacciato rispondevo che mi mandava la mamma. A casa le relative spiegazioni. Troppo piccolo per capire. Dopo, ma molto dopo, avrei capito. Con mia madre che avendo rinunciato al lavoro in fabbrica faceva in casa la pantalonaia. Ovviamente tutto rigorosamente in nero e contributi previdenziali da lei pagati. Così anni dopo nelle medie.  Sempre mia madre e sempre l’8 Marzo mi veniva a prendere a scuola ed andavamo insieme in via Principe Amedeo, in tram visto che l’auto era un lusso. Sede storica della Cgil. Per lei finalmente una botta di vita. Giù a ciacolare con le vecchie compagne. Loro in qualche modo erano riuscite a lavorare nel sindacato. Come segretarie sia ben chiaro. Le prime angeli del ciclostile. E la vedevo rinascere.
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Ricurva sui pantaloni che cuciva quel giorno sembrava persin più alta di quel che era. Io sentivo odore d inchiostro e di carta.  Sentivo che si era una minoranza.  Combattiva, ma pur sempre una minoranza. Il 68 era ancora lontano ma in compenso alla Fiat si era tornato a scioperare. Poi tutti nelle Langhe. Dogliani e Neive. Allora i vini non erano di gran moda come oggi. Petrini forse faceva il rappresentante, non c’ era Pollenzo ma si poteva bere bene. Bisognava conoscere ed alla Camera del Lavoro conoscevano. L’azione politica si mischiava con la buona cucina ed il buon vino.  Io non potevo ovviamente berlo. Ma c’ era sempre qualcuno o qualcuna che diceva:  falu tastè,  Fallo assaggiare. Langhe terra di resistenza. Langhe dove anche i preti erano antifascisti.  Anzi, soprattutto i pretii. 8 marzo tra festa delle Donne e Langhe, buona cucina ed antifascismo. Ricordi in bianco e nero. Diventano a colori negli anni ’70.E tutti si appropriano della Festa delle donne. E la mimosa inonda piazze e gente. Esce dall’isolamento diventando di tutti. Meglio così. Perché è un’ occasione nel ricordarmi di mia madre. Donna piccola ma tenace che mi ha insegnato l’importanza dei valori nel lavoro. Lei che nel suo ne aveva pochi di diritti. Se poi rivedo della retorica poco male. Vuol dire che ogni 8 marzo sono e sarò un po’ retorico. Pazienza.  Ma sono un uomo, un individuo, un cittadino più libero di chi mi ha preceduto. E giustappunto, come si diceva una volta: W L 8 Marzo Festa delle donne e Festa per i diritti delle donne.
Patrizio Tosetto

Mercati puliti con Amiat

Amiat Gruppo Iren ha avviato  una nuova azione di comunicazione finalizzata a sensibilizzare gli operatori mercatali a svolgere una raccolta differenziata sempre più puntuale e corretta Dopo il primo step avviato a ottobre 2018 che ha coinvolto ben 15 mercati torinesi nell’area sud ovest di Torino, si procederà ora con altre 6 aree mercatali, comprese nell’area nord-est, ossia: Corso Chieti, Piazza Borromini, Piazza Nizza, Piazza Foroni, Piazza Madama Cristina, Via Porpora. Verranno distribuiti volantini plastificati presso le bancarelle di ciascun ambulante e pieghevoli dedicati a tutti i cittadini contenenti molte altre informazioni sulla raccolta differenziata e sulla nuova app Junker scaricabile sia da Google Play che dall’App Store. Entrambi i materiali sono stati prodotti in quattro lingue: italiano, francese, cinese e arabo per poter raggiungere anche i cittadini e i lavoratori stranieri. Per rendere più incisiva la comunicazione è stata creata anche una piattaforma on line www.mercatitorino.it, specificatamente pensata per chi lavora nei mercati in modo da avere sempre tutte le informazioni utili a disposizione con un click. Navigando all’interno del sito è possibile consultare in modo semplice e immediato, per ogni mercato, giorni e orari di apertura suddivisi per tipologia di attività, nonché tutti i servizi previsti e gestiti da Amiat Gruppo Iren e relativi alla raccolta dei rifiuti e alla pulizia dei mercati. In ogni mercato coinvolto dall’azione di sensibilizzazione, sarà anche collocato un totem informativo, dedicato sia ai cittadini che agli operatori mercatali, per ricordare loro le regole di una corretta raccolta differenziata, al mercato e presso la propria abitazione.
 

