ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 368

Confagricoltura sui depositi nucleari: “Non solo nel nostro giardino!”

Confagricoltura Piemonte chiede alle istituzioni e al mondo politico una forte presa di posizione per evitare che il territorio subalpino diventi “l’area privilegiata” per lo stoccaggio di scorie nucleari. I siti individuati in regione sono 8, di cui 2 nel Torinese (Caluso-Mazzè-Rondissone e Carmagnola) e altri 6 sono in provincia di Alessandria (Alessandria-Castelletto Monferrato-Quargnento, Fubine-Quargnento, Alessandria-Oviglio, Bosco Marengo-Frugarolo, Bosco Marengo-Novi Ligure, Castelnuovo Bormida-Sezzadio). 

Occorre essere chiari: non possiamo pensare di tutelare l’agricoltura di qualità e la memoria del paesaggio trasformando il nostro territorio in area vocata allo smaltimento di scorie nucleari”, dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte. “Nelle zone parco o in quelle tutelate dall’Unesco, le imprese agricole da tempo sono giustamente soggette a una serie di vincoli rilevanti, che però impattano in modo sensibile sulla crescita economica: oggi, a pochi chilometri di distanza da queste aree, si individuano le campagne piemontesi quale luogo ideale per la costruzione di 8 depositi per rifiuti radioattivi. Per questo – aggiunge Allasia – manifestiamo il nostro totale dissenso sulle aree individuate e chiediamo che il ministro dell’ambiente e il ministro dello sviluppo economico riconsiderino l’opportunità delle scelte adottate, confrontandosi con le istituzioni locali”.

Confagricoltura ricorda che in Piemonte ci sono già 3 siti dove hanno sede 4 impianti rappresentativi di tutto il ciclo del combustibile nucleare: impianto ex FN-SO.G.I.N. di Bosco Marengo, impianto EUREX-SO.G.I.N. di Saluggia, Deposito Avogadro di Saluggia e Centrale Nucleare “E. Fermi” – SO.G.I.N. di Trino. A Saluggia, come precisa anche l’Arpa Piemonte, ha sede il complesso industriale Sorin, nel quale sono state svolte in passato attività di produzione di radiofarmaci, di ricerca in campo nucleare e di raccolta di rifiuti radioattivi. Il Piemonte, inoltre, ha la maggior quantità di combustibile nucleare irraggiato a livello nazionale stoccato nel Deposito Avogadro di Saluggia, in una zona caratterizzata da un’alta vulnerabilità dell’acquifero superficiale e soggetta a un forte rischio di inondazione. “Anche per tutti questi motivi – conclude  Allasia – è opportuno che per nuovi siti di stoccaggio di scorie nucleari si guardi altrove. Non si tratta di una chiusura pregiudiziale, ma oggettiva, per cui ci sentiamo pienamente legittimati a dire: non solo nel nostro giardino!”

 

Un ristoratore ci scrive: “Protestiamo nel rispetto delle regole”

Caro direttore, insieme a mio padre ho un ristorante a Torino che come è possibile immaginare, versa in una condizione decisamente difficile.

Mi rivolgo a voi semplicemente come cassa di risonanza per le nostre iniziative nel totale rispetto delle regole, riconoscendo che in una situazione di emergenza tale è assurdo mettere a rischio clienti e personale forzando un’apertura.
Da quando abbiamo riaperto dopo il primo lock down, abbiamo preso sul serio le norme anti contagio diventando bersaglio di critiche sui social dove ci dicevano di essere esagerati.
Per il sostegno della nostra attività ci siamo affidati alla Piattaforma Go Fund Me attraverso una raccolta fondi destinati al proseguimento della nostra attività con 11 dipendenti: https://gofund.me/151f4082
Aderiamo inoltre alla Protesta #IOAPRO del 15/01 modificando i nostri orari e aprendo in maniera simbolica per l’asporto e il domicilio Venerdi, Sabato e Domenica impedendo comunque la consumazione sul posto che riteniamo incosciente da parte di alcuni colleghi che andranno incontro a sanzioni e rischi inutili.
Tutto ciò che vi chiediamo è aiutarci a condividere le nostre iniziative per far conoscere la nostra realtà e aiutarci per proseguire la nostra attività.
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Andrea Carratello
Il Cavaliere ristorante pizzeria, Torino

Un parco giochi per i bimbi del Regina Margherita

E’ in corso la raccolta fondi per realizzare un’area giochi di fronte all’ospedale Infantile Regina Margherita.

