Concorso in furto aggravato all'Eurospin
I Carabinieri della Stazione di Santhià hanno deferito in stato di libertà T.B. 37enne, gravato da vicende penali per reati contro la persona, B.C. 28enne e la 45enne M.F., tutti di origine rumena e domiciliati a Torino, perché ritenuti responsabili di concorso in furto aggravato. L’episodio è avvenuto sabato scorso, alle 14.00 circa, presso il supermercato “Eurospin” di corso Sant’Ignazio. I tre protagonisti della vicenda avevano attirato l’attenzione di uno dei responsabili dell’Eurospin che li aveva notati sostare a lungo tra i banchi di vendita dei prodotti di cosmesi con un atteggiamento che gli era sembrato sospetto. Dopo qualche istante, inoltre, lo stesso responsabile aveva avuto la chiara percezione che i tre avessero occultato alcuni articoli sulla loro persona, dirigendosi subito dopo, alla chetichella e separatamente, verso le casse dove, invece di accodarsi agli altri clienti, uno dopo l’altro erano usciti dall’esercizio commerciale raggiungendo di corsa una Renault con la quale si allontanavano dal parcheggio. Mentre i tre fuggivano, però, i Carabinieri di Santhià venivano informati telefonicamente di quanto stava accadendo, ed una pattuglia in servizio di prevenzione nella cittadina si è immediatamente messa alla ricerca dei fuggiaschi. Solo pochi minuti dopo ed a breve distanza dal supermercato, l’auto è stata individuata e bloccata. A comprova del sospetto esternato dal personale dell’”Eurospin”, la perquisizione dei tre ha confermato il furto di cosmetici e prodotti per la cura della persona, consentendo di rinvenire l’intera refurtiva, per un valore complessivo di un centinaio di Euro circa, restituita all’avente diritto. Pertanto, i tre complici sono stati deferiti in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria vercellese per concorso in furto aggravato e proposti per l’applicazione del Foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Santhià.
“Abbiamo rapinato la farmacia per pagare l’affitto”
“Abbiamo rapinato la farmacia per pagare l’affitto”. Con queste dichiarazioni uno dei due uomini arrestati dai carabinieri della compagnia di Pinerolo ha spiegato il gesto criminoso compiuto il 7 marzo scorso a danno della farmacia ‘Cavaglià’ di Cumiana. I militari dell’Arma hanno, infatti, arrestato due italiani di 47 e 46 anni, residenti a Frossasco, perché ritenuti responsabili di tale reato. La coppia aveva assaltato la farmacia con guanti in lattice passamontagna ed una pistola scenica che uno di loro aveva puntato alla faccia della farmacista mentre il complice svuotava la cassa. Poi sono fuggiti a bordo di un’auto rubata, ritrovata poco dopo, e guidata da un complice. L’indagine dei carabinieri ha consentito di identificare il terzo uomo, fratello minore di uno dei due rapinatori, 40enne, di recuperare l’arma utilizzata ed il passamontagna.
Diverse squadre dei vigili del fuoco di Alessandria e del distaccamento di Casale Monferrato sono intervenute a Valenza per l’incendio di un appartamento al primo piano di una villetta. Le cause del rogo sono ancora accertare . E’ rimasta ustionata una donna poi trasportata all’ospedale di Alessandria prima di essere trasferita al Cto, una volta “stabilizzata”.
