CRONACA- Pagina 916

Prima lo aggredisce, poi lo soccorre. Arrestato per lesioni aggravate

Intorno alla mezzanotte di domenica scorsa, personale della Polizia di Stato si reca in zona San Salvario
a seguito della segnalazione di una lite in corso tra due soggetti.
Giunti sul posto, gli agenti riscontrano l’avvenuta colluttazione tra i due notando dapprima numerosi cocci di bottiglia in terra e dopo il volto insanguinato di uno dei due. Nel ricostruire la dinamica viene accertato che un cittadino marocchino di 36 anni stava passeggiando su via Nizza quando decide di fermarsi a fumare davanti ad un bar. Il secondo individuo, un connazionale di 25 anni, notata la presenza del trentaseienne, lo invita ad andarsene, facendogli intuire che si trovava nella zona di spaccio di sua competenza. L’uomo prova allora ad allontanarsi ma viene raggiunto ed aggredito al viso con dei cocci di bottiglia. Stordito dal colpo, si rifugia all’interno di un esercizio commerciale ma una volta uscito scopre che il venticinquenne era in strada ad attenderlo. Intenzionato a colpire nuovamente il connazionale, il giovane marocchino desiste alla vista della Volante in arrivo, e lasciando cadere in terra i frammenti di bottiglia che aveva in mano, prende sottobraccio l’uomo ferito, a dimostrare la totale estraneità all’aggressione e la solidarietà per l’”amico” aggredito. L’uomo, irregolare sul territorio nazionale, già sottoposto alla misura cautelare della presentazione giornaliera alla P.G., viene arrestato per lesioni aggravate.

Si fa consegnare in banca 500 euro sostituendosi a contocorrentista

Denunciato dalla Polizia di Stato truffatore seriale

Appena una settimana fa era riuscito a farsi consegnare 500 € in contanti dal cassiere di un istituto bancario del quartiere Crocetta, spacciandosi per un’altra persona. Accertamenti svolti nei giorni successivi, in sinergia con la direzione della filiale bancaria, dalla vittima della truffa, allarmata dall’ammanco ingiustificato della cifra, avevano fatto emergere come il truffatore, per portare a termine il colpo, avesse esibito al dipendente preposto alle casse una carta di identità contraffatta. L’uomo era stato particolarmente scaltro e sicuro nell’agire: oltre a fornire il documento di identità riportante le generalità di un reale correntista, cui aveva applicato però la propria fotografia, era stato anche in grado di riferire a memoria il numero del conto, tanto da non far sorgere particolari dubbi sulla sua identità.

Ieri, l’uomo, pensando di poter ripetere la truffa senza alcun rischio, si è ripresentato nella stessa filiale, chiedendo di effettuare un altro prelievo. Il cassiere, riconosciutolo, ha invece contattato il NUE 112: una pattuglia in servizio di Volante del Commissariato San Secondo si è recata in filiale. Accertamenti svolti a carico dell’uomo, un cittadino italiano di 67 anni, dagli investigatori, hanno consentito di appurare come lo stesso abbia numerosissimi precedenti di polizia e condanne, anche nel recente passato, per truffa e sostituzione di persona; è stato, inoltre, sottoposto a diverse misure cautelari personali, quali la detenzione domiciliare, l’obbligo di dimora e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, nonché colpito da avvisi orali questorili. Ieri, gli agenti del Comm.to San Secondo lo hanno denunciato per sostituzione di persona e truffa.

 

Sequestrati  110 mila euro di oro e preziosi a famiglia sinti

Eseguita misura di prevenzione patrimoniale emessa dal Tribunale di Torino

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Asti hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale del sequestro anticipato, emessa dal Tribunale di Torino – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta del Procuratore della Repubblica di Asti, nei confronti di un nucleo familiare appartenente alla comunità sinti.