 

La raccolta è coordinata dalla Federazione tra Associazioni di Volontariato “Ospedale Infantile Regina Margherita – Sant’Anna” ODV (Federvolontari), che riunisce diverse associazioni di volontariato attive nei due ospedali torinesi, ed ha come obiettivo la realizzazione di un parco giochi di quasi 600 mq nell’area verde antistante l’ospedale, in piazza Polonia 94. Un modo per donare un po’ di allegria e spensieratezza a tutti i bambini (in primo luogo i pazienti, ma anche i loro familiari ed amici) che frequentano per varie ragioni l’ospedale.

 

Per presentare il progetto è online il sito www.giardinodelsole.org, in cui sono illustrate anche le modalità attraverso cui cittadini, aziende ed enti possono concretamente contribuire alla realizzazione del “Giardino del Sole” – questo il nome scelto per il parco giochi – che nasce dall’idea di un papà, Edoardo Casolari.

 

Un po’ di tempo fa, mentre attendeva le dimissioni del piccolo Marco in compagnia degli altri suoi tre figli, osservando lo spazio di fronte all’ospedale, ha pensato a quanto sarebbe stato bello realizzare un’area gioco a disposizione di tutti i bambini che frequentano la struttura.

 

Dall’idea si è passati rapidamente all’azione, con la proposta del progetto agli uffici della Città, e la stipula di una convenzione tra Federvolontari e l’amministrazione comunale, attraverso cui sono state definite le modalità con cui verrà realizzata l’area, che verrà messa a disposizione di Federvolontari per la durata del cantiere. Gli uffici del verde hanno collaborato all’individuazione delle caratteristiche tecniche delle attrezzature per il gioco che verranno installate, in regola con le norme vigenti per le aree giochi pubbliche, e forniranno in seguito la supervisione tecnica necessaria per l’esecuzione dei lavori.

 

Una volta realizzata, l’area giochi verrà infatti donata alla Città, che si occuperà della sua cura e manutenzione.

 

“Desidero ringraziare Federvolontari per questa bella iniziativa – ha dichiarato l’Assessore al Verde della Città di Torino Alberto Unia e per il percorso avviato con i nostri uffici, che porterà alla realizzazione di un nuovo spazio per il gioco e lo svago a disposizione per tutti i bambini del quartiere.”

 

L’iniziativa ha avuto il favore dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino.

 

Sono partner attivi di Federvolontari nel progetto Giardino del Sole: FORE Comunicazione, Arti Grafiche Parini e lo studio Miroglio + Lupica.

 

 

 

 

Federvolontari nasce nel 1985 e ad oggi ne fanno parte 18 Associazioni con 500 volontari. Si prefigge lo scopo di coordinare queste organizzazioni per il raggiungimento del comune obiettivo di migliorare le condizioni dei bambini e delle loro famiglie durante il ricovero. Ha al suo attivo la realizzazione di molteplici progetti di utilità pubblica, tra i quali il “Punto Accoglienza” all’ingresso dell’ospedale Regina Margherita ed il sostegno alle “famiglie fragili”, anche attraverso campagne di raccolta fondi.

 

Fanno parte della Federazione le seguenti Associazioni: AABC, ABIO, ACEP, ADISCO, AGD, AITF BIMBI, ANGEA, APISB, APISTOM, ZEROTRE, AVO, CASA GIGLIO, CASA OZ, GADOS, LIFC, UGI, UNITRE e VIP.

