CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 640

Cuore

Con che forza mi salverò

Quale inganno mai mi farò bastare dove andrò

In quale abbraccio mi perderò

Per pagare poi tutta la mia colpa

Di amare chi non ho

Non so guarire e non so morire senza te”

Molti estimatori storici di Venditti si incazzarono non poco quando l’Antonello Nazionale ci mostrò senza riserva alcuna il suo “Cuore”. Era luglio 1984: gli anni della contestazione erano ormai un lontanissimo ricordo, erano bensì gli anni degli eccessi e della mondanità, di Craxi e di Reagan. Anche la musica di consumo subiva una radicale trasformazione: se dal punto di vista compositivo la struttura musicale si semplificava privilegiando il trasporto emozionale e ritmico, nella strumentazione entravano prepotentemente novità assolute come il sintetizzatore programmabile fairlight, le batterie elettroniche Linn e Simmons ed il missaggio digitale. Il tutto si mescolava insieme per creare un suono corposo, patinato, limpido, morbido e potente nel contempo, di una pulizia e freschezza mai sentiti prima e di cui Peter Gabriel ne era stato il più noto precursore. “Cuore” musicalmente è tutto questo: nonostante abbia compiuto più di 23 anni, non suona affatto vecchio, tutt’altro! Ed è evidente la frattura netta rispetto al precedente “Sotto la pioggia” (1982) che, al confronto, sembra molto più datato dei soli due anni che lo separa dal lavoro in questione. Ma Antonello, che vuole dirci con “con che cuore”? Colonna sonora del film di Pieraccioni “il paradiso all’improvviso”, questo brano ha il sapore dell’impossibile, dell’amore che non riesce a realizzarsi e della disperazione figlia di quella consapevolezza che scorre nelle vene di colui che lo vorrebbe ma non può…almeno per ora…o forse per sempre. Gabriel Garcia Marquez diceva:” Il peggior modo di sentire la mancanza di qualcuno è esserci seduto accanto e sapere che non l’avrai mai.” Ieri l’ho ascoltato almeno sedici volte e, nonostante non apprezzi troppo la vocalità di Venditti, ogni volta ne ho palpato la disperazione, mi ha fatto tremare.

“Con che cuore mi lasci qui

Questo mondo ormai corre ed io non ho velocità

Dimmi a quale fede mi stringerò

Se non resta più niente in questa vita

E che rimorsi avrò

Non so guarire e non so morire senza te”

Quale inganno mai mi farò bastare dove andrò?

Questa è la mia frase preferita…penso a quante persone fingono felicità, fingono allegria…fingono senza sapere che fingere e/o nascondere i sentimenti è come tentare un bluff giocando a poker con Dio. È uno strano dolore… Morire di nostalgia per qualcosa che non vivrai mai. Buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=CfxOsYQ0b3c

Chiara De Carlo

***

Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio! Scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

 

***

 

 

I conflitti dimenticati

Giovedì 8 novembre

Continuano gli incontri, occasione di confronto e dibattito sull’attualità, programmati a corollario di World Press Photo, la mostra internazionale di fotogiornalismo portata a Torino dall’ Associazione C.I.ME. – Culture e Identità Mediterranee (con il patrocinio della Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Stampa Subalpina, Centro Giornalistico Pestelli e Lettera Ventitré) e ospitata, fino a domenica 18 novembre, negli spazi dell’ex-Borsa Valori di via San Francesco da Paola 22. Giovedì 8 novembre alle 18,30 con ingresso libero si dibatte de: I conflitti dimenticati. Quelli passati, ma ancora troppo vicini per essere realmente risolti, e quelli in corso ma troppo lontani dai nostri occhi. I casi del Kosovo e del Sud Sudan“. A relazionare saranno Daniele Marchi della ”Fondazione Alexander Langer” di Bolzano, Ilaria Blangetti, giornalista professionista cuneese del collettivo “Seedspictures” e poi Luca Prestia e Francesco Doglio, fotogiornalisti anche loro del collettivo “Seedspictures”; moderatore, Stefano Tallia, giornalista Rai e segretario della Stampa Subalpina, da sempre sensibile a queste tematiche. Il collettivo “Seedspictures” parlerà del reportage realizzato in Kosovo in occasione del decennale dell’autoproclamata indipendenza dalla Serbia, festeggiato il 17 febbraio 2018. Un viaggio all’interno di un Paese ancora pieno di contraddizioni, tra le speranze dei suoi giovani e le difficoltà di un passato ancora troppo vicino. Un “neonato”, come recita il monumento più famoso del Paese, alla ricerca di un’identità e di un futuro meno incerto.  Il collettivo presenterà anche un estratto della mostra “Kosovo 2008-2018. Il Paese intrappolato” che verrà inaugurata a Cuneo, a Palazzo Santa Croce, il prossimo 13 novembre e sarà visitabile dal 16 dello stesso mese fino al 9 dicembre (venerdì, sabato e domenica, dalle 17 alle 19). Daniele Marchi della “Fondazione Alexander Langer” richiamerà invece l’attenzione sul Sud Sudan dove ha trascorso un lungo periodo con “Nonviolent Peaceforce”, occupandosi di sviluppare strategie di protezione non violenta assieme alle comunità locali in un Paese che, come nel caso di tanti altri appartenenti al continente africano (ma non solo) e martoriati da conflitti senza fine, non rientra quasi mai nei dibattiti pubblici in Italia.

g.m.

