CRONACA- Pagina 5

Sopralluogo Regione e Protezione civile a Bardonecchia

Sopralluogo a Bardonecchia del Capo Dipartimento nazionale della Protezione civile Fabio Ciciliano e dell’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi, che con la sindaca Chiara Rossetti hanno fatto il punto sulle operazioni necessarie per il ripristino dei danni causati dal nubifragio del 30 giugno e per la messa in sicurezza del territorio.

“Dall’agosto 2023 abbiamo messo in campo con il Comune interventi che hanno aiutato anche in questo evento, come il sistema di monitoraggio che  ha consentito di emanare alla popolazione un’allerta tempestiva, anche se non è purtroppo servito per evitare il decesso di una persona, alla cui famiglia rinnoviamo le nostre condoglianze – ha dichiarato Gabusi – E sono già finanziati altri interventi di mitigazione, tra cui la briglia selettiva a monte di Bardonecchia che ridurrà gli effetti delle colate detritiche”.

L’assessore ha poi affermato che “ci sono gli elementi per chiedere l’ampliamento dello stato di emergenza di due anni fa e in questi giorni si effettuerà la stima dei danni, che ad una prima sommaria valutazione risultano inferiori rispetto all’altra volta” ed ha sottolineato “la tenacia della sindaca Chiara Rossetti, che non ha mai smesso di lavorare per arrivare alla messa in sicurezza completa di Bardonecchia”.

In queste ore sono all’opera in città 60 volontari del Coordinamento della Protezione, del Corpo antincendi boschivi e dei Carabinieri in congedo, che stanno provvedendo alla rimozione dei detriti e alla pulizia delle strade.

Esplosione via Nizza: tutte le ipotesi al vaglio

Ad Oggi nessuna  ipotesi viene privilegiata sulle cause dell’esplosione che  ha distrutto alcuni alloggi in un edificio di via Nizza a Torino.  Nel fascicolo senza indagati per disastro, lesioni e omicidio colposo aperto dalla procura gli accertamenti sono ad ampio raggio. Si cercherà di individuare  tutte le persone che avevano a che fare con la palazzina: residenti, proprietari, eventuali affittuari, amministratori di condominio.

Controlli a San Salvario, oltre 27mila euro di sanzioni

La Polizia di Stato ha coordinato un controllo a San Salvario, volto alla verifica dei titoli autorizzativi di esercizi pubblici e al contrasto di fenomeni di illegalità nelle aree del quartiere.

L’attività, coordinata dal Commissariato di P.S. Barriera Nizza, in collaborazione con personale della Guardia di Finanza, della Polizia Municipale, dell’A.S.L. e dell’Ispettorato del Lavoro di Torino, e con il contributo della Polizia Ferroviaria e del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte ha consentito di rilevare molteplici violazioni amministrative nei locali controllati, comminando oltre 27.300 euro di sanzioni. Cinque persone sono state denunciate di libertà.

Una sanzione di 1473 euro è stata elevata nei confronti di un esercizio di via Nizza da parte della Polizia Municipale per diverse violazioni amministrative. Personale dell’A.S.L., invece, ha riscontrato carenze igienico-sanitarie e strutturali, sanzionando il medesimo per 2000 euro. Altri 12560 euro venivano comminati dall’Ispettorato del Lavoro per la presenza di due lavoratori “in nero”, con la conseguente sospensione dell’attività fino alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro. Il titolare dell’esercizio è stato denunciato in stato di libertà per frode in commercio.

Analoga denuncia colpiva il titolare di un locale di corso Raffaello. L’esercizio è stato sanzionato per 160 euro per violazioni amministrative e per 7360 euro dall’Ispettorato del Lavoro che ha accertato irregolarità in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Anche in questo caso l’esercizio andava incontro alla sospensione dell’attività.

