CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 554

“…Liberi tutti”. Se un Museo diventa palcoscenico teatrale

Succede al Museo Nazionale del Risorgimento di Torino

Domenica 8 dicembre ore 11/14,30/16

Provate ad immaginare. Attori al posto delle classiche, professionali “guide” museali. E da loro e a modo loro, immaginate di farvi accompagnare nella visita alle sale del più grande spazio espositivo di storia patria italiana. L’idea è sicuramente intrigante e piacevole. A proporla – e non per la prima volta – è il nostro blasonato Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, fondato a Torino nel 1878 e l’unico in Italia cui sia stato ufficialmente riconosciuto il titolo di “nazionale” con tanto di decreto regio datato 8 dicembre 1901. La proposta, in sintesi, consiste nell’offrire ai visitatori la possibilità di percorrere in “chiave teatrale”, se non tutte e trenta, almeno buona parte delle sale del Museo ospitato dal 1938 nel guariniano Palazzo Carignano, sede storica del Parlamento Subalpino (monumento nazionale, ancora oggi assolutamente integro, e ben visibile, nell’arredamento e negli scranni originari) e del primo Parlamento del Regno d’Italia. Un percorso recitato, insomma, fra cimeli di storia patria, vessilli, armi, uniformi, stampe e manoscritti (sono oltre 2.500 i reperti esposti), in cui al pubblico è dato modo di essere, a un tempo, spettatore partecipe ma anche coinvolto protagonista dei fatti narrati. L’appuntamento è per domenica 8 dicembre e la “visita teatrale”, dal titolo esemplare (dato il luogo) di “… Liberi tutti” si terrà, a scelta, alle ore 11 o nel pomeriggio alle 14,30 o alle 16. Ad organizzare il tutto, la subalpina Compagnia Teatro & Società.

“Lungo il percorso – sottolineano gli organizzatori – il pubblico sarà  invitato ad osservare le sale del Museo e le sue collezioni da un particolare e privilegiato punto di vista per scoprire quali siano i segni e i simboli di libertà che la Storia del Risorgimento ci ha tramandato”. L’obiettivo è quello di coinvolgere e catturare l’attenzione attraverso la magia della tecnica recitativa, sicuramente in grado di trascinare fisicamente ed emotivamente le persone all’interno del contesto storico raccontato. Senza dimenticare, anzi andando a creare l’imprevisto, l’immancabile coup de theatre. “Cosa succede infatti se, mentre si stanno cercando le tracce dell’antica e allo stesso tempo attuale libertà…irrompe uno strampalato personaggio che sta fuggendo da qualcosa o da qualcuno che lo minaccia? Un percorso avventuroso e ricco di suspense accompagnerà i visitatori con un finale a sorpresa”. Questa la chiara promessa degli attori – guida, ben intenzionati a “far riflettere gradevolmente il pubblico sui molteplici significati di uno dei valori più alti del nostro vivere civile: la libertà”.

Le visite sono previste su prenotazione. Il costo è di 6 € + 8 € di ingresso al Museo a persona. Per i possessori della Tessera Musei è previsto solo il pagamento del percorso teatrale.

Per prenotare la visita occorre telefonare al Museo Nazionale del Risorgimento (via Accademia delle Scienze 5, Torino), al numero 011/5621147.

 

g.m.

 

Nelle foto
– Attori della Compagnia “Teatro & Società”
– Museo Nazionale del Risorgimento – Aula del Parlamento Subalpino

 

“Promemoria. Monologo per persona sola “

STAGIONE TEATRALE 2019-2020

La stagione scelta dal pubblico di casa Fools. www.casafools.it/programma/

6 e 7 dicembre:
Promemoria.  Monologo per persona sola “
Sinossi: Promemoria  è un giallo domestico alla ricerca di qualcosa che sfugge: la propria memoria. Lo spettacolo, infatti, è il monologo tragicomico di un’anziana signora che, malata di Alzheimer, vive una quotidianità in salita, fatta di continue scoperte e perdite. Grazie alla collaborazione con il centro di cura per l’Alzheimer “Giovanni XXIII” di Bologna, Gloria Gulino, autrice e attrice dello spettacolo, è potuta entrare in contatto con i pazienti, raccogliendo le loro testimonianze dirette. Lo spettacolo racconta con delicata sincerità la condizione di coloro che sono affetti da questo morbo, dando voce alla solitudine e allo spiazzamento di chi ogni giorno lotta per conservare la propria identità.  La  malattia sarà l’occasione per parlare non solo della perdita della propria memoria ma anche di quella di un pezzetto della storia italiana: l’anziana donna, r ipercorrendo la propria gioventù, narrerà le vicende di una ragazza italiana in Libia in fuga dal nascente regime di Gheddafi. Prendendo spunto da episodi reali della storia della sua famiglia, Gloria Gulino lotterà  per non dimenticare la propria terra, la propria infanzia, e per dare un lieto fine alla propria storia  d’amore.

