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Protocollo corridoi lavorativi per rifugiati 

Promuovere programmi di mobilità lavorativa che garantiscano protezione e opportunità reali alle persone rifugiate.

E’ l’obiettivo del protocollo firmato  tra la Città di Torino, l’Unione Industriali Torino, la Regione Piemonte e Ires Piemonte, l’Agenzia Piemonte Lavoro, la Prefettura di Torino, l’alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), il Talent Beyond Boundaries, la Diaconia Valdese, il Pathways International, la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’Arcidiocesi di Torino, la Fondazione don Mario Operti e la Reale Foundation.

Con la sigla del documento si intende avviare una collaborazione diretta e favorire l’arrivo nel territorio di Torino, per lavoro e in condizioni di sicurezza, di apolidi e rifugiati riconosciuti dall’UNHCR o dai Paesi di transito e di persone in evidente bisogno di protezione internazionale e promuoverne l’integrazione.

Ad oggi, sono 60 i rifugiati selezionati in Paesi terzi (Colombia, Egitto, Uganda e Giordania) che arriveranno in Italia per essere inseriti in settori chiave come quello aeroportuale, della cantieristica navale, dell’informatica e orafo. Grazie al protocollo territoriale, nuove realtà imprenditoriali piemontesi potranno accogliere e valorizzare le competenze di lavoratori rifugiati, contribuendo a un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore.

“Torino è la prima città in Italia a firmare un protocollo locale dedicato ai Corridoi Lavorativi per i Rifugiati, confermando il proprio ruolo di laboratorio di innovazione sociale e di integrazione lavorativa. Con la firma di questo accordo, – ha sottolineato la vicesindaca Michela Favaro – la Città rinnova il proprio impegno nel costruire una comunità che mette il lavoro al centro dei percorsi di inclusione e sviluppo. I Corridoi Lavorativi rappresentano un modello concreto di integrazione, capace di unire solidarietà e competitività, offrendo alle persone rifugiate opportunità sicure e dignitose e alle imprese del territorio professionalità qualificate e motivate, in un’economia più giusta, inclusiva e sostenibile.»

Il protocollo territoriale è coerente con le linee guida del Global Compact on Refugees, che promuove l’apertura di percorsi di canali di ingresso sicuro per i rifugiati con competenze professionali, al fine di favorire la loro integrazione e costruirsi un futuro dignitoso. In questo contesto, la sinergia tra istituzioni locali, mondo imprenditoriale e organizzazioni internazionali è fondamentale per il successo di progetti che si propongono come best practice a livello internazionale.

I corridoi lavorativi rientrano nel cosiddetto “percorso extra-quota” introdotto nella normativa italiana dalla legge 50/2023 che consente alle imprese di selezionare e formare rifugiati all’estero, con l’obiettivo di assumerli e facilitarne l’ingresso regolare in Italia tramite il visto per lavoro.

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Bando alloggi di edilizia sociale. Martedì la graduatoria definitiva

Martedì 4 novembre 2025 sarà pubblicata la graduatoria definitiva del Bando Generale n. 8 per l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale della Città di Torino.

In totale le domande ammesse in graduatoria sono 1.763, di cui 1.006 con punteggio idoneo, pari o superiore a 12 punti. Chi ha raggiunto tale soglia potrà ottenere l’assegnazione di un alloggio, che resta comunque subordinata alla reale disponibilità di abitazioni adeguate per dimensioni e composizione del nucleo familiare, secondo quanto previsto dalla normativa regionale.

«Con la pubblicazione della graduatoria definitiva si conclude un passaggio importante nel percorso di assegnazione degli alloggi di edilizia sociale, uno strumento fondamentale per garantire il diritto alla casa alle persone e alle famiglie che vivono situazioni di fragilità economica – dichiara Jacopo Rosatelli, assessore alle Politiche sociali -. Come Città di Torino continuiamo a lavorare per ampliare l’offerta di abitazioni disponibili, rendere sempre più efficace il sistema di accesso e prevenire situazioni di morosità che possono portare alla sua perdita, perché l’abitare è condizione necessaria per promuovere la dignità, l’inclusione e la giustizia sociale di tutte le persone.»

