ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 379

Torino e le sue montagne per l’Unesco

Nella sua ultima seduta  il Consiglio Comunale di Torino ha adottato due provvedimenti – una mozione e un ordine del giorno – presentati dal consigliere Francesco Tresso (Lista Civica per Torino) per valorizzare la presenza Unesco a Torino e nel territorio piemontese, soprattutto nelle montagne.

In particolare, la mozione impegna Sindaca e Giunta ad avviare, di concerto con la Città Metropolitana di Torino e la Regione Piemonte, un programma di valorizzazione della città come bene Unesco e di avvalersi di Turismo Torino e Provincia per promuovere itinerari turistici che valorizzino le residenze sabaude. Chiede inoltre di individuare adeguate forme di evidenziazione dei siti sedi di beni Unesco, in particolare le Residenze Sabaude, tramite indicazioni segnaletiche e digitali.

L’ordine del giorno invita invece Sindaca e Giunta a stimolare, in collaborazione con la Regione Piemonte e la Regione Valle d’Aosta, l’istituzione di un Comitato promotore che valuti le azioni da intraprendere e le potenziali ricadute sul territorio, per la costruzione di un dossier di candidatura per i forti alpini piemontesi e valdostani a patrimonio dell’Unesco. Si chiede altresì di avviare un dialogo con l’Uncem (Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani), per concertare modalità di coinvolgimento dei Comuni interessati dall’iniziativa.

Trasporto pubblico e scuola: fondi statali incerti

“Il 30 agosto scorso si sono stabilite le linee guida per il trasporto pubblico e nell’occasione la ministra ai Trasporti si è impegnata affinché una parte delle risorse venisse destinata per l’acquisto di scuolabus per Comuni e Province e l’altra per il trasporto pubblico. Sulla base di questo preciso impegno – ha detto l’assessore – la Regione si è mossa sulla base della promessa di emanazione del relativo decreto legge, avvenuta l’8 settembre ma non risulta essere stato ancora approvato. In definitiva la certezza dei fondi statali non c’è, mentre come Regione ci siamo comportati come tutte le altre aumentando considerevolmente i servizi a disposizione dei cittadini con 3700 corse e oltre 110 bus turistici. Ciò non vuol dire che siamo soddisfatti”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi rispondendo all’interrogazione di Alberto Avetta (Pd) che chiedeva se la Regione avesse intenzione di usufruire dei fondi statali, se il problema del sovraffollamento fosse stato gestito in maniera adeguata e se si intenda rivedere il Piano del Trasporto Pubblico.
“Il nostro obiettivo principale è quello di mettere in sicurezza tutti gli studenti delle scuole attraverso un trasporto pubblico con capienza dei mezzi al 50 percento e facendo slittare i flussi nella tarda mattinata per provare a intercettare un momento di  utenza morbida sia nelle tratte urbane che extraurbane con il ricorso anche ai bus turistici”, ha aggiunto Gabusi che ha continuato: “Siamo la prima Regione d’Italia che ha presentato una proposta concreta presso l’Ufficio Scolastico regionale e oggi avremo un confronto con gli Enti locali e il mondo della scuola attraverso l’incontro con i sindacati e gli uffici scolastici provinciali per condividere quello che è un progetto. Per troppi mesi si è perso tempo prezioso mentre è soltanto di questi ultimi giorni la decisione da parte dei ministri dei Trasporti e dell’Istruzione d’incaricare i Prefetti di mettere d’accordo il mondo dei trasporti con quello della scuola”.
Gli altri due principali problemi affrontati dalla Regione sono gli assembramenti alle fermate che in base alle proposte saranno divisi a metà per via delle fasce orarie prestabilite con l’ampliamento dei punti di carico degli autobus, nonché dalle tratte extraurbane con bus che non hanno la possibilità di controllare l’afflusso degli utenti. Per ovviare si ricorrerà alla “bolla” con prenotazione che potrà essere utilizzata per l’intero anno con la possibilità di ricorrere al tracciamento epidemiologico potendo così isolare, in caso di necessità, solamente il mezzo”.
Nel periodo della pandemia la Regione ha provveduto a sottoporre numerosi questionari sul tema che hanno visto il coinvolgimento di 825 aziende, 312 scuole di secondo grado, 148mila questionari studenti e 8200 questionari dipendenti.

