ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 377

Rete di archivi della collina, Chieri vince il bando

L’assessore Antonella Giordano: «Un portale ad hoc per valorizzare uno straordinario patrimonio culturale locale e rendere gli archivi accessibili ad un pubblico più ampio. Sfruttare le possibilità delle nuove tecnologie e raccontare storie facendo ‘parlare’ i documenti»

Il Comune di Chieri con il progetto «Rete di Archivi della Collina Torinese e del Chierese» si è aggiudicato il bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, ottenendo un contributo di 40mila euro.

Il progetto «Rete di Archivi» vede Chieri come Comune capofila, e coinvolge inizialmente i Comuni di Arignano, Baldissero Torinese, Chieri, Gassino, Mombello di Torino, Pecetto Torinese, San Raffaele Cimena, Santena, Trofarello, ma altri Comuni potranno aggiungersi successivamente.

Lo scopo è la valorizzazione e divulgazione dello straordinario patrimonio culturale rappresentato dagli archivi del territorio chierese, attraverso la creazione di un portale ad hoc, così da rendere le fonti archivistiche accessibili anche ad un pubblico meno specializzato, con importanti ricadute amministrative, di ricerca, didattiche nonché turistiche.

«Gli archivi conservano una ricchezza documentaria difficilmente eguagliabilenella zona del chierese e nei Comuni delle nostre colline troviamo significativi fondi comunali ma non solo-spiega l’assessore alla Cultura Antonella GIORDANO-ma non devono essere pensati come “depositi di conoscenze” utili solo agli storici e ai ricercatori. Serve un nuovo approccio al tema degli archivi in conseguenza del mutato scenario degli ultimi anni, sia in tema di adeguamento tecnologico, sia rispetto ai cambiamenti sociali ed economici dei territori».  «Sempre più spesso gli archivisti si trovano a dover sviluppare e realizzare nuove soluzioni finalizzate all’evoluzione dei servizi dedicati all’utenza, soprattutto in questi difficili mesi di lockdown e pandemia, ed è evidente come i servizi archivistici si debbano adeguare alle aumentate possibilità che tecnologia e nuovi bisogni emergenti comportano-dichiara Vincenzo TEDESCO, responsabile dell’Archivio Storico della Città di Chieri -Ad essere risultato vincente nel nostro progetto è stato sia l’approccio di rete (fondamentale in ambito culturale), sia la volontà di una reinterpretazione degli archivi, che non vuol dire solo digitalizzare i documenti ma raccontare storie facendo “parlare” i documenti e i loro protagonisti, ovvero creare una nuova narrazione in grado di raggiungere strati della società sempre più ampi».

Il progetto «Rete di Archivi della Collina Torinese e del Chierese» si pone un duplice obiettivo: da un lato, facilitare la partecipazione ampia della comunità scientifica nel contribuire allo sviluppo di servizi innovativi; dall’altro superare il limite della divulgazione selettiva e contribuire alla condivisione del patrimonio documentale a fini sociali, civici, culturali, anche in ottica strumentale verso ambiti quali la didattica, il turismo e lo sviluppo locale. Inoltre, consentirà di affrontare un problema presente in quasi tutti i Comuni, ovvero la mancanza di un archivista in organico.

Oltre alla realizzazione del portale generale, il progetto prevede riordini o risistemazioni fisiche degli archivi di alcuni Comuni (Gassino, Riva presso Chieri, Mombello di Torino, San Raffaele Cimena), la realizzazione di pagine web dedicate agli archivi di ciascun Comune aderente, la digitalizzazione di documenti significativi, la pubblicazione di storie e percorsi tematici sui singoli siti degli archivi comunali, con testi ed immagini evocativi di storie di rilevanza locale e territoriale.

Bando infermieri: «dalla Regione proposte contrattuali quasi dignitose»

«Arriva alla nostra attenzione, in queste ore come sempre cruciali legate all’emergenza sanitaria, la notizia che sono quasi 3mila le domande pervenute, alla scadenza del 5 dicembre scorso, per il bando della Regione Piemonte finalizzato a reclutare personale infermieristico per le aziende sanitarie locali.