La pubblicazione della graduatoria definitiva segue quella provvisoria diffusa lo scorso 15 maggio, contro la quale era possibile presentare ricorso entro il 14 giugno. Con l’uscita del nuovo elenco, validato dalla Commissione regionale competente, si completa la prima fase di assegnazione prevista dal bando.

Il Bando Generale n. 8 rimane comunque aperto fino al 4 dicembre 2025, data entro la quale sarà ancora possibile presentare nuove domande o aggiornare quelle già depositate. Alla chiusura del periodo di riapertura verrà pubblicato l’elenco definitivo di aggiornamento e definita la seconda tranche di domande con punteggio idoneo che saranno oggetto di istruttoria e trasmissione alla Commissione regionale per la formazione della nuova graduatoria.

Gli alloggi di edilizia sociale sono destinati alla locazione di famiglie che si trovano in difficoltà economiche e non riescono ad accedere al mercato privato degli affitti. Le assegnazioni vengono effettuate dal Comune secondo quanto previsto dalla Legge regionale n. 3 del 2010, che disciplina l’intera materia dell’edilizia sociale, fissando criteri e modalità di accesso.

Lo strumento principale per individuare gli aventi diritto è il Bando Generale, che consente la formazione di una graduatoria ordinaria basata su parametri oggettivi come reddito, composizione del nucleo e condizioni abitative. Accanto a questa procedura ordinaria, la normativa prevede anche la possibilità di presentare una domanda di Emergenza Abitativa per situazioni di particolare gravità — come sfratti, sgomberi o procedure esecutive — che richiedono interventi più tempestivi rispetto ai tempi ordinari del bando.

Maggiori informazioni sono disponibili su www.comune.torino.it/schede-informative/alloggi-edilizia-sociale

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Bairo, il Mercatino d’Autunno celebra le eccellenze locali

Zabajone, caldarroste e artigianato: la comunità riempie le piazze. Presente il Consigliere regionale Sergio Bartoli
Bairo (TO), 2 novembre 2025 — Nel cuore del Canavese è tornato oggi il Mercatino d’Autunno di Bairo, storica rassegna di stagione che la Pro Loco di Bairo porta avanti da oltre vent’anni e che nel 2025 raggiunge la XXVI edizione. Tra i profumi di caldarroste e le dimostrazioni di zabajone preparato sul momento, la manifestazione ha trasformato il centro del paese in una vetrina di eccellenze locali, tra artigianato, sapori e musica.
La formula, ormai collaudata, valorizza le produzioni del territorio e l’impegno del volontariato: dalle bancarelle agli stand enogastronomici, fino alle esibizioni musicali che animano il pomeriggio. Secondo la comunicazione degli organizzatori, l’edizione 2025 consolida il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni, con un allestimento ampliato rispetto al passato.
All’evento ha preso parte Sergio Bartoli, Consigliere regionale del Piemonte e Presidente della V Commissione Ambiente, che ha salutato i partecipanti sottolineando la funzione sociale dei mercatini territoriali:
“Grazie alla Pro Loco, al Sindaco, agli amministratori e a tutti i volontari: siete l’energia autentica del territorio. Il Piemonte migliore è quello che si incontra nelle piazze, tra la gente, dove le nostre eccellenze si vivono da vicino,” ha dichiarato Bartoli.
Fondata nel 1999, la Pro Loco di Bairo è oggi un punto di riferimento per la promozione del paese e del suo patrimonio di tradizioni: dalle rassegne primaverili alle iniziative autunnali, l’associazione cura una programmazione continua che punta sulla qualità e sul coinvolgimento della comunità.

Esperti per il Piemonte, la Regione a fianco degli Enti locali

Le amministrazioni pubbliche piemontesi, che ne hanno fatto richiesta, hanno ricevuto un supporto tecnico-specialistico nella gestione delle procedure complesse legate ai progetti del Pnrr, in particolare in materia ambientale. Grazie all’assistenza di una task force di 53 esperti, professionisti con competenze tecniche, giuridiche e ambientali – tra cui ingegneri, agronomi, architetti, geologi, biologi, esperti giuridici, esperti amministrativi, di governance strategica e comunicazione, dal 2022 ad oggi sono stati attivati 360 interventi e 4 mila pratiche.

