CRONACA- Pagina 8

Fiom Cgil espone striscioni contro Elkann

FIOM Cgil critica con John Elkann: “il 24 giugno, in occasione dei festeggiamenti del San Giovanni, patrono di Torino, finanziati dal gruppo Stellantis, verrà lanciata la Grande Panda, ma la nuova vettura non verrà prodotta a Torino”. Così il sindacato metalmeccanico Fiom che ha appeso due striscioni all’ingresso alla palazzina direzionale di Mirafiori e davanti alla chiesa della Gran Madre. “Un’operazione tutta propagandistica dell’ex Fiat, finalizzata a rassicurare la città e i torinesi sul legame che continuerebbe ad avere con il territorio”, proseguono i metalmeccanici.

Infermieri: verso il superamento del vincolo di esclusività

L’assessore Riboldi e il presidente Bufalo annunciano un regolamento unico regionale per le attività extra-lavorative

TORINO, 23 giugno 2025 – Un nuovo regolamento regionale permetterà agli infermieri e agli altri professionisti sanitari dipendenti pubblici di svolgere attività extra-lavorative in deroga al vincolo di esclusività. L’annuncio arriva dall’Assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi e dal Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Torino e del Coordinamento OPI del Piemonte, Ivan Bufalo.

«Si tratta di un regolamento atteso da moltissimi colleghi – dichiara Bufalo – che supera le differenze applicative esistenti tra le varie aziende del Servizio Sanitario Regionale e che rende finalmente esigibile per tutti i professionisti la possibilità di svolgere attività sanitarie al di fuori del proprio orario di servizio. È un buon passo avanti verso l’auspicata definitiva abolizione di un vincolo ormai anacronistico, che limita le libertà e le opportunità per decine di migliaia di operatori sanitari pubblici sul territorio regionale, e per centinaia di migliaia a livello nazionale».

Tra i punti cardine del regolamento, viene sancito che le autorizzazioni alle attività extra-lavorative devono essere rilasciate – previa verifica dell’assenza di condizioni ostative – in base alla tipologia dell’attività e non in relazione alle specifiche giornate di svolgimento. Sarà poi il dipendente, assumendosene la responsabilità, a certificare periodicamente l’attività effettivamente svolta, il rispetto dell’orario di lavoro e dei riposi obbligatori.

Il testo chiarisce inoltre che le prestazioni lavorative possono essere rivolte anche direttamente alle persone e non soltanto alle aziende, e che il dipendente potrà esercitare qualsiasi professione sanitaria per la quale sia abilitato, non solo quella esercitata nell’ambito del proprio incarico pubblico.

«È un intervento studiato insieme al Presidente Bufalo – afferma l’Assessore Riboldi – che rappresenta una duplice opportunità: da un lato, per i professionisti del comparto sanitario, che potranno accedere a procedure più snelle per svolgere attività extra orario migliorando la propria condizione economica; dall’altro, per le strutture sanitarie e socio-sanitarie, che potranno contare con maggiore facilità su professionisti formati all’interno del sistema pubblico regionale».

Bufalo sottolinea i risultati della collaborazione istituzionale con l’Assessorato: «Dopo il superamento della diatriba sugli algoritmi infermieristici del 118, arriva ora questo nuovo regolamento. C’è ancora molto da fare, ma guardiamo al futuro con ottimismo grazie all’attenzione che l’Assessore Riboldi sta dimostrando. In particolare, si sta lavorando per migliorare l’attrattività della professione infermieristica, con iniziative rivolte ai giovani e a chi già opera nel sistema pubblico. In questa direzione va anche il contributo che il Coordinamento degli Ordini sta offrendo alla stesura del nuovo Piano Socio Sanitario Regionale».

Conclude Riboldi: «Ringrazio il Presidente Bufalo per la disponibilità a trovare soluzioni innovative. In questa fase, è fondamentale la collaborazione di tutti per affrontare i problemi della sanità piemontese».