Foto
– Francesco Doglio: Il monumento “Newborn” di Pristina
– “World Press Photo” nel Salone dell’ex-Borsa Valori di Torino

 

I poeti non muoiono mai

FINO ALL’11 NOVEMBRE

La città di Chieri aspettava, e meritava, da tempo questa mostra: la prima congiunta delle opere di Cesare e Luigi “Vigin” Roccati, un figlio e un padre, entrambi chieresi doc. Entrambi legati a doppio filo all’amore intenso per la gente e per il Paese dell’anima – quello delle radici, che per una vita ti porti addosso e ti nutre mente e cuore, ovunque tu sia in giro per il mondo – insieme a un talento e a una passione per l’arte, così forti da trasformarti in funambolico giocoliere di quotidiane realtà che, nel segno e nel colore, trovano voci di pura autentica poesia. Promossa, a dieci anni dalla morte di Cesare (2008) e a cinquanta da quella del padre Luigi (1967), dall’Associazione Cesare e Luigi “Vigin” Roccati, in collaborazione con il Comune di Chieri e la curatela di Olga Gambari, la rassegna è ospitata fino all’11 novembre all’Imbiancheria del Vajro e ha un titolo bellissimo, di quelli che più veri non si può: “I poeti non muoiono mai”. Essi, infatti, lasciano sempre intorno a noi un paio d’ali di scorta (la parola, il gesto, il colore) per insegnarci a seguirne in volo il cammino e le suggestioni infinite della creatività. Come ci conferma la rassegna dedicata a Cesare e a “Vigin”, in quelle oltre sessanta opere di pittura e scultura (alcune inedite appartenenti a collezionisti privati, insieme a documenti storici e a fotografie) che rappresentano un significativo percorso narrativo fra temi, poetiche e atmosfere assolutamente impermeabili allo scorrere tempo. Classe ’42, giornalista “di razza”, fondatore giovanissimo di “Cronache Chieresi”, in redazione dal ’68 a “La Gazzetta del Popolo” (dove guida l’esperienza unica dell’autogestione) e dal ’76 al 2001 caporedattore Economia a “La Stampa” (dove insegna a trasformare “i numeri– parole dell’amico don Ciotti – nella carne delle persone”), Cesare Roccati ritorna da pensionato alle sue antiche colline di Castelnuovo Don Bosco, per modellare legno da dipingere, assemblato in geometriche, essenziali e coloratissime strutture in cui fantasia, spirito intuitivo ed egregia giocosa manualità danno il via ad un’avventura artistica presa al volo e non più abbandonata, dedicandosi ad essa con la stessa dedizione profusa nell’attività giornalistica. Instancabile nell’inventarsi improbabili soggetti pescati in altrettanto improbabili cilindri magici che, alla fin fine, non escludono mai riferimenti oggettivi alla realtà quotidiana. Ai temi, ai suoni, ai contorni paesistici e alla pacata lievità delle sue colline modellate in ere remote da infiniti straordinari oceani d’acqua. Soggetti e cifre stilistiche che sono ben altro dal più “tradizionale” impianto figurativo espresso dai dipinti del padre Luigi, classe 1906, pittore, archeologo, poeta e “ristoratore” di quel famoso “Caffè della Stazione”, crocevia di personalità e storie di varia umanità nella Chieri degli Anni ’40 e ’50, dove diventa amico e frequenta giornalisti, intellettuali, imprenditori e artisti che non poco ne segnano il cammino culturale e artistico. Giorgio Bocca scrive su di lui ne “Il Provinciale”; suoi primi mentori in pittura sono padre Angelico Pistarino, frate domenicano, pittore ancor prima di prendere i voti e amico di Felice Casorati, e Lidio Ajmone, biellese ma operante per anni ad Andezeno e allievo all’Accademia Albertina di Vittorio Cavalleri. Da quest’ultimo, e indirettamente da Cavalleri, Luigi apprende in particolare il gusto del “ritratto” di disinvolta scioltezza cromatica pur nella rigorosa e morbida compostezza dei tratti che assumono contorni di più marcata e composita strutturazione nei soggetti e nelle architetture di paesaggio. Prima mostra nel ’44 in Palazzo Balbiano a Chieri; ne seguono altre, soprattutto a Torino (“La Bussola” e “Circolo degli Artisti”), fino alla partecipazione alle Quadriennali romane e alla personale nel ‘60 al torinese Piemonte Artistico e Culturale. I poeti non muoiono mai” è anche il titolo di un più vasto progetto promosso dall’Associazione Cesare e Luigi “Vigin” Roccati, che prevede una ricca serie di eventi culturali dedicati a Cesare e a Luigi. Il prossimo appuntamento, lunedì 22 ottobre: alle 21 in Palazzo Ceriana Mayneri (sede del Circolo della Stampa di Torino), si terrà la presentazione del libro “L’uomo che coltivava le conchiglie”, memoir inedito di Cesare Roccati, pubblicato da ADD Editore e già portato nel maggio scorso al Salone del Libro. Venerdì 26 ottobre, alle 17,30, sempre a Cesare Roccati sarà titolata la “Sala Studio” della Biblioteca Civica di Chieri. A seguire altri appuntamenti che culmineranno nel marzo 2019 con una mostra-omaggio a Luigi Roccati nelle sale della Pinacoteca dell’Accademia Albertina di Torino.

