CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 534

La battaglia di Roma 170 anni dopo

Interverranno Umberto LEVRA, Presidente del Museo Nazionale del Risorgimento e Pier Franco QUAGLIENI

VENERDÌ 7 FEBBRAIO alle ore 15,30 nella Sala Cinema del Museo del Risorgimento (Via Accademia delle Scienze, 5), verrà proiettato il film di Luigi Cozzi “LA BATTAGLIA DI ROMA 1849”, ispirato al libro di Giovanni Adducci “Un garibaldino a casa Giacometti” premiato dal Centro “Pannunzio”.

Interverranno Umberto LEVRA, Presidente del Museo Nazionale del Risorgimento e Pier Franco QUAGLIENI.

 A 170 anni dagli avvenimenti, il film ricostruisce la storia della Repubblica Romana nata nel febbraio del 1849. Governata da un triumvirato composto da Carlo Armellini, Giuseppe Mazzini e Aurelio Saffi, ebbe vita breve a seguito dell’intervento dell’esercito francese (Battaglia di Roma, luglio 1849), ma rappresentò uno dei momenti più alti del Risorgimento: la sua Costituzione fu una delle più democratiche d’Europa, le leggi della Repubblica consentivano la libertà di culto, la laicità dello Stato, la separazione dei poteri, la libertà d’opinione.

I posti sono limitati, per cui è necessaria la prenotazione: tel. 3488134847 o email info@centropannunzio.it

La Russia che incanta nei dipinti della Pinacoteca Albertina

E’ aperta al pubblico da oggi la mostra “Incanti russi”,  alla Pinacoteca Albertina di Torino

L’esposizione, curata da Salvo Bitonti, si propone di restituire uno sguardo ‘cinematografico’ su una terra, una cultura e  un popolo che hanno influenzato l’immaginario artistico europeo fin da prima della rivoluzione d’Ottobre.

In mostra  ventidue dipinti perlopiù di grandi dimensioni realizzati da studenti come tesi di diploma o durante i diversi anni di corso di studio all’Accademia Glazunov, nel periodo dal 1999 al 2019.

 

(Foto Carole Allamandi)

Cortometraggi made in Piemonte: al via “To short to wait”

Torna anche quest’anno il consueto appuntamento con TOO SHORT TO WAIT, la rassegna dedicata ai cortometraggi realizzati nel 2019 in Piemonte che anticipa la 19ª edizione del Glocal Film Festival (12-16 marzo, Cinema Massimo MNC) portando in sala 94 iscritti alla sezione competitiva Spazio Piemonte e i 9 partecipanti al contest Torino Factory, per un totale di 103 opere brevi

Da giovedì 6 a domenica 9 febbraio al Il Movie (Via Cagliari 40/e, Torino), la quattro-giorni darà la possibilità ai giovani registi di confrontarsi con il grande schermo e al pubblico di sentirsi parte attiva dell’evento attraverso il proprio voto. Quest’ultimo contribuirà alla selezione di 5 corti che approderanno al festival di marzo, mentre saranno 15 i titoli selezionati dalle curatrici di Spazio Piemonte Chiara Pellegrini e Roberta Pozza.

In palio per i 20 finalisti il PREMIO TORÈT Miglior Cortometraggio (1.500 €), il Premio ODS – Miglior AttorePremio ODS – Miglior Attrice e Miglior Corto d’Animazione assegnati dalla giuria di professionisti del campo, oltre ai premi speciali dei partner Cinemaitaliano.info, Scuola Holden, Machiavelli Music, Seeyousound International Music Film Festival – Premio Vecosell Miglior Videoclip, il Premio Miglior Corto Scuole e il Premio del Pubblico.

Come sempre i film in programma spaziano tra temi attuali come l’ambiente, l’integrazione e il bullismo, generi e modi d’espressione dall’animazione al documentario, sviluppando la rassegna lungo 13 blocchi di proiezione ognuno con un nome identificativo – ART&CARTOON, ART&MUSIC, COMEDY, DOC, DRAMA, SCHOOL e THRILL&NIGHTMARE.