 

Il Covid test Point dell’aeroporto è aperto a tutti

 L’Aeroporto di Torino apre a tutti i cittadini il servizio di monitoraggio rapido anti Covid combinato, su base volontaria e a pagamento.  Possibile effettuare test sierologico o tampone rapido antigenico, combinati con tampone molecolare. In caso di esito positivo al monitoraggio rapido, i non passeggeri hanno la facoltà di richiedere immediatamente un tampone molecolare a pagamento.  I test disponibili in aeroporto estendono i canali di controllo dell’emergenza sanitaria, aprendo la strada verso una nuova normalità per tutti

L’Aeroporto di Torino annuncia l’apertura del Covid Test Point aeroportuale a disposizione di tutta la popolazione, su base volontaria e a pagamento.

L’iniziativa, realizzata con Air Medical e lanciata in una sua prima fase il mese scorso solo per i passeggeri, è la prima in Italia a combinare l’effettuazione di test sierologico o tampone rapido antigenico e, in caso di esito positivo, di tampone molecolare. L’obiettivo è quello di fornire un nuovo servizio sanitario alla comunità: l’accesso al Covid Test Point è infatti consentito a tutta l’utenza, anche a quella extra-aeroportuale, previa prenotazione.

Dopo il riconoscimento ottenuto come Best Airport 2020 da ACI Europe per la gestione dell’emergenza Covid-19, l’Aeroporto di Torino rafforza la partnership con un’azienda di grande esperienza nel settore aviomedicale e apre ulteriormente la strada verso una nuova normalità per l’intera comunità.

Per evitare la commistione di flussi tra i passeggeri in partenza/arrivo da e per l’Aeroporto di Torino e i non passeggeri, il Covid Test Point è stato trasferito presso il Terminal Check-In Remoto, situato al Livello Arrivi, tra il Parcheggio Multipiano e la stazione ferroviaria.

L’accesso al Covid Test Point è garantito per i non passeggeri esclusivamente attraverso prenotazione online, utilizzando la piattaforma Air Medical dedicata (https://airmedicalservice.eu/), senza che sia necessaria prescrizione medica.

La struttura fornisce il test sierologico al costo di 30€ e il tampone rapido antigenico al costo di 40€.

In caso di risultato positivo, i non passeggeri hanno la facoltà di scegliere se effettuare immediatamente in aeroporto il tampone molecolare a pagamento, oppure se rivolgersi al sistema sanitario nazionale.

Resta invariata la modalità di erogazione del servizio per i passeggeri dell’Aeroporto: l’accesso al Covid Test Point può avvenire spontaneamente o su prenotazione; in caso di risultato positivo al test rapido, chi parte/arriva da e per Torino Airport può effettuare immediatamente un tampone molecolare senza costi a suo carico. Grazie a un’apposita convenzione, sottoscritta già in precedenza tra ASL Città di Torino, Air Medical e Torino Airport e rivelatasi iniziativa di grande successo, tutti i dati relativi ai passeggeri raccolti dal Covid Test Point saranno messi a disposizione delle Autorità sanitarie e utilizzati per valutazioni epidemiologiche, al fine di comprendere e monitorare l’andamento dello sviluppo dell’epidemia da Covid-19.

Il Covid Test Point di Torino Airport è aperto dal lunedì alla domenica, dalle 9.00 alle 18.00.

I clienti del Covid Test Point possono lasciare l’auto presso il parcheggio a pagamento Lunga Sosta, con tariffe dedicate. Dal parcheggio al Terminal Remoto, raggiungibile in 2 minuti a piedi, è stato predisposto un percorso pedonale coperto e dedicato, privo di barriere architettoniche.

Continua, come già in precedenza, l’attività di screening obbligatoria e gratuita dedicata ai passeggeri in arrivo da Francia, Spagna, Gran Bretagna e Paesi Bassi con voli diretti sull’Aeroporto di Torino.

