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140 ovuli di cocaina tra le auto in sosta

Pusher arrestato dagli agenti del commissariato Dora Vanchiglia

Venerdì notte gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia, transitando su corso Palermo, notano un’autovettura viaggiare a forte velocità. La pattuglia insegue il veicolo che, giunto nei pressi di via Clementi, arresta temporaneamente la propria corsa per permettere al passeggero di scendere. Si tratta di un cittadino senegalese di 33 anni. Lo straniero prosegue la propria fuga a piedi disfacendosi tra le auto in sosta di un sacchetto per la spesa. Il trentatreenne viene definitivamente bloccato in via Pacini. Recuperato il sacchetto, i poliziotti scoprono al suo interno 140 ovuli di cocaina per un peso di oltre 111 grammi.L’uomo, con precedenti specifici di Polizia, è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

In fiamme la gelateria Miretti

Dopo due mesi di chiusura forzata per il lockdown la storica gelateria Miretti di corso Matteotti dovrà ancora tenere le serrande abbassate chissà fino a quando, per un incendio che nella notte ha distrutto parte del locale.

Una volante della polizia passata davanti alla gelateria verso le 2 di mattina ha notato il fumo ed ha avvisato i vigili del fuoco, consentendo di limitare i danni.

La causa del rogo è un cortocircuito. Tanta la solidarietà dei torinesi sulla pagina Facebook del celebre locale. Il titolare Lorenzo La Porta ringrazia tutti e assicura che riaprirà appena sarà possibile per offrire ancora un po’ di dolcezza ai torinesi e ai turisti golosi.

Addio a Beppe Barletti, volto del calcio in tv

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E’ morto Beppe Barletti, volto tv storico della Rai, pensionato dal 1993

Il cronista sportivo avrebbe compiuto 92 anni  30 settembre.

Per tante stagioni ha raccontato  le partite della Juventus e del Torino per 90′ Minuto e Domenica Sprint, a partire dagli anni 70. Per la  Rai seguiva pure  automobilismo, atletica e basket. Tra le sue interviste, anche oltre lo sport, quella al cardiochirurgo Chris Barnard. Fino a poco tempo fa lo si vedeva sempre allo Sporting, il circolo torinese della stampa.

Agenti liberi dal servizio arrestano pusher

Trovato con oltre 340 grammi di hashish

Giovedì notte tre agenti del commissariato Centro, liberi dal servizio, hanno arrestato un cittadino marocchino di 36 anni.

I poliziotti, che si trovavano nei pressi del Parco del Valentino per fare una passeggiata, assistono involontariamente ad una compravendita di sostanza stupefacente. L’intervento è immediato, ma il marocchino tenta comunque la fuga. Dopo una breve colluttazione, gli agenti bloccano il pusher e lo perquisiscono. Nelle tasche dei pantaloni il trentaseienne viene trovato in possesso di circa 340 grammi di hashish, suddivisi in numerosi tocchi pronti alla vendita ed un intero panetto, e denaro contante per oltre 810 euro. Con diversi precedenti specifici di Polizia, l’uomo è stato arrestato per resistenza a P.U. e detenzione ai fini di spaccio.

Scontro tra scooter e moto, morti sul colpo due centauri

Sono morti in due nello scontro frontale avvenuto  tra moto in Valle di Susa 

L’incidente si è verificato tra Gravere e Susa, sulla  statale 24.

Coinvolti uno scooter Tmax e una Yamaha R1 sulla quale  viaggiava una coppia, un uomo 41enne e una donna di 38 anni,deceduti sul colpo.  Sul posto l’elisoccorso del 118 e  i carabinieri per i rilievi, che stanno indagando sulla dinamica dell’incidente.

(foto archivio)

Autista Gtt non fa salire donna senza mascherina: in due lo aggrediscono con sassi e coltello

In corso Lecce l’autista di un bus  Gtt di Torino è stato aggredito da una coppia, un uomo  44enne e una donna di 42 anni, perché non aveva permesso di salire sul mezzo a una donna senza mascherina di protezione

L’uomo ha rotto la catena cdi sicurezza anti-Covid che  separa la cabina di guida dal resto dell’autobus, e la donna ha rotto  la parete divisoria in plexiglass.

Scesi dal mezzo, il 44 enne ha estratto un coltello e colpito violentemente  il finestrino dell’autista, mentre  la donna ha lanciato  sassi contro i vetri in direzione di un passeggero intervenuto in difesa dell’autista. Gli  agenti  della polizia intervenuti hanno arrestato la coppia e li hanno denunciati per interruzione di pubblico servizio. Lei era già stata  protagonista di un episodio analogo lo scorso anno. Lui  aveva con sé anche una pesante catena di metallo.