Quagliuzzo, il sindaco scrive a Salvini: "Troppi tagli alle risorse del Comune"

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Quagliuzzo è un comune, della Città Metropolitana di Torino, sito in Pedanea, a pochi chilometri da Ivrea. Con i suoi 340 abitanti appartiene alla fascia dei piccolissimi comuni con tutte le problematiche che li accompagnano

Ernesto Barlese, al centro, con la giunta comunale

Il sindaco Ernesto Barlese, alla guida del paese dal 10 giugno dello scorso anno ha scritto al ministro dell’Interno Matteo Salvini per rappresentagli quello che è un problema per tanti enti locali delle sue dimensioni, il taglio dei trasferimenti dallo Stato. Questi sino al 2013 ammontavano a circa 126mila euro, nel 2018 il trasferimento di risorse è sceso drasticamente giungendo a quota 66mila. “Tale situazione – scrive il primo cittadino di Quagliuzzo – ha creato non poche difficoltà, in quanto è aumentata notevolmente la burocrazia, come pure gli adempimenti degli uffici, mentre il costo non si è certo ridotto e le esigenze del territorio e dei cittadini sono aumentate”. Barlese, fatta questa premessa, evidenzia che non avendo altre risorse a disposizione, se non i tributi locali, in quanto il territorio ha una vocazione agricola e non sono presenti attività imprenditoriali “ci ritroviamo in serie difficoltà per amministrare al meglio la nostra realtà”. I 40mila euro concessi quest’anno, vincolati per interventi in materia di messa in sicurezza, sono stati certamente una boccata di ossigeno, ma le problematiche rimangono sul tappeto. “I piccoli comuni – dice ancora Barlese – sono importanti presidi del nostro territorio nazionale, hanno alle spalle una storia ed una cultura millenaria e costituiscono l’ossatura portante delle tradizioni, dei valori e della qualità del vivere, cosa che nelle grandi città si è persa”. D qui l’interrogativo rivolto ‘all’inquilino del Viminale’ se si può sperare in un sostegno, materiale ed istituzionale nei prossimi anni per i piccoli e piccolissimi comuni.

Massimo Iaretti

 

