Milano, Roma, Napoli, Torino, Venezia, Bologna, Firenze, Perugia, Potenza, Bari e Cagliari: gli operatori del settore manifestano in tutta Italia per richiedere la riapertura del settore |
Un anno di chiusura quasi totale, centinaia di luna park e circhi annullati in tutta Italia, oltrecinquemila famiglie senza lavoro e reddito dal primo lockdown. È tragico il bilancio degli ultimi dodici mesi per gli esercenti dello spettacolo viaggiante e circense che, nella mattinata di oggi venerdì 26 marzo (ore 10.30), scendono uniti in piazza in tutta Italia con la manifestazione “Lo spettacolo viaggiante italiano scende nelle piazze”, per accendere un faro sulla situazione drammatica del settore a causa della pandemia da Covid-19 e richiedere la ripartenza, in sicurezza, della stagione 2021. La richiesta è già stata presentata al ministro Dario Franceschini e alla Conferenza delle Regioni. «Luna park e circhi sono chiusi da un anno – tuona Ferdinando Uga, esercente e presidente dell’Associazione nazionale esercenti spettacoli viaggianti, che ha organizzato l’evento – ed è una disgrazia per le migliaia di piccole imprese la cui vita è fondata su questo lavoro. Le nostre attività sono all’aperto e abbiamo dimostrato di poterla gestire in piena sicurezza: abbiamo necessità di riaprire per dare respiro alle imprese. Le riserve economiche sono finite, gli aiuti stanziati dalle istituzioni sono stati insufficienti, dobbiamo tornare a far sorridere e a portare spensieratezza al nostro pubblico, ai giovani, alle famiglie e ai più piccoli. Chiediamo al Governo una data per la riapertura e un sostegno per la ripartenza, mentre ai Sindaci che lo scorso anno non hanno fatto svolgere i luna park anche quando si poteva, più attenzione al settore e collaborazione, per tornare ad offrire ai cittadini un divertimento popolare in piena sicurezza». Gli esercenti dello spettacolo viaggiante e del circo manifestano quindi la mattina di venerdì 26 marzo a Milano (piazza Duomo), Torino (piazza Castello), Venezia(piazza Mercato, Marghera), Ferrara (piazza Trento e Trieste), Firenze (piazza Santa Croce), Perugia (piazza Italia), Roma (piazza del Popolo), Napoli (piazza del Plebiscito), Potenza (piazza Mario Pagano), Bari (Palazzo dell’Economia, ad. Piazza della Libertà) e Cagliari (piazza Giuseppe Garibaldi). «La quasi totalità dei nostri esercenti ha concluso il 2020 con neanche 50 giornate di attività – conclude Uga – e, se non vengono presi provvedimenti, il 2021 rischia di essere ancor più catastrofico e drammatico. Circhi e luna park sono un’attività di cultura e spettacolo popolare che si svolge all’aperto e in piena sicurezza, nel rispetto delle linee guida nazionali e degli specifici protocolli approvati dall’autorità sanitaria». |
Queste le piazze che hanno ospitato l’evento nella mattinata del giorno 26 marzo: |
Il welfare delle Pmi femminili
La Consulta femminile regionale e l’Associazione piccole imprese donne (Apid) hanno presentato in video conferenza il progetto “Il welfare delle Pmi femminili”.
Ornella Toselli, presidente della Consulta femminile regionale ha spiegato che il progetto, ideato nel 2020 e, bloccato a causa della pandemia, è il frutto della collaborazione tra i due sodalizi.
“Atteso che le donne costituiscono un’importante risorsa nelle piccole e medie imprese – ha sottolineato Toselli – il questionario legato al progetto aiuta a comprendere quali siano le esigenze da soddisfare, in tema ad esempio di ottimizzazione degli orari e del tempo da dedicare da una lato alle attività personali e famigliari e dall’altro a quelle aziendali, della necessità di corsi e formazione destinati alle donne lavoratrici al rientro dalla maternità, di asili nido, di sanità integrata.
