CRONACA- Pagina 6

Banco alimentare, 691 tonnellate raccolte in Piemonte 

16 novembre 2025 – “Se cresce la povertà deve crescere anche la solidarietà, la Colletta Alimentare è un piccolo gesto che risponde a una domanda importante di come arrivare a fine mese: è un gesto di grande fiducia oltre che una risposta concreta”, ha dichiarato il Presidente della CEI, Cardinale Matteo Zuppi dopo aver partecipato all’iniziativa.

In un contesto sociale segnato da individualismo e indifferenza, la partecipazione di 155 mila volontari e di oltre 5 milioni di donatori rappresenta un segnale forte: cittadini di ogni età e provenienza hanno dedicato tempo, cura e attenzione, per quegli “invisibili” che spesso non trovano voce. Un gesto semplice – una confezione di riso, una scatoletta di tonno, una bottiglia di passata di pomodoro – che alimenta speranza, come auspicato da Papa Leone XIV domenica scorsa: “Mentre le cause strutturali della povertà vanno affrontate e rimosse, tutti siamo chiamati a creare segni di speranza”.

È questo, in fondo, il valore della Colletta: un Paese che sceglie di non voltarsi dall’altra parte e, nonostante l’aumento del costo della vita, dona quanto può. Un vero e proprio spettacolo della carità, il segno di una coscienza di popolo ancora viva, come dimostra anche la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, primo anche quest’anno ad aderire personalmente a questo gesto. Dalla Presidenza della Repubblica, la Colletta Alimentare, ha ricevuto anche l’Alto Patronato.

Secondo il rapporto ISTAT sul Bes diffuso due giorni fa, nel 2024 in Italia la percezione del rischio di cadere in povertà è al 18,9% rispetto a una media Europea del 16,2%. La Giornata Nazionale della Colletta Alimentare dice anche qualcosa di importante sul bisogno – profondo e condiviso – di costruire relazioni vere e capaci di rispondere ai molteplici volti della povertà, primo fra tutti la solitudine.

Grazie a 8.300 tonnellate di prodotti donati (+5% rispetto al 2024) nei supermercati di tutta Italia, di cui 691 in Piemonte, nella nostra regione Banco Alimentare potrà sostenere nei prossimi mesi 115.00 persone bisognose attraverso 575 enti caritativi convenzionati.

In Piemonte le donazioni sono aumentate di 20 tonnellate rispetto alle 671 le tonnellate di alimenti raccolti nel 2024, confermando il trend positivo degli ultimi anni (594 tonnellate del 2023, 570 nel 2022 e 548 del 2021). «Ancora una volta – commenta il Presidente del Banco Alimentare del Piemonte, Salvatore Collarinola generosità dei piemontesi è stata più forte della crisi economica, dell’aumento del costo del paniere alimentare e anche della giornata di pioggia, che tradizionalmente scoraggia le persone a uscire di casa. L’unica parola che mi sento di esprimere in questo momento in cui la soddisfazione supera la stanchezza è grazie. Grazie ai nostri volontari, grazie agli esercizi commerciali che hanno aderito, grazie a tutti coloro – esponenti della politica, della cultura e della società civile – si sono spesi per promuovere la Colletta, e grazie soprattutto alle migliaia di cittadini che hanno risposto al nostro invito a donare, ognuno secondo le sue possibilità, tutti con una generosità e un altruismo che ci fanno guardare al futuro con rinnovato ottimismo».

L’ attività di Banco Alimentare, operativo tutto l’anno nella lotta allo spreco e sul valore del cibo come risorsa, vuole essere sempre più uno strumento di inclusione, di relazione e di costruzione di comunità più resilienti, dove nessuno resti ai margini.

La Colletta Alimentare continua online fino al 1° dicembre su alcune piattaforme dedicate: per conoscere le modalità di acquisto dei prodotti è possibile consultare il sito bancoalimentare.it.