Gloria Gulino: attrice e autrice

Finalista per la miglior drammaturgia al “Roma Fringe Festival 2015

Finalista Premio Candoni “Anima e corpo del personaggio femminile” 2016

Lo spettacolo è stato scelto dal pubblico attraverso il collettivo Cartellone Condiviso: un gruppo di circa 15 abitanti del quartiere che, dopo aver visionato tutte le proposte, ha selezionato gli spettacoli della stagione L’arte di essere felici in programma fino marzo 2020.
Inizio spettacolo h 21.
Ingresso gratuito, uscita a cappello.

Tutti i volti di Leonardo

Apre sabato 7 dicembre al  Mastio della Cittadella la mostra “Leonardo Da Vinci, i volti del genio”, tranche finale delle celebrazioni torinesi per i 500 anni dalla morte di Leonardo. In Spagna l’esposizione è stata vista da 160mila persone. Verrà esposta la Tavola Lucana, capolavoro attribuito a Leonardo Da Vinci. Si pensava ritraesse il volto di Galileo Galilei ma alcuni studi ipotizzarono che  fosse il volto di Leonardo. L’opera sarà prelevata nella notte da un furgone portavalori blindato, inserita in una cassa sigillata. Ad avvalorare l’autenticità un’impronta digitale compatibile con un’altra prelevata sul Codice Atlantico, è stata trovata dai Ris. Nel mastio saranno visibili anche le riproduzioni dei dipinti più famosi di Leonardo e dei progetti come l’Uomo Vitruviano.

Le luci e i suoni di Aurora

Inaugurazione: sabato 7 dicembre dalle 18.00 Torino Outlet Village Via Torino, 160 – Settimo Torinese

 

La XXII edizione di Luci d’Artista ospita quest’anno Aurora, una nuova opera luminosa e sonora realizzata da Alessandro Sciaraffa (Torino, 1976) appositamente per la Stele del Torino Outlet Village.

 

Il progetto è nato dalla confluenza virtuosa di visioni fra istituzioni pubbliche e soggetti privati. La GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea è stata incaricata dalla Città di Torino di individuare l’artista e di curare il progetto per il Torino Outlet Village, sponsor di Luci d’Artista 2019 e ormai affermato polo attrattivo per una clientela sempre più internazionale e desiderosa del Made in Italy. È stato scelto Alessandro Sciaraffa, artista torinese, giovane, ma dal curriculum già significativamente consistente.

 

Nasce così l’idea di estendere il baricentro della tradizionale rassegna Luci d’Artista oltre i confini noti del capoluogo piemontese, ospitando nel programma di quest’anno il progetto luminoso pulsante di Alessandro Sciaraffa, che genera suggestioni dal forte impatto visivo e simbolico.

 

Attraverso l’utilizzo di videomapping ed effetti sonori, Alessandro Sciaraffa plasma un’aurora boreale sulla stele del Torino Outlet Village, trasformandola in una fronda splendente e prodigiosa che rischiara il cielo notturno, diventando richiamo e punto di partenza per una connessione spirituale, politica e sociale tra individuo e universo.

 

La Stele del Torino Outlet Village, realizzata – come l’intera struttura – dall’architetto Claudio Silvestrin, è alta 88 metri e svetta visibile da più punti della area di Torino e di Settimo Torinese. Nel 2017, al termine dei lavori, l’architetto aveva dichiarato “Ho pensato a un’architettura che fa da ponte per nuovi cieli e nuove terre”. Accogliendo questa intenzione, Sciaraffa la declina riproducendo un fenomeno naturale di luoghi lontani, un evento prodigioso che unisce suono, luce e vibrazioni ondulatorie in una visione cosmica che utilizza la luce per ricucire il tessuto urbano. Aurora è visibile dalla città, dal treno e dall’autostrada, ma anche dall’aereo e dalla Stazione Spaziale Internazionale.

