Si è svolto presso l’Environment Park di Torino, il parco tecnologico da oltre 20 anni tra i luoghi simbolo della città per i temi legati all’ambiente e alla sostenibilità, l’incontro dal titolo “DA 20 ANNI IN VIAGGIO”, organizzato da Uomo e Ambiente Società Benefit. Le parole “Progresso sostenibile”, che affiancano il logo aziendale sin dalla fondazione dell’azienda, testimoniano la visione lungimirante di un approccio al fare impresa che nel 2004 era impensabile e oggi alimenta il dibattito quotidiano. Da allora, Uomo e Ambiente opera come un sistema integrato e multidisciplinare di competenze che affianca aziende e organizzazioni pubbliche e private divulgando equità sociale e rispetto della natura, impatto positivo sull’ambiente e sulle persone, aiutandole in una crescita economica parallela a quella etica.
In occasione dei 20 anni di attività, i fondatori Nunzia Giunta e Mario Burrascano hanno organizzato un incontro di dialogo e scambio di competenze ed esperienze, che mira a ispirare e muovere all’azione altri soggetti della società civile, diventando dei veri market mover. Il tema del viaggio è servito da metafora per interpretare ogni punto di arrivo come un nuovo punto di partenza, perché soprattutto quando si parla di temi complessi come la sostenibilità non si è mai davvero arrivati.
Uomo e Ambiente, che è anche una delle 22 aziende piemontesi e 266 italiane ad oggi certificate B Corp, oltre a presentare i risultati dell’impatto della propria attività attraverso il Bilancio di Sostenibilità, ha riunito a Torino esperti di economia, gestione aziendale e sostenibilità per individuare nuove mete da raggiungere e scoprire insieme nuovi e sempre più completi e concreti approcci alla sostenibilità, affinché questa possa sempre più affermarsi come un naturale istinto all’azione.
Nei saluti istituzionali, Chiara Foglietta, assessora della città di Torino alla transizione ecologica e digitale, innovazione, mobilità e trasporti, ha sottolineato come la cittadinanza di Torino, dove è in atto un profondo cambiamento, non sia pronta e ne abbia ancora paura. Responsabilità, questa, della classe politica, che non è ancora riuscita a far capire che sostenibilità non è una parola che permette di ottenere una medaglia, ma una necessità per il bene di tutti, cittadini, imprese, enti, e che solo con un impegno condiviso si potrà realizzare.
L’introduzione ai lavori è stata affidata a Luigi Di Marco, coordinatore per l’Italia dell’ASviS Associazione per lo Sviluppo Sostenibile, che ha ripercorso le principali tappe verso i goal dell’agenda ONU 2030, le normative europee e gli obiettivi da soddisfare per le amministrazioni pubbliche, le aziende private e i cittadini tutti, e come agire nel pratico della quotidianità per raggiungerli. La parola cambiamento è tornata a più riprese: il cambiamento è in atto e ci impone di fare delle scelte, se non vogliamo esserne vittime. Anche se non vogliamo, i cambiamenti avvengono, quello tecnologico, climatico, la pandemia, la guerra… Possiamo scegliere di essere agenti del cambiamento che vogliamo. “Il futuro che vogliamo” non a caso era il motto della Dichiarazione Onu Rio +20 del 2012. Rispetto agli obiettivi da raggiungere, la corsa non è solo contro il tempo, ma anche contro i rischi già esistenti e sempre più preoccupanti di disinformation e misinformation,
Sul palco anche altri protagonisti:
L’avvocato Federico Riganti, ricercatore del Dipartimento di Management della Facoltà di Economia dell’Università di Torino;
Pietro Saccò, responsabile della redazione Economia del quotidiano Avvenire;
Franco Fassio, docente di cultura del design all’UNISG di Pollenzo;
Veruska Gennari, co-fondatrice insieme a Daniela di Ciaccio di 2bHappy, culture company che promuove un approccio scientifico alla felicità;
Sergio Bava, direttore commerciale imprese di Intesa San Paolo;
Marella Caramazza, Direttore Generale Istud Business School e Board Member del Cottino Social Impact Campus;
Alberto Robiati, esperto di innovazione e specializzato in Futures & Foresight Studies.