L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Margaret Storm Jameson  “Company parade”  – Fazi Editore – euro  18,00

 

Inghilterra 1918, la 24enne Hervey Russel punta lontano e vuole diventare scrittrice. Fa armi e bagagli, lascia il suo piccolo Richard alle cure di una vicina e spicca il volo da un paesino dello Yorkshire alla volta di Londra. Nessuna esperienza, pochi soldi, ma tanta buona volontà e doti letterarie ancora da scoprire e mettere bene a fuoco. Nella metropoli inizia come copywriter pubblicitaria: non esattamente quello che ambiva, ma deve mantenere se stessa e il suo pargoletto, tanto più che si trascina la zavorra di un marito spocchioso, velleitario e pure traditore. Poi riesce a mettere timidamente un piede nel mondo letterario e culturale della capitale. Uno scenario declinato soprattutto al maschile, in cui però brilla l’intellettuale e critica Evelyn Lamb. Raffinata, snob, abilissima nel gestire un salotto letterario, in cui ha la pecca di favorire soprattutto i maschietti con ambizioni smodate. Hervy riesce a entrare quasi di straforo in questo cerchio magico, ne entra e ne esce a seconda degli umori altalenanti di Evelyn; ma con tenacia finisce per mettere le ali e volare per conto suo con una serie di romanzi di successo.

“Company parade” è il primo romanzo di un ciclo, “Lo specchio nel buio”. E quello di Hervey è un personaggio a tutto tondo, che non è un caso, sia scaturito dalla penna di Margaret Storm Jameson, la cui biografia è folgorante. Nata nel 1891 nello Yorkshire, nel villaggio di pescatori di Whitby, morta nel 1986. Un genio dalle mille sfaccettature e con coraggio a tonnellate. Ha fatto svariati lavori, ha inanellato due matrimoni, è stata la prima donna a laurearsi in inglese all’università di Leeds, la prima a presiedere l’English Pen. Primati femminili in un’epoca in cui per le donne nulla era facile o alla portata di mano. Tant’è che la scrittrice pubblicò i suoi due primi libri sotto pseudonimi maschili, James Hill e William Lamb. Quando uscì”Company parade” nel 1934 lei era sia un’attivista antinazista e pacifista, che un’intraprendente scrittrice. La sua eroina Hervey racchiude  in sé lo stesso nocciolo duro dell’autrice. E’ una giovane donna fragile e al contempo d’acciaio che attraversa vita, svolte, ostacoli e ambizioni con forza titanica.

 

Ildefonso Falcones  “Il pittore di anime”   -Longanesi-   euro  22,00

Romanzo storico che si affaccia sulla Barcellona del 1901 con le esplosive tensioni sociali che portano in piazza la povera gente a manifestare contro il lusso delle classi più agiate. E’ la povertà dei molti lasciati indietro dalla rivoluzione industriale. E sullo sfondo di quest’epoca convulsa si muovono i personaggi indimenticabili di Falcones. A dibattersi in cerca di giustizia ci sono il giovane Dalmau Sala, artista talentuoso della ceramica che lavora nella prestigiosa bottega di un maestro di Azulejos, dove apprende tutti i segreti dell’arte e a soli 19 anni diventa primo disegnatore e progettista. Vive con la madre Josefa che si ammazza di fatica per sopravvivere dopo che il marito, anarchico imprigionato e torturato, è stato ucciso dalle autorità. A condividere la loro miseria c’è anche la combattiva sorella di Dalmau, la fiera e indomita Monteserrat, catturata anche lei durante una delle tante rivolte che infiammano le strade della città. Poi c’è il grande amore di Dalmau, la voluttuosa Emma Tàsies, bravissima in cucina e impiegata in una trattoria. Un destino tragico sta per abbattersi di nuovo sulle difficili vite di tutti loro. Ribellioni, tentativi di fuga dalla miseria, morti e speranze si alternano in una girandola di eventi che vi appassionerà trascinandovi per 681 pagine. Un affresco che racconta come a inizi 900 la capitale catalana fosse divisa tra la ricca borghesia che spingeva per il sorgere di edifici imponenti ispirati al modernismo e, d’altro canto, la miseria più nera della classe operaia travolta dalla rivoluzione industriale. Sorprendente è il ruolo che le donne, all’epoca quasi senza diritti, ebbero nella lotta operaia. Donne con la tempra di Emma che incarna alla perfezione il loro carattere battagliero.

 

 

Simonetta Agnello Hornby – Mimmo Cuticchio  “Siamo Palermo”  -Mondadori-  euro  18,00

E’ un inno di amore verso la loro città quello scritto a 4 mani da due palermitani Doc, Simonetta Agnello Hornby e Mimmo Cuticchio, erede della tradizione palermitana dell’Opera dei Pupi. Due personaggi che a Palermo affondano le loro radici più profonde e scrivono anche sul filo dei ricordi. Se avete in programma un viaggio alla scoperta di questa città, affascinati dalla sua storia e dalla sua anima, fatta di mille sfaccettature, ecco un libro che potrebbe farvi perfettamente da guida.

La Hornby, discendente di un’illustre casato –poi volata a Londra dove ha creato una famiglia e fatto l’avvocato- ci conduce nell’intrigante labirinto della città e nel mondo, in gran parte tramontato, delle classi sociali privilegiate e il loro rapporto con Palermo.

Ripercorre le tappe storiche del capoluogo che nei secoli è stato terra di conquista –dai fenici agli arabi, dai normanni alla cristianità sotto l’Impero Romano d’Oriente- dimostrandosi sempre aperta alle trasformazioni e capace di accogliere altre genti. Ma ci sono anche la Palermo della seconda guerra mondiale, le metamorfosi dei suoi quartieri e del tessuto sociale: con la decadenza dei nobili, le piaghe secolari della mafia e della prostituzione in case e vicoli. Poi alcuni suoi illustri personaggi, dall’artista Giacomo Serpotta del 1600 al coraggioso Padre Pino Puglisi.

Altri profili li traccia Mimmo Cuticchio, che ha saputo cogliere la preziosa eredità del padre,  (fondatore del suo primo teatro palermitano nel 1933) e negli anni settanta ha iniziato l’attività di puparo con spettacoli itineranti. Anche lui sciorina storie antiche e recenti, tra ville, chiese, palazzi e castelli, denuncia dell’abusivismo selvaggio; ma anche preziosi interventi di restauro, e personaggi in ordine sparso, vario  e assortito.

 

 

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