Un dato significativo, che non va sottovalutato, e che evidenzia un primo sagace risultato in favore della sanità regionale guidata dall’assessore Icardi. Parliamo tuttavia solo di un primo risultato, se non si comprende fino in fondo che una oculata politica di assunzioni deve essere caratterizzata da contratti a tempo indeterminato, dal momento che il bisogno di assistenza infermieristica dei nostri servizi sanitari regionali è in forte ascesa. 

La buona risposta al bando del Piemonte attesta, finalmente con l’evidenza dei fatti, quello che il nostro sindacato ha sempre sostenuto: gli infermieri sul mercato del lavoro sono sì pochi ma ci sono, e normalmente scelgono di operare in strutture private disposte a stipulare contratti a tempo indeterminato e a retribuirli per la professionalità che esprimono. E poi, purtroppo, ci sono quei colleghi che vanno via dall’Italia, verso i paesi disposti a pagarli con stipendi che da noi sono pura utopia. Insomma, l’inserimento degli infermieri nella bisognosa realtà della sanità pubblica va incentivato in due modi prioritari: offrendo loro contratti che siano contemporaneamente, vantaggiosi sotto il profilo economico ed a tempo indeterminato per quanto attiene alla durata , tutti elementi chiave per valorizzare al meglio gli sforzi del loro percorso di studi e per sostenere a pieno la “delicata professione ” che si preparano a svolgere».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Sindacato Nursing Up, rilancia i risultati portati a casa dalla Regione Piemonte, che subito dopo alcune aziende dell’Emilia Romagna, ha scelto di muovere i suoi primi passi sulla strada della coerenza, e dove vengono proposti contratti che non sono solo di pochi mesi, ma bensì di tre anni. Certo tre anni non sono ancora il tempo indeterminato che invece serve, ma sono  meglio dei contratti trimestrali e a partita IVA promossi da altre regioni. 

Questo Governo e le aziende sanitarie non possono pretendere di gestire l’emorragia di infermieri proponendo assunzioni a tre o sei mesi, quando la maggior parte dei paesi europei riserva al personale infermieristico inquadramenti a tempo indeterminato e compensi che sono il doppio di quelli che vengono offerti dal nostro SSN. 

Per tanto, come sindacato, continua De Palma, non possiamo che plaudere ai primi passi verso la coerenza, che sta muovendo la regione Piemonte, nella speranza che questo sia solo l’inizio, e che anche le altre Regioni ne colgano l’esempio. Solo così si esce dalla grave carenza di personale, solo così si offre un servizio sanitario di qualità al cittadino e si affrontano e si vincono le emergenze che cambiano la nostra storia  Il coraggio di investire nelle qualità umane e professionali degli infermieri rappresenta oggi l’unica strada percorribile per uscire dal tunnel, conclude De Palma.

La Regione ringrazia il mondo del volontariato

“Oltre a rivolgere un plauso ed un ringraziamento alle 275.000 associazioni di volontariato italiane, voglio comunicare una splendida notizia: grazie all’intervento delle Regioni, l’art.108 del disegno di legge di Bilancio, con cui il Governo avrebbe pesantemente colpito il Terzo Settore, è stato soppresso.

Eliminata una penalizzazione ingiusta”: in occasione della Giornata dedicata al ricco e variegato mondo di coloro che quotidianamente si prendono cura degli altri in molti settori della vita pubblica tramite associazioni e organizzazioni no profit, l’assessore regionale al Welfare Chiara Caucino commenta così il risultato conseguito grazie alla decisione assunta unanimemente nei giorni scorsi in sede di Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni, alla quale ha preso parte insieme a tutti gli assessori regionali, finalizzata a neutralizzare l’articolo 108 della legge di bilancio che riguardava l’adeguamento della normativa in materia di Iva, che avrebbe arrecato aggravi intollerabili per la gestione della nuova fiscalità.