La Colletta Alimentare, gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare ETS aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2025 indetta da Papa Leone XIV, ha ricevuto il patrocinio e il sostegno del Comitato Nazionale per la celebrazione dell’VIII centenario della morte di San Francesco di Assisi ed è resa possibile dalla collaborazione con la Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, la Compagnia delle Opere – Opere Sociali ETS, l’Esercito, l’Aeronautica Militare, l’Associazione Nazionale Alpini, l’Associazione Nazionale Bersaglieri, il Lions International Multidistretto 108 Italy e la European Food Banks Federatio

Dalla Somalia salvato bimbo di 13 mesi affetto da grave cardiopatia congenita

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Presso l’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino

Arrivato dalla Somalia a Torino, un bimbo di 13 mesi affetto da una grave cardiopatia congenita è stato salvato grazie alle cure dell’Ospedale Infantile Regina Margherita. Il piccolo Muse, nato con un canale atrioventricolare completo in un quadro di sindrome di Down, nel suo Paese d’origine può ricevere una diagnosi ma non un trattamento chirurgico risolutivo. Se fosse nato a Torino, sarebbe stato operato intorno ai tre mesi di vita; in Somalia, invece, ha potuto contare soltanto su cure mediche temporanee, insufficienti per garantirne la stabilità. Inoltre, questa cardiopatia danneggia progressivamente i polmoni, che dopo i sei mesi rischiano un’ipertensione polmonare spesso irreversibile.

Il padre di Muse non si rassegna e scrive al dottor Carlo Pace Napoleone, Direttore della Cardiochirurgia pediatrica del Regina Margherita. L’oggetto della mail, “Help me!”, è un appello disperato. La richiesta di aiuto innesca una rete di solidarietà: Fondazione Mediolanum viene coinvolta e si attiva immediatamente per sostenere le spese mediche. Durante un evento organizzato da un consulente finanziario di Banca Mediolanum, parte una raccolta fondi che la Fondazione raddoppia, permettendo – insieme all’Associazione Ana Moise – di raggiungere l’importo necessario. Flying Angels Foundation si occupa dell’organizzazione del viaggio e dei biglietti aerei, mentre l’Associazione Amici Bambini Cardiopatici garantisce accoglienza e supporto alla mamma, fornendo vitto e alloggio vicino all’ospedale.

Grazie a questa mobilitazione, Muse – che ha ormai superato l’anno di età – arriva a Torino il 19 ottobre. Dopo alcuni giorni dedicati agli ultimi accertamenti nel reparto di Cardiologia pediatrica, diretto dalla dottoressa Chiara Riggi, il piccolo viene sottoposto all’intervento dall’équipe di Cardiochirurgia pediatrica del dottor Carlo Pace Napoleone, all’interno del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino “Regina Margherita”, guidato dalla professoressa Franca Fagioli. L’operazione dura sei ore e richiede l’utilizzo della circolazione extracorporea per poter intervenire sul cuore e correggere il difetto. La riparazione è perfetta e i polmoni, fortunatamente, risultano ancora in buono stato. Muse si risveglia dopo poche ore, respira autonomamente ed è stabile: nonostante il ritardo con cui è stato operato, potrà farcela.

Le cardiopatie congenite interessano lo 0,8% dei neonati, ma grazie ai progressi della medicina il 95% dei bambini operati nei Paesi sviluppati raggiunge l’età adulta. Una possibilità che non è garantita ovunque.

Quella di Muse è stata una corsa contro il tempo per dare una speranza a un bambino nato in un contesto privo delle risorse necessarie per salvarlo. Una storia resa possibile dalla solidarietà di tante persone e organizzazioni, e dalla competenza di chirurghi, medici, infermieri, tecnici e operatori sanitari che, lavorando insieme, dimostrano ogni giorno quanto sia straordinario ciò che si può ottenere unendo le forze: salvare una vita.

Deve 18mila euro alla cliente, naturopata finisce in tribunale

Una cliente di un naturopata di Pecetto dopo aver speso oltre 33 mila euro per creme, succhi e shampoo all’aloe ha richiesto il risarcimento stabilito dal tribunale. Ma il naturopata  G.L. ha dichiarato di non possedere nulla. Ma secondo la procura di Torino l’uomo avrebbe  trasferito i proventi della sua attività sul conto corrente della sorella, in modo tale da sottrarli alle richieste della donna. Fratello e sorella  sono stati quindi rinviati a giudizio con l’accusa di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e non si sono fatti vedere in aula. La cliente, attende  i 18 mila euro di risarcimento stabiliti con sentenza definitiva.

