Condove, in Valsusa, lo scorso 12 agosto è stato scenario della morte di una bimba di 2 anni, soffocata da un boccone di cibo a cena con i genitori a casa di amici. La piccola, trasportata in condizioni disperate all’ospedale Regina Margherita è stata operata ma è morta dopo alcuni giorni di coma. La famiglia ha consentito la donazione degli organi.
Pusher fermato con droga e 4500 euro
Ha cambiato direzione di marcia alla vista della pattuglia facendo insospettire così gli agenti che lo hanno immediatamente fermato dopo un breve inseguimento. Erano circa le tre del pomeriggio di venerdì e il ragazzo durante la fuga si è anche disfatto di un grosso fazzoletto al cui interno nascondeva 30 dosi di cocaina. Nelle sue tasche gli operatori hanno trovato 1 telefono cellulare dual sim, 145 euro in contanti e 2 mazzi di chiavi. Mentre il primo mazzoapriva il suo alloggio di residenza, in via Monte Rosa, dove i poliziotti hanno trovato altri 2 pezzi di stupefacente e quasi 4500 euro in contanti, dell’altro gruppo di chiavi il ventiquattrenneitaliano non ha saputo in alcun modo giustificarne il possesso.Probabilmente riconduceva ai luoghi dove il giovane effettuava i suoi traffici.
Grazie ad un’intensa attività info-investigativa gli agenti della Squadra Volante sono riusciti ad intercettare, nel quartiere Falchera diversi stabili in questione. In via degli Abeti, all’interno del locale contatori, i poliziotti hanno rinvenuto, con il supporto dell’Unità Cinofila altra sostanza stupefacente. Nello specifico,all’interno di una fessura nel pavimento erano nascosti, celati tra i calcinacci, 2 involucri di cocaina e hashish e un bilancino di precisione. Mentre, in via delle Querce, nel vano illuminazione dell’ascensore, è stata trovata, completamente incellofanata, unapistola. Si tratta di una AKT-GES calibro 6,35 con relativo caricatore con 5 cartucce, sequestrata a carico di ignoti. Inoltre,sono state trovate diverse chiavi di cui una passe-partout ed un taccuino con i dettagli di nomi e pseudonimi associati a cifre.
Il 24enne è stato arrestato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il ragazzo, con precedenti di Polizia, è stato anche denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di minacce a Pubblico Ufficiale.
Sorpreso dai poliziotti a spintonare una porta ha detto loro che stava solo “cercando un appartamento in affitto”. Questa la scusa di un giovane rom data alla pattuglia della polizia che lo ha sorpreso nell’androne di un edificio nel centro di Torino, nei pressi dell’Università, insieme con un complice. Gli agenti erano stati chiamati da un passante che aveva detto di aver visto due ragazzi cercare di sfondare a spallate i portoni delle palazzine, disabitate per le vacanze. Il giovane e il suo “collega” sono stati arrestati.
DAL PIEMONTE
Viene da chiedersi se al posto del sangue avesse alcol puro. E’ successo il 13 agosto verso le ore 18 quando una pattuglia della Polizia Stradale di Novara Est notava un autoarticolato che viaggiava invadendo più volte senza giustificato motivo la corsia d’emergenza e zigzagando dalla 1° alla 2° corsia di marcia senza presegnalare i repentini cambi di corsia.
L’autoarticolato, costituito da un trattore stradale Daf, con agganciato semirimorchio Schmitz, era condotto da un cittadino rumeno trentottenne che, all’atto del fermo, presentava alito vinoso e, una volta sceso dalla cabina del veicolo, evidenziava difficoltà nella deambulazione effettuando numerosi respiri profondi, da cui emergeva il fondato motivo di ritenere che lo stesso guidasse sotto l’effetto di bevande alcoliche.