Esercito e orientamento universitario

Ha avuto luogo ieri presso Palazzo Arsenale, sede del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito, una giornata di “Porte aperte”, in cui è stata presentata a circa 150 studenti provenienti da tutta Italia l’offerta formativa della Scuola Universitaria Interdipartimentale in Scienze Strategiche (SUISS) dell’Università degli Studi di Torino, realtà fortemente caratterizzante per l’Esercito, al fine di diffondere i percorsi universitari compiuti dagli Ufficiali dei Ruoli Normali. A fornire chiarimenti sulle modalità di iscrizione e sull’offerta didattica si sono avvicendati la Professoressa Marina Marchisio, Presidente dei Corsi di Studio, il Professor Gianluigi Gatti, docente SUISS, il Tenente Colonnello Enrico Spinello ed il Maggiore Pasquale Vinci, della Sezione Rapporti con l’Università del Comando per la Formazione, studenti civili e militari dei corsi di laurea in Scienze Strategiche. La Scuola di Applicazione partecipa con regolarità alle attività di orientamento universitario che consistono nell’organizzare incontri con docenti e studenti seniores rivolti principalmente agli alunni delle quarte e quinte classi delle scuole secondarie di secondo grado ed a tutti coloro che hanno la necessità di orientarsi nella prosecuzione o nell’ampliamento dei propri studi universitari delle triennali o seconde lauree. In particolare, il programma 2019 che ha visto due giornate di orientamento, il 18 ed il 19 febbraio, presso l’aula Magna del Campus Universitario Luigi Einaudi di Torino, si concluderà il 12 marzo con il Salone dell’orientamento post-diploma presso il Comune di Alba (CN). In ragione del sempre crescente interesse verso questi corsi di studio, unici nella loro specificità, da quest’anno i posti  a “numero chiuso” saranno aumentati di 20 unità, per un totale di 60 posti disponibili per l’accesso al primo anno di corso, mentre rimane invariata ed illimitata la possibilità di iscrizione al corso per il conseguimento della laurea magistrale. Per l’occasione è stato attivato un apposito percorso orientativo sulla piattaforma “Orient@mente” (www.orientamente.unito.it) in ambiente informatico MOODLE (Modular Object-Oriented Dynamic Learning Environment, ambiente per l’apprendimento modulare, dinamico, orientato ad oggetti) nel quale è disponibile un’area test di logica matematica e cultura generale utile per la preparazione dei candidati a test di ammissione. A suscitare interesse e decretare il successo del corso di laurea in Scienze Strategiche concorrono fattori quali l’internazionalizzazione degli studi, le modalità di apprendimento e-learning e l’inserimento di tirocini presso realtà istituzionali e imprenditoriali.  Risulta sempre più incisivo lo sforzo congiunto del Comando per la Formazione e Scuola di Applicazione dell’Esercito ed Università degli Studi di Torino nell’ottica di un sempre maggiore perfezionamento ed ampliamento dell’offerta formativa e delle attività didattiche svolte sia in favore dei 1.000 Ufficiali frequentatori sia dei circa 220 studenti civili che, complessivamente per i vari anni di corso, si affiancano ai loro colleghi in uniforme. La laurea in Scienze Strategiche costituisce un’opportunità unica nel suo genere, appassiona sempre più i giovani  per il carattere fortemente innovativo e la spiccata multidisciplinarità di un percorso il cui obiettivo è formare professionisti in grado di affrontare situazioni sempre più complesse in un mondo globalizzato.

Il valore di fare rete per il CDVM

Il CDVM, Club Dirigenti Vendite e Marketing è, sin dalla sua nascita, nel lontano 1950, attento al tema della formazione ed allo sviluppo delle competenze. Prova di questa sua sensibilità è l’ interesse dimostrato nei confronti dell’ultima edizione 2018 dell’E Commerce Day
“L’ottava edizione dell”E Commerce Day 2018” – spiega Antonio De Carolis, presidente del CDVM – ha ottenuto un notevole successo, confermandosi un evento di respiro europeo sui temi dell’E Commerce e della Digital transformation. Vi hanno preso parte più di trenta relatori, con la partecipazione di ben 18 tra enti ed istituzioni pubbliche e private, 450 imprenditori e 50 giornalisti. La rassegna ha rappresentato un interessante viaggio di formazione e aggiornamento in merito a tematiche che ruotano intorno ai tre elementi del brand, design e fashion. Si è discusso di Open Innovation, di Digital Marketing, di intelligenza artificiale, di Blockchainme di altri temi altrettanto attuali come le criptovalute, i pagamenti digitali e lo storytelling”. “La trasformazione digitale – aggiunge Antonio De Carolis – oggi appare una vera e propria necessità per il nostro Paese, se vuole competere con gli altri importanti Stati europei, soprattutto in termini di aggiornamento di mentalità. Oggi sono in continua trasformazione gli scenari competitivi, le frontiere tecnologiche e digitali, ed in questo nuovo modello di cambiamento l’e commerce rappresenta, infatti, un nuovo e prezioso strumento di business. Sulla base dei dati statistici, le aziende che hanno scelto di puntare sulla digital transformation hanno ricevuto performance migliori rispetto a quelle del passato”.
 

Mara Martellotta

Fondi agricoltura, il Piemonte è virtuoso

Per la prima volta negli ultimi vent’anni, il Piemonte è la quarta Regione più virtuosa del Centro-Nord per quanto riguarda i pagamenti previsti dal Piano di sviluppo rurale

Davanti solo le Province autonome di Bolzano e Trento e il Veneto. È quanto emerge dai dati forniti in terza Commissione (presidente Raffaele Gallo) dall’assessore Giorgio Ferrero, che ha spiegato come nel 2018 il Psr abbia raggiunto e superato gli obiettivi fissati dalla Commissione europea.

