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Due morti nello scontro tra una moto e un’auto nel pomeriggio di Pasqua

Due i morti nello scontro tra una moto e un’auto nel pomeriggio a Ciriè. Il motociclista, un 49enne, è deceduto sul colpo, dopo è morto anche il conducente dell’auto, un uomo di 63 anni che era stato portato con l’elisoccorso del 118 al Cto. Leggere ferite per la ragazza che viaggiava sulla moto,  figlia del motociclista. La dinamica dell’incidente è all’esame dei carabinieri.
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(Foto archivio M. Alesina)

Rubano in chiesa servendosi del nastro biadesivo

Due persone una donna di 30 anni e un uomo di 26, entrambi con precedenti di polizia a carico, sono stati arrestati per un furto perpetrato in una chiesa ubicata in via Chatillon a Torino.
A seguito della segnalazione, gli agenti della Squadra Volante si sono recati sul posto dove, dopo essere entrati in chiesa, hanno riscontrato la presenza di due persone con due bambini collocati in due passeggini. I poliziotti hanno visto la donna armeggiare nei pressi di una cassetta delle elemosine e l’uomo fungere da “palo”. Gli agenti hanno appurato che donna grazie a un metro con del nastro biadesivo applicato era riuscita a sottrarre diverse monete e banconote dalle cassette destinate all’elemosina per un totale di quasi 40 euro. La donna è stata trovata in possesso di altri arnesi quali torce e pinzette. Certamente di furti nelle chiese (soprattutto se si parla di oggetti d’arte sacra) questo non è il primo né sarà l’ultimo. Comunque desta sempre impressione che venga effettuato la Settimana Santa. E’ quindi proprio il caso di dire che ‘non c’è più religione’,
 
(foto archivio)

Massimo Iaretti

Cade dalla moto, batte la testa e muore

Era in moto fuoripista, un genovese di 51 anni che è morto dopo essere caduto nei boschi di Voltaggio, nell’Alessandrino. Sono intervenuti i sanitari del 118, ma non c’è stato nulla da fare. I carabinieri ipotizzano che a causare la caduta possa essere stato un malore. Gli amici della vittima, ultimo di una fila di moto, non hanno  visto nulla.

Pregiudicato irregolare ferisce un uomo a coltellate

Un cittadino albanese di 32 anni, B.S., irregolare in Italia, pregiudicato, è stato sottoposto a fermo in quanto gravemente indiziato del delitto di tentato omicidio e ricettazione. Suo fratello, B.A., di 25 anni, anch’egli nelle stesse condizioni, è stato sottoposto alla stessa misura per il solo reato di ricettazione.
Nella notte del 4 aprile scorso, personale del Commissariato Barriera Milano era intervenuto nei pressi di un bar sito in corso Giulio Cesare, dove il titolare presentava ferite di arma da taglio al torace e al braccio sinistro.
Giunti sul posto gli agenti apprendevano che la vittima, poco prima, si trovava in un circolo privato di via Baltea, dove l’uomo aveva riconosciuto un suo connazionale, il trentaduenne cittadino albanese, che un paio di settimane prima era entrato nel suo bar di corso Giulio Cesare ed aveva molestato gli avventori, danneggiando alcuni interni. Dopo essersi incontrati nel circolo privato, tra i due è nata una discussione durante la quale il trentaduenne cittadino albanese insultava il suo interlocutore e questi, in risposta, lo schiaffeggiava. I due venivano divisi da persone intervenute e il gestore del bar si allontanava dal locale salendo sulla sua auto. Qui, però, veniva raggiunto dal suo interlocutore che dal finestrino lo colpiva con due coltellate al torace e alla spalla. La vittima veniva trasportata in ospedale con una prognosi di 20 giorni.
Le indagini degli agenti del Commissariato Barriera Milano hanno condotto all’individuazione dell’aggressore, rintracciandolo a casa della sua fidanzata. Nell’abitazione, nella quale era presente oltre all’aggressore anche suo fratello, i poliziotti hanno trovato più di 130 oggetti preziosi oltre a diversi coltelli, spray urticanti, attrezzi utili allo scasso, 2800 euro in contanti e ad altri oggetti di probabile provento furtivo.
Sul materiale rivenuto e sequestrato sono al momento in corso accertamenti. Nelle prossime settimana, i preziosi rinvenuti saranno visionabili sul sito web della Polizia di Stato e verranno fornite indicazioni degli uffici da contattare per l’eventuale riconoscimento.
 

Controlli alla frontiera: sequestrate auto immatricolate in Romania, Francia e Georgia


I carabinieri della compagnia di Susa hanno effettuato un servizio straordinario notturno a Claviere, nei pressi del confine di stato, per monitorare il flusso di veicoli in entrata ed uscita dal territorio nazionale in prossimità della Pasqua. Ciò ha consentito di sequestrare 4 veicoli in quanto i conducenti, stranieri residenti in Italia, guidavano auto immatricolate in Romania, Francia e Georgia. Durante l’intervento sono scattati altri sequestri amministrativi per guida con patente scaduta, mancanza di revisione ed una denuncia per guida in stato di ebbrezza. In tutto sono state controllate 96 persone e 41 veicoli.