Sono i numeri del progetto “Esperti per il Piemonte”, promosso dalla Regione Piemonte nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per rafforzare la capacità amministrativa degli enti locali e semplificare le procedure complesse nei settori ambientali.

L’iniziativa, attiva dal 2022 e realizzata senza costi per le amministrazioni, ha consentito a Comuni, Province e Unioni di Comuni di superare ostacoli tecnici, giuridici e procedurali, riducendo i tempi di attuazione di interventi su bonifiche, energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, infrastrutture digitali e servizio idrico integrato.

Le richieste sono pervenute in particolare dalle Province (55%) e dai Comuni (32%) e hanno avuto come oggetto per il 47% rinnovabili, il 17% bonifiche, il 12% valutazioni e autorizzazioni ambientali.

I risultati sono stati presentati il 28 ottobre al Centro Congressi della Regione Piemonte a Torino, in occasione del convegno “Insieme per il Piemonte: collaborazione interistituzionale per il rafforzamento della capacità amministrativa a favore delle procedure ambientali”, evento inter-istituzionale al quale hanno partecipato i rappresentanti degli enti locali coinvolti, gli esperti per il Piemonte, i funzionari regionali e al quale sono intervenuti il Direttore regionale per l’Ambiente, Energia e Territorio Angelo Robotto e la Dirigente del Settore “Attività giuridica e amministrativa e PNRR 1000 Esperti” della Regione Piemonte, Paola Ferrario.

Ad aprire il convegno l’assessore regionale agli Enti locali Enrico Bussalino“I risultati confermano la rilevanza strategica della rete di professionisti nel supportare gli enti locali e nel semplificare le procedure amministrative complesse, e per questo la Regione Piemonte, in condivisione con Upi, ha deciso di prorogare l’attività di una parte degli esperti fino al 30 giugno 2026, nel rispetto delle regole Pnrr. Inoltre, per dare continuità al progetto anche post-Pnrr. sono già in corso i confronti con il Dipartimento della Funzione Pubblica, che si è confermato un partner importante, e con le Regioni che, come noi, hanno l’interesse a proseguire l’attività e perfezionare gli strumenti creati con questa misura del Pnrr”.

L’assessore regionale alla Semplificazione Gian Luca Vignale ha sottolineato: “Questa attività ha dato riscontri molto positivi. In un tessuto particolare come quello piemontese costituito da centinaia di enti di piccole e piccolissime dimensioni, poter offrire a costo zero un supporto tecnico per l’espletamento di pratiche complesse fa un enorme differenza, creando opportunità alle quali, probabilmente, gli stessi enti avrebbero faticato ad accedere o a gestirli. Abbiamo dimostrato, nei fatti, come la Regione sia sempre al fianco degli enti locali per migliorare e snellire la burocrazia, agevolando occasioni di sviluppo e investimento. Il beneficio derivante dalle 4mila pratiche supportate si è esteso a cittadini e imprese con un enorme risparmio nei tempi di lavorazione. L’attività dei mille esperti che si espletato principalmente per temi urbanistica e ambiente è un modello esportabile in altri settori regionali per garantire riduzione dei tempi, maggiore facilitazione nella presentazione delle pratiche e omogeneità nella modulistica”.

Pesanti sanzioni per cibo in cattivo stato a San Salvario

In un esercizio commerciale in via Nizza a Torino c’erano apparecchi da gioco senza autorizzazioni, il titolare ha preso 33.000 euro di sanzioni e altri 1.500 per violazioni amministrative, nell’ambito dei controlli straordinari del territorio effettuati dalla polizia con guardia di finanza, polizia municipale, Asl-Sian (Sistema informativo agricolo nazionale) e ispettorato del lavoro. In un esercizio sono stati anche trovati alimenti in cattivo stato di conservazione e privi di etichettatura: sono stati sequestrati 350 chilogrammi di carne, pesce, salse, riso, ortaggi e piatti già preparati, con la conseguente segnalazione all’autorità giudiziaria. L’attività è stata sospesa per carenze igienico sanitarie e strutturali. A  San Salvario la polizia ha anche denunciato in stato di libertà un giovane di 19 anni, tunisino, che aveva nascosto sotto un cassonetto dell’immondizia due grossi coltelli da cucina e che aveva con sé pastiglie di farmaci dagli effetti psicotropi e non vendibili senza prescrizione medica. La polizia ferroviaria infine ha denunciato in stato di libertà due persone: la prima per tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale, la seconda perché  in possesso di una barra di ferro all’interno della stazione di Porta Nuova.