 

Ufficio stampa OPI TORINO

Soggiorni estivi per persone con disabilità,  nuova partenza da Torino

È partito questa mattina da Torino, con destinazione Rimini, un gruppo di 21 persone con disabilità che parteciperà ai soggiorni estivi finanziati dalla Città di Torino.

Il ritrovo era fissato alle ore 7.30 nel parcheggio del Parco Ruffini, in corso Trattati di Roma. In partenza anche operatori e accompagnatori della Cooperativa L’Arcobaleno che, oltre a curare l’organizzazione, forniranno l’assistenza durante tutto il soggiorno.

A salutare il gruppo e augurare buone vacanze, presente l’assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli, che ha espresso anche un sentito ringraziamento agli operatori coinvolti: «Questi soggiorni rappresentano un momento prezioso di benessere, socialità e autonomia per le persone con disabilità, e al tempo stesso offrono un supporto concreto alle famiglie. Come Città di Torino continuiamo a investire con convinzione in politiche inclusive, che mettono al centro i diritti e la dignità di tutte e tutti. Voglio ringraziare di cuore gli operatori, le operatrici e le realtà del terzo settore che rendono possibile tutto questo con competenza e passione».

I soggiorni estivi per persone con disabilità sono interventi socio-sanitari cofinanziati dalla Città di Torino e dalla ASL Città di Torino. Si tratta di esperienze con un importante valore riabilitativo e inclusivo per le persone partecipanti, oltre a rappresentare un’occasione di sollievo dai compiti di cura per le famiglie.

Destinatari dell’iniziativa sono le persone con disabilità che frequentano servizi diurni e residenziali accreditati dalla Città o che sono seguite a domicilio dai servizi sociali. Per i primi la spesa è sostenuta dal Dipartimento Servizi Sociali della Città, per i secondi dalle Circoscrizioni.

Anche quest’anno l’Amministrazione ha avviato interventi sia a livello dipartimentale che circoscrizionale. Sulla base delle prenotazioni raccolte finora, sono previste 1383 partecipazioni complessive: 178 da parte di persone seguite a domicilio e 1205 per quelle inserite in servizi residenziali o diurni. Numeri in crescita rispetto all’anno scorso, quando i partecipanti erano stati 1117.

I soggiorni sono già in corso e proseguiranno principalmente nei mesi di giugno, luglio e settembre. L’investimento previsto per il 2025 ammonta a circa 2 milioni di euro per le attività coordinate dal Dipartimento Servizi Sociali e dalla ASL, e di circa 320mila euro per quelle organizzate dalle Circoscrizioni.

Un impegno crescente da parte della Città di Torino per garantire inclusione, benessere e opportunità.

TORINO CLICK

Torino, scontro auto – monopattino: muore 15enne

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Un ragazzo  di 15 anni è morto ieri a Torino dopo un incidente mentre si trovava bordo di un monopattino. Nello scontro con un’auto, il cui conducente gli ha prestato soccorso, ha sfondato il parabrezza della vettura. E’ accaduto  domenica nel  quartiere Borgo Vittoria, all’incrocio tra corso Venezia e via Breglio. Il giovane è stato portato al San Giovanni Bosco ma è morto successivamente. La polizia municipale sta ricostruendo la dinamica dell’incidente.

Riaperto il Museo regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi

Sabato 21 giugno 2025 ha riaperto al pubblico il Museo regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel Mondo di Frossasco (Torino), in piazza Donatori di Sangue 1.

L’a conferenza stampa di presentazione del nuovo allestimento si è svolta al Museo, con la partecipazione dell’assessore all’Emigrazione della Regione Piemonte, Maurizio Marrone, il sottosegretario alla Presidenza della Regione Piemonte, Claudia Porchietto, del presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, del responsabile del Progetto Turismo delle Radici e Programma Italea del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Giovanni Maria De Vita, del sindaco di Frossasco, Marco Gaido, del presidente dell’Associazione dei Piemontesi nel Mondo, Michele Colombino, del presidente del Comitato di gestione del Museo, Ugo Bertello, dei componenti del Comitato, Alessandra Maritano, Davide Rosso e Marco Civra, e della vice presidente di Fondazione Crt, Paola Casagrande.