A causa delle condizioni igienico-sanitarie, per un ristorante in zona San Salvario è stata sottoposta a sequestro probatorio l’intera unità immobiliare. All’interno veniva riscontrata la presenza di infestanti ed escrementi di roditori e trovati 556 kg di alimenti in cattivo stato di conservazione, alcuni dei quali in avanzato stato di decomposizione. Tutti gli alimenti venivano sottoposti a sequestro. Il titolare veniva denunciato in stato di libertà dalla Polizia di Stato per commercio di sostanze nocive e alimenti in cattivo stato di conservazione e dalla Polizia Municipale per tentata frode in commercio.

Un bar di corso Dante è stato, infine, sanzionato dalla Polizia Municipale per 1160 euro per diversi illeciti amministrativi.

Nel corso dell’attività, due cittadini egiziani, di 24 e 20 anni, sono stati controllati in via Berthollet angolo via Saluzzo: per entrambi è scattato il provvedimento di allontanamento, ex art.2 T.U.L.P.S., e la denuncia in stato di libertà per la violazione in materia di stupefacenti. Entrambi sono stati infatti trovati in possesso ai fini di spaccio di pastiglie di Lyrica. Al ventenne sono stati rinvenuti anche di 765 euro e il medesimo è stato denunciato in stato di libertà per il possesso di una bomboletta spray al peperoncino e perché inottemperante all’Ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale.

I controlli continueranno con cadenza regolare.

La polizia sequestra 4 chili di droga

La Polizia di Stato ha arrestato in flagranza di reato cinque cittadini, di cui tre italiani e due peruviani per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.

Da attività info-investigativa, gli operatori della Squadra Mobile apprendevano che presso l’abitazione di uno dei cittadini italiani, a San Giorgio C.se (TO) era stato allestito un vero e proprio laboratorio clandestino per la lavorazione di sostanza stupefacente.

Dalle perquisizioni effettuate, è emersa una vera e propria “raffineria” per la cocaina, con prodotti chimici ed attrezzature per la lavorazione della stessa. Complessivamente, sono stati rinvenuti infatti circa 4 kg di stupefacente tra cocaina e hashish e 4200 euro.

Su richiesta della Procura di Ivrea, è stato convalidato l’arresto con successiva applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per quattro degli indagati e degli arresti domiciliari per il quinto.

I sei “cento” del Calamandrei di Crescentino

Sono sei, uno con lode i cento/centesimi degli allievi dei corsi dell’Istituto Calamandrei di Crescentino (che appartiene all’Istituto di istruzione superiore Galileo Ferraris di Vercelli, dirigente scolastico Cinzia Ferrara) a consuntivo degli esami di Stato 2025. Sono risultati di eccellenza raggiunti, a coronamento di un ottimo percorso scolastico da parte dei sei allievi nei diversi corsi di studio.

Nella classe 5 Sistemi informativi aziendali l’importante traguardo è stato raggiunto da Alessandro Tedone (100 con lode) e Mattia Dessimone. “Pensavo di poter conseguire un voto alto ma non ne ero certo – dice Alessandro Tedone, che vive a Brusasco – sono stati cinque anni belli, impegnativi e questo risultato sicuramente è motivo di grande soddisfazione per il traguardo raggiunto.”. Negli ultimi 2 anni ha anche partecipato a due programmi Erasmus con esperienze in Spagna e in Portogallo. Nel suo futuro l’iscrizione al corso di laurea in Ingegneria gestionale al Politecnico di Torino.

Il secondo cento è invece quello di Mattia Dessimone, di Brozolo: anche lui ha potuto vantare un percorso quinquennale di buon livello e un ottimo esame ma “il cento – dice – non me l’aspettavo davvero, sono contento di quanto sono riuscito a conseguire”. Lo aspetta l’iscrizione ad informatica a Torino. Nel plesso scolastico di via Dappiano si registrano altri due 100, quello di Sara Casorzo di Lauriano nei Cat – Costruzioni Ambiente Territorio e di Gabriele Santa, di Castelrosso (Chivasso) negli Agrari.

