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Transito persone con disabilità in ZTL

La Città di Torino al lavoro con l’Anci per unificare le liste di accesso

 E’ stata verificata oggi in Sala Rossa una mozione sul “Transito delle persone con disabilità con contrassegno europeo in ZTL”, approvata dal Consiglio il 10 aprile 2017 (firmatari: Lavolta, Carretta, Lubatti, Fassino, Tisi, Foglietta, Lo Russo). In aula è intervenuta l’assessora ai Trasporti, Maria Lapietra, che ha spiegato che è stata velocizzata la procedura per l’accesso alla ZTL: fatto apprezzato dalle associazioni che tutelano le persone con disabilità. Per quanto riguarda la Città Metropolitana, l’assessora ha chiarito che i Comuni hanno modalità differenti tra di loro per il rilascio dei contrassegni riservati alle persone con disabilità. “Stiamo lavorando al Tavolo Parcheggi istituito presso l’Anci – ha concluso Lapietra – per cercare di arrivare ad avere un unico database a livello nazionale. Inoltre, il CSI sta elaborando un nuovo portale per l’accesso alla ZTL e ai parcheggi, semplificando le procedure, anche per quanto riguarda le persone con disabilità”. Ha quindi preso la parola il consigliere Enzo Lavolta (PD): Oggi finalmente è più facile accedere alla ZTL, ma bisogna togliere tutte le barriere alla circolazione delle persone con disabilità, anche quelle della Città Metropolitana! Sarebbe utile una white list metropolitana che includa tutte le persone con disabilità in possesso di contrassegno per la circolazione: finora non è stata fatta, ma mi auguro che ci sia il massimo impegno per crearla, insieme all’Anci. Discutiamone quanto prima in Commissione.

Big Jump per fiumi e laghi puliti

Decine di persone hanno partecipato oggi ai quattro eventi organizzati in Piemonte: nel Po a Torino, nel Sangone a Beinasco (TO) e nei torrenti Chiusella e Pellice

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Da almeno tre anni i fiumi piemontesi sarebbero dovuti tornare ad essere luoghi in cui poter fare tranquillamente il bagno. Dal 2015, infatti, l’Italia e il Piemonte avrebbero dovuto rispettare la direttiva europea Water Framework, che prevede il raggiungimento del “buono stato ecologico” delle acque. Ma i nostri fiumi sembrano ancora lontani dall’obiettivo ed è proprio per accendere i riflettori sulla qualità delle acque che oggi anche in Piemonte si sono tenuti quattro Big Jump, tuffi simbolici organizzati in contemporanea ad un centinaio di altri tuffi in tutta Europa. L’iniziativa, promossa dall’European Rivers Network e organizzata in Italia da Legambiente, ha visto la partecipazione di decine di persone sul Po a Torino presso il circolo Esperia, nel torrente Chiusella a Gauna (TO), nel Sangone a Beinasco (TO), a Villar Pellice (TO) sul Pellice e ad Abbiategrasso (MI) sul Ticino.

“L’Europa impone all’Italia e al Piemonte di raggiungere precisi obiettivi di qualità riguardanti lo stato ecologico dei fiumi -ha ricordato Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Anche il Po, nella sua interezza e perfino a Torino, dovrebbe raggiungere il livello di “buono” nella scala di qualità delle acque ma senza il rispetto delle portate minime a monte della città e in mancanza di un adeguamento dei sistemi di depurazione, questo obiettivo non potrà essere raggiunto. I nostri fiumi possono e devono ritornare ad essere quelli di una volta, pieni di vita acquatica e con la possibilità di fare il bagno in sicurezza. Oggi ne abbiamo la possibilità tecnica e legislativa ma occorre che la loro tutela diventi una priorità per le istituzioni locali. I fiumi e i torrenti –ha aggiunto Dovana- sono diventati in moltissimi casi delle aree marginali infrequentabili, sentite sempre come “problema” e mai come ricchezza del territorio. Questo processo, oltre ad avere conseguenze dal punto di vista ambientale, costituisce anche un forte impoverimento del territorio dal punto di vista sociale ed economico, in quanto vengono a mancare spazi di grandi dimensioni e di grande qualità, impedendo di fatto tutta una serie di attività che potrebbero avere un enorme valore dal punto di vista ricreativo, culturale ed educativo”.

I dati emersi dalla recente Relazione sullo stato dell’Ambiente in Piemonte evidenziano per il triennio 2014-2016 come il 61% delle acque superficiali non ricada ancora nelle classi “Buono” e “Elevato” per lo stato ecologico e il 9% non raggiunga questi obiettivi per lo stato chimico. Il Piemonte, dunque, ha mancato gli obiettivi previsti dalla direttiva europea Water Framework per il 2015 in ragione di una qualità ecologica delle acque che continua ad essere penalizzata dagli eccessivi prelievi da parte dell’agricoltura e dell’idroelettrico. Purtroppo questo obiettivo non è stato raggiunto da oltre la metà dei corpi idrici europei (Italia compresa, con solamente il 20% dei laghi e il 43% dei fiumi in regola).