L’uomo quindi veniva sottoposto ad accertamenti qualitativi preliminari con precursore Alcoblow che davano esito positivo e, successivamente alla prova dell’etilometro, dalla quale veniva evidenziato un tasso di alcool nel sangue pari a 3,61 g/l. ampiamente al di sopra del limite consentito di 0,50 g/l
E, vera e propria ciliegina sulla torta, l’uomodurante il controllo e la stesura dei verbali, incurante della presenza degli agenti sul posto, continuava all’interno della cabina del veicolo ad assumere sostanze alcoliche come la birra e, nonostante i vari inviti a permanere sul posto al fine di consegnargli copia dei verbali, più volte manifestava la volontà di recarsi presso i locali bar dell’area di servizio al fine di acquistare ulteriori bevande alcoliche da poter consumare nell’immediatezza. Di qui la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Novara per il reato di guida sotto l’influenza dell’alcool, con le aggravanti previste per la sua qualità di conducente professionale.
Il reato prevede le queste, pesanti sanzioni:
Mano amputata riattaccata al Maria Vittoria
Nella notte si è concluso l’intervento chirurgico , all’ospedale Maria Vittoria per riattaccare la mano sinistra a un 67enne che se l’era amputata mentre tagliava la legna a Benevagienna, nel Cuneese. L’uomo si è tagliato la mano all’altezza del polso con uno spaccalegna. Con l’elisoccorso è stato trasferito al Maria Vittoria, dove è stato operato dall’equipe dei chirurghi della mano del primario Giorgio Merlino. L’intervento è durato oltre sette ore ed è tecnicamente riuscito.
Chieri chiede lo stato di emergenza per il maltempo
Il Comune di Chieri, dopo l’ondata di maltempo che l’ha colpito domenica 11 agosto, ha inviato alla Regione Piemonte la richiesta per l’attivazione della procedura dello stato di emergenza. Fortunatamente non ci sono lesioni alle persone fisiche ma notevoli danni alle strutture pubbliche e private, quali alberi caduti, tetti divelti, abitazioni ed attività commerciali allagate, tralicci elettrici e pali dell’illuminazione pubblica abbattuti, impianti semaforici ed infrastrutture stradali danneggiate.
“Anche il patrimonio storico artistico è stato colpito – dice Luigi Furgiuele, capogruppo della Lega in consiglio comunale – sono cadute la ciminiera dell’Imbiancheria del Vajro (una delle sedi del Museo del Tessile) e una parte di guglia del campanile della Chiesa di San Domenico. Numerosi sono stati danni anche agli impianti sportivi, in particolare alla piscina comunale”
Inoltre Il Comune ha attivato le procedure per esentare dal pagamento del canone di occupazione suolo pubblico coloro che, a seguito del maltempo di domenica, debbano effettuare lavori di ripristino e messa in sicurezza degli immobili.
Per usufruire di tale deroga, le richieste di occupazione suolo pubblico dovranno pervenire entro il 30 settembre 2019.
Massimo Iaretti
DAL PIEMONTE
Intorno ore 01,10 del 13 agosto circa due pattuglie della Sezione di Polizia Stradale di Vercelli, durante un servizio di vigilanza stradale, nell’effettuare un posto di controllo sulla SP11, in prossimità della progressiva chilometrica 81 + 800 della Sp 11 nel territorio del Comune di Borgo Vercelli (VC), alle ore 10,35 intimavano l’ “Alt” tramite dispositivo di segnalazione manuale luminoso ad autoveicolo in transito Opel Meriva, avente direzione di marcia Vercelli – Novara al fine di sottoporre conducente e veicolo ai rituali controlli di Polizia.
Quest’ultimo, arrestava momentaneamente la marcia del veicolo a notevole distanza rispetto al luogo del posto di controllo, per poi proseguire in direzione di Novara senza attendere di essere raggiunto dagli operatori di Polizia.I due equipaggi si ponevano all’inseguimento del veicolo datosi alla fuga, che arrestava la propria marcia a circa tre chilometri dal luogo dell’intimazione, nel Comune di Casalino (Novara), terminando la propria corsa al di fuori della sede stradale.
A bordo del veicolo erano presenti cinque persone compreso il conducente, due delle quali si davano alla fuga a piedi, facendo perdere le proprie tracce.
Gli agenti rinvenivano un involucro contente sostanza stupefacente per un peso pari a 0,35 gr, risultato contenere sostanza canapiacea, come da accertamenti esperiti presso il Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica della Questura di Vercelli.