 

Il termine aurora boreale è stato attribuito all’imponente fenomeno luminoso naturale da Galileo Galilei nel 1619. Aurora è anche il nome della divinità romana dell’alba, che viaggiava dall’est all’ovest annunciando il sorgere del sole, e sono proprio gli sciami di particelle solari che, spinte a grande velocità contro il campo magnetico terrestre urtano gli atomi presenti nell’atmosfera rarefatta, che si caricano di energia diventando luminosi.

 

Le aurore generano luce scintillante dai toni prevalentemente verdastri, con infinite sfumature di forme e colori, spesso accompagnate da suoni simili a sibili, crepitii, cinguettii, oppure inudibili se non attraverso apparecchiature capaci di captare le basse frequenze generate da questa manifestazione luminosa.

 

Con questa installazione Alessandro Sciaraffa racconta anche sé stesso e il suo percorso artistico, caratterizzato dalla presenza simbiotica di suono, tecnologia e natura, e in questo caso è la sua personale esperienza, al cospetto di una aurora boreale, ad essere narrata.

 

Le immagini e i suoni registrati durante la sua permanenza a Tiriberka di Murmansk in Russia sono stati tradotti sulla stele di Torino Outlet Village, dando vita a una corrispondenza tra suono visibile e luce sonora.

 

Captati alle basse frequenze, i suoni dell’aurora boreale vengono tradotti in un grafico multicolore che ne riverbera visivamente le sempre mutevoli, e altrimenti impercettibili, sfumature. Le immagini “noise” in movimento restituiscono i contorni mobili dell’aurora e gli effetti acustici sulla stele del Torino Outlet Village.

 

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ALESSANDRO SCIARAFFA

AURORA, 2019

a cura di Riccardo Passoni – Direttore GAM Torino

 

Stele del Torino Outlet Village

7 dicembre 2019 – 11 gennaio 2020

 

Tutte le informazioni:

www.gamtorino.it

 

www.torinooutletvillage.com

 

www.contemporarytorinopiemonte.it

“La Regina Madre d’Occidente nel giardino degli immortali”

Esposto al MAO, in occasione del suo 11° compleanno, un raro drappo cinese finemente restaurato

Da venerdì 6 dicembre 2019 a domenica 22 marzo 2020

Un grande drappo raffigurante la Regina Madre d’Occidente, Xiwangmu – una delle più antiche divinità cinesi, considerata sovrana degli immortali, protettrice della vita e dispensatrice di longevità – che vive, secondo la tradizione, sui monti Kunlun, presso un giardino immerso fra le nuvole in cui cresce il pesco dell’immortalità che dà frutti ogni 3mila anni: il preziosissimo manufatto, dalle misure notevoli (445 cm. d’altezza per 320 di larghezza), finemente decorato con filati di sete policrome, donato da un privato e completamente restaurato grazie al contributo generoso dell’Associazione Amici della Fondazione Torino Musei, verrà esposto, da venerdì 6 dicembre a domenica 22 marzo dell’anno prossimo, nel Salone Mazzonis del MAO- Museo d’Arte Orientale di Torino, in occasione del suo 11° compleanno. Era infatti il 5 dicembre del 2008 quando il Museo di via San Domenico (fra le più recenti istituzioni museali torinesi) apriva i battenti per accogliere le collezioni orientali in precedenza conservate nel Museo Civico d’Arte Antica e via via implementate, nel corso degli anni, dai numerosi reperti provenienti dalle collezioni della Regione Piemonte, della Compagnia di San Paolo e della Fondazione Agnelli. L’occasione è dunque ideale per esporre, per la prima volta al pubblico, un drappo dal valore così altamente simbolico che, ad una prima analisi stilistica, si ritiene possa risalire  al periodo finale del regno del famoso imperatore Qianlong (1735-1796) e che, considerando la sua altissima qualità, non si esclude potesse far parte degli stessi arredi di corte.