Ai diversi Big Jump piemontesi hanno partecipato quest’anno i volontari del progetto VisPO – Volunteer Initiative for a Sustainable Po, che per 3 anni coinvolgerà 230 giovani tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia e valorizzazione delle sponde del Po e dei suoi affluenti in territorio piemontese. Un’esperienza di volontariato e apprendimento per giovani under 30 promossa da Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, in partnership con Arpa Piemonte e European Research Institute. Il progetto è finanziato nell’ambito del “LIFE Preparatory Project in Support of European Solidarity Corps” che promuove azioni a priorità ambientale a supporto del Corpo di Solidarietà Europeo (ESC) e vede lo scambio di esperienze con attività analoghe svolte da 20 volontari sul Danubio in Ungheria. Oltre alle iniziative di pulizia del Po e dei suoi affluenti, che si svolgeranno principalmente nei siti Natura 2000, VisPO prevede attività di monitoraggio, sensibilizzazione, promozione, formazione ed educazione ambientale e sportiva. E’ possibile candidarsi per diventare volontari europei VisPO sul sito www.bevispo.eu

Droga, controlli al Kappa Futurfestival

Duecento persone sono state segnalate alla prefettura per detenzione di sostanze stupefacenti e , otto sono state denunciate. La polizia ha anche effettuato un arresto per spaccio, il tutto nel corso dei controlli al Kappa Futurfestival, rassegna di musica tecno in corso al Parco Dora di Torino. Oltre 50 mila i partecipanti.

Indagato il portavoce della sindaca

Luca Pasquaretta, portavoce della sindaca Appendino, è  iscritto nel registro degli indagati della procura di Torino in un procedimento che ipotizza il  reato di peculato in relazione a una consulenza da 5 mila euro che il giornalista ottenne dagli organizzatori del Salone del Libro lo scorso anno. Pasquaretta restituì la somma. Indagato anche Mario Montalcini, presidente della Fondazione per il Libro. Gli accertamenti sono stati effettuati dal pm Gianfranco Colace coadiuvato dai carabinieri della squadra di polizia giudiziaria.

Il padre dell’uomo annegato nel sottopasso: “Non deve accadere mai più”

Dalla chiesa di Favria è giunto l’appello affinché Guido Zabena non sia morto inutilmente. E’ accaduto durante il funerale del 51enne morto annegato nel sottopasso di Rivarolo Canavese invaso dalla pioggia. Il parroco, don Gianni Sabia si è fatto interprete delle parole del padre della vittima e ha detto:  “Il papà Piero mi ha confessato: per noi non ci sarà più Guido, ma io vorrei che ciò che è successo non si ripeta più’. Da oggi bisogna fare in modo che un fatto del genere non accada più”. La procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo.

VIAGGIO NEI CAMPI DEVASTATI DALLA GRANDINE NEL TORINESE

Nella notte tra mercoledì e giovedi un evento atmosferico di devastante entità. Ecco le testimonianze dei produttori. Nessuno vuole più assicurarsi: «Le polizze costano troppo e non garantiscono rimborsi adeguati»

 

All’indomani della violenta grandinata che nella notte tra mercoledì e giovedì ha colpito il Torinese, l’agricoltura guarda ai campi con smarrimento: nessuno, almeno negli ultimi venticinque anni, ricorda un evento atmosferico di così devastante entità.

Impossibile, al momento, compiere una stima attendibile dei danni. I Comuni sono al lavoro per avviare le pratiche di riconoscimento della calamità naturale, ma gli agricoltori non si fanno illusioni.

Secondo una prima ricognizione effettuata sul campo dalla Confederazione italiana agricoltori di Torino, tra le zone agricole più colpite, per non dire sfigurate a livello uniforme, ci sono i comuni diCambiano, La Loggia, Moncalieri, Trofarello, Vinovo e Beinasco.

Qui non si è salvato quasi nulla. A Cambiano, la floricoltrice Paola Adriano mostra la copertura della sua serra fissa da 4 mila metri quadrati, completamente divelta dalla bufera di grandine: «Questa struttura – dice – era in piedi dal 1985 e nessun temporale era mai riuscito a scalfirla. Certamente questa volta si è trattato di un evento fuori dal normale. Ora stiamo raccogliendo i preventivi per la ricostruzione, in ogni caso per la nostra azienda il danno è di parecchie decine di migliaia di euro».

Piero Ferrero, ortofrutticoltore di Trofarello, dichiara che le zucchine della sua coltivazione sono irrecuperabili, comprese le 1.500 piantine messe a dimora il giorno precedente. Analoga la situazione per pomodori e peperoni. Per le prugne, le albicocche e il mais, il danno è almeno al 50 per cento: «Per le ciliegie se ne riparla il prossimo anno – dice Ferrero -, sui fichi la valutazione sarà possibile solo tra qualche giorno».

A La Loggia, nelle coltivazioni orticole a pieno campo dell’azienda di Michela Testa Sina non c’è più nulla da raccogliere: costine, catalogna, basilico, zucchine, prezzemolo e insalata sono andati irrimediabilmente persi.