Elaborato in base ai regolamenti Ue e alle strategie regionali, il Psr definisce il percorso per lo sviluppo, la competività e la sostenibilità dell’agricoltura e del territorio rurale piemontese. “Il programma ha attivato a circa il 90 per cento delle risorse disponibili, equivalenti a circa 960 milioni di euro a fronte di un budget totale per il periodo 2014-2020 di poco più di un miliardo di euro di finanziamento pubblico” ha detto Ferrero., I progetti finora approvati ammontano a circa 712 milioni e i pagamenti a fine 2018 hanno raggiunto l’importo di 337 milioni, di cui 196 erogati nel solo anno appena trascorso. L’obiettivo era la quota di 218 milioni. “Si tratta di un dato destinato a crescere con l’avanzare delle istruttorie delle domande in corso” ha aggiunto l’assessore. Fra le numerose misure che compongono il Psr sono da segnalare gli investimenti nelle aziende agricole (2.053 domande ammesse per un importo di 106 milioni); gli insediamenti dei giovani in agricoltura (1.100 domande approvate per 46 milioni); i pagamenti agro-climatico-ambientali (9.100 contratti approvati per una superficie agricola interessata di duecentomila ettari, oltre il 20% della superficie agricola regionale). Ci sono le misure che riguardano l’agricoltura biologica con 1.170 contratti in corso per una superficie interessata di diciassettemila ettari e le indennità per l’agricoltura di montagna, con 22.800 domande approvate e 52 milioni di indennità erogate.

Alla scoperta della cittadinanza attiva

Una mostra per illustrare strumenti e caratteristiche della cittadinanza attiva, un’occasione per rendere le giovani generazioni consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri
 È quanto si propone “Marco sono io”, visitabile fino al 27 marzo all’Urp del Consiglio regionale di via Arsenale 14/G, a Torino. Promossa dal Centro servizi per il Volontariato di Torino (Vol.To), curata da Dino Aloi, ispirata al volume di Simone Fissolo “L’Europa sono io” – realizzato dalla Consulta regionale europea, illustrato da Milko e pubblicato dalle edizioni Il Pennino – l’esposizione si propone come una sorta di viaggio alla scoperta delle istituzioni locali, nazionali e internazionali in compagnia di Marco, diciassettenne torinese che frequenta il terzo anno di liceo scientifico. “Marco non può essere definito un secchione ma è innegabile che ce la stia mettendo tutta per vivere il proprio tempo da protagonista – ha spiegato Fissolo nel corso dell’inaugurazione -. L’attualità è il suo pane quotidiano, s’informa ogni giorno sullo stato del mondo e si scoccia quando gli insegnanti non affrontano i temi veri tra le mura della sua scuola”. “Tappa dopo tappa Marco, e i visitatori della mostra con lui – ha aggiunto Aloi – sviluppano e arricchiscono il proprio concetto di democrazia sperimentando l’impatto degli strumenti messi a disposizione dalle istituzioni sulla vita di ogni giorno e approfondendo la conoscenza dei propri diritti e dei propri doveri”. Per Milko è stato fondamentale ambientare le vignette “all’interno di un contesto reale e concreto quale è la città di Torino perché reali e concreti sono le istituzioni, i diritti e i doveri di cui si parla”. Marco Bani ha spiegato l’interesse di Vol.To per l’esposizione, che diventerà itinerante, come un modo “per attirare l’interesse delle ragazzi e dei ragazzi che oggi, sempre più concentrati sugli schermi dei telefonini, sembrano avere sempre meno empatia con il mondo che li circonda”. Il presidente del Centro Einstein di Studi internazionali (Cesi) di Torino Giampiero Bordino ha sottolineato come “da anni l’educazione civica sia materia sempre più marginale all’interno dei programmi scolastici” e che “senza educazione alla politica viene meno il senso di comunità”.La mostra, che fa parte del progetto educativo “Percorsi pratici di cittadinanza attiva in Europa”, è aperta dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.30 e il venerdì dalle 9 alle 12.30.