 

Il ruolo delle donne nei luoghi di decisione e gli stereotipi di genere

A Moncalieri due dialoghi e un convegno  

Due donne con un’importante carriera politica, le europarlamentari Gianna Gancia e Patrizia Toia, sono tra le protagoniste di “Donne di valore”, rassegna patrocinata dall’Assessorato alle Pari Opportunità di Moncalieri al suo esordio martedì 19 gennaio. Alle 18, sulla pagina facebook della Biblioteca Civica Arduino @bibliomonc, la giornalista Rosaria Ravasio intervista Gianna Gancia. Un dialogo a tutto campo sul ruolo delle donne nella politica e nei luoghi di decisione, così importante anche in momenti difficili come quello che ancora stiamo attraversando. Il progetto porta la firma dell’Assessorato alle Pari Opportunità dell’Associazione Il Rosa e il Grigio.
“Donne di valore prosegue lunedì 25 alle 17,30 con un convegno dedicato agli stereotipi di genere, come declinato in diverse forme della comunicazione: linguaggio, politica, pubblicità, cinema, cartoons – illustra soddisfatta l’assessore alle Pari Opportunità Laura Pompeo– Le relatrici saranno di alta competenza, e rifletteranno insieme su come gli stereotipi si manifestano esu quali possano essere le strategie per contrastarli. In continuità con l’ampia pagina dedicata nelle ultime settimane alla violenza di genere (6 eventi on line appena conclusi) l’assessorato alle Pari Opportunità propone nuovi spunti di riflessione, proseguendo un lavoro di sensibilizzazione su questi temi convintamente avviato fin dal mio primo mandato 5 anni fa”. I lavori verranno aperti dalla stessa Laura Pompeo, e proseguiranno con gli interventi tra le altre di Vera Gheno, Maria Bruna Pustetto, Giovanna Cosenza, Sofia Bignamini. La rassegna verrà chiusa dall’intervista all’europarlamentare Patrizia Toia, data e orario sono in corso di definizione.

Per info:
Ufficio Cultura e Biblioteca Civica Arduino 
Email: ufficio.cultura@comune.moncalieri.to.it
biblioteca@comune.moncalieri.to.it
www.comune.moncalieri.to.it/biblio
facebook e Instagram @BiblioMonc
Tel. 0116401289

Nuovo format nella filiera ortofrutticola a “Parlaconme”

La trasmissione PARLACONME di giovedì 14 gennaio su Radiovidanetwork, condotta dall’Agrifood Specialist Simona Riccio, tratterà il tema del nuovo format nella filiera ortofrutticola, dal produttore al consumatore

Il nuovo format del reparto ortofrutticolo nel confronti tra produttore, consumatore e GDO costituisce la tematica che sarà al centro della trasmissione PARLACONME, in programma il 14 gennaio prossimo, dalle 18 alle 19, sulla radio web di Carmagnola Radio Vidanetwork, condotta dall’ Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio.
Saranno ospiti della trasmissione Giorgio Santambrogio, Ceo del gruppo Vege’, Giorgio Mercuri Presidente del Gruppo Nazionale di Alleanza Cooperative Agroalimentari, e Giorgio De Ponti, professore di Integrated Design al Politecnico di Milano e Product Strategy Manager EPTA.
Giorgio Santambrogio , Amministratore delegato del gruppo Ve’ge’, tratterà delle modalità attraverso cui la distribuzione riesca sempre maggiormente a valorizzare la filiera ortofrutticola, uno dei settori più trainanti nell’ambito di tutto il comparto della vendita e della distribuzione attuali. Il secondo ospite, Giorgio Mercuri, Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentari italiane, impegnato da sempre nel settore agricolo, racconterà il percorso compiuto dal settore ortofrutticolo negli ultimi vent’anni, divenendo il comparto maggiormente sostenibile d’Europa, proprio grazie all’impegno degli stessi operatori ortofrutticoli italiani.
Il professor Giorgio De Ponti affronterà, in tutti i suoi variegati aspetti, i temi della conservazione del prodotto fino alla preziosa fase della riduzione dello spreco alimentare, trattando anche i nuovi concept dedicati ai cambiamenti sociali che la pandemia sta imponendo, sia nella quotidianità, sia nel retail 4.0, rendendo indispensabile il potenziamento della digitalizzazione dei prodotti destinati a quei clienti che seguono l’evoluzione tecnologica dell’informazione.
La trasmissione può essere seguita su radio Vidanetwork www.vidanetwork.it e scaricabile gratuitamente per Ios e Android, su speaker Alexa e Google Home.
La replica il giorno successivo venerdì 15 gennaio alle 9 e il venerdì della settimana successiva, 22 gennaio, alle 22.