A bordo c’erano due minori che venivano affidate ai rispettivi genitori e gli operatori della Polizia Stradale di Vercelli procedevano al ritiro della patente di guida del conducente il veicolo, nonché alla segnalazione alla competente Prefettura ed alla locale Procura della Repubblica di Vercelli per il reato di resistenza a Pubblico Ufficiale.
Sgominata la banda di topi d’appartamento
Gli agenti della Squadra Mobile, lunedì pomeriggio, hanno fermato due cittadini georgiani, entrambi trentatreenni, che si sono introdotti in alcuni palazzi di corso Traiano mediante l’utilizzo di “chiavi bulgare”.
Gli investigatori appuravano che i due uomini, seppur in quell’occasione non fossero riusciti ad appropriarsi di alcun bene di valore, appena tre giorni prima erano stati già denunciati da personale dell’Ufficio Prevenzione Generale per porto di attrezzi atti allo scasso e strumenti atti ad offendere.
All’interno della camera d’albergo dove dimoravano, i poliziotti hanno rinvenuto diverse valigie già pronte, per un’eventuale imminente partenza, con all’interno gioielli, orologi ed altra merce di valore, evidentemente provento di precedenti furti.
I due stranieri sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria per tentato furto in concorso e ricettazione. Attualmente sono trattenuti in attesa del rimpatrio coattivo, che avverrà nella giornata di venerdì.
Furti in trasferta dal Piemonte al Trentino
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bolzano hanno eseguito, ad Asti due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal GIP del Tribunale di Bolzano nei confronti di un trentenne originario di Asti ed un cittadino albanese di 25 anni, accusati di aver commesso una serie di furti in abitazione nella provincia di Bolzano. Il provvedimento scaturisce in esito ad una complessa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Bolzano che ha consentito di accertare come i due soggetti, a partire dal mese di Aprile di quest’anno, già alle prime ore del giorno giungessero nella provincia di Bolzano dal Piemonte, al solo scopo di commettere furti nelle abitazioni, impossessandosi di denaro, gioielli e denaro, per svariate decine di migliaia di euro. Il loro “modus operandi” prevedeva che uno dei due soggetti si accertasse che nessuno fosse presente nell’abitazione prescelta per il colpo, suonando al campanello, per poi penetrare all’interno della casa ed impossessarsi rapidamente degli oggetti di valore. Nel caso in cui gli abitanti avessero invece risposto al campanello aprendo la porta, i due malviventi non si facevano cogliere di sorpresa, infatti la loro era una tecnica collaudata: uno dei soggetti si spacciava per venditore di articoli per la casa, esibendo un foglio di una nota marca di contenitori stagni.
In un’altra circostanza invece, uno dei soggetti, sorpreso dalla proprietaria all’interno dell’appartamento, si è addirittura spacciato per un agente delle Forze dell’Ordine, asserendo, con grande freddezza e lucidità, di essere giunto sul posto per verificare una segnalazione che indicava la presenza di ladri nella zona. Grazie alla disponibilità dei cittadini, che attraverso le proprie segnalazioni hanno collaborato con i Carabinieri, nonché alla meticolosa attività d’indagine con i riscontri di dati e tabulati e immagini ottenute dai sistemi di videosorveglianza di alcune abitazioni, l’attività investigativa ha consentito di risalire in maniera rapida e precisa all’identificazione dei due uomini, risalendo ai numerosi furti commessi dai due nei comuni di Appiano, Caldaro, Meltina, Sciaves e Varna.
Sono ancora in corso ulteriori accertamenti per eventualmente raccogliere nuovi elementi a carico dei predetti. Nel corso delle operazioni eseguite ad Asti, con il supporto e l’ausilio di personale della locale Compagnia dei Carabinieri, veniva sequestrato diverso materiale comprovante l’attività delittuosa posta in essere dai due indagati, che cristallizza ulteriormente l’attività investigativa condotta dagli uomini dell’Arma. I due soggetti sono stati condotti in stato di arresto presso la Casa Circondariale di Asti a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.