“Questo odioso articolo – ricorda l’assessore – avrebbe messo concretamente a rischio l’attività di migliaia di associazioni di volontariato, imponendo ad esse più burocrazia e maggiori costi. Su proposta di Regione Lombardia, condivisa da tutti, si è deciso di chiedere al Governo di intervenire con la cancellazione di quanto previsto da tale articolo, affinché l’attività meritoria svolta dal Terzo Settore non venisse ingiustamente e colpevolmente compromessa. Sono lieta che questa battaglia sia stata combattuta da tutte le istituzioni regionali, al di là dell’appartenenza politica, perché si è trattato di contrastare una decisione sbagliata e pericolosa assunta nei confronti proprio di coloro che, con la loro opera quotidiana, hanno contrastato durante la pandemia l’aggravamento della crisi sociale del nostro Paese. Non è pensabile che, anziché dire loro grazie, li si possa penalizzare”.

“La Regione Piemonte – conclude Caucino – ringrazia in modo sincero le 3.300 organizzazioni di volontariato, le oltre 600 associazioni di promozione sociale, articolate in modo capillare nei diversi territori, e le quasi 300 fondazioni di origine non bancaria a cui i cittadini si rivolgono con fiducia per ottenere aiuto. Si tratta di un modello a cui guardare con rispetto e ammirazione, che merita tutto il sostegno possibile da parte delle Istituzioni”.

 

Le vignette di Mellana

Dopo la  morte di Maradona  è andato in scena il solito copione: la caccia al colpevole.  

Com’è che quando muore uno ricco e/o famoso subito dopo parte lo sceneggiato?

Semplice, il cordoglio dura tre giorni circa, le insinuazioni, le allusioni, le maldicenze, le illazioni, le indiscrezioni e le malignità anni e anni e

fanno vendere libri, giornali, riviste, fiction e film.

Non si parla ancora adesso, ciclicamente, di come siano state assassinate Marylin Monroe e Diana Spencer? E della morte di Michel Jackson,

Elvis Presley o Marco Pantani quante versioni sono già fiorite?

Poi, quando uno non ha nessuna  intenzione di morire, lo si fa morire a sua insaputa, vedi  Paul Mc Carteney, per esempio.

Comunque tranquilli, Maradona non è morto.

Semplicemente si è eclissato per i debiti che aveva con il fisco di mezzo mondo e perché non ce la faceva più a dover mantenere 88 figli e

vedrete quanti se ne aggiungeranno ancora.

Tra qualche mese ne sapremo di più, me lo ha garantito un amico, quasi geometra, che giura di aver calcolato, con assoluta precisione,

la superficie della terra dopo essere riuscito a misurare i lati del rettangolo da cui è formata.

Claudio Mellana

Dal Piemonte soccorsi per il Modenese alluvionato

Un contingente di 34 operatori della Protezione civile regionale è partito ieri pomeriggio dal presidio regionale di Alessandria, in soccorso alle comunità della provincia di Modena colpite dall’alluvione del fiume Panaro, che ieri ha interessato le zone di Castelfranco Emilia e Nonantola a causa di una rottura arginale.

Le squadre sono equipaggiate con 11 pompe da acqua ed 8 pompe da fango di notevole versatilità e possono lavorare in più siti in contemporanea, coadiuvati da due uffici mobili per attività di segreteria e supporto telecomunicazioni.

La colonna è composta complessivamente da 17 veicoli.

«La nostra Protezione civile è sempre pronta a dare il proprio contributo a tutti i territori che ne hanno bisogno – sottolinea l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte, Marco Gabusi – Le competenze delle nostre squadre e i nostri mezzi sono sempre a disposizione; anche in questo caso, non appena abbiamo saputo della difficile situazione nel Modenese abbiamo subito offerto il nostro aiuto, che è stato immediatamente accettato. Speriamo che il nostro supporto sia utile a completare rapidamente gli interventi più urgenti e a prestare soccorso a chi ne ha la necessità».