Amministrare i condomini ai tempi del covid

La pandemia da covid19 ha inciso in maniera consistente sullo stile di vita e le abitudini di tutti gli italiani, ha colpito in maniera pesante tutti i settori, non ultimi i condomini ed i loro amministratori, non solo semplici  gestori ma anche “affettuosi padri di famiglia”.

Quante volte ci sono stati ritardi nel pagamento delle rate condominiali, morosità varie, disaccordi nell’effettuare lavori ritenuti necessari nelle parti comuni delle case, riunioni estenuanti durate ore, con litigi su un parere che doveva contare più di un altro. Ora il Covid, la crisi, la cassa integrazione, i soldi che mancano ancora di più per saldare i ratei. Ne abbiamo parlato con Francesco Bove, titolare assieme al papà Antonio fondatore ed al fratello Alessandro, dello studio Bove da 30 anni, realtà importantissima e consolidata nel panorama torinese.

Francesco ci ha raccontato che purtroppo le cose sono peggiorate in maniera elevata: mancano i soldi per pagare le rate, tante persone hanno perso il posto di lavoro, addirittura marito e moglie nello stesso nucleo familiare, in altri casi è mancata l’erogazione della cassa integrazione,60/80%dello stipendio normale, arrivata in ritardo e comunque usata  soprattutto per i pagamenti di cibo e medicine.Quindi l’amministratore diventa un padre di famiglia mediatore che cerca d’aiutare e venire incontro ai suoi assistiti.

Non ci sono più riunioni perché bisogna evitare gli assembramenti, qualche volta si fa’ online utilizzando le piattaforme web ma non tutti riescono a collegarsi, per vari motivi, ed ecco che diventa complicato intervenire nei condomini che necessitano di vari lavori. Diventa difficile spiegare e fare usare il bonus 110% perché per poter aumentare la valenza di 2 classi energetiche occorre comunque spendere ed anticipare i soldi nei singoli condomini affinché si possa intervenire sull’intero palazzo e nessuno se la sente di farlo proprio perché mancano i soldi.
È mancata la chiarezza ed un intervento governativo maggiormente incisivo.

Vincenzo Grassano

“Ambiente a tutto TOndo” Al via il 3 dicembre il primo di sei incontri virtuali

Con tecnici ed esperti, associazioni ed enti attivi della società civile torinese, per discutere sul tema Rifiuti

La Casa dell’Ambiente di Torino è un polo di cultura ambientale e della sostenibilità a
tutto tondo.

Il progetto nasce per essere, nel senso reale del termine, una “casa”: un luogo fisico in cui
poter parlare di ambiente, uno spazio d’incontro per le realtà del territorio, realizzando la
possibilità di costruire collaborazioni e partenariati.

Per impedire che l’emergenza attuale possa ostacolare tali possibilità di confronto, la Casa
dell’Ambiente ha deciso di riprendere le proprie attività in modalità a distanza. La prima
iniziativa on line proposta è una serie di tavole rotonde tra novembre e gennaio, con due
incontri mensili.

Questo ciclo di incontri verrà realizzato in modo da presentare le sfide, i progetti e le realtà
del territorio torinese, affrontando sei tematiche:

mobilità, inquinamento atmosferico, verde urbano, cittadinanza attiva, cibo e rifiuti.
L’iniziativa è rivolta a tutti i cittadini, con l’obiettivo di renderli più consapevoli della realtà in
cui vivono, dando loro la possibilità di partecipare e condividere idee, dubbi e perplessità.
Ogni incontro vedrà la partecipazione di tecnici ed esperti, associazioni ed enti attivi
della società civile, con l’obiettivo di rispondere a due domande:

Come la città sta affrontando le sfide ambientali?
Cosa può fare ciascun cittadino per contribuire?
La durata indicativa è di 60 minuti per ciascun incontro.
Si terrà il 3 dicembre 2020 alle 18.00 la prima tavola rotonda organizzata dalla Casa
dell’ambiente di Torino, che vedrà i contributi di diversi attori del panorama torinese che si
occupano della gestione dei rifiuti. Diverse le tematiche che verranno affrontate: i cittadini
potranno conoscere la quantità di rifiuti prodotti nella città metropolitana di Torino, nonché la
loro destinazione ultima, grazie all’intervento del Responsabile Commerciale Istituzionale
Piemonte e Liguria IREN AMBIENTE Galparoli Andrea. Inoltre, grazie alle associazioni
partecipanti sarà possibile avere una panoramica delle diverse realtà che si occupano del
recupero di materiali di scarto. Un focus particolare sarà incentrato sul Life Cycle
Assesment, per scoprire gli impatti ambientali e sociali del consumo individuale.