«Siamo costretti a lasciare a casa i dipendenti – osserva Michela Testa Sina -, staremo fermi qualche giorno per riorganizzarci e poi ripartiremo, come sempre».

Significativo è che nessuno di questi agricoltori, è coperto dall’assicurazione: «La ragione è che le polizze assicurative ormai sono troppo costose – spiega il presidente di Cia Torino, Roberto Barbero -, mentre il valore dei prodotti viene puntualmente sottostimato, le condizioni dei contratti sono troppo restrittive e gli eventuali rimborsi arrivano dopo anni, se va bene. Così, soprattutto nel settore ortofrutticolo, gli agricoltori tendono a non più assicurarsi. E’ un problema a cui va trovata una soluzione, come denunciamo da anni. La tutela del reddito agricolo continua a ridursi, senza che nessun governo intervenga».

Domiciliari per l’attivista di Askatasuna: c’è il bracciale elettronico

E’ stato messo ai domiciliari, Nicolò Mirandola, l’attivista del centro sociale Askatasuna  che fu arrestato per gli scontri del 22 febbraio  a margine del corteo contro un comizio di CasaPound. L’11 giugno gli erano già stati concessi gli arresti domiciliari, ma è stato in cella fino ad oggi perché prima non era disponibile un  braccialetto elettronico. La madre del detenuto aveva annunciato lo sciopero della fame e domenica 8 luglio, alle 18, gli attivisti di Askatasuna hanno in programma un presidio alle Vallette in segno di  solidarietà ai detenuti per cui non è ancora disponibile il braccialetto elettronico.

Scoperto alle Molinette meccanismo che provoca metastasi

Scoperto meccanismo molecolare che provoca la crescita delle metastasi nel cervello provenienti da tumori del polmone e della mammella. Lo studio, effettuato dalla Neuro-oncologia dell’ospedale Molinette di Torino e dai ricercatori del CNR (CNIO) di Madrid, è stato appena pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Medicine. Le metastasi cerebrali rappresentano una complicanza sempre più frequente di tumori solidi, quali quelli del polmone e della mammella. Purtroppo nel caso delle metastasi al cervello, al di là della chirurgia e della radioterapia, la terapia farmacologica è tuttora limitata ed insoddisfacente. Il Gruppo di ricerca Neuro-Oncologico del Dipartimento di Neuroscienze dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Riccardo Soffietti, da anni riconosciuto a livello nazionale ed internazionale quale Centro di eccellenza per le Neoplasie cerebrali, in collaborazione con ricercatori di base del CNR (CNIO) di Madrid, ha individuato un nuovo meccanismo molecolare critico per la crescita nel cervello di metastasi provenienti da tumori del polmone e della mammella e che potrà rappresentare in futuro un bersaglio terapeutico. La ricerca è stata recentemente pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Nature Medicine. Il contributo innovativo del Gruppo Neuro-Oncologico torinese (Riccardo Soffietti, Roberta Rudà, Federica Franchino e Alessia Pellerino), in stretta collaborazione con l’anatomopatologo dottor Luca Bertero (Divisione di Anatomia Patologica dell’ospedale Molinette), è consistito nel dimostrare che la crescita delle cellule tumorali metastatiche nel cervello è facilitata dalla presenza di un fattore molecolare (STAT3), non tanto sulle cellule tumorali stesse, ma su cellule del cervello sano (i cosiddetti astrociti reattivi), che viceversa erano sempre state considerate una barriera difensiva. Per arrivare a questo risultato sono stati studiati circa 100 campioni di metastasi cerebrali provenienti da interventi neurochirurgici e si è visto che i pazienti con espressione di STAT3 sugli astrociti reattivi hanno una sopravvivenza molto più breve. La prossima tappa sarà quella di verificare in studi clinici la possibilità di bloccare con farmaci specifici la STAT3.

 

 

Spacciavano al parco tra i giochi dei bimbi

Nascondevano la droga nel parco giochi di Volvera,  tra  gli scivoli e le altalene usate dai bimbi per giocare, in strada Piossasco. Una coppia di italiani,  35 anni lui e lei di 21, sono stati messi ai domiciliari dai carabinieri della stazione di None, in attesa del processo per direttissima. I due si trovavano a bordo di  in una Fiat Punto e avevano con sè 530 grammi di hashish e 20 di marijuana. (foto archivio)

Finti poliziotti convincevano anziani a mettere in frigo i gioielli e li rapinavano

Tenevano in finte auto e moto civetta delle forze dell’ordine per ingannare gli anziani. L’inganno è stato smascherato  a Orbassano dai carabinieri nell’ambito di una indagine su un gruppo di sinti piemontesi specializzati in truffe. Sono stati arrestati tre uomini già conosciuti alle forze dell’ordine, accusati di aver compiuto nove furti in abitazione. Sono stati sequestrati gioielli e contanti per 25mila euro, travestimenti, una Fiat500 e una moto Yamaha con dispositivi sonori e luminosi analoghi alle sirene della polizia. I truffatori si recavano  a casa di anziani con la scusa di dover riparare una fuoriuscita di gas e li convincevano a mettere in frigo gioielli e contanti, con cui poi fuggivano.