M.Iar.

 
 

Rapina e sequestro di persona: due arresti

Sono stati intensificati i controlli dei Carabinieri di Torino in tutto il territorio della Città Metropolitana, con finalità sia di prevenzione che di contrasto ad ogni forma di illegalità, durante il primo ponte delle festività pasquali che si concluderanno mercoledì primo maggio”
L’attività dei militari dell’Arma ha già consentito, nelle ultime ore, di arrestare due stranieri (1 serbo e 1 croato), di 37 e 57 anni,  in Italia senza fissa dimora, per rapina con sequestro di persona. È accaduto nel capoluogo piemontese, in via Buniva nei confronti del custode della Scuola Elementare “Leone Fontana”. I due rapinatori stranieri, con i volti coperti da sciarpa e cappellini, dopo essersi introdotti nell’abitazione del complesso scolastico, hanno minacciato il custode per poi immobilizzarlo a letto con delle fascette e rubargli un orologio, una radio portatile, denaro contante e telefoni cellulari custoditi in casa. La moglie del custode, prima che i malviventi si accorgessero della sua presenza nell’appartamento, è riuscita a scappare in strada e a chiedere aiuto a una pattuglia in transito della Compagnia Torino San Carlo, attirata dalle grida della donna. I due stranieri si sono dati ad una inutile fuga, perché sono stati subito rintracciati e bloccati dai carabinieri. Recuperata parte della refurtiva. A poche ore di distanza, nel quartiere Mirafiori, un albanese di 31 anni è stato invece arrestato dai carabinieri della locale Compagnia per detenzione illegale di armi e munizioni, nonché per ricettazione. Nelle sua abitazione i militari hanno trovato una pistola SIG Sauer cal. 7,65, di fabbricazione clandestina, completa di 3 caricatori e 28 pallottole. L’arma sarà inviata al Ris di Parma per verificarne l’utilizzo in recenti episodi delittuosi occorsi nell’hinterland. Infine, tre giovanissimi pusher ghanesi arrestati sono il bilancio di un blitz antidroga operato in borghese dai carabinieri della Compagnia di Torino Oltre Dora tra via Montanaro e via Scarlatti. Decine le dosi di eroina e cocaina sequestrate.

M.iar.

Traffico di droga, successo dell'operazione dell'Arma

Nei giorni scorsi i Carabinieri del Comando Provinciale di Cuneo, nell’ambito di una serie di controlli antidroga disposti allo scopo di contrastare il traffico di stupefacenti, hanno compiuto diversi interventi dall’esito proficuo

A Borgo San Dalmazzo i Carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato in flagranza per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti tre soggetti, tutti italiani. Durante un posto di controllo alla circolazione stradale, i militari dell’aliquota radiomobile, supportati anche dai militari delle Stazioni di Limone Piemonte e Vernante fermavano due autovetture con a bordo, rispettivamente, due persone sul primo veicolo e un terzo conducente sul secondo. L’atteggiamento nervoso dei tre individui, oltre alla comune provenienza del trio (un 45enne, un 32enne e un 37enne) dalla provincia di Lecco, veniva notato dai militari operanti che li sottoponevano a perquisizione.
All’interno di una delle due autovetture sono stati rinvenuti due sacchi neri, stipati nel bagagliaio, contenenti complessivamente 8 chilogrammi di marijuana suddivisi in sacchetti di plastica sottovuoto.
Gli approfonditi accertamenti successivi permettevano inoltre di verificare che i soggetti in questione procedevano su autovetture separate per “staffettare” quella con il carico di droga e segnalare al conducente di quest’ultima la presenza delle Forze dell’Ordine.
Al termine degli accertamenti di rito i tre soggetti venivano dichiarati in stato di arresto e condotti presso il carcere di Cuneo a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo.
A Bra, i Carabinieri della locale Compagnia, nel corso di un prolungato servizio di appostamento, hanno sorpreso un braidese di 22 anni, già noto alle Forze dell’ordine, e lo hanno sottoposto a perquisizione personale e domiciliare. Nel corso dell’operazione, i militari hanno rinvenuto 750 grammi circa di marijuana, 86 pastiglie di ecstasy, 52 grammi di metanfetamina in cristalli, 21 grammi di canapa, bilancini di precisione e materiale funzionale al confezionamento delle dosi, ed una pistola marca beretta cal.7,65 con cinque colpi nel caricatore, risultata provento di un furto avvenuto nel 2015 ai danni di un’abitazione di Diano d’Alba (Cuneo).
Al termine degli accertamenti di rito il giovane è stato arrestato e condotto presso il carcere di Asti.
Sempre in provincia di Cuneo, a Revello, Paesana e Barge, i Carabinieri della locale Compagnia e della Stazione di Paesana, al termine di un’attività investigativa, hanno deferito alla Procura di Cuneo 5 persone, tutti ventenni domiciliati in Revello, Paesana e Barge. Nel corso delle indagini sono state dimostrate plurime cessione di stupefacenti – del tipo marijuana ed hashish, nell’ordine complessivo di oltre un chilo di droga per un controvalore di diecimila euro -, avvenute nel corso del 2017, 2018 primi mesi del 2019, in favore di 30 “clienti”, diversi dei quali minori, residenti in vari comuni della Valle Po e del Saluzzese in generale.
Nel corso delle perquisizioni eseguite a carico degli indagati sono stati rinvenuti mezzo etto di marijuana, 10 grammi di hashish, bilancini di precisione e materiale funzionale al confezionamento delle dosi.
Sottolinea il Comandante Provinciale di Cuneo, Colonnello Rocco Italiano: “L’importante risultato ottenuto dai reparti dipendenti è il frutto della costante azione di contrasto alla diffusione degli stupefacenti, a tutela dei più giovani, che ci poniamo tra i primari obbiettivi della nostra attività quotidiana.”
 

Decoro e sicurezza, controlli in centro città

Venerdì 19 aprile, in zona Centro è stato effettuato un servizio interforze con Agenti del Comando Centro della Polizia Municipale, del Commissariato Centro Polizia di Stato e del Reparto Prevenzione Crimine della Questura. Gli agenti, insieme a 2 squadre AMIAT, hanno operato per la rimozione di masserizie e per la pulizia e disinfestazione delle aree normalmente utilizzate per bivacchi notturni. 13 le persone fermate e identificate, di cui una denunciata per porto abusivo di coltello. Le aree interessate sono state: via Roma ang. via Buozzi e Gramsci, via Tasso ang. via Conte Verde, piazza Carlo Felice, via Giannone, piazza 18 dicembre.

Minaccia di morte i vicini che non vogliono dargli danaro

Nei giorni scorsi il Gip del Tribunale di Torino ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano di 44 anni, pluripregiudicato.
A seguito di un’accurata indagine svolta dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia, è stato accertato che l’uomo aveva posto in essere ripetutamente atti estorsivi nei confronti di due conoscenti, ai quali aveva richiesto in più circostanze somme di denaro, usando come scusa il fatto di essere stato vittima di un presunto furto avvenuto nel 2017, perpetrato dai suoi conoscenti. Al diniego delle vittime, sono seguite minacce di morte, anche tramite WhatsApp, diversi atti intimidatori, quali la perforazione di tutte e 4 le ruote dell’auto di uno dei due. In un’occasione, l’uomo mostrava un coltello a serramanico; più volte aveva terrorizzato le sue vittime dicendo di avere già ucciso in passato e di non aver alcun problema a rifarlo. In un’altra circostanza, il quarantaquattrenne si era impossessato degli occhiali da sole di uno dei suoi interlocutori, dicendogli che glieli avrebbe restituiti solo dopo che questi avesse pagato quanto richiestogli. Una delle vittime cedeva al ricatto consegnando la somma di 250 euro. Nei giorni successivi, il soggetto ha continuato incurante la propria condotta delittuosa, fatta di continue minacce, fino alla emissione della misura cautelare nei suoi confronti, eseguita dagli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia.

Rapinatori di supermarket riconosciuti e arrestati

Gli agenti del Commissariato “San Paolo” hanno dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di due fratelli, L.M.M. e L.M.N., rispettivamente di 45 e 44 anni, entrambi con precedenti di Polizia. Il primo risultava già recluso per una precedente rapina.
Nel dicembre scorso, il quarantacinquenne, insieme a due complici travisati con calze in nylon, aveva rapinato, con la minaccia di un coltello, la cassiera di un supermercato in via Crimea a Collegno facendosi consegnare 300 euro in contanti per poi far perdere le tracce. La successiva attività info-investigativa aveva permesso di individuare nello scorso mese di febbraio due dei tre autori della rapina, nei confronti dei quali era stata emessa la misura della custodia cautelare in carcere. Nello stesso periodo L.M.M. in compagnia del fratello minore aveva rapinato anche il supermercato CRAI di via Asiago a Torino. Il modus operandi era lo stesso: avevano fatto ingresso nel market calzando passamontagna ricavati artigianalmente da barretti in lana e sotto la minaccia di un taglierino prelevavano denaro e il cassettino portamonete dal registratore di cassa, per poi scappare e far perdere le loro tracce. Ma, anche in questo caso, nonostante gli accorgimenti messi in atto per non farsi riconoscere, sono stati incastrati grazie alle immagini dell’impianto di video-sorveglianza dell’esercizio e alle analisi tecniche della Polizia Scientifica eseguite sugli indumenti che avevano indossato durante la rapina, sul taglierino e sul cassettino rinvenuti all’interno di un cassonetto dei rifiuti lungo le vie di fuga utilizzate dai fratelli, che consentivano il rinvenimento delle loro impronte digitali.