DAL PIEMONTE. Ieri pomeriggio ad Armeno, nel Novarese, sulla provinciale 142 è avvenuto un grave incidente. Una ragazza di 16 anni era sulla sua moto quando si è scontrata con un trattore guidato dal padre. Il 118 le ha prestato i soccorsi. La ragazza è stata trasferita in elicottero all’ospedale di Novara dove purtroppo è morta in serata. Secondo gli accertamenti la giovane ha tamponato il trattore dal quale è stata travolta.
DAL PIEMONTE / I carabinieri di Ticineto, nell’Alessandrino, hanno denunciato per danneggiamento aggravato e rimozione di segnali stradali un autotrasportatore di 57 anni.
L’uomo, conosciuto alle forze dell’ordine, è stato fotografato grazie a una foto-trappola mentre danneggiava due cartelli stradali all’incrocio tra la Strada Provinciale 55 e la Strada Vecchia Casale.
L’incidenza del virus in Piemonte per classi di età
I dati aggiornati sulla diffusione dell’epidemia per incidenza di età confermano che, dal 2 agosto, il Piemonte registra una sostanziale stabilità, con un’incidenza media settimanale di circa 35 casi per 100.000 abitanti, valore contenuto grazie anche agli effetti positivi della vaccinazione.
Il valore più basso, 20.7 casi ogni 100.000 persone della stessa classe di età, si riscontra nei 60-79enni. Ampiamente sotto la media generale piemontese anche l’incidenza negli over80, a quota 26, mentre nei 30-59 enni è del 32.8.
Migliora questa settimana anche la fascia dei ventenni, con una incidenza passata da 44.7 a 38.1, e la fascia dei 16-19 enni dove l’incidenza da 41.3 è scesa a 34.1. Si tratta in generale delle classi di età con maggiore numero di vaccinati, a riprova dell’importanza dell’immunizzazione. In particolare sul totale di 157 mila giovani tra 16 e 19 anni il 61,4%, in Piemonte, ha già completato il ciclo vaccinale.
Una più manifesta circolazione del virus invece, seppur in forma non grave, continua tra i giovanissimi: nella fascia 0-11 anni l’incidenza è 57.2, in quella 12-15 anni è 48.5.
Per questi ultimi, come noto, la vaccinazione è partita da Piano nazionale dopo quella delle altre categorie prioritarie e, al momento, la copertura completa sui 156 mila che fanno parte di questa fascia d’età si avvicina al 40%.
Nursing Up De Palma: «Gli infermieri italiani sono tutti a rischio. Riservare la priorità nella somministrazione della terza dose solo ad alcune categorie di operatori sanitari potrebbe funzionare se esistessero piani di prevenzione omogenei e di massa, con screening finalizzati alla previa valutazione dell’assetto immunologico di tutti gli operatori sanitari ai fini della loro successiva collocazione o meno nelle categorie prioritarie».
Il Presidente del Sindacato: «Se il CTS ha deciso che deve esserci la terza dose, allora terza dose sia! E’ sacrosanto dare la priorità a quegli infermieri, a quei medici e a quegli OSS che presentano gravi patologie pregresse, ma nessuno dimentichi che tutti gli infermieri sono a rischio, e che anche chi non lamenta patologie pregresse conclamate può presentare un quadro immunologico delicato e potrebbe infettarsi di nuovo».
«Se terza dose deve essere, anche per gli operatori sanitari, terza dose sia. Prendiamo atto del via libera del CTS. Prima di tutto, non entriamo nel merito della decisione del Comitato Tecnico Scientifico, che di concerto con il Ministero della Salute, ha stabilito nelle ultime ore, dando il suo assenso, questo emerge dalle parole del portavoce Brusaferro, di sottoporre alla terza dose, da subito, anche quegli operatori sanitari ritenuti a rischio, al pari di ottantenni e cittadini immuno-depressi.
Ben venga ed è sacrosanto che venga data priorità a quegli infermieri, a quei medici, a quegli Oss, che presentano gravi patologie pregresse.
Ma non possiamo “gettare nel dimenticatoio” tutti gli altri, cioè quelli che si sono spezzati la schiena nei turni massacranti dell’emergenza sanitaria, e che ogni giorno, da mesi, sono a rischio più di qualunque altra categoria di lavoratori.
