CRONACA- Pagina 1127

Droga e rossetto nella pochette

Lo scorso fine settimana, durante alcuni servizi di controllo del
territorio, gli agenti del Comm.to di P.S. di Rivoli hanno notato in via
Frejus un gruppetto di 4 ragazzi seduti su una panchina intenti a
parlare fra loro. Insospettiti, in quanto la zona è spesso frequentata
da spacciatori, hanno proceduto al controllo degli stessi.
Fra di essi, una ventenne residente nella città, incensurata, si è
mostrata molto nervosa ed insofferente. Con grande sorpresa degli
operatori, che ispezionavano la sua borsetta, all’interno di una
pochette nera, fra il rossetto ed il fard, si nascondevano ben 25
involucri in carta. Gli stessi contenevano 24 grammi di marijuana.
La ragazza aveva, inoltre, nel portafogli 110 € in banconote di
diverso taglio. E’ stata arrestata per detenzione ai fini di spaccio di
sostanza stupefacente.

“No Mattatoio”, dimostrazione di fronte al tribunale

Caro direttore,

sono l’ organizzatrice di Torino Animal Save e scrivo a seguito di quanto è accaduto al mattatoio di via Traves. Noi attivisti di Torino Animal Save nell’ultimo anno abbiamo spesso vegliato davanti al mattatoio di via Traves. Ancora prima c’è stato No Mattatoio a documentare come arrivavano gli animali in questa realtà. Spesso molti macelli hanno lati nascosti, ma quasi nessuno ha il coraggio di denunciarli. Negli ultimi giorni, a Torino, abbiamo avuto questa fortuna grazie ad alcuni veterinari che hanno avuto il coraggio di esporsi e non possiamo permettere che questo avvenimento venga dimenticato. In occasione del processo del 20 novembre, Torino Animal Save, Torino Climate Save, Lotta, e altre associazioni animaliste locali si sono riunite di fronte al tribunale di Torino, per mostrare solidarietà ai veterinari che hanno avuto il coraggio di denunciare gli orrori e le atrocità che venivano inflitti agli animali del mattatoio di Via Traves.

Gli animali comunemente considerati da reddito sembrano quasi essere privi di qualsiasi diritto fondamentale, e questi veterinari hanno dimostrato quanto in realtà questi esseri senzienti abbiano bisogno di essere tutelati e difesi.  Pretendiamo che venga riconosciuto e sostenuto il coraggio dei veterinari, che questa vicenda non venga assolutamente dimenticata e che venga fatta giustizia. Queste persone dovrebbero essere un esempio per tutti i veterinari che per paura si astengono a denunciare le atrocità alle quali assistono. Ci auguriamo che sempre più veterinari i cui pazienti sono gli animali inizino a ribellarsi alla norma attualmente vigente che prevede la mercificazione e lo sfruttamento degli animali, nonché dei loro stessi pazienti.  Richiediamo giustizia per tutti gli animali uccisi all’interno del mattatoio di via Traves.  Le atrocità vissute all’interno del mattatoio torinese in realtà accadono in praticamente tutti i mattatoi italiani ed esteri, senza che nessuno lo porti alla luce. Vogliamo portare l’attenzione sul fatto che la problematica sia ricorrente e intrinseca alla realtà dei mattatoi, tutti i mattatoi sono infatti luoghi strutturati come delle mere catene di produzione, dove mantenere segreto ciò che accade al loro interno è di fondamentale importanza per disconnettere i consumatori da ciò che chiunque sano di mente ripudierebbe moralmente. Non a caso questi luoghi sono lontani dai centri cittadini così come è lontana la consapevolezza dei consumatori nei confronti della reale sofferenza animale. E’ molto più semplice pensare o sperare che la sofferenza animale sia ridotta al minimo, ma questo minimo è pura utopia. Serve solo a placare il pensiero del consumatore per evitare che si ponga la domanda di cosa abbia dovuto realmente subire l’animale che si trova nel piatto. La scienza riconosce gli animali come esseri senzienti, proprio come noi, questo vuol dire che provano lo stesso nostro dolore. Avendo a disposizione ogni tipo di alternativa non è più accettabile assistere ancora alla violenza sugli animali. Noi di Torino Animal Save, Torino Climate Save, Lotta ecc.. come sempre ci impegneremo a sensibilizzare, in modo pacifico, sul tema dello sfruttamento animale, un tema ancora poco considerato ma inevitabilmente essenziale a ridosso del 2020. Quello che chiediamo è un sostegno in situazioni come queste dove chi ha più potere di noi possiede maggiori possibilità di farsi ascoltare. Grazie per l’attenzione

Sara Sciammaro

Torino Animal Save

Per una banale caduta in casa le scoprono aneurisma gigante e la salvano

 Un eccezionale intervento  presso l’ospedale Mauriziano di Torino

 

In Pronto soccorso per una caduta in casa e rottura di femore, le scoprono un aneurisma gigante dell’arteria renale e viene salvata con un eccezionale intervento in urgenza dall’équipe di Urologia dell’ospedale Mauriziano di Torino.