Il pubblico potrà riconoscere in alcuni lavori anche volti familiari del cinema e dello spettacolo, come il cameo di Leo Gullotta ne Il carnevale della vita di Laura Aimone, l’attrice Carolina Crescentini in Fulmini e saette di Daniele Lince e Marco Berry, illusionista, conduttore e autore televisivo in Confessione di Nicholas Bombana. Non mancano anche regie di autori affermati come X.Y.U. e il videoclip Fumo negli occhi del regista e artista torinese d’adozione Donato Sansone, e La sostanza delle nuvole vede la regia di Remo Schellino, veterano del cinema regionale. Inoltre, 17 corti verranno proposti in anteprima assoluta, mentre molti altri vantano già un ricco palmares o una vita festivaliera spesso di caratura internazionale. Ingresso a ogni proiezione 5 € / Ridotto 3 € under12 / gratuito per i soci Piemonte Movie.

Completano il programma gli appuntamenti CORSI CORTI. PICCOLE STORIE DI CINEMA tenuti da diverse tipologie di professionisti del cinema e dell’audiovisivo per condividere la propria esperienza e visione, svelare aneddoti e consigli di insider esperti, a coloro che vogliono seguire questo percorso artistico e lavorativo. Le brevi masterclass di quest’anno, ogni giorno alle 21.30, sono affidate al collettivo NERDO (giovedì 6), alla casa di produzione ZENIT ARTI AUDIOVISIVE con il progetto Flashback (venerdì 7), al regista DAVIDE FERRARIO (sabato 8) e al festival di video mapping BRILLO (domenica 9).

TSTW – Glocal Film Festival è organizzato nell’ambito di Torino Città del Cinema 2020 da Associazione Piemonte Movie in sinergia con Film Commission Torino Piemonte, Museo Nazionale del Cinema, Torino Film Festival, con il contributo di Regione Piemonte e Fondazione Crt, con il patrocinio di Città di Torino e Città Metropolitana di Torino e la collaborazione del Centro Nazionale del Cortometraggio e Seeyousound International Music Film Festival. Main Partner ODS. Main Sponsor Compagnia dei Caraibi.

Bimbi e teatro, nuovo polo in Borgo Vittoria. Anche per le famiglie

Accanto agli spettacoli della domenica e alle Matinée dedicate alle scuole, Teatro Murialdo amplia la sua offerta e fa partire in questi giorni due nuovi progetti, Dietro le Quinte BiblioTeatro, per coinvolgere i bambini

 

Nasce a Torino in Borgo Vittoria un nuovo polo per il teatro dedicato a bambini e ragazzi, un centro che punta a diventare un riferimento per tutte le famiglie e le scuole della città grazie a progetti tanto ambiziosi quanto innovativi.

Nella nuova gestione del Teatro Murialdo di Art. 9 “il pubblico dei più piccoli ha grande importanza – racconta la direttrice Martina Soragna che prima di approdare a Torino è stata la fondatrice di Le 2 e un quarto, una delle prime compagnie al femminile di teatro di strada – sia per offrire dei momenti di cultura dedicati a tutta la famiglia sia perché, in un momento in cui si parla spesso di crisi di pubblico nei teatri, ciò che conta è trovare la chiave giusta per appassionare il pubblico, compresi i più piccoli”.

Accanto agli spettacoli della domenica e alle Matinée dedicate alle scuole, Teatro Murialdo amplia la sua offerta e fa partire in questi giorni due nuovi progetti, Dietro le Quinte BiblioTeatro, per coinvolgere i bambini.

Visitare il teatro dietro le quinte e salire sul palco, entrare nei camerini e scoprire i segreti di una cabina di regia ma anche assistere alle prove di un vero spettacolo, parlare con gli attori, vedere come funziona la biglietteria e scoprire chi sia e cosa faccia la maschera…Dietro le Quinte e Biblioteatro sono l’occasione per avvicinarsi al teatro da un punto di vista particolare e divertente.