«Il Museo di Frossasco è un “pezzo di cuore” del Piemonte, un luogo in cui le nostre radici vengono curate e mantenute vive – ha affermato l’assessore regionale all’Emigrazione Maurizio Marrone –. In questi nuovi spazi migliaia di discendenti di origine piemontese, provenienti dai quattro angoli del mondo, potranno sentirsi nuovamente a casa, riscoprendo i legami indissolubili con la terra dei loro padri. Ricordo con piacere che, tra i miei primi atti, quando diventai per la prima volta assessore all’Emigrazione, ci fu la consegna del Sigillo d’Onore a Michele Colombino. La Regione Piemonte è disponibile sia a rivedere la normativa per dare maggiore autonomia al Museo, anche nel reperimento delle risorse economiche, e sia a rafforzare il proprio contributo economico».

Il presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco: «Questo museo rappresenta la memoria dei tanti discendenti dei piemontesi emigrati all’estero e, a livello locale, anche un’occasione turistica. La delegazione del Consiglio che in ottobre andrà a far visita ai piemontesi in Argentina inviterà i nostri corregionali otre Oceano a venire a visitare il rinnovato Museo di Frossasco».

Chiuso dal settembre 2022, il Museo riapre ufficialmente al pubblico dalle ore 10 alle 18 di sabato 21 giugno, in tutti i sabati successivi e, su prenotazione, negli altri giorni (emigrazionepiemontesemuseo@gmail.com oppure tel. 0121-1976082).

Il Museo potrà così nuovamente accogliere i visitatori, che potranno apprezzare il vasto patrimonio documentale e materiale prevalentemente raccolto dall’Associazione Piemontesi nel Mondo in decenni di rapporti e contatti con istituzioni e piemontesi all’estero. Si tratta di bibliografie, statistiche, documenti, relazioni, inchieste e monografie, saggistica, tesi di laurea e di dottorato, memorialistica e letteratura, atti di convegni e seminari tenutisi negli anni, lavori nelle scuole, materiale fotografico e storico, oggetti appartenuti a migranti piemontesi.

L’ampia zona espositiva si trova sempre al piano terra dell’edificio, mentre al piano superiore rimane aperta la biblioteca.

I lavori di riqualificazione sono stati finanziati con contributi per complessivi 154 mila euro, di cui 100 mila dal Fondo Unico Nazionale per il Turismo (metà dalla Regione Piemonte, che ha aggiunto altri 20 mila euro di fondi propri, per totali 70 mila), 23 mila dal Comune di Frossasco e 10 mila circa da fonti private: Fondazione Crt, Lions e Associazione Piemontesi nel Mondo. Il progetto di riallestimento è stato affidato a Fondazione Torino Musei, con un rinnovamento dell’esposizione permanente. Abbandonata la vecchia cartellonistica, sono stati predisposti degli elementi multimediali, per rendere il percorso museale più interattivo.

Al primo allestimento del Museo regionale dell’Emigrazione dei Piemontesi nel mondo, nel 2006, avevano concorso l’Università di Torino, Facoltà di Economia Dipartimento di Statistica e Matematica Applicata, ricercatori e collezionisti, associazioni ed enti; l’ideazione e gli allestimenti furono affidate all’Azienda Turistica Montagnedoc e curate dal compianto architetto Ezio Giaj, mancato due anni fa. Il nuovo allestimento ha visto il coinvolgimento del Comitato scientifico del Museo (Paola Corti, dell’Università di Torino, Chiara Vangelista, dell’Università di Genova, e Maddalena Tirabassi, del Centro Altreitalie) e Davide Rosso, curatore del progetto museale. La sezione sulle nuove mobilità è stata curata dal Centro Altreitalie, con Alvise Del Pra’ e Maddalena Tirabassi. L’intero allestimento è stato curato da Fondazione Torino Musei e dall’architetto Mario Daudo, dello studio Chorus.