Il provvedimento del Tribunale di Torino ha riguardato un elevato numero di gioielli, monete antiche ed orologi di pregio del valore complessivo di € 110.000, sequestrati al nucleo familiare astigiano Laforè-Carrieri a seguito dell’attività investigativa denominata convenzionalmente “BOBI”, con cui nel 2006 i Carabinieri avevano dato esecuzione a 42 provvedimenti cautelari nei confronti di un sodalizio dedito ai furti in abitazione e alla ricettazione. Nell’occasione i militari avevano provveduto, a seguito di perquisizione dell’abitazione e di altri locali in uso al nucleo familiare interessato, al sequestro di un ingente quantitativo di monili in oro e beni preziosi; buona parte erano stati restituiti ai legittimi proprietari a seguito di riconoscimento e accertamento della provenienza furtiva degli stessi.

Gli approfonditi ed ininterrotti accertamenti hanno convinto i giudici ad adottare il provvedimento cautelativo, ritenendo ragionevole ipotizzare che i preziosi, dal valore evidentemente sproporzionato al reddito lecito pressoché nullo dei proposti, fossero il frutto delle attività delittuose per cui gli imputati, nel frattempo, erano stati condannati con pena patteggiata a 3 anni e 5 mesi per furto e ricettazione.

Il Tribunale di Torino ha fissato a gennaio 2020 l’udienza di discussione prima di pronunciarsi sulla richiesta confisca dei beni.

Controlli Polfer: 230 pattuglie e 286 treni scortati

3.609 persone controllate, di cui 956 stranieri, 126 minori e 717 con precedenti di Polizia. 12 indagati, 34 veicoli controllati, 230 pattuglie in stazione e 127 a bordo treno, 286 treni scortati e 16 pattuglie antiborseggio in abiti civili per contrastare i furti in danno dei viaggiatori. 11 pattuglioni straordinari, di cui 22 lungo linea. 17 servizi di O.P. Questi i risultati dell’attività del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Piemonte e la Valle D’Aosta. Nello scalo ferroviario di Torino Porta Nuova, i servizi di controllo sono stati intensificati, così come nelle stazioni di Porta Susa e Lingotto ed in tutte le aree ferroviarie limitrofe interessate dal maggior flusso di viaggiatori. In particolare, gli operatori del Nucleo Scorte compartimentale in servizio di scorta treno su un regionale nella tratta Torino – Cuneo hanno rintracciato un viaggiatore italiano minorenne in possesso di 10 gr circa di sostanza presumibilmente stupefacente di tipo marijuana. Interrotta la scorta nella stazione di Fossano, fornito agli operanti supporto logistico dalla Polizia Locale. Il Ragazzo è stato pertanto sanzionato ai sensi della normativa vigente sul possesso di stupefacenti. Il personale in servizio presso il Posto di Polizia Ferroviaria di Asti ha rintracciato in stazione un cinquantaduenne italiano, residente ad Asti che nello scorso mese di Ottobre aveva aggredito verbalmente un Capotreno di un regionale nella tratta Savona – Alessandria, dandosi poi alla fuga. Da accertamenti esperiti l’uomo è risultato avere diversi precedenti di Polizia per reati contro il patrimonio e la persona.

Esercito, Operazione Strade Sicure: cambio della guardia

 Il Reggimento Nizza Cavalleria (1°) cede il comando all’Artiglieria a cavallo “Voloire” di Vercelli.

Bellinzago Novarese (NO) 03 dicembre 2019. Il “Nizza” Cavalleria ha terminato ieri, con lo svolgimento dell’ultimo servizio notturno, il periodo di comando del Raggruppamento Piemonte – Liguria, nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure. Il Colonnello Matteo Rizzitelli, comandante del Reggimento Nizza Cavalleria (1°) di Bellinzago Novarese, ha ceduto la responsabilità della guida del Raggruppamento al Colonnello Christian Ingala, comandante del Reggimento Artiglieria a cavallo “Voloire” di Vercelli.

Inseriti nel Raggruppamento Piemonte – Liguria, su disposizione dell’autorità prefettizia ed al fianco delle Forze dell’ordine, il Reggimento di Cavalleria, assieme agli uomini e donne dei Reggimenti 32° Genio Guastatori di Fossano e del 2° Alpini di Cuneo, ha contribuito alla sicurezza di diversi punti sensibili nelle città di Torino ,Vercelli, Genova e Ventimiglia.