 

Gianni Milani

“I poeti non muoiono mai”

Imbiancheria del Vajro, via Imbiancheria 12, Chieri (To); www.associazioneroccati.blog

Fino all’11 novembre – Orari: ven. sab. e dom. 16/19

***

Foto

– Cesare Roccati: “Paesi miei”, legno-tecnica mista, 2004
– Cesare roccati: “Donna di fiori”, legno-tecnica mista, 2005
– Luigi Roccati: “Il cappotto giallo”, olio su tela, 1958
– Luigi Roccati: “Veduta di Chieri”, olio su tela, 1958

 

La cultura spopola ai Musei Reali e alle Ogr

/

Sono stati 21.344 i visitatori che hanno affollato i Musei Reali di Torino in occasione del ponte di Ognissanti, in un lungo weekend fitto di appuntamenti, aperture straordinarie e eventi e laboratori per le famiglie. Le prime code, velocemente smaltite, si sono formate fin da giovedì mattina, e nelle giornate di venerdì e sabato in moltissimi hanno approfittato delle visite guidate gratuite alla Cappella della Sindone, recentemente riaperta al pubblico. Per tutta la durata del ponte e in particolare in occasione dell’apertura straordinaria per la Notte delle Arti Contemporanee, il pubblico non ha resistito al richiamo dei personaggi più celebri dei mondi di Testa presenti all’interno dell’esposizione nelle Sale Chiablese Tutti gli “ismi” di Armando Testa(fino al 24 febbraio 2019): dall’ “uomo moderno”, al logo senza tempo Punt e Mes, dall’ippopotamo Pippo ai divertenti caroselli abitati da Carmencita e Caballero e gli sferici extraterrestri del pianeta Papalla.  Grande successo di pubblico, nelle giornate di venerdì e sabato, per le visite alle stanze della Regina Elena e le Cucine Reali condotte dagli Amici di Palazzo Reale, che proseguono ogni fine settimana fine a fine novembre. Il 4 novembre inoltre, giornata di apertura gratuita dei Musei Reali, è stata straordinariamente accessibile al pubblico anche la Biblioteca Reale, che attualmente ospita la mostra Il testamento del Capitano. I giovani e la Grande Guerra tra illusioni e realtà. All’interno dell’esposizione, documenti e testimonianze dalle raccolte della Biblioteca Reale e da collezioni private illustrano dalla seconda metà dell’Ottocento al primo conflitto bellico il contesto sociale di generazioni che furono testimoni di eventi epocali. 

Sono stati invece 16.870, tra stampa, addetti ai lavori e pubblico generico, gli ingressi complessivi registrati da OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino durante le giornate della Contemporary Art Week dall’1 al 4 novembre 2018. L’interesse del pubblico si è concentrato in particolar modo sulla mostra L’Atteso di Mike Nelson, a cura di Samuele Piazza. La prima personale dell’artista inglese in un’istituzione italiana allestita all’interno del Binario 1 delle Officine Grandi Riparazioni sarà visibile al pubblico fino al 3 febbraio 2019 (giovedì, sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00; venerdì dalle 11.00 alle 20.00). Anche per le altre attività ospitate all’intero di OGR durante la Contemporary Art Week si è riscontrata una grande partecipazione. Tra queste nel Duomo e nel Binario 2, Artissima Sound, la nuova sezione della fiera torinese realizzata in collaborazione con le OGR e co-curata da Nicola Ricciardi, Direttore Artistico delle Officine Grandi Riparazioni di Torino e da Yann Chateigné Tytelman, curatore e critico d’arte. Club to Club invece, ha portato nella Sala Fucine delle OGR le serate speciali del Festival e in particolare, giovedì 1 novembre, ha festeggiato il suo 18° compleanno e i 25 anni di Artissima. Moltissimi anche i visitatori più piccoli che si sono immersi nel Future Park, il primo spazio permanente in Europa pensato per i più giovani dal collettivo teamLab Kids per OGR. Future Park, al Binario 3, è un ambiente digitale interattivo che avvicina al processo creativo. Lo spazio è visitabile il giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00, il sabato e domenica dalle 11.00 alle 19.00.