Corvi aggrediscono a beccate i passanti

Tanta paura ma pochi danni, per fortuna

Alcuni passanti sono comunque rimasti lievemente feriti, giovedì scorso, quando uno stormo di corvi impazziti, in pieno centro a Nichelino, ha iniziato ad aggredirli colpendoli ripetutamente a colpi di becco. Numerose le chiamate in Comune. Un bambino è stato colpito alla testa. Si è poi scoperta la ragione di tanta aggressività da parte dei volatili: un pulcino era caduto dal nido su un’aiuola sottostante e chiunque passasse nei paraggi veniva considerato dai corvi una potenziale minaccia per il loro piccolo.  Il pulcino è stato portato in un centro per la cura degli animali e la “minaccia“ per lui è per i passanti è stata sventata.

Chiesta conferma a 10 anni per la banda dello spray di piazza San Carlo

E’ stata chiesta dalla pg di Torino Elena Daloiso  la conferma della condanna in primo grado a 10 anni per tre dei quattro ragazzi componenti della ‘banda dello spray’

Il  gruppo di giovani di origine maghrebina aveva  messo a segno furti e rapine confondendo le vittime con spray urticante in piazza San Carlo nella drammatica sera del 3 giugno 2017, in occasione della proiezione della finale di Champions League. La  folla in preda al panico provocò una calca con oltre 1.500 feriti, due dei quali morirono successivamente per le conseguenze. La posizione del quarto imputato è stata per ora tenuta  separata in quanto il giovane è  positivo al coronavirus e non ha potuto partecipare all’udienza.

(foto: il Torinese)

Piemonte pronto a riaprire i confini

I dati  sul Piemonte “sono assolutamente positivi e ci spingono a riaprire i confini regionali dalla prossima settimana”.

Così Fabrizio Ricca, assessore  regionale alla Sicurezza, che aggiunge: “I dati in nostro possesso  ci tranquillizzano sul poter fare uscire i piemontesi e ci danno forza per il futuro”

Il sindaco di Chieri: “Dopo 3000 morti la priorità non può essere la birretta”

Pubblichiamo la lettera aperta del Sindaco ai cittadini chieresi

 

Abbiamo ritenuto opportuno adottare un’Ordinanza che pone alcuni limiti al consumo e alla vendita di bevande alcoliche. Non si tratta di un provvedimento ‘protezionistico’,  né alla base c’è una visione moralistica volta a stigmatizzare alcune abitudini soprattutto giovanili. Tanto meno si vogliono creare ulteriori difficoltà agli esercenti duramente provati da questi mesi di lockdown e dalle complesse misure di sicurezza che è necessario adottare in questa fase.

Tuttavia, negli ultimi giorni – e non solo nelle zone della movida torinese o in occasione del passaggio delle Frecce tricolori – abbiamo assistito ad assembramenti che sono tuttora vietati e a comportamenti irresponsabili. Vediamo un’euforia da post-lockdown che rischia di essere “contagiosa”, nel senso letterale del termine.

Sono convinto che nella Fase2 ciò che davvero conti sia il buon senso dei cittadini più che gli ordini e le sanzioni degli amministratori. Ma laddove si registra poco buon senso, tocca a chi amministra intervenire e provvedere. Come disse De Gaulle in una celebre frase, sarebbe troppo ambizioso sperare nella scomparsa degli ‘irresponsabili’ (ma lui usò un altro termine), da qui il compito ingrato dell’Autorità che deve fare in modo che gli ‘irresponsabili’ non facciano danni.

Innanzitutto, a NESSUNO VIENE IMPEDITO di bere alcolici all’interno di bar e locali, nei dehors o seduti ad un tavolino e a NESSUNO VIENE IMPEDITO di acquistare alcolici, se non nell’orario che va dalle 21 alle 7, il che non pare proprio essere un sacrificio insopportabile.

Quindi: possiamo farci la birretta con gli amici ma nel rispetto di alcuni limiti.

Adottare questi limiti e divieti mi è parso un atto dovuto ai 3mila piemontesi e più di 30mila italiani morti a causa del Covid19. Un atto di rispetto verso le famiglie che li piangono. Sono i nostri caduti, e come comunità dobbiamo non solo ricordarli ma fare tutto ciò che è necessario perché altre donne e altri uomini non si ammalino, non debbano essere intubati in un letto di terapia intensiva, non debbano morire da soli.

L’obiettivo dell’Ordinanza è quindi chiaro e semplice: bevi ma non fare assembramenti. Non puoi bere con gli amici per strada, non puoi stazionare nei pressi dei locali, non puoi trasformare parchi e giardini in improvvisati drink bar.

Sappiamo che Chieri non è san Salvario o Piazza Vittorio, ma conosciamo bene le criticità del nostro territorio. Senza scopi punitivi, abbiano fissato dei  divieti al solo scopo di scongiurare gli assembramenti a tutela della salute pubblica.

Se buon senso e responsabilità prevarranno, basterà un attimo per revocare l’Ordinanza. Lo stesso attimo che basta al virus per contagiarci e contagiare le persone che frequentiamo.

 

Alessandro Sicchiero