Il coordinamento della missione è affidata ad un funzionario regionale, mentre il coordinamento operativo delle squadre è in capo ad un tecnico del Coordinamento regionale del Volontariato.

Un Natale diverso

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Che questo Natale sia diverso da tutti i Natali che abbiamo vissuto in precedenza, credo sia un dato di fatto incontrovertibile, come credo siano incontrovertibili le responsabilità delle restrizioni che dobbiamo subire:

un’estate senza controlli e senza responsabilità e una improvvida riapertura delle scuole senza sicurezza e senza trasporti adeguati ci hanno portati a vivere le angosce di questi giorni che stanno colpendo sempre più persone. I sacrifici del Natale oggi ci sono imposti per vivere una Quaresima più serena.  Un paradosso degni dei tempi.
Quindi non rimpiango i Natali del passato fatti di intimità domestica e di gioie condivise. Quei Natali avevano qualcosa di forzato e di artefatto che ci voleva ad ogni costo più buoni o addirittura felici. Quest’anno è stata anche sacrificata la parte religiosa con l’eliminazione della Messa di mezzanotte, forse pensando che chi partecipava quella funzione avrebbe potuto finire la serata trasgredendo in discoteca.

Il Natale come festa religiosa in effetti è stata dimezzata da decine d’anni. Il Natale consumista rischia anche lui di finire perché la povertà e l’incertezza economica appaiono più tangibili del passato. Sarà un Natale che farà ricordare ai più vecchi i Natali di guerra quando la morte era all’ordine del giorno. Ma quanto è accaduto al presepe del Duomo di Torino supera ogni immaginazione.  La Madonna e San Giuseppe appaiono con la mascherina anti COVID per impedirci anche solo un attimo di uscire dall’incubo in cui viviamo immersi.  E’ una cosa che non ha nessun senso e non ha nessuna spiegazione plausibile.

Il 24 dicembre , ovviamente e rigorosamente alle ore 21 , forse anche il Bambin Gesù verrà esposto nella mangiatoia con la mascherina d’ordinanza. Un modo bislacco di intendere il presepe decontestualizzandolo dalla tradizione di cui non potete privarci.  Attendiamoci altre sciocchezze. Magari una farmacia potrebbe fare l’albero con le mascherine, in linea con i tempi. Magari si potrebbero anche offrire in vendita dei pacchi natalizi di mascherine decorate per l’occasione. Le hanno fatte con il tricolore e i simboli dei partiti, non ci sarebbe da stupirsi che la fantasia malata possa portare anche a queste estrosità macabre.
Vietateci tutto, ma consentiteci almeno di pensare ad un presepe non contaminato dal
COVID.

Se quest’estate troppi cretini avessero usato più mascherine non ci troveremmo in questa situazione che, se non fosse tragica,  ci farebbe persino sorridere.  O forse hanno messo le mascherine al presepe per poterci strappare un sorriso, constatando la stupidità collettiva a cui siamo giunti. Diversamente anche solo un sorriso sarebbe davvero impossibile.

Il Planetario di Torino a casa tua con il progetto di Fondazione CRT

Un gruppo di studenti del Corso di Alta Formazione Talenti per il Fundraising della Fondazione CRT (Cassa di Risparmio di Torino) ha realizzato il canale di divulgazione scientifica ‘infini.to@home Racconti del cielo’ per portare nelle case dei cittadini l’esperienza della visita al Planetario di Torino.

Con la campagna di raccolta fondi, attivata su Rete del Dono, viene lanciata l’offerta di  Membership per “esplorare insieme lo spazio” da casa e in modalità digitale. Un’esperienza virtuale di tutto ciò che si può scoprire visitando il Planetario Di Torino che sta vivendo un momento difficile a causa della pandemia: https://www.retedeldono.it/it/infini-to-planetario-di-torino/explore-together.

Rete del Dono è la piattaforma di crowdfunding leader per la raccolta di donazioni online a favore di progetti d’utilità sociale ideati e gestiti da organizzazioni non profit (ONP).