Il centro di entrambi i progetti è un antico carretto, allestito come quello di un vecchio burattinaio, che contiene tantissimi volumi sul teatro dedicati ai più piccoli, in italiano, inglese, francese. Una vera e propria biblioteca tematica su ruote, unica nel suo genere, dove ogni libro è un’affascinante scoperta.

L’occasione è unica anche perché i ragazzi potranno conoscere gli attori del teatro e quelli ospitati nelle residenze artistiche, in arrivo dalle più grandi compagnie del mondo, e scoprire con loro in assoluta anteprima le novità dei loro prossimi spettacoli. Un vero e proprio viaggio esperienziale, fisico e di conoscenza per guardare, toccare ed ascoltare tutto quello che gravita intorno al magico mondo del teatro.

DIETRO LE QUINTE…

Il progetto permette di effettuare una visita guidata del Teatro e assistere alle prove di uno spettacolo ospite in residenza artistica. I bambini saranno accompagnati a scoprire tutti gli spazi nascosti al pubblico (camerini, sala regia, biglietteria, palco) in una sorta di viaggio/navigazione, con mappa del tesoro e bussola appositamente costruite insieme con la carta, durante il quale verranno mostrate le attrezzature principali del teatro e le figure professionali che le adoperano. Infine i “navigatori” scopriranno cosa accade durante le prove di uno spettacolo, assistendo così ad un momento inedito e magico di creazione artistica: gli artisti saranno a disposizione per rispondere a domande e curiosità che i bambini vorranno sottoporre. Una chiacchierata informale come ulteriore stimolo alla fantasia e alla conoscenza del fascinoso mondo del Teatro!

BIBLIOTEATRO

Il Teatro si trasforma in libreria e i libri si trasformano in palcoscenico: Biblioteatro propone un incontro di lettura ad alta voce e consultazione di libri sul teatro per bambini e si conclude con una visita guidata al Teatro Murialdo. Grazie ad un carretto che ricorda un antico teatrino dell’Ottocento, un piccolo sipario si apre e dietro magicamente appare una libreria: i bambini possono così scoprire, nelle opere a disposizione, brani sulle emozioni, sulla musica, sul teatro classico, sul circo contemporaneo e su alcuni grandi attori e registi internazionali.

Un’attrice accompagnerà questo momento di lettura ad alta voce per poi condurre i partecipanti alla scoperta del luogo, grazie ad una visita guidata interattiva dove il teatro viene presentato come un’isola da scoprire e i bambini saranno i protagonisti navigatori del viaggio.

Utilizzando una mappa (che ognuno porterà poi a casa come ricordo) i naviganti potranno orientarsi negli spazi e vivere la visita come una vera e propria avventura: apprendendo “sul campo” le informazioni tecniche scoperte in precedenza e perlustrando quelle sale che normalmente sono chiuse al pubblico (camerini, sala regia, biglietteria e palco).

Dal dire al fare, dai libri al viaggio, il Biblioteatro si propone come una mattinata esperienziale, per far vivere ai bambini il teatro con un approccio di conoscenza, esplorazione e partecipazione!

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

Per entrambi i progetti il numero dei partecipanti è di 1 classe per volta, fino ad un massimo di 25 bambini ad incontro. Nel caso in cui ci siano più classi interessate, per la selezione dei partecipanti si terrà conto dell’ordine di arrivo della prenotazione.

La partecipazione è gratuita e si formalizza tramite compilazione e invio di un modulo e di una liberatoria immagini/privacy* all’indirizzo: scuole@art9.it. Nell’oggetto della mail va indicata la dicitura: Candidatura Biblioteatro e/o Candidatura Dietro le quinte.

TEATRO MURIALDO

Piazza Chiesa della Salute, 17/D, 10147 Torino

Tel. 011- 2480648

www.teatromurialdo.it

I libri più letti e commentati a gennaio

Gennaio di letture per gli iscritti al gruppo Facebook più frequentato della rete: tante proposte, tante discussioni e tanti titoli da scoprire o riscoprire

Primo posto, tra i libri più letti e commentati di questo mese, per La ragazza del Sole, romanzo di Lucinda Riley, sesto capitolo della saga delle Sette Sorelle, saga amatissima dalle lettrici del gruppo; secondo posto per L’Architettrice, romanzo di Melania G. Mazzucco, molto apprezzato da chi vorrebbe interessarsi all’arte; ultimo gradino del podio per Dolcissima Abitudine, di Alberto Schiavone, romanzo che ha per protagonista una prostituta e ha suscitato una vivace discussione.

 

Inauguriamo una nuova piccola rubrica, con i consigli delle librerie: per il mese di gennaio, la libreria Bookstore di Roma vi consiglia:

Salvare le ossa di Jesmyn Ward, NN editore.

Il tempo di morire, di Eduardo Savarese, Wojtek edizioni.

Fisica della malinconia di Georgi Gospodinov, Voland edizioni.

 

Libri diversi per ogni tipo di lettore.

Per la serie: Time’s List of the 100 Best Novels, ovvero i cento romanzi più importanti del secolo XX, scritti in inglese e selezionati dai critici letterari per la rivista Times, questo mese noi abbiamo discusso de L’urlo e il furore, classico di William Faulkner, il caustico Money, di Martin Amis e il malinconico Sportswriter, di Richard Ford: entrambi, presentano un disincantato e lucido ritratto dell’America degli anni 80.

Per questo mese è tutto, ci rileggeremo il mese prossimo!

 

Podio del mese

La Ragaza del Sole, di L. Riley (Giunti) – L’architettrice, di M. Mazzucco (Einaudi) – Dolcissima Abitidine, di A. Schiavone (Guanda)

 

I consigli del libraio:

Salvare le ossa di J. Ward (NN editore) – Il tempo di morire, di E. Savarese, (Wojtek) – Fisica della malinconia, di G. Gospodinov  (Voland)

 

Time’s List of the 100 Best Novels:

L’urlo e il furore, d W. Faulkner (Einaudi), Money, di M. Amis (Einauidi) –  Sportswriter, di R. Ford (Feltrinelli).

 

Testi di Valentina Leoni, grafica e impaginazione di Claudio Cantini 

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

A febbraio è tempo di cinema dedicato alla montagna

Il Banff Mountain Film Festival, rassegna cinematografica internazionale dedicata al mondo della montagna e degli sport outdoor, tornerà anche quest’anno a Torino con ben 3 tappe consecutive, dal 17 al 19 febbraio

Sarà proprio una delle protagoniste delle pellicole in proiezione l’ospite tanto atteso delle serate torinesi. Nouria Newman, la kayaker francese di The Ladakh Project, sarà presente alla proiezione del 18 febbraio insieme al regista David Arnaud, che si è occupato del montaggio della pellicola.

Il 17 febbraio sarà invece ospite del Banff l’alpinista Federica Mingolla, entrata da qualche anno nelle cronache verticali per essere la prima donna italiana ad esser salita in libera sul Tom et Je Ris (Verdon), il Digital Crack, sul massiccio del Monte Bianco e in giornata sulla Via Attraverso il Pesce in Marmolada.

Ad aprile il Banff Centre Mountain Film Festival farà nuovamente tappa in Piemonte, con le proiezioni di Novara (1 aprile), Cuneo (7 aprile) e Biella (8 aprile).

Le tappe di piemontesi del Banff Centre Mountain Film Festival World Tour Italy fanno parte di un tour nazionale che prevede 41 proiezioni in 35 città tra febbraio e aprile 2020.

“Fuori – Classe”, una sfida per i libri

Dopo la fase eliminatoria, le due scuole si incontrano sulle pagine di “Nessuno può portarti un fiore” di Pino Cacucci

LE CLASSI 3° E 5° DEL LICEO SCIENTIFICO CAIROLI SI SFIDANO AL TORNEO DI LETTURA PER LE SCUOLE SUPERIORI

 

Arriva al dunque la “sfida per i libri”. È il momento della finale cittadina di “Fuori-Classe”, il torneo di lettura nazionale ideato da “Prima Effe. Feltrinelli per la scuola”.
L’appuntamento è per giovedì 30 gennaio, alle ore 10, alla Feltrinelli Stazione Porta Nuova
Protagonisti della sfida sono le classi 3 e 5 del Liceo Scientifico Cairoli.

“Fuori-Classe. Sfida per i libri” è un gioco a quiz che vede protagonisti gli studenti delle classi superiori. La contesa, pacifica e tutta letteraria, prevede una fitta serie di domande intorno a un grande romanzo contemporaneo.
Per la finale torinese le ragazze e i ragazzi dei due istituti si dovranno cimentare sulla conoscenza di “Nessuno può portarti un fiore”, romanzo di Pino Cacucci edito da Feltrinelli: sette racconti di altrettante vite ribelli, personaggi realmente esistiti accomunati da una sfrenata passione senza mediazione per la libertà.

Grazie a “Fuori-Classe” studentesse e studenti si mettono in gioco. Il quiz letterario rivolto alle classi del triennio delle superiori è basato sulla lettura di classici del nostro presente. Un modo originale e divertente per avvicinarsi ai romanzi che hanno fatto la storia della letteratura. Le finali cittadine del torneo coinvolgono 11 città: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Lecce, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Verona. I vincitori delle finali cittadine si sfideranno nella finalissima in programma l’11 maggio 2020 presso la sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli in viale Pasubio a Milano.

Le finali delle altre città
Bari, lunedì 10 febbraio: Liceo Classico Flacco vs Liceo Linguistico Romanazzi
Bologna, giovedì 30 gennaio: 4T Liceo Fermi vs 4S Liceo Fermi
Firenze, giovedì 30 gennaio: 4 Liceo Scientifico Scuole Pie Fiorentine vs 4BLA del Vasari di Figline Valdarno
Genova, giovedì 30 gennaio: 5A Liceo Mazzini vs 4H Scienze Umane Liceo Sandro Pertini
Lecce, giovedì 30 gennaio: 1D Liceo Classico Palmieri vs 3N Liceo Scientifico Banzi
Milano, giovedì 30 gennaio: 2 Liceo classico Don Bosco di Borgomanero vs 4 MB Istituto Galileo Galilei.
Napoli, giovedì 30 gennaio: 5C Liceo Carducci di Nola vs 4D Liceo Cantone di Pomigliano d’Arco
Palermo, giovedì 10 gennaio: Liceo Linguistico Ninni Cassarà vs Liceo Scientifico S. Cannizzaro
Roma, lunedì 24 gennaio: 3A/E Liceo Scientifico Ettore Majorana di Latina vs 4L Liceo Scientifico Louis Pasteur
Verona, 30 gennaio: 4H Liceo Scientifico Angelo Messedaglia vs 4E Liceo Scientifico Angelo Messedaglia

Piccolo capolavoro intorno alla violenza

Repliche fino al 31 gennaio negli spazi della Galleria Franco Noero

Gérard Watkins, che ha oggi superato i cinquanta, è nato a Londra ma dal 1974 vive a Parigi. È drammaturgo con una decina di testi teatrali, regista, musicista e attore (al cinema, tra l’altro, ha lavorato con Julian Schnabel ne Lo scafandro e la farfalla), è rappresentato in ogni tipo di spazio scenico, è stato nominato miglior drammaturgo francofono vivente ai premi Molières del 2017.

Lo ascolti e ti viene dritto dritto il desiderio di conoscerlo di più, di vederlo maggiormente messo in scena. Lucido, duro, modernissimo. Sembra un medico che nel chiuso di una camera chirurgica sia pronto a scoprire tutto di quel corpo che gli sta davanti. Usciti da Scene di violenza coniugale. Atto finale, che lo Stabile torinese propone (con il Teatro di Dioniso), sino a venerdì 31 gennaio, con significativo ardore, per la regia di Elena Serra, in una sala della Galleria Franco Noero (piazza Carignano 2) dove ogni sera fanno corona un gruppo di una quarantina di spettatori, hai la esasperata certezza di quanta autenticità, reale, crudele, quotidiana, l’autore metta nella frammentata vicenda, di quanto i suoi dialoghi riescano a coinvolgerti, amaramente, con rabbia addirittura, di come lo svilupparsi di un rapporto a due possa – e le cronache pressoché di ogni giorno sono lì a testimoniarlo – nascere e deteriorarsi, scivolare attimo dopo attimo verso la tragedia.