Nei sei mesi di impegno in Strade Sicure, gli uomini e alle donne della Brigata Taurinense hanno concorso alla sicurezza delle aree assegnate, effettuando più di 32.000 controlli, che hanno portato all’arresto di più di 40 persone e a 140 denunce. Inoltre il personale dell’Esercito ha contribuito al sequestro di numerose armi detenute illegalmente, e più di 1000 grammi di sostanze stupefacenti, controllando più di 3000 veicoli e provvedendo al sequestro di oltre 300 capi d’abbigliamento contraffatti.

Il Reggimento Nizza Cavalleria (1°) è inquadrato nella Brigata Alpina Taurinense, ed il suo Stendardo è decorato di quattro medaglie di bronzo al valor militare – guadagnate per le battaglie di “Goito” del 1848, “Mortara” e “Novara”del 1849 e nella battaglia delle officine dell’ Adria del il 16 maggio 1916. In questa data ogni anno ricorre la festa del Reggimento più antico della Cavalleria Italiana.

I “Dragoni” frequentano corsi di sci e di alpinismo e partecipano annualmente ai Campionati Sciistici delle Truppe Alpine (Ca.s.t.a.). “Nizza” è stato impiegato, negli ultimi anni, in Libano,  nell’ambito della missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon) in numerose attività svolte sul territorio Nazionale (strade sicure Milano e Bergamo e Roma in attività di anti sciacallaggio a Genova, dopo il crollo del ponte Morandi) in interventi di pubbliche calamità nella città di Ascoli Piceno ricevendo numerosi riconoscimenti militari e civili.

Addio a Teresa Grimaldi Scalafiotti, innamorata della cultura

Torino perde una donna intellettuale impegnata, Presidente per anni del comitato torinese della Società Dante Alighieri

 

L’insegnamento, per alcuni docenti, non è un semplice lavoro, ma costituisce una missione attraverso la quale trasmettere alle nuove generazioni non soltanto saperi, ma anche valori civili ed umani. Così ha sempre interpretato questo compito nella sua vita Teresa Grimaldi Scalafiotti, personalità di spicco nel mondo intellettuale torinese. Era nota non soltanto per il suo ruolo di docente di letteratura e preside negli anni Settanta, Ottanta e Novanta, al liceo Alfieri di Torino, ma anche per quello di Presidente del comitato torinese della Società Dante Alighieri, da cui era stata insignita della Medaglia d’oro. Oggi il mondo culturale torinese è sicuramente impoverito dalla sua perdita, avvenuta il 25 novembre scorso.

Appassionata studiosa di letteratura italiana e di storia dell’arte, nel suo ruolo di preside amava conoscere uno ad uno i mille ragazzi dell’istituto in cui era docente e preside, ed era convinta che la formazione culturale delle nuove generazioni passasse anche attraverso il coinvolgimento umano dello studente e la sua valutazione globale come “persona”.

“Purtroppo abbiamo perso con la scomparsa della cara amica Teresa – afferma il Segretario generale della Società Dante Alighieri, Alessandro Masi – un faro di vita e luce culturale nella sua amata Torino e nella Dante Alighieri stessa”.

La Società Dante Alighieri, di cui Teresa Grimaldi Scalafiotti è stata presidente del Comitato torinese e grande promotrice di diffusione della cultura italiana, venne fondata nel lontano 1889 da un gruppo di intellettuali guidati dal poeta Giosuè Carducci, divenendo poi ente morale il 18 luglio 1893, con Regio Decreto, allo scopo di “tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiane nel mondo, ravvivando i legami spirituali dei connazionali all’estero con la madrepatria e alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana”.

Quello stesso amore e culto per la civiltà italiana che Teresa è stata in grado, per le sue innate doti letterarie ed umane, di trasmettere a generazioni di studenti liceali, che hanno avuto la fortuna di averla come docente ed anche insegnante di valori civili.