Promuovere i prodotti biologici per la ristorazione

Accordo di collaborazione tra Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte per la realizzazione del progetto “Iniziative di informazione e di educazione alimentare in materia di agricoltura biologica”.

E’ stato siglato, tra l’Assessorato Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte, l’accordo per la realizzazione del progetto “Iniziative di informazione e di educazione alimentare in materia di agricoltura bilogica”; esso ha lo scopo di mettere in atto una serie di iniziative di comunicazione volte a promuovere il consumo di prodotti biologici e sostenibili nell’ambito della ristorazione collettiva ed è finanziato dal Fondo per le mense scolastiche biologiche.

Tale collaborazione consentirà di valorizzare al meglio la sinergia derivante dall’interazione tra le competenze dell’Assessorato Agricoltura e Cibo e l’esperienza maturata nell’ambito dell’informazione scolastica dalla rete delle Camere di Commercio che ormai da diversi anni, su incarico del Ministero, porta avanti il progetto “Latte nelle scuole”; per raggiungere questo obiettivo Unioncamere Piemonte si avvarrà inoltre dell’attività del Laboratorio Chimico della Camera di Commercio di Torino, organismo strumentale specializzato nella gestione globale delle problematiche inerenti la sicurezza alimentare, la nutrizione, le analisi e l’etichettatura dei prodotti alimentari.

“L’accordo che abbiamo siglato con l’Assessorato Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, in collaborazione con il Laboratorio chimico della Camera di commercio di Torino, per la realizzazione del progetto ‘Iniziative di informazione e di educazione alimentare in materia di agricoltura biologica’ avrà due obiettivi principali, da sempre caratterizzanti l’attività delle Camere di commercio: promuovere il consumo di prodotti di qualità, biologici e sostenibili nell’ambito della ristorazione collettiva e educare – soprattutto i più giovani – a un’alimentazione consapevole, sana e equilibrata”, ha commentato il Presidente di Unioncamere Piemonte, Gian Paolo Coscia.

“Grazie a questo accordo avviamo un’ importante attività congiunta con le Camere di commercio del Piemonte per valorizzare il cibo biologico, partendo dalle nostre scuole – sottolinea l’assessore all’Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, Marco Protopapa – Attraverso azioni di educazione alimentare portiamo a conoscenza dei più giovani i prodotti di qualità frutto del lavoro dei nostri agricoltori, e inoltre coinvolgiamo le fattorie didattiche per il ruolo educativo che possono assumere in particolare con i bambini delle primarie”.

Le principali attività previste dall’accordo, valido per il triennio 2020-2022, sono:

  • la predisposizione di materiale informativo e la realizzazione di attività di formazione rivolta alle stazioni appaltanti il servizio di ristorazione scolastica;

  • la predisposizione di materiale educativo rivolto ai docenti della scuola primaria per favorire e incentivare il consumo di prodotti biologici nelle mense scolastiche;

  • l’attuazione di una campagna informativa rivolta ai dirigenti scolastici e ai docenti della

    scuola primaria volta a far inserire nei POF le attività di visita presso le fattorie didattiche e lo svolgimento di incontri informativi;

  • la creazione di uno sportello informativo telematico.

Dalla collaborazione tra Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte prende vita quindi uno strumento innovativo, volto a formare ed informare tutti i soggetti coinvolti nel servizio di ristorazione scolastica, con il comune obiettivo di valorizzare le produzioni regionali di qualità.

“Parlaconme”, tutto sulla filiera agroalimentare

Al via la trasmissione a 360 gradi sul mondo della filiera agroalimentare. A condurla,  su Radio Vida Network, l’agrifood Specialist Simona Riccio

PARLACONME è il nuovo programma che la conduttrice Simona Riccio, agrifood & organic Specialist, dedica al mondo dell’agricoltura. Verrà trasmessa sulla web radio, in diretta, da Radio Vida Network www.vidanetwork.it. La trasmissione rivolgerà la sua attenzione al variegato universo della filiera agroalimentare e prenderà avvio lunedì 7 dicembre prossimo alle ore 18 con la prova microfono, per proseguire con la prima puntata il 10 dicembre e, da lì in poi, tutti i giovedì alle 18 per almeno quattro mesi.