(foto archivio)
L'INTERVENTO DELLA POLIZIA AL CORTEO DEL PRIMO MAGGIO
La manifestazione, cui hanno preso parte le autorità cittadine e le rappresentanze dei sindacati, dei partiti e delle associazioni, ha visto la partecipazione di circa 35.000 persone, di cui 2.000 riconducibili ai movimenti del dissenso. Il dispositivo di ordine e sicurezza pubblica, sin dall’inizio della manifestazione in Piazza Vittorio, ha arginato i numerosi tentativi dei movimenti antagonisti di sopravanzare nel corteo al fine di raggiungerne la testa. Nel tragitto tra Via Po e Via Roma, si sono registrate tensioni tra diverse anime del corteo, tutte adeguatamente contenute dal dispositivo di sicurezza. Da ultimo, all’altezza di Via Roma angolo via Bertola, la componente antagonista tentava di giungere in Piazza San Carlo, ove era in corso l’intervento conclusivo dei sindacati, forzando al tal fine il cordone di sicurezza. Si è resa, dunque, necessaria un’attività di contenimento durante la quale gli agenti delle forze di polizia destinatari bottiglie, aste di bandiera e altri oggetti contundenti. Nella circostanza, un agente della Polizia di Stato e due manifestanti rimanevano lievemente feriti. Ultimati gli interventi ufficiali è stato consentito l’ingresso in piazza San Carlo allo spezzone sociale dei movimenti che hanno poi tenuto un comizio con diversi interventi dal palco.
Il tribunale ha confermato il licenziamento di Flavia Lavinia Cassaro, la maestra di 38 anni che a febbraio dello scorso anno, nel corso di una manifestazione antifascista tenutasi a Torino, venne ripresa dalle televisioni mentre insultava la polizia. L’insegnante, indagata anche per oltraggio a pubblico ufficiale, aveva impugnato il provvedimento dell’amministrazione insieme al sindacato Cub Scuola. La vicenda ebbe luogo durante un corteo di protesta contro un evento elettorale di Casa Pound. I dimostranti contestavano il cordone delle forze dell’ordine schierate per evitare che fosse raggiunto l’albergo in cui si stava tenendo l’evento.
Grave anziana aggredita a colpi di mazza da baseball
Una donna di 86 anni ha riportato gravi ferite alla testa, provocate da una aggressione, in un appartamento in corso Giulio Cesare a Torino. Accanto al corpo è stata trovata una mazza da baseball. E’ intervenuta la polizia dopo la segnalazione di una vicina di casa. La donna ferita, Giuseppina Addante, è ricoverata all’ospedale Giovanni Bosco.
Bar – trattoria denunciato per carenze igieniche
Incendi dolosi, preso il piromane
“Sapevo che prima o poi i carabinieri sarebbero venuti a cercarmi. Volevo venire io in maniera spontanea ad accusarmi ma non ci sono riuscito”. Sono queste le prime parole che ha pronunciato un 40enne italiano, residente ad Oulx, ai carabinieri che hanno eseguito la perquisizione domiciliare nei suoi confronti perché ritenuto responsabile di diversi incendi appiccati a cassonetti di rifiuti avvenuti a inizio marzo sino ad oggi. L’attività investigativa dei carabinieri si era concentrata sulla visione dei sistemi di videosorveglianza del Comune di Oulx e di alcuni negozi privati ed era stato possibile risalire all’identificazione dell’autore dei gesti, incensurato e disoccupato. “Una situazione personale difficile” sarebbe alla base degli incendi dolosi. “Ho dentro di me una forte rabbia che, inconsapevolmente, ho sfogato in questi ultimi due o tre mesi, appiccando il fuoco ad alcuni cassonetti di rifiuti”. L’uomo, durante la perquisizione, ha fatto rinvenire un accendino che teneva nascosto in una fioriera vicino alla chiesa. Il metodo utilizzato era sempre il medesimo: un pezzetto di carta veniva dato alle fiamme con l’accendino e gettato nei cassonetti dei rifiuti. L’indagato ha reso confessione su diversi incendi a cassonetti dei rifiuti, oltre all’incendio all’area ecologica in legno che era avvenuto il 24 aprile scorso. In questo caso il danno era stato particolarmente rilevante. Sono in corso indagini per verificare altri simili episodi in Valle di Susa e scongiurare che lo stesso 40enne non sia responsabile dei numerosi incendi dolosi nei boschi limitrofi ad Oulx e Salbeltrand.