Polizia locale in campo contro le truffe agli anziani

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“Lo sai che… La truffa si camuffa!” è il claim della campagna di comunicazione promossa dal Corpo di Polizia Locale della Città di Torino che prenderà il via lunedì 17 novembre con l’obiettivo di prevenire e contrastare le truffe verso gli anziani e le fasce più deboli della popolazione.

L’obiettivo è aiutare le potenziali vittime a riflettere sui meccanismi di questo fenomeno, invitandole a proteggersi e a chiedere aiuto. I messaggi, che si chiudono tutti con l’invito “Non farti raccontare filastrocche dagli sconosciuti” giocano sul linguaggio in rima, per catturare l’attenzione e rimanere impressi nella memoria e sono accompagnati dalla gestualità di una mano che poi indica il 112, il numero unico da contattare in caso di dubbi e necessità.

La campagna mette in guardia sia dagli inganni di ultima generazione che arrivano attraverso gli strumenti digitali, come una email poco chiara che invita a cliccare un collegamento per carpire password o denaro (“Il messaggio non è chiaro ma ti chiedono il denaro? Non cliccare link sospetti, se vuoi evitare brutti effetti!”) che da raggiri messi in atto da persone che si fingono tecnici, ad esempio della caldaia, incaricati di una manutenzione urgente, familiari della vittima, personale incaricato di far firmare dei documenti o automobilisti che hanno subìto un danno allo specchietto dell’auto.

I messaggi saranno diffusi con pillole video sui canali digitali della Città e sui mezzi Gtt, attraverso banner pubblicitari e manifesti sul territorio; saranno realizzati anche materiali cartacei, come opuscoli con giochi di enigmistica dedicati ai temi della campagna, gadget, cartoline e locandine che verranno distribuiti nei centri di aggregazioni sociale, nelle case di quartiere, negli studi dei medici di medicina generale, antenne privilegiate sul territorio e punto di riferimento soprattutto per la popolazione anziana.

Alla campagna di comunicazione seguiranno, nei prossimi mesi, monitoraggi dei luoghi sensibili, come gli uffici postali, e incontri formativi sul territorio. Per organizzare e gestire i momenti di formazione la Polizia Locale ha acquistato un mezzo che permetta di avvicinare la tecnologia agli utenti. Diventerà un ufficio mobile dedicato e potrà essere posizionato nelle vicinanze di luoghi aggregativi come i centri anziani, le bocciofile, i giardini, ma anche le Asl. Qui si potranno vedere i video della campagna, ricevere materiale informativo e consigli utili per aumentare la propria consapevolezza rispetto ai meccanismi di imbroglio più frequenti e pericolosi.

“Le truffe agli anziani e a coloro che sono più indifesi – afferma l’assessore alla sicurezza e alla Polizia Locale della città di Torino Marco Porcedda – sono un fenomeno odioso che, approfittando della buona fede e della solitudine di alcuni, colpisce loro e tutta la nostra comunità. Come amministrazione comunale lavoriamo in sinergia con le forze dell’ordine per rafforzare la prevenzione e l’informazione. Invitiamo tutti i cittadini, in particolare gli anziani e i loro familiari, a prestare la massima attenzione e a segnalare immediatamente qualsiasi situazione sospetta. Le persone più fragili meritano protezione e rispetto e per questo promuoviamo la campagna di sensibilizzazione con il nostro Corpo di Polizia Locale che rappresenta da sempre un contatto di prossimità importantissimo per le persone sul territorio cittadino. Solo attraverso la conoscenza e la collaborazione possiamo contrastare queste truffe in modo efficace”.

Il progetto si inserisce nel programma di prevenzione “Più informati, più sicuri”, nato nel 2023 e si avvale per il 2025 di un contributo del Fondo per la prevenzione e il contrasto delle truffe agli anziani del Ministero degli Interni per acquisto di materiali e attrezzature.

