5 arresti è il bilancio dei controlli disposti dal Comando Provinciale dei Carabinieri.
In particolare a Torino i carabinieri della Stazione Le Vallette, hanno tratto in arresto una donna romena, di 24 anni, per evasione. Nella circostanza, gli uomini dell’Arma hanno sorpreso la giovane mentre si trovava fuori dalla propria abitazione, in violazione alla misura cautelare degli arresti domiciliari cui era stata sottoposta poiché ritenuta responsabile del reato di estorsione. Ora è ristretta nelle camere di sicurezza del comando Arma in attesa di essere giudicata con rito direttissimo.
Sempre a Torino, in via Marsigli, i militari del Nucleo Investigativo hanno rintracciato e tratto in arresto un uomo di 36 anni ricercato dallo scorso luglio. Sul suo conto era stato emesso un ordine di carcerazione poiché deve scontare una pena definitiva di un anno e 6 mesi di reclusione, a seguito di una condanna definitiva per furto e truffa.
Un altro arresto in città è stato eseguito dai carabinieri della Stazione Torino Borgo San Donato che hanno fermato un uomo di 31 anni romeno, su cui pendeva un mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità Giudiziaria romena, per una condanna definitiva ad un anno di reclusione per il reato di corruzione commesso nel paese di origine.
A Grugliasco, gli uomini dell’Arma hanno arrestato un italiano di 31 anni, che deve espiare un residuo pena di 6 mesi e 10 giorni di reclusione, per una condanna definitiva per reati contro il patrimonio commessi nel 2013.
Infine a Carmagnola, i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un uomo 45enne, italiano, in esecuzione di un ordine di carcerazione, dovendo scontare una pena di 6 mesi di reclusione per una truffa commessa nel 2011 nella provincia di Asti.
Un grande lutto per l’avvocatura italiana e per quella torinese. Ma Weizmann si era anche occupato di cultura in modo appassionato, particolarmente come vicepresidente della Fondazione “Filippo Burzio” di cui era stato uno dei fondatori. Il nostro rapporto era nato nel 1988 quando scrissi un elzeviro su “La Stampa “ per ricordare Filippo Burzio nel quarantennale della morte. Burzio ingegnere ed umanista, docente universitario e giornalista, direttore de “La Stampa“ nel 1943 e nel 1945, era stato quasi totalmente dimenticato. Quell’articolo suscitò un vasto interesse, in primis nel generale di Corpo d ‘Armata Giovanni De Paoli che era stato allievo di Burzio alla Scuola di Applicazione e d’Arma di Torino. De Paoli organizzò al suo Rotary una mia conferenza su Burzio. A quell’ incontro intervennero tra gli altri gli avvocati Vittorio Chiusano e Marco Weigmann, quest’ultimo molto amico del figlio dell’intellettuale torinese, Antonio Burzio, che viveva nel culto di suo Padre. Chiusano, Weigmann , De Paoli e chi scrive diedero vita, poco tempo dopo, al Centro “Filippo Burzio“.