La riapertura del Museo rappresenta un momento significativo per la comunità di Frossasco e per tutti coloro che sono interessati alla storia e alle dinamiche dell’emigrazione piemontese, offrendo nuovi spunti di riflessione sul passato e sul presente. Il Museo vuole essere un luogo di documentazione, memoria, analisi del fenomeno migratorio di ieri e di oggi in tutta la sua complessità. Punto di partenza e ragion d’essere del Museo è la storia della migrazione delle centinaia e centinaia di migliaia di cittadini che lasciarono la terra piemontese per cercare altrove il proprio futuro. Dallo studio di questo primo, fondativo elemento, il campo di azione si è nel tempo allargato allo studio ed all’analisi dei flussi migratori verso il Piemonte oltre che all’attuale, nuovo esodo di migliaia di giovani Piemontesi che cercano fortuna all’estero.

Grande successo per la partita più bella del mondo con i ragazzi guariti dal cancro

Grande successo per la  “Partita più bella del mondo”, che anche quest’anno e’ andata in scena a Canale (Cn) nella versione “Il Torneo più bello del mondo – Super Hero Edition”. In campo si sono affrontate  sei squadre miste di ragazzi e ragazze guariti da tumori provenienti dai Centri di Oncoematologia pediatrica di varie regioni d’Italia. Organizzato da UGI – Unione Genitori Italiani Odv di Torino -, il torneo ha coinvolto i giovani di Regina Margherita di Torino, Gaslini di Genova, Bambin Gesù di Roma, Santa Chiara di Pisa, Sant’Orsola di Bologna, Gaspare Rodolico di Catania.
Nel pomeriggio, il live talk “Vivere il presente” condotto dal noto scrittore torinese Luca Bianchini che ha dialogato con Stefania Belmondo, Mattia Perin e Mattia “Spiderman” Villardita. Poi, il gran finale con la quinta edizione della Partita più bella del mondo, che ha visto scendere in campo artisti, istituzioni, personaggi pubblici, musicisti ed ex calciatori, tutti amici di UGI. Tra gli ospiti, Alberto Cirio, Leonardo Bonucci, Davide Palluda, Hernanes, Fulvio Marino, Davide D’Urso, Gianpiero Perone, Silvano Benedetti, Mattia Perin, Stefania Belmondo, Luca Bianchini, Mattia Villardita, Davide Palluda, Valerio Berruti, Frio, Alessandro Piano, Franco Neri, Gabriele Rigo, il Presidente di UGI professore Enrico Pira, professoressa Franca Fagioli e tanti altri.
“Siamo davvero molto felici – dichiara il professor Enrico Pira, presidente di UGI – per il grande successo ottenuto da questa edizione, che dimostra quanto questo evento stia crescendo di anno in anno, sia in termini di partecipazione del pubblico sia per il livello di condivisione e coinvolgimento che riesce a generare. È un appuntamento ormai significativo, che va ben oltre l’aspetto sportivo: rappresenta un momento importante non solo per l’oncologia pediatrica, ma per tutti i bambini che stanno affrontando la malattia. Lo sport, in questo contesto, continua a rivelarsi uno strumento fondamentale di crescita, di aggregazione e di speranza. Un evento come questo dimostra ancora una volta il valore e l’efficacia della partnership tra UGI e ospedale Regina Margherita, che continuerà e crescerà”.
La professoressa Franca Fagioli, direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino dell’Ospedale Pediatrico Regina Margherita, ha sottolineato: “Siamo estremamente contenti e orgogliosi di vedere come un’iniziativa nata da una semplice partita della nostra squadra sia cresciuta fino a diventare un appuntamento di rilevanza nazionale. Il nostro auspicio per il futuro è quello di riuscire a coinvolgere in questo progetto sportivo i ragazzi di tutti i 50 centri italiani. I risultati delle cure sono sempre più incoraggianti – aggiunge Fagioli – con trattamenti più efficaci e una progressiva riduzione degli effetti collaterali a lungo termine. Questo torneo rappresenta anche un’occasione importante per ribadire il valore dello sport, che, insieme a una corretta alimentazione e alla lotta contro il fumo, costituisce uno degli elementi fondamentali nella prevenzione e nella promozione della salute”.
L’evento ha confermato anche per l’edizione 2025 quanto lo sport possa rappresentare un grande alleato per il sostegno dei progetti di solidarietà. Condivisione di valori e senso di squadra: sono tanti gli elementi che accomunano questi due mondi e per questo l’evento sportivo si è trasformato in una straordinaria occasione di raccolta fondi a sostegno di progetti di utilità sociale e di cooperazione. L’elemento che fa la differenza è l’opportunità di coinvolgere i partecipanti all’evento sportivo, trasformandoli nei veri protagonisti della raccolta fondi. L’ingresso a offerta libera è stato totalmente devoluto a UGI Odv di Torino. La Partita più bella del mondo nasce come una semplice partita tra amici finalizzata alla raccolta fondi per i piccoli ospiti di UGI Odv. Il focus rimane sulla beneficenza, consolidando così lo spirito di amicizia e la totale partecipazione gratuita di tutti i personaggi che si sono avvicendati sul campo.