TORINO CLICK

Borgo Vittoria: arrestato mentre ruba in pasticceria

Nei giorni scorsi, agenti dell’UPGSP della Questura di Torino ha arrestato un uomo per tentato furto aggravato all’interno di una pasticceria nell’area nord della città.

Alle cinque del mattino circa, è giunta in Sala Operativa una segnalazione da parte dei titolari di un’attività commerciale del quartiere Borgo Vittoria, i quali riferivano dell’attivazione dell’allarme nella propria attività.

Le Volanti in pochi minuti hanno raggiunto il luogo interessato, udendo dei rumori metallici in lontananza. Facendo una bonifica nel retro dell’attività, hanno notato un soggetto che si allontanava con, in mano, ancora un pezzo di una cassa automatica.

L’uomo è stato immediatamente fermato e trovato in possesso di un migliaio di euro circa, in totale.

A seguito di accertamenti, è emerso che il soggetto era riuscito a forzare la serranda posta sul retro, utilizzando un paletto prelevato da una fioriera, e ad aprire la porta per poi accedere all’interno del negozio. Qui si era impossessato di quanto contenuto nelle casse automatiche e della somma di denaro all’interno di un raccoglitore dedicato alle mance.

Per quanto accertato, il soggetto è stato arrestato per tentato furto aggravato e la refurtiva restituita al legittimo proprietario.

Tecnico accusato di molestie a scuola

Un tecnico di una scuola torinese è finito a processo per violenza sessuale. È stato denunciato da dieci studentesse, tra i 15 e i 17 anni, che sarebbero state molestate durante le lezioni di chimica. La preside e la reggente dell’istituto sono rinviate a giudizio per omessa denuncia.Le ragazze avevano provato a segnalare i comportamenti ai vertici della scuola, senza ottenere risposta. Poi si sono rivolte  ai carabinieri. La prima udienza è fissata per il 26 novembre.

“Verso una chiesa sinodale” alla Casa della Madia

 

La giornata di riflessione che si è tenuta a Casa della Madia domenica 9 novembre ha avuto come ospite il teologo Dario Vitali, professore ordinario di Ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana. Fr. Enzo Bianchi lo introduce all’incontro presentandolo come uno dei maggiori esperti di sinodalità e membro del gruppo di lavoro che accompagna il cammino sinodale voluto da Papa Francesco.

Il professor Vitali ci illustra, con una riflessione profonda, come la Chiesa cattolica stia vivendo un periodo decisivo di trasformazione: con la chiarezza che lo contraddistingue, spiega che la sfida di oggi non sia tanto costruire una nuova struttura ecclesiale, quanto rinnovare il modo in cui la comunità cristiana comprende sé stessa e il proprio modo di vivere la fede.

Secondo il teologo, infatti, la Chiesa ha assunto per lungo tempo un’immagine “monarchica”, con un assetto verticale e centralizzato, in cui il potere decisionale era concentrato nei vertici. Tuttavia, l’orizzonte verso cui tendeva Papa Francesco era quello di una Chiesa comunitaria, in cui il dialogo, l’ascolto e la partecipazione non rappresentavano delle eccezioni, ma delle vere e proprie regole di vita.

Vitali precisa che questo passaggio non caratterizza una rottura con la tradizione, bensì una sua evoluzione coerente: il Concilio Vaticano II, infatti, aveva già delineato una Chiesa intesa come Popolo di Dio e come un unico corpo, dove ogni battezzato ha una responsabilità ed una voce.

Uno dei punti centrali del discorso riguarda la relazione tra primato e collegialità. Dario Vitali affronta questo tema spiegando che il primato petrino, cioè il ruolo del Papa come segno di unità e guida spirituale, non deve essere visto come una forma di potere solitario. Anzi, al contrario, trova il suo senso più autentico proprio quando si inserisce in un contesto di partecipazione e discernimento condiviso. La collegialità e la sinodalità, in questa prospettiva, non tolgono autorevolezza al Papa o ai vescovi, ma completano il loro servizio, rendendolo più radicato nella realtà del popolo cristiano.

La vera sfida, sottolinea il teologo, consiste nel saper integrare autorità e ascolto, guida e corresponsabilità, in modo tale che la Chiesa non rappresenti un sistema chiuso, ma una comunità viva che cresce insieme.

Vitali invita ad evitare le scorciatoie: la sinodalità non è un semplice esperimento organizzativo, ma uno stile di Chiesa che richiede formazione, umiltà e disponibilità ad ascoltare davvero. È un cammino in cui ogni credente è chiamato a contribuire, non come spettatore ma come protagonista della vita comunitaria.

Nel suo sguardo conclusivo, il professore parla di una Chiesa in cammino, consapevole delle sue fatiche, ma anche delle sue enormi potenzialità. Il processo sinodale, spiega, non è una riforma amministrativa, ma un percorso spirituale che mira a ricucire il legame tra fede e vita.

Costruire una Chiesa di comunione significa, quindi, imparare a pensarsi come parte di un corpo più grande, in cui la diversità diventa una ricchezza e la corresponsabilità un segno di maturità. Come afferma Vitali, non si tratta di cambiare per seguire una moda, ma di cambiare per tornare al cuore del Vangelo, creando una comunità che cammina insieme, si ascolta e si ritrova unita nel perseguire la stessa missione.

Nel pomeriggio il prof. Vitali ha interagito con le domande e le riflessioni proposte dai partecipanti, dando vita a un fecondo e intenso scambio sulla natura della chiesa, sulla sua vita, le attese e le speranze legate alla conversione sinodale.

IRENE CANE

Vol.To ETS, meno risorse dal Fondo Unico Nazionale

Nel 2026 Vol.To potrà contare su circa due milioni e mezzo di euro, composti da 1 milione 742 mila euro di Assegnazione annuale del Fondo Unico Nazionale, 285 mila euro come Fondo Unico  Economie e 431mila euro provenienti da fondi diversi dal Fondo Unico Nazionale. Nonostante la riduzione del Fondo Unico Nazionale rispetto al 2025 (–135.561,27 euro), l’offerta non diminuirà: Vol.To non solo garantirà gli stessi servizi del 2025, ma aumenterà le proprie attività grazie alla crescita delle risorse provenienti da fondi diversi dal Fondo Unico Nazionale (+188.453,64 euro). Un risultato possibile grazie a una gestione più efficiente delle disponibilità e a un lavoro mirato per individuare e attivare nuove linee di finanziamento, così da rafforzare la sostenibilità economica del Centro Servizi e garantire continuità al supporto per gli ETS.
La Programmazione 2026 conferma e rafforza le sei aree strategiche attraverso cui Vol.To struttura il proprio intervento: la promozione e l’orientamento al volontariato, con attività rivolte ai cittadini e ai giovani; la formazione, intesa come sviluppo continuo delle competenze dei volontari; la consulenza e l’accompagnamento, che supportano gli ETS negli aspetti gestionali, normativi e organizzativi; l’area dedicata a informazione e comunicazione, che comprende strumenti digitali, ufficio stampa, servizi per raccontare le attività del Terzo Settore; la ricerca e documentazione, finalizzata alla raccolta e alla sistematizzazione dei dati sugli ETS; e infine il supporto tecnico-logistico, che mette a disposizione spazi, attrezzature e strumenti digitali per agevolare il lavoro delle associazioni.

Attraverso queste aree, Vol.To intende garantire agli Enti del Terzo Settore della Città Metropolitana di Torino servizi gratuiti, accessibili e progettati in modo da rispondere alle esigenze del territorio, accompagnandoli nell’affrontare le trasformazioni sociali, economiche e normative che caratterizzano il contesto attuale. L’obiettivo è fornire un sostegno stabile e qualificato, capace di rafforzare la capacità operativa degli ETS e di valorizzare il ruolo del volontariato come componente essenziale della vita comunitaria.