Stabile, nuovo triennio per la Scuola attori

Il 5 novembre 2018  avrà inizio il primo anno  di corso del nuovo triennio (2018 – 2021) della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale . 

La scuola di alta formazione professionale – gestita dall’Agenzia Formativa del Teatro Stabile di Torino, accreditata da Regione Piemonte e Città Metropolitana di Torino e finanziata dal Fondo Sociale Europeo – è stata fondata nel 1991 da Luca Ronconi ed è diretta dal 2018 da Gabriele Vacis. Dopo la pubblicazione del bando nel maggio 2018 sono state 543 le domande   pervenute da 13 Regioni italiane (165 in più rispetto al triennio precedente con un aumento percentuale del 43% dal 2015 al 2018).  La prima parte delle selezioni si è svolta dal 10 al 25 settembre 2018 e ha visto coinvolti candidati con un’età compresa tra i 18 e i 25 anni; alla seconda selezione, che si è tenuta dal 2 al 9 ottobre, sono stati ammessi 56 aspiranti attori (29 donne e 27 uomini).  Dopo questa seconda sessione di audizioni sono stati selezionati per il nuovo triennio 22 allievi ,  di cui 11 uomini e 11 donne.  Il corso dura due anni, per la formazione di base, più un terzo anno di specializzazione. Gli insegnanti sono attori, registi, drammaturghi, ma anche studiosi e storici, professionisti della comunicazione e del mondo dei media.  Nella conduzione della scuola Gabriele Vacis sarà affiancato da Alessio Maria Romano, ma importantissima sarà anche la partecipazione organica all’insegnamento di Valerio Binasco e Fausto Paravidino, che garantiranno il legame della scuola alla produzione del Teatro Stabile di Torino, così da poter contare su una vera e propria “bottega” capace di offrire, oltre alla formazione, anche sbocchi di lavoro concreto. Rossana Casale, Filippo Dini, Eugenio Allegri, Fausto Russo Alesi, Michele Di Stefano, Serena Sinigaglia, Francesca Porrini e Domenico Castaldo sono alcuni dei docenti che collaboreranno con la scuola dello Stabile nel primo anno e ad essi se ne aggiungeranno altri in via di definizione.  Da sempre la scuola per attori è un luogo in cui, mentre si studiano le tecniche tradizionali di recitazione, se ne opera il rinnovamento. Oggi è fondamentale considerare la complessità di una figura in mutamento come quella dell’attore, sia dal punto di vista artistico che professionale. Non si tratta più tanto di insegnare a “recitare”, si tratta piuttosto di guidare i ragazzi verso modi diversi di stare in scena, che comprendano il palcoscenico tradizionale, naturalmente, ma anche un set cinematografico, una sala di doppiaggio, uno studio televisivo, così come nelle più contemporanee applicazioni del teatro al sociale e alle comunità. Partecipare a quella che ormai  è una trasformazione permanente della comunicazione e dei suoi mezzi, essere agenti attivi di questa trasformazione sono le straordinarie opportunità di crescita che offre la scuola. 




Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino 
Fonderie Limone Moncalieri 
Via Eduardo De Filippo angolo Via Pastrengo, 88 Moncalieri 
tel. 011.5169 483 
scuola@teatrostabiletorino.it 
www.teatrostabiletorino.it 

“Dalla Guerra alla Pace”. Apre Palazzo Lascaris

Parlare di pace, e di guerra, attraverso le opere d’arte che hanno attraversato il secolo breve, ricordando l’anniversario della fine della prima guerra mondiale. Questo lo scopo della mostra “Dalla Guerra alla Pace 1918 – 2018” curata da Cinzia Tesio e Rino Tacchella, che rimarrà aperta al pubblico fino al 14 dicembre. Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17,30 con ingresso gratuito. L’esposizione racconta, attraverso 46 opere pittoriche e di scultura di grandi artisti di fama internazionale (tra gli altri Balla, Sironi, Guttuso, Picasso, Vedova, De Chirico, Paladino) cento anni di vita italiana, dalla fine della prima guerra mondiale ad oggi. “Il Consiglio regionale ha intrapreso da tempo un percorso legato alla pace promuovendo diverse iniziative – afferma il presidente del Consiglio regionale Nino Boeti – In questa mostra gli artisti si sono confrontati direttamente con il tema della pace, perché figli loro stessi di un secolo che l’ha vista infinite volte soffocata e uccisa. Attraverso le loro opere hanno denunciato le violenze, hanno sostenuto il desiderio di pace dei singoli e dell’umanità intera, ma soprattutto hanno ammonito tutti noi perché non si ripetano i tragici errori del passato”. La mostra “Dalla Guerra alla Pace 1918 – 2018”, promossa dal Consiglio regionale con l’associazione Culturando Insieme di Cherasco, è stata allestita grazie alla collaborazione dei numerosi collezionisti privati che hanno concesso l’esposizione pubblica delle loro opere. All’inaugurazione intervengono: Nino Boeti presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Cinzia Tesio e Rino Tacchella curatori della mostra, Ernesto Olivero fondatore del Sermig, Marina Paglieri giornalista.

