ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 208

Mucche avvelenate: agricoltori esasperati da siccità e bollette

«La morte delle vacche avvelenate dal sorgo al pascolo non è che l’ultimo degli effetti della grave crisi che sta attraversando la zootecnia piemontese. La siccità, l’aumento sconsiderato dei costi dell’energia e delle materie prime per l’alimentazione degli animali hanno messo in ginocchio un intero settore. La situazione è grave, gli allevatori sono in difficoltà e si trovano a correre dei rischi che in altri tempi sarebbero stati impensabili».

Così Gabriele Carenini, presidente regionale di Cia Agricoltori del Piemonte, commenta gli ultimi avvenimenti che hanno visto la morte di decine di animali, a causa della cattiva qualità del sorgo “stressato” dalla siccità.

Una situazione sulla quale si esprime anche il presidente di Cia Agricoltori delle Alpi, Stefano Rossotto: «Con il fieno a 35 euro al quintale e l’estrema magrezza dei pascoli, gli allevatori vivono momenti di esasperazione che possono condurli a scelte avventate. E’ molto importante documentarsi attentamente sulle possibili alternative per l’alimentazione degli animali, la nostra Organizzazione è pronta a fornire tutte le informazioni e i consigli che si rendessero necessari. Gli allevatori devono sapere che non sono soli».

La storia del mosaico rivive con Giada a Borgo Campidoglio

“Sono capitata nel mondo del mosaico quasi per caso”. A raccontarlo Giada, friulana d’origine, arrivata per amore a Torino dove da cinque anni  gestisce in via Balme 32, in Borgo Campidoglio,  l’atelier “BB Mosaici”.

“Quasi 15 anni fa ero apprendista in un laboratorio di mosaico in Friuli- racconta- ho sempre amato lavorare con le mani. Poi dopo 3 anni mi sono licenziata e sono andata a lavorare presso un altro famoso mosaicista a Spilimbergo. È stato lui a consigliarmi di frequentare una scuola professionale e così ho fatto. È praticamente l’unica scuola in Italia specializzata nella sola arte del mosaico”.

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https://www.fatto-a-mano.it/mosaico/

 

I rischi del bodyshaming

A chi non è capitato di essere preso in giro, dai compagni di scuola o dagli amici o dai colleghi di lavoro perché grasso o calvo, affetto da acne o forfora, o perché indossa occhiali spessi o perché balbetta?

Negli ultimi anni, per fortuna, alcuni “difetti” non sono più presi in esame dai denigratori, anche perché gli occhiali spessi sono stati sostituiti da lenti a contatto quasi invisibili, l’acne si cura più facilmente di un tempo, il sovrappeso, specie nelle donne, è diventato “curvy” ed è la nuova tendenza della fotografia di ritratto.
Non sempre, tuttavia, è così e non sempre l’illazione si limita a qualche battuta sporadica: alcune persone, soprattutto se miti, pacifiche, vengono osteggiate per il loro aspetto fisico, denigrate e vengono loro precluse molte possibilità sociali e lavorative perché il loro aspetto fisico non rientra tra i canoni estetici di moda in quel momento.
Per tale comportamento denigratorio è stato creato il termine bodyshaming, dall’inglese body (corpo) e shaming (umiliazione, mortificazione), ovvero la denigrazione di un individuo a causa del suo aspetto.
L’avvento dei social e la diffusione della comunicazione multimediale ha peggiorato questo stato di cose, perché una persona, specie se famosa, viene mortificata per non aver perso i chili assunti durante la gravidanza o per aver perso peso durante la chemioterapia e in pochi giorni centinaia di migliaia di internauti si uniranno nel denigrarla, ridicolizzarla elevandosi al grado di censori quando, come spesso avviene, hanno gli stessi problemi fisici e, è evidente, ben più gravi problemi psichici del denigrato.
La cultura dell’effimero, dell’immagine ha portato con sé anche questi problemi: conta l’apparenza, l’adesione a schemi voluti dai media, il ricalcare ruoli stereotipati mentre il discostarsene, anche per breve periodo, per malattia o qualsiasi altra ragione, ti fanno passare immediatamente tra i diversi, i negativi, quelli out.
Non conta chi sei o cosa fai: conta come ti presenti; pochissimi, incontrando una persona insolita per aspetto si domandano cosa vi sia dietro a tale disagio, tale difformità dagli schemi imposti dalla società limitandosi a catalogare fra i buoni o i cattivi, tra quelli da frequentare oppure no, tra quelli da prendere ad esempio o da additare quale esempio da evitare.
E’ una difetto tipicamente italiano quello di guardare, a volte neppure troppo velatamente, l’aspetto di chi incontriamo, il suo abbigliamento, il suo incedere; nei Paesi scandinavi, già negli anni ’70, girarsi per guardare chi era passato, per giudicarlo o commentare, era fuori da ogni immaginazione perché ognuno dev’essere libero di fare ciò che vuole se non danneggia o limita gli altri e comportarsi in modo diverso rappresentava un vero e proprio stigma, come non dare la precedenza ai pedoni sulle strisce in Svizzera.
Nel libro Ishah – Elogio della donna di Sergio Motta è espresso bene il sentimento che spinge alcune donne a non accettarsi perché, inseguendo i canoni estetici imposti dalla società, ci si sente accettate, inserite in un contesto solamente se si rispecchiano alcuni parametri: assenza di rughe, capelli bianchi sempre nascosti, peso entro limiti ben precisi, depilazione costante di braccia, gambe, viso, ascelle.
Questo perché nelle società occidentali il corpo femminile è continuamente sottoposto a valutazione in quanto oggetto sessuale, a discapito della persona nella sua totalità e di fatto almeno una donna su due è vittima di “haters” che denigrano particolari fisici anche irrilevanti.
Anche se gli uomini sembrano essere meno colpiti dal disagio di un corpo non perfetto (pur non esistendo un canone assoluto di bellezza) risentono comunque delle pressioni sociali in tal senso. Si registra così un aumento generale del consumo di steroidi, della ricerca del più efficace piano dietetico iperproteico e della dedizione a sessioni estenuanti in palestra. Il tutto rivolto all’aumento della massa muscolare inseguendo l’idea che un corpo muscoloso sia percepito come più desiderabile.
Gli “haters” che si dedicano alla denigrazione di qualsiasi particolare imperfetto di un corpo hanno ampio terreno a disposizione per i propri attacchi sia per la facilità ad individuare particolari su cui focalizzarsi (tutti abbiamo una o più parti del corpo su cui ironizzare anche in maniera bonaria) sia per l’effetto spesso devastante che, con poche parole mirate, possono provocare sulla psiche del proprio bersaglio. Al tempo stesso sono proprio loro le prime vittime, in quanto hanno in prima persona interiorizzato l’auto-oggettivazione del corpo e soffrono per la loro non perfezione oltre che per la mancanza di capacità di costruire relazioni soddisfacenti, non essendo in grado di entrare in empatia con gli altri per comprendere la sofferenza che causano con i loro atti denigratori.
Far vergognare qualcuno per il proprio aspetto fisico provoca nelle vittime sensi di colpa o di vergogna che minano l’autostima, il modo in cui le persone si percepiscono, il senso di sicurezza e la fiducia in se stessi. Impedisce alle vittime di rispecchiarsi negli altri e sentirsi parte di un gruppo, promuovendo, di contro, l’esclusione sociale. Tutto questo può sfociare, ad esempio, in sintomi ansiosi dovuti ad una rappresentazione mentale distorta del proprio corpo e in sintomi depressivi fino ad idee suicidarie. Altre conseguenze sono rabbia, disturbi alimentari quali anoressia e bulimia oltre al ricorso eccessivo a trattamenti estetici, compresa la chirurgia.
Tra i disturbi alimentari il “binge eating”, il disturbo da alimentazione incontrollata caratterizzato da abbuffate e senso di vergogna verso se stessi, è una delle conseguenze più frequenti del body shaming subìto durante l’infanzia e l’adolescenza, momenti cruciali nello sviluppo della personalità di un individuo. Anche alcune forme di anoressia possono svilupparsi non solo come conseguenza di un rifiuto del proprio aspetto fisico in seguito alle denigrazioni altrui ma anche come modo per assumere fermamente il controllo sul proprio corpo non potendo controllare gli attacchi degli haters.
L’immagine corporea che abbiamo di noi stessi è cruciale nella costruzione dell’immagine di sé e del senso di autostima come anche dei rapporti con gli altri. L’instaurarsi di un’immagine di sé come “sbagliata”, non aderente ai canoni estetici della cultura in cui siamo immersi, instilla l’idea di non essere adeguati e non degni di essere guardati, apprezzati, desiderati, amati.
Per aiutare le vittime del bodyshaming diventa fondamentale incentivare la sensibilità verso l’autenticità e la libertà di sentirsi unici, in modo tale che le influenze esterne non vadano ad intaccare la consapevolezza delle proprie risorse e del proprio valore.
Ciascuno di noi è molto più di un semplice involucro e non è un volto dalla pelle perfetta, un numero sulla bilancia, la circonferenza di un bicipite o la taglia del vestito ad identificarci. La consapevolezza di ciò che siamo, delle nostre potenzialità e dei nostri limiti, di ciò che possiamo fare per gli altri e per noi stessi, la cura e il tempo impiegati nel coltivare i nostri interessi e le nostre qualità così da rendere questo nostro “passaggio sulla Terra” significativo e il più possibile piacevole è l’obiettivo da tenere sempre presente.
Quando ci accorgiamo di giudicare negativamente le altre persone o di essere troppo severi con noi stessi, forse dovremmo fermarci un attimo a riflettere e partire da questa consapevolezza per rimodulare il nostro atteggiamento anche con l’aiuto di uno psicologo se il disagio diventa troppo invadente da compromettere la serenità quotidiana.
Non dimentichiamoci che la società è composta dall’insieme di tutti gli individui e se ciascuno si prende cura del proprio sistema di valori centrandolo su cardini meno legati all’esteriorità e più rivolti all’apprendimento, alla cultura, alla valorizzazione delle qualità individuali mettendole al servizio degli altri, anche la società nel suo complesso non può che evolvere e cambiare in meglio.

Sergio Motta
Cristiana Francesia

Incentivi auto, tutte le novità

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Per l’anno 2022, il Mise ha varato un aumento del 50% del contributo per l’acquisto di auto elettriche per coloro che possiedono un reddito inferiore a 30mila euro. Si tratta di un bonus extra da sommare agli attuali incentivi già previsti che per l’acquisto di auto elettriche ammontano a 3mila euro senza rottamazione e 5mila con la rottamazione, mentre per le ibride sono di 2mila euro senza rottamazione e 4mila con la rottamazione.
Con la nuova rimodulazione per i redditi più bassi, i bonus saliranno a 7.500 euro per l’acquisto di veicoli elettrici con la rottamazione e 4.500 senza, mentre per le ibride plug-in andranno dai 3mila ai 6mila euro.
Il contributo aggiuntivo potrà essere utilizzato da un solo soggetto all’interno dello stesso nucleo familiare (qui avevamo spiegato come fare domanda per gli incentivi auto).
Per stimolare l’utilizzo degli incentivi ancora poco utilizzati sui veicoli non inquinanti, il Mise estende nello stesso decreto anche alle persone giuridiche che noleggiano le auto e alle flotte aziendali purché venga mantenuta la proprietà almeno per 12 mesi.
Il ministero dello Sviluppo economico è intervenuto inoltre per finanziare la diffusione di punti di ricarica nei condomini. Da una parte con un nuovo bonus dalla dotazione di 40 milioni, pari all’80% del prezzo di acquisto e posa in opera, nel limite di 1.500 euro per il privato singolo e di 8.000 per l’intervento sull’edificio.
Dall’altra, con l’adozione delle stesse regole che valgono per l’approvazione del Superbonus 110 %, come il quorum in assemblea con maggioranza dei condomini e 1/3 del valore dell’edificio.ù
Le misure disposte dal Mise accolgono alcune delle richieste arrivate dal settore dell’industria automobilistica italiana che dovrebbe essere sostenuta con 50 milioni per l’anno 2022 e altri 350 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2030, provenienti dal fondo automotive, per misure come i Contratti di Sviluppo che impegnano il 70% delle risorse, e Accordi per l’Innovazione, 30% dei fondi.
Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Opere irrigue, proroga domande contributi

L’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte ha prorogato dal 31 luglio al 31 ottobre 2022 la presentazione delle domande per la concessione di contributi a copertura delle spese di progettazione di infrastrutture irrigue e di bonifica destinate destinate all’approvvigionamento e gestione sostenibile ed efficiente delle risorse idriche

Il bando regionale, che ha una dotazione finanziaria complessiva di 2 milioni e 450 mila euro, è rivolto ai consorzi di bonifica, ai consorzi di irrigazione e agli enti irrigui gestori di canali appartenenti al demanio o alla patrimonio regionale.

La dotazione finanziaria verrà ripartita equamente, ed in proporzione del contributo richiesto, tra i beneficiari fino ad un massimo di 150.000 euro. E’ inoltre ammessa la presentazione di un progetto da un soggetto capofila rappresentante di più consorzi di irrigazione gestori di comprensorio.

Per l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte la proroga si rende necessaria per valutare anche nuove strategie maturate a seguito dell’attuale emergenza idrica, riconosciuta a livello regionale e nazionale, che ha determinato situazioni di grave deficit idrico e di conseguenza ha messo in difficoltà i consorzi stessi che sono impegnati nel garantire una maggiore e più costante disponibilità dell’acqua, essenziale per l’irrigazione in agricoltura.

Il link al bando https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/contributi-spese-progettazione-infrastrutture-irrigue-eo-bonifica

AAA Terapisti Occupazionali cercasi

In Italia c’è una professione sanitaria in continua crescita e a pochi chilometri da Torino c’è un corso di laurea in cui l’80% dei laureati trova lavoro a pochi mesi dalla fine degli studi. Un polo d’eccellenza per una figura sempre più richiesta sia nel settore pubblico sia in quello privato.

Vi sarà capitato, visitando reparti riabilitativi o case di cura, di imbattervi in operatori che organizzano attività di cucina, giardinaggio o che giocano a carte con gli ospiti. Avete assistito a una seduta di Terapia Occupazionale.

Il terapista occupazionale è la figura sanitaria che si occupa di organizzare attività riabilitative per riportare il paziente a essere indipendente nelle attività quotidiane, che possono coinvolgere il lavoro, un hobby o anche le semplici azioni di cura della propria persona. Si tratta di una professione estremamente popolare nei paesi anglosassoni e che in Italia sta prendendo piede a poco a poco.

Chiunque può aver bisogno di un terapista occupazionale, dal paziente che ha subito un ictus o ha perso l’uso di uno o più arti, all’anziano che deve fare i conti con l’Alzheimer, dal bambino con autismo a quello con difficoltà di apprendimento. Il terapista occupazionale studierà le strategie per far sì che il paziente torni a una vita soddisfacente e, per quanto possibile, indipendente. Ma vediamo qualche esempio pratico dopo aver fatto due chiacchiere con giovani terapisti occupazionali che operano in Piemonte.

Giulia Briccarello, 26 anni: “Mi sono laureata nel 2018. Ho fatto molte esperienze e le proposte sono arrivate il giorno dopo essermi laureata. Ho lavorato in RSA, in reparti psichiatrici, riabilitativi e adesso seguo due case di riposo. Attualmente lavoro con pazienti geriatrici e seguo le attività cognitive. I miei pazienti hanno in media 80 anni e con loro facciamo attività di gruppo come cucinare mele cotte da mangiare la sera, giocare a tombola o al gioco dell’oca. Così stimoliamo le capacità cognitive, la memoria e la curiosità. Abbiamo creato un calendario che gli ospiti aggiornano quotidianamente per ricordare dove siamo e la stagione, il mese e il giorno in cui viviamo. Con le signore abbiamo creato un gruppo di cura del sé e ci facciamo la manicure, ci mettiamo lo smalto o la crema idratante. Sono piccoli gesti ma per loro molto significativi. E con un altro gruppetto abbiamo messo su una classe di cucito e facciamo l’uncinetto. Devo quindi ringraziare mia nonna che mi aveva insegnato a fare i centrini che ora sono diventati parte del mio lavoro”.

Emanuele Zaninetti, 25 anni: “Io ho terminato gli studi nel 2019. Ho iniziato a lavorare qualche mese dopo all’associazione italiana sclerosi multipla. Mi recavo a casa dei pazienti per rimuovere tutti gli ostacoli che limitavano la loro autonomia. Per esempio ho fatto sostituire vasche da bagno con docce o attrezzato bagni con ausili per permettere loro di lavarsi da soli. Questo grazie al fatto che nel mio corso di laurea ho fatto studi di ergonomia. Ho anche rilasciato valutazioni sulla carrozzina ideale, ovvero mi occupavo di scegliere il miglior supporto per le attività quotidiane basandomi sulle esigenze del singolo paziente.  Ho lavorato anche in una clinica di neuroriabilitazione e ho aiutato pazienti a ritrovare l’autonomia nel vestirsi o nell’adattarsi al posto di lavoro a seguito delle abilità perse. Ho anche aiutato i miei pazienti a trovare un nuovo lavoro. Al momento lavoro a Torino in una struttura psichiatrica dove mi faccio carico della gestione delle attività quotidiane per aiutare i miei pazienti a reinserirsi nella vita sociale. Per farti un esempio, usciamo, diamo ai pazienti dei soldi e diciamo loro di fare la spesa. Alla fine dell’attività controlliamo lo scontrino e che effettivamente siano riusciti a portare a termine un compito che per noi è scontato ma per una persona fragile o con deficit potrebbe essere difficile se non impossibile.”