Interverranno
Amiat – Galparoli Andrea
Offgrid Italia – Marco Mangione
Triciclo – Rosina Rondelli
Balon – Simone Gelato
greenTO – Davide Miceli
Sarà possibile seguire la tavola rotonda virtuale tramite la pagina Facebook di “Casa
dell’ambiente” https://www.facebook.com/casadellambiente

FUTURI INCONTRI
I prossimi incontri dell’evento si terranno:
17 dicembre: Cibo
7 gennaio: Cittadinanza attiva
21 gennaio: Verde urbano e nature based solutions
4 febbraio: Inquinamento atmosferico
18 febbraio: Mobilità

Ambiente a tutto TOndo è organizzato da Casa dell’Ambiente – WEEC
Media partner “.eco, l’educazione sostenibile”, Eco dalle Città, Istituto per l’Ambiente e l’Educazione
Scholé Futuro Onlus

“Ripartiamo insieme” a sostegno delle strutture per anziani

 Ripartiamo Insieme, in questo periodo emergenziale, che impatta in modo estremamente grave sulle strutture per anziani e disabili, ha unito le forze, grazie al forte conglomerato di soggetti che rappresenta, per dare supporto e sostegno fattivo e concreto a queste realtà pinerolesi, creando le condizioni affinché possano lavorare con minori difficoltà e maggiore forza, continuando a garantire servizi e occupazione.

Le Strutture per anziani e disabili gestite da Enti Senza Scopo di Lucro rappresentano una importante realtà sociale e imprenditoriale del territorio offrendo servizi alle famiglie e alle fasce deboli e garantendo un importante bacino occupazionale, arrivando ad essere una delle principali “aziende” del territorio. Esse,  da tempo hanno denunciato la grave crisi economica e strutturale dovuta principalmente alle onerose misure adottate per contrastare la pandemia e ai mancati inserimenti di ospiti in convenzione invocando ripetutamente il doveroso sostegno delle istituzioni pubbliche competenti.

Se la situazione di crisi dovesse perdurare e se da parte dello Stato e/o della Regione non dovessero essere attribuite risorse sufficienti a far fronte alla grave situazione economica, si rischierebbe una pesante ripercussione sociale e lavorativa per il territorio pinerolese.

Proprio per contrastare questa preoccupante situazione, grazie alla regia di RIPARTIAMO INSIEME è stato siglato un protocollo di intesa fra ACEA ENERGIE NUOVE – DIOCESI DI PINEROLO – DIACONIA VALDESE – CGIL – CISL – UIL – CONSORZIO CPE volto ad attivare azioni ed interventi a sostegno delle strutture in difficoltà.

In particolare Acea Energie Nuove (Acea Pinerolese Energia Srl), società che si occupa di vendita di gas metano ed energia elettrica, aderente al Progetto RIPARTIAMO INSIEME, si impegna a riconoscere condizioni economiche di particolare favore alle Strutture per anziani e disabili senza scopo di lucro sue clienti, ubicate nei comuni del Pinerolese.

Le migliori condizioni applicate si riassumono nelle offerte:

  • ACEA HOME CARE GAS”, dedicata alle forniture di Gas Metano con uno sconto sulla materia prima dal 10 al 15% rispetto alle condizioni stabilite trimestralmente dall’Ente Regolatore e una clausola di salvaguardia in caso si realizzassero condizioni maggiormente vantaggiose sui mercati internazionali
  • “ACEA HOME CARE LUCE” per quanto riguarda la fornitura di Energia Elettrica con uno sconto del 20% sul prezzo dell’energia elettrica e un ulteriore salvaguardia, a maggior tutela delle strutture, qualora sui mercati all’ingrosso dell’energia elettrica venissero registrate quotazioni significativamente migliorative, rispetto al prezzo di riferimento

Le Strutture, a fronte dell’impegno di ACEA,  si impegnano a mantenere la situazione occupazionale in essere relativa al proprio organico e ad adoperarsi anche nei confronti delle ditte esterne affidatarie di servizi in appalto al fine di scongiurare perdita occupazionale e retributiva del personale.