Chiediamo pertanto ulteriori approfondimenti dedicati proprio a loro, indagini accurate, per comprendere, in breve tempo, se è scientificamente consigliabile o meno di allargare la terza dose a tutti gli operatori sanitari. Insomma, qualcuno ci dica, finalmente, numeri dell’evidenza scientifica alla mano, se e in quale percentuale decresce la copertura vaccinale nel tempo. E soprattutto, quali livelli percentuali di copertura i vaccini riescono a garantire contro la variante Delta, notoriamente più pervasiva di quella Alfa, dalla quale tutto ebbe inizio.
Per quanto ne sanno molti di noi, nei pronto soccorso pieni zeppi di ricoveri, alle prese con croniche carenze di personale, nelle centrali operative, nei reparti nevralgici degli ospedali, all’interno di strutture vetuste, i colleghi vaccinati nei primi mesi del nuovo anno, potrebbero oggi essere interessati ad una riduzione della propria immunità.
Chi si prenderà la responsabilità di vagliare caso per caso?
E se qualcuna di queste indagini arrivasse in ritardo, o se un infermiere già vaccinato, di servizio in un pronto soccorso, di base in buona salute, ma con un livello anticorpale basso, diventasse, una volta infettato, dal momento che è a costante contatto con decine di persone ogni giorno, veicolo di contagio per un collega, un paziente o un suo stesso familiare a sua volta immuno-depresso, non ancora sottoposto a terza dose, mettendo a rischio l’incolumità di quest’ultimo?
Ogni giorno quegli infermieri eventualmente soggetti ad un abbattimento dei loro livelli di immunità, potrebbero diventare veicolo inconsapevole di infezione per altri malati, per i colleghi, per i loro stessi familiari.
Anche chi non presenta patologie pregresse conclamate, ma possiede un quadro immunologico più delicato potrebbe infettarsi di nuovo. I recenti dati ISS lo confermano, con la media di 47/48 infermieri al giorno già vaccinati che si re-infettano. In definitiva, anche se questi numeri non hanno le caratteristiche preoccupanti del passato, sono un segnale che dovrebbe spingere le autorità sanitarie ad ulteriori approfondimenti. Bisogna capire soprattutto in che condizioni immunologiche si trova la maggior parte degli operatori vaccinati tra gennaio e febbraio.
Occorrono indagini, che fino a questo momento nessuno ci ha confermato di aver effettuato: quando si esaurisce effettivamente l’immunità del vaccino? Nessuno mai ha risposto in modo preciso a questo nostro quesito chiave».
Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up.
«Da mesi abbiamo chiesto, al Ministero della Salute, pubblicamente, uno studio accurato sull’efficacia del vaccino in relazione alle nuove varianti.
Continuiamo a sollecitare pubblicamente tutte le aziende sanitarie a monitorare, con screening costanti, le condizioni di salute degli operatori sanitari già vaccinati da mesi. E’ necessario aspettare di re-infettarsi, prima di sapere, finalmente, se gli effetti del vaccino si sono ridotti dopo sei/otto mesi?
Indagini accurate, regolamentazione precisa, prevenzione, controlli a tappeto sulla salute di tutti gli operatori sanitari del SSN. Non si può prescindere da tutto questo.
In riferimento a tutto ciò, non possiamo che stigmatizzare il comportamento di certe aziende, e parliamo di datori di lavoro responsabili della salute dei dipendenti del SSN, che si ricordano di effettuare tamponi di massa e dosaggi anticorpali solo nel momento in cui esplode un focolaio. Ricordiamoci, da ultimo cosa è accaduto di recente nel Lazio, in Sicilia e in ordine di tempo in Campania, con nuovi casi di infermieri già vaccinati e contagiati.
Non è nostra competenza entrare nel merito della decisione dell’approvazione della terza dose, ma chiediamo chiarimenti definitivi da parte della comunità scientifica sull’effettiva durata dell’immunità per coloro che si sono già vaccinati da mesi, tutto questo vale per gli operatori sanitari, così come per i cittadini.
Per come la vediamo noi, gli infermieri italiani sono tutti a rischio. Riservare la priorità nella somministrazione della terza dose solo ad alcune categorie di operatori sanitari potrebbe funzionare se esistessero piani di prevenzione omogenei e di massa, con screening finalizzati alla previa valutazione dell’assetto immunologico di tutti gli operatori sanitari ai fini della loro successiva collocazione o meno nelle categorie prioritarie.
“Busto di Gandhi abbandonato all’incuria”
“IN VISTA DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA NONVIOLENZA CHE SI CELEBRA OGNI ANNO, IL 2 OTTOBRE, IL COMUNE INTERVENGA”
LETTERA ALLA SINDACA APPENDINO DI MARIO BARBARO PER TUTELARE L’AREA, RIPOSIZIONARE LA TARGA TRAFUGATA E VALORIZZARE IL TIGLIO DONATO LO SCORSO ANNO DAL CONSOLATO INDIANO POSIZIONATO VICINO AL BUSTO.