I libri più letti e commentati del mese

Eccoci al consueto appuntamento mensile con i lettori del gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri. Per voi questo mese abbiamo scelto:

Kahled Hosseini, autore tra i più commentati, con il suo recente Preghiera del mare (SEM) occupa il primo posto sul podio del mese, sebbene non siano tutti pareri positivi; sembra mettere tutti d’accordo, invece, Ilaria Tuti con il suo thriller Fiori sopra l’inferno (Mondadori), molto citato e amato nel gruppo; ultima menzione per un libro che, invece, ha appena iniziato a far discutere: M il figlio del secolo, di Antonio Scurati (Bompiani).

Focus on: New York

Una recente discussione sul gruppo ha riguardato la narrativa ambientata nella Grande Mela: da lì abbiamo selezionato tre titoli recensiti dai nostri utenti, per chi fosse interessato a fare un giro letterario a New York.

***

Iniziamo con il classico romanzo di formazione di Betty Smith Un albero cresce a Brooklyb (Neri Pozza), nel quale la città fa da sfondo alla crescita umana e spirituale della giovanissima Francie; rimaniamo nel campo dei classici di formazione con il poetico Chiamalo sonno, di Henry Roth (Garzanti), nel quale la Grande mela è vista con gli occhi del piccolo David, immigrato dall’Austria nei primi anni del secolo XX; chiudiamo la nostra selezione con Uomo invisibile di Ralph W. Ellison (Einaudi), allucinata e drammatica presa di coscienza di un giovane afroamericano che spera di uscire dal ghetto. Ai lettori curiosi, questo mese consigliamo tre storie vere, raccontate in modo molto diverso l’una dall’altra: nella prima, La mia vita con gli animali, di Desmond Morris (Mondadori), l’autore, in un divertente diario, racconta la nascita della sua passione per gli animali;  nella seconda Fastnet Forza 10 (Mursia) di John Rousmaniere, troverete l’emozionante ed agghiacciante cronaca di una tempesta abbattutasi su una regata nel 1979; infine la terza  La lana della salamandra (Ediesse) di Giampiero Rossi è un saggio che indaga la vicenda dei danni dell’amianto a casale Monferrato. Ricordiamo a tutti i nostri lettori che per partecipare alle nostre discussioni basta iscriversi al nostro gruppo su FB, dal quale potranno anche inviare le recensioni in un tweet che vengono pubblicate sul sito.

Ci rileggiamo il mese prossimo!

***

Podio di Ottobre

Preghiera del mare, di K. Hosseini – Fiori sopra l’inferno, di I. Tuti – M il figlio del secolo, di A. Scurati

Focus on: New York

Un albero cresce a Brooklyn, di B. Smith – Chiamalo sonno, di H. Roth – Uomo invisibile, di R. W. Ellison

Consigli per lettori curiosi:

La mia vita con gli animali, di D. Morris – Fastnet Forza 10, di J. Rousmaniere – La lana della salamandra, di G. Rossi.

***

Testi : valentina.leoni@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Grafica e Impaginazione : claudio.cantini@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Torino capitale dell’arte contemporanea

Arte, mostre, luci, musica, teatro, danza, cinema, notti bianche, workshop e molto altro ancora: tutto questo è ContemporaryArt Torino Piemonte, il programma di comunicazione del sistema Arti Contemporanee – ideato dalla Città di Torino con il sostegno della Fondazione CRT per l’Arte in collaborazione con tutti gli enti e le istituzioni operanti nel settore dell’Arte Contemporanea – che, da undici anni, richiama l’interesse di appassionati, cittadini e turisti e trova la sua massima espressione a novembre, il mese delle arti contemporanee con lo Speciale Autunno. La sinergia tra realtà pubbliche e private, collezioni e fondazioni, musei e gallerie la cui attività, nel campo delle arti visive e delle performing arts, genera una molteplicità di eventi riconosciuti a livello internazionale ha fatto sì che Torino e il Piemonte rappresentino un punto di riferimento nodale per il contemporaneo in Italia e all’estero.

ContemporaryArt ’18 conferma i consolidati appuntamenti come LUCI D’ARTISTA che, giunte alla ventunesima edizione, illumineranno le piazze e le vie del centro città e delle circoscrizioni; ARTISSIMA che, con i suoi 25 anni, continua a distinguersi per l’approccio innovativo e sperimentale; PARATISSIMA, la vetrina internazionale dei talenti emergenti, che sarà nuovamente ospitata nell’ex Caserma La Marmora in via Asti 22; THE OTHERS, nell’ex Ospedale Maria Adelaide; CLUB TO CLUB, festival di musica elettronica; TORINO FILM FESTIVAL, importante rassegna cinematografica e l’irrinunciabile appuntamento con la NOTTE DELLE ARTI CONTEMPORANEE, sabato 3 novembre, con l’apertura straordinaria di musei, spazi per l’arte e gallerie.