Mara Martellotta

Soldi e droga in casa. Arrestato titolare di un bar

Ieri sera, i carabinieri della Compagnia di Susa hanno arrestato  per detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio un 42enne incensurato, titolare di un bar di Bussoleno.
I militari della Sezione Radiomobile del N.O.R. erano impegnati nell’ordinario servizio di controllo del territorio nel corso del quale hanno deciso di effettuare un controllo nel bar gestito dall’uomo. Durante il controllo è parso agitato e ciò ha indotto i militari ad effettuare una perquisizione dapprima sulla vettura ad egli in uso, con esito negativo, e poi presso la sua abitazione. Nel corso delle operazioni i Carabinieri hanno rinvenuto, occultati all’interno di un armadio a muro ubicato nella camera da letto, 13 panetti sigillati di hashish per un quantitativo complessivo ammontante a 1,3 kg; 512 grammi di marijuana suddivisi in due sacchetti di plastica e 6 grammi di MDA. I carabinieri hanno sequestrato anche 3.200 euro circa, in banconote di vario taglio in parte trovate nel portafogli dell’arrestato, in parte nascosta all’interno del comò della camera da letto.
La droga ed il denaro sono stati sequestrati

Sequestrato banco di alimentari a Porta Palazzo

Stamane, martedì 3 dicembre, durante i consueti controlli all’interno del mercato ortofrutticolo di piazza della Repubblica, gli agenti del Comando Porta Palazzo della Polizia Municipale hanno riscontrato la presenza di un banco che occupava un posteggio non assegnato durante la spunta, già allestito per la vendita di olive, pomodori secchi, capperi, acciughe e spezie varie, completamente abusivo; il titolare, oltre che dell’autorizzazione alla vendita, è risultato sprovvisto anche di idoneo documento atto alla sua identificazione.

Prima di procedere al sequestro delle merci e delle strutture di vendita, bilancia compresa, l’uomo di anni 32, di nazionalità marocchina, è stato accompagnato presso il Comando dove è stato sottoposto a fotosegnalamento e ai controlli relativi alla regolarità circa la sua presenza sul territorio nazionale.

Le merci, pari a un peso complessivo di oltre 560 chilogrammi e dal valore di nominale di oltre ­2.800 euro, sono state trasportate all’Ufficio Sequestri di via Druento dove saranno svolte le incombenze relative alla donazione delle merci al Banco Alimentare.

A carico del titolare è stato contestato un verbale con sanzione di 5.164 euro.

 

(foto Mario Alesina)

Striscione su Balotelli, denunciati esponenti di Forza Nuova

Nei giorni scorsi, personale della Digos della Questura di Torino ha denunciato il coordinatore regionale del Piemonte di Forza Nuovaisegretario cittadino di Torino ed un altro militante del predetto movimento per aver propagandato idee fondate sull’odio razziale in violazione degli articoli 1 comma 1 della Legge 205/93 e 604 Bis comma 1 del codice penale, nei cui confronti sono stati altresì adottati dal Questore di Torino provvedimenti Daspo

L’attività di indagine prende spunto dal comunicato pubblicato lo scorso 14 novembre sul profilo “Forza Nuova Piemonte” della piattaforma VK contenente alcune dichiarazioni del Coordinatore Regionale e del Segretario cittadino in merito ad uno striscione affisso da alcuni militanti del movimento dinanzi l’Allianz Stadium di Torino, recante la scritta “MARIO HAI RAGIONE SEI UN AFRICANO”. 

Nel comunicato, l’episodio veniva anche ricollegato alla nota vicenda che ha riguardato recentemente il calciatore Mario BALOTELLI, (oggetto di insulti razzisti durante la gara Verona-Brescia dello scorso 3 novembre) ed alle successive dichiarazioni – sempre dal contenuto discriminatorio – rese dal coordinatore di Forza Nuova per il Nord Italia nei riguardi del predetto giocatore del Brescia.