Due coppie nella Parigi di oggi, un accadimento senza importanza è pronto a farle incontrare, un innamoramento e il desiderio di vivere insieme, la ricerca di un appartamento, un episodio che unico le farà incontrare. Pascal è un fotografo, una rabbia lanciata in faccia al mondo intero, cinico e aggressivo, al culmine di una prepotenza incontrollabile, Annie una ragazza madre di due figli in perenne ricerca di lavoro, segnata dalla debolezza e dalla remissione. Liam è un ragazzo di colore, il vizio della droga e l’abitudine allo spaccio, un passato non certo facile alle spalle ma neppure il desiderio di correggerlo, un altalenante percorso di tranquillità e scatti d’ira, Rachida è musulmana, in fuga da una famiglia chiusa e oppressiva, studia e lavora, avverte a più riprese il buio a cui va incontro ma di quel ragazzo qualcosa la spinge a prendersi cura. Già le loro note iniziali non ci hanno messo a nostro agio, i tanti episodi narrativi (alcuni, cruenti, urlati, “riferiti” nel chiuso di un’altra stanza, nascosti al publico) fanno piombare i due uomini in una discesa di violenza che si riversa sulla fisicità come sulla psicologia già malata o debole delle donne.

Una violenza senza più argini, costante, non più gestibile, che nasce dalle parole, da una risposta non data o da un pensiero frainteso, da un desiderio di paternità allontanato nel tempo o da un attimo d’amore negato: le occasioni nella vita di una coppia che già scricchioli non mancano, di piombo o futili, anche l’incapacità a preparare una mayonese può diventare il pretesto per una scarica di botte. Tutto è maledettamente vero, il luogo non-teatrale (la realtà di una casa, una scrivania, una lampada, qualche sedia e qualche piccolo divano) pur nella propria signorilità ti immerge in uno spazio chiuso e asfissiante, i tratti autentici del testo fuoriescono da ogni azione, da ogni parola. La regia di Elena Serra non fa sconti, agguanta il testo e ne ricava con un ritmo eccellente tutta la violenza verbale e fisica di cui è impregnato, quelle cesure tra scena e scena sono il gong verso le tappe inevitabili di una lotta che ha già previsto con grande anticipo il suo vincitore, con un’esattezza tutta geometrica e raggelante si compongono senza ripensamenti le immagini  della vittima e del carnefice; le interpretazioni di Roberto Corradino (Pascal), Clio Cipolletta (Annie), Aron Tewelde (Liam) e Annamaria Troisi (Rachida) testimoniano appieno le sopraffazioni e le debolezze di uomini e di donne del mondo contemporaneo, perfette nell’immergersi nei diversi comportamenti: per tutti una prova di grande maturità.

 

Elio Rabbione

 

Le immagini dello spettacolo sono di Luigi De Palma

Vitamine Jazz per pubblico e pazienti. I nuovi concerti

Gli appuntamenti della settimana all’Ospedale Sant’Anna per la rassegna“Vitamine Jazz” già arrivata al centocinquantaquattresimo concerto e alla sua terza stagione, organizzata per la “Fondazione Medicina a Misura di Donna” e curata da Raimondo Cesa

I concerti avranno inizio dalle ore 10.00 nella sala Terzo Paradiso in via Ventimiglia 3 aperta al pubblico, dedicata alle pazienti e ai loro cari.

 

Martedì 28 gennaio “Duo Guarino Cambursano”

Giorgio Guarino chitarra
Davide Cambursano contrabbasso

Il progetto nasce dalla volontà dei due musicisti di esplorare il più classico repertorio swing e bebop nella loro personale chiave di lettura.
Da Ellington a Miles Davis, da Hammerstein a Charlie Parker passando per Jobim ed i ritmi brasiliani: i brani più celebri ed immediatamente identificabili del grande songbook americano rivisti e reinterpretati per l’occasione.