In piena pandemia ci chiediamo – ha concluso la presidente della Consulta – se il coronavirus ha cambiato il welfare aziendale, basti pensare all’applicazione massiccia dello strumento dello smart working e più in generale se lo stesso concetto di welfare aziendale debba essere ripensato e incentivato per non dovere riproporre alle donne se scegliere di avere figli o di progredire nella carriera”.
Brigitte Bardo, presidente di Apid, ha illustrato come nella sua azienda si sia passati dalla fase progettuale all’applicazione di un welfare aziendale innovativo applicando un altro tipo di paradigma non più legato a singoli benefit ma collegato alla crescita dei propri dipendenti in termini di formazione.
“Il progetto si è sviluppato nel 2020 con il sostegno della Consulta e nasce dall’esigenza di creare – ha spiegato Silvia Ramasso – un percorso che metta l’accento sulle specifiche esigenze di welfare.
Articolato in diverse fasi, ha voluto raccogliere i bisogni e le necessità delle donne che come dipendenti, dirigenti o imprenditrici lavorano in queste aziende, e ha cercato di proporre soluzioni che potessero essere a misura di queste imprese e innovative allo stesso tempo.
Sono state identificate, attraverso un questionario articolato, le esigenze di imprenditrici e staff in termini di welfare; si sono analizzati i risultati delle risposte al questionario costruendo uno scenario relativo a questa tematica e si sono organizzati momenti formativi sulle possibili azioni di welfare alternative a quelle tradizionali.
Gli incontri hanno approfondito temi come il medical coaching in azienda, il business coaching, la tutela legale e il benessere alimentare nelle imprese.
Un percorso che ha fornito risultati importanti e che ha messo in luce numerose possibilità attivabili a beneficio di tutto il sistema aziendale.
Da una parte, sono emerse modalità di sostegno innovative al benessere delle persone che lavorano in azienda che potranno essere divulgate e diffuse con un impatto positivo nelle PMI e non solo.
D’altro canto si è chiaramente manifestata una carenza di attenzione, per quel che riguarda il welfare, alle figure imprenditoriali femminili, che ancora oggi devono affrontare questioni basilari come l’assenza di sostegno al reddito in caso di malattia e maternità e nessun tipo di attenzione alla conciliazione vita-lavoro”.
Per questo motivo Apid ha deciso di sviluppare nel 2021 una seconda fase del progetto sul welfare nelle PMI dedicata specificamente alle figure imprenditoriali femminili portando all’attenzione del legislatore i risultati conseguiti per colmare questo gap sociale.
La ricercatrice Irene Angela Bianchi ha illustrato le evidenze emerse grazie ai dati raccolti attraverso il questionario collegato al progetto.
“Dobbiamo cambiare il nostro modello culturale perché sta crescendo sempre di più il bisogno di welfare di secondo livello anche da parte dei dipendenti delle micro e piccole imprese e per questa ragione dovremo pensare al sostegno anche in favore delle imprenditrici che si trovano a svolgere più ruoli in ambito famigliare, lavorativo e sociale”.
“Il nuovo focolaio di Covid nella Casa di reclusione di Quarto Inferiore d’Asti rende sempre più evidente la necessità di vaccinare al più presto l’intera comunità penitenziaria”. Lo dichiara il garante regionale delle persone detenute Bruno Mellano.
“Al momento è stato effettuato il tampone all’intera sezione che ha evidenziato lo sviluppo del focolaio – continua Mellano – e su 40 detenuti 25 sono risultati positivi: si è quindi opportunamente deciso di effettuare il tampone molecolare a tutta la popolazione reclusa. Si attendono i responsi e si spera. Al momento i positivi risulterebbero comunque asintomatici o paucisintomatici”.