Anche la FREUDENBERG SEALING TECHNOLOGIES, multinazionale molto radicata nel pinerolese e aderente al Consorzio CPE, ha offerto il proprio sostegno a questa iniziativa fornendo gratuitamente dotazioni di protezione delle vie respiratore per il personale e gli ospiti delle RSA senza scopo di lucro.

Oltre agli attuali sottoscrittori il protocollo potrà essere esteso a tutte le strutture per anziani e disabili senza scopo di lucro, presenti nei comuni del territorio Pinerolese.

Queste sono le prime iniziative nate nel giro di 24 ore dalla sigla del Protocollo d’Intesa. Altre ne seguiranno nei prossimi giorni, confidando sulla forza, mai come in questo momento essenziale, della coesione e della solidarietà di RIPARTIAMO INSIEME” – affermano da Consorzio CPE e dalle OOSS  – “Grande è la solidarietà che è nata in questo frangente per aiutare strutture in grande difficoltà. Molte altre iniziative sono in fase di elaborazione e nasceranno a sostegno di questa emergenza, grazie al supporto di questa rete sociale che è Ripartiamo insieme, a cui guardare come realtà alla quale contribuire concretamente e come luogo dove apportare proposte volte a sostenere e rilanciare il nostro territorio attraverso la creazione di progettazione, coesione e lavoro.”

Chiunque voglia contribuire con azioni e proposte può contattare RIPARTIAMO INSIEME, scrivendo a cpe@aceapinerolese.it  Il motto di Ripartiamo Insieme non a caso è “Non chiederti cosa può fare il territorio per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per il tuo territorio!”

Superbonus 110%, l’approfondimento dei commercialisti

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento “Il superbonus 110%: check list visto di conformità ecobonus e sismabonus”

Lo studio fornisce un quadro d’insieme sui controlli che i soggetti abilitati sono chiamati ad effettuare ai fini di un corretto rilascio del visto di conformità 

 

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento “Il superbonus 110%: check list visto di conformità ecobonus e sismabonus”. Nello studio, viene fornito un quadro d’insieme dei controlli che devono essere effettuati ai fini dell’apposizione del visto di conformità sull’apposita comunicazione da inoltrare all’Agenzia delle entrate per attestare la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta, nei casi di opzione per la cessione del credito d’imposta o per lo sconto in fattura.

Il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modificazione dalla legge 17 luglio 2020, n. 77 (c.d. Decreto “Rilancio”), nell’ambito delle misure di sostegno all’economia previste per fronteggiare le difficoltà economiche e finanziarie connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19, con l’articolo 119 ha incrementato al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi di efficientamento energetico o di riduzione del rischio sismico degli edifici (c.d. Superbonus).

Per usufruire della detrazione, il contribuente deve aver eseguito gli adempimenti normativamente previsti ed essere in possesso della relativa documentazione. L’articolo 121 del Decreto “Rilancio” ha, inoltre, previsto, per gli interventi espressamente elencati nel comma 2 (ivi compresi quelli che danno diritto al Superbonus), la possibilità di optare, in luogo della fruizione diretta della detrazione, per un contributo, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi (c.d. sconto in fattura) o, in alternativa, per la cessione a soggetti terzi (compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari) del credito corrispondente alla detrazione spettante.

Per gli interventi che danno diritto al Superbonus, in caso di esercizio dell’opzione per lo sconto in fattura o la cessione del credito d’imposta, in aggiunta agli adempimenti ordinariamente previsti, il legislatore richiede l’apposizione del visto di conformità ai sensi dell’articolo 35 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241 su un’apposita comunicazione da inoltrare all’Agenzia delle entrate che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta. Il visto in parola può essere rilasciato solo dai soggetti abilitati (principalmente, commercialisti e consulenti del lavoro abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni).

