CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 725

Musica alle Corti per il Classic Festival

TUTTI GLI APPUNTAMENTI SONO A INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTI

Inaugurazione mercoledì 13 luglio ore 18.00, Circolo dei lettori, via Bogino 9

“…SULL’ESTREMO CONFIN DEL MARE…”

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In occasione del Classical Music Festival la città di Torino apre nuovamente al pubblico le principali corti dei suoi palazzi barocchi.

La mostra ‘Arte alle Corti’, percorso di sculture e installazioni d’arte contemporanea, diventa il palcoscenico per i concerti di Musica alle Corti che durante le giornate del Festival vanno a completare il cartellone, dedicato quest’anno alle suggestioni d’Oriente.

In questa proposta sono coinvolti gli insegnanti e gli studenti, stranieri e italiani, dei Conservatori di Torino e del Piemonte, nell’ottica di allargare il bacino di fruizione del repertorio classico a un pubblico giovane e il più eterogeneo possibile. All’interno della rassegna trovano spazio anche appuntamenti speciali, come il concerto a Palazzo Barolo del violinista Vlad Maistorovici in collaborazione con l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, o il duo nipponico formato da Kazuhito e Koyumi Yamashita a San Pietro in Vincoli in occasione del 150° anniversario delle relazioni tra Italia e Giappone.

Ancora una volta la musica d’arte diventa occasione per scoprire piccoli e grandi tesori artistici e architettonici, siano essi oltre confine o appena dietro l’angolo.

MUSICA CORTI 1

“Quest’anno Musica alle Corti allarga ulteriormente il proprio orizzonte, coinvolgendo nel proprio programma giovani musicisti italiani e stranieri, la cui provenienza arriva a toccare l’Estremo Oriente passando attraverso l’Est europeo e la Cina. Rileviamo con soddisfazione il coinvolgimento attivo dei tanti partner istituzionali e privati, oltre alla presenza vivacissima di associazioni costituite da seconde generazioni. Abbiamo deciso di continuare a scommette su un format che colloca la Musica d’Arte in luoghi e orari non tradizionali, circostanza che ci permette di intercettare e soddisfare quelli che definiamo i nuovi pubblici della Cultura, tema cruciale delle attuali politiche culturali in Europa e che qui, a Torino, trova interessanti sviluppi e sempre più felice attuazione.” 

Matteo NEGRIN, direttore artistico di Musica alle Corti

 

“Io parto per La Merica”

800_Tascabile_Canti_Si intitola “Io parto per La Merica” e riporta alcuni testi dei canti degli emigranti di inizio secolo che dal Piemonte partivano per l’America e la Francia. Il n.64 dei tascabili di Palazzo Lascaris ci riporta alle atmosfere cupe dei bastimenti che sbarcavano a Ellis Island migliaia di emigranti in cerca di fortuna. Tra la fine dell’800 e gli anni ’20 del Novecento più di un milione e mezzo di piemontesi andarono a vivere negli Stati Uniti, in Sudamerica, in Francia e in Svizzera. Emigravano soprattutto dalle campagne e portarono con se non solo la speranza di una vita migliore, ma anche le barbatelle per impiantare le vigne in terra straniera e i suoni dei canti della loro terra: un modo per non perdere il legame affettivo e per sentire il suono della propria lingua. Oggi sono sei milioni i Piemontesi sparsi per il mondo e in molti casi, soprattutto le vecchie generazioni, utilizzano ancora il loro dialetto d’origine piuttosto che l’italiano per parlare con i connazionali emigrati con loro. La musica, le canzoni, i balli popolari sono stati per molti decenni il segno di un importante legame con la terra d’origine. Un patrimonio di parole – spesso tramandate soltanto a voce – che racconta il dolore del distacco, le tragedie del viaggio e dei naufragi, le difficoltà di integrazione in terra straniera, ma anche i successi di chi ha fatto fortuna e torna soddisfatto al paese da cui era partito.  I testi della pubblicazione sono stati raccolti e commentati da Valter Giuliano, vicepresidente della Rete Italiana di Cultura Popolare.Il tascabile “Io parto per La Merica. Canti dell’emigrazione piemontese” è in distribuzione gratuita presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico di via Arsenale 14/G a Torino.

FC – www.cr.piemonte.it

Il ricordo dell’ANCR sulla guerra di Spagna

SPAGNA GUERRA 5In 5 film-documenti

 A ottant’anni di distanza dall’alzamiento, dalla ribellione cioè di sei generali e di una cospicua parte dell’esercito al legittimo governo della Spagna repubblicana che dette avvio a una guerra civile destinata a durare ben più di tre anni, l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza riporta l’attenzione su quella vicenda chiave della storia del Novecento con una piccola rassegna cinematografica. Quella vicenda sembra ormai lontanissima ma in realtà costituisce  uno dei nuclei portanti della storia dell’Europa contemporanea. Non furono solo una drammatica anticipazione della Seconda guerra mondiale, dello scontro fra due inconciliabili concezioni dell’Europa e dei suoi assetti, ma un banco di prova per gli europei antifascisti (e per gli antifascisti di tutto il mondo), per l’impegno e laSPAGNA GUERRA 2 responsabilità dirette che molti si assunsero volontariamente, per l’uso generoso e intelligente di tutti gli strumenti della cultura e della comunicazione che molti intellettuali scelsero di fare con passione in nome della libertà, della democrazia, della giustizia sociale contro i loro negatori nazifascisti.La guerra civile spagnola ha ancora oggi un fascino e un’attualità perché è uno di quei momenti in cui i cittadini d’Europa si impegnarono a decidere in prima persona la qualità del loro futuro. Scrisse Paolo Gobetti per introdurre quarant’anni fa una sua rassegna sulla guerra civile spagnola: “Nella Spagna di quegli anni tutto era possibile, anche cambiare il corso della storia; purtroppo le cose andarono nel senso opposto a quello auspicato; le armi nazifasciste, il disinteresse delle democrazie occidentali, l’aiuto interessato di Stalin distrussero l’attesa di un’utopia annunciata”. Due film che l’ANCR presenta in questa prima, breve, parte della rassegna sono opere coeve importanti di registi antifascisti come Joris Ivens e André Malraux (in verità quest’ultimo era uno scrittore che si misurò per l’unica volta con il cinema), c’è un cinegiornale per la Repubblica del 1936, ci sono inoltre due SPAGNA GUERRAfilm del periodo franchista in cui la memoria della guerra civile si riflette con straordinaria ma cifrata intensità e, infine, un film uscito appena dopo la morte di Franco, un primo film della nuova Spagna. Il programma della rassegna, che si terrà a Torino presso la sala proiezioni del Museo diffuso della Resistenza in Corso Valdocco 4/a ,  prevede per martedì 19 luglio, alle ore 17, “The Spanish Earth” di Joris Ivens (Contemporary Historians Inc, Stati Uniti, 1937, 52’34”) e “Reportage del movimiento revolucionario en Barcelona” di Mateo Santos (Cnt Fai, Spagna, 1936,22′);mercoledì 20 luglio, sempre alle 17, verrà proiettato “Espoir”, di André Malraux (Francia, 1944, 70′) mentre alla sera, alle 21 ( (presso l’ Hub Multiculturale Cecchi Point di via Cecchi 17, sempre a Torino) si potrà vedere il film “El espíritu del la colmena/,Lo spirito dell’alveare” di Victor Erice (1973, 94′). Giovedì 21 luglio, ore 17, “Cría cuervos” di Carlos Saura (1975, 105′) e, per finire, venerdì 22 luglio, stessa ora,”Las largas vacaciones del ’36 – Le lunghe vacanze del ’36″,di Jaime Camino, (1976, 107′). Come sempre i film saranno introdotti da brevi presentazioni.

