CRONACA- Pagina 1338

Finge di acquistare smartphone e lo ruba

Ha rapinato il 28 giugno scorso un punto Vodafone del centro città

Ha finto di essere interessato all’acquisto di un cellulare, chiedendo di visionare diversi modelli, quando ne ha afferrato repentinamente uno dandosi alla fuga. Raggiunto dal proprietario del negozio, ha iniziato a minacciarlo affermando di essere malato di AIDS e quindi infetto. Ripresa la fuga, l’uomo gettava a terra alcune sedie di un dehor limitrofo, attirando l’attenzione di un passante che tentava di bloccarlo, senza riuscirvi.

Intervenuto sul posto, il personale della Polizia di Stato del Commissariato Centro recuperava lo zaino lasciato dal malfattore. All’interno, una siringa e degli effetti personali.Qualche ora dopo il fatto, gli agenti sono risaliti all’identità dell’uomo: un cittadino italiano di 50 anni, con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, residente in via Mazzini ma di fatto senza fissa dimora.

Nella tarda serata del primo Luglio, personale del Comm.to Centro ha rintracciato il rapinatore mentre discuteva animatamente con un congiunto.Sottoposto a fermo di indiziato di delitto, l’uomo ha confermato agli agenti di essere l’autore del reato.

 

Tipi sospetti vicino alle auto. Nascondevano arnesi da scasso

Si aggiravano  a Chivasso i due  italiani, di 32 e 53 anni, che hanno cercato di forzare alcune auto in sosta. I due sospetti ladri viaggiavano su una Mini

i carabinieri li hanno bloccati dopo che alcuni cittadini hanno segnalato la presenza dei tipi sospetti. la perquisizione dei militari ha rinvenuto di arnesi da scasso nascosti sotto i tappetini. Inoltre il conducente della vettura è stato  denunciato in quanto positivo all’alcoltest e la patente gli è stata ritirata.

Urina sulla tomba della madre dell’ex fidanzato

Una donna di 50 anni è  stata sorpresa mentre urinava sulla tomba della madre dell’ex compagno, al cimitero di Rivarolo

E’ stata denunciata dai carabinieri per vilipendio delle tombe e per atti persecutori.  L’ex fidanzato sarebbe  riuscito a filmare la donna con il cellulare e ha consegnato le immagini ai carabinieri.

Droga e abiti rubati: arrestato 22enne

TORINO PORTA NUOVA

PER DETENZIONE AI FINI DI SPACCIO DI STUPEFACENTI E RICETTAZIONE

 

L’intensificazione delle attività di vigilanza e prevenzione realizzate dalla polizia ferroviaria all’interno della stazione di Torino Porta Nuova, in occasione del periodo estivo, ha portato i suoi frutti: nella rete dei controlli è finito un 22enne italiano incensurato, originario del foggiano, che, nella serata del 26 giugno u.s., è stato tratto in arresto degli Agenti del Settore Operativo di Porta Nuova in quanto trovato in possesso di 28 pasticche contenenti un derivato dell’eroina e 5 dosi, già confezionate, di marjuana, nascoste all’interno degli slip.

Il giovane, al momento del controllo, era in procinto di prendere un treno diretto in Liguria, dove era sua intenzione cedere la sostanza stupefacente in una discoteca del savonese.Il 22enne risultava inoltre coinvolto in un procedimento penale istruito presso la Procura di Ivrea, nell’ambito di un’indagine avviata dalla Polizia Postale di Torino, relativa alla vendita su internet di diversi capi di abbigliamento di marca, provento di furto.

L’uomo, infatti, in precedenza, era stato impiegato presso una nota ditta di spedizioni e, in concorso con altri soggetti, si era impossessato del predetto materiale che aveva in custodia.La perquisizione domiciliare effettuata a casa dell’arrestato da parte dello stesso personale del Settore Operativo di Porta Nuova consentiva di rinvenire diversi indumenti di detta marca di abbigliamento sportivo, per un valore totale di oltre mille euro, provento dell’attività illecita.

La GdF sequestra 4 milioni di prodotti estetici potenzialmente dannosi

Oltre 4 milioni di articoli non conformi, con false etichettature e potenzialmente pericolosi per la salute, tra questi, migliaia di prodotti per l’estetica già esposti per la vendita

Questo il bilancio di un intervento della Guardia di Finanza di Torino che nei giorni scorsi ha perquisito le sedi di un’azienda, gestita da un’imprenditrice trentenne, dove venivano venduti articoli di varia natura, senza alcuna indicazione circa i dati dell’importatore, la presenza di materiali o sostanze pericolose, le modalità di smaltimento e, non da ultimo, le precauzioni d’uso che gli acquirenti dovrebbero rispettare per il loro utilizzo senza alcun rischio per la salute.

