L’ondata di piogge intense e grandinate che si è abbattuta sul Piemonte nelle scorse ore ha causato gravi danni all’agricoltura. “I nostri tecnici sono al lavoro per effettuare i rilievi nelle zone colpite dal maltempo – spiega Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – e ci stanno segnalando situazioni preoccupanti, soprattutto per quanto riguarda il comparto frutticolo“.
Confagricoltura Piemonte evidenzia che c’è il rischio di vedere pressoché azzerata la produzione di mirtilli. “In Valle Po, Valle Bronda, nel Saluzzese e in particolare nei comuni di Revello e Barge – dichiara Roberto Abellonio direttore di Confagricoltura Cuneo – registriamo danni di grave entità alle coltivazioni frutticole, in particolare per quanto riguarda i piccoli frutti“.
La coltivazione del mirtillo, fanno rilevare i tecnici di Confagricoltura, è prossima alla raccolta e la grandine che si è abbattuta con violenza in molti casi ha azzerato la produzione: sono caduti i chicchi grandi come noci con una violenza inaudita, scrollando le piante e facendo cadere a terra i frutti. In provincia di Cuneo è concentrata la maggior parte (80%) degli impianti di mirtillo della regione: complessivamente in Piemonte le superfici superano i 560 ettari, coltivati da oltre 1.000 aziende.
Nella zona del Saluzzese si registrano danni gravi anche per quanto riguarda gli altri piccoli frutti e sugli impianti di albicocco.
Danni importanti agli impianti di mirtillo si segnalano anche nel Canavese, in provincia di Torino. Nella zona di Agliè, Cuceglio, San Giusto Canavese, San Giorgio Canavese in direzione Montalenghe, si sono verificate grandinate con danni visibili, nell’ordine del 30-40%, anche sui vigneti di Erbaluce.
Si segnalano danni anche nella zona di Druento e Robassomero, dove la grandine si è abbattuta sulle coltivazioni di mais, con danni del 30-40%, e nel Chivassese, dove le abbondanti piogge (oltre 80 millimetri di acqua in poche ore) con vento impetuoso hanno causato danni ai seminativi di mais e allettamenti delle coltivazioni nei campi di triticale, prossimo alla raccolta, orzo e grano. Anche nel Vercellese e verso il Casalese si segnalano grandinate di vasta portata, con danni ai seminativi di grano, orzo e mais; nella zona di Crescentino sono stati allagati prati e seminativi.
I tecnici di Confagricoltura hanno rilevato danni da grandine anche nei comuni a sud di Novara, verso la Lomellina.
I fenomeni estremi che si registrano con sempre maggiore frequenza mettono a repentaglio le produzioni agricole. Confagricoltura sottolinea che ricorda che Le compagnie assicurative stipulano con difficoltà crescente e a costi sempre più elevati polizze per la copertura dei danni. “Occorre intervenire con strumenti nuovi a tutela delle produzioni – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – individuando con le compagnie di assicurazione termini e modalità per consentire all’impresa agricole di attutire i rischi del maltempo. La nuova politica agricola comunitaria ci offre indicazioni al riguardo, che insieme ai consorzi di difesa dovremo studiare bene per individuare nuove modalità di adesione alla difesa dalle calamità atmosferiche a costi sostenibili”.
Per sensibilizzare i consumatori al risparmio, ambiente ed economia circolare
La Presidente Patrizia Polliotto: “Ottima sinergia con U.Di.Con e Ministero del Lavoro”
Unc Piemonte promuove sul proprio territorio di riferimento, il Nord Ovest d’Italia, il progetto dal titolo “Save & Safe – Save planet, Safe people” nato da una collaborazione tra U.Di.Con.- Unione per la Difesa dei Consumatori e UNC – Unione Nazionale Consumatori, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali con Avviso n.2/2020 per il finanziamento di iniziative e progetti di rilevanza nazionale ai sensi dell’articolo 72 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n.117 e s.m.l.- anno 2020.
Il progetto avrà una durata di 18 mesi e tra gli obiettivi generali del progetto rientrano principalmente quello di ridurre le ineguaglianze e di garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo tramite sviluppo di azioni che facilitino l’accesso alle misure di sostegno e i servizi del sistema pubblico e privato.
L’emergenza sanitaria, che il nostro paese sta attraversando da un anno e mezzo, ha provocato un’emergenza sociale e, purtroppo, gli esperti concordano nel dire che la pandemia aggraverà ulteriormente la situazione economica di moltissime famiglie.
Il Progetto “Save & Safe – Save planet, Safe people” si propone di mettere il consumatore al centro, con particolare riferimento ai giovani consumatori, approfondendo tematiche come l’educazione alimentare, l’economica circolare, lo spreco alimentare, il sovraindebitamento, stimolando la proposta di soluzioni innovative e creative ed efficaci. Il progetto coinvolgerà giovani, famiglie, anziani e stakeholders vari con attività che sono state pensate proprio con un approccio trasversale.
Saranno realizzati strumenti informativi per specifici target di soggetti come il videogioco sul sovraindebitamento pensato per i più giovani, webinar/incontri con i cittadini, sarà realizzato un call-center e due sportelli presso le sedi nazionali U.Di.Con. e UNC presso i quali opereranno esperti che forniranno consulenza ai cittadini e realizzeranno dei percorsi “tailor-made” per prevenire o ridurre il rischio di sovraindebitamento o di povertà delle famiglie.
Verrà inoltre realizzato un sito web con due landing page sui siti delle associazioni proponenti, nelle quali sarà possibile consultare informazioni e i servizi realizzati con il progetto.
“Unc Piemonte persegue con vigore crescente l’azione di promozione penetrativa degli strumenti messi a disposizione da Unione Nazionale Consumatori per gli abitanti del Nord-Ovest, nostra area di riferimento. Si accentua così il dialogo istituzionale con i principali partners con cui la nostra storica Associazione consumeristica, prima in Italia dal 1955, approfondisce e risolve, in un’ottica di efficace problem-solving, le questioni di maggior rilievo in termini di impatto numerico e attualità legate al mondo del consumerismo”, chiosa l’Avvocato Patrizia Polliotto, coordinatrice regionale Unione Nazionale Consumatori Comitato Regionale Piemonte.
Parlami di spreco, stop foodwaste
#Parlamidispreco. Stop food waste’. One Health. One Earth
LIVE DEL 26 MAGGIO 2022 ORE 18.00
La puntata del 26 maggio prossimo alle ore 18 della trasmissione “Parla con me” sulla radio web Radiovidanetwork sarà incentrata sul tema dello spreco alimentare e il titolo sarà “Parlamidispreco. Stop foodwaste“, condotta da Simona Riccio, founder della trasmissione Parla con Me e Social Media Manager del Caat. Si ritiene inoltre molto soddisfatta della live andata in onda sulla pagina Linkedin di Parla Con Me del 12 maggio scorso, in cui erano presenti la testimonial Onorevole Maria Chiara Gadda – Deputata di Italia Viva, nonché prima firmataria e promotrice della legge contro lo spreco alimentare insieme ad altre quattro realtà che concretamente e da anni si impegnano per combattere lospreco alimentare.
Le realtà che sono intervenute sono state:
– Andrea Albert Maria Gasco – iThanks il primo assistente digitale contro lo spreco del cibo, grazie a loro le date di scadenza degli alimenti non saranno più un problema.
– Marco Raspati – Regusto Società Benefit una piattaforma che collega imprese ed enti no profit per gestire le rimanenze di prodotto, attraverso la tecnologia
– Julien Fanara – Phenix Italia grazie alla loro app si può acquistare cibo invenduto dai negozi a basso costo, permettendo ad ognuno di noi di fare qualcosa di concreto contro lo spreco di cibo.
– Franco Dipietro – Biova Project il loro slogan: “Noi lo spreco ce lo beviamo” raccolgono il pane invenduto e lo trasformano in birra e anche in buonissimi snack.
Prima di comunicarvi chi saranno gli ospiti della puntata del 26 maggio, sempre sulla pagina Linkedin di Parla Con Me alle ore 18.00, vogliamo condividere con voi i feed-back dei i relatori intervenuti nella precedente puntata:
On.le Maria Chiara Gadda: “Fiera di fare parte di una generazione che sta contribuendo a un cambio di passo sostanziale nelle parole d’ordine e nelle azioni concrete sul fronte della sostenibilità economica, ambientale e sociale”.
Andrea Albert Maria Gasco: “L’evento è stato molto bello, soprattutto per il confronto e l’argomento. Per fare un qualcosa di fisico molto ben volentieri! Noi ci siamo!”.
Marco Raspati: “Dal 2016 a oggi abbiamo affrontato un percorso evolutivo arrivando a consolidare una piattaforma con tecnologia blockchain totalmente a impatto zero. Stiamo costruendo un’economia intorno alla gestione dello spreco, che diventa risorsa ridistribuita creando valore positivo per la comunità e l’ambiente. Regusto gestisce i prodotti a rischio spreco generando soluzioni a problematiche sociali, economiche, ambientali, convertendo i prodotti in pasti equivalenti distribuiti, in costi recuperati e in benefici ambientali”.
Julien Fanara: “Oggi le opportunità di confronto sul tema dello spreco alimentare non sono mai abbastanza. Il format curato da “Parla con Me” su questo tema è stata un’ottima occasione per potermi confrontare e scambiare idee eopinioni con grandi professionisti che hanno fatto della lotta allo spreco, la propria mission. È stato per me un onore potervi prendere parte, raccontando dell’impegno di Phenixin Italia!”.
Franco Dipietro: “Generare nuovo valore da quello che oggi è considerato uno scarto, ecco una missione imprenditoriale degna di essere vissuta”.
➡️Per riascoltare la puntata, cliccate qui: https://bit.ly/39ezHDG
“Parlami di Spreco” è l’iniziativa che pone al centro del dibattito l’ampio tema dello spreco alimentare sia per umani sia per animali, che affligge il nostro Paese ed il nostro pianeta sotto molti punti di vista. “Parlami di Spreco” vuole offrire una tavola rotonda dove gli ospiti quali aziende e personalità di spicco discutono il loro impegno nella lotta contro lo spreco alimentare, mettendo al centro le soluzioni innovative per contrastarlo con l’auspicio di sensibilizzare e rendere consapevoli la maggior parte delle persone al fine di contrastare lo spreco alimentare.
Gli ospiti della puntata del 26 maggio saranno:
Gabriella Stailova – Responsabile di produzione Azienda Agr. Venditti Fabio
Claudio Menconi – Chef decoratore – TV
Francesco Colicci – Co-Founder e Presidente EquoeventoOnlus
Luigi Vendola – Giornalista ambientale e Responsabile progetti – Eco Dalle Città
Per seguire la puntata, seguite il link: https://
L’andamento del ciclo economico regionale stimato in anteprima dal Comitato
Torino Finanza. Si sente l’effetto Ucraina, ma non solo. La regione cresce meno della
media nazionale. L’anno scorso l’incremento era stato del 6,1%.
Come era prevedibile, la guerra in Ucraina frena il Pil del Piemonte, che però nel primo scorcio di quest’anno
aveva già rallentato. Lo mettono in evidenza i dati raccolti dal Comitato Torino Finanza della Camera di
Commercio di Torino, che è in grado di misurare l’attività economico-produttiva regionale in tempo quasi
reale (e con largo anticipo sui dati Istat) attraverso un modello statistico definito “PilNow Piemonte”, ad alto
grado di affidabilità.
Nei primi 40 giorni del II trimestre si è registrato un contributo positivo alla variazione trimestrale del Pil di
appena l’1%. Una frenata economico/produttiva che già si era registrata nei primi tre mesi dell’anno: la
variazione del Pil regionale è stata stimata del +2,2%, rispetto allo stesso trimestre del 2021, sensibilmente
inferiore alla variazione italiana dello stesso periodo, che è stata del 5,75%. Gli indici presi in considerazione
dal PilNow dimostrano che in Piemonte la guerra sta frenando nuovamente i consumi.
Allungando lo sguardo retrospettivamente all’intero 2021, PilNow evidenzia una ripresa piemontese del
6,1%, lievemente inferiore a quella nazionale (6,6%). I ricercatori del Comitato Torino Finanza fanno però
notare che se in Piemonte il ciclo economico delude, è anche vero che non si sono ancora sentiti gli effetti
del PNRR, poiché il grosso degli investimenti deve ancora essere realizzato.
Dunque, dopo il rimbalzo del 2021 rispetto a un 2020 pesantemente condizionato dalla pandemia,
l’economia piemontese fa registrare un rallentamento di passo, pur se si è giunti al 4° trimestre consecutivo
di espansione. Una ripresa che però non ha ancora ripristinato i livelli precedenti di produzione e di reddito.
Sono stati recuperati 18 miliardi di Pil dal minimo pandemico, ma ne mancano 7 per tornare a prima della
pandemia e 14 per raggiungere il precedente massimo del 2008.
Tornando ai dati del I trimestre di quest’anno, la riduzione di crescita non è stata determinata solo dalla
guerra, che ha pesato per un solo mese; hanno inciso la difficoltà del settore europeo dell’auto, avvolto di
incertezze sia dal lato dell’offerta che della domanda, e in attesa degli incentivi, che tardano sempre gli
acquisti. Così come non è trascurabile l’effetto dell’inflazione da materie prime, per i ritardi prodotti e forse
anche per la riduzione di investimenti.
“I dati che stiamo vedendo – afferma Vladimiro Rambaldi, Presidente del Comitato Torino Finanza –
mostrano che la ripresa del 2021, pur buona (+6,1%), è tuttavia da considerarsi, per ora, un puro rimbalzo,
dato che le due percentuali successive, trimestrali, sono molto scese, anche se gli ultimissimi dati sono parziali.
Pesa la guerra, di sicuro, ma non deve essere un alibi. La crescita si ottiene solo con gli investimenti e se la
vogliamo davvero gli investitori pubblici devono impegnarsi nella realizzazione del Pnrr, e aggiungerei nella
attuazione del POR Fesr e del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC), senza i ritardi che in passato abbiamo avuto
nella programmazione e nella sua attuazione. Gli investitori privati per parte loro hanno ancora condizioni di
facilità dei finanziamenti e non devono perdere l’occasione di investire in un contesto di costo del denaro che
non si è mai avuto dall’unità d’Italia ad oggi e che l’inflazione minaccia di interrompere. Il tempo di impegnarsi
è dunque questo. Tra l’altro, come dimostra il tasso di disoccupazione, le risorse umane non mancherebbero,
ovviamente investendo nella loro formazione”.
“L’elaborazione del Comitato Torino Finanza ci mostra un Piemonte che resiste alle conseguenze della
pandemia e della guerra in Ucraina, ma con trend inferiori sia alla media nazionale e che al primo trimestre
dell’anno. Il rallentamento economico e produttivo, dovuto anche alla difficoltà nel reperimento di materie
prime e all’incertezza rispetto all’evoluzione della situazione geo-politica dei prossimi mesi, ha un impatto
negativo sulle nostre imprese e sui nostri imprenditori, oltre che sulle famiglie. Adottare politiche energetiche
più sostenibili a livello nazionale, cercando di contenere l’inflazione e la disoccupazione, ci consentirà di
riprendere quel cammino di crescita a cui tutti quanti guardiamo” commenta Gian Paolo Coscia, presidente
Unioncamere Piemonte.
Dal 2008 Intanto l’indice PilNow si arricchisce di nuovi indicatori e ora ne include due sul mercato del lavoro,
come la disoccupazione e la Cig. Il tasso di disoccupazione, considerando anche coloro che non cercano lavoro
ma lavorerebbero e coloro che non sarebbero disponibili, pur formalmente cercandolo, è pari al 12,3%. E
dalla prossima pubblicazione, attesa per la prima metà di agosto, il PilNow sarà arricchito da ulteriori
indicatori, compresi anche dati di origine finanziaria, che contribuiranno a diminuire il margine di errore
dell’indice.
PILNOW
È un indice che fornisce un giudizio sintetico, tempestivo, istantaneo, dell’andamento economico del
Piemonte. Include variabili dell’economia reale tempestivamente rilasciate e che sono correlate alla
congiuntura economica generale. Alcune tengono conto dell’andamento economico dal lato dell’offerta,
ossia dal lato della produzione (ad esempio consumi di energia elettrica sulla rete e passaggi di veicoli pesanti
sulle autostrade che attraversano il Piemonte a al traforo del Frejus). Altre variabili sono incluse in quanto
collegate prevalentemente alle attività di consumo.
Bollo auto 2022, ecco le esenzioni
Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
Maggio ricco di appuntamenti e scadenze quello del 2022 per i contribuenti italiani, a partire dal bollo auto, che non tutti sono però tenuti a pagare quest’anno. Tra esenzioni regionali, sconti e sospensione dei pagamenti, è previsto anche il taglio a tempo indeterminato della tassa automobilista.
Sono esclusi dal versamento dell’imposta i residenti nelle regioni: Abruzzo; Campania; Friuli Venezia Giulia; Lazio; Liguria; Sardegna; Sicilia; Umbria; Valle d’Aosta.
L’esonero del pagamento della tassa, valido anche per la Provincia Autonoma di Bolzano, è previsto solo in caso di: veicoli storici; veicoli destinati ai disabili; veicoli elettrici o con alimentazione esclusiva a GPL o gas Metano o ibrida; veicoli consegnati ai concessionari per la rivendita; esenzione per esportazione temporanea extra-comunitaria.
Per le stesse condizioni i benefici fiscali previsti in materia di bollo auto sono validi anche in Puglia, dove è prevista l’esenzione anche per i veicoli interessati da furto o demolizione (condizione che si aggiunge a quelle sopra indicate). Lo stesso vale in Toscana, dove non sono tenuti a pagare il bollo anche i possessori di veicoli destinati al soccorso sanitario, veicoli delle organizzazioni di volontariato e delle organizzazioni non governative (O.N.G.). L’esenzione per le Onlus (in aggiunta ai casi sopra indicati, ad eccezione di furto e demolizione) vale anche nella Provincia Autonoma di Trento e nelle seguenti regioni: Basilicata; Emilia Romagna; Lombardia.
Alle agevolazioni regionali riconosciute per il bollo auto, si aggiunge l’esenzione permanente prevista dall’Agenzia delle Entrate a livello nazionale.
Nello specifico, è possibile essere esentati dal pagamento del bollo auto, nel rispetto dei limiti di cilindrata previsti per l’applicazione dell’aliquota Iva agevolata (2.000 centimetri cubici per le auto con motore a benzina e 2.800 centimetri cubici per quelle diesel o ibrido, e di potenza non superiore a 150 kW se con motore elettrico), quando: l’auto è intestata alla persona con disabilità; l’intestatario è un familiare del quale il disabile è fiscalmente a carico.
Se la persona con disabilità possiede più veicoli, l’esenzione spetta solo per uno di essi. Restano esclusi gli autoveicoli intestati ad altri soggetti, pubblici o privati (enti locali, cooperative, società di trasporto, taxi polifunzionali etc.).
Per fruire dell’esenzione la persona con disabilità deve, solo per il primo anno, presentare all’ufficio competente (o spedire per raccomandata A/R) la documentazione prevista (solo alcune Regioni si avvalgono dell’ACI). I documenti vanno presentati entro 90 giorni dalla scadenza del termine entro cui andrebbe effettuato il pagamento. Una volta riconosciuta, l’esenzione è valida anche per gli anni successivi, senza che l’interessato ripresenti l’istanza e invii nuovamente la documentazione.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.
IL PUNTASPILLI di Luca Martina
La difficile situazione che stiamo attraversando ci porta a concentrarci ossessivamente sul presente (incerto e foriero di sviluppi economici negativi); questo ci rende poco lucidi e riflessivi, abbatte sgradevolmente il nostro umore (insieme ai nostri investimenti…) e ci impedisce di mettere il tutto in prospettiva.
Lungi da me l’idea di minimizzare gli effetti di una guerra e di quanto ne consegue. Si tratta, però, di una storia che non è per nulla nuova (cambia l’ordine degli addendi ma non il risultato finale) e che riassumerei in due brevi atti.
PRIMO ATTO (IN CORSO)
1- L’inflazione riduce il potere di acquisto dei redditi (è l’equivalente di una tassa);
2- La guerra tocca da vicino i nostri interessi economici (costringendoci a pagare risorse energetiche, materie prime e prodotti agricoli molto più cari degli anni scorsi);
3- In Cina Xi Jinping dopo avere messo in discussione il sistema pseudo capitalista propugnato dai suoi predecessori (con conseguenze drammatiche sulle società private del settore tecnologico) ha ulteriormente premuto il freno con le chiusure anti-covid;
4- Le banche centrali si trovano a fronteggiare un’inflazione che non si vedeva dagli anni ’80 e per farlo dovranno rallentare velocemente la domanda di beni e servizi (alzando i tassi di interesse).
NON DIMENTICHIAMO PERO’ CHE le recessioni sono una delle normali fasi di un ciclo economico (se ne parlava già nella Bibbia, nel libro della Genesi, nella storia del sogno di Giuseppe delle sette vacche grasse divorate poi da quelle magre) e, a differenza delle fasi espansive, sono solitamente molto violente ma di breve durata (pochi mesi o trimestri).
SECONDO ATTO
1- La recessione è la (seppur involontaria) miglior medicina per sconfiggere l’inflazione;
2- Dopo la guerra ci sarà la ricostruzione (le maggiori crescite economiche seguono spesso i grandi conflitti);
3- La Cina riaprirà presto le sue città e c’è da scommetterci che per il Congresso Nazionale del Partito Comunista del prossimo novembre, fondamentale per Xi Jinping e la sua leadership, l’economia sarà ripartita;
4- Le banche centrali proseguiranno il loro cammino nei prossimi mesi ma una recessione conclamata insieme al calo dell’inflazione porranno fine alla stretta (o la renderanno più morbida).
Coscienti del fatto che a scommettere sulla fine del mondo non si è mai arricchito nessuno, non ci resta allora che accettare il consiglio di Albert Einstein: “molto meglio essere ottimisti ed avere torto che essere pessimisti ed avere ragione”.
Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.
Il 730 è il modello per la dichiarazione dei redditi dedicato ai lavoratori dipendenti e pensionati, che presenta diversi vantaggi. Tra questi in primis, il fatto che il contribuente non deve eseguire calcoli e ottiene il rimborso dell’imposta direttamente nella busta paga a partire dal mese di luglio, o nella rata della propria pensione partire dal mese di agosto o di settembre.
Se, invece, il contribuente deve versare delle somme, queste vengono trattenute dalla retribuzione a partire dal mese di luglio, o dalla pensione a partire dal mese di agosto o settembre, direttamente in busta paga.
L’altro grande vantaggio del modello 730 per la Dichiarazione dei redditi è che l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione il 730 già precompilato. Si tratta, come dice la parola stessa, di una dichiarazione dei redditi precompilata con diversi dati già inseriti.
Dalle spese sanitarie a quelle universitarie, dalle spese funebri ai premi assicurativi, dai contributi previdenziali ai bonifici per interventi di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, e altro ancora, il contribuente che scelga questa opzione si trova già tutto fatto.
Chi accetta online il 730 precompilato predisposto dall’Agenzia delle Entrate senza apportare modifiche non dovrà più esibire le ricevute che attestano oneri detraibili e deducibili e non sarà sottoposto a controlli documentali. Un bel vantaggio, insomma, per fare la dichiarazione dei redditi in fretta, in tutta sicurezza e senza necessità di controlli.
Oltre al 730 è disponibile anche il modello Redditi persone fisiche precompilato.
Il Modello 730 precompilato non viene spedito a casa per posta cartacea né per e-mail al contribuente. Si può trovare solo sul sito dell’Agenzia delle Entrate o su quello dell’INPS. Usarlo o meno è una scelta a disposizione, senza alcun obbligo.
Per accedere è necessario essere in possesso di: credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale (Spid), Carta d’identità elettronica (CIE) Carta nazionale dei servizi (CNS).
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.
NUOVA CONVENZIONE TRAMITE FINANZA, CREDITO E FONDI PUBBLICI
Vietti: “Si attiva un’efficace sinergia pubblico-privato per lo sviluppo economico”
Gay: “Il protocollo rappresenta un’opportunità concreta per le imprese piemontesi”
A dodici anni dalla prima convenzione, Finpiemonte e Confindustria Piemonte hanno siglato oggi a Torino un nuovo accordo triennale. L’obiettivo è sostenere lo sviluppo delle imprese sul territorio piemontese. Tre gli ambiti individuati: misure regionali; strumenti nazionali e comunitari; progetti e attività di animazione economica.
“Nel contesto attuale in cui ci sono molte risorse a disposizione, dal Pnrr e dai fondi strutturali, il confronto tra le istituzioni e gli operatori economici è fondamentale per garantire che tali risorse siano ben indirizzate e che rispondano ad una strategia unitaria di sviluppo di medio-lungo periodo” dichiara Michele Vietti, presidente di Finpiemonte. “Il protocollo con Confindustria va esattamente in questa direzione e consentirà di attivare un’efficace sinergia tra il pubblico e il privato per promuovere, nel rispetto dei ruoli e delle reciproche prerogative, lo sviluppo di progetti e iniziative sostenibili, in grado di assicurare il futuro del territorio” aggiunge.
“Il rinnovo e l’aggiornamento del protocollo con Finpiemonte rappresenta una opportunità concreta per le imprese piemontesi, che in questi anni difficili anche per l’economia hanno continuato a garantire sviluppo e occupazione. Le sfide che ci aspettano sono molte e complesse in un momento di grande incertezza e la sinergia pubblico-privato che garantisce questo protocollo rappresenta un concreto valore aggiunto” dichiara Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte. “Abbiamo condiviso l’opportunità che strumenti finanziari alternativi possono offrire come sostegno ai piani di crescita delle imprese. In questa direzione va anche il lavoro congiunto che potremmo fornire al ‘team attrazione’ della Regione Piemonte per l’attrazione e l’accompagnamento di nuovi insediamenti produttivi ed il reshoring industriale” aggiunge.
“Finpiemonte ha un ruolo strategico e deve continuare ad averlo molto più di quanto non avvenuto in passato – sottolinea il presidente della Regione Piemonte – perché ciò sia possibile è fondamentale che non stia chiusa in un palazzo, ma vada sul campo a fianco delle imprese. Per questo il documento siglato oggi, la codificazione di questo impegno reciproco a lavorare insieme, è un passaggio importante. Siamo in un periodo che porterà molte risorse sul territorio, dai fondi nazionali a quelli del Pnrr ed europei. Proprio per questo serve oggi più che mai muoversi con ordine per non disperdere questa grande opportunità.” aggiunge.
Nel primo ambito ricadono le misure affidate a Finpiemonte, a valere su fondi regionali, nazionali e comunitari. I due enti si impegnano a promuovere ulteriormente tali strumenti mediante tavoli tecnici, seminari, eventi pubblici dedicati alle imprese interessate. Sul fronte della formazione e orientamento sarà organizzato un percorso ad hoc, con cadenza periodica, rivolto alle associazioni territoriali di Confindustria in Piemonte, per migliorare le competenze degli operatori che forniranno assistenza ai potenziali beneficiari.
Per quanto attiene le misure emanate a livello nazionale e comunitario, Finpiemonte e Confindustria Piemonte si impegnano a collaborare per aumentare la consapevolezza sul panorama delle opportunità rivolte alle imprese. Anche su questo fronte, l’obiettivo è trasferire le conoscenze ai potenziali beneficiari, tramite attività di promozione congiunta.
Infine, Finpiemonte e Confindustria Piemonte si prefiggono di collaborare nell’ideazione di strumenti di sostegno alternativi, quali piattaforme fintech, fondi di equity/quasi-equity, strumenti di private debt. L’obiettivo è rispondere alle esigenze del tessuto imprenditoriale anche tramite fondi privati e pubblici di cui sosterranno l’attività di fund raising. Si vuole così anche estendere la collaborazione con il sistema bancario per stimolare lo sviluppo qualitativo e quantitativo dell’offerta di credito, anche nell’ottica di sviluppo di progetti di partenariato territoriale pubblico-privato per infrastrutture sociali, assistenza sociosanitaria, educazione/formazione e turismo. L’accordo triennale si rinnoverà tacitamente di anno in anno e costituisce base per intese più ampie, alla luce delle esigenze e delle opportunità che potrebbero maturare in futuro.
Giornata mondiale della Biodiversità
mercoledì 25 maggio ore 17,45
Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, mercoledì 25 maggio alle ore 17,45, in occasione della giornata mondiale della biodiversità, ha il piacere di presentare un webinar sulla figura e sull’opera dello zoologo Daniele Rosa.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento la teoria dell’evoluzione di Charles Darwin fu al centro di un diffuso dibattito in merito alle cause dell’evoluzione. Julian Huxley definì questa fase “eclissi del darwinismo” per indicare il fatto che l’evoluzione dei viventi era stata ampiamente accettata negli ambienti scientifici, ma non tutti i naturalisti dell’epoca ritenevano che la selezione naturale e le mutazioni casuali ne fossero le cause principali. Le discussioni dell’epoca, alle quali parteciparono alcuni naturalisti italiani, fecero emergere nuove e interessanti posizioni.
Una posizione che destò particolare interesse fu quella dello zoologo Daniele Rosa, che formulò l’originale teoria dell’Ologenesi, secondo cui l’evoluzione procedeva per cause interne e la selezione naturale non agiva favorendo la comparsa di novità ma solamente eliminando le forme mal adattate.
Grazie alla digitalizzazione delle sue opere e del suo carteggio, possiamo oggi rianalizzarne il lavoro mostrandone l’attualità, dato che alcuni concetti da lui anticipati sono ancora presenti nella moderna cladistica e nella biogeografia.
La collezione zoologica torinese di Rosa è tuttora conservata presso il Museo Regionale di Scienze Naturali.
Relatori:
Mauro Mandrioli – Professore Associato in Genetica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia
Marco Ferraguti – Già Professore Ordinario di Evoluzione Biologica presso l’Università di Modena e Reggio Emilia
Introduce: Franco Andreone – Conservatore della Sezione di Zoologia e Responsabile per le pubblicazioni al Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.
L’incontro sarà on line, avrà la durata di un’ora circa e per partecipare occorre iscriversi secondo le indicazioni di seguito riportate:
Incontri gratuiti online (su Google Meet)
A cura della Sezione Didattica del Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino
Prenotazione obbligatoria – compilare il modulo al link: https://forms.gle/4fXeFTYVVL7mzxbE8