Dopo una premessa, il documento analizza il visto di conformità ai fini del superbonus, la documentazione da controllare per il rilascio del visto, la documentazione da verificare e la comunicazione dell’opzione per la cessione / sconto all’Agenzia delle entrate. Conclude un capitolo riservato ai compensi professionali.

Rifiuti, nel 2019 in Piemonte la raccolta differenziata supera il 63%

Aumento di oltre 2 punti percentuali rispetto al 2018. Marnati: “La strategia regionale è quella di sviluppare considerevolmente la raccolta differenziata e ridare ai rifiuti un riuso sostenibile. Serve una filiera di aziende e impiantistica complessa per avviare un’economia circolare piemontese”

Bene la raccolta differenziata che, come risulta dai dati relativi al 2019, aumenta di oltre 2 punti percentuali (2.2) rispetto all’anno precedente. Diminuisce, di contro, la percentuale dell’indifferenziato che registra una contrazione del 6.7%.  Questo in estrema sintesi il quadro che emerge dalla prima analisi dei dati di raccolta e produzione rifiuti relativi al 2019 in Piemonte.

In particolare, per quanto riguarda la differenziata, per il 2019, con 1 milione e 359mila tonnellate, si è raggiunta la percentuale del 63,4% sul totale dei rifiuti prodotti, portando la quota pro capite, ovvero raccolti e separati dai cittadini, da 305 a 313 kg all’anno.

“Prosegue spedito, ben oltre le attese, l’aumento della raccolta differenziata in Piemonte – commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – La strategia regionale è quella di sviluppare considerevolmente la raccolta differenziata e ridare ai rifiuti un riuso sostenibile. Nel prossimo futuro il conferimento dei rifiuti in discarica sarà sempre meno ma pe, poter trasformare i rifiuti in risorse serve una filiera di aziende e impiantistica complessa, in grado di trattarli e avviare un’economia circolare piemontese”

In Piemonte sono 557 i comuni che hanno superato quota 65%, la maggior parte dei quali, l’85%, hanno meno di 5mila abitanti.

A livello provinciale il raggiungimento dell’obiettivo previsto dalla normativa nazionale e dal piano regionale rifiuti (65%), è superato da tutte le province, ad eccezione di Alessandria e della Città Metropolitana di Torino che restano al di sotto del 60% (Alessandria 57%, Città Metropolitana di Torino 58%). In particolare, per quanto riguarda quest’ultima, le performance migliorano, a parte Torino città che resta ancora al di sotto del 50% di raccolta differenziata.

La frazione maggiormente raccolta è la carta con 65 kg ad abitante; seguita dalla frazione organica con 63 kg, quindi sfalci e potature (34 kg), vetro (41 kg), plastica con 30 kg.

Nel complesso, con la frazione organica (organico, sfalci, potature e compostaggio domestico), si superano i 106 kg per abitante, corrispondenti a circa il 34% dei rifiuti raccolti dai cittadini in modo differenziato.

Per quanto riguarda la percentuale di raccolta differenziata nei capoluoghi di provincia, in testa alla classifica Verbania (81,8%), seguita da Biella (78,5%) e Novara (73,9%). Chiudono la classifica Alessandria (48,5%) e Torino (47,7%)

Produzione totale di rifiuti per abitante

Per quanto riguarda la produzione totale dei rifiuti, anche se a livello regionale il valore è in lieve calo, a livello di province nessun territorio ha ancora raggiunto l’obiettivo di riduzione previsto dal piano regionale per 2020. Per alcune province, come Asti e Biella, l’obiettivo non è distante mentre quelle di Cuneo, Alessandria e Vco, presentano ancora valori sopra ai 500 chilogrammi per abitante.

Che cosa sono il Mes e il Recovery fund

Nonostante la pandemia occupi tutti i giorni il maggior spazio d’articoli in ,TV,nei giornali cartacei ed online,ci sono altri 2 termini che ricorrono abitualmente nel nostro linguaggio quotidiano:il Mes ed il Recovery Fund.Che cosa sono esattamente? A cosa servono?

Proviamo a dare una risposta:

Il Mes è il meccanismo europeo di stabilità altresì detto fondo salva Stati dell’Unione Europea, è un prestito che serve a mantenere la stabilità finanziaria in tutti i Paesi europei che utilizzano l’euro. Come ha agito l’Italia per chiedere l’aiuto economico?