 

L’operazione condotta dai Finanzieri del Gruppo Orbassano, ha interessato i due punti vendita dell’azienda, due noti store situati a Torino e Settimo T.se. Nel corso dell’intervento sono stati cautelati migliaia di prodotti per l’elettronica, privi di qualsiasi etichettatura e di provenienza ignota ma anche articoli per l’estetica, anch’essi in vendita senza alcuna certificazione, il tutto con evidenti rischi per la salute dei consumatori, visto che molti di questi ultimi vengono utilizzati a contatto con la pelle.

Non sono mancati, tra gli articoli sequestrati, i prodotti contraffatti; tra di essi gli occhiali da vista riportanti un noto marchio del settore ed accessori per l’elettronica sui quali era replicato il logo delle squadre calcistiche più blasonate.Al termine dell’operazione sono stati oltre 4 milioni gli articoli di varia natura sequestrati.

L’imprenditrice, una trentenne di origini cinesi residente a Torino, è stata denunciata alla Procura della Repubblica del capoluogo per contraffazione e frode in commercio. Rischia inoltre sanzioni sino a 25.000 euro.

L’operazione rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale e finalizzate a preservare il mercato da pratiche distorsive e lesive della concorrenza, proteggendo i consumatori dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea.

Fermati sei pusher con droga e denaro

LA POLIZIA DI STATO HA SEQUESTRATO 53 DOSI E 4335 EURO IN CONTANTI

 

La sua reazione alla vista delle volanti non è passata inosservata. Ha provato sin da subito a sfuggire alla Polizia, divincolandosi tra i tavoli del bar nel quale gli agenti del Commissariato “Mirafiori” era appena entrati per effettuare un controllo.

Il ragazzo, un diciannovenne della Mauritania, in piazza Caio Mario, ha presentato ai poliziotti un documento di un’altra persona spacciandolo inizialmente per il proprio per poi entrare in contraddizione dicendo che l’aveva trovato per terra. Questi elementi hanno insospettito ancora di più gli operatori che lo hanno controllato: l’uomo aveva con se 2 telefoni cellulari e quasi 1100 euro in banconote all’interno delle tasche dei pantaloni. Troppo denaro per un giovane senza occupazione che, infatti, nascondeva nella suola delle scarpe 22 involucri di cocaina. Lo straniero, senza fissa dimora, con precedenti di Polizia e irregolare sul Territorio Nazionale, è stato arrestato, lunedì scorso, per spaccio di sostanza stupefacente e falsa attestazione delle proprie generalità.

 

Personale dell’Ufficio Prevenzione Generale ha invece arrestato, in tre distinti interventi, tre cittadini stranieri: un gabonese di 31 anni, un maliano di 27 anni e un senegalese di 32.

Il trentunenne, in via Crevacuore, alla vista della volante si è fermato e, girandosi contro il muro, ha iniziato a deglutire qualcosa. Gli agenti hanno provato immediatamente a fermarlo ma lui ha reagito colpendoli con spintoni e pugni. Sono stati rivenuti nelle sue tasche 175 euro e 2 telefoni cellulari. L’uomo è stato arrestato per spaccio, per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. E’ stato, inoltre, denunciato all’Autorità Giudiziaria poiché inottemperante all’Ordine del Questore di lasciare il Territorio Nazionale.

Nel quartiere Barriera di Milano, e precisamente in via Montanaro, nel pomeriggio di sabato sono stati fermati a distanza di due ore un ventisettenne del Mali e un trentaduenne del Senegal. Stesso modus operandi: stazionavano nei pressi delle intersezioni stradali, attendevano i clienti e consegnavano loro gli involucri di stupefacente, prelevati dalla bocca. Entrambi irregolari, il primo è stato trovato in possesso di 90 euro, mentre il secondo di 250. Sono state sequestrate 2 dosi di crack ed entrambi gli acquirenti sono stati sanzionati amministrativamente per la detenzione dello stupefacente.

 

Sempre in relazione allo spaccio di sostanza stupefacente, gli agenti della Squadra Mobile hanno arrestato, nei giorni scorsi, un cittadino del Burkina Faso di 43 anni. Un’attenta attività info-investigativa ha consentito di rinvenire, all’interno dell’appartamento del quarantatreenne, in via Quarto dei Mille, 28 dosi di crack, 2650 euro in contanti, un bilancino di precisione e diverso materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente. Nelle ultime ore, inoltre, hanno arrestato in corso Vigevano un nigeriano di 29 anni senza fissa dimora. L’uomo è stato sorpreso mentre cedeva sostanza stupefacente in cambio di denaro. E’ stato trovato in possesso di 1 ovulo di cocaina e 70 euro in contanti.

 

Commerciante uccide a coltellate dipendente

Nel corso  di una lite ha accoltellato un dipendente poi deceduto  in ospedale

Il fatto è  accaduto a Carmagnola, e l’aggressore è stato fermato dai carabinieri di Moncalieri. Non sono noti, al momento, i motivi del litigio.