Sono le 11 di mattina. Una signora di 73 anni non si sente bene. Chiama le figlie che accorrono e suonano al campanello della mamma. La signora si alza, ma scivola e cade, sentendo un gran dolore alla coscia destra. Ma si rialza ed apre il portone. Le figlie accorrono, la sorreggono e la mettono a letto. Nel frattempo viene attivato il 118, che in poco tempo è a casa della signora. Il medico non ha dubbi sulla rottura del femore e l’ambulanza la porta al Pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino. La signora viene visitata da una dottoressa del Dipartimento di Emergenza (diretto dal dottor Domenico Vallino), che conferma la diagnosi di frattura del femore a destra. Ma la paziente vuole togliersi un ulteriore dubbio a proposito di un dolore ad intermittenza che ha sul fianco sinistro da una settimana. La dottoressa per un giusto scrupolo decide di approfondire e di farle fare una ecografia dell’addome, che evidenzia una massa strana nel rene sinistro. Chiede di fare una TAC. E lì la sorpresa. La radiologa di turno fa diagnosi, oltre che di frattura del femore, di aneurisma gigante dell’arteria renale sinistra (uno sfiancamento della parete dell’arteria che nutre il rene) in fase di rottura che sarebbe stato immediatamente letale. Subito viene attivato il radiologo interventista, che, entro 20 minuti, in una sala operatoria radiologica apposita, con un lungo e sottile catetere inserito alla radice della coscia cerca di tappare la falla dell’arteria. Ma non é sufficiente perché l’aneurisma è troppo grande. Viene avvisato il Direttore del Dipartimento Chirurgico dottor Andrea Gaggiano, che, presa visione del caso, attiva gli urologi. Sono le 15 e la paziente è già sul letto operatorio. L’équipe urologica, diretta dal primario dottor Roberto Migliari, da poco nominato direttore di Urologia dal Direttore Generale Maurizio Dall’Acqua, e coadiuvato dai dottori Surleti e Ghabin, è già pronta ed inizia subito l’intervento. E’ una corsa contro il tempo. “Un aneurisma dell’arteria renale di queste dimensioni (9 cm) è davvero eccezionale” racconta il dottor Migliari, “come eccezionale è che non provochi la morte per emorragia quando si rompe”. Nel cadere, verosimilmente, l’aneurisma, che la paziente non sapeva di avere, si è rotto ed ha cominciato a perdere sangue. I chirurghi lavorano rapidamente, non possono perdere tempo, arrivano all’aneurisma, lo isolano e lo legano. Sono costretti a togliere il rene che l’aneurisma aveva trasformato in una sacca. Ma la paziente è salva. Sono le 18,30. L’intervento è tecnicamente riuscito e la paziente sta bene e può andare a riposare nel letto in reparto. Sono passate appena 7 ore da quel mancamento della signora, ma la macchina operativa dell’ospedale Mauriziano, con tutti i medici ed infermieri coinvolti, ha   lavorato in maniera davvero efficiente. Anche di fronte ad un evento eccezionale come un aneurisma gigante dell’arteria renale.

 

La “spazzacorrotti” manda in carcere tre ex consiglieri regionali

Gli ex consiglieri regionali piemontesi Michele Giovine e Massimiliano Motta condannati lunedì dalla Corte di Cassazione per Rimborsopoli sono in carcere alle Vallette.  Giovine, della lista dei Pensionati per Cota, deve scontare quattro anni e sei mesi. Motta, allora  consigliere del Pdl, e’ stato condannato a due anni e due mesi.  Le manette sono scattate per la cosiddetta legge Spazzacorrotti, che colpisce con effetto retroattivo chi ha subito sentenze con pene superiori ai due anni e non beneficia della sospensione condizionale. Ieri è finito agli arresti anche Angiolino Mastrullo, ex pdl di 70 anni, che aveva peraltro concordato in Appello un anno e sei mesi  ma deve scontare otto mesi per una precedente condanna risalente a 20 anni fa.