L’Aeroporto di Torino solo 13° in Italia contribuisce all’economia meno degli altri

Capisco bene le esigenze di comunicazione delle aziende, ciò che non capisco e’ la analisi che se ne fa. Nella economia o PIL delle Città e dei Paesi gli aeroporti occupano un ruolo molto importante perché attraggono turisti e soprattutto uomini di affari, manager,  così come sono importanti perché favoriscono le esportazioni attraverso il cargo aereo un settore in crescita a causa dei conflitti geopolitici che limitano alcune tratte navali.  Torino è la quarta Città per abitanti ma il suo aeroporto è solo tredicesimo tra gli aeroporti italiani. L’aeroporto di Bari ha quasi il doppio dei nostri passeggeri. Non parliamo di Catania che addirittura ha un volo diretto per N.York.  Aver venduto, da parte del Comune e della Regione, alla stessa società che gestisce gli aeroporti di  Malpensa e Bologna forse non è stato un grande affare. Anche se il Comune e la Regione non hanno più quote azionarie potrebbero però convocare gli azionisti , tra cui il Sanpaolo, che ora gestiscono Caselle perché se il nostro aeroporto si sviluppasse maggiormente la economia torinese, dal commercio agli alberghi, dai ristoranti ai tassisti lavorerebbero molto di più. Ma in Comune da oltre vent’anni la competenza in trasporti e logistica latita.
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Mino GIACHINO
Responsabile economico DC piemontese

Nel podcast “Gemme” le storie degli agricoltori piemontesi

Si chiama “Gemme” il podcast in cui gli agricoltori piemontesi raccontano sé stessi, il loro mondo e gli straordinari frutti del loro lavoro. Dieci episodi per altrettante aziende che in quindici minuti narrano la propria storia parlando di viticoltura, latte, agrigelaterie, risicoltura e allevamento, ma anche di multifunzionalità, agricoltura sinergica e sociale, in un mondo in evoluzione e sempre più attento all’ambiente e alle comunità rurali.

Il podcast, prodotto nell’ambito della strategia di comunicazione digitale della Direzione Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte, è stato presentato il 30 ottobre al workshop europeo “Comunicare il futuro. Dai social media alla IA: per una comunicazione responsabile fatta da e per le persone”, tenutosi alla Fondazione Forte Marghera di Mestre (Venezia) nell’ambito di un ciclo ideato dall’Autorità di Gestione della Regione Veneto sul tema della “comunicazione collaborativa” nel contesto dello sviluppo rurale.

«Portare al grande pubblico e ai giovani attraverso un podcast le storie ed esperienze di aziende che hanno colto l’opportunità dei fondi europei e regionali per realizzare progetti innovativi, di sostenibilità ambientale e di gestione del territorio – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Paolo Bongioanni – è uno strumento per far conoscere ancora di più il lavoro, la programmazione e l’innovazione che stanno dietro tante produzioni che rendono unico l’agroalimentare piemontese».

“Gemme” è disponibile su Spotify e su Quaderni di Agricoltura

Torino Capitale del Diritto dell’Arte tra collezionismo e tutela legale

Art & Law Conversation, un ‘occasione di dialogo multidisciplinare tra diritto, creatività, compliance e mercato in trasformazione. Questo il tema trattato dalla dodicimila edizione di un evento che consolida il ruolo della città come punto di riferimento nazionale per l’arte contemporanea e la sua dimensione giuridica.

Torino si conferma non solo capitale dell’arte contemporanea, ma anche epicentro del dialogo tra collezionismo e diritto. L’incontro organizzato presso la prestigiosa sede della Sant’Agostino Casa d’Aste ha rappresentato un momento di riflessione di alto profilo, capace di attrarre professionisti, collezionisti e operatori del settore da tutta Italia.