A 17 anni incastrato tra le rocce affoga nel torrente

Un ragazzino di 17 anni è annegato nel torrente Chiusella, ad Alice Superiore (Torino)

Era originario dell’Albania e abitava a Settimo Torinese. Si trovava con tre amici alle ‘Guje, le Gole di Garavot’,cercando un po’ di fresco. Ma è rimasto incastrato tra le rocce e non è più riuscito ad emergere. I sommozzatori dei vigili del fuoco, allertati dagli amici del giovane,  hanno  individuato il corpo. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Ivrea.

Nuova aggressione a capotreno

Nella mattinata del 3 luglio si è verificato un altro episodio di aggressione ad un capo treno. Ad intervenire sono stati gli agenti del Posto di Polizia Ferroviaria di Bussoleno su un treno regionale partito da Torino Porta Nuova e diretto a Susa, a seguito di segnalazione di allarme tramite il 112 proveniente da un passeggero.

Mentre il treno stava giungendo nella Stazione di Avigliana, gli Agenti di pattuglia automontata lungo linea, giungevano sul posto immediatamente e fermavano a bordo treno tre giovani viaggiatrici straniere che, sprovviste di biglietto, poco prima avevano spintonato la Capo Treno impegnata nell’azione di controllo, inveendo contro di lei e sostenendo che avesse loro sottratto dei documenti rumeni.

La donna si metteva al riparo in una ritirata, in attesa dell’intervento della Polizia. La Polfer ha richiesto l’intervento sul posto del 118 per le cure del caso alla Capo Treno. I viaggiatori regolari a bordo treno sono stati invece trasbordati su altri convogli diretti a Susa per proseguire il viaggio

Ancora in atto l’attività di Polizia Giudiziaria a cura del personale del Posto Polizia Ferroviaria di Bussoleno e della Squadra di Polizia Giudiziaria Compartimentale per il deferimento alla Procura della Repubblica presso l Tribunale di Torino delle tre giovani rumene, residenti nel Campo nomadi di Via Germagnano a Torino.

M.Iar.

 

Tentata estorsione, due arresti

DAL PIEMONTE

Nella giornata di sabato 29 giugno 2019 un equipaggio della Squadra Volante della Polizia di Stato di Novara è intervenuto presso un bar Corso Trieste, in quanto su linea d’emergenza un uomo, con fare molto agitato, segnalava la presenza di alcune persone che volevano malmenarlo.

Giunti sul luogo d’intervento gli agenti notavano la presenza di una persona in un forte stato di agitazione: raccontava che qualche istante prima, mentre era all’interno del bar, veniva avvicinato da due uomini, che lo minacciavano esplicitamente di consegnare una somma di denaro onde evitare ritorsioni fisiche, nonché di uscire fuori dal Bar.

L’uomo rispondeva negativamente facendo capire che non aveva nessuna intenzione di uscire: vista la risposta negativa i due si avvicinavano minacciosamente. Risultava così determinante l’intervento del titolare del Bar che capite le intenzioni non del tutto benevoli dei due uomini li allontanava.

Nonostante ciò i due, insieme all’autista, restavano all’interno dell’autovettura in attesa che la vittima uscisse dal locale: nel frattempo venivano contattate le forze dell’ordine.

Dopo circa 10 minuti gli aggressori si allontanavano facendo ritorno poco dopo, riabbassando il finestrino e proferendo la frase “Vieni che ti aspettiamo a S. Andrea”.

La vittima proseguiva la spiegazione precisando che questa medesima situazione era già accaduta circa un mese fa con le stesse modalità e le stesse minacce.

Terminata la spiegazione dei fatti accaduti, gli agenti interloquivano con il titolare del bar che forniva descrizioni dettagliate degli abiti e della corporatura degli aggressori, fornendo anche la targa parziale dell’autovettura con cui si erano allontanati.

Una volta acquisite le dovute informazioni, la volante si portava nelle zone indicate dalla vittima al fine di ricercare il veicolo e le persone sopra descritte notando in via Rusconi la presenza dell’autovettura al cui interno vi erano le tre persone perfettamente corrispondenti alle descrizioni fornite agli operatori.

Pertanto i tre soggetti e l’autovettura venivano controllati con le dovute cautele, rinvenendo nel bagagliaio una borsa di colore rosso dalla quale usciva una evidente mazza da Baseball: all’interno della borsa vi era inoltre un “coltello a serramanico” ed un martello.

Vista il quadro fortemente indiziante dell’attività criminosa posta in essere dai tre soggetti (tutti italiani sui 50 anni con diversi precedenti per reati contro il patrimonio e la persone), considerando che sono stati rinvenuti le cose o tracce per le quali è apparso che gli stessi abbiano commesso il reato immediatamente prima si è proceduto a trarre in arresto i due soggetti per Tentata estorsione, (uno era anche gravato dalla misura della sorveglianza speciale) e deferendo in stato di libertà l’autista non avendo preso parte attiva nell’azione intimidatoria e minacciosa nei confronti della parte offesa.

Al termine degli accertamenti i due soggetti venivano condotto presso la casa circondariale di Novara a disposizione dell’A.G, che convalidava l’arresto disponendo la custodia cautelare in carcere.