Mara Martellotta

Agenzie di viaggio in piazza: “Siamo al collasso”

Manifestazione di protesta a Roma, a piazza del Popolo, delle agenzie di viaggio italiane, piegate dalla crisi causata dal Covid

Martedì 12 gennaio scorso a Roma si sono date appuntamento le agenzie di viaggio da tutta Italia per protestare contro la situazione di collasso lavorativo causata dal Covid.
Lo slogan degli agenti di viaggio, riunite in piazza del Popolo, è stato “nonsmetteremodiviaggiare”. Sotto questo slogan hanno manifestato gli agenti di viaggio rappresentanti da MAAVI, Movimento Autonomo Agenzie di Viaggio italiane, accanto alla FIAVET Lazio, tour operator commerciali e altri rappresentanti.

Il turismo in Italia, secondo la fotografia precedente l’era Covid, vantava tredicimila aziende, ottantamila occupati e un fatturato annuo intorno ai venti miliardi.
La manifestazione si è svolta con una buona partecipazione da parte dei rappresentanti del settore, provenienti da ogni parte d’Italia e anche dal Piemonte. Diverse le richieste avanzate da parte dei manifestanti, tra cui la redistribuzione dei fondi rimasti dal primo fondo perduto del febbraio/luglio 2020, con la quale si richiede inoltre la revisione per le fatturazioni con incremento della base di calcolo al 70 per cento almeno rispetto al 15 per cento medio considerato; la riapertura della presentazione delle domande per almeno 48 ore per i soggetti che non siano ancora riusciti a depositare istanza, a causa di errori commessi dai consulenti.

Si richiedono inoltre un incremento del fondo perduto con estensione dal primo agosto 2020 al 31 marzo 2021, per un importo di 650 milioni di euro, e la revisione dei criteri di calcolo del fondo perduto con valutazione del 15 per cento su 74 ter e 90% su intermediari e corrispettivi; l’anno fiscale bianco per tutto il 2020 e il primo semestre del 2021; il credito di imposta per gli affitti fino a giugno 2021; la detassazione delle vacanze, che sostituisca il bonus vacanze; il sostegno economico alla persona titolare di impresa per almeno sei mesi; la cassa integrazione in deroga fino a giugno 2021; il sostegno economico a partire IVA, commerciali, consulenti e startup per il periodo di fermo, e l’apertura di corridoi turistici sulla scia di quanto attuato da altri Paesi europei.
Secondo quanto indicato dal Presidente di MAAVI (Movimento Autonomo Agenzie di viaggio italiane) Enrica Montanucci, sarebbero 120 mila i posti di lavoro a rischio nel settore del turismo e delle agenzie di viaggio. “Molti di noi – spiega la Presidente di MAAVI – non hanno ancora avuto accesso al fondo perduto, c’è chi ha denunciato . Aprire comporta dei costi, non vi sono clienti e non è possibile vendere nulla. Durante le festività di Natale le uniche prenotazioni sono avvenute tramite piattaforme online”.

Mara Martellotta

I vantaggi fiscali al tempo della pandemia

I Decreti in tempi di Covid-19: agevolazioni e altre opportunità fiscali per gli imprenditori, il tema della web conference promossa il 14 gennaio dal CDVM in collaborazione con lo studio legale Lexchance

Proseguono anche nel nuovo anno le web conference promosse dal CDVM ( Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale di Torino), presieduto dal dottor Antonio De Carolis, in collaborazione con lo studio legale e fiscale torinese “Lexchance tax & legal“, con sede anche a Roma, impegnato nella consulenza legale, tributaria e nei servizi professionali alle imprese.

L’approccio dello studio risulta multidisciplinare e consente di supportare le esigenze specifiche dei clienti (dalle grandi aziende alle piccole e medie imprese), che gli richiedono una consulenza strategica.