La conduttrice ed esperta in Agrifood Simona Riccio (nella foto) dialogherà con numerosi ospiti in studio o attraverso collegamenti telefonici da tutto il mondo.

Questa iniziativa costituirà il naturale file rouge e prosecuzione del successo e dei positivi indici di ascolto ottenuti da Simona Riccio, attraverso il palinsesto dal titolo “L’agricoltura al centro”, trasmesso in una serie di dirette video streaming, nel corso della 71^ edizione “Speciale e Diffusa” della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, che ha ricevuto anche un importate riconoscimento, rappresentato dal videomessaggio da parte della Ministra delle Politiche Agricole, Alimentarie Forestali Teresa Bellanova.

Simona Riccio, laureata in Comunicazione Internazionale e Pubblicitaria presso l’Università per Stranieri di Perugia, con un’esperienza ultra-ventennale nel settore del biologico, è ambassador del Caat (Centro Agroalimentare di Torino) e svolge altre consulenze nel settore dell’Agrifood & Organic, con l’obiettivo di comunicare, informare, tutelare e trasmettere il valore delle eccellenze italiane, attraverso la pubblicazione di contenuti di valore sui new media e in maniera innovativa e estensiva a tutto il variegato settore della filiera agroalimentare, che ha dimostrato il suo valore indispensabile, continuando a rimanere attiva anche nei tempi di pandemia.
PARLACONME si propone di valorizzare, promuovere, e tutelars la filiera agroalimentare italiana, creando una diffusione di conoscenze capaci di valorizzare il ruolo della filiera stessa, intesa come identità della cultura materiale del nostro Paese e quale fondamentale snodo strategico nei confronti dei cittadini, oltre che nei confronti degli stessi attori del sistema.

PARLACONME vuol dare, quindi, la possibilità ai numerosi soggetti appartenenti alla filiera agroalimentare di raccontare le proprie storie ed esperienze, le proprie criticità ma, soprattutto, le numerose opportunità che si dimostrano capaci di cogliere, creando quella sinergia in grado di rendere il settore agroalimentare trainante per l’economia italiana e tale da costituire un’eccellenza a livello internazionale. Nel corso delle trasmissioni i dibattiti e confronti consentiranno un’analisi a 360 gradi del settore agroalimentare e del cibo inteso quale elemento di identità della cultura materiale del territorio, con un’attenzione particolare rivolta al suo uso consapevole e green.
PARLACONME è trasmessa su Radio Vida Network www.vidanetwork.it , una web Radio e TV con sede a Carmagnola che, da anni, si occupa di manifestazioni importanti in Italia quali la Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola. A supporto del mezzo di comunicazione della webradio, i contenuti della trasmissione PARLACONME verranno anche diffusi attraverso il web e i social network.

Sono stati ricevuti i patrocini delle Città facenti parte del “Distretto del Cibo dell’area Carmagnolese e Chierese”, che supportano e valorizzano ancor più la trasmissione.
Numerosi gli ospiti che prenderanno parte alle trasmissioni, tra cui i Sindaci dei comuni del Distretto, il Direttore della Ripartizione Cultura e Promozione del Territorio del Comune di Carmagnola, Lorenzo Sola, e il Presidente del Consorzio del Peperone di Carmagnola, Domenico Tuninetti.