Non me lo aspettavo, sono molto soddisfatta per questo risultato – dice Sara, che ha frequentato anche un percorso Erasmus in Spagna e Portogallo  – sono stati cinque anni molto belli, con un buon rapporto con i compagni e i professori”: Adesso l’aspetta l’università ma in una facoltà in un ramo decisamente diverso: ha infatti deciso di iscriversi alla facoltà di farmacia. “Il 100 degli Agrari è stato Gabriele Santa, di Castelrosso, frazione di Chivasso. Al Calamandrei è arrivato al terzo anno proveniente dall’Istituto agrario Luparia di San Martino di Rosignano (che appartiene al Leardi di Casale Monferrato). “Non mi aspettavo di poter raggiungere questo risultato.

Speravo in un buon voto, e sono ovviamente molto contento di quanto è stato conseguito” dichiara Gabriele Santa. Adesso per il neo – diplomato, si prospetta un’iscrizione all’Università, alla facoltà di Agraria a Grugliasco, oltre che l’impegno nell’azienda agricola di famiglia. Due cento arrivano anche la corso Agrario serale che ha licenziato la sua prima quinta.

Sono Luca Tabbia, che lavora al Castello di Gabiano e Gianluca Ricciardi Per entrambi riprendere tre anni fa in libri in mano non è stato facile, soprattutto se si tiene conto dell’impegno portato avanti lavorando, ma entrambi hanno messo tutto sé stessi con un ‘impegno non preso alla leggera’ e i risultati, per ambedue sono arrivati.

 

Sia Tabbia che Ricciardi ringraziano i docenti che, con l’insegnamento, li hanno portati al risultato e intendono, lavorando, iscriversi al primo anno di Agraria.

MASSIMO IARETTI

Comunità energetica Oltre Collina Torinese

È stata formalmente costituita, con firma dell’atto notarile, la Comunità Energetica Rinnovabile (CER)“Oltre Collina Torinese”. La CER, presieduta dal Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero, comprende sedici comuni (oltre a Chieri che è capofila, Andezeno, Arignano, Baldissero Torinese, Cambiano, Carignano, Marentino, Moriondo, Pecetto, Pino Torinese, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena, Trofarello e Villastellone).

La CER “Oltre Collina Torinese”, costituita in forma di associazione e guidata esclusivamente dalle istituzioni locali, promuoverà l’autoconsumo collettivo, sosterrà investimenti diffusi in impianti fotovoltaici e svilupperà iniziative per combattere la povertà energetica nei territori dei 16 Comuni aderenti, quindi con ricadute non solo ambientali ma economiche e sociali.

Infatti, la CER permette a famiglie, aziende ed enti pubblici di condividere l’energia prodotta da impianti rinnovabili locali, riducendo i costi energetici e aumentando la sostenibilità ambientale. Una parte degli incentivi economici sarà destinata a iniziative solidali e sociali, quali il sostegno a famiglie vulnerabili e campagne educative sulla sostenibilità.

La CER, inoltre, permetterà l’accesso ai fondi del PNRR, coprendo fino al 40% del costo degli impianti rinnovabili che saranno realizzati entro il prossimo anno dai Comuni e dai privati.

L’utenza potenziale della Comunità Energetica Rinnovabile “Oltre Collina Torinese” si estende a circa 120.000 abitanti, numerose piccole e medie imprese nonché organizzazioni del terzo settore attive nei territori serviti dalle sei cabine primarie.

«“Oltre Collina Torinese” sarà un modello innovativo e virtuoso con protagonisti i Comuni del territorio, i cittadini e le imprese-commenta Alessandro Sicchiero-Un’importante operazione di coesione territoriale, che vede operare congiuntamente più amministrazioni locali su soluzioni innovative, mettendo al centro cittadini e realtà produttive, integrando responsabilità ambientale e solidarietà sociale».

La tragica alluvione di Bardonecchia: il cordoglio del cardinale Repole

Questo il messaggio di cordoglio del cardinale Roberto Repole, Arcivescovo di Torino e Vescovo di Susa in seguito all’alluvione che lunedi 30 giugno ha colpito Bardonecchia:
“La drammatica perdita di una vita nell’alluvione che ha colpito Bardonecchia turba profondamente la Valle e la comunità cristiana, che in queste ore si stringe con grande affetto ai famigliari di Franco Chiaffrino. Sgomenta pensare che la tragedia possa giungere così improvvisa e insensata nella vita di un uomo e dei suoi cari, preoccupa constatare che la natura sta divenendo sempre più pericolosa e imprevedibile. Bardonecchia è colpita dall’alluvione per la seconda volta in due anni, alla cara sindaca Chiara Rossetti un pensiero di particolare amicizia e sostegno”.