Ha avanzato una richiesta d’aiuto al presidente del Consiglio dei governatori composto dai ministri delle finanze dei Paesi che adottano l’euro.In un secondo momento la Commissione UE valuta lo stato di salute finanziaria, in questo caso l’Italia,e decide quanto e quando erogare il prestito che dovrà esser restituito lin 10 anni con l’interesse dello 0.1%..L’erogazione arriva, più o meno,nel giro di poche settimane.

Il Recovery Fund  è un fondo di recupero economico che serve ad arginare l’impatto devastante che ha prodotto il coronavirus,in questo caso nel nostro Vecchio Continente.La cifra è di 750 miliardi di euro così suddivisi:

390 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto
360 miliardi di prestiti

Questi soldi, in realtà, sono un’emissione di titoli da parte di ogni stato membro dell’UE che adotta l’euro e che si fa garante nel sostenere i titoli dei paesi in difficoltà:quindi la Commissione europea emette titoli comuni sui mercati finanziari. Quindi non ci sarà più una condivisione dei debiti passati,ma ci sarà una condivisione del rischio comune sul futuro.

Vincenzo Grassano

Nasce il consorzio di imprese The W Place

DONNE E GIOVANI, CHIAVI PER UNA NUOVA CULTURA E CURA D’IMPRESA

 

Nasce a Torino il consorzio di imprese THE W PLACE (TWP), un centro di servizi professionali e per l’innovazione nato dalla volontà di un gruppo di sette donne imprenditrici con l’obiettivo di creare e diffondere una nuova cultura d’impresa e co-progettare nuovi modelli di business.

Le aziende fondatrici (Giuseppina Cavasino Studio Legale Miccoli Nosenzo Cavasino – Angela De Meo ITG Lab Srls – Cristina Di Bari Di.Co SaS – Raffaella Magnano AREAPROGETTI Srl – Silvia Maria Ramasso NEOS EDIZIONI Srl Brigitte Sardo – SARGOMMA Srl – Emanuela Zilio THINK, SAY, DO Srls) – tutte con sede a Torino e una nel Pinerolese – operano in ambiti molto diversi tra loro, dalla gomma alla progettazione architettonica, dall’editoria al fundraising, dal settore immobiliare alla consulenza legale. In TWP, queste aziende hanno scelto di contaminarsi e di incrociare le proprie conoscenze per produrre innovazione.

Il consorzio, che ha come partner strategici API e APID Torino, è aperto a tutte le imprese – a conduzione femminile o maschile, micro, piccole, medie o grandi, italiane ed estere con almeno una sede in Italia – ma anche a tutti i liberi professionisti, con particolare attenzione per le nuove professioni, che non hanno un albo di riferimento.

Per chi si consorzia, TWP mette a disposizione un luogo fisico e virtuale dove confrontarsi, collaborare, scambiarsi idee e visioni, risolvere problematiche (joint-working), un luogo dove avere a disposizione un set di servizi professionali di alto livello (EU Academy, Fintech Lab, Comunicazione strategica, Business Analysis) e dove trovare contatti e competenze interessanti dai diversi settori, incrociare approcci e soluzioni dall’università e dalle istituzioni, creare partenariati, reperire pubblicazioni professionali e risorse archivistiche relative al proprio ambito.

Le aziende fondatrici metteranno a disposizione dei nuovi consorziati sale riunioni, uffici, strumenti tecnici e consulenze presso le proprie sedi,

Inoltre, TWP si propone di:

  • avviare attività finalizzate alla rinascita del territorio, anche attraverso il recupero e la riconversione di strutture industriali nonché attraverso la gestione di strutture esistenti;
  • progettare fundraising (a livello regionale, nazionale, comunitario e internazionale) in funzione di bandi di finanziamento, campagne di crowdfunding, strumenti per la finanza alternativa;
  • attivare strumenti, servizi e prodotti in ambito sociale, con particolare attenzione all’integrazione e all’offerta per le fasce deboli o disagiate;
  • creare e promuovere attività ludico-educative di alto livello rivolte a tutti i target, inclusi i minori, e attività legate all’insediamento di servizi, quali, ad es., biblioteca, caffetteria, orto urbano, sartoria, area per la pratica sportiva, zona relax;
  • promuovere ricerche in ambiti strategici, indagini di mercato, studi statistici e rilevazioni ed elaborazioni di dati (inclusi big data) nonché monitoraggio, studio e impulso delle normative nazionali e internazionali;
  • organizzare incontri di formazione, meeting, convegni di studio e progettare ed implementare servizi e prodotti per la comunicazione strategica d’impresa;
  • migliorare la conoscenza dei mercati e sviluppare le esportazioni, organizzando missioni sia in Italia sia all’estero e la partecipazione a fiere, forum, meeting e ogni altra manifestazione ritenuta interessante, anche nel campo del cinema, teatro, televisione e multimediale.

CONTATTI THE W PLACE

Consorzio di Imprese

info@thewplace.eu / www.thewplace.eu

Info stampa: Emanuele Rebuffini 3383542780 – Michela Frittola 3319332430

Le fondatrici di TWP

Giuseppina Cavasino

Studio Legale Miccoli Nosenzo Cavasino

Lo Studio Legale nasce da un progetto comune di tre donne, avvocate civiliste, che da oltre venti anni collaborano con l’obiettivo condiviso di fornire ai propri clienti assistenza e consulenza specifica, volta a tutelare sia i diritti della persona che i diritti delle piccole e grandi aziende. www.miccolinosenzocavasino.it/i-professionisti.html

Angela De Meo

ITG Lab Srls

ITG Lab è una società di servizi dedicati all’editoria e alle lavorazioni che ruotano intorno alla realizzazione di un prodotto editoriale, sia esso cartaceo o multimediale. https://Itgtorino.com

Cristina Di Bari

Di.Co SaS

DI.CO opera nel settore immobiliare nell’area torinese e si inserisce tra le diverse attività di carattere industriale (Trasma SpA) e filantropico (Fondazione Cottino) di Cristina Di Bari finalizzate alla valorizzazione del territorio e alla diffusione di una cultura d’impresa trasformativa.

Raffaella Magnano

AREAPROGETTI Srl

ARCHITETTURA E INGEGNERIA AP dal 1995 si occupa di architettura e ingegneria, lavora negli ambiti della progettazione architettonica, del restauro, delle strutture e degli impianti, è impegnata in progetti di diversa scala, in ambito pubblico e privato; masterplan, spazi per la cultura, quali biblioteche e musei, spazi per l’educazione, scuole e sedi universitarie, spazi per il lavoro e la produzione. AP ha ricevuto la menzione d’onore dal Consiglio Nazionale degli Architetti per l’intervento di riqualificazione della Scuola secondaria di primo grado Giovanni Pascoli di Torino. https://area-progetti.it

Silvia Maria Ramasso

NEOS EDIZIONI Srl

Neos Edizioni si occupa di edizione di libri (narrativa e saggistica) e riviste, in formato cartaceo e digitale, di progettazione editoriale e di eventi culturali, di formazione e divulgazione in ambito culturale per enti ed istituzioni. Tematiche chiave per l’azienda sono l’attenzione al sociale, la storia e la memoria, la contemporaneità del territorio. www.neosedizioni.it

Brigitte Sardo

SARGOMMA Srl

Sargomma è un’azienda familiare nata nel 1981 a Torino che si occupa di progettazione, sviluppo di prodotto e produzione di componenti in gomma e materie plastiche. E’ una realtà fortemente legata al territorio e conosciuta per la sua capacità di generare soluzioni innovative ed efficienti. L’azienda collabora a livello nazionale ed internazionale con numerosi players di alto livello del settore automotive ed industriale. www.sargomma.it

Emanuela Zilio

THINK, SAY, DO Srls

TSD si occupa di design e sviluppo di piattaforme tecnologiche per le imprese, la cultura e la comunicazione, del management di ambienti, strumenti e servizi virtuali, di produzione di contenuti strategici per il business. Opera nell’ambito della progettazione per fundraising e del crowdfunding a livello europeo. www.thinksaydo.it