Marco Travaglini 

Da dove veniva Alberto da Rivoli?

rivoli castelloAlberto da Rivoli è nominato per la prima volta dallo storico piemontese Goffredo Casalis, con la lapidaria annotazione di “potestà della Repubblica di Genova nel 1261”, facendo riferimento a quanto scritto dallo storico precedente “Giustiniano”. Tuttavia, secondo il mio studio, tale citazione sarebbe errata! Infatti, l’unico storico che si è occupato dei potestà genovesi di quell’epoca è stato l’illustre vescovo Agostino Giustiniani nell’autorevolissima opera “Annali genovesi”, che però non riporta alcun Alberto da Rivoli, bensì il Alberto da Rivola, dove il “da Rivola” è riferito ad una famiglia originaria di Bergamo e bene attestata dalle fonti storiche (la stessa Enciclopedia Treccani dedica una voce a quest’ultimo). Le citazioni successive a quelle del Casalis sono dunque a mio avviso errate (tesi avvalorata dall’errata citazione del nome dello stesso storico Giustiniani divenuto “Giustiano”): forse peraltro ne esiste solo un’altra, cioè quella del 1906 di una guida di Rivoli, “Rivoli e i suoi dintorni” di Edoardo Barraja.

Il link alla consultazione del mio studio, dal titolo “Alberto da Rivoli: a historical figure?” del 4 luglio 2016 è:

https://www.academia.edu/26729541/Alberto_da_Rivoli_a_historical_figure

Marco Ciaramella

(l’autore è ingegnere, appassionato di storia medievale della Val di Susa , blogger amministratore della pagina facebook “Sacra di San Michele – Unofficial”, che conta 9900 followers).

Torino Classical Music Festival: sei giorni di grande musica

Piazza San Carlo, il gioiello barocco di Torino tornerà a essere – dal 12 al 17 luglio – il naturale palcoscenico a cielo aperto del festival cittadino. Il pubblico sarà sedotto da opere, sinfonie e concerti proposti dall’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e dall’Orchestra Filarmonica di Torino, con la partecipazione di grandi interpreti e solisti

(foto: M. Bursuc)

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Nell’anno del 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia il capoluogo piemontese saluta l’estate con un simbolico ponte musicale tra Oriente e Occidente: la quarta edizione del Torino Classical Music Festival vuole infatti essere un omaggio alle atmosfere del Sol Levante e di altri mondi che hanno saputo suggestionare e ispirare le note dei più grandi compositori.

Accanto ai concerti in piazza il cartellone è arricchito anche dagli appuntamenti di Musica alle Corti (dal 13 al 17 luglio) e da un omaggio dell’Academia Montis Regalis alle Quattro stagioni di Vivaldi (il 15 luglio alle 18 Grattacielo Intesa Sanpaolo, ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su www.torinoclassicalmusic.it). Il primo è un affascinante percorso che accompagna il pubblico alla scoperta dei cortili dei palazzi barocchi più belli della città attraverso le note dei giovani musicisti, italiani e stranieri, dei Conservatori di Torino e del Piemonte. L’altro, che si terrà nella cornice del nuovo grattacielo Intesa Sanpaolo, sarà un concerto che evocherà il legame culturale e commerciale che ha unito Venezia e l’Oriente.

La manifestazione – ideata dalla Città di Torino e realizzata dalla Fondazione per la Cultura Torino grazie alla conferma della presenza di importanti Main Partner come Intesa Sanpaolo e Iren da sempre sostenitori dell’offerta musicale della Città e alla fiducia di nuovi sponsor quali Alfa Romeo, Nexive, Valmora, Relais San Maurizio e Fresia Alluminio – vuole essere un’occasione di accesso per tutti al grande repertorio della musica classica.

In una città che da sempre vanta un’offerta musicale unica in Italia – dalla storia quarantennale di Settembre Musica all’autorevolezza delle stagioni del Teatro Regio, dell’Auditorium Rai, dell’Unione Musicale, di Lingotto Musica, dell’Orchestra Filarmonica di Torino e dell’Accademia Stefano Tempia – il Torino Classical Music è un festival che  favorisce la partecipazione autentica degli appassionati e del  pubblico che spesso per la prima volta si affaccia all’eccezionale patrimonio della musica d’arte.

bursuc sancarloIn occasione del Classical Music Festival la città di Torino apre nuovamente al pubblico le principali corti dei suoi palazzi barocchi. La mostra ‘Arte alle Corti’, percorso di sculture e installazioni d’arte contemporanea, diventa il palcoscenico per i concerti di Musica alle Corti che durante le giornate del Festival vanno a completare il cartellone, dedicato quest’anno alle suggestioni d’Oriente.

In questa proposta sono coinvolti gli insegnanti e gli studenti, stranieri e italiani, dei Conservatori di Torino e del Piemonte, nell’ottica di valorizzare giovani talenti e offrire loro un “palcoscenico” d’eccezione.

Gli spettacoli in piazza San Carlo iniziano alle 21.30. Tutte le sere – quindici minuti prima di ogni appuntamento – alle 21.15 sarà proiettata “guida all’ascolto” realizzato con la collaborazione di Alberto Mattioli, giornalista e critico musicale (12, 14, 15 luglio) e Giampaolo Pretto direttore musicale dell’Orchestra Filarmonica di Torino (13, 16 e 17 luglio) che permetterà di essere introdotti alla scoperta di quanto si andrà ad ascoltare.

Si parte martedì 12 luglio con l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio.

A inaugurare il TCMF 2016 è Madama Butterfly, la tragedia giapponese in due atti dalle raffinate alchimie timbriche e dai continui richiami a modelli melodici giapponesi: una musica orientale rivisitata dal più grande operista italiano del Novecento, Giacomo Puccini. Su libretto di Illica e Giacosa, in una nuova versione appositamente scritta da Vittorio Sabadin per l’eccezionale cornice torinese, l’opera, allestita in forma semiscenica e senza intervalli, conduce lo spettatore attraverso gli intrecci di questa tragedia giapponese intrisa di esotismo. Per l’occasione, al MAO-Museo d’Arte Orientale, dal 28 giugno al 24 luglio si potrà ammirare la mostra ‘Madama Butterfly. Architettura, scenografia e musica’. Esposizione dei lavori degli studenti del Politecnico di Torino, in collaborazione con il Teatro Regio.

Mercoledì 13 luglio va in scena l’Orchestra Filarmonica di Torino a cui sono affidate le grandi pagine concertistiche per strumento solista, anche se quest’anno uno spazio più ampio è dedicato al repertorio sinfonico. Il primo appuntamento è con il trombettista Roberto Rossi che esegue in veste di solista il Concerto per tromba in mi bemolle maggiore di Haydn e, Miriam Prandi, giovane violoncellista reduce da recenti successi anche nella nostra città, il Concerto per violoncello di Saint-Saens. L’Orchestra chiude poi con la celeberrima Sinfonia n. 4 “Italiana” di Mendelssohn.

Il 14 luglio è la volta dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai che quest’anno presenta due concerti imperdibili, sempre con Juraj Valčuha sul podio.  I protagonisti della serata sono due grandi Strauss: il compositore tedesco Richard Strauss, con la Suite dall’opera Der Rosenkavalier e la Danza dei sette veli dall’opera Salome e l’austriaco Johann Strauss, di cui sono proposti brani che vanno dallaMaerchen aus dem Orient alla Trisch-trasch Polka.