Maria Luisa Coppa Vicepresidente Vicaria della Camera di Commercio di Torino 

La presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa, dopo il recente insediamento nella Giunta camerale, è stata eletta Vicepresidente Vicaria della Camera di Commercio di Torino all’unanimità.

«Sono onorata di questo incarico – sottolinea Maria Luisa Coppa – che accolgo con senso di responsabilità e che porterò avanti con l’impegno che deriva dalla consapevolezza del ruolo affidatomi. Importante è il ruolo che Camera di Commercio svolge oggi, in un momento in cui l’economia torinese sta attraversando una fase di profonda trasformazione. L’Ente camerale ha un ruolo centrale nell’accompagnare queste transizioni, ponendosi come interlocutore privilegiato per le istituzioni e sostenendo le imprese nei processi di innovazione, digitalizzazione e crescita. In questo quadro, intendo portare il contributo di una lunga esperienza a stretto contatto con le imprese e con le dinamiche del territorio, unita alla consapevolezza che lo sviluppo passa anche attraverso il rafforzamento delle relazioni istituzionali e la capacità di progettare il futuro.

La nomina a Vicepresidente è anche un segnale importante per il mondo del commercio e del turismo che rappresento attraverso Ascom. La Regione Piemonte, che ha conteggiato i numeri in funzione di questo rinnovo camerale, conferma Ascom come l’Associazione di categoria più grande di Torino e provincia per numero di imprese associate e numero di addetti del comparto».

Maria Luisa Coppa è alla guida di Ascom Confcommercio Torino e provincia dal 2005 e di Confcommercio Piemonte dal 2012 al 2024. È stata la prima Vicepresidente nazionale donna di Confcommercio – Imprese per l’Italia dal 2010 al 2018 e Vicepresidente della Camera di Commercio di Torino dal 2006 al 2013. È stata Membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRT e della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT. È stata nel Consiglio di Indirizzo del Teatro Regio di Torino. È inoltre Consigliere di Turismo Torino e Presidente della Fondazione ITS Academy Turismo Piemonte.

Chivassese doc, figlia di commercianti, insegnante e poi imprenditrice nel settore dolciario, Maria Luisa Coppa è da sempre profondamente legata al tessuto economico torinese. Attiva sin dagli anni ’90 con l’Associazione Commercianti di Chivasso, è stata la prima donna a guidare sia Ascom Torino sia Confcommercio Piemonte. Ha posto al centro della sua azione strategica lo sviluppo del terziario nei suoi comparti del commercio, turismo e servizi, insieme alla valorizzazione del commercio di prossimità, alla creazione di sinergie tra cultura e commercio, e tra turismo e attività commerciali.

Già vent’anni fa, ha saputo intuire l’importanza di tracciare una direttrice turistica per Torino e la sua provincia, anticipando un modello di sviluppo integrato che oggi rappresenta un punto di riferimento per le politiche pubbliche. Tra i progetti più significativi, la promozione del turismo di prossimità con “Visit Torino, Valsusa, Canavese e Valli di Lanzo”, e il coinvolgimento del sistema Confcommercio nei grandi eventi del territorio, tra cui le Olimpiadi Invernali 2006, il Salone del Gusto, il Salone del Libro, l’Ostensione della Sindone, le Celebrazioni del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, l’Expo Milano 2015.

Sotto la sua guida sono stati avviati i Distretti Urbani del Commercio, istituiti dalla Regione Piemonte, oltre a numerose iniziative di rigenerazione urbana, promozione territoriale e rilancio post-pandemia.