Torna il “farò” di San Giovanni

Tutto pronto in piazza Castello per il tradizionale “farò” di San Giovanni. Questa sera si rinnova il rito del rogo : a seconda del lato dove cadrà il toro posto in cima al cumulo di legna infiammata saà un anno fortunato o sfortunato per la città di Torino.

(Foto Igino Macagno)

Nicco a Carmagnola: “Volontari piccoli eroi”

Ieri il presidente del consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco ha portato il saluto alla Festa del volontario dell’OAMI, presso Casa Roberta a Carmagnola.
“Un giusto riconoscimento dedicato a tutte quelle persone fondamentali, dei piccoli eroi della nostra società, che si prendono cura delle persone più svantaggiate. Uomini donne, giovani e adulti, che hanno bisogno di cure e attenzioni. Fragili, malati e molto spesso anche sole.
Ogni persona ha diritto alla propria fetta di felicità.
E buona parte della fetta di felicità che si vede negli occhi degli ospiti di Casa Roberta è merito dei volontari che ogni giorno donano qualcosa di immenso: il loro tempo.
E questo vale per tutti i volontari, ovunque operino: grazie, perché con il vostro tempo regalate felicità a chi ne ha più bisogno”, ha affermato il presidente Nicco.

Diventare tutori di minori stranieri: un incontro il 26 giugno

Diventare tutore volontario per minori stranieri non accompagnati è il titolo dell’incontro che si terrà giovedì 26 giugno alle 17.30 nella Sala conferenze della Biblioteca civica centrale di via della Cittadella 5, a Torino per far conoscere e valorizzare la figura del tutore volontario di minori stranieri non accompagnati (Msna) in un periodo che vede, da un lato, persistere in Piemonte le richieste di tutela da parte del Tribunale dei minori e, dall’altro, la cronica carenza di tutori in alcune zone del territorio.

L’evento è promosso dall’Ufficio del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza in collaborazione con il Forum del Terzo settore in Piemonte e l’Associazione Tutrici e tutori volontari di minori stranieri non accompagnati.

“Nel 2024 – osserva il Garante regionale Giovanni Ravalli – solo il 46,9 % dei minori accolti in Piemonte e Valle d’Aosta è stato affiancato da un tutore volontario. Nel territorio della Città metropolitana di Torino e nel suo capoluogo il numero di tutrici e di tutori volontari è molto superiore a quello di altre zone della regione, ma rimane insufficiente a fronte delle centinaia di ragazzi che ogni anno arrivano a Torino e nei Comuni della sua area metropolitana”.

Con il Garante regionale Ravalli intervengono il coordinatore del Forum del Terzo settore Alessandro Brescia, delegato ai temi inerenti l’infanzia e l’adolescenza, la dirigente della divisione Politiche sociali e socio sanitarie della Città di Torino Barbara Solari, la responsabile dell’Ufficio minori stranieri della Città di Torino Paola Giordano, il responsabile dell’area Educazione del Centro internazionale per l’infanzia e la famiglia (Cifa Ets) Emanuele Russo. Saranno inoltre proposti esperienze e racconti di tutori volontari e indicazioni su come diventarlo.