A tal proposito, si rammenta che durante il secondo tempo della  partita di calcio, l’arbitro interrompeva il gioco per qualche minuto a causa di alcuni cori razzisti intonati dai sostenitori scaligeripresenti nel settore est dello stadio, nei confronti di BALOTELLI, il quale, in segno di protesta, reagiva lanciando il pallone verso la curva sud, occupata dalla tifoseria ultrà del Verona.

Nei giorni successivi, il coordinatore di Forza Nuova per il Nord Italiatra l’altro esponente di spicco del gruppo ultràveronese “Curva Sud”, attualmente sottoposto a Daspo, rilasciava dichiarazioni dal contenuto discriminatorio nei confronti del calciatore BALOTELLI in considerazione delle quali veniva denunciato per violazione della c.d. legge Mancino, mente la società calcistica dell’Hellas Veronaadottava nei suoi confronti un provvedimento di “mancato gradimento”, inibendogli l’accesso allo stadio “Marcantonio Bentegodi” fino al 2030.

Nel comunicato pubblicato dal coordinatore regionale del Piemonte di Forza Nuova veniva infatti espressamente richiamata proprio questa vicenda che veniva giudicata, tra l’altro, strumentale.

Alla luce di quanto sopra va letto infatti in contenuto dello striscione esposto all’Allianz Stadium, vergato con vernice nera, ma con le parole “MARIO” e “AFRICANO” realizzate mediante l’utilizzo di vernice rossa, in modo da formare la frase “MARIO AFRICANO” non lasciando dubbi al fatto che la parola AFRICANO” sia statautilizzata in chiave dispregiativa e denigratoria.

Veniva pertanto acquisito lo striscione che era stato già rimosso nelle prime ore dello scorso 13 novembre da personale di vigilanza della società Juventus che confermava anche l’avvenuta affissione fuori dall’Allianz Stadium.

Grazie poi all’analisi da parte del personale specializzato della “Squadra Indagini Tecnologiche” della Digos di Torino delle immagini delle videocamere esterne dello stadio è stato possibile chiarire la dinamica dell’episodio ed individuare i tre responsabili.

La polizia scopre 146 bombe carta. Arrestato 21enne

Gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale hanno arrestato un cittadino italiano di 21 anni. Tempo addietro i poliziotti venivano a conoscenza che un giovane, residente in un comune del Canavese, deteneva illegalmente, per la vendita, materiale esplodente pirotecnico. Individuato il giovane, i poliziotti hanno trovato, nella sua abitazione, 146 bombe carta di fattura artigianale non etichettate, alcune delle quali di elevata potenza e “micidiali” viste le dimensioni e la quantità di materiale esplodente contenuto in ciascuna di esse. Nel corso della perquisizione, sono stati rinvenuti altri 40 artifici pirotecnici professionali, uno spettacolo pirotecnico, un sacchetto contenente 10Kg di nitrato di ammonio ed altro materiale idoneo per la fabbricazione. Bombe carta e altri ordigni erano custodito all’interno di un armadio ubicato al terzo piano dell’abitazione privata, adibita a ripostiglio sottotetto.
Gli agenti della Squadra Mobile invece hanno arrestato per detenzione di materiale esplodente un quarantaseienne italiano. Nella sua carrozzeria i poliziotti hanno riscontrato la presenza di due pericolosissimi artifizi, uno dei quali una bomba carta manufatto artigianale privo di qualsivoglia circa la modalità di produzione e messa in sicurezza. Il secondo invece è un artificio rinominato RAMBO 31-K classificato come estremamente pericoloso, motivo per il quale non può essere venduto nemmeno presso le minute vendite ai titolari di porto d’armi ma esclusivamente nei depositi di esplosivi all’ingrosso a professionisti del settore. I due ordigni sono stati valutati come “micidiali” in quanto di elevata potenza e pericolosità, in grado di generare oltre la singola esplosione, quella per “simpatia” (esplosione di un singolo ordigno che innesca istantaneamente tutti gli altri ad esso vicini, procurando di fatto una esplosione di massa con un effetto pari alla somma delle rispettive potenzialità). A casa del quarantaseienne, in un comodino, i poliziotti hanno trovato una pistola giocattolo a salve simile a quella in uso alle forze dell’ordine.