L’eccezionalità del manufatto (restaurato da Cinzia Oliva con la consulenza di Roberta Vergagni) consiste nella sua rarità e nel suo stato di conservazione: al contrario della maggior parte dei drappi ricamati di grandi dimensioni, solitamente smembrati per essere venduti in parti separate, quest’opera ha infatti mantenuto la sua integrità, che consente di apprezzare la minuzia dei dettagli e l’abilità tecnica nella realizzazione. Il tema principale della raffigurazione è la discesa della Regina Madre d’Occidente, a cavallo di una fenice nel giardino del pesco dell’immortalità e tutta l’iconografia dell’opera – compresa quella dei riquadri laterali – è permeata di simboli del taoismo popolare legati alla lunga vita e alla prosperità.

g. m.

“La Regina Madre d’Occidente nel giardino degli immortali”

MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it

Dal 6 dicembre 2019 al 22 marzo 2020

Orari: dal mart. alla dom. 10/18, lun. chiuso

 

 

Nelle foto
– Immagini del “drappo” nella sua interezza e in alcuni particolari

 

Asterio: “Ch’ogni cosa esiste più d’una volta, infinite volte.”

POESIA / Scrivere è un tempo che gioca a essere immortale

Credo,- nel tentativo di riesumare lo spettro di una genesi -, di dover ricordare -[a proposito di me], – il giglio primitivo dell’anelito, il mantra aulico della voce [madre] e-, nel suo ascolto, la prima testimonianza di altrove,- storpiarne il cimelio anatomico, riecovando il sollazzo nei meandri intrinsechi delle acque uterine, sotto la cripta costolare del palpito materno; l’esodo dalla forma subito dopo, una deposizione dalla culla amniotica della discendenza.

Nutrire il proprio atto di presenza con la ricerca della sua necessità – [principio metafisico secondo il quale la dinamica della materia in ogni suo aspetto è governata da un nesso diretto causa/effetto, sicché si nega la realtà del caso]-, una condizione di resilienza e fascino al manifesto, che debba esser così e non altrimenti -(Parmenide)-, cogliendo il frattale cosmico che mi rende, (forse), impercettibile nel cuore rappresentativo delle prima istanze.

Mi colgo, allora, nell’inerzia evolutiva di un frattale, -il segno primordiale delle cose che, (si crede), abbiano avuto inizio- nella migrazione cosmica della conoscenza, nell’occasione -[unica e irripetibile]- del gesto.

Un contagio irreversibile di vita che invade la ratio e ne abbatte i confini di difesa al sentimento, [:e l’irreversibile trascende il possibile], la necessità, -dunque-, che si fa poesia in una condizione che, (sempre permane), orizzonte di senso.

Scrivere è un tempo che gioca a essere immortale.

Alessia Savoini

Leggi qui:  

Asterio

“Ch’ogni cosa esiste più d’una volta, infinite volte.”

(J.L. Borges, “La casa di Asterione”)

Natale è cultura nei beni Fai del Piemonte

A dicembre visite eccezionali al cantiere di restauro nel Salone dei Savoia del Castello di Masino (TO)

e speciali percorsi nel Castello della Manta (CN) “vestito a festa”

 

Addobbi, luci, tavole imbandite, musiche e canti della tradizione natalizia, ma anche un cantiere di restauro in attività, da scoprire e vedere da vicino: sono le sorprese che i Beni del FAI – Fondo Ambiente Italiano in Piemonte riserveranno a chi li visiterà a dicembre 2019, offrendo l’opportunità di trascorrere con la famiglia e gli amici momenti speciali e allegri in attesa delle Feste.

 

Dal 30 novembre al 15 dicembre, dalle ore 10 alle 18, il Castello di Masino a Caravino (TO), millenaria residenza dei Conti Valperga, proporrà percorsi tra i saloni decorati con lanterne, ghirlande e il grande abete. Particolare attenzione sarà dedicata al prezioso presepe in corallo di manifattura trapanese, appartenuto alla nobile famiglia e restaurato dal FAI, esposto nella Galleria dei Poeti. Domenica 1°, 8 e 15 dicembre saranno in programma, inoltre, tre speciali laboratori dedicati alla creazione del presepe con materiali semplici, delle decorazioni e degli addobbi per l’albero.