In rappresentanza delle aziende produttrici saranno presenti aziende quali Salfrutta, Melanzì, Paolillo, Teresa Diomede – Racemus – Lucia Cappuzzo.
Relativamente ai mercati agroalimentari il 10 dicembre prossimo è previsto l’intervento in trasmissione dell’Onorevole Salvatore De Meo con il coinvolgimento del Presidente Nazionale di Italmercati Fabio Massimo Pallottini, del Presidente del Caat di Torino Marco Lazzarino, e del Presidente di Fedagromercati Nazionale, Valentino Di Pisa (in attesa di conferma).
Sull’importante tema dello spreco alimentare il 17 dicembre prossimo sarà ospite l’Onorevole Maria Chiara Gadda con il Professor Giorgio De Ponti in merito alla materia dei pack innovativi.
Parteciperanno ad un confronto tra la grande distribuzione e la produzione il Dr. Giorgio Santambrogio AD Gruppo VèGè e Giorgio Mercuri, Presidente Nazionale di Alleanza Cooperative Agroalimentari; Raffaele Trovato, Presidente Cuochi della Mole e Direttore Generale di IFSE Italian Food Style Education.
Si parlerà anche di sviluppo dei software applicativi e delle nuove tecnologie con William Nonnis, full stack & blockchain developer per il Ministero della Difesa; dei temi del digital marketing, del social media marketing e di life style con Paola Di Giambattista, healthy food specialist and healthy chef consultant; di turismo con gli ideatori di #EViaggioItaliano, progetto nato per favorire e promuovere il turismo italiano a chilometro zero.

 

Segnali d’Italia a Torino diventa l’Energia del Cambiamento

Il progetto di IGPDecaux, leader italiano della comunicazione esterna, ed Edison, tra i maggiori operatori energetici del Paese, racconta storie poco conosciute di iniziative non profit e di interesse sociale che hanno evoluto e stanno cambiando il terzo settore torinese.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Torino, dopo le tappe di Parma, Napoli e Milano, giunge quest’anno nel capoluogo piemontese. A partire da metà dicembre 5 realtà straordinarie di Torino saranno infatti valorizzate, grazie alle immagini e ai volti delle persone che le hanno rese possibili, attraverso una campagna di comunicazione in metropolitana, nell’arredo urbano, sui mezzi di trasporto del capoluogo piemontese, sui social media e con attività di media relations su mezzi di comunicazione regionali e nazionali.

La prima fase di Segnali d’Italia Torino è iniziata a metà ottobre: la redazione di Torino de La Stampa, media partner dell’iniziativa, ha selezionato 15 iniziative del territorio legate alla rigenerazione urbana, alla riconquista degli spazi verdi, alla sostenibilità sociale e ambientale, all’innovazione tecnologica e digitale con impatti socialmente utili, al benessere e alla salute delle persone, all’arte e alla cultura. Ogni settimana queste storie sono diventate protagoniste delle pagine del quotidiano descrivendo al pubblico realtà poco note, ma meritevoli di essere conosciute.

Partendo da queste 15 storie sono state selezionate le 5 che saranno protagoniste della campagna di #segnaliditalia Torino – L’Energia del Cambiamento per raccontare l’impegno sociale dei cittadini e il loro contributo concreto per aiutare il territorio. Storie come la Cooperativa Speranza di Candiolo, una società agricola che alleva mucche e realizza biogas dagli scarti di produzione, con il quale riscalda il vicino istituto di ricerca sul cancro e fornirà carburante per oltre 50 camion. Un team di giovani torinesi ha creato invece WeGlad, un’applicazione che trova i percorsi cittadini più sicuri per persone con disabilità e non solo. È una piattaforma basata sulla collaborazione degli utenti, che segnalano la presenza di ostacoli temporanei o barriere architettoniche come gradini, assenza di rampe e automobili sulle strisce pedonali. Un’altra storia protagonista di #segnaliditalia Torino è quella dell’Associazione Arteria Onlus, attiva nel recupero delle ragazze e dei ragazzi NEET (Not in Education, Employment or Training) tra i 16 e i 29 anni dei quartieri di Porta Palazzo, Aurora e Barriera di Milano: l’obiettivo è quello di intercettare questi giovani per orientarli verso percorsi professionali e di studio. Per favorire l’inclusione sociale e lottare contro le disparità, anche di genere, l’associazione Articolo 10 Onlus con il sostegno della Fondazione Kering ha creato la start-up torinese Colori Vivi, un progetto di sartoria che permette a donne migranti di lavorare realizzando capi di abbigliamento femminili di alta qualità, creando una community anche con i clienti. Nell’ottobre 2015, dopo la ristrutturazione di uno stabile di 3.000 mq, è nata infine Housing Giulia, una struttura sociale voluta da Opera Barolo e dall’impresa sociale Co-Abitare che accoglie quasi 100 persone in temporanea difficoltà in 48 unità abitative. È anche un luogo di incontro con artisti italiani e internazionali, che a volte lasciano traccia del loro passaggio con opere e installazioni che rendono gli spazi più confortevoli.