“Ad aggravare la situazione – aggiunge – è il fatto che la Casa di reclusione di Asti è dedicata a detenuti in regime di alta sicurezza e, su una capienza regolamentare di 205 posti, al 28 febbraio erano presenti 300 ristretti, con una percentuale di sovraffollamento del 146%, il tasso più alto del Piemonte”.
Giovedì 25 marzo quarto webinar promosso dal Premio Odisseo del CDVM con le aziende finaliste
Parteciperanno Giorgio Proglio, creatore dell’App tabUi, e Edy Incoletti di Logic System
Quarto appuntamento giovedì 25 marzo prossimo con la serie dei webinar promossi dal Premio Odisseo con protagonisti, ogni volta, due responsabili delle imprese selezionate, che dialogano con gli organizzatori del Premio, in attesa della cerimonia di conferimento del Premio stesso, che avverrà quando le condizioni Covid lo consentiranno.
Il Premio Odisseo, nato per volere del CDVM ( Club Dirigenti Vendite & Marketing dell’Unione Industriale di Torino), presieduto dal dottor Antonio De Carolis, in collaborazione con gli altri Club Dirigenti dell’Unione Industriale torinese, nella sua edizione 2020 si è posto come obiettivo quello di valorizzare e premiare realtà territoriali che si fossero distinte nella realizzazione di progetti creativi, abbinati ad attività di marketing improntate all’innovazione, digitali e inclusive dell’obiettivo della sostenibilità ambientale.
Ideato a partire dal 2005, il Premio Odisseo ha l’obiettivo di promuovere le attività economiche e professionali del territorio che si siano contraddistinte quali esempi di eccellenza nell’ambito delle proprie competenze, con un’attenzione particolare rivolta alle start up innovative territoriali. Seguendo una lunga tradizione, anche l’edizione 2020 del Premio Odisseo vuole premiare la creatività imprenditoriale con opere d’arte contemporanee, facendo risaltare la stretta connessione presente tra le espressioni artistiche note a livello internazionale e gli esempi di eccellenza imprenditoriale del territorio.
Giovedì 25 marzo durante il webinar sarà possibile incontrare Giorgio Proglio, creatore dell’App tabUi, che sfrutta la realtà aumentata e la geolocalizzazione, consentendo a tutti di caricare contenuti, raccogliendo tutte le informazioni utili ai visitatori in ununico sistema. Questa applicazione risulta di grande praticità in quanto contiene tutte le informazioni utili al turista o a chi viva sul territorio, grazie a un’esperienza semplice e innovativa resa possibile dalla geolocalizzazione, dala categorizzazione delle attività, dalla realtà aumentata e dalle audio guide. Si tratta di contenuti che crescono ogni giorno grazie alla Community di utenti e di follower, capaci di contribuire quotidianamente all’inserimento e ottimizzazione dei contenuti stessi.
Secondo ospite, responsabile di una delle aziende finaliste, sarà Edy Incoletti di Logic System, creatore del sistema gestionaleAimSafe per la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma ancheaperto, condiviso e alimentato da una social community.
Mara Martellotta
La digital transformation e le sue implicazioni future saranno al centro della trasmissione PARLACONME in onda giovedì 25 marzo prossimo su Radio Vidanetwork e condotta da Simona Riccio
La digital transformation sarà l’argomento portante della trasmissione PARLACONME in onda giovedì 25 marzo prossimo dalle 18 sulla Radio web Radiovidanetwork e condotta da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist, oltre che digital Strategist.
Ospiti della puntata, che verterà sui temi della fondazione, trasformazione e evoluzione digitali, saranno Alessio Frugoni, Web & E-Commerce, e Simone Stricelli, Co-Founder e Creative Director della Kaos Communication, che rappresenta anche laweb agency della trasmissione PARLACONME.