Oltre alle iniziative squisitamente natalizie, il castello riserverà un’occasione speciale. Da mercoledì 4 a venerdì 6 dicembre, dalle ore 10 alle 18, la quadreria dei Valperga – custodita nel Salone dei Savoia e composta da circa 100 ritratti sei e settecenteschi, raffiguranti personaggi di primo piano delle corti sabauda, spagnola e francese – sarà oggetto di una campagna fotografica e di analisi diagnostiche non invasive. Si tratta di indagini preliminari e funzionali non solo al cantiere di restauro dei dipinti e degli affreschi del salone, previsto nel 2020 e sostenuto da Deutsche Post Foundation, ma anche alla campagna di studi che sarà condotta, dai primi mesi del 2020, dal FAI e dall’Università degli Studi di Torino, di concerto con la Soprintendenza. Un laboratorio mobile e un set fotografico permetteranno di acquisire in loco le immagini delle opere d’arte a diverse lunghezze d’onda (luce visibile, radiazione infrarossa, radiazione ultravioletta) utili per documentare la storia conservativa e materiale delle tele.  In via straordinaria i visitatori potranno assistere ad attività che solitamente si svolgono a porte chiuse – dalle operazioni dei tecnici dei laboratori scientifici e dei restauratori alla movimentazione delle opere d’arte – e scoprire le opere della quadreria da prospettive inedite: sarà, per esempio, possibile vedere i dipinti a distanza ravvicinata e osservarne i retro per conoscerne la storia conservativa e collezionistica.

A cura di FAI e Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, con la supervisione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Torino.

Biglietti: Adulti € 11; Ragazzi (4-14 anni) € 5; iscritti FAI e bambini fino a 5 anni gratuito

Visita Scoprimasino Natale € 5; laboratorio € 3 oltre al biglietto di ingresso

 

Per chi ama il calore e l’atmosfera di gioia che accompagnano al Natale, il Castello della Manta (CN) si “vestirà a festa” e accoglierà gli ospiti tra lanterne, rami di abete e agrifoglio per visite speciali tra i saloni addobbati, in programma sabato 7, 14 e 21 dicembre alle ore 10.45, 12.30, 15 e 16.30. Domenica 1° dicembre alle ore 14.30, 15.30 e 16.30 il percorso di Avventura natalizia in castello sarà dedicato ai bambini che potranno scoprire la storia della fortezza medievale attraverso fiabe e racconti sugli antichi abitanti, mentre domenica 8, 15 e 22 dicembre alle 14, 15 e 16 ci saranno visite speciali con accompagnamento musicale nella cinquecentesca Sala delle Grottesche. Domenica 8 le voci dell’ottetto Vocaleight proporranno canti natalizi; domenica 15 e 22 allieteranno il castello tradizionali melodie eseguite all’antico pianoforte. Nei pomeriggi domenicali saranno attivi i laboratori manuali dedicati ad addobbi per la casa e la cameretta (1° dicembre), chiudipacco e biglietti d’auguri (8 dicembre), decorazioni per l’albero (15 dicembre), centritavola e ghirlande (22 dicembre).

Biglietti: Adulti € 11; Ragazzi (6-18 anni), iscritti FAI e residenti € 5

Biglietti Avventura natalizia in Castello: Adulti € 10; Ragazzi (6-18 anni), iscritti FAI e residenti € 6

 

Con il Patrocinio di Regione Piemonte.

Il calendario “Eventi nei Beni del FAI 2019” è reso possibile grazie al significativo sostegno di Ferrarelle, partner degli eventi istituzionali e acqua ufficiale del FAI; al fondamentale contributo di FinecoBank, già Corporate Golden Donor, che ha scelto di essere a fianco del FAI anche in questa occasione e di PIRELLI che conferma per il settimo anno consecutivo la sua storica vicinanza alla Fondazione. Per il secondo anno si conferma la prestigiosa presenza di Radio Monte Carlo in qualità di Media Partner. 

 

 

www.fondoambiente.itwww.castellodimasino.itwww.castellodellamanta.it

Perotti e Ferrero, gli eventi culturali del Pannunzio

Martedì 3 dicembre alle ore 17, nall’Aula Magna della Scuola d’Applicazione dell’Esercito (via dell’Arsenale, 22), verrà ricordato il Generale Giuseppe Perotti, M.O. al Valor Militare,comandante militare del CLN. Piemontese , fucilato dai fascisti al Martinetto 75 anni fa. Interverranno il Gen. D. Salvatore Cuoci, Comandante della Scuola di Applicazione; lo storico Pier Franco Quaglieni e la dr. Laura Marruccelli, nipote del Gen. Perotti. Per partecipare all’incontro è necessario prenotare scrivendo a: info@centropannunzio.it

Giovedì 5 dicembre a Palazzo Ceriana Mayneri, Circolo della Stampa (c. Stati Uniti, 27), dopo un incontro conviviale, il Presidente del Centro “Pannunzio”, Chiara Soldati, consegnerà il “Premio Pannunzio 2019” a Ernesto Ferrero, dirigente editoriale, scrittore, traduttore, direttore, dal 1998 al 2016, del Salone Internazionale del Libro di Torino. Alle 20,30 verrà fatta una simulazione del premio per i giornalisti.

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Elif Shafak “I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo”

-Rizzoli-   euro   19,00

Inizia con un colpo al cuore questo magnifico romanzo della scrittrice turca 47enne Elif Shafak.   Gli ultimi istanti di vita del titolo sono quelli di Leila Tequila: prostituta dal cuore d’oro, forte e coraggiosa, ma reietta dal mondo. Uccisa e gettata in un cassonetto dei rifiuti. La vita la sta abbandonando ma le resta il tempo per andare indietro e rivivere momenti significativi della sua esistenza. L’incipit è geniale, lo spirito di Leila non vuole lasciare il mondo e la sua anima vaga ripescando nel passato: si rivede neonata, accolta con delusione dal padre che dopo ripetuti aborti della moglie desiderava un figlio maschio. Poi rivive stralci dell’infanzia solitaria, gli abusi sessuali di cui è stata vittima in famiglia ed altri passi successivi della sua difficile vita. Nei minuti che ancora la tengono legata alla Terra, Leila mette a fuoco sapori, odori, atmosfere. Ci regala personaggi, situazioni, rapporti umani e disumani, che la Shafak descrive afferrando il lettore e immergendolo nella vita della protagonista. Tante pennellate per un affresco in cui ci sono i tanti contrasti della Turchia, la Istanbul affascinante ma anche spietata. Con i suoi bordelli e la complicità meravigliosa tra donne disperate che annaspano per vivere, ma sanno perfettamente cosa sono solidarietà e amicizia, al punto da sfidare la legge per dare giusta sepoltura a Leila. Già perché come ultimo affronto, il suo cadavere verrà sepolto nel Cimitero degli Abbandonati, dove neanche una lapide ricorda i nomi di chi giace sotto sbrigative palate di terra. Pagine bellissime sul senso della vita e sulle storie dimenticate, scritte con la profondità di questa autrice che non teme di alzare la voce. Tant’è che nel 2006 è stata processata per il suo romanzo “La bastarda di Istanbul” in cui aveva fatto riferimento al genocidio degli armeni, tutt’oggi un tabù in Turchia.

 

Tatiana De Rosnay “Sentinella della pioggia”   -La nave di Teseo- euro 19,00

In una Parigi apocalittica, battuta dall’ incessante pioggia e quasi sommersa dall’acqua, ha luogo la riunione familiare dei Malegarde che festeggiano due ricorrenze. Il padre, Paul, esperto di alberi – per i quali nutre “un amore furibondo”- sta per compiere 70 anni e in più ricorrono i 50 anni del suo matrimonio con Lauren , 61enne senza trucco e “mozzafiato” che fa ancora voltare il capo agli uomini. Per l’occasione è in programma un week end insieme ai figli Linden e Tilia: nomi scelti dal padre in onore del suo albero preferito, il tiglio, (in inglese, Linden). Lui è un giovane fotografo di successo gay che per anni non era riuscito a fare coming out; lei ha una tragedia alle spalle e arriva da Londra dove vive con la figlia e il secondo marito. Mentre la Senna minaccia di straripare, anche sui Malegarde sta per abbattersi una bufera tutta privata, in cui tornano a galla incomprensioni, rancori, dolori e lacune affettive mai colmate. Una famiglia in cui le distanze sono state a tratti abissali. Paul ha dedicato la sua vita alla tenuta di famiglia e a salvare gli alberi ed è rimasto “un mistero per il suo unico figlio maschio”. Lauren forse è stata una madre distante e con qualche segreto. Linden ha faticato ad accettare la sua omosessualità; incompreso dai genitori, a 16 anni aveva scelto di andare a vivere con la zia Candice. Durante la cena che li riunisce accadrà qualcosa di grave e di lì in poi ecco il susseguirsi di rivelazioni, rimpianti, bugie e meccanismi che si annidano nelle   pieghe di una famiglia. Tutto raccontato con la magistrale bravura di Tatianne De Rosnay, di cui avevamo amato il bestseller internazionale “La chiave di Sara” da cui l’omonimo film (nel 2010) con Kristin Scott Thomas.