Il primo appuntamento, in programma giovedì 14 gennaio prossimo alle 18, riguarda la tematica inerente “I vantaggi fiscali al tempo della pandemia”, della quale si desidera fornire ai partecipanti la conoscenza degli strumenti per orientarsi tra le numerose agevolazioni previste dai nuovi decreti degli ultimi mesi. Verranno trattati i Decreti Ristori, sia per quanto concerne i contributi a fondo perduto, lecategorie interessate (codici ATECO), la determinazione dell’importo spettante e le modalità di accredito; il fondo perequativo per il 2021 e altre novità sui contributi a fondo perduto; gli ammortizzatori sociali; l’esonero contributivo per imprese che rinunciano agli ammortizzatori. Verranno inoltreforniti brevi cenni sui reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.

Altri aspetti del tema che verranno esaminati saranno ilcredito d’imposta delle locazioni e affitti; le proroghe neiversamenti e accertamenti, e brevi cenni sui reati tributari. Un’altra tematica che verrà affrontata durante la web conference sarà la Legge di Stabilità, nei suoi aspetti delcredito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi, del credito d’imposta “ricerca e sviluppo”; degli incentivi per le nuove assunzioni; del baratto finanziario 4.0; verrà trattato anche il tema del rinvio della copertura delle perdite 2020 e verranno forniti brevi cenni sul reato di false comunicazioni sociali.

In conclusione verranno esaminati altri decreti previsti e tracciata una possibile evoluzione nel prossimo futuro.

Mara Martellotta 

“Nuovo tentativo di sdoganare gli OGM”

 

Dopo il voto al Senato un vasto fronte di associazioni si mobilita in vista del voto del 13 gennaio in Commissione Agricoltura della Camera.

 

«Caro direttore, l’approvazione dei decreti sulle New Breeding Techniques (Nbt) costituirebbe un grave attacco alla nostra filiera agroalimentare, al principio di precauzione, ai diritti dei contadini, nonché la violazione della sentenza della Corte Europea di Giustizia che equipara nuovi e vecchi Ogm».

 

È atteso per il 13 gennaio il parere della Commissione Agricoltura della Camera dei 4 decreti proposti dal Ministro dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, che con il pretesto dell’aggiornamento delle misure fitosanitarie, riorganizza il sistema sementiero nazionale, apre la strada alla diffusione degli Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) e dei cosiddetti “nuovi” Ogm (ottenuti tramite le New Breeding Techniques – Nbt).

 

Già lo scorso 28 dicembre, in sordina e con una seduta a ranghi ridotti per le festività, la Commissione Agricoltura del Senato ha espresso parere favorevole sui 4 decreti, che permettono di fatto la sperimentazione in campo non tracciabile di varietà di sementi e materiale di moltiplicazione ottenuti con le “nuove tecniche di miglioramento genetico” (Nbt) che, come ha confermato la sentenza del 2018 della Corte Europea di Giustizia, sono a tutti gli effetti Ogm e come tali devono sottostare alle normative europee esistenti in materia.

 

Se la Commissione Agricoltura della Camera prenderà la stessa decisione di quella del Senato, Dop, Igp, vini di qualità, produzione biologica, prodotti dei territori, varietà locali e tradizionali potranno essere contaminate da prodotti ottenuti con le nuove tecniche di genome editing (Nbt) che non saranno etichettati come Ogm e quindi saranno irriconoscibili per i consumatori. Ne risulterà che coloro che vorranno prodotti “Gmo-free” garantiti, per esempio nell’export, rifiuteranno anche i prodotti etichettati come “non-Ogm” per mancanza di certezze. Chi pagherà i danni? Di fatto, con questi decreti, le sanzioni per il rilascio ambientale di Ogm sono esigue e, oltre a non avere funzione deterrente, aprono alla possibilità immediata di sperimentazione in pieno campo.

 

In realtà, ci sarebbe l’obbligo di adeguare la normativa soltanto se si prevedesse di accettare la coltivazione di varietà Ogm, cosa che la legislazione italiana attuale esclude esplicitamente. Scelta che si estende alle nuove tecniche di correzione del genoma, in inglese genome editing, grazie alla sentenza esecutiva della Corte europea di Giustizia che nel 2018 ha stabilito che «Gli organismi ottenuti mediante tecniche o metodi di mutagenesi devono essere considerati come Ogm ai sensi dell’articolo 2, punto 2, della direttiva 2001/18…». La definizione di Ogm nel Protocollo di Cartagena – lo stesso che introduce il Principio di precauzione garante della tutela della nostra salute, del nostro ambiente e della biodiversità – si basa su chiari e inconfutabili criteri. Tutte le nuove tecniche di genome editing prevedono l’introduzione di segmenti di genoma e producono organismi modificati che soddisfano tali criteri. Tuttavia, queste tecniche comportano spesso anche mutazioni indesiderate (off target), rese sempre più evidenti e documentate dalla letteratura scientifica. Infine, i protocolli di genome editing coinvolgono normalmente le stesse tecniche base dei “vecchi” Ogm, responsabili di delezioni e riarrangiamenti non voluti.

 

È grave inoltre che – surrettiziamente e alla chetichella – i decreti proposti aboliscano, insieme al diritto alla risemina, i diritti propri del sistema sementiero contadino, violando così l’articolo 9 del Trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche e per l’alimentazione e l’agricoltura (ITPGRFA). L’articolo stabilisce che «nessuna disposizione del presente articolo comporta una limitazione del diritto degli agricoltori di conservare, utilizzare, scambiare e vendere sementi o materiale di moltiplicazione».

 

Per tutti questi motivi un fronte sempre più ampio di associazioni ambientaliste, organizzazioni dell’agricoltura biologica e contadina, e associazioni di consumatori, denuncia il tentativo del Governo di aprire a nuovi e vecchi Ogm solo per favorire un ristrettissimo numero di imprese, la maggior parte grandi multinazionali, che vogliono ottenere il controllo delle filiere agroalimentari ed intendono mettere agricoltori e consumatori davanti al fatto compiuto, con prodotti brevettati, non tracciabili e privi di certezze qualitative, violando il Principio di precauzione posto a garanzia della salute, dell’ambiente e della biodiversità, per di più in assenza di qualunque analisi d’impatto sul sistema agricolo nazionale.

 

In vista del voto della Commissione agricoltura della Camera le Associazioni lanciano un appello ai decisori politici: «da due decenni siamo mobilitati per tenere i nostri campi liberi da Ogm, mantenere in capo alle aziende la possibilità di produrre le proprie sementi e dare impulso al nostro sistema agricolo. Contrasteremo in ogni sede anche questo maldestro e subdolo attacco alla nostra filiera agroalimentare, la cui competitività deriva da ciò che la biodiversità coltivata è in grado di esprimere; chiediamo l’immediata esecuzione della sentenza della Corte di Giustizia Europea sulla natura Ogm dei mutanti Nbt ed il pieno rispetto del Trattato sulle risorse genetiche (ITPGRFA) e ci appelliamo ai deputati della Commissione Agricoltura affinché si esprimano contro i decreti, in quanto privi di qualsiasi reale o urgente motivazione. La discussione su scelte strategiche come quelle sugli Ogm e Nbt deve incardinarsi su tavoli trasparenti e partecipati, e al riparo dalle ingerenze delle lobby biotech».

 

Comunicato stampa per conto di: Acu; Aiab; Altragricoltura Bio; Ari; Ass. Agr. Biodinamica; Civiltà Contadina; Coord. Zero OGM; Crocevia; Deafal; Égalité; European Consumers; European Coordination Via Campesina; Fair Watch; FederBio; Firab; Greenpeace; Isde; Legambiente; Lipu; Navdanya; Pro Natura; Slow Food; Terra!; Unaapi; Wwf.

Una task force per le anagrafi: bando fino al 15

Fino al 15 gennaio, come da bando pubblicato sul sito Intracom della Città di Torino, i dipendenti dell’Amministrazione comunale possono partecipare, inviando un’apposita domanda, alla ricerca di personale per la composizione della Task force delle anagrafi.