Con Alessio Frugoni verrà trattato l’argomento dell’ e commerce, inteso al giorno d’oggi come processo creativo, e verranno formulati esempi concreti, presentando anche due case history, ilprimo dei quali riferito ad un’università, che ha progettato il suo sito per le persone ipovedenti, iniziativa che consentirà di parlare di inclusione, tema che rappresenta il core business della trasmissione PARLACONME. Verrà inoltre analizzato il sito di uno studio legale e verranno spiegate l’importanza di avere un sito web e le modalità necessarie da seguire per rendere l’azienda il più trasparente possibile di fronte al consumatore che sia alla ricerca di informazioni sul web.
Grazie all’intervento di Simone Stricelli verrà analizzato il processo vero e proprio di trasformazione digitale e ipotizzato un vero e proprio manuale di sopravvivenza digitale per l’impresa di oggi e l’imprenditore del futuro.
Per seguire la trasmissione i si può collegare al sito www.vidanetwork.it oppure scaricare la app ufficiale Radio Vida Network scaricabile per Ios e Android, o seguirla Su speaker Alexa e Google
Replica il giorno successivo venerdì alle ore 9
Replica il sabato della settimana successiva alle ore 11.30
Mara Martellotta
“Come fai a non vederlo?”
“Come fai a non vederlo? Il cambiamento climatico è davanti ai nostri occhi e non possiamo ignorarlo!”. Chi mai l’avesse fatto e si trovasse a passar per Chieri, sarà in tal senso ammonito a pensarci bene e a non ignorare l’emergenza prima dei nostri tempi (quella climatica, per l’appunto), da un maxi-telone di trenta metri per sei, posto all’ingresso della città (area Tabasso) in sostituzione del tradizionale cartello “Welcome Chieri” e recante l’ammonitoria scritta “COME FAI A NON VEDERLO?”.
In questo modo il Comune di Chieri si schiera per e con l’Ambiente. “Facciamo nostro il grido di chi ci ricorda che siamo su un limite, sulla soglia di un baratro, e che non possiamo non vedere l’emergenza climatica, ognuno di noi è chiamato all’azione, a dare il proprio contributo, trasformando le cattive abitudini in buone pratiche ambientali” commenta l’assessore chierese alla Comunicazione Antonella Giordano, che prosegue: “ La dichiarazione dell’emergenza climatica è stata il primo atto della nostra amministrazione dopo l’insediamento. Abbiamo voluto sostituire il vecchio benvenuto che celebra i monumenti e le ricchezze del nostro patrimonio culturale, storico ed artistico, con questo messaggio concreto e di forte impatto, richiamando così l’attenzione di tutti sulla crisi climatica che non si può più far finta di non vedere”. Una campagna comunicativa moderna ed innovativa, “frutto di un percorso partecipato che ha visto il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni giovanili più impegnate sul versante ambientale, da ‘Fridays for Future’ a ‘Open Chieri’ a ‘Don’t Plastic, Be Fantastic’, in modo tale che si tratti di un messaggio orizzontale che vede il cittadino parlare al cittadino”. “Una campagna di comunicazione che non si limiterà al telone di via Vittorio Emanuele. Sul sito del Comune e sui canali social istituzionali Facebook e Instagram, verranno infatti sviluppati – prosegue l’assessore – i vari aspetti della crisi climatica (cibo, agricoltura, mobilità, giustizia climatica, energia, lavoro, industria, buone pratiche locali). In questo modo prendiamo come Comune una chiara posizione sull’emergenza climatica a favore di una società green, sensibilizziamo i cittadini, e diamo l’opportunità ai giovani di dire la loro su temi dai quali dipende il loro futuro, sperando che altre città possano seguire il nostro esempio”.
Nelle intenzioni dell’Amministrazione chierese, non si tratta dunque di un’azione di solo “Greenwashing”, ma di una campagna di comunicazione destinata a durare nel tempo. “Gli obiettivi- conclude Antonella Giordano – sono inanzi tutto informare sul come la crisi ambientale stia già colpendo molte persone in tutto il mondo, anche a seguito dei disastri naturali e dei fenomeni meteorologici estremi; in secondo luogo, riportare testimonianze importanti che aiutino i cittadini a vivere in modo sostenibile e raccontare le buone pratiche che il nostro territorio mette in atto a tutela dell’Ambiente”.
g. m.