“Cresci Piemonte”: la legge che accelera le varianti urbanistiche per spendere i fondi europei

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La legge speciale “Cresci Piemonte”,  voluta dal presidente Alberto Cirio, entra nel vivo grazie all’ultima delibera approvata dalla Giunta regionale. L’obiettivo è chiaro: semplificare e velocizzare le procedure urbanistiche, dimezzando i tempi per l’approvazione delle varianti, soprattutto per gli interventi finanziati con fondi europei, Pnrr, ma anche risorse statali e regionali.

Tra le novità introdotte, anche i progetti strategici di soggetti privati superiori ai 5 milioni di euro di investimento potranno beneficiare delle procedure semplificate. È stata istituita una cabina di regia per monitorare i tempi delle varianti urbanistiche negli otto capoluoghi piemontesi — Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbania e Vercelli — con un’attenzione particolare a Torino, impegnata nella revisione del Piano Regolatore. Proprio per la città, il “Cresci Piemonte” dimezza i tempi della seconda conferenza di pianificazione, riducendoli da 120 a 60 giorni.

Un’altra novità significativa è la nascita del Tavolo di confronto per elaborare una nuova legge urbanistica regionale, adeguando la normativa risalente al 1977 alle esigenze attuali, in collaborazione con i principali portatori di interesse del comparto.

Il presidente Alberto Cirio ha spiegato:
«Questa legge nasce dalle sollecitazioni degli enti locali e delle associazioni di categoria e dall’esigenza di avere procedure semplificate e tempi ridotti per le varianti urbanistiche in modo da poter spendere in tempo le risorse del Pnrr e i fondi europei. In queste settimane abbiamo raccolto gli spunti dai vari soggetti coinvolti e messo a punto una norma che si applica anche ai Comuni più grandi, a partire da Torino, alle prese con l’approvazione dei nuovi piani regolatori».

L’assessore all’Urbanistica Marco Gallo ha sottolineato:
«L’obiettivo è incentivare lo sviluppo del Piemonte per renderlo più attrattivo agli occhi degli investitori, con riflessi positivi in termini di ricaduta occupazionale. L’attuale durata e complessità delle procedure può rappresentare una limitazione alla “messa a terra” delle risorse, soprattutto quelle stanziate per un periodo circoscritto, come accade per i fondi del Pnrr».

Anche l’assessore agli Enti locali Enrico Bussalino ha evidenziato l’importanza della misura:
«Un provvedimento importante per gli enti locali. Ai Comuni più grandi garantiamo una sburocratizzazione concreta, mentre ai più piccoli offriamo semplificazione e contributi significativi per redigere le varianti urbanistiche e rafforzare la loro capacità di programmazione».

Secondo Roberto Ravello, presidente della I Commissione Programmazione e Bilancio:
«L’avvio di un iter più snello e l’adozione di normative semplificate aumentano il grado di fiducia del territorio agli occhi degli investitori, con effetti economici e occupazionali significativi. Si tratta di un passo decisivo anche per promuovere la rigenerazione urbanistica e il recupero delle aree urbane».

Mauro Fava, presidente della II Commissione Pianificazione territoriale e urbanistica, ha aggiunto:
«Questo rappresenta un buon punto di partenza: dobbiamo lavorare quanto prima a una nuova legge urbanistica che consenta al Piemonte di rigenerarsi in modo concreto ed efficace».

Il testo della delibera riduce in modo sostanziale le tempistiche: per le varianti strutturali senza la necessità di Vas (Valutazione ambientale strategica), la prima conferenza passa da 60 a 30 giorni, la seconda da 90 a 45 giorni, mentre i termini per la pubblicazione e la presentazione delle osservazioni si accorciano da 60 a 30 giorni. In presenza di Vas, i tempi restano coordinati con la normativa nazionale.

Per le varianti semplificate, i termini per la pubblicazione e il parere finale si dimezzano da 30 a 15 giorni, se la Vas non è richiesta. Inoltre, sarà possibile utilizzare la variante semplificata anche in assenza del progetto edilizio, a condizione che l’area interessata sia inferiore ai dieci ettari.