Scippo sul tram, la polizia ferma il ladro

A metà ottobre, poco prima delle 7 del mattino, una donna viene scippata su un
tram cittadino della linea 4. L’uomo si avvicina alla donna che è seduta e sta usando
il suo smartphone e non appena il tram giunge ad una fermata le strappa il telefono
e fugge.
Dopo la denuncia della vittima, grazie alla visione delle immagini del sistema di
videoregistrazione del tram, gli agenti del Commissariato Dora Vanchiglia
riconoscono l’uomo, già noto ai poliziotti e in passato gravitante nell’area mercatale
di Porta Palazzo. Tra l’altro, sul reo, un cittadino marocchino di 31 anni, grava un
rintraccio, emesso, sempre nel mese di ottobre, dalla Corte di Appello di Torino, per
la sostituzione della misura dell’obbligo della presentazione alla P.G. con la custodia
in carcere.
Mercoledì sera, intorno alle 19.30, gli agenti del commissariato rintracciano l’uomo,
proprio in piazza della Repubblica, angolo corso Regina, mentre sosta, guarda caso,
alla fermata del tram!

“Altius two”, prove di soccorso alpino

Si è conclusa, sulla rocca Sbarua nel pinerolese, l’esercitazione di soccorso alpino militare “Altius Two”, organizzata e condotta dal 3° Reggimento Alpini di Pinerolo, e che ha visto la partecipazione del servizio piemontese del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza unitamente alle Squadre Alpinistiche della Protezione Civile e alle Squadra Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto del Corpo Militare Speciale Ausiliario dell’Associazione Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Dopo un intenso periodo di preparazione, gli operatori delle Squadre Soccorso del Terzo congiuntamente ai team del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, della Guardia di Finanza e della Protezione Civile, hanno effettuato prove di interventi complessi in parete mediante l’impiego di specifiche barelle e utilizzando la tecnica del rappeling (discesa in corda doppia) per condurre l’infiltrazione nell’area d’intervento, e coordinare il successivo prelievo dell’infortunato da parte di elicotteri.

Il valore aggiunto scaturito dall’esercitazione è rappresentato dal confronto e dallo scambio di esperienze e informazioni sulle procedure tecniche, con lo scopo di rendere le squadre di soccorso e salvataggio “inter-operabili” tra realtà differenti, mettendole “a sistema” con gli assetti elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito, della Guardia di Finanza e dell’Elisoccorso del 118.

All’attività finale hanno presenziato, oltre al Comandante della Brigata Alpina Taurinense Generale Davide Scalabrin, il Consigliere regionale Paolo Ruzzola – in rappresentanza del Presidente della Regione Piemonte -, il Presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese Luca Giaj Arcota, la Dirigente Regionale della Protezione Civile Sandra Beltramo ed il Comandante del 3° Reggimento Alpini Colonnello Christian Bison.

A conclusione dell’esercitazione, il Generale Scalabrin ha espresso parole di orgoglio per la professionalità dimostrata nel corso dell’esercitazione e, rivolgendosi ai militari, ha condiviso con loro alcune considerazioni sull’importanza di avere sempre unità efficienti, addestrate, flessibili e specializzate che siano in grado di operare in un contesto ambientale caratterizzato dalla verticalità nonché di intervenire con brevissimo preavviso per ogni esigenza di impiego.

Le Squadre Soccorso Alpino Militare – nate con il preciso scopo di supportare i militari in addestramento montano – sono composte da militari in possesso di specifiche qualifiche nei settori sciistico, alpinistico, meteo-nivologico e sanitario. Tali qualifiche le rendono un assetto peculiare delle Truppe Alpine di pagante impiego in un ampio spettro di emergenze e in grado di operare di concerto con il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e Soccorso Alpino della Guardia di Finanza.

“Eguaglianza e sovranità” venerdì 22 novembre a Rivoli

Venerdì 22 novembre, nella sala Congressi del Comune di Rivoli in via Dora Riparia 2 a Rivoli (Cascine Vica) si parlerà di “Eguaglianza e sovranità.