L’Orchestra del Teatro Regio ritorna in scena venerdì 15 luglio: Donato Renzetti dirige un programma che comprende brani di Antonín Dvořàk, Jean Sibelius e Leonard Bernstein in un ideale viaggio musicale che unirà l’Europa con l’America. Una pagina festosa per regalare un sorriso a tutto il pubblico presente in piazza.

Sabato 16 luglio l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta sempre da Juraj Valčuha, porta in piazza le splendide pagine di autori russi come Sergej Prokof’ev, con i brani scelti dalle suite del balletto Romeo e Giulietta, Aleksandr Borodin con le Danze polovesiane da Il Principe Igor, omaggia l’Italia con il poema sinfonico Pini di Roma di Ottorino Respighi per chiudere infine in bellezza con il celeberrimo Boléro diMaurice Ravel.

Il TCMF si conclude domenica 17 luglio con concerto dell’Orchestra Filarmonica di Torino che avrà come protagonisti due solisti orientali:Suyoen Kim, violinista coreana da due anni partner artistico di OFT, che realizza il famosissimo Concerto per violino di Čajkovskij e, Chloe Mun, pianista coreana vincitrice dell’edizione 2015 del Concorso Busoni, che interpreta il Secondo Concerto di Rachmaninoff. La serata si chiude poi in modo energico e sfavillante, nel più puro stile di OFT, con una selezione delle Danze slave op. 46 di Dvořák.

Per godere al meglio la partecipazione, saranno posizionati tre grandi schermi: due ai lati del palco e uno dietro al monumento del Caval ‘d Brôns. Inoltre, per consentire al pubblico di assistere comodamente agli eventi di ogni serata come lo scorso anno, in piazza si troveranno 2mila e 400 sedie.

 

“Per il Teatro Regio è motivo di grande orgoglio partecipare al Torino Classical Music Festival, una vera e propria festa popolare e gratuita che coinvolge, appassiona e offre a tutti l’opportunità di ascoltare la più bella musica in un’atmosfera di condivisione piuttosto rara. Quest’anno, nel 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, il Festival avrà come tema La grande musica: un ponte tra Oriente e Occidente, le note dei più grandi compositori di tutti i tempi accoglieranno i torinesi e i turisti nell’elegante piazza San Carlo, offrendo un viaggio attraverso le principali culture musicali del mondo. Il Teatro Regio è felice di portare in scena Madama Butterfly di Giacomo Puccini, su libretto di Illica e Giacosa in una nuova versione scritta da Vittorio Sabadin, appositamente creata per il grande pubblico di piazza San Carlo. L’allestimento, in forma semiscenica e senza intervalli, sarà di grande impatto visivo nel pieno rispetto dello spirito e dell’ambientazione giapponese dell’opera. L’altra presenza del Teatro Regio sarà il concerto che proporrà brani di Antonín Dvořàk, Jean Sibelius e Leonard Bernstein, in un ideale viaggio musicale che unirà l’Europa con l’America. Nulla di meglio della Sinfonia n. 9 op. 95, detta “Dal Nuovo Mondo” di Dvořàk nella quale la matrice classica europea si mescola sapientemente agli spirituals in una composizione dall’incredibile ricchezza. Walter Vergnano – Sovrintendente Teatro Regio Torino

 

La musica è condivisione, comunicazione, emozione, bellezza, energia. Questi i valori chiave che ogni anno si ritrovano nei concerti in Piazza San Carlo, per chi ha la fortuna di partecipare, sia come spettatore che come musicista. Un’esperienza davvero unica, anche per la stessa Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai: una straordinaria occasione per eseguire il grande repertorio sinfonico in una atmosfera “leggera”.          Un evento culturale di altissimo livello proposto in una cornice popolare che trasuda entusiasmo. Un appuntamento ricorrente quindi, che, a partire dalla memorabile esecuzione delle Nove sinfonie di Beethoven dirette dal maestro Valčuha, si è spinta fino alla altrettanto “sorprendente” esecuzione con “spada laser” della colonna sonora di guerre stellari. Quest’ anno altri due concerti imperdibili, sempre con Juraj Valčuha sul podio, che evocano l’Oriente e l’Occidente. Il 14 luglio alle 21.30 sono protagonisti due grandi Strauss: il compositore tedesco Richard Strauss, con la Suite dall’opera Der Rosenkavalier e la Danza dei sette veli dall’opera Salome, e l’austriaco Johann Strauss, di cui sono proposti brani che vanno dalla Maerchen aus dem Orient alla Trisch-trasch Polka. Il 16 luglio, sempre alle 21.30, si potranno ascoltare splendide pagine di autori russi come Sergej Prokof’ev, con i brani scelti dalle suite del balletto

 

Romeo e Giulietta, e Aleksandr Borodin, con le Danze polovesiane da Il Principe Igor. Si omaggia poi l’Italia con il poema sinfonico Pini di Roma di Ottorino Respighi e si chiude in bellezza con il celeberrimo Boléro di Maurice Ravel. Paola Carruba – Sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai

 

“All’interno del Festival, fin dal primo anno, l’Orchestra Filarmonica di Torino è sempre stata chiamata a valorizzare ed eseguire i più rappresentativi concerti per strumento solista. Ci è sembrato dunque naturale interpretare il tema Oriente ed Occidente non solo in modo ideale, ma in modo fisico e tangibile, coinvolgendo nelle nostre serate solisti la cui nazionalità, sensibilità ed esperienza fossero legate a questi due universi solo apparentemente distanti. Vogliamo invece leggere il repertorio che abbiamo scelto come un punto di incontro universale, un luogo dove ritrovarsi a casa indipendentemente dalle proprie origini, certi che questo segnale sia fondamentale da veicolare attraverso la grande musica in una manifestazione così seguita e apprezzata. E sono particolarmente felice che a dirigere questo meraviglioso incontro dal podio sia Giampaolo Pretto, nostro nuovo Direttore musicale, con cui abbiamo lavorato insieme già per costruire questo evento e a cui auguro il più grande successo”.Michele Mo, Presidente e Direttore Artistico dell’Orchestra Filarmonica di Torino

Sul sito www.torinoclassicalmusic.it sarà possibile:

  • consultare, giorno per giorno, il programma del festival;
  • scaricare e leggere, anche sul proprio smartphone, le note descrittive della musica in programma;
  • seguire le presentazioni video delle singole composizioni (guide all’ascolto di ogni serata) realizzate con la collaborazione con Alberto Mattioli e Miriam Prandi;
  • interagire con l’esecuzione in corso attraverso l’hashtag #TOCLASSICA16 da utilizzare sui social network (Instagram, Twitter, Facebook, Google +, etc.)

La comunicazione e la creatività del Torino Classica Music Festival è stata affidata alla Coop. Sociale  IL MARGINE. Il disegno utilizzato per l’immagine guida è stato realizzato da Riccardo Mauro dell’area laboratori “AREALAB” e Officine A.L.MA  della stessa. Un modo per dimostrare come i soggetti che operano nel sociale sono parte attiva della vita culturale della città, dove la diversità è patrimonio comune e restituisce ricchezza in termini d’integrazione sociale e culturale, per un rinnovato senso di cittadinanza.