A cura di Carmen Bonsignore / L’inizio della pandemia, con il connesso pericolo di diffusione del virus, aveva fatto salire alla ribalta delle cronache, nei primi mesi dello scorso anno, un problema poco noto ai non addetti ai lavori e molto spesso sottovalutato, quello del sovraffollamento carcerario.
Si tratta di questione che non solo incide sulle modalità di esecuzione della pena, rendendole il più delle volte contrastanti con la dignità della persona, ma che viola anche principi fondamentali della nostra Costituzione e della normativa sovranazionale, in particolare dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali (Cedu).
Secondo il dettato costituzionale (art. 27, terzo comma, Cost.) “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. In sintonia con la norma citata, l’art. 3 CEDU, secondo il quale “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti”.
I principi sottesi alle disposizioni richiamate, sono due: quello di umanità della pena e della sua funzione rieducativa.
Il compito di predisporre tutte le condizioni per il perseguimento della finalità della pena spetta allo Stato, il quale dovrà garantire, tra l’altro, che all’interno degli istituti penitenziari tutti i detenuti abbiano spazi adeguati, accesso alle cure mediche, possano seguire percorsi psicologici personalizzati, studiare e lavorare.
Non sempre, però, la realtà aderisce ai principi e le difficoltà sono generalizzate. In più occasioni l’Italia è stata sanzionata dalla Corte EDU, la quale ha rilevato che il sovraffollamento carcerario è un problema sistemico e strutturale, che svilisce la funzione della pena. La Corte EDU ha, conseguentemente, previsto la necessità di introdurre nell’ordinamento italiano rimedi preventivi e compensativi, funzionali alla risoluzione del problema.
Il legislatore ha, pertanto, introdotto l’art. 35 ter della legge sull’ordinamento penitenziario, che consente ai detenuti che ritengano violato il loro diritto ad uno spazio adeguato, quale strumentale alla funzione rieducativa della pena, di rivolgere al Magistrato di Sorveglianza una richiesta risarcitoria, che potrà essere soddisfatta anche tramite uno sconto di pena.
Il cuore della questione non è, però, di spazi da usufruire, per quanto il tema sia aperto e su di esso si sia pronunciata di recente la Corte di Cassazione a Sezioni Unite (sentenza n. 6551/2021, depositata il 19.02.2021), ma di incidenza numerica sulle possibilità di recupero.
Se le persone ristrette superano la ordinaria capienza, non solo avranno ciascuno meno spazio a disposizione, ma potranno anche usufruire in misura inferiore al necessario dei servizi medici, psicologici, dell’opera di educatori, dell’accesso a serie misure di recupero e rieducazione.
A ciò si aggiunga che trattamenti non corrispondenti al senso di umanità, incidono fortemente su personalità già fragili, accrescendo esponenzialmente le probabilità di suicidio all’interno degli istituti di pena.
La situazione colpisce indifferentemente le carceri, al di là della collocazione geografica. Con maggiore intensità gli istituti di pena più grandi, rispetto a quelli di minori dimensioni.
Secondo i dati emergenti dall’allegato al V Dossier delle criticità e logistiche strutturali delle carceri piemontesi, ad esempio, al 28.12.2020 il Carcere Lo Russo e Cotugno ospitava al 29 febbraio un numero di detenuti superiore del 122% rispetto alla capienza ordinaria. In sovraffollamento anche il Carcere di Verbania e quello di Vercelli, mentre virtuosi risultano l’Istituto di pena di Saluzzo, occupato al 75%, e quello di Fossano al 90%.
Preoccupanti anche i numeri di suicidi in carcere, che, secondo la stima fornita dal Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Piemonte, nel ventennio 2000-2020 si sono attestati intorno ad una media del 40% delle morti complessive.