Tra gli aspetti più significativi della Programmazione 2026, ai Soci è stato presentato il progetto dedicato al rapporto tra volontariato e scuole, parte integrante del percorso triennale 2025–2027 sul ricambio generazionale. Durante l’assemblea è stato illustrato come questa iniziativa punti a consolidare in modo stabile la collaborazione tra il mondo educativo e gli Enti del Terzo Settore, prevedendo la mappatura delle realtà già attive, l’ampliamento della rete a nuovi soggetti e la realizzazione di un database e di un catalogo condiviso delle proposte rivolte agli istituti scolastici di Torino e della Città Metropolitana. Il progetto prevede anche il rafforzamento delle collaborazioni con i principali soggetti del sistema formativo, dall’Ufficio Scolastico Regionale all’Università di Torino, passando per gli istituti superiori e le realtà studentesche. L’obiettivo, illustrato ai Soci, è costruire un canale stabile che permetta a ragazze e ragazzi di avvicinarsi al volontariato, conoscere le associazioni del territorio e vivere esperienze civiche che possano contribuire alla loro crescita personale e alla vitalità futura del Terzo Settore.

“Il quadro economico che accompagna la Programmazione 2026 presenta elementi di complessità, ma questo non ci ha impedito di rafforzare il nostro impegno. Abbiamo scelto di investire energie e competenze per garantire agli ETS un sostegno ancora più strutturato, ottimizzando le risorse disponibili e individuando nuove opportunità di finanziamento. È un lavoro che richiede pianificazione, ascolto e una capacità costante di adattamento, ma che riteniamo essenziale per mantenere saldo il nostro ruolo di riferimento per il Terzo Settore della Città Metropolitana di Torino – ha dichiarato Stefano Meneghello, Presidente di Vol.To ETS – proseguiamo così nel nostro accompagnamento quotidiano agli enti, dalla gestione amministrativa alla digitalizzazione, dai percorsi di crescita organizzativa alla costruzione di reti collaborative che rendano più forte l’intero sistema. Il volontariato si fonda su valori chiari di gratuità, fiducia, responsabilità e partecipazione. Continuare a sostenerli significa contribuire in modo concreto alla coesione sociale e alla vitalità civica del territorio”.

Mara Martellotta

A Prarostino si commemorano le vittime dell’eccidio nazista del Bric

Uno dei tanti, tragici episodi accaduti nel pinerolese durante la seconda guerra mondiale è rappresentato dell’eccidio del Bric, a Prarostino, dove il 17 novembre del 1944 novembre civili furono barbaramente uccisi da una squadra nazista giunta il giorno pretendete e insediatasi in un’abitazione isolata, non lontana da San Bartolomeo. L’episodio viene ricordato ogni anno dall’amministrazione comunale con una commovente cerimonia che culmina con la posa di un mazzo di fiori al Cippo dei Martiri del Bric, situato nel luogo in cui avvenne la tragedia. Domenica 16 novembre prossimo la celebrazione, patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino, avrà inizio alle ore 10, con partenza del corteo dal piazzale del Municipio verso il Cippo dei Martiri del Bric. Sono previsti saluti istituzionali del Sindaco di Prarostino, Luciano Nocera, del Presidente dell’Unione Montana Pinerolese Mauro Vignola e di Riccardo Vercelli, in rappresentanza della sezione di Pinerolo dell’ANPI. L’orazione ufficiale sarà tenuta da Leonardo Crosetti, Vicesindaco di Cavour, e la cerimonia sarà accompagnata dalle musiche del Quartetto di Clarinetti dell’Istituto Civico Musicale Corelli di Pinerolo.

La dinamica del tragico episodio si basa essenzialmente su fonti orali, secondo le quali pare che alcuni militari tedeschi, forse con qualche fascista, si fossero già appostati alla prime luci del giorno presso la cascina della famiglia Porcero al Bric, in quanto ritenuta rifugio dei partigiani. Sempre nella mattinata del 16, si sarebbero recati al Bric i civili Ernesto Paschetto, Giuseppe Barotto, Cesare Simondetto e Michele Magnano, per aiutare la famiglia Porcero nella raccolta delle mele. I quattro vennero presi in ostaggio per il giorno e la notte successiva. Il giorno seguente, Remo Paschetto, figlio di Ernesto, si recò al Bric insieme a Costantino Arnaud per capire i motivi del mancato ritorno del padre. Anche i due nuovi arrivati vennero catturati. I sei ostaggi vennero fucilati il pomeriggio del 17 novembre, dopo che i tedeschi ebbero liberato la famiglia Porcero. La scia di vittime, tuttavia, non si fermò: mentre scendevano a valle, in borgata Ramate, i nazisti si imbatterono in Aldo Nadasio, Cesare Paget e Alberto Coisson, che vennero uccisi sul posto.

Mara Martellotta

Piano Neve del Comune di Monteu da Po

Il Comune di Monteu da Po informa la cittadinanza che, dal 15 novembre 2025 al 15 aprile 2026, è attivo il Piano Neve Comunale 2025-2026, pubblicato sul sito istituzionale del Comune.

“Il Piano Neve è l’insieme delle procedure e delle attività necessarie per fronteggiare i possibili disagi e rischi in caso di precipitazioni nevose – spiegano il Sindaco Elisa Ghion e l’Assessore alla Manutenzione e Protezione Civile Giuseppe Deluca -. Per garantirne il buon funzionamento è fondamentale la collaborazione responsabile di ogni cittadino, accanto al lavoro degli operatori comunali”.

Il dispositivo di intervento prevede l’azione coordinata dell’Ufficio Tecnico, della Polizia Municipale, del Servizio Tecnico-Manutentivo e del Gruppo Comunale di Protezione Civile, pronti a intervenire tempestivamente in caso di neve o formazione di ghiaccio. Al superamento dei 5 cm di accumulo nevoso, verrà attivato il servizio di sgombero mediante l’utilizzo del mezzo comunale attrezzato.

Il punto operativo del Piano è situato presso il magazzino comunale in Piazza F.lli Bandiera, dove sono custoditi i mezzi, le attrezzature e le scorte di sale antigelo. Il punto di coordinamento è collocato nella sede municipale di Via Municipio 3.

Per garantire un intervento efficace, l’Amministrazione ha provveduto all’approvvigionamento del sale da disgelo e ha definito le priorità operative, con l’obiettivo di salvaguardare l’incolumità delle persone e degli animali d’affezione e di mantenere accessibili le principali vie di collegamento verso ambulatorio medico, uffici pubblici, scuole e attività commerciali.

Priorità di intervento in caso di nevicate

Gli interventi seguiranno il seguente ordine di urgenza:

  1. Viabilità principale comunale e strade di accesso ad ambulatorio medico, ufficio postale, ufficio comunale e scuola.
  2. Strade collinari comunali.
  3. Viabilità comunale secondaria.

Qualora se ne verifichi la necessità, sarà attivato un punto di distribuzione del sale antigelo e di pale da neve in Piazza Bava, previa comunicazione alla popolazione.

Comportamento richiesto ai cittadini

Per un’efficace gestione delle nevicate, si ricorda ai residenti che:

  • proprietari di abitazioni o esercizi pubblici devono provvedere allo sgombero della neve dai marciapiedi antistanti le proprie proprietà, garantendone la libera e sicura fruibilità.
  • I proprietari di edifici, cortili o aree verdi confinanti con strade pubbliche devono rimuovere la neve lungo tutto il fronte della loro proprietà, per una fascia adeguata.
  • In caso di nevicata o di presenza di neve sul manto stradale è obbligatorio avere catene da neve a bordo o utilizzare pneumatici invernali, come previsto dal 15/11/2025 al 15/04/2026.
  • Per agevolare il passaggio dei mezzi spazzaneve, è importante rimuovere le auto in sosta lungo le strade comunali e provinciali, soprattutto quelle più strette. Ove possibile, i veicoli devono essere parcheggiati in garage, cortili o aree private.

Per necessità, richieste di informazioni o segnalazioni di emergenza è possibile contattare il Comune al numero 011 9187813.

Si ricorda infine che la rimozione della neve sulle S.P. 590 e S.P. 105 è di competenza del Servizio Tecnico-Manutentivo della Città Metropolitana di Torino e non rientra nei servizi gestiti dal Comune di Monteu da Po.