Dal 31 ottobre al 13 gennaio 2019 le 23 LUCI D’ARTISTA trasformeranno nuovamente la città in un museo a cielo aperto: due mesi e mezzo in cui il pubblico potrà ammirare le installazioni progettate per il territorio grazie al contributo di artisti di fama internazionale.

***

Saranno 6 le FIERE DELL’ARTE ospitate a Torino nella prima settimana di novembre.

ARTISSIMA 25, la principale fiera d’arte contemporanea italiana che si distingue per il suo approccio innovativo e sperimentale, si svolgerà all’Oval – Lingotto Fiere dal 2 al 4 novembre. Le novità di quest’anno ne sottolineano la vocazione finalizzata alla scoperta e alla valorizzazione dei talenti e al ruolo di autorevole laboratorio di ricerca per il futuro dell’arte. Filo conduttore della venticinquesima edizione sarà “il tempo” (Time is on our side – Il tempo è dalla nostra parte) inteso come flusso dinamico, in grado di imprimere il ritmo del cambiamento, preservando la sospensione temporale dell’emozione dell’opera d’arte.

 

FLAT – FIERA LIBRO ARTE TORINO, la seconda edizione dell’appuntamento internazionale dedicato all’editoria d’arte contemporanea, sarà alla Nuvola Lavazza dal 2 al 4 novembre. In programma anche la mostra “Dieter Roth. Le Pagine” a cura di Elena Volpato.

Dall’1 al 4 novembre, nell’ex ospedale Maria Adelaide (lungo Dora Firenze 87), si svolgerà THE OTHERS ART/FAIR: una piattaforma espositiva unica nel suo genere, una fiera e un progetto curatoriale, un punto di incontro fra mercato e innovazione culturale. Ad accogliere dal 31 ottobre al 4 novembre PARATISSIMA, la vetrina internazionale dei talenti emergenti che quest’anno, con il tema “Feeling different” celebra la diversità, sarà nuovamente la Caserma La Marmora di via Asti 22. La fiera d’arte antica e moderna dal piglio contemporaneo FLASHBACK 2018 verrà ospitata al Pala Alpitour–Isozaki dall’1 al 4 novembreLa terza edizione di DAMA, progetto indipendente e collaborativo tra gallerie d’arte emergenti internazionali, avrà sede a Palazzo Saluzzo Paesana (via Bligny 2) dall’1 al 4 novembre.

Moltissimi gli appuntamenti di ContemporaryArt Torino Piemonte – Speciale Autunno con le ARTI VISIVELe OGR – OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI, che rappresentano uno dei più grandi esempi di architettura industriale dell’Ottocento a Torino, ospiteranno dall’1 novembre al 3 febbraio 2019 un’importante opera: un’installazione site-specific del britannico Mike Nelson.L’artista, con un unico gesto scultoreo occuperà l’intero Binario 1. Il grande spazio industriale sarà trasformato in un “luogo altro”, in cui i visitatori saranno chiamati a immergersi. Alla GAM sarà possibile vedere le mostre: Apollinaire e l’invenzione “surréaliste”- Il poeta e i suoi amici nella Parigi delle Avanguardie (31 ottobre – 24 febbraio 2019); Laura Grisi, due opere filmiche (18 ottobre – 17 febbraio 2019); Marcello Maloberti, un video che rappresenta il suo particolare realismo (13 ottobre – 11 novembre).

A PALAZZO MADAMA – MUSEO CIVICO D’ARTE ANTICA, fino al 3 dicembre si potrà ammirare Ninfa del cedro. Amadriade dal cuore alato. In occasione di Art Site Fest 2018, il Museo Civico presenta due interventi site specific dell’artista Luisa Valentini. Nel Giardino della Principessa l’artista torinese ha collocato una scultura intitolata Ninfa del Cedro. Amadriade dal cuore alato, costruita in acciaio e ferro smaltato al cui interno si intravede un corpo femminile nel quale pulsa un cuore rosso. L’altra istallazione Frame of Nature è nella Sala del Senato al piano nobile di Palazzo Madama. Accanto al monumentale caminetto appoggiate gigantesche rose: una rosso carminio, una bianca, una argentea (di alluminio), e tutt’intorno sono sparsi a terra petali, semi e frutti.

Inoltre, in occasione di Artissima 2018, Palazzo Madama presenterà, dall’1 al 18 novembre 2018 l’installazione De sculpturae natura: cinque sculture di quattro artisti contemporanei – Luigi Mainolfi, Paolo Grassino, Maura Banfo, Luisa Valentini – che interpretano il tema della natura nell’aulica Sala Senato del Museo Civico di Arte Antica di Palazzo Madama. In mostra al CASTELLO DI RIVOLI MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA, Nalini Malani: La rivolta dei morti. Retrospettiva 1969-2018. Parte II (fino al 6 gennaio 2019); Hito Steyerl. The City of Broken Windows/La città delle finestre rotte (1 novembre – 30 giugno 2019); Cally Spooner. illy Present Future Prize 2017 Exhibition (2 novembre – 6 gennaio 2019); Giorgio de Chirico. Capolavori dalla Collezione di Francesco Federico Cerreti (fino al 4 novembre 2018). #SOUNDFRAMES – Cinema e Musica in Mostra sarà visibile al MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA (fino al 7 gennaio 2019) e Tatoo. L’arte sulla Pelle al MAO Museo d’Arte Orientale (9 novembre – 3 marzo 2019). Petrit Halilaj. Shkrepëtima è allestita allaFONDAZIONE MERZ (29 ottobre – 3 febbraio 2019), mentre la PINACOTECA AGNELLI presenterà l’installazione audiovisiva Giuseppe Chiari/La Luce (1 – 4 novembre 2018).

Lynette Yiadom-Boakye (2 novembre – 20 gennaio 2019); Andra Ursuta. Vanilla Isis Wil-O-Wisp (2 novembre – 30 marzo 2019);Monster Chetwynd. The Owl with the Laser Eyes (2 novembre – 30 marzo 2019) e Rachel Rose. Wil-O-Wisp (2 novembre – 30 marzo 2019) saranno ospitate dalla FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGOAl MEF – Museo Ettore Fico si potranno ammirare: NovecentoCorrenteAstrazione Informale; al MEF OUTSIDE Pop Art e, in diverse sedi (tra Torino, Biella e Vercelli), sarà visibile la mostra 100% ITALIA – Cent’anni di capolavori (fino al 10 febbraio 2019). Il PAV – Parco Arte Vivente accoglierà, dal 4 novembre al 24 febbraio 2019Weed Party III, un’esplorazione del mondo vegetale attraverso il lavoro dell’artista cinese Zheng Bo e, CAMERA–Centro Italiano per la Fotografiafino al 13 gennaio 2019Camera Pop. La fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano & Co

L’ASSOCIAZIONE ARTE SERA organizzerà in varie sedi, dal 30 ottobre al 4 novembre 2018Nesxt – Indipendent Art Festival, rassegna interdisciplinare dedicata alla produzione artistica e culturale indipendente italiana, un circuito diffuso sul territorio torinese animato da decine di soggetti che esplorano le pratiche più contemporanee. E, la rete Marseille Expos, in collaborazione con il festival NESXT – Independent Art Network e la Città di Torino, proporrà il 2 novembre 2018, dalle ore 10 alle ore 13, a Docks Dora il forum internazionale “Come Together” e, alle ore 14.30 alle ore 17.00, il talk Torino e Marsiglia due sistemi dell’arte contemporanea a confrontoSempre in sedi varie l’Associazione PHANES realizzerà ART SITE FEST Il senso del luogo in programma fino al 25 novembre 2018.Il progetto, giunto alla quarta edizione, coinvolge 58 artisti provenienti da diversi Paesi con oltre 160 opere spesso realizzate appositamente per le sedi espositive oppure ambientate per i percorsi museali.

Al MUSEO EGIZIO si potranno vedere Anche le statue muoiono (fino al 6 gennaio 2019) e, nell’ambito del progetto ART Site Festival,Ritorno a Palmira – Il collezionista di Aleppo (fino al 25 novembre 2018) mentre, al Museo Nazionale del Risorgimento, Nathlie Provosty (31 ottobre 2018 – 6 gennaio 2019).

La FONDAZIONE 107 esporrà fino al 2 dicembre 2018 Vivace sostenuto andante – Carboni Casoni Lange; la PINACOTECA ACCADEMIA ALBERTINAdall’8 al 27 novembre 2018Immaginare un futuro sostenibileBARRIERAdal 4 novembre al 15 dicembre 2018Collisions and Missing Parts di Attila Csörgő e Vadim Fishkin e l’ACCADEMIA ALBERTINAdal 25 ottobre al 6 novembre 2018Ars Captiva 2018 Heritage.

Lo “Smemorato di Collegno. Un caso oltre il tempo”

La vicenda che spaccò l’opinione pubblica del primo Novecento

“Lo smemorato di Collegno. Un caso oltre il tempo” rappresenta un’acuta analisi letteraria condotta dallo scrittore e giornalista Luciano Sartori su di una vicenda che portò il piccolo centro di Collegno alla ribalta internazionale. Dopo la presentazione nella città, patria della vicenda, Collegno, il libro approda a Torino nelle eleganti sale del Circolo della Stampa, palazzo Ceriana Mayneri, per essere presentato al pubblico mercoledì 7 novembre alle 17.30, alla presenza dell’autore, della giornalista Mara Martellotta e di Pietro Leonardi, critico e divulgatore di opere letterarie sotto forma teatrale. Luciano Sartori, originario di Collegno, ripercorre un caso che, a novant’anni dalla sua diffusione mediatica, continua ad incuriosire ed affascinare, attraverso un’opera che lui stesso definisce “piacevole ed amara, perché la vicenda non è lieta, ma piena di umanità”. Il libro, che espone un episodio storico di cui la città continua a serbare vivo il ricordo, si concentra in particolare sulla figura di Giulia Canella, la sposa che ha riconosciuto nello Smemorato Giulio Canella, veronese, professore emerito di filosofia, e la cui storia ha riempito le pagine dei giornali dell’epoca. Il 6 febbraio 1927 la Domenica del Corriere diffuse la fotografia di un uomo dalla folta barba, senza nome, con la didascalia “Chi lo conosce?” e, da quel giorno e per quattro anni, tutti i giornali parlarono dell’uomo che aveva smarrito se stesso, ricoverato nel manicomio della Certosa di Collegno. I magistrati, con sentenza della Corte d’Appello di Firenze, nella primavera del 1931, dopo un lungo processo, giunsero alla conclusione che lo smemorato era, invece, il tipografo torinese Mario Bruneri, latitante dal 1922, inseguito da tre ordini di cattura, sposato con Rosa, un figlio, ed un’amante di nome Milly. Questo primo controverso caso giudiziario fu destinato ad influenzare la letteratura del Novecento, in particolare Sciascia ed il teatro di Eduardo de Filippo. Fu un fatto di cronaca giudiziaria che divise l’Italia. Giulia Canella, donna coraggiosa e decisa, che riconobbe nello Smemorato il marito ritornato dalla guerra e dal quale ebbe, dopo il ricongiungimento, altri figli, provocando scandalo nell’ Italia perbenista fascista di allora, non accetto’ la decisione dei giudici di allora e, quando l’uomo fini di scontare la pena, raggiunse con lui il proprio padre in Brasile.

Moncalieri capitale del Jazz

Dal 3 al 25 novembre, la ventunesima edizione del Moncalieri Jazz Festival torna nel segno dei Diritti Umani con l’omaggio a Nelson Mandela nel Centenario della sua nascita

Nei giorni socrsi nella Sala Consiliare del Comune di Moncalieri, alla presenza del sindaco Montagna e dell’assessore alla Cultura Laura Pompeo, il Maestro Ugo Viola, fondatore del Festival , ha presentato un nutritissimo e variegato programma. Tre i filoni principali che guideranno l’edizione 2018, dedicata al tema dei Diritti Umani : dalla “Notte nera del jazz ” nel centro di Moncalieri che darà il via alla Kermesse sabato 3 novembre, alle tre grandi serate con i nomi del jazz nazionale e internazionale, tra cui Antonio Sanchez e Terence Blanchard, e due concerti dedicati a Bob Dylan e John Coltrane, fino all’ultima settimana di celebrazione dedicata al ricordo di Nelson Mandela. Il ventunesimo anno del Festival dà il via a un nuovo decennio, che si può considerare un punto di ripartenza teso a stimolare e consolidare la conoscenza culturale e musicale in favore dell’impegno della musica jazz verso i grandi temi globali contemporanei che oggi interessano l’umanità, come appunto quello dei Diritti Umani. In particolare, la settimana dal 18 al 25 novembre sarà dedicata appunto alla figura del Premio Nobel per la Pace, alla presenza della delegazione della ” Nelson Mandela Foundation” di Johannesburg – South Africa, guidata da due nipoti di Madhiba : Zondwa Mandela e la prima nipote Ndileka Mandela, che ha vissuto con lui fino agli ultimi anni della sua vita , attivista per i diritti umani ed esponente del movimento contro la violenza delle donne. La settimana di omaggio culminerà con il concerto / evento conclusivo all’Auditorium Toscanini Rai di Torino, che il 25 novembre vedrà protagonisti l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, che vedrà il coinvolgimento di ben 150 musicisti, Fabrizio Bosso, Rosario Giuliani e l’attesissima voce di Simphiwe Dana, cantante sudafricana attivista di Amnesty International Sarà questa opera dal titolo Madhiba la prima assoluta mondiale di un’opera musicale/teatrale divisa in quattro quadri, scritta e diretta dal Maestro Stefano Fonzi. Ad impreziosire l’esecuzione dell’opera saranno il coro delle Voci Bianche della Scuola Comunale di Musica di Mondovì diretto da Maurizio Fornero e il Coro Gospel dei Sunshine Gospel Choir diretto da Alex Negro. L’autore dei testi cantati è Killian Seavers, con la partecipazione straordinaria di Sara D’Amario, che leggerà i testi tratti dall’Autobiografia di Nelson Mandela , dalle lettere scritte durante la sua prigionia, adattate da Gianmaria Monti.

Helen Alterio