Francesca Chiais, 27 anni: “Il mio sogno è sempre stato quello di lavorare con i bambini. Prima di laurearmi, nel 2018, ho iniziato a collaborare con un’associazione che, una volta terminati gli studi, mi ha confermato tra i collaboratori. In pratica ho trovato lavoro ancor prima di finire l’università. I miei bimbi avevano gravi disabilità, come quelle derivanti da malattie neurologiche. Con loro svolgevo attività sensoriali o motorie per stimolarli. Oggi lavoro principalmente con bambini dai due anni e mezzo in su, in particolare con bambini autistici. Li aiuto a partecipare alla vita sociale, a esprimere le loro richieste, a dire ciò che preferiscono fare. Per esempio con me iniziano a comunicare scegliendo e pronunciando le prime parole. Uso il gioco, costruisco con loro piccoli oggetti, usiamo l’imitazione per imparare a guardare chi si ha davanti e allo stesso tempo imparare cose nuove. Oltre a collaborare con una struttura pubblica a Vercelli, ho aperto il mio studio dove seguo pazienti privati.”

Il Terapista occupazionale collabora a stretto contatto con medici, logopedisti, terapisti della neuro psicomotricità dell’età evolutiva, psicologi, fisioterapisti, tecnici ortopedici e ortottisti. L’obiettivo è quello di rendere il paziente, che sia adulto o bambino, a vivere una vita piena e soddisfacente.

A Moncrivello, nella provincia di Vercelli e a soli 40 minuti d’auto da Torino, c’è un polo di eccellenza che da anni forma Terapisti Occupazionali. Il tasso di occupazione dopo la laurea supera l’80% dei diplomati.

La Dott.Ssa Renata Spalek da molti anni dirige il corso di Laurea in Terapia Occupazionale che l’Università Cattolica del Sacro Cuore ha attivato presso il Centro di Recupero e Rieducazione Funzionale Mons. Luigi Novarese. Al telefono ci ha detto: “Come Responsabile del Corso di Laurea sono soddisfatta delle percentuali di occupazione dei nostri laureati che trovano lavoro nell’ambito sanitario per cui hanno studiato. Confermo che il Terapista Occupazionale è una figura indispensabile nell’equipe multidisciplinare e per l’intero sistema sanitario nazionale. È una figura sempre più richiesta e quindi faccio un invito ai giovani di prendere in considerazione di studiare presso la nostra Università!”

Il corso prevede ore frontali in aula e tirocini in strutture ospedaliere di tutta Italia così come da tutta Italia arrivano i docenti. Prima ancora di terminare gli studi, ai ragazzi viene data la possibilità di osservare più realtà, di lavorare in ambienti diversi, in modo da chiarire loro le idee. In questo modo il terapista occupazionale può scegliere l’ambito in cui specializzarsi e la tipologia di pazienti da seguire.

Per iscriversi al test di ammissione, che sarà il 7 settembre, bisogna iscriversi a questo indirizzo entro e non oltre il 29 Agosto.

In una società dove chiunque deve partecipare alla vita pubblica, si aiuta la persona con disabilità a comprendere strategie e risorse per avere un ruolo attivo, senza dimenticare hobby e passioni. Il terapista occupazionale è forse l’addetto al traffico che ti mostra la strada corretta da seguire.

Loredana Barozzino 

Turismo: affitti brevi, a Torino in 6 mesi più che raddoppiate le notti vendute

Fiaip : “Mercato locazione turistica riprende quota, picchi ad aprile, maggio e luglio, strategica la programmazione eventi”

La ripresa del turismo e degli eventi ha impattato positivamente sugli affitti brevi, richiamando un gran numero di visitatori in città. “Se nel primo semestre 2021, con lo stop agli spostamenti – osserva la presidente di Fiaip di Torino (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) Claudia Gallipoli –  buona parte degli appartamenti dedicati ai soggiorni turistici era stata convertita in altri tipi di locazione, come quella residenziale, il primo semestre del 2022 ha mostrato una ripresa sostanziale della locazione breve. Un trend che si era già delineato negli ultimi tre, quattro mesi del 2021, con il ritorno in presenza dell’Università, la ripresa delle fiere e le competizioni sportive e che ha registrato un’ulteriore espansione nel corso dell’anno”.

Secondo il campione analizzato da Fiaip, a Torino nei primi sei mesi del 2022 si è registrato un aumento medio del 143% di notti vendute in alloggi destinati alla locazione breve rispetto al 2021. Il tasso di occupazione medio mensile è del 72%, mentre nel 2021 era del 61%. “La differenza sostanziale però si rintraccia nel maggior numero di appartamenti immessi sul mercato della locazione breve, per andare incontro al ritorno della domanda”, spiega Lavinia Fanari, delegata provinciale di Fiaip Torino per il turismo.