Giovedì 30 gennaio “Duo Giulia Damico & Giangiacomo Rosso”

Giulia Damico voce
Giangiacomo Rosso chitarra

Giulia Damico

Nata a Torino nel 1989, da sempre attirata dal mondo dei suoni e della voce. Da ragazzina inizia i primi studi musicali e del canto presso insegnanti privati, successivamente si iscrive alle principali scuole di jazz della città per poi conseguire il diploma di laurea al conservatorio “G.Verdi” di Milano sotto la guida di Tiziana Ghiglioni, Attilio Zanchi, Giovanni Falzone, Antonio Zambrini.
Nel corso degli anni ha avuto modo di partecipare a master e seminari con Sheila Jordan, Jay Clayton, Enrico Pierannunzi, Diana Torto, Andy Sheppard e molti altri.
Giangiacomo Rosso
Inizia il suo percorso artistico musicale al Centro Jazz Torino sotto la guida di Matteo Negrin, Pietro Ballestrero e Pino Russo. Successivamente si appassiona alla musica di Django Reinhardt inziando così un percorso autodidatta alla ricerca delle sonorità del Jazz Gitano, apprezzando lo stile di interpreticontemporanei come Bireli Lagrene, Adrien Moignard, Rocky Gresset e Sebastien Giniaux. Seminari e Workshop: Bireli Lagrene, Angelo Debarre, Adrien Moignard, V VI e VII ediazione del Perinaldo Festival. Suona la chitarra Manouche nel quartetto Gipsy Jazz dei Blue Moustache con il quale ha partecipato alle ultime due edizioni del Torino Jazz Festival. Fa parte del progetto Electroswing “The Sweet Life Society” con cui si è esibito in molti festival europei: tra cui Glastombury, Boomtown Fair, Peninsula FelZiget, Jiva Zik. Nel 2014 ha suonato nei Jazz Festival di Torino, Sorrento, Ragusa e Roma. Insegna chitarra Gipsy Jazz (Manouche), Elettrica, Acustica, Ritmica alla Jazz School Torino

L’isola del libro. Speciale Dorothy Parker

Rubrica settimanale sulle novità librarie. A cura di Laura Goria

Gaia de Beaumont “Scusate le ceneri: biografia romanzata di Dorothy Parker” -Marsilio-   euro 9,50

 

Questo è davvero un libro splendido e vi conduce nei meandri della vita dell’americana Dorothy Parker (1893 – 1967). Un’ icona del XX secolo, emblema di fascino, raffinatezza e snobismo   intellettuale nella New York degli anni 20 e 30. Fu molte cose: giornalista di grido, scrittrice, poetessa, amica di artisti e del bel mondo dell’epoca. Gaia de Beaumont, più che una biografia, intesse “un romanzo liberamente ispirato alla sua vita” ….e che vita!Doroty nasce con l’altisonante cognome Rothschild e, anche se la sua famiglia non ha connessioni con l’omonima banca, conosce e frequenta tutti i posti alla moda. Dottie o Dot (diminutivi con cui è spesso chiamata) è ancora piccola quando la madre muore e lei pensa che la colpa sia sua perché “nascere ultimogenita da una madre 42enne non ha fatto che procurare alla persona che più amava un problema insolubile”. Il padre si risposa e Dottie entra in guerra con la matrigna, poi finisce in un collegio dove ne combina di tutti i colori. Ama follemente New York “soprattutto quando piove e l’asfalto è bagnato”ed è lì che erige la sua indipendenza. A 21 anni è assunta a Vogue come assistente editoriale: ma ha talento, è geniale ed ambiziosa; così da semplice autrice di didascalie fotografiche ben presto diventa firma di punta. Pubblicherà anche su altre riviste blasonate (come “Vanity Fair” e “Il New Yorker”) costruendosi una brillante carriera. Coltiva l’amicizia con scrittori della levatura di Hemingway, Fitzgerald, Dos Passos; mentre con Robert E. Sherwood fonda e diventa l’anima della cosiddetta Tavola Rotonda (nel mitico Hotel Algonquin), celebre anche come “circolo vizioso” dove si incontrano artisti, intellettuali e giornalisti che miscelano lavoro e divertimento. Dottie firma pezzi ferocemente acuti, in cui brillano autoironia, messa in ridicolo dei suoi fallimentari affari di cuore, ma anche la brillante presa in giro dei rapporti umani e del mondo dorato che frequenta. Minor successo ha nella gestione della vita privata: colleziona 2 aborti, 3 mariti e vari amanti bellissimi, vacui e decisamente più giovani di lei. E’ perennemente pervasa da un senso di angoscia che annega nell’alcol o cerca di annullare con ripetuti tentativi di suicidio. La parabola della sua vita è discendente: gli ultimi anni sono intrisi di povertà (risparmiava per lasciare i suoi beni a Martin Luther King), invecchia presto e male, finisce per allontanarsi da tutto e tutti, si rinchiude in un deprimente albergo per anziane signore, dove viene stroncata da un infarto a 73 anni. Le ceneri del titolo sono quello che resta di lei dopo la cremazione. Dispone che sull’urna venga scritto “Scusate le ceneri”… che nessuno reclamò per ben 21 anni.