L’ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO è l’erede del complesso fondato alla fine dell’Ottocento da Toscanini, sotto la cui direzione vennero eseguite le prime assolute di Manon Lescaut e La bohème di Puccini. Direttori di fama internazionale si sono alternati alla sua guida e, dal 2007, Gianandrea Noseda ricopre il ruolo di Direttore musicale del Teatro Regio. Il Coro del Teatro Regio è diretto dal 2010 da Claudio Fenoglio. I complessi artistici del Regio si sono esibiti in tutta Europa, più volte in Cina e in Giappone, a San Pietroburgo, e, nel 2014, in un importante tour in Nord America. Nel 2016 il Teatro è stato ospite d’onore al 44° Hong Kong Festival; a Parigi e a Essen; ad agosto, sarà al prestigioso Savonlinna Opera Festival. Intensa l’attività discografica, sono disponibili in DVD le più interessanti produzioni delle ultime stagioni prodotte da Rai e Unitel Classica. Tra le incisioni discografiche più recenti, tutte dirette da Gianandrea Noseda, figurano cd per Deutsche Grammophon, Chandos e Warner.

L’ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI nacque nel 1994. I primi concerti furono diretti da Georges Prêtre e Giuseppe Sinopoli. Da allora all’organico originario si sono aggiunti molti fra i migliori strumentisti delle ultime generazioni. Dal novembre 2009 Juraj Valčuha è il Direttore principale. James Conlon sarà il nuovo Direttore principale a partire da ottobre 2016. Grazie alla presenza nei palinsesti radiofonici e televisivi, l’orchestra ha contribuito alla diffusione del grande repertorio sinfonico e delle pagine dell’avanguardia storica e contemporanea, ottenendo riconoscimenti artistici, editoriali e discografici. Accanto alle stagioni concertistiche e ai cicli speciali a Torino, l’OSN Rai è spesso ospite di importanti festival nazionali e internazionali e protagonista di prestigiosi appuntamenti istituzionali e di trasmissioni in mondovisione.

L’ORCHESTRA FILARMONICA DI TORINO dal 1993 realizza al Conservatorio di Torino una propria stagione sinfonica. Protagonisti di ogni concerto, concepito come un “evento speciale” che si sviluppa attorno a uno specifico tema, sono i grandi capolavori del periodo barocco e classico. Grande attenzione è dedicata anche alla musica contemporanea, spesso appositamente commissionata, e a brani di rara esecuzione. Da maggio 2016 Michele Mo riveste il ruolo di Direttore artistico, affiancato alla Direzione musicale da Giampaolo Pretto. L’Orchestra Filarmonica di Torino collabora con prestigiosi direttori e con solisti di fama internazionale, tenendo concerti in Italia e all’estero, ed è protagonista di numerosi festival, tra i quali MITO SettembreMusica. Ha inciso per Naxos, Claves, Victor, RS e Stradivarius ed è in corso di pubblicazione un cd per Decca con musiche di Azio Corghi.

LA FONDAZIONE ACADEMIA MONTIS REGALIS è un’istituzione piemontese impegnata da vent’anni nella diffusione della musica antica. Nel 1994 ha dato vita a un’orchestra barocca e classica con l’intento di promuovere il repertorio sei-settecentesco secondo criteri storici e con l’utilizzo di strumenti originali. È nata così l’Academia Montis Regalis, che fin dall’inizio della propria attività è stata diretta dai più importanti specialisti internazionali nel campo della musica antica e rappresenta oggi una realtà professionale tra le più apprezzate a livello nazionale e internazionale. Diretta stabilmente, da alcuni anni, da Alessandro De Marchi, l’Orchestra ha partecipato a importanti lavori discografici che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti in campo internazionale. Dal 2010 l’Academia Montis Regalis è il gruppo residente presso il prestigioso Festival Innsbrucker Festwochen dove ogni anno mette in scena un’opera barocca e realizza diversi progetti cameristici.

l Torino Classica Music Festival ha realizzato una media partnership con La Stampa.

 

TUTTI GLI APPUNTAMENTI SONO GRATUITI – Numero verde 800 329 329

Informazioni sul programma del Festival:

www.torinoclassicalmusic.it

E’ morta Laura Mancinelli, scrittrice e germanista che ci ha fatto amare il medioevo

mancinelliLaura Mancinelli, da tempo malata di sclerosi multipla, è scomparsa a 82 anni dopo aver dedicato al Medioevo tutta la vita sia come studiosa sia ambientandovi alcuni dei romanzi più famosi. Con “I dodici abati di Challant”, “I miracoli di Santa Odilia”, “Gli occhi dell’Imperatore”, “I tre cavalieri del Graal” e tanti altri romanzi storici  – cucendo trame invisibili, tra storia e invenzione — ci ha fatto conoscere il Medioevo, dando ai lettori l’incredibile sensazione  di vivere pienamente quell’epoca. Questi libri, insieme ai suoi gialli umoristici, raccontano la sua passione per la scrittura, con una vena speciale, ironica, leggera che traspare anche nella sua  autobiografia , “Andante con tenerezza “. Laura Mancinelli era nata a Udine il 18 dicembre 1933, ma fin da piccola si era trasferita a Torino con la sua famiglia. Ha insegnato letteratura tedesca medievale presso la Facoltà di Lettere dell’Università torinese ed è stata una fine traduttrice di testi classici della tradizione medievale germanica, come, per esempio, I Nibelunghi (1972) – tradotto su consiglio di Claudio Magris – e il Tristano di Gottfried von Strassburg (1985) e la storia della letteratura tedesca medievale dal titolo Da Carlo Magno a Lutero, pubblicata nel 1996 da Bollati Boringhieri. Prima di avere la docenza a Torino, insegnò anche Filologia Germanica all’Università di Sassari e ottenne la cattedra di Storia della lingua tedesca all’Università Ca’ Foscari, chiamata a Venezia dal germanista Ladislao Mittner a metà dagli anni ’70. Nel 1994 venne colpita dalla sclerosi multipla e costretta ad  abbandonare la docenza, continuando a dedicarsi, però, alla scrittura. La sua malattia invalidante non ne piegò la determinazione al punto che, quasi per sfida, intitolò “Il mistero della sedia rotelle” il primo romanzo che inaugurò la nuova serie di libri “gialli” che hanno come protagonista quella sorta di italianissimo “tenente Colombo” del capitano Florindo Flores. Laura Mancinelli, com’è stata ricordata sul “Corriere” da Isabella Bossi Fedrigotti, era “una piccola signora determinata, coltissima e spiritosa”. E ci mancherà molto.

 Marco Travaglini

Sul grande schermo questo weekend

it follows filmLe trame dei film  

A cura di Elio Rabbione

 


Alice attraverso lo specchio –
Fantastico. Regia di James Bobin, con Johnny Depp, AnneALICE FILM Hathaway, Mia Wasikowska e Helena Bonham Carter. Alice, attraversato uno specchio magico, si ritrova nel Sottomondo dove incontra gli amici di sempre, lo Stregatto, il Bianconiglio e il Cappellaio Matto, quest’ultimo del tutto in crisi avendo perso la sua “moltezza”. Mirana manderà Alice alla ricerca della Chronosphere, un oggetto metallico che regola il trascorrere del tempo. Dovrà salvare il Cappellaio prima dello scadere del tempo. Durata 108 minuti. (Uci)

 

American ultra – Azione. Regia di Nima Nourizadeh, con Jesse Eisenberg, Kristen Stewart e Connie Britton. Il giovane Mike vive la sua tranquilla esistenza di innamorato della sia Phoebe, commesso, di drogato e di illustratore di graphic novel. Sino al giorno in cui la Cia, sua vecchia datrice di lavoro, non lo riscopre e al ragazzo non resterà che riprendere in mano le idee e le armi di un tempo per sopravvivere. Durata 96 minuti. (Uci)

 

angry birds filmAngry Birds – Il film – Animazione. Regia di Fergal Reilly e Clay Keytis. Un’isola dove vi sono uccelli che quasi non sanno volare, tre di essi – il collerico Red, il velocissimo Chuck, l’esplosivo Bomb – vivono emarginati dal resto dei pennuti. Ma quando l’isola verrà invasa da una masnada di maiali verdi che la vorrebbero fare da padroni, non dovranno i tre dimostrare il loro coraggio e la disperata ricerca della salvezza comune? Durata 97 minuti. (Ideal, Massaua, Lux sala 2, The Space, Uci)

 

Cattivi vicini 2 – Commedia. Regia di Nicholas Stoller, con Zac Efron, Seth Rogen e Chloe Grace Moretz. Ai protagonisti del primo capitolo capitano dei nuovi vicini, se possibile ancor più fuori di testa di quelli antichi. In versione tutta femminile. Sono le fragorose componenti del Kappa Nu, alla guida del gruppo la sovreccitata Shelby ovvero Grace Moretz: non rimarrà che richiedere l’aiuto dell’ex vicino Teddy ovvero Efron se vorranno arginare gli eccessi delle spericolate ragazze. Durata 92 minuti. (Greenwich sala 2, Ideal, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

Conspirancy – Thriller. Regia di Shintaro Shimosawa, con Al Pacino, Anthony Hopkins e Josh Duhamel. Esempio di legal Thriller, l’opera prima di Shimosawa vede un giovane avvocato mettersi nei guai quando una ex fiamma gli offre le prove per affondare il manager di un importante gruppo farmaceutico (Hopkins). Ma di mezzo c’è anche il socio del suo stesso studio legale (Pacino). Durata 106 minuti. (Ambrosio sala 3, Uci)

 

gueros filmGueros – Drammatico. Regia di Alonso Ruizpalacios, con Tenoch Huerta, Ilse Salas e Sebastiàn Aguirre. A Città del Messico, alla fine del secolo scorso. Il giovane Tomàs spinge il fratello Federico a correre in ospedale non appena viene a sapere che quello che da sempre è il suo cantante preferito, Epigmenio Cruz, è in fin di vita. Ma non appena arrivati, scoprono che l’uomo è scomparso. Con l’amico Santos e con la giovane e ribelle Ana, antico amore di Federico, inizieranno un’avventura attraverso il Messico alla ricerca del loro idolo. Miglior opera prima al Festival di Berlino di due anni fa, un viaggio di formazione, di ribellione, di giovinezza. Durata 106 minuti. (Centrale v.o.)

 

it follows filmIt follows – Horror. Regia di David Robert Mitchell, con Maika Monroe, Jake Weary e Daniel Zovatto. “Per la lucidità con cui elabora uno schema classico del genere horror, offrendo una scansione psicologica del tema della fine dell’adolescenza che si connota come riflessione sui sensi di colpa nutriti dalla società. In un’opera marcata da una struttura ad altissima tensione…”: così si esprime il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani nella propria segnalazione. Un film da non perdere, specialmente per gli amanti del genere. Girato con appena due milioni di dollari, il film ha portato anche in primo piano il nome della protagonista: lei è la giovane Jay, in una Detroit notturna e piena di pericoli, che all’improvviso si ritrova legata a una sedia, nell’oscurità di un capanno. Il ragazzo con cui ha appena fatto sesso le confessa che una “cosa” si è impossessata di lei, una creatura del male che le si potrà presentare sotto le più diverse apparenze, un famigliare, un individuo incrociato tra la folla, un conoscente fidato. Durata 100 minuti. (Massaua, Classico, Ideal, The Space, Uci)

 

DRAGON FILMDragon Blade – La battaglia degli imperi – Avventura. Regia di Daniel Lee, con John Cusack, Adrien Brody e Jackie Chan. Quando la Cina e la Roma degli imperatori s’incontrano. Chiedendo perdono per gli ingredienti storici che vacillano quando non rovinano al suolo più che ignominiosamente, siamo nel 48 a.C. e il generale romano Lucio si presenta al potente Huo An: ha il compito di proteggere il giovane Publio dal fratello maggiore Tiberio assetato di potere. Tra i due uomini nasce un’amicizia che li farà contrastare insieme l’assalitore. Durata 101 minuti. (Uci)

 

Julieta – Drammatico. Regia di Pedro Almodovar, con Adriana Ugarte e Emma Suarèz. L’autore di “Volver” ha tratto il suo ultimo film, presentato in concorso a Cannes ma che la regia non ha considerato nella attribuzione dei premi finali, da alcuni racconti di Alice Munro. Una madre, in una lunga lettera indirizzata ad una figlia che non vede da anni, ricorda i momenti salienti della sua vita. Durata 99 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, Greenwich sala 1)

In nome di mia figlia – Drammatico. Regia di Vincent Garenq, con Daniel Auteuil e Sebastien Koch. Tratto da una storia vera. La figlia quattordicenne di André muore mentre è in vacanza in Germania con la madre e il patrigno. L’atteggiamento di quest’ultimo e i dubbi sorti durante l’autopsia spingono André a credere che l’uomo che ha preso il suo posto non sia estraneo a quella morte. Durata 87 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Kiki e i segreti del sesso – Commedia. Regia di Paco Leòn, con Natalia de Molina, Alex Garcia, Silvia Rey, Paco Leòn e Ana Katz. Remake di un film australiano, “Kiki” narra cinque storie intorno a incredibili vicende di feticismo. C’è chi conosce l’orgasmo quando viene rapinata, una moglie cerca il marito solo quando questi è in lacrime, un chirurgo si sente soddisfatto della moglie solo quando dorme, c’è chi si sente appagata solo sfiorando tessuti di seta, c’è chi cerca una soluzione che vivacemente soddisfi più di due persone. Si ride e ci s’interroga, parecchio, e non sai se debba prevalere più un’immancabile tristezza del divertimento a fior di pelle. Durata 102 minuti. (Lux sala 2, Uci)

 

My bakery in Brooklin – Commedia. Regia di Gustavo Ron, con Aimee Teergarden e Krystal Rodriguez. Due cugine, legate tra loro sin dall’infanzia, ereditano da una vecchia zia una avviatissima pasticceria nel cuore di Brooklyn. L’una però vorrebbe apportarvi cambiamenti, l’altra lasciarla così com’è. Dovranno rinunciare a dividere il negozio letteralmente in due quando le nuove trasformazioni del quartiere metteranno in pericolo l’esistenza dello stesso esercizio. Durata 100 minuti. (Uci)

MOTHER FILM

Mother’s day – Commedia. Regia di Garry Marshall, con Jennifer Aniston, Kate Hudson e Julia Roberts. Dall’acclamato regista di “Pretty woman” e “Capodanno a New York” un film dedicato alle donne, o meglio alle mamme, nei giorni che precedono la loro festa annuale. Commedia corale: c’è la madre divorziata con figli cui non va proprio giù il nuovo matrimonio dell’ex, c’è chi va alla ricerca della propria vera madre, c’è chi deve risolvere i rapporti conflittuali con il proprio figlio, c’è anche il padre che deve rivestire le vesti di madre e badare alle due figlie adolescenti, c’è la figlia già cresciuta che riscopre il proprio rapporto con la madre non più giovanissima. Durata 118 minuti. (Greenwich sala 2, Reposi, The Space, Uci)

 

