Trasporto pubblico e scuola: fondi statali incerti

“Il 30 agosto scorso si sono stabilite le linee guida per il trasporto pubblico e nell’occasione la ministra ai Trasporti si è impegnata affinché una parte delle risorse venisse destinata per l’acquisto di scuolabus per Comuni e Province e l’altra per il trasporto pubblico. Sulla base di questo preciso impegno – ha detto l’assessore – la Regione si è mossa sulla base della promessa di emanazione del relativo decreto legge, avvenuta l’8 settembre ma non risulta essere stato ancora approvato. In definitiva la certezza dei fondi statali non c’è, mentre come Regione ci siamo comportati come tutte le altre aumentando considerevolmente i servizi a disposizione dei cittadini con 3700 corse e oltre 110 bus turistici. Ciò non vuol dire che siamo soddisfatti”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi rispondendo all’interrogazione di Alberto Avetta (Pd) che chiedeva se la Regione avesse intenzione di usufruire dei fondi statali, se il problema del sovraffollamento fosse stato gestito in maniera adeguata e se si intenda rivedere il Piano del Trasporto Pubblico.
“Il nostro obiettivo principale è quello di mettere in sicurezza tutti gli studenti delle scuole attraverso un trasporto pubblico con capienza dei mezzi al 50 percento e facendo slittare i flussi nella tarda mattinata per provare a intercettare un momento di  utenza morbida sia nelle tratte urbane che extraurbane con il ricorso anche ai bus turistici”, ha aggiunto Gabusi che ha continuato: “Siamo la prima Regione d’Italia che ha presentato una proposta concreta presso l’Ufficio Scolastico regionale e oggi avremo un confronto con gli Enti locali e il mondo della scuola attraverso l’incontro con i sindacati e gli uffici scolastici provinciali per condividere quello che è un progetto. Per troppi mesi si è perso tempo prezioso mentre è soltanto di questi ultimi giorni la decisione da parte dei ministri dei Trasporti e dell’Istruzione d’incaricare i Prefetti di mettere d’accordo il mondo dei trasporti con quello della scuola”.
Gli altri due principali problemi affrontati dalla Regione sono gli assembramenti alle fermate che in base alle proposte saranno divisi a metà per via delle fasce orarie prestabilite con l’ampliamento dei punti di carico degli autobus, nonché dalle tratte extraurbane con bus che non hanno la possibilità di controllare l’afflusso degli utenti. Per ovviare si ricorrerà alla “bolla” con prenotazione che potrà essere utilizzata per l’intero anno con la possibilità di ricorrere al tracciamento epidemiologico potendo così isolare, in caso di necessità, solamente il mezzo”.
Nel periodo della pandemia la Regione ha provveduto a sottoporre numerosi questionari sul tema che hanno visto il coinvolgimento di 825 aziende, 312 scuole di secondo grado, 148mila questionari studenti e 8200 questionari dipendenti.

 

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