“I mesi che quest’anno hanno registrato i valori più alti in termini di notti vendute – specifica Fanari – sono stati aprilemaggio e giugno, cui si somma il risultato di luglio. Infatti le notti vendute ad aprile sono più che triplicate con il 180% in più rispetto allo stesso mese del 2021, a maggio sono state il 126% in più rispetto all’anno scorso; giugno ha registrato il +104% e luglio il +107% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Risultati determinati sia dalla ripartenza dei flussi turistici verso la nostra città, sia dai grandi eventi e dalle manifestazioni”.

Anche i prezzi a notte sono aumentati, nei primi sei mesi del 2022 la tariffa media è stata di 83 euro, mentre nel 2021 si è fermata a 50 euro.

Maggio è stato un mese importante per il turismo – sottolinea la consigliera Fiaip – segnato da eventi di respiro nazionale, come il Salone del Libro e il festival dell’Economia, e appuntamenti internazionali, come l’Eurovision song contest: dal 10 al 15 maggio il tasso di occupazione medio è stato del 68% con il picco raggiunto per la finale di sabato 14 maggio dell’81%. Anche le tariffe a maggio hanno segnato un incremento, passando da un costo medio di 70 euro a notte nei mesi precedenti a 120, precisa Fanari.

Il trend è proseguito nel mese di giugno quando si è toccato un tasso di occupazione del 61% e un costo medio a notte di 83 euro.

Anche il mese di luglio ha registrato un nuovo incremento, toccando il 65% di occupazione, grazie alla ripresa dei concerti dal vivo, come quello di Vasco Rossi, del Kappa future festival e dei Rammstein, ma anche per via del concorso per la magistratura, organizzato a Torino, che ha visto oltre 6.500 candidati tra il 13, 14 e il 15 luglio.

“Infatti, i dati migliori – specifica Fanari – si sono registrati a cavallo di giugno e luglio, in occasione del live di Vasco allo stadio Olimpico e del Kappa future festival: il tasso di occupazione medio è stato del 90% tra il 30 giugno e il 3 luglio. Per il concerto dei Rammsteinl’occupazione ha toccato il 100% nella notte del 12 luglio e le tariffe in quei giorni sono salite fino ai 113 euro a notte. Nei giorni del concorso per magistrati l’occupazione è stata del 70% circa”.

“Su agosto la previsione è positiva, seppure difficilmente si eguaglieranno i picchi raggiunti a maggio e luglio. La programmazione dell’offerta turistica e culturale è fondamentale. Da questo punto di vista – commenta l’esperta Fiaip di locazioni brevi – le Atp Finals risultano strategiche perché permettono la pianificazione: già da un paio di mesi riceviamo chiamate di prenotazione su novembre per la settimana delle gare di tennis”.

“Sono risultati importanti – conclude Gallipoli, la presidente Fiaip di Torino – che segnalano come la città sia pronta a ospitare turisti e come il turismo generi ricadute economiche favorevoli in tutti i comparti”.

Ecco tutte le scadenze fiscali di agosto

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Più che un tax day, si avvicina un vero e proprio tax month, con una serie di scadenze fiscali e previdenziali che interesseranno milioni di italiani per tutto agosto. Il Fisco va in vacanza ad agosto, ma alcuni adempimenti rimangono un obbligo per i contribuenti, con appuntamenti non più derogabili, compreso quello della pace fiscale. 

Le scadenze fiscali slittano dunque al terzo lunedì del mese, il 22 agosto. Solo in questa giornata saranno concentrati quai 30 pagamenti. Tra cui il versamento dei contributi, la liquidazione dell’Iva mensile e il saldo Iva del 2021. Si passa poi al 29 agosto e al 31 agosto con ulteriori scadenze.

Il calendario delle scadenze fiscale e previdenziali di agosto. Il 22 è il termine ultimo per Affitti. Registrazione dei contratti di locazione e versamento dell’imposta di registro; Banche e poste. Versamento delle ritenute sui bonifici; Canone Rai. Versamento; Condomini sostituti d’imposta. Versamento delle ritenute; Dichiarazione dei redditi persone fisiche. Versamento rata delle imposte; Dichiarazione dei redditi soggetti Ires. Versamento rata delle imposte; Diritto annuale Camera di commercio. Versamento; Enasarco. Versamento dei contributi per le aziende preponenti.;Enti non commerciali e agricoltori esonerati. Versamento Iva intracomunitaria; Esterometro. Invio comunicazione; Fasc. Versamento contributi mensili; Imposta sugli intrattenimenti. Versamento mensile; Imprese elettriche. Comunicazione dati del canone TV; Inps contributi Iva artigiani e commercianti. Versamento della rata; Inps contributi Gestione separata. Versamento; Inps contributi lavoro dipendente. Versamento; Intrastat. Presentazione elenchi Intra mensili e trimestrali; Iva per le associazioni senza scopo di lucro in regime agevolato, con la registrazione dei corrispettivi; Iva. Fatturazione differita del mese precedente; Iva. Liquidazione e versamento dell’Iva mensile; Iva. Liquidazione e versamento dell’Iva mensile per i soggetti che facilitano vendite a distanza; Iva. Versamento rata del saldo Iva del 2021; Lavoro in somministrazione. Comunicazione mensile. Scissione dei pagamenti. Versamento Iva derivante dagli split payment; Sostituti d’imposta. Versamento imposta sostitutiva per gli incrementi della produttività; Sostituti d’imposta. Versamento delle ritenute; Tobin Tax. Versamento mensile dell’imposta sulle transazioni finanziare.

Il 29 agosto 2022 Contributi Inps per pescatori. Versamento mensile.

Il 31 agosto 2022 Cassa integrazione. Richieste per eventi non evitabili del mese precedente; Dichiarazione dei redditi persone fisiche. Versamento rata delle imposte. Qua tutte le scadenze dell’anno relative alla dichiarazione dei redditi; Enti non commerciali e agricoltori esonerati. Versamento dell’Iva intracomunitaria; Intrastat. Presentazione elenchi Intra mensili e trimestrali; Iva. Dichiarazione mensile Ioss e liquidazione; Libro unico del lavoro. Compilazione e stampa; Uniemens. Invio dei dati del mese precedente.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Fondazione Crt sostiene 366 idee innovative

 A MISURA DI AGENDA 2030 DELL’ONU

Dal contrasto al cambiamento climatico alla digitalizzazione nelle amministrazioni pubbliche, dal co-housing al potenziamento delle competenze del capitale umano: 366 nuovi progetti riceveranno 4,7 milioni di euro dalla Fondazione CRT, che assegnerà i contributi alle istituzioni e agli enti non profit selezionati in base alle richieste “ordinarie”, ossia non rientranti in specifici bandi tematici.

Il sostegno della Fondazione CRT alle istituzioni e agli enti non profit è sempre più ‘a misura’ di Agenda 2030 delle Nazioni Unite e degli obiettivi di sviluppo sostenibile: valorizziamo i progetti che promuovono la salvaguardia dell’ambiente, l’inclusione sociale, la parità di genere, le competenze dei giovani per un futuro più green, digital ed equo”, affermano il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia e il Segretario Generale Massimo Lapucci.
Welfare e Territorio
Per l’area Welfare e Territorio Fondazione CRT ha deliberato 145 contributi per complessivi 1,5 milioni di euro.
In particolare, in ambito volontariato la Fondazione CRT sostiene il progetto di welfare culturale rivolto agli anziani “Memoria d’annata!” dell’Impresa Cooperativa Sociale Anteo di Biella e “Tohousing. Accoglienza e sviluppo comunitario territoriale”, progetto di sviluppo comunitario e di co-housing nato a Torino, nel “cuore” del quartiere Vanchiglia, su iniziativa dell’Associazione Quore: prima esperienza in Italia di questo genere, Tohousing intende abbattere i pregiudizi e accogliere le persone LGBTQI in difficoltà e in condizioni di estrema vulnerabilità, attivando percorsi di autonomia e di reinserimento sociale.
In ambito sviluppo del territorio, Fondazione CRT ha assegnato contributi al progetto “Premio Piemonte Innovazione & Sviluppo Next Generation 2022” “firmato” dalla sezione piemontese dell’Associazione Nazionale Comuni italiani: il riconoscimento nasce per incoraggiare e sostenere l’uso delle nuove tecnologie negli enti e nelle amministrazioni pubbliche dei territori e per rafforzare un rapporto partecipativo tra le istituzioni e le amministrazioni pubbliche locali, i cittadini e il mondo produttivo e imprenditoriale. Tra i destinatari di contributo anche il progetto “Flor-Real” dell’Associazione Società orticola del Piemonte: un vero e proprio Festival di tre giorni a Stupinigi, nel segno della sostenibilità e del rapporto tra piante e uomo; non solo fiori ma un palinsesto culturale ricco di ospiti e di iniziative che mette al centro del dibattito la Natura in tutte le sue forme.
Ricerca e Istruzione
Per l’Area Ricerca e Istruzione sono stati approvati 134 contributi per 2,4 milioni di euro: circa 1,4 milioni di euro agli enti del territorio e 1 milione di euro a sostegno degli atenei.
In particolare, in ambito educativo, la Fondazione CRT sostiene interventi per il potenziamento delle competenze di bambini e ragazzi di tutte le età, in ambito curriculare ed extra curriculare.
Particolare attenzione viene riservata ai corsi di eccellenza in ambito musicale svolti sul territorio, che attraggono professionisti e studenti da altre regioni e dall’estero.