Now you see me 2 – Azione. Regia di Jon Chu, con Mark Ruffalo, Jesse Eisenberg, Daniel Radcliffe, Woody Harrelson, Michael Caine. Considerato il successo planetario della prima puntata, produttori e attori (davvero un bel gruppo!) si sono messi alla confezione di questa seconda che promette bene anzi benissimo: e ne hanno in cantiere una terza. Qui i Quattro Cavalieri illusionisti sono obbligati a lottare contro un tycoon della tecnologia (Radcliffe) che li minaccia e, quel che è più, fa di tutto per rovinarne la reputazione. La carta vincente non potrà che essere una esibizione di cui nessuno ha mai visto l’eguale. Durata 115 minuti. (Ideal, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

pazza gioia filmLa pazza gioia – Commedia drammatica. Regia di Paolo Virzì, con Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti, Tommaso Ragno e Marco Messeri. “Clinicamente pazze”, Beatrice Morandini Valdirana e Donatella Morelli sono ospiti di Villa Biondi, un centro per malattie mentali sulle colline pistoiesi, l’una egocentrica e logorroica, l’altra tatuatissima e fragile, solitaria, cui la legge ha tolto il figlio per affidarlo in adozione ad una coppia. Nonostante le diversità che le dividono, le due donne fanno amicizia, sentono il bisogno l’una dell’altra, fuggono, vivono appieno “una breve vacanza”, provano a inseguire una vita nuova sul filo sottile della “loro” normalità. Grande successo alla Quinzaine di Cannes per le interpreti e per l’autore del “Capitale umano”. Durata 118 minuti. (Ambrosio sala 2, Due Giardini sala Nirvana)

 

Perfetti sconosciuti – Commedia. Regia di Paolo Genovese, con Marco Giallini,   Edoardo Leo, Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston, Kasia Smutniak, Alba Rohrwacher. Una cena tra amici, l’appuntamento è per un’eclisse di luna, la padrona di casa decide di mettere tutti i cellulari sul tavolo e di rispondere a telefonate e sms senza che nessuno nasconda qualcosa a nessuno. Un gioco pericoloso, di inevitabili confessioni, che verrebbe a sconquassare le vite che ognuno di noi possiede, quella pubblica, quella privata e, soprattutto, quella segreta. Alla fine della serata, torneranno ancora i conti come quando ci siamo messi a tavola? Durata 97 minuti. (Lux sala 1)

 

Il piano di Maggie – Commedia. Regia di Rebecca Miller, con Greta Gerwig, Ethan Hawke e Julianne Moore. A Maggie, bella ragazza e colta, ma tremendamente ansiosa di essere madre, non resta appunto che cercare qualcuno che le metta a disposizione il proprio seme. Ancora un ma: ma nel frattempo s’innamora di un intellò newyorkese con moglie e figli, ricambiata. Ma (ancora un altro) se poi nasce una bella bimba e l’intellò sente nuovamente il campanello del desiderio delle moglie, donna intelligente e di raro fascino? Maggie, appunto, ha un piano: perché le due donne non potrebbero allearsi per rimettere ogni cosa al proprio posto? Durata 98 minuti. (Centrale v.o., Eliseo grande, F.lli Marx sala Groucho, Greenwich sala 3)

 press folm

Press – Commedia. Regia di Paolo Bertino e Alessandro Isetta, con Mario Acampa. La storia di Maurizio, dipendente come il suo cameraman Luca della emittente regionale Rete Unita 2 che pensa a tagli di personale. In un clima di incertezze aziendali, il giovane giornalista “ritocca” i fatti di cui deve dare notizia, li accresce o li sminuisce, li falsa. Mentre l’idea del licenziamento si fa sempre più concreta, Maurizio decide di inventarsi l’ultima notizia, sconcertante, imprevedibile, che dovrà inevitabilmente fare parlare di sé. Interamente girato a Torino. Durata 90 minuti. (Due Giardini sala Ombrereste, F.lli Marx sala Chico)

 

Ratchet e Clanck – il film – Animazione. Regia di Serica Cleland e Kevin Munroe. Meccanico il primo, fidato robot il secondo, entrambi impegnati nella lotta contro il cattivo di turno, l’alieno Drek, che vorrebbe distruggere ogni pianeta della galassia per poterne costruire una soltanto, esclusivamente per la propria razza. Durata 94 minuti. (Uci)

 

Tartarughe Ninja – Fuori dall’ombra – Fantasy. Regia di Dave Green, con Alan Ritchson, Megan Fox e Jeremy Howard. Il Clan del Piede riesce a far evadere il proprio capo, Shredder, che, una volta teletrasportato in una dimensione spazio-temporale parallela, su cui impera Krung. Shredder cercherà collaborazioni per aiutare costui a conquistare il mondo. Anche alle Tartarughe toccherà trovare degli amici se vorranno scongiurare il pericolo che sta per colpire tutti quanti. Durata 112 minuti. (Ideal, Lux sala 3, Massaua, Reposi, The Space, Uci)

 

The conjuring – Il caso Enfield – Regia di James Wan, con Patrick Wilson e Vera Farmiga. Nella Londra degli anni Settanta, Ed e Lorraine Warren, ricercatori del paranormale, se la devono vedere con presenze demoniache che infestano la casa in cui abita una madre single divorziata con i suoi quattro figli, tra i sette e i tredici anni: sarà Janet di undici anni quella che vedrà la propria vita davvero in pericolo. Durata 133 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

nice filmThe Nice Guys – Azione. Regia di Shane Black, con Russell Crowe e Ryan Gosling. Dirige l’inventore della saga “Arma letale”, star Gibson e Glover. Per l’occasione, i due guys sono, nella Los Angeles degli anni Settanta, un investigatore privato, alcolizzato e padre single della tredicenne Holly, e un detective molto sui generis, costretti ad allearsi dal momento che hanno qualche faccenda poco pulita da sbrigare e soprattutto perché qualcuno li vuole morti. Durata 116 minuti. (Uci)

 

The Zero Theorem – Fantascienza. Regia di Terry Gilliam, con Christoph Waltz, Melanie Thierry e David Thewlis. Nella mente visionaria di Gilliam trova posto il geniale Qohen, cui è affidato il compito di trovare l’algoritmo del titolo, ovvero quello che dovrebbe dare una spiegazione all’assurdità del mondo, da parte delle corporazioni che lo dominano. Il film arriva solo oggi sugli schermi, in piena calura estiva, era stato uno dei titoli più apprezzati a Venezia 2013. Durata 106 minuti. (Centrale v.o., F.lli Marx sala Harpo, Massimo sala 1, Uci)

 

Tokio Love Hotel – Drammatico. Regia di Ryuishi Hiromi, con Sometani Shota. Storie ambientate nel quartiere a luci rosse di Tokio, Kabulicho, in un alberghetto che riceve coppie in circa di un’ora di avventure. Giovanissime che si innamorano del loro cliente, governanti che scontano lì la loro pena, factotum che mentono e che scoprono che molti altri come lui mentono, il fidanzato che non sa spiegarsi come mai la propria ragazza abbia potuto mettere da parte tanto denaro in così poco tempo, l’ex innamorato che ritrova la ragazza di un tempo tra le ospiti del bordello, poliziotti in cerca di passione e di manette rosa… L’erotismo nipponico visto e analizzato sotto diversissime prospettive. Durata 135 minuti. (Massimo 2)

 toxic film

Toxic Jungle – Drammatico. Regia di Gianfranco Quattrini, con Emiliano Carrozzone e Roberto Granados. Un viaggio lungo il Rio delle Amazzoni, in mezzo alle sue foreste, ad opera dell’ormai anziano Diamond Santoro, star del rock ormai ritiratosi dalla scena in seguito alla scomparsa del fratello Niki, alla ricerca di uno sciamano guaritore, lo stesso presso il quale il ragazzo prima di morire avrebbe desiderato recarsi per sfuggire alle proprie paure e ai propri incubi. Durata 87 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse)