La rivoluzione europea delle batterie

Il Politecnico di Torino è l’ unico partner italiano per il progetto Battery 2030+

 

Un mondo che passa dai combustibili fossili alle energie rinnovabili si affiderà sempre più allo stoccaggio di energia e in particolare alle batterie. Le batterie migliori possono ridurre l’impronta del carbonio del settore dei trasporti, stabilizzare la rete elettrica e molto altro. L’iniziativa di ricerca Battery 2030+ riunirà i principali scienziati in Europa, così come l’industria, per compiere un balzo in avanti nella scienza e nella tecnologia delle batterie. Il primo progetto Battery 2030+ prende il via nel marzo 2019 e getterà le basi per questa iniziativa di ricerca su vasta scala sulle future tecnologie delle batterie

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 Nel piano d’azione strategico sulle batterie pubblicato nel maggio 2018, la Commissione europea ha sottolineato la necessità di sostenere l’ecosistema europeo dell’industria delle batterie con un’iniziativa di ricerca a lungo termine nelle future tecnologie delle batterie. Il progettoBattery 2030+, che attualmente comprende 17 partner in nove paesi europei, ha ricevuto un finanziamento per l’azione di coordinamento e sostegno nell’ambito del programma Horizon 2020. Per un periodo di un anno, a partire da marzo 2019, Battery 2030+ getterà le basi per un progetto di ricerca europeo su larga scala e a lungo termine, della durata di 10 anni. La visione di Battery 2030+ è inventare le batterie del futuro, fornendo tecnologie all’avanguardia all’industria europea. Le batterie sono tra le tecnologie chiave per ottenere una profonda decarbonizzazione del sistema energetico europeo, in particolare nel settore dei trasporti (con la mobilità elettrica) e nel settore dell’energia elettrica (con l’accumulo di fonti energetiche rinnovabili intermittenti). Nel prossimo futuro, avremo bisogno di nuove generazioni di batterie ad altissime prestazioni, affidabili, sicure, sostenibili e convenienti. La competizione per sviluppare le future tecnologie delle batterie è già intensa, ma ancora molto aperta. Il progetto è coordinato da Kristina Edström, professoressa di chimica inorganica all’Università di Uppsala in Svezia “Affronteremo le sfide legate alla realizzazione di batterie ad altissime prestazioni – afferma Kristina Edström – Questo significa istituire una piattaforma di accelerazione per la scoperta di nuovi materiali per batterie utilizzando l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale, e soprattutto concentrandosi sulle interfacce nelle batterie in cui si verificano reazioni che possono essere dannose per la durata della batteria. Progetteremo funzionalità intelligenti fino al livello delle celle della batteria e presteremo particolare attenzione ai problemi di sostenibilità “. Il Politecnico di Torino è l’unico partner italiano della flagship: “si tratta del progetto più importante in Europa in questo settore e il Politecnico, grazie alla sua esperienza in queste tecnologie, ricopre un ruolo di primo piano grazie al quale speriamo che sia possibile contribuire allo sviluppo del settore e alla creazione di nuove opportunità in Italia” – ha dichiarato Silvia Bodoardo, responsabile del progetto per l’Ateneo. 

 

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Il consorzio Battery 2030+ comprende diversi attori: cinque università  – Università di Uppsala, Politecnico di Torino, Università tecnica di Danimarca, Vrije Universiteit Brussel, Università di Münster – otte centri di ricerca – Energie alternative francesi e Commissione per l’energia atomica, Karlsruhe Institute of Technology, Centro nazionale francese per la ricerca scientifica, Forschungszentrum Jülich, Fraunhofer-Gesellschaft, Fundacion Cidetec, Istituto nazionale di chimica, Slovenia, SINTEF AS – e tre associazioni guidate dall’industria – EMIRI, EASE, RECHARGE – e una società, Absiskey. Il consorzio Battery 2030+ ha anche ricevuto il sostegno di numerose organizzazioni europee e nazionali, tra cui ALISTORE ERI, EERA, EIT InnoEnergy, EIT RawMaterials, EARPA, EUROBAT, EGVI, CLEPA, EUCAR, KLIB, RS2E, Swedish Electromobility Centre, PolStorEn , ENEA, CIC energigune, IMEC e Tyndall National Institute.