Molto è sicuramente stato fatto e confortante risulta la presenza, ormai quasi capillare, sul territorio nazionale del “Garante dei detenuti”. Figura istituzionale che, in totale autonomia, svolge attività di diversa natura, finalizzate a promuovere la reale garanzia dei diritti fondamentali delle persone private della libertà, con un focus centrale al tema del lavoro, quale elemento rieducativo e risocializzante fondamentale.
Tanto, però, deve ancora essere fatto, affinchè la prospettiva costituzionale e sovranazionale possa davvero essere traguardata.
Il primo passo, sicuramente, un cambio di visione, che renda la realtà più sincronica ai principi e consenta di perseguire la certezza del diritto e non la certezza del carcere, facendo degli istituti di pena non luoghi desocializzanti, ma risocializzanti, quando, nel caso concreto, nessun’altra misura alternativa venga ritenuta idonea allo scopo.
24 marzo, il Convegno di Ape Confedilizia Torino
“Morosità incolpevole e blocco sfratti” è il titolo del Convegno online organizzato da Ape Confedilizia Torino che si svolgerà mercoledì 24 marzo dalle 15 alle 18.
In apertura dei lavori porteranno il saluto: il Presidente Ape Torino Confedilizia, PierLuigi Amerio, la Presidente del Collegio Geometri Torino, Luisa Roccia e il Presidente Fiaip Torino, Aurelio Amerio.
Introduce e modera la Vice Presidente Ape Torino, AnnaRosa Penna.
GianMauro Merendino, responsabile di Lo.C.A.Re – Aslo Torino illustrerà il “Protocollo d’intesa per la riduzione del disagio abitativo connesso all’incremento del rischio di morosità nel contesto della pandemia da Covid 19”. Ape Confedilizia Torino ha aderito all’iniziativa dell’Amministrazione comunale, sottoscritta anche dal Tribunale di Torino, dall’Ordine degli Avvocati di Torino e da UPPI.
A seguire Alberto Badini Confalonieri e Maria Saveria Del Vecchio, rispettivamente Vice Presidente e Consigliere Ape Confedilizia tratteranno “Blocco dell’esecuzione degli sfratti: quale futuro”.
Il Convegno muove dall’esigenza di diffondere uno strumento importante per i proprietari di casa e gli inquilini, che è il F.I.M.I. Fondo Inquilini Morosi Incolpevoli e di evidenziare la grossa criticità determinata dalla volontà governativa di mantenere il blocco degli sfratti fino al 30 giugno 2021.
Il Fondo a sostegno della morosità incolpevole è uno strumento teso a dare nuovo ossigeno al pianeta casa, già oggetto di una crisi strutturale seria peggiorata ulteriormente per effetto della pandemia.
E’ un aiuto per i proprietari di casa, che abbiano dato in locazione i propri immobili ad inquilini impossibilitati a corrispondere l’affitto a causa di sopraggiunte problematiche lavorative, di salute, anche legate al contesto familiare.
Il perdurante blocco degli sfratti non aiuta i proprietari di casa e nemmeno i loro inquilini, poichè posticipa in modo indiscriminato un evento “lo sfratto” ineludibile e priva dei possibili effetti benefici di uno strumento quale il Fondo Inquilini Morosi Incolpevoli, che è stato pensato per risolvere momenti di crisi che non abbiano però a protrarsi, come nel caso del blocco sfratti per parecchi mesi.
Si allega locandina con il link al Convegno su piattaforma Zoom
Lettera aperta al Presidente del Consiglio Draghi
Signor Presidente del Consiglio,
Lei è una persona seria ed e’ anche un patriota che mette con generosità al servizio dell’Italia la Sua esperienza e il Suo prestigio. So che può comprendere la voce di uno storico che continua ad amare disperatamente l’Italia .