 

 

David Sedaris “Calypso”   -Mondadori-   euro 18.00

Sedaris è uno scrittore umoristico americano (di origine greca) trapiantato nella campagna inglese e, più che saggi o romanzi, regala ai lettori pagine della sua vita con contorno brillante di note satiriche, riflessioni varie e narrazioni esilaranti, dal retrogusto spesso dolceamaro.

Vive tra New York, Londra e Parigi; ma di fatto conduce una vita da nomade toccando più latitudini del globo per le sue tournè di letture, inframezzate da scorribande di shopping compulsivo e dalla sua ossessione per la raccolta dei rifiuti (è stato anche netturbino volontario). In “Calypso” distilla pagine su una nutrita schiera di argomenti. Tanto per cominciare c’è il suo rapporto con il compagno Hugh: ed è curioso che Sedaris si sia battuto per il matrimonio gay, ma poi non si sia mai sposato, perché interessato, più che altro, alla conquista della libertà di farlo. Sullo sfondo c’è la casa al mare, a Emerald Isle, sulla costa del North Carolina. L’autore l’ha comprata un po’ in onore dei soggiorni della sua infanzia (gli sono rimasti nel cuore); un po’ per riunirvi periodicamente fratelli e sorelle (Sedaris è il 2° di ben 6 figli). Il racconto di quelle reunion è intriso di note esilaranti, ma anche di incursioni in argomenti e dinamiche familiari che non sempre scivolano con facilità. Humor e annotazioni profonde delineano argomenti di spessore come il complesso rapporto con il padre, l’alcolismo della madre Sharon e soprattutto il suicidio della sorella Tiffany, che ha segnato profondamente l’animo dello scrittore. Su tutto aleggia il pregnante senso della mortalità dell’uomo e la maestria nell’affondare la penna fino al nocciolo duro dell’animo umano.

 

 

Due nuovi appuntamenti con “Vitamine Jazz”

Torna   al Sant’Anna  la rassegna “Vitamine Jazz” arrivata alla sua terza stagione, organizzata per la “Fondazione Medicina a Misura di Donna” e curata da Raimondo Cesa. I concerti avranno inizio dalle ore 10.00 nella sala Terzo Paradiso in via Ventimiglia 3 aperta al pubblico, dedicata alle pazienti e ai loro cari.

Martedì 3 dicembre “Brasil com Silvio & Paul ”
Silvio Del Mastro Calvetti chitarra e voce – Paul Zogno basso
La chitarra e la voce di Silvio Del Mastro Calvetti, il basso di Paul Zogno per percorrere un viaggio ideale nel Brasile con tutta la sensualità della Bossa Nova e la vitalità del Samba dagli anni 60 fino ad oggi con tutti i grandi autori : Jobim, Chico Buarque, Caetano Veloso, Gilberto Gil, Ivan Lins, Joao Bosco, Djavan

Giovedì 5 dicembre sarà la volta del gruppo “SisterAct”
Roberta Bacciolo – voce
Elena Bacciolo – voce
Beppe Rosso – chitarra
Simone Barbiero – contrabbasso

Un concerto in cui le protagoniste sono le donne, donne del passato e del presente con il loro modo di vivere l’amore, la gioia e la sofferenza, la solidarietà tra amiche e sorelle.
Questo filo conduttore unisce i brani di un repertorio che spazia dal jazz di Ella Fitzgerald al soul di Aretha Franklin, dalle ragazze raccontate dai Beatles alle icone di stile e bellezza del cinema americano, come Marilyn Monroe e Audrey Hepburn.
Roberta ed Elena Bacciolo, dopo 30 anni di musica in varie formazioni, danno vita ad un nuovo progetto, accompagnate da Beppe Rosso alla chitarra e Simone Barbiero al contrabbasso.