L’Associazione Marco Pannella di Torino ha mandato oggi una lettera alla Sindaca Chiara Appendino affinchè intervenga al più presto nell’area dei Giardini Cavour dove dal 1956 è posizionato un busto in ricordo del Mathma Gandhi, oggi in stato di abbandono. Non c’è più la targa che spiega a chi è dedicato il busto. Anche il Tiglio, donato dal Consolato indiano di Milano lo scorso anno non risulta affiancato da nessuna targa che ne spieghi il significato.
“Ci auguriamo che l’amministrazione della Città di Torino, in occasione della giornata mondiale della Nonviolenza, che si celebra ogni anno il 2 ottobre, intervenga per riposizionare la targa oggi non più esistente sotto il busto del Mahatma Gandhi e ricordi con un messaggio il posizionamento del Tiglio fatto lo lo scorso anno, dono del Consolato indiano di Milano alla Città di Torino. La collinetta dove sorge il busto è di fatto in abbandono e la stessa targa oggi inesistente non spiega a chi è dedicato il busto del maestro della nonviolenza”. Così Mario Barbaro, coordinatore dell’Associazione Marco Pannella di Torino, Candidato nella lista Progresso Torino
La Città di Torino sta raccogliendo le adesioni degli elettori disponibili a ricoprire l’incarico a scrutatore di seggio elettorale.
Per comunicare la propria disponibilità occorre compilare il modello entro giovedì 30 settembre, scaricabile all’indirizzo: http://www.comune.torino.it/elezioni/pdf/nuovo_modulo_disponibilita_scrutatore_cartaceo_2021.pdf e inviarlo, con copia del documento di riconoscimento, a: componenti.seggio@comune.torino.it
Gli interessati riceveranno la nomina qualora l’Ufficio elettorale ne ravvisasse la necessità.
Suicida in carcere: uccise moglie e figlio di 5 anni
Si è suicidato in cella nella notte tra sabato e domenica nel carcere di Ivrea Alexandro Riccio
Il 39enne lo scorso 29 gennaio, aveva ucciso a Carmagnola la moglie Teodora Casasanta e il figlio Ludovico, di 5 anni. L’uomo aveva ucciso la moglie e il figlio nel sonno con diverse coltellate per poi tentare il suicidio lanciandosi dal balcone di casa.
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A partire da venerdì 1° ottobre 2021, si potrà accedere ai servizi digitali dell’Inailesclusivamente con Spid, Cie e Cns. Il percorso di Inail verso la transizione digitale è iniziato il 1° dicembre 2020. Dal 28 febbraio 2021, non sono più state rilasciate nuove credenziali Inail e tutti i soggetti che hanno richiesto l’abilitazione ai servizi on line dell’Istituto hanno dovuto utilizzare come modalità esclusiva di accesso Spid(Sistema pubblico di identità digitale), Cie (Carta d’identità elettronica), Cns (Carta nazionale dei servizi).
Coinvolte anche le strutture ospedaliere. Entro il 30 settembre anche gli ospedali che attualmente accedono al portale www.inail.it dovranno disabilitare le vecchie utenze e adottare le nuove modalità di accesso tramite SPID, CNS e CIE per continuare a utilizzare il servizio telematico Inail, in particolare per la trasmissione di documenti quali certificazione medica del pronto soccorso e denunce di infortunio.
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I carabinieri stanno svolgendo gli accertamenti sull’incidente mortale avvenuto nel pomeriggio, a Settimo Vittone.
Una vettura è finita in un dirupo con un salto di 25 metri. Il conducente è stato sbalzato dall’abitacolo ed è morto sul colpo.
L’incidente si è verificato in un tratto di strada impervio ed è stato necessario l’intervento dell’elicottero per raggiungere l’auto.
Scippa cellulare ma per sbaglio chiama la polizia
Una giovane di 29 anni si è avvicinata a una turista che stava per attraversare sulle strisce vicino alla stazione di Porta Nuova.
Non essendo riuscita a strapparle la borsa, la ladra le ha preso il cellulare dalle mani. Alla scena ha assistito un automobilista che ha fermato l’auto e inseguito la donna bloccandola dopo un po’. Nel caos è partita anche una chiamata al servizio di emergenza 112. Alla fine la ladra è stata arrestata dagli agenti del commissariato Barriera Nizza per furto con strappo.