Mi permetto di richiamare la Sua attenzione sul voto unanime della Commissione Difesa del Senato volto a rendere onore ai disertori della I Guerra Mondiale con l’affissione di una targa niente meno che all’Altare della Patria dove riposa da cent’anni il Milite Ignoto. Quella targa farà rigirare nella tomba Nazario Sauro, Cesare Battisti, Damiano Chiesa, Fabio Filzi e tanti eroi dell’ultima guerra del Risorgimento. Il Sottosegretario alla Difesa di Forza Italia (!) e una superficiale sottosegretaria leghista che ignora la storia, hanno dato il consenso del Governo ad un’operazione che offende i Caduti e i loro congiunti.Anzi offende tutti i combattenti di tutte le guerre, dal Risorgimento ad El Alamein. Io mi rifiuto di credere che un uomo come Lei possa avallare le richieste espresse alcuni anni fa da esponenti della peggiore demagogia antipatriottica come Nicola Tranfaglia e altri simili personaggi che ripresero acriticamente le vulgate antinazionali di Emilio Lussu. Ci fu già infatti un tentativo prima del 2018 , centenario della Vittoria , di glorificare i disertori , ma la ministra della Difesa Pinotti( Pd ) blocco’ l’iniziativa, dichiarandosi favorevole al perdono , ma non alla riabilitazione dei disertori. Oggi parlano usando un ipocrita eufemismo di “fucilati“ a cui rendere giustizia. Sicuramente ci furono anche esecuzioni sommarie soprattutto durante la rotta di Caporetto , ma questo non giustifica il ribaltamento di un giudizio che solo i sostenitori dei disertori ebbero il coraggio , si fa per dire, di esprimere già cent’anni fa nell’Aula di Montecitorio per bocca del comunista Misiano, disertore e deputato. Anche la Costituzione della Repubblica , Signor Presidente, parla di dovere sacro di difendere la Patria in armi. Io non sono contrario, dopo cent’anni, ad un perdono di natura laica o cristiana verso quei soldati fucilati , ma sono nettamente contrario a fare di ogni erba un fascio e di riabilitarli. Le associazioni d’Arma e combattentistiche vanno ascoltate! Se il voto della Commissione avrà seguito , assisteremo ad un’offesa intollerabile a tutti i Caduti , in particolare al Milite Ignoto che non può subire questo affronto proprio nell’anno centenario in cui venne portato all’Altare della Patria come simbolo di tutti i soldati che si immolarono per la Patria.
Sono certo, Signor Presidente, che, pur nel suo diuturno impegno contro il COVID , Lei troverà il tempo per fermare questo progetto scriteriato che umilia la storia italiana ed è lesiva della coscienza nazionale. Grazie , un deferente saluto ed un augurio sincero per il suo lavoro al servizio dell’Italia.
Pier Franco Quaglieni
La manifestazione che verrà trasmessa in diretta streaming su YouTube è stata organizzata da Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa, Fondazione Dalmine, Fondazione Giuseppe Merlini, Museimpresa, Società Nazionale Debate Italia e LIUC – Università Cattaneo
Cultura, impresa, giovani: un trinomio perfetto per costruire la classe dirigente del futuro. Con questa idea Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa, Fondazione Dalmine, Fondazione Giuseppe Merlini, Museimpresa, Società Nazionale Debate Italia e LIUC – Università Cattaneo hanno fatto squadra per creare il primo appuntamento nazionale del “Torneo Debate: che Impresa!”.
Una competizione tematica di dibattito rivolta alle classi della scuola secondaria di II grado di tutta Italia, il cui scopo è quello di diffondere la conoscenza della metodologia del debate e di contribuire allo sviluppo di una percezione più matura e critica dei temi dell’Impresa. Ecco perché particolare importanza viene data a un confronto diretto con le fonti documentarie, offrendo ai ragazzi la possibilità di preparare le proprie argomentazioni sulla base di materiali messi a disposizione da musei e archivi aziendali aderenti alla rete di Museimpresa, per contribuire a formare una generazione più informata, consapevole e pronta al dialogo.
Nella provincia di Torino partecipa IIS Majorana sezione tecnico-economica di Moncalieri.
“Crediamo fortemente in questa iniziativa, che è parte integrante di un percorso di crescita delle nuove generazioni di cui Fondazione Dalmine si è sempre fatta promotrice, in sinergia con le scuole del territorio – le parole di Manuel Tonolini, coordinatore Education di Fondazione Dalmine –. Siamo orgogliosi, anche se non sorpresi, del successo riscontrato da questa iniziativa e in futuro ci piacerebbe poter estendere ulteriormente questo appuntamento per diffondere in modo sempre più capillare tra i giovani la cultura d’impresa, con l’obiettivo di aiutarli a orientarsi nell’impervio mondo del lavoro e a prendere scelte più consapevoli per loro futuro”.
Il Torneo, rigorosamente online, si svolgerà in un girone unico composto da 10 squadre provenienti da Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Molise e Piemonte e si terrà a partire dal 22 marzo 2021. Ogni squadra parteciperà ad almeno tre confronti e le quattro formazioni che otterranno i punteggi più alti accederanno direttamente alle Finali del 27 marzo. A giudicarli, una giuria composta da esperti della Società Nazionale Debate Italia e soci Museimpresa.
“Fin dalla sua nascita – esattamente vent’anni fa, nel 2001 – Museimpresa ha sempre avuto come obiettivo la promozione e la valorizzazione della cultura d’impresa, anche nelle scuole, grazie alla collaborazione con insegnanti e studenti. È fondamentale per le nuove generazioni conoscere il passato e la storia imprenditoriale del nostro Paese: solo in questo modo avranno gli strumenti per comprendere come si evolverà la società e sapranno interpretare e gestire le trasformazioni economiche e sociali che verranno. Museimpresa e i suoi associati ne sono consapevoli e per questo hanno aderito e promosso il Torneo Nazionale di Debate dedicato alla cultura d’impresa e ai giovani.” afferma Antonio Calabrò, Presidente di Museimpresa.
Le scuole partecipanti potranno anche proporre una squadra diversa per ciascun incontro, in modo da offrire a un maggior numero di studenti la possibilità di confrontarsi con l’esperienza del dibattito, che si svolgerà seguendo il protocollo ufficiale stabilito dal World School Debating Championships.
“Questo evento è un primo esperimento di un’iniziativa che speriamo di poter ripetere anche negli anni futuri, naturalmente in presenza – dichiara Daniele Pozzi, Direttore dell’Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa e docente LIUC – la LIUC sta iniziando a sperimentare in questi mesi la metodologia del dibattito nella propria didattica e per molti associati di Museimpresa questa iniziativa è stata un primo contatto con il debate. Il torneo, inoltre, adotta una formula molto nuova anche per la Società Nazionale Debate Italia, data l’enfasi sulle fasi preparatorie e il rapporto con le fonti”.
Il torneo si caratterizza come una competizione tematica, incentrata sul soggetto della Cultura d’Impresa e sulle problematiche tipiche del mondo della produzione. Durante il girone eliminatorio le squadre dovranno affrontare due mozioni preparate e una mozione impromptu e i partecipanti sapranno soltanto all’ultimo momento se dovranno difendere o attaccare la tesi di partenza. I temi del dibattito sono stati pubblicati dal Comitato Organizzatore sul sito http://cinemaindustriale.liuc.it.
Il Torneo si appoggia alla piattaforma di didattica a distanza di LIUC – Università Cattaneo (Moodle) e le gare si svolgeranno su Zoom. Gli studenti delle classi coinvolte nelle fasi iniziali della competizione potranno seguire i dibattiti attraverso una diretta streaming dedicata via Youtube, mentre le fasi finali saranno visibili in streaming da tutti su Youtube e su tutti i canali social degli Enti coinvolti.