 

Tutti vogliono qualcosa – Commedia. Regia di Richard Linklater, con Blake Jenner, Zoey Deutch e Ryan Guzman. Negli anni Ottanta, un gruppo di matricole del college, pure accaniti giocatori di baseball, tentano di farsi strada in un momento pericoloso che li porta all’età adulta. Durata 116 minuti. (Greenwich sala 2)

 

L’uomo che vide l’infinito – Drammatico. Regia di Matt Brown, con Jeremy Irons e Dev Patel. Ai primi del Novecento, nelle aule di Cambridge, l’amicizia che nasce tra un giovane genio della matematica, di origine indiana, e un maturo professore. Un’amicizia e una collaborazione tra studiosi che saranno capaci di superare molti pregiudizi. Durata 108 minuti. (Ambrosio sala 1, Eliseo rosso, Reposi)

 

Warcraft – L’inizio – Fantasy. Regia di Duncan Jones, con Paula Patton e Travis Rimmel. Il regno di Azeroth vive in pace da molti anni ma un bel giorno deve difendersi da terribili invasori: sono gli Orchi, provenienti da una terra agonizzante e pronti a colonizzare un nuovo mondo che li possa accogliere. Su due fronti opposti, due eroi a combattere per le loro famiglie e per le loro terre. Durata 123 minuti. (The Space, Uci)

Festival di chitarra classica alla XVI edizione

chitarra classicaIl festival, organizzato dal Centro di Cooperazione Culturale e diretto dal M° Giorgio Mirto, propone da 16 anni di concerti intimi e poetici dove la chitarra classica è assoluta protagonista, insieme a esecutori e compositori di fama internazionale

Torna a Luglio nella Città Metropolitana di Torino, una delle più affermate rassegne di chitarra classica e contemporanea nel panorama europeo, che unisce la qualità creativa ed esecutiva degli artisti provenienti da tutto il mondo e i luoghi storici ed evocativi del Piemonte, creando una sinergia virtuosa tra le diverse espressioni della musica internazionale e la valorizzazione del potenziale locale dei nostri territori.

I primi concerti saranno domenica 10 luglio ad Avigliana presso la Chiesa di Santa Croce, lunedì 11 a Manta (CN) e martedì 12 luglio a San Pietro in Vincoli a Torino con il DUO BRAGAL (Romania), formato da Roxana Morcosanu (chitarra) e Carolina Smocov (flauto) che eseguirà brani tratti dal repertorio di Bela Bartok.

Sabato 16 luglio alle 18.30 presso San Pietro in Vincoli arriva il primo di una serie di appuntamenti imperdibili, con KAZUHITO E KOYUMI YAMASHITA (Giappone), concerto realizzato in collaborazione con il Torino Classic Music Festival e sotto il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone in Italia. Yamashita è uno dei grandi maestri della chitarra classica, un esecutore quasi avvolto nel mito per le sue esecuzioni storiche di Bach e di Mussorgski (Quadri di un’esposizione). Per Six Ways il duo formato dal grande chitarrista giapponese e dalla figlia Koyumi eseguirà un programma tutto incentrato sul chitarrista e compositore spagnolo Fernando Sor.

Dal Giappone si passa al Galles con DYLAN FOWLER (Galles), amico affezionato della rassegna con la sua terza presenza in 16 anni di storia, che si esibirà Martedì 19 luglio alle 21.15 a Torino e mercoledì 20 luglio, sempre in orario serale, a Moncalieri, ospite della MOM Orchestra, con brani originali composti dallo stesso Fowler, evocativi della tradizione gaelica.

Il 26 luglio sarà la volta di ENRICO NEGRO (Italia), chitarrista e compositore “di casa”, che presenta il suo nuovo disco La memoria dell’acqua, fra brani originali composti dallo steso Negro e rivisitazioni e trascrizioni di musiche della tradizione popolare.

Giovani Talenti

Anche quest’anno Six Ways ospita una serie di giovani talenti che apriranno i concerti dei grandi maestri internazionali. Saranno 4 i giovani selezionati dal Conservatorio G. Verdi di Torino chiamati ad esibirsi con brevi esecuzioni, anche per testimoniare la vitalità del movimento chitarristico del nostro territorio.

Sezione OFF

Molti i concerti OFF che anche quest’anno accompagneranno i concerti più puramente “classici”, allargando la rassegna anche da un punto di vista temporale, da luglio a ottobre.Si parte il 15 e 16 luglio a Moncenisio, in collaborazione con la Fondazione Dravelli all’interno del programma Torino e Le Alpi della Compagnia di San Paolo, con Enrico Negro (15 luglio ore 21.00 presso la Chiesa di San Giorgio a Moncensio) e con Aer Mundis – ospite il violinista italo-argentinoLautaro Acosta (16 luglio ore 21.00 in Piazza del Municipio a Moncensio) per arrivare a ottobre con una Maratona Creativa in altura tutta dedicata alla musica, ideale conclusione della XVI edizione della rassegna.

Il programma 2016

Domenica 10/7, ore

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18.30DUO BRAGAL
Chiesa di Santa Croce, Piazza Conte Rosso – Avigliana (TO)

Lunedì 11/7, ore 21.00

DUO BRAGAL

Chiesa di Santa Maria del Monastero, Via Rivoira – Manta (CN)

Martedì 12/7, ore 21.00

DUO BRAGAL

San Pietro in Vincoli, Via San Pietro in Vincoli 28 – Torino

Introduce: CRISTIANO ARATA (M° Dora Filippone) del Conservatorio G. Verdi di Torino

 

Venerdì 15/7, ore 21.00

ENRICO NEGRO

Chiesa di San Giorgio, Ruà Trieste 15 – Moncenisio (TO)

 

Sabato 16/7, ore 21.00

Six Ways OFF

AER MUNDIS con Lautaro Acosta (violino)

Piazza del Municipio – Moncenisio (TO)

Sabato 16/7, ore 18.00

KAZUHITO E KOYUMI YAMASHITA

San Pietro in Vincoli, Via San Pietro in Vincoli 28  – Torino

Introduce: CELESTE VEGLIA (M° Paolo Garganese) del Conservatorio G. Verdi di Torino

In collaborazione con Torino Classical Music Festival – Musica alle Corti

Domenica 17/7, ore

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17.30Six Ways OFF
GIANNI BISSACA in Sul Fondo (chitarra e voce)

Reading (chitarra e voce) tratto da Se questo è un uomo di Primo Levi

Chiesa di Santa Croce, Piazza Conte Rosso – Avigliana (TO)

 

Martedì 19/7, ore 21.00

DYLAN FOWLER

San Pietro in Vincoli, Via San Pietro in Vincoli 28  – Torino

Introduce: DANIELE LIGIOS (M° Dora Filippone) del Conservatorio G. Verdi di Torino

 

Mercoledì 20/7, ore 21.00

DYLAN FOWLER – ospite: MOM Orchestra.

Piazza Vittorio Emanuele II – Moncalieri (TO)

Giovedì 21/7, ore 21.00

DYLAN FOWLER

Castello della Manta, Sala delle Grottesche, Via De Rege Thesauro 5 – Manta (CN)

In collaborazione con il FAI – Fondo Ambiente Italiano

Martedì 26/7, ore 21.00

ENRICO NEGRO

San Pietro in Vincoli, Via San Pietro in Vincoli 28  – Torino

Introduce: CRISTIAN FAZARI (M° Paolo Garganese) del Conservatorio G. Verdi di Torino.