L’evento, promosso dalla Commissione Diritto dell’arte dell’associazione scientifica BusinessJus www.businessjus.com con il patrocinio dell’Ordine degli Avvocati di Torino, ha offerto uno spazio di confronto inedito su tematiche cruciali: dalla tutela delle collezioni private alla fiscalità delle opere d’arte, dalle questioni successorie ai contratti con gallerie e artisti. Un programma che ha saputo coniugare rigore giuridico e concretezza operativa, rispondendo alle esigenze reali di chi vive quotidianamente il mondo dell’arte.
La partecipazione numerosa e qualificata non solo di collezionisti di alto livello, ma anche di avvocati, dottori commercialisti, economisti e operatori del mondo dell’arte, testimonia come Torino stia costruendo un ecosistema culturale e professionale di eccellenza. La città, da sempre custode di un patrimonio artistico straordinario, sta evolvendo il proprio ruolo: non più soltanto luogo di fruizione dell’arte, ma anche centro propulsivo di competenze specialistiche indispensabili per chi opera nel settore.
La scelta di Sant’Agostino come sede dell’evento non è casuale. Il complesso, simbolo della capacità torinese di rigenerare spazi storici trasformandoli in poli culturali contemporanei, ha offerto la cornice ideale per un dibattito che guarda al futuro del collezionismo con gli strumenti del diritto.

Degno di nota è il lavoro che da dodici anni è svolto dalla Commissione Diritto dell’Arte dell’Ordine dell’associazione BusinessJus che, prima in Europa, sta catalizzando su Torino. Presieduta dall’avvocato Simone Morabito, la Commissione sta svolgendo un lavoro prezioso di diffusione della cultura giuridica nel settore artistico. Eventi come questo dimostrano come la formazione specialistica e il confronto multidisciplinare siano essenziali per elevare il livello qualitativo dei servizi offerti a collezionisti, gallerie, fondazioni e istituzioni.
Il merito è anche di professionisti che hanno saputo portare competenze di livello internazionale nel tessuto torinese. Figure come l’avvocato Simone Morabito rappresentano un patrimonio per la comunità professionale cittadina: la sua specializzazione nel diritto dell’arte, maturata attraverso esperienze nazionali e internazionali, contribuisce a posizionare Torino tra le città di riferimento per questo settore in costante espansione.

In un momento storico in cui le città competono per attrarre talenti e investimenti culturali, Torino dimostra di possedere le credenziali giuste. La presenza di professionisti altamente specializzati, l’attivismo delle istituzioni ordinistiche e la capacità di creare momenti di confronto qualificati sono elementi che rafforzano l’attrattività del territorio.
L’arte contemporanea ha bisogno di città capaci di offrire non solo gallerie e musei, ma anche infrastrutture professionali adeguate. Collezionisti, artisti e operatori cercano ecosistemi dove competenza legale, fiscale e consulenziale si integrino con la vivacità culturale. Torino sta costruendo esattamente questo modello.
Il successo di questo evento apre prospettive interessanti. La Commissione Diritto dell’Arte ha dimostrato di saper intercettare i bisogni concreti del mercato e di tradurli in iniziative di valore. L’auspicio è che questa sia solo la prima di molte occasioni in cui Torino possa consolidare il proprio ruolo di capitale non solo dell’arte, ma anche della sua tutela giuridica.
In un settore complesso come quello del diritto dell’arte, dove competenze giuridiche, fiscali, assicurative e culturali devono dialogare costantemente, avere sul territorio professionisti preparati e istituzioni attive rappresenta un vantaggio competitivo che la città deve valorizzare e proteggere.
Torino può guardare con orgoglio a questi risultati: quando eccellenza professionale, iniziativa istituzionale e passione culturale si incontrano, la città dimostra di essere all’altezza delle migliori realtà europee. Avanti così Torino !

Mara Martellotta

Grave ragazzino 14enne caduto dalla moto

A Gravere un ragazzo di 14 anni è caduto dalla moto da cross. I soccorritori con un’ambulanza lo hanno portato all’ospedale di Susa. Poi l’elisoccorso ha trasferito il ragazzino all’ospedale Cto, in condizioni gravi.