Per quanto riguarda la ricerca, la Fondazione CRT continua a sostenere il sistema degli atenei del Piemonte e della Valle d’Aosta: i contributi allo sviluppo di progetti di eccellenza dell’Università degli Studi di Torino permettono a giovani scienziati di portare avanti la propria attività e, allo stesso tempo, contribuiscono all’avanzamento della conoscenza in numerosi campi del sapere (medico, farmacologico, clinico, biologico, veterinario, agrario, umanistico). In particolare, quest’anno il supporto è andato a numerosi progetti di ricerca finalizzati ad analizzare gli impatti del cambiamento climatico sull’economia e sul tessuto sociale e a identificare possibili soluzioni per mitigarne gli effetti.
Arte e Cultura
Nel campo dell’Arte e della Cultura la Fondazione CRT ha assegnato 87 contributi per oltre 816 mila euro destinati a festival cinematografici e culturali, premi, podcast.
Dall’Art site Fest di Torino, che propone un programma di eventi dedicato ai linguaggi della contemporaneità – arti visive, performance, reading, danza – in dimore storiche, musei, e castelli del Piemonte, a Creativamente Roero, iniziativa quest’anno incentrata sul tema della memoria, che valorizza i borghi storici del Roero coinvolgendo artisti nazionali e internazionali. Ambiente e cambiamento climatico sono al centro di due iniziative che hanno ricevuto il sostegno della Fondazione CRT: il Premio Acqui Ambiente, tra i più prestigiosi premi letterari sulle tematiche ambientali, nato per sensibilizzare il pubblico sull’ecologia e la salvaguardia del Pianeta; il XXV Cervino CineMountain, il festival del cinema di montagna più alto d’Europa in programma a Cervinia e Valtournenche, quest’anno dedicato al mutamento climatico. Tra i vincitori anche il LieveFestival di Asti, manifestazione culturale che propone un dialogo “leggero” tra le diverse espressioni della creatività umana, ruotando attorno alle sei chiavi interpretative del XXI secolo “firmate” Italo Calvino: leggerezza, rapidità, esattezza, visibilità, molteplicità, consistenza; il festival letterario della Città di Biella #fuoriluogo: una tre giorni di incontri gratuiti con oltre 50 ospiti e un programma dedicato al pubblico più giovane, #fuoriluogo Young; Scrittori&Giovani, il festival letterario internazionale di Novara e provincia che ha ospitato nomi come Pennac, Grossman, Sepúlveda, Adonis, Falcones, De Carlo, Giordano, Magris e che fa incontrare gli autori con il pubblico, a partire dai giovani; LetterAltura di Verbania, il festival della letteratura di montagna, viaggi, avventura che porta ospiti nazionali e internazionali sul “palco” del Lago Maggiore; il Festival Internazionale di Poesia Civile di Vercelli, ammesso alla UNESCO’s World Poetry Directory, l’unico festival italiano che riunisce le voci più significative di questo aspetto della poesia contemporanea.
Foto Michele D’Ottavio

La rete Puntoposte cresce nel Torinese

Per ricevere gli acquisti online o spedire pacchi e resi la rete Punto Poste è sempre più vicina ai cittadini anche durante l’estate

A Torino in totale sono disponibili 403 PuntoPoste: il network di prossimità di Poste Italiane che si affianca ai 419 uffici postali e che permette di ricevere gli acquisti online o effettuare spedizioni di resi o pacchi. La Rete PuntoPoste è composta da tabaccherie, Kipoint, ma anche bar, edicole, cartolerie, supermercati Carrefour, distributori di carburante IP e locker. La rete conferma la sua efficienza e vicinanza a tutti i cittadini grazie alla flessibilità degli orari e alla disponibilità dei servizi anche nei weekend. Mare o montagna, lago o città d’arte, anche in vacanza con PuntoPoste sono attivi numerosi servizi per facilitare l’esperienza di acquisto dei cittadini che sempre più si affidano alla Rete.
L’apprezzamento della Rete PuntoPoste da parte dei cittadini è confermata nei numeri, considerato che nei primi sei mesi del 2022 sì è registrato un incremento del 141% di pacchi lavorati (tra resi e consegne) dai punti della Rete della provincia di Torino rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Attraverso PuntoPoste, utilizzata dai marchi più importanti dell’e-commerce, l’Azienda conferma dunque l’obiettivo di rafforzare la capillarità della sua rete a sostegno del territorio per contribuire allo sviluppo economico e sociale del Paese, nel segno della vicinanza ai cittadini.