Il nuovo pacchetto di norme, una volta approvato, resterà valido fino al 2030 e riguarderà investimenti potenziali superiori a 5 miliardi di euro (5,17 miliardi per la precisione) legati alla necessità di modificare i piani urbanistici e rispettare le stringenti tempistiche di rendicontazione. Tra queste risorse: 1,7 miliardi di fondi Pnrr, 1,5 miliardi di fondi Fesr, 820 milioni del Programma Sviluppo e Coesione 2021-2027, 400 milioni del Programma Operativo Complementare e oltre 750 milioni destinati allo sviluppo rurale.

La scelta della Giunta Cirio di approvare la legge speciale “Cresci Piemonte”, estendibile fino al 31 dicembre 2030, punta a garantire strumenti straordinari per ridurre la burocrazia. Come spiegano Cirio e Gallo:
«Nella sostanza significa che per cambiare i Piani Regolatori e per poter spendere i soldi che si sono ottenuti dall’Europa, un Comune, invece di utilizzare un anno, chiude la pratica in sei mesi poiché tutte le scadenze e tutti i termini che erano previsti dalle leggi regionali che disciplinano questa materia vengono ridotti. Il “Cresci Piemonte” servirà in particolare per accelerare e permettere ai Comuni di avere uno strumento in più, ai cittadini oneri burocratici in meno. Tutto questo senza allentare l’attenzione sulla tutela ambientale e paesaggistica: agiamo sulle procedure non sul merito».

Infine, per sostenere i Comuni più piccoli, l’articolo 8 della legge stanzia 1,4 milioni di euro per i prossimi anni, risorse destinate prioritariamente ai Comuni con meno di 5mila abitanti e alle Unioni dei Comuni, con la possibilità di ulteriori fondi in caso di assestamento di bilancio.

In Regione il Comitato Metro Oltre Rivoli

Il Comitato spontaneo “Metro oltre Rivoli”, nato dall’impegno di cittadini e cittadine del territorio, ha lanciato una proposta strategica per il prolungamento della Linea 1 della metropolitana di Torino: una visione a medio-lungo termine che guarda alla salute pubblica, all’accessibilità e al futuro della mobilità nella Zona Ovest e non solo.

L’obiettivo è chiaro: portare la metropolitana prima all’Ospedale di Rivoli, e in una fase successiva, verso l’Ospedale San Luigi di Orbassano, creando un corridoio di collegamento strategico tra due importanti poli sanitari e universitari del territorio. Una scelta che consentirebbe di servire un bacino di oltre 110.000 abitanti tra Rivoli, Rivalta e i Comuni della Val Sangone, oggi privi di un’infrastruttura di trasporto veloce e capillare come la metro.

Il Comitato, attivo da diversi mesi, ha avviato un percorso di ascolto e confronto con le istituzioni. L’ultimo incontro si è svolto la settimana scorsa con l’Assessore regionale alle Infrastrutture, Enrico Bussalino, che, come già accaduto con altre istituzioni locali, ha manifestato interesse verso l’ipotesi. All’incontro, svoltosi presso il Palazzo della Regione, hanno partecipato i membri del Comitato: Valter Morizio, Carlo Beltramino e Bruno Merlin.

La proposta del Comitato mira a valorizzare un’opportunità concreta di sviluppo sostenibile e inclusivo, in grado di:

  • intercettare reali flussi di mobilità legati alla sanità, al lavoro e alla formazione universitaria;

  • favorire l’integrazione tra mezzi di trasporto (metropolitana e rete SFM);

  • alleggerire la pressione sul traffico privato, migliorando l’accessibilità di aree oggi congestionate;

  • offrire una vera alternativa a proposte meno impattanti in termini di utenza, come il prolungamento verso Rosta, già servita dalla linea ferroviaria SFM3.

La Linea 1 potrebbe così diventare un’infrastruttura chiave per l’integrazione urbana e territoriale, contribuendo alla coesione della Zona Ovest di Torino e creando un collegamento diretto tra città, sanità e periferia metropolitana.

Il Comitato continuerà a dialogare con le amministrazioni locali per portare avanti questa proposta, che guarda con concretezza e visione al futuro del territorio.