“Per non abbassare la guardia sul tema – conclude Ravalli – oltre a quello già organizzato a Novara nelle scorse settimane, è previsto un nuovo incontro ad Alba il 30 giugno”.

Per info e iscrizioni: garante.infanzia@cr.piemonte.it, tel. 011/5757303.

 

Il TAR ferma la cancellazione: una scuola dell’infanzia ottiene giustizia e speranza

 

Una scuola dell’infanzia torinese, simbolo per molte famiglie di un progetto educativo accogliente e innovativo, aveva visto il proprio futuro oscurarsi all’improvviso. Un provvedimento amministrativo, un atto tanto formale quanto implacabile, aveva decretato la cancellazione dell’istituto dall’elenco regionale delle scuole non paritarie, privandolo del diritto di proseguire la propria attività a partire dal prossimo anno scolastico. Ma il destino dell’istituto ha trovato una prima difesa nella giustizia amministrativa: con l’ordinanza n. 1111/2025, il TAR Piemonte – Sezione Seconda – ha sospeso l’efficacia del provvedimento, accogliendo il ricorso presentato dagli Avvocati Davide Gallenca e Stefano Callà, che hanno assunto la difesa della scuola.

La decisione del Tribunale arriva al termine di una vicenda intricata. L’amministrazione aveva contestato alla scuola presunte “gravi irregolarità di funzionamento”, in particolare l’assenza, tra il personale impiegato, di figure con titolo o abilitazione validi per l’insegnamento. Una violazione che, secondo il Ministero, non sarebbe stata sanabile, giustificando così la misura più drastica: la cancellazione dall’elenco delle scuole non paritarie. Una scelta destinata a compromettere irrimediabilmente l’attività della scuola, a discapito delle famiglie e dei bambini che da anni vi trovavano un luogo sicuro e formativo.

Ma i giudici amministrativi hanno letto la normativa con un occhio diverso. Il TAR ha richiamato le stesse norme citate nel provvedimento ministeriale – il D.M. 82/2008 – evidenziando come queste prevedano la possibilità di sanare le carenze entro un termine di 30 giorni dall’invito formale dell’Ufficio scolastico regionale. Una possibilità che, secondo quanto sostenuto nel ricorso, non sarebbe stata adeguatamente garantita alla scuola.

Nel dispositivo dell’ordinanza n. 1111/2025, il TAR sottolinea come la cancellazione immediata avrebbe arrecato un pregiudizio grave e irreparabile all’istituto, impedendogli di operare nel prossimo anno scolastico e mettendo a rischio la continuità educativa per i bambini iscritti. Un danno che la giustizia amministrativa ha ritenuto non proporzionato, ordinando la sospensione dei provvedimenti impugnati e fissando al 17 giugno 2026 l’udienza pubblica per la trattazione del merito della causa.

La vicenda non è solo una questione tecnica o burocratica. È il racconto di una scuola che si è vista travolta da una macchina amministrativa che, almeno in questa fase, non ha riconosciuto margini di dialogo o correzione. È la storia di un diritto alla difesa che, grazie alla determinazione dell’avvocato Stefano Callà, ha trovato spazio tra le pieghe del diritto, riaffermando che anche le decisioni più drastiche devono sempre lasciare spazio alla possibilità di rimediare, di essere ascoltati, di correggere il corso degli eventi.

Ora la scuola può continuare a operare, in attesa del giudizio definitivo. Un sospiro di sollievo per chi vi lavora e per le famiglie che, all’inizio di questa estate, avevano visto messo in discussione un progetto educativo costruito con anni di passione e impegno.

Questa decisione, più che un punto di arrivo, è un segnale: il diritto al contraddittorio, alla proporzionalità e alla tutela della continuità educativa non può mai essere sacrificato sull’altare della burocrazia. E, a volte, la giustizia riesce a ricordarlo.