L’edizione piemontese di Segnali d’Italia si arricchisce inoltre con Segnali d’Italia chiama Torino, un bando per finanziare i migliori progetti sociali da realizzare per la città. Si apre così una chiamata per il terzo settore torinese dedicata ad associazioni non profit, imprese e comitati cittadini che hanno un’idea socialmente rilevante per aiutare il territorio. A favore dei 3 migliori progetti Edison stanzierà 15.000€ ciascuno e IGPDecaux riserverà altri 15.000€ a ognuno in spazi pubblicitari. Le iscrizioni a Segnali d’Italia chiama Torino saranno aperte dal 10 dicembre fino al 10 febbraio tramite la piattaforma digitale ideatre60 di Fondazione Italiana Accenture oppure attraverso il sito www.segnaliditalia.it.

“Per Edison ‘fare impresa’ significa agire con responsabilità a sostegno delle comunità in cui opera e aiutarle a perseguire uno sviluppo sostenibile – dichiara Cristina Parenti Senior Vice President Relazioni Esterne e Comunicazione di Edison – “Dopo la positiva esperienza milanese con il ruolo di main partner del progetto, abbiamo deciso con IGPDecaux, ideatore e promotore dell’iniziativa,  di portare Segnali d’Italia a Torino producendo insieme il progetto, perché per noi questa città e la sua regione sono come una seconda casa dove, tra l’altro, operano oltre 800 persone della nostra azienda. Segnali d’Italia offre un’opportunità concreta a tutte quelle realtà che lavorano per il progresso sociale ed economico del territorio, uno dei maggiori protagonisti dello sviluppo del nostro Paese. Siamo anche particolarmente grati alla Direzione e alla redazione torinese de La Stampa che ha dato un contributo fondamentale alla diffusione del progetto nel suo territorio.”

“Lo scopo di IGPDecaux è quello di migliorare la qualità di vita nelle città senza costo per i cittadini – spiega il Presidente di IGPDecaux Jean-Sébastien Decaux – questo avviene grazie alla pubblicità inserita negli elementi urbani di pubblica utilità. Segnali d’Italia nasce così dalla volontà di censire, raccontare e valorizzare le energie positive delle città, mostrando come l’impegno di una persona e di un’iniziativa possano migliorare significativamente la vita quotidiana di un quartiere. Più che mai in questo periodo storico, le città stanno vivendo grandi problemi, ma mostrano al contempo di essere una fonte continua di nuove proposte per migliorarne la vivibilità, la solidarietà e l’inclusione”.

“Segnali d’Italia è un progetto che ben coglie l’energia del cambiamento generata dalla visione dell’innovazione sociale e dei suoi impatti per la città di oggi e di domani – dichiara l’Assessore all’innovazione di Torino Marco Pironti -. Grazie a una tradizione importante sia per quanto riguarda l’innovazione sia per quanto concerne il terzo settore, e in particolare per le attività non-profit, Torino si distingue anche e soprattutto per le tante storie positive che ispirano e che hanno grande merito di essere raccontate”.

La campagna Segnali d’Italia Torino – L’Energia del Cambiamento è realizzata da IGPDecaux ed Edison, in media partner con la redazione de La Stampa Torino. Collaborano al progetto Fondazione Italiana Accenture e Fondazione Sodalitas. Advisor della comunicazione e organizzatrice del bando è l’agenzia di comunicazione The Round Table, mentre il fotografo è Alessandro Albert.