La Costituzione della Repubblica italiana e suoi confini”. La mattinata didattica di riflessioni sui temi della “Cittadinanza e Costituzione”, prevista per le ore 10,00, è promossa congiuntamente dal Comitato Resistenza del Colle del Lys e dal Comitato Ressitenza e Costituzione del Consiglio regionale piemontese. Dopo i saluti di Stefano Allasia,presidente del Consiglio Regionale del Piemonte e del Comitato Resistenza e Costituzione, e di Andrea Tragaioli, sindaco di Rivoli, sono previste le relazioni di Claudio Vercelli, storico, docente dell’Università Cattolica di Milano (“Confini e società. La sovranità italiana nell’età della globalizzazione”) e Marco Brunazzi, vicepresidente dell’Istituto di Studi Storici ”Gaetano Salvemini (“La sovranità del popolo. Cosa vuol dire nella nostra Costituzione”). Coordineranno l’evento Amalia Neirotti, presidente del Comitato Resistenza Colle del Lys, ed Elena Cattaneo, referente dei progetti rivolti al mondo della scuola. Il rapporto tra sovranità ed eguaglianza, afferma in una nota il Comitato Resistenza del Colle del Lys “definisce non solo il perimetro dei diritti, ma anche l’identità del popolo italiano. Ovvero cosa voglia dire essere cittadini del nostro Paese. Non si tratta quindi di una mera questione di confini, come si può essere indotti a pensare, ma di una dichiarazione di principi sul significato della cittadinanza in una società democratica”. Dopo le relazioni seguirà la presentazione dei laboratori didattici per l’anno scolastico 2019-2020, rivolti a dieci classi quarte e quinte delle scuole secondarie di secondo grado della Città Metropolitana di Torino, offrendo ai partecipanti una messa a fuoco di alcuni contenuti fondamentali della Carta in riferimento all’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”. L’iniziativa si inserisce perciò a pieno titolo nei percorsi formativi interdisciplinari, anche in preparazione all’esame di Stato. Nell’ambito del programma della mattinata verranno proiettate le videoclip prodotte dalle classi coinvolte nel progetto lo scorso anno e saranno premiati gli studenti dell’Iti Giulio Natta, ideatori del logo utilizzato per la realizzazione della t-shirt di Eurolys.

Poca igiene nella pizzeria-Kebab, titolare sanzionato

Torino: Controlli del Commissariato San Secondo. Sanzionati due esercizi commerciali

Venerdì pomeriggio, personale del Commissariato San Secondo, con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte e in collaborazione con la Polizia Locale e con l’ASL ha effettuato un controllo in due esercizi commerciali.

Una pizzeria/kebab di via San Secondo è stata sanzionata per oltre 1600 euro per diverse violazioni amministrative, per le cattive condizioni igieniche degli ambienti e per lo stato dialcuni strumenti di lavoro. Al titolare è stato intimato il ripristino dei locali entro 20 giorni.

Successivamente, è stato anche controllato un bar di via Sacchi. Qui è stata riscontrata la presenza di tre apparecchi da gioco, poi sequestrati, a meno di 500 metri da luoghi sensibili. A circa 100 metri dal bar, infatti, sono presenti due istituti bancari. Per tale violazione, il titolare è stato sanzionato per 6000 euro. Lo scorso maggio, lo stesso esercizio fu sanzionato per uguali violazioni, nella circostanza l’importo fu di 24000 euro con il sequestro di sei apparecchi per il gioco.  

Nel corso dell’attività, sono stati controllate 34 persone e 12 veicoli.

Ladri di televisori

Anche per i ladri di acqua sotto i ponti del Po a Torino ne è passata parecchia. Così dai ‘Ladri di biciclette’ raccontati in una magistrale pellicola del 1948 di Vittorio De Sica si è arrivati ai più tecnologici, e meno poetici, ladri di televisori che prima si sono introdotti in un supermercato dall’entrata di emergenza, poi hanno rubato diversi televisori e, infine, in fuga sono stati intercettati ed inseguiti dalla Polizia di Stato

Il fatto è avvenuto nella notte di sabato. Poco dopo la mezzanotte e mezza, viene segnalato un furto in un supermercato di via Gorizia; gli autori si sono appena allontanati a bordo di una Fiat Multipla. Gli agenti della Squadra Volante intervenuti incrociano, in via Tripoli, l’auto con tre persone a bordo. Alla vista delle volanti, l’auto svolta contromano in corso Cosenza. A causa della manovra, dal tettuccio si sgancia e cade per terra una grossa scatola, poi recuperata dalla Polizia e contenente un televisore 55 pollici. Gli agenti inseguono l’auto che tra l’altro ha la targa occultata da una sostanza biancastra poi risultata essere schiuma da barba.

L’inseguimento dura alcuni minuti. I fuggitivi oltrepassano il semaforo rosso tra corso Cosenza e corso Agnelli, lungo il tragitto imboccano contromano alcune vie del quartiere e in più occasioni cercano di speronare le volanti al loro inseguimento, collidendo con queste.  A forte velocità, l’auto percorre via Artom fino ad arrivare a Nichelino. Qui, dopo numerose svolte in vie secondarie, il veicolo termina la sua corsa contro un cancello all’interno del campo nomadi.

Due dei tre occupanti si danno alla fuga, attraversano un’abitazione lasciata aperta e, scavalcata una recinzione, fanno perdere le loro tracce nei campi. Uno dei passeggeri viene bloccato dagli agenti nonostante il tentativo di fuga e la resistenza opposta. Da accertamenti, emerge che l’uomo, un quarantaduenne con precedenti di polizia, ha a carico un divieto di dimora nel Comune di Torino e che l’auto utilizzata per furto è stata rubata. All’interno del veicolo, gli agenti trovano poi altri 7 televