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Il Consiglio regionale celebra la prima Giornata dell’ascolto

Istituzioni e terzo settore insieme, contro la solitudine e l’emarginazione dei più fragili. Il 21 ottobre si è svolta a Palazzo Lascaris la presentazione della prima Giornata regionale dell’ascolto per la prevenzione e il contrasto alla solitudine e all’abbandono sociale, istituita con legge regionale n.14/2025 e celebrata in concomitanza con la Giornata mondiale dell’ascolto.

In questa occasione si è inteso sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, dando attuazione a una delle finalità della legge approvata lo scorso luglio dal Consiglio regionale, ovvero quella di organizzare campagne informative istituzionali volte a far conoscere i servizi erogati dagli enti pubblici e dagli enti del terzo settore che operano nel campo dell’ascolto come strumento di contrasto alla solitudine e all’abbandono sociale.

“La Giornata dell’ascolto ci ricorda che, prima di ogni decisione, prima di ogni provvedimento, c’è sempre una persona da comprendere. L’ascolto è il primo atto di rispetto verso chi vive una fragilità e il punto di partenza di ogni percorso di cura e attenzione”, ha dichiarato Davide Nicco, presidente del Consiglio regionale. “È la più alta forma di servizio pubblico: richiede tempo, empatia e responsabilità. Con la legge, da poco approvata, il Piemonte compie un passo avanti importante nel riconoscere l’ascolto come strumento concreto per contrastare la solitudine e l’abbandono sociale. Il Consiglio regionale vuole essere la casa di tutte le voci, ma soprattutto di quelle che faticano a farsi sentire. Perché solo una politica che sa recepire può davvero essere rappresentativa”.

“Secondo il Rapporto globale della Commissione sulle Relazioni sociali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, pubblicato a fine giugno, ci sono circa 871mila morti nel mondo dovuti alla solitudine e all’isolamento sociale, ben sei ogni ora”, ha affermato Silvio Magliano, consigliere regionale e primo firmatario della legge 14/2025. “Nel 2023 circa 7mila persone si sono rivolte a Telefono Amico Italia per gestire un pensiero suicida, con un aumento del 24% rispetto al 2022. Infine, uno studio dell’Università del Piemonte Orientale ha sottolineato il ruolo cruciale di solitudine e isolamento nei meccanismi di incidenza e progressione della malattia in soggetti affetti da disturbi cardiovascolari e, in alcuni casi, anche da patologie oncologiche. Alla luce della gravità di questi dati, ho voluto proporre una legge, approvata all’unanimità e frutto di un confronto con gli enti del terzo settore, che rende il Piemonte la prima regione ad accendere un faro sul tema dell’abbandono sociale”.

Hanno poi preso la parola i rappresentanti di tre realtà del terzo settore, attive in Piemonte per la prevenzione e il contrasto della solitudine e del disagio sociale che ne consegue, ovvero CaritasTelefono Amico e La Tazza Blu.

“L’esperienza della rete Caritas in Piemonte – 16 Caritas diocesane, circa 300 Caritas parrocchiali – evidenzia la centralità e l’urgenza dell’ascolto, base del percorso di accompagnamento delle persone fragili”, è intervenuto Pierluigi Dovis, referente Caritas Torino. “Oltre 3.000 volontari impostano la relazione di aiuto a partire dall’emersione dei vissuti, delle speranze, delle storie personali. Dall’ascolto empatico si genera l’indirizzo a servizi ed agenzie. Le migliaia di ore annuali negli oltre 200 centri di ascolto sul territorio e le altre azioni di servizio dicono come sia urgente favorire una mentalità diffusa di ascolto interpersonale, possibile ad ogni cittadino, fatto di reti relazionali corte. Senza queste l’ascolto ‘specialistico’ rischia di non raggiungere l’obiettivo inclusivo che ridona fiducia alle persone”.

“Da oltre 60 anni, siamo un punto di riferimento per chi attraversa momenti di solitudine e difficoltà emotiva. Offriamo un ascolto attento, sensibile e senza pregiudizi, in un contesto di anonimato e rispetto”, ha commentato Maria Assunta Fazio, presidente di Telefono Amico Torino. “Dal periodo del Covid in avanti, le richieste di aiuto sono aumentate, si tratta di persone di ogni età e condizione. Ci telefonano anzitutto uomini, mentre tramite chat si rivolgono a noi i più giovani, ma le risorse non bastano, riusciamo a rispondere solo a parte delle richieste. Per questo organizziamo di regola due corsi l’anno per formare nuovi volontari e a breve ne partirà uno. Il nostro obiettivo è semplice ma fondamentale: esserci, sempre, per chi ha bisogno di parlare. Anche un ascolto può salvare una vita”.

“L’associazione La Tazza Blu odv, nata nel 2019 in ricordo di Giulia, suicidatasi a 17 anni, si dedica alla prevenzione del suicidio giovanile combattendo il silenzio e lo stigma e promuovendo l’ascolto e il supporto”, ha spiegato Rocchina Stoppelli, presidente dell’associazione La Tazza blu odv. “Il suicidio non è una scelta: è la conseguenza di una sofferenza insopportabile. I dati Istat mostrano che in Italia il numero dei suicidi (15.196) ha superato quello delle vittime di incidenti stradali (11.600) fra il 2019 e il 2022. Dal 2003 al 2022 si sono registrati 2.667 suicidi fra i 20 e i 24 anni, 1.392 fra i 15 e i 19 anni, 174 fra i 10 e i 14 anni e anche 7 suicidi di bambini di 5-9 anni. Numeri che rappresentano un campanello d’allarme, un richiamo collettivo alla responsabilità. Occorre infatti costruire tutti insieme un piano nazionale di prevenzione del suicidio, efficace e tempestivo, capace di intercettare precocemente il disagio e offrire risposte concrete”.

Ufficio stampa CRP

Afghanistan, una tragedia dimenticata

GAZA MA NON SOLO 

Fra le iniziative di solidarietà e di richiesta di attenzione alle numerose tragedie dovute alle guerre, alle dittature, alle repressioni  una di particolare urgenza e gravità ha riguardato la realtà odierna all’Afghanistan. Una testimonianza intensa e commovente continua ad arrivarci dall’impegno della associazione International Help. I responsabili di questa benemerita realtà ci hanno ricordato recentemente che  

 Più di 40 milioni di  Afghani, sono ostaggi di una teocrazia medievale violenta e discriminante soprattutto nei confronti delle donne. La componente femminile  del popolo afghano è sottoposta a più di venti decreti che ne impediscono quasi ogni attività, a partire dal diritto allo studio. Incredibilmente un recente provvedimento impedisce anche la lettura di libri scritti da donne.

Purtroppo questa tragedia epocale non pare scaldare i cuori del mondo occidentale. Non si vedono cortei a favore delle donne afghane. Né striscioni o università occupate. Noi di International Help abbiamo cogestita per quindici anni una Clinica nel Distretto 13 di Kabul. Circa 500.000 persone ne hanno usufruito .Purtroppo il ritorno dei Talebani nel 2021 ne ha decretato la chiusura. La nostra associazione ha però deciso di non abbandonare lo scenario afghano. Da più di un anno sosteniamo una scuola nella città di Ghazni ove decine di studentesse riescono a studiare sfidando I divieti degli integralisti. In questa città siamo anche pronti a finanziare, se si potrà, la locale clinica. Ma soprattutto siamo determinati a proseguire, insieme a chi ci vuole sostenere, nella denuncia della situazione di tragica discriminazione delle donne afghane. Abbiamo iniziato a farlo lo scorso 9 ottobre presso il Centro Culturale Dar al Hikma, con un importante dibattito,  che – con nostro grande conforto e apprezzamento – ha visto la fondamentale partecipazione del Comitato dei Diritti Umani della Regione Piemonte, con un saluto del suo Presidente Davide Nicco e un intervento del suo vice presidente Giampiero Leo. Nell’occasione ci hanno comunicato che, proprio con l’intenzione di non fare cadere nel dimenticatoio situazioni terribili – anche se trascurate sia dai governi che dalle “piazze” – come quella del Afghanistan, del Sudan, della Nigeria, del Myanmar, del Venezuela ecc. – la Giornata mondiale del 10 dicembre sarà proprio dedicata alle “Resistenze dimenticate”.

Minacciano i controllori GTT con una pistola giocattolo

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Alcuni controllori  GTT sono stati aggrediti e minacciati da due passeggeri con una pistola, poi  rivelatasi un giocattolo. E’ accaduto in via XX Settembre, su un tram della linea 4. Gli addetti Gtt avevano chiesto  il biglietto ma i passeggeri hanno estratto la pistola, hanno minacciato i dipendenti e  sono scesi in via Bertola. I controllorihanno però avvisato una vigilessa e la Polizia, che ha arretato i malviventi  in un supermarket.

Schianto tra auto e moto: muore 57enne

Un uomo di 57 anni  è morto questa mattina  mentre viaggiava in sella sua motocicletta a Cambiano, nello scontro con una vettura. Sul posto ii Carabinieri della compagnia di Chieri e il  118. Si sta verificando la dinamica dell’incidente.

Agente aggredito in carcere a Torino

Ieri sera, intorno alle ore 21:30, durante una perquisizione straordinaria presso la 5ª sezione del padiglione B finalizzata al contrasto dell’introduzione di oggetti non consentiti, si è verificato un grave episodio di violenza. Due detenuti di nazionalità marocchina, ubicati in una cella della sezione, hanno reagito con violenza all’intervento degli agenti, dando in escandescenza. Uno di loro ha colpito con una violenta testata alla tempia un agente della Polizia Penitenziaria, che è stato prontamente accompagnato in ospedale per ricevere le cure necessarie. A dare notizia è il Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria per voce del Segretario Vicente Santilli.

“Nonostante l’aggressione, gli operatori hanno portato a termine la perquisizione con grande determinazione e senso del dovere, rinvenendo un telefono cellulare, sostanza stupefacente e grappa artigianale”, prosegue il sindacalista, che esprime “il proprio plauso per la professionalità, il sangue freddo e la dedizione dimostrata dagli agenti coinvolti, che hanno gestito una situazione critica con fermezza e rispetto delle procedure. Episodi come questo confermano l’importanza del lavoro quotidiano svolto dalla Polizia Penitenziaria, spesso in condizioni difficili, a tutela della sicurezza e della legalità all’interno degli istituti”.

Questa è, purtroppo, la quotidianità operativa con cui hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria del Piemonte“, commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che pur riconoscendo un cambiamento nel clima politico attuale – “dobbiamo dare atto che, rispetto al passato, l’attuale governo e l’Amministrazione Penitenziaria hanno mostrato maggiore ascolto e sensibilità nei confronti delle criticità del settore” – auspica “uno sforzo ulteriore, più deciso e strutturale, perché non bastano le buone intenzioni: occorrono atti concreti e urgenti, come dotare le donne e gli uomini del Corpo di strumenti utili a garantire la loro stessa incolumità fisica”.

Il leader del SAPPE rinnova l’appello del Sindacato alle istituzioni politiche: “E’ necessario rivedere l’organizzazione delle carceri, classificandoli in tre livelli: massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata, atteso il fallimento degli attuali circuiti. Attraverso tale differenziazione si potrebbe differenziare anche la formazione del personale e prevedere un differente impiego di forze e di professionalità: in quelli di massima sicurezza più Polizia Penitenziaria, negli altri meno polizia e più educatori e assistenti sociali“. Il leader nazionale del primo Sindacato del Corpo richiama un concetto fondamentale: Sicurezza e diritti sono un binomio inscindibile anche quando si affronta la complessa realtà del sistema penitenziario, perché, salvi i casi più gravi, la doverosa esecuzione della pena deve costituire il presuppostoper il ritorno alla vita civile del detenuto. In questa ottica, è necessario attivare al più presto i ruoli tecnici del Corpo: medici e psicologi nell’immediato e nel prossimo futuro anche quelli socio pedagogici. Professionisti del trattamento, evitando inutili commistioni e false illusioni, su un possibile ruolo della Polizia Penitenziaria in un compito che non è il suo, conclude.

Al Piemonte l’Albero della Legalità di Falcone

Il Piemonte è la prima regione italiana a ricevere lAlbero di Giovanni Falcone, simbolo della lotta per la legalità e la protezione dellambiente. La consegna è avvenuta ieri nella Sala Trasparenza – dove lalbero verrà custodito – da parte dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Pieve Santo Stefano (AR). Il gesto rappresenta un’importante donazione da parte dei Carabinieri Forestali alla Regione, come segno di vicinanza e di sostegno a tutte le azioni che promuovono il rispetto della legalità e la salvaguardia del territorio piemontese.

La pianta nasce dalle talee del famoso Ficus che cresce nei pressi della casa del giudice assassinato nel 1992 dalla mafia, che sono state prelevate grazie alla collaborazione fra Carabinieri, Fondazione Falcone, Comune e Soprintendenza di Palermo e duplicate nel Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità forestale (Pieve Santo Stefano, Arezzo)che è uno dei più avanzati in Europa nello studio e nella conservazione delle specie forestali autoctone.Lidea è nata dallincontro tra lassessore alla Cultura Marina Chiarelli e il Centro Nazionale Carabinieri per la biodiversità avvenuto durante la Giornata delle famigliealla Reggia di Venaria.

Alla consegna, erano presenti per la Regione il presidente Alberto Cirio, lassessore alla Cultura Marina Chiarelli, lassessore alle Politiche sociali, usura e beni confiscati Maurizio Marrone e lassessore al Bilancio Andrea Tronzano:

«Siamo molto orgogliosi di essere la prima Regione dItalia a ricevere questo albero che custodiremo nella nostra Sala della Trasparenza dichiara il presidente CirioAvere qui lalbero di Falcone per noi ha un significato enorme perché ci dice che ogni giorno dobbiamo continuare a lavorare per la legalità, ma anche seminare buoni simboli di legalità. Eanche uno stimolo ulteriore a ricordarci del sacrificio dei nostri eroi e a chi ogni giorno dà la vita per difendere lo Stato e la giustizia. Nel rispetto del loro ricordo, lo cureremo ogni giorno, bagnandolo e potandolo, ma anche lavorando bene come amministratori pubblici, mettendocela davvero tutta per garantire efficienza sempre associata alla legalità».  

«Siamo profondamente onorati di essere la prima Regione italiana ad accogliere allinterno della propria sede istituzionale una talea del ficus di Giovanni Falcone, lalbero simbolo della lotta alla mafia, piantato davanti alla sua casa a Palermo e diventato nel tempo un luogo della memoria e dellimpegno civileaffermano gli assessori Chiarelli, Marrone e Tronzano. Questa pianta non è solo un albero. È un simbolo vivo della legalità, del coraggio e del sacrificio di chi ha dato la propria vita per difendere lo Stato e i valori della giustizia. Portarlo qui, nel cuore delle istituzioni piemontesi, significa riaffermare ogni giorno il nostro impegno contro ogni forma di criminalità organizzata e per la promozione di una cultura della legalità, della trasparenza e della responsabilità. Siamo orgogliosi che il Piemonte possa fare da apripista in questo gesto altamente simbolico: non solo per ricordare il giudice Giovanni Falcone, ma anche per trasmettere alle nuove generazioni un messaggio forte e concreto di legalità e rispetto dellambiente».

A consegnare lalbero sono stati il Colonnello Alberto Veracini, Comandante del Reparto Carabinieri Biodiversita di Pieve Santo Stefano (AR); l’Appuntato scelto qualifica speciale Vittorio Paceschi (raggruppamento Pieve Santo Stefano – AR) e il Colonnello Valerio Cappello del comando della Regione Carabinieri Forestale Piemonte.

«Facciamo questa donazione come gemma di legalità: perché è importante prevenire i reati rafforzando la legalità spiega il colonnello Veracini – . Andiamo sopratutto nelle scuole ed è la prima volta che consegniamo questo albero in un ente Regione».

«Siamo particolarmente lieti partecipare a un’iniziativa che è unespressione di affermazione di legalità di cultura di ambiente e che ci identifica pienamentesottolinea il comandante della Regione Carabinieri Forestale Piemonte Valerio Cappello – Questo momento rafforza ulteriormente i rapporti con la Regione già solidi, ma è che immaginiamo ancora di più verranno rafforzati in futuro».

Liniziativa prende vita dal progetto nazionale Un albero per il futuro, promosso dal Ministero dellaTransizione Ecologica e realizzato dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità, e si ponecome uniniziativa di sensibilizzazione ed educazione ambientale e alla legalità rivolta alle scuole italiane.Lobiettivo è duplice: da una parte sensibilizzare le giovani generazioni sullimportanza del verde e in particolare degli alberi per la salute del pianeta, il contrasto ai cambiamenti climatici e la tutela della biodiversità; dallaltra, promuovere la cultura della legalità attraverso simboli vivi e riconoscibili. Avviato nel 2020, il progetto ha previsto la donazione e la messa a dimora di circa 500 mila piantine su tutto il territorio nazionale, coinvolgendo a oggi oltre 900 istituti scolastici. Ogni piantina dellAlbero di Falcone viene georeferenziata, dotata di un QR code e inserita in una piattaforma digitale nazionale che consente di monitorarne la posizione, la crescita e la quantità di anidride carbonica assorbita.

La Regione Piemonte è impegnata nella promozione della trasparenza e della legalità come strumenti fondamentali per unamministrazione pubblica etica ed efficace. Questo avviene in particolare con il Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), le azioni rispetto allamministrazione trasparente e la formazione dei dipendenti pubblici. A questo si aggiungono numerose iniziative che la Regione ha organizzato a sostegno della cultura della legalità, in particolare con listituzione della «Giornata regionale della gratitudine alle forze dell’ordine per il contrasto alle mafie».

In Piemonte nuova ricerca di portalettere

Anche in Piemonte Poste Italiane è alla ricerca di portalettere da inserire con contratto a tempo determinato che si occuperanno del recapito postale (pacchi, lettere, buste, raccomandate, etc.) nell’area territoriale di propria competenza.

Per candidarsi è sufficiente inserire, entro mercoledì 22 ottobre, il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito posteitaliane.it, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte” in cui sono indicati i requisiti per partecipare alla selezione. In fase di candidatura, sarà possibile indicare l’area territoriale di preferenza.

I requisiti richiesti per la candidatura sono il possesso di un diploma di scuola media superiore con votazione minima 70/100 o diploma di laurea, anche triennale, è inoltre richiesta la patente di guida, in corso di validità, idonea alla conduzione dei mezzi aziendali. Non è richiesta alcuna conoscenza specialistica pregressa, il patrimonio di competenze ed esperienze che ognuno porta con sé è infatti per Poste Italiane un valore chiave.

Il Gruppo, che vede nella sua presenza capillare sul territorio uno dei propri asset strategici, rappresenta una realtà di primo piano nel panorama nazionale grazie anche all’attenzione che rivolge a temi di impatto sociale determinanti quali la sostenibilità, l’innovazione digitale e la coesione nazionale.

Educazione sessuo-affettiva a scuola, da Torino parte una petizione

La petizione per promuoverla. 

Il Festival Women and the City lancia  “Conoscere per rispettare. L’educazione che manca”

 

 In occasione della giornata inaugurale di Women and the City 2025, il festival diffuso dedicato alla parità di genere ideato da Torino Città per le Donne (TOxD), sarà lanciata la petizione “Conoscere per rispettare. L’educazione che manca”, un’azione concreta per promuovere l’introduzione strutturata dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole italiane.

 

La presentazione ufficiale della petizione, redatta da un gruppo di lavoro di socie per TOxD coordinato da Anna Mastromarino, Professoressa ordinaria di Diritto Pubblico Comparato all’Università di Torino e Presidente del Comitato Scientifico di TOxD, si terrà nella giornata dedicata alla violenza di genere “Educare all’amore è un atto politico”, che si svolgerà giovedì 23 ottobre al Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino.

 

“Conoscere per rispettare” nasce dalla convinzione che una scuola capace di illuminare le relazioni, proteggere i corpi e nutrire le coscienze sia il primo presidio contro la violenza e la disinformazione. L’obiettivo è chiedere al Ministero dell’Istruzione e del Merito di rendere obbligatoria e strutturale l’educazione sessuo-affettiva in tutti gli ordini scolastici, come già avviene nella gran parte dei Paesi europei.

 

L’Italia è oggi tra i pochi Stati dell’Unione – insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania – a non prevedere percorsi obbligatori di educazione sessuale e affettiva. Eppure, l’OMS raccomanda dal 2010 programmi educativi su questi temi sin dalla prima infanzia, e la stessa Convenzione di Istanbul (recepita dall’Italia nel 2013) invita gli Stati a promuovere una formazione mirata alla prevenzione della violenza di genere.

 

Nonostante la recente Legge 168/2023 (cosiddetta Legge Cecchettin) abbia riaffermato l’urgenza di un’azione educativa, oggi in Italia il tema resta frammentario e affidato alla discrezionalità dei singoli istituti. La petizione, elaborata da un gruppo di lavoro insediato nella primavera 2025, chiede che si passi finalmente a una progettualità nazionale, capillare e continuativa, garantita da docenti formati e da esperti del settore.

 

Durante tutto il festival – che si svolgerà a Torino dal 22 al 26 ottobre, con tappe successive il 5, 13 e 23 novembre – la petizione sarà presentata, ricordata e rilanciata in più occasioni, come parte integrante del percorso di riflessione su educazione, parità e prevenzione della violenza. Al termine della manifestazione, le firme raccolte saranno inviate al Ministro Giuseppe Valditara.

 

Women and the City 2025, dal titolo “Dove c’è parità c’è futuro”, offrirà oltre 100 eventi e 300 ospiti, tra cui Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003, Emma HoltenRiccarda Zezza e Yvonne Sciò, con incontri, mostre e progetti diffusi anche in sette comuni piemontesi.

Al centro, i temi del presente: lavoro e welfare, salute fisica e psicologica, rappresentanza, sostenibilità, linguaggio e educazione sentimentale. Un tema centrale quest’ultimo che insieme alla petizione sarà dibattuto dalle studentesse e gli studenti di Torino che il 23 ottobre incontreranno Pietro Grasso, presidente della Fondazione Scintille di Futuro e lo psicoterapeuta e scrittore Alberto Pellai. La mattinata dedicata alla scuola che forma al rispetto, alla libertà e alla consapevolezza e all’azione collettiva contro i femminicidi sarà condotta dalla giornalista Elisa Forte, direttrice del Festival Women & the City e potrà essere seguita in streaming

https://youtube.com/@womenandthecity?si=86E1I0C9afJIgOyk 

 

Come ricorda Antonella Parigi, presidente dell’Associazione TOxD  promotrice del festival, “la parità si costruisce insieme, a partire dalla cultura. Perché dove c’è parità, davvero, c’è futuro.”

La petizione

Il programma online

Arte, valore e diritto: quando la collezione incontra il diritto

In un momento in cui il mercato dell’arte vive una trasformazione profonda, dove le transazioni sempre più complesse richiedono competenze che vanno ben oltre la semplice conoscenza del diritto civile, Torino si appresta a ospitare un dialogo che promette di gettare luce su uno dei settori più affascinanti e meno conosciuti della pratica legale contemporanea. Mercoledì 29 ottobre, alle 15.30, Sant’Agostino Casa d’Aste, in corso Alessandro Tassoni 56, a Torino, ospiterà la XII edizione di Art&Law Conversation, un appuntamento che riunisce attori chiave del panorama artistico, legale e finanziario nazionale.

L’evento, organizzato con il coordinamento dello Studio Legale Tributario Morabito, con forte vocazione in diritto dell’arte e pianificazione patrimoniale, rappresenta uno spazio di riflessione raro nel panorama italiano e un’occasione in cui artisti, collezionisti, professionisti del diritto e esperti di mercato si incontrano per discutere su questioni che definiscono il presente e il futuro del patrimonio culturale. Il titolo di questa edizione, “Arte, Diritto e Valore: nuove regole e nuove ricchezze”, cattura perfettamente il senso di una transizione in corso, dove le tradizionali categorie giuridiche incontrano le sfide poste da un mercato in costante  evoluzione.

Tra i relatori figurano nomi di spicco della comunità legale italiana specializzata nel settore. Francesco Fabris e Mattia Pivato porteranno la loro prospettiva su temi dove la competenza tecnica si intreccia necessariamente con questioni di sensibilità culturale e patrimoniale. Paolo Turati, direttore del Lab. Finanza Decentralizzata e docente di Saa Torino, affronterà la crescente finanziarizzazione degli investimenti in opere d’arte, un fenomeno che ha trasformato il collezionismo in uno strumento sofisticato di gestione del patrimonio.

L’evento è arrivato alla dodicesima edizione soprattutto grazie alla presenza di Simone Morabito, avvocato e presidente della Commissione di diritto dell’Arte dell’associazione scientifica BusinessJus e cofondatore di ArtLawyers, Morabito, figura ormai consolidata nel panorama nazionale del diritto dell’arte, che interverrà sul tema della successione e trasmissione del patrimonio artistico, argomento che tocca il cuore della questione: come il collezionista deve porsi di fronte a questioni che riguardano beni il cui valore non è solo economico, ma anche e soprattutto culturale e storico.

I professionisti (avvocati, commercialisti e specialisti del mercato dell’arte) insieme al pubblico, “converseranno” sul necessario approccio consapevole che il settore dell’arte richiede sempre di più. Non si tratta semplicemente di applicare norme giuridiche a operazioni commerciali: si tratta di comprendere le implicazioni che ogni transazione, ogni consulenza, ogni consiglio legale e fiscale comporta per il patrimonio culturale stesso. In una città come Torino, che ha profonde radici nella storia dell’arte e dell’antiquariato, questa sensibilità rappresenta un elemento distintivo.

L’agenda dell’evento spazia su tematiche di straordinaria attualità. Dalla questione dell’autenticità e della certificazione delle opere, con la necessaria rigorosità scientifica, alla conservazione e valorizzazione delle collezioni, passando per i profili tributari della successione del patrimonio artistico illustrati dalla dottoressa Marta Tosi. Ogni intervento contribuisce a costruire un quadro articolato e complesso di quello che significa, oggi, possedere, trasmettere, proteggere e valorizzare beni d’arte.

Particolarmente rilevante appare il contributo di Montani Tesei, che affronterà le nuove forme di partenariato pubblico-privato per il futuro della cultura, indicando una strada possibile per la contemporanea gestione del patrimonio artistico in un’epoca di risorse pubbliche ridotte. La presenza di Vanessa Carioggia, moderatrice dei lavori, garantirà una prospettiva attenta ai profili trasversali che collegano i diversi aspetti affrontati durante l’incontro.

Quello che distingue Art&Law Conversation dai convegni tradizionali è proprio questo: non si limita a illustrare lo stato dell’arte della normativa, ma tenta di comprendere come il diritto, il fisco e la pratica legale possano stare al passo con un mercato e una società che cambiano più velocemente di quanto i codici riescano a prevedere. È un esercizio di prospettiva, di visione, di responsabilità condivisa verso la preservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale.

Per chi opera nel settore artistico, sia da collezionista sia da professionista, per chi gestisce patrimoni e si interroga su come preservarli e trasmetterli, per chi semplicemente desideri comprendere meglio i meccanismi legali e finanziari che sottendono il mercato dell’arte contemporanea, questo appuntamento rappresenta un’occasione che difficilmente si ripete con questa qualità di contributi e con questa concentrazione di expertise.

La registrazione all’evento è aperta a chi desidera approfondire questi temi in compagnia di esperti riconosciuti a livello nazionale. Gli interessati possono contattare gli organizzatori all’indirizzo eventi@studiomorabito.eu  o info@santagostinoaste.it . L’accreditamento avviene attraverso la piattaforma Riconosco per gli avvocati. I dottori commercialisti possono registrarsi in loco. L’iniziativa gode del supporto del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino che sarà presente con l’avvocato Stefano Tizzani e del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti: entrambi condividono l’impegno verso l’eccellenza nella comprensione e nella gestione del patrimonio artistico incarnato nella XII Art&Law Conversation.

Una nota finale merita di essere segnalata: in una fase in cui sempre più spesso il collezionismo privato si interseca con questioni pubbliche di preservazione culturale, il ruolo dell’avvocato specializzato in diritto dell’arte acquista una dimensione nuova. Non è più semplicemente un consulente legale, ma un professionista che deve possedere una comprensione profonda dei valori in gioco, della complessità delle operazioni, della responsabilità che accompagna ogni decisione. La comunità torinese ha la fortuna di poter contare su professionisti di questa levatura che dedicano la loro pratica a questi temi.

Art&Law Conversation rappresenta così non solo un momento di aggiornamento professionale, ma un’occasione per riflettere collettivamente su come vogliamo che il diritto accompagni la cultura nel nostro Paese.

Mara Martellotta

Dumsedafe ospita il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco

 

Al via il trittico di incontri dedicato al territorio

Lunedì 27 ottobre 2025, alle ore 12.30, nelle sale storiche dell’Unione Industriali di Torino, Dumsedafe incontrera’ il dottor Carlo Picco, direttore generale dell’ASL Città di Torino, per un appuntamento dal titolo “PNRR socio-sanitario a Torino, un’occasione straordinaria per il territorio”. Con questo incontro si apre un trittico dedicato al territorio, ideato e organizzato da Dumsedafe di Piero Gola, realtà ormai riconosciuta per la qualità e l’interesse delle sue iniziative di approfondimento culturale e sociale.

Piero Gola

Durante l’incontro, il dottor Picco illustrerà l’impatto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sul sistema sanitario torinese, concentrandosi sui circa quaranta interventi previsti in città.
Un numero che dà la misura della portata delle trasformazioni in corso e consente di mantenere il focus sul livello locale, evitando dispersioni sul più ampio e complesso quadro nazionale.

L’attenzione sarà rivolta in particolare all’edilizia sanitaria, ambito strategico per il miglioramento delle strutture e dei servizi destinati ai cittadini.
La scelta di concentrare l’analisi sulla realtà torinese permette di comprendere meglio i processi in atto e di valorizzare l’impatto concreto del PNRR sul territorio.

Carlo Picco è medico e dirigente sanitario con una lunga esperienza nella gestione dei servizi pubblici di salute.
Dopo aver diretto per diversi anni l’ASL di Alessandria e successivamente quella di Asti, nel 2020 è stato nominato direttore generale dell’ASL Città di Torino, ruolo nel quale ha affrontato le sfide della pandemia e promosso una serie di progetti di riorganizzazione e potenziamento delle strutture sanitarie locali. La sua attività si distingue per l’attenzione al territorio, la promozione della medicina di prossimità e l’integrazione dei servizi socio-sanitari, in coerenza con gli obiettivi strategici del PNRR.

Ancora una volta, Piero Gola e la sua creatura si confermano promotori di momenti di dialogo e conoscenza di alto livello, capaci di unire attualità, competenza e attenzione concreta ai bisogni del territorio.