 

 

Dorothy Parker “Giochi   di società” -Bur- euro 12,00

I racconti di Dorothy Parker sono considerati piccoli capolavori e potete constatarlo leggendo questa raccolta di 20 bozzetti e storie, pubblicati per la prima volta in Italia e tra i suoi pezzi migliori. Regina delle soirée newyorkesi, era in posizione privilegiata per osservare a fondo e poi descrivere l’umanità varia che, tra flute di champagne e tartine, si aggirava in un vortice di mondanità, vizi e virtù. La sua scrittura è corrosiva, la sua penna stilla veleno agrodolce e mette a nudo schizofrenie, contraddizioni, conformismi, assurdità, frivolezze assortite del bel mondo che frequentava. Tanti personaggi immersi in ricchezze, viaggi, lussi e amicizie vere o presunte. Tutti accomunati da una personale solitudine che si schianta contro muri di nonsense, pura parvenza e poca sostanza. Ci sono la coppia di newyorkesi sotto il sole dell’ambita Costa Azzurra che critica tutto e tutti: la moda dello spiritismo e delle tavolette Ouija per comunicare con l’al di là; due amiche squattrinate che fanno il gioco “cosa faresti se avessi un milione di dollari?”; le abitudini di un intero condominio e tante altre spettacolari pagine. Perché la Parker amava scrivere di ciò che la circondava, salvo poi mettere sulla graticola proprio il mondo in cui sguazzava.

 

Dorothy Parker “Dal diario di una signora di New York” -Astoria-   euro14,00

 

Anche in questi 11 racconti scoprirete una Dorothy Parker che osserva e descrive con ironia debolezza umane, vanità inutili, snobismo conformista, relazioni fragilissime e convenzioni sociali.Con il suo sguardo e le sue parole racconta dell’amicizia in “La signora della lampada”, della fine di un amore in “Da New York a Detroit”, o della vacuità della fama in “Alla luce del giorno”. E poi altre pagine che fanno di questo libro un piccolo gioiello.

 

Dorothy Parker “Eccoci qui”   -Astoria-   euro 15,00

 

10 racconti introvabili ormai da anni, altre brevi perle da leggere. A partire dal primo, “Composizione in bianco e nero” in cui mette impietosamente a fuoco il razzismo della buona società, cogliendo a fondo le più nascoste sfumature dell’animo americano dell’epoca. Poi c’è quello che è considerato un piccolo capolavoro “Una bella bionda”. Ovvero la storia della formosa Hazel Morse, veleggiante tra i 30-40 anni. Ha un nostalgico passato da modella, poi diventa la mantenuta di molti uomini, ed infine considera l’opzione del suicidio. Tema particolarmente caro alla Parker che lo accarezzò più volte e scrisse la famosa frase: ”I rasoi fanno male, i fiumi sono freddi, l’acido lascia tracce, le droghe danno i crampi, le pistole sono illegali, i cappi cedono, il gas è nauseabondo…..tanto vale vivere”.