Successivamente verrà selezionato il personale idoneo e dopo un breve periodo di formazione, come prevede l’accordo sindacale, verranno impiegati giornalmente 25 dipendenti nei giorni feriali in orario pomeridiano e 30 il sabato per 4 mesi.

 

Il personale della Task presterà la propria attività nelle anagrafi cittadine esclusivamente oltre il proprio orario di servizio.

 

Questa Task andrà a diminuire sensibilmente il pregresso delle attività legate ai Servizi civici che si è accumulato negli ultimi tempi e aumenterà anche le attività di sportello.

 

Tipologia, numero, ubicazione e orari degli sportelli supplementari che verranno aperti al pubblico saranno pubblicizzati, nell’imminenza dell’attivazione, sul sito della Città di Torino e tramite comunicazione agli organi di stampa

Le Scuole di Lingue in Piemonte vogliono farsi sentire

Caro direttore, le Scuole di Lingue in Piemonte vogliono farsi sentire. Dall’inizio della pandemia ad oggi, il calo di fatturato di ben oltre il 50 % e un calo dei ricavi del 70% ha messo in ginocchio questo settore e rischia di vedere la chiusura di molte di loro.

Dimenticate dai vari DPCM, i codici ATECO delle scuole di Lingue non sono stati inseriti nell’elenco di coloro che avevano diritto ad accedere agli aiuti assegnati alle partite iva e pertanto, fino ad oggi, hanno dovuto sopravvivere contando solo sulle loro forze. Ma le forze si stanno esaurendo e i titolari delle Scuole di Lingue in Piemonte si sono uniti per cercare insieme una soluzione. Con sincerità e dignità in questi mesi hanno condiviso problemi ed opinioni, si sono uniti in un coro dove non c’è un solista ma tante voci che insieme chiedono di non essere abbandonati. Il confronto delle loro esperienze è riassunto in un sondaggio da cui si evince chiaramente la situazione precaria in cui ora versano: non è solo il drammatico calo di fatturato il punto di interesse, ma soprattutto la costante delle spese che devono affrontare, la riduzione dei turni lavorativi per il 40% di loro, la diminuzione della domanda di oltre il 70% e per oltre il 46% delle Scuole di Lingue una forte carenza di liquidità (che ha toccato anche le neocostituite le quali non hanno avuto accesso ai prestiti agevolati) ma, forse più di tutti, il fatto che come un effetto domino i loro collaboratori sono già in gran parte, e presto pericolosamente in aumento, rimasti senza lavoro. Perché le Scuole di Lingue a loro volta danno lavoro ad altre persone, i loro Docenti e il personale amministrativo, che il drastico calo delle prenotazioni a causa delle chiusure forzate ha visto rimanere senza incarichi e che vede una verosimile proiezione della situazione a breve con 1200 posti di lavoro a rischio nel 2021. Docenti che rappresentano altre famiglie in difficoltà, altri professionisti in stand by che chiedono solo di poter continuare a lavorare. Paragonate alle scuole pubbliche durante le chiusure, le Scuole di Lingue non hanno però ricevuto la medesima attenzione e soprattutto non è stata fatta una valutazione oggettiva dei reali rischi a cui si sarebbero esposti gli studenti. Non classi numerose ma corsi in piccoli gruppi, se non addirittura corsi individuali, in locali dove certamente è possibile attuare e monitorare tutte le misure per garantire la massima sicurezza a studenti e insegnanti. Non lezioni di una intera giornata ma di una o due ore che permettono di controllare il numero di presenze e garantire spazi più che sufficienti a non creare alcun tipo di assembramento. In un Paese dove vantiamo eccellenze quando si parla di cultura, non dimentichiamo che le Scuole di Lingue sono dei piccoli fiori all’occhiello che con la loro attenzione e la loro dedizione hanno sempre garantito la divulgazione di una fetta di quella cultura di cui tanto amiamo ricordare. E’ arrivato il momento di ascoltare, e soprattutto aiutare, anche loro.”