INFO

Tutti i concerti sono a ingresso gratuito

Info su www.sixways.it

​ – Tel. 3939932849​

Pagina facebook: www.facebook.com/sixwayschitarristicaint

Profilo instagram: www.intagram.com/sixways_chitarristica

Six Ways – Chitarristica Internazionale

A cura del Centro di Cooperazione Culturale

Al via l’asta del Design da Sant’Agostino

Molti i nomi di spicco del design proposti tra cui Gio’ Ponti e Seguso

 SANTAGOSTINO PONTI

Si svolge oggi, presso la Casa d’Aste Sant’Agostino, in corso Tassoni 56, alle 16 e alle 21, la 137esima asta sul design, uno dei fiori all’occhiello della Casa d’Aste fondata nel lontano 1969 da Pier Carioggia e, dopo la sua recente scomparsa, ereditata dai figli Claudio e Vanessa. La Casa d’asta, che vanta anche un canale web e TV, è specializzata nei dipinti dell’ Otto e Novecento, anche se da anni ha implementato il settore dei gioielli e degli orologi, introducendo anche il design e le arti decorative del Novecento.

La Sant’Agostino ha anche proposto quest’anno un’asta dedicata alle auto d’epoca, che ha rappresentato un omaggio alla tradizione industriale torinese, oltre che un appassionante ritrovo per gli amanti delle vetture classiche. Si è partiti dalle 20 mila euro di base di una Porsche 914 per giungere alle 430 mila della Lancia Stratos Gruppo 4, modello risalente al ’76 e mai battutoin Italia.

Nell’asta di oggi verranno battuti oggetti di design di grande pregio, quali bottiglie e vasetti portacipria in vetro soffiato lavorato a teochon di Seguso, risalenti agli anni Cinquanta, vasi in vetro trasparente sempre degli anni Cinquanta di Barovier e Toso, poltrone in velluto imbottito a sostegni in legno della produzione Casa& Giardino degli anni Quaranta. Non mancheranno esemplari di splendidi lampadari in vetro di murano composti da sfere in vetro soffiato, con all’interno elementi a foglie e fiori, in vetro trasparente, risalenti agli anni Trenta, e realizzati da Seguso. Per gli amanti dei mobili bar saranno all’asta anche alcuni esemplari, tra cui un Osvaldo Borsani realizzato negli anni Quaranta. In un’asta di pregio come quella promossa dalla Sant’Agostino non poteva mancare un nome di eccellenza del design italiano come Gio’ Ponti, di cui verranno battute coppie di poltrone rivestite in tessuto, della produzione Casa & Giardino, risalenti agli anni Quaranta. Non mancheranno neanche esemplari di Cesare Lacca, quali tavolini in legno verniciati a ottone, risalenti agli anni Cinquanta, lampade e lampadari muranesi e lampade da terra con elementi di vetro realizzati da Barovier negli anni Quaranta.

I compratori delle aste della Sant’Agostino non sono solo italiani, ma sono stati presenti anche rilanci superiore a dieci volte la base d’asta a Londra, Berlino, Parigi e New York. Infatti il sito web della Sant’Agostino offre la possibilità a clienti di tutto il mondo di partecipare in simultanea e in diretta alle aste. La casa d Aste offre anche ai propri clienti il Canale Arte, un canale televisivo in onda 24 ore a giorno e 7 giorni su 7, al numero 98 del digitale terrestre su tutto il Piemonte, capace di proprre documentari d’arte, reportage di fiere e mostre, oltre alla diretta delle aste. La casa d Aste Sant’Agostino fornisce anche un servizio gratuito di esame degli oggetti e di valutazione del prezzo di vendita all’asta alle persone che portano i oggetti in vendita. È consigliabile fissare un appuntamento, telefonando allo 011/437770.

Mara Martellotta

 

 

“Tempesta 1944-45. Nino racconta la Resistenza di Mario Costa”

Sabato 9 luglio  andrà in scena a Oulx

gobetti costa 2

Sabato 9 luglio, alle 16.00, al Jardin d’la Tour di Oulx andrà in scena lo spettacolo teatrale “ Tempesta 1944-45. Nino racconta la Resistenza di Mario Costa”. La pièce teatrale è un libero adattamento di Marco Gobetti e Beppe Turletti dal volume “Tempesta – (1939-1945) – Poesie Piemonteise” e da altre opere di Nino Costa, con riferimenti a testimonianze e dichiarazioni rilasciate da Cesare Alvazzi Del Frate, comandante partigiano nella 41° Divisione Val Chisone Brigata Assetta al quale, in occasione del suo novantesimo compleanno, sarà dedicata la replica. Larecitazione sarà di Marco Gobetti, con musica e canto dal vivo di Beppe Turletti , l’allestimento di Simona Gallo  che Gobetti e  Turletti dirige alo spettacolo. Mario Costa, partigiano in Val Chisone e il 2 agosto 1944 assaltò, armato di bombe a mano, un fortino occupato dal nemico durante la tremenda battaglia sul monte Génévris, nel territorio di Pragelato: colpito alla fronte, morì sul colpo, all’età di 19 anni. Nino Costa, poeta, fra i maggiori esponenti della letteratura piemontese, nell’ultima sua raccolta, “Tempesta”, evocò la seconda guerra mondiale, con l’interruzione della pace, il crollo delle illusioni e le speranze tradite; la paura durante i bombardamenti, la risorsa – per lui preziosa – della fede di fronte al pericolo e alle avversità, l’antifascismo e la nascita della Resistenza. Sino alla morte in combattimento del figlio Mario, che con la sua benedizione era diventato partigiano. Il poeta, con intenso lirismo, esprime il proprio dramma, calandolo però nella tragedia collettiva che aveva colpito milioni di persone. Nel suo essere irreparabilmente sopraffatto dal dolore, trova infatti la forza per raccontare la speranza restituita e la libertà conquistata. Morirà poco dopo suo figlio, nel novembre del ’45, non ancora sessantenne. Nino e Mario Costa sono seppelliti uno accanto all’altro nel cimitero di Ciriè.La drammaturgia dello spettacolo “Tempesta 1944-45 | Nino racconta la Resistenza di Mario Costa” fa leva sull’aspetto “popolare alto” della poesia di Nino Costa, valorizzandone la musicalità originale e non convenzionale della lingua. Si tratta di una ricerca sull’uso contemporaneo della lingua piemontese,  anche tramite il meccanismo della traduzione, variamente declinata attraverso la recitazione, la musica, il canto e l’utilizzo dell’immagine; un mix che favorisce tra l’altro la comprensione anche a chi non conosce il dialetto. I versi del poeta, provenienti soprattutto dalla raccolta “Tempesta”, sono alternati alla narrazione in italiano della guerra e della Resistenza; fondamentale, nella costruzione del testo, la diretta testimonianza del comandante Alvazzi, che fu partigiano in Val Chisone e che conobbe sia Mario che Nino Costa. Lo spettacolo, sulle scene da un paio d’anni con successo, è stato promosso all’epoca dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte  e realizzato dall’Associazione culturale Compagnia Marco Gobetti in collaborazione con l’editore Viglongo , la Fondazione Teatro Ragazzi e la collaborazione del Centro Studi Piemontesi – Ca dë Studi Piemontèis, Istituto per i Beni Marionettistici e il Teatro Popolare, Savej – Fundassiun Cultüral Piemunteisa.

Marco Travaglini