

Nel pomeriggio di oggi una delegazione dei familiari delle sette vittime del rogo alle acciaierie ThyssenKrupp di Torino del 6 dicembre 2007, accompagnata dal direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico, ha incontrato il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, nella sede del Ministero di Grazia e Giustizia, in via Arenula 70 a Roma, per chiedere nuovamente informazioni sull’esecuzione della sentenza di condanna nei confronti dei manager della multinazionale tedesca, Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, ancora a piede libero in Germania. È stato un incontro cordiale, che fa seguito a quello avvenuto lo scorso 6 dicembre 2018 a Torino, in occasione dell’anniversario della tragedia.
Bonafede ha raccontato il recente incontro bilaterale con l’omologa Ministra tedesca, che – ha spiegato – si è dimostrata sensibile, ma non può chiedere direttamente a un magistrato di agire per eseguire la condanna, ma – ha detto – deve sapere quanto è importante questa vicenda per Italia. “Non si può creare un precedente così grave – ha affermato Bonafede – in Europa non ci si può sottrarre alla giustizia. Non abbiamo timori reverenziali nei confronti della Germania e dell’Europa: percorreremo tutte le strade possibili e staremo loro col fiato sul collo”. È stata anche inviata una lettera a gennaio 2019 – ha aggiunto – per ribadire la nostra istanza. I tempi – secondo la Germania – decorrono da agosto 2018 (secondo l’Italia ben prima!) e per la Magistratura tedesca non viene considerato un grave ritardo non avere ancora eseguito la sentenza italiana. “Ci sono anche state inchieste giornalistiche delle Iene e di Sicurezza e Lavoro – ha aggiunto Bonafede – e sanno in Germania che Italia, Ministero e Governo tengono molto a questa vicenda”. “Ci auguriamo novità nei prossimi mesi – ha concluso – e che la sentenza venga eseguita al massimo entro il 2019”. “Stanno prendendo troppo tempo – ha dichiarato Rosina Platì, mamma della vittima Thyssen Giuseppe Demasi, nel ringraziare il Ministro per l’impegno profuso – e non vogliono mandarli in galera” .“Siamo sicuri che il ministro sta facendo pressioni – ha concluso – ma la Germania sembra non avere alcuna intenzione di rispettare la Giustizia italiana”.
Stamane, mercoledì 6 febbraio, gli Agenti del Reparto Operativo Speciale insieme ai colleghi del Reparto Polizia Commerciale della Polizia Municipale, hanno effettuato controlli nella zona aulica della città finalizzati al commercio abusivo. Un venditore di caldarroste, cittadino di nazionalità egiziana privo di qualsiasi titolo per la vendita e irregolare sul territorio italiano, privo inoltre di documenti di identificazione validi, è stato fermato e accompagnato presso il Comando per l’identificazione e sanzionato per la vendita abusiva; nel contempo sono state poste sotto sequestro le sue attrezzature di vendita. Agenti del Reparto Operativo Minoranze Etniche, con l’ausilio dei colleghi del Comando Barriera di Milano della Polizia Municipale, hanno effettuato un intervento presso il campo nomadi di strada Aeroporto. Durante l’operazione una persona è stata accompagnata presso il Comando di Via Bologna. L’uomo, cittadino di nazionalità croata di 48 anni, risultava dover scontare ancora più di un anno di reclusione per evasione. Al termine della stesura degli atti di rito è stato trasferito alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.
Stamane, mercoledì 6 febbraio, gli Agenti del Reparto Operativo Speciale insieme ai colleghi del Reparto Polizia Commerciale della Polizia Municipale, hanno effettuato controlli nella zona aulica della città finalizzati al commercio abusivo. Un venditore di caldarroste, cittadino di nazionalità egiziana privo di qualsiasi titolo per la vendita e irregolare sul territorio italiano, privo inoltre di documenti di identificazione validi, è stato fermato e accompagnato presso il Comando per l’identificazione e sanzionato per la vendita abusiva; nel contempo sono state poste sotto sequestro le sue attrezzature di vendita. Agenti del Reparto Operativo Minoranze Etniche, con l’ausilio dei colleghi del Comando Barriera di Milano della Polizia Municipale, hanno effettuato un intervento presso il campo nomadi di strada Aeroporto. Durante l’operazione una persona è stata accompagnata presso il Comando di Via Bologna. L’uomo, cittadino di nazionalità croata di 48 anni, risultava dover scontare ancora più di un anno di reclusione per evasione. Al termine della stesura degli atti di rito è stato trasferito alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno.
La procura sta conducendo un’indagine con ipotesi di incendio colposo sulla sicurezza dei trasporti pubblici negli ultimi dieci anni con particolare riferimento agli ultimi episodi – in tutto cinque dallo scorso dicembre – che riguardano i bus pubblici che hanno preso fuoco a Torino. Il caso più recente risale al 2 febbraio, data in cui un mezzo della linea 59 si è incendiato a tra corso Svizzera e corso Regina Margherita. Per capirne le cause sarà affidata una consulenza tecnica a uno specialista.
Avrebbe dato un calmante ad un paziente, che poi è deceduto, allo scopo di sedarlo per lavorare di meno. Questa l’accusa rivolta a un infermiere, indagato per omicidio aggravato, dopo le indagini svolte dai carabinieri del Nas e coordinate dalla procura della repubblica di Asti. La morte sospetta avvenne nel 2015 all’ospedale di Carmagnola. L’accusa sostiene che con la somministrazione del farmaco è stata provocata la crisi respiratoria che ha ucciso l’uomo. L’infermiere avrebbe anche ostacolato i soccorsi, non dicendo nulla al personale medico di quella iniezione, effettuata senza prescrizione medica. Un antidoto disponibile nel reparto e pronto all’uso poteva salvare il paziente.
Una vicenda che lo ha colpito profondamente: “anche perché essendo uomo di comunicazione si rende conto di quanto che sta succedendo ed è molto provato”. Sono le parole, riportate dall’Ansa, di Stefano Caniglia, avvocato di Luca Pasquaretta, ex portavoce di Chiara Appendino, che oggi non si è presentato dai pm che lo accusano di estorsione nei confronti della sindaca. Il legale afferma che il suo assistito “mai ha minacciato o estorto nulla alla sindaca e dal punto di vista personale il loro rapporto era buono. Valuteremo più avanti se farci sentire dai magistrati”. L’avvocato nega pressioni su Appendino per avere una collaborazione con la viceministro Laura Castelli, collaborazione che, aggiunge, “faceva parte delle occasioni di lavoro di un professionista della comunicazione politica”.
(foto: il Torinese)
In occasione del Giorno del Ricordo, che si celebra ogni anno il 10 febbraio per ricordare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, il Comune di Volpianoorganizza lunedì 11 febbraio alle ore 21, nella biblioteca comunale di via Carlo Botta 26, una proiezione di filmati d’epoca con approfondimenti di carattere storico. Commenta il sindaco Emanuele De Zuanne: «Il Comune di Volpiano ha sempre celebrato questa ricorrenza, istituita nel 2004, e ha intitolato una via alle Vittime delle Foibe per ricordare la tragedia degli italiani d’Istria».
In occasione del Giorno del Ricordo, che si celebra ogni anno il 10 febbraio per ricordare le vittime delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata, il Comune di Volpianoorganizza lunedì 11 febbraio alle ore 21, nella biblioteca comunale di via Carlo Botta 26, una proiezione di filmati d’epoca con approfondimenti di carattere storico. Commenta il sindaco Emanuele De Zuanne: «Il Comune di Volpiano ha sempre celebrato questa ricorrenza, istituita nel 2004, e ha intitolato una via alle Vittime delle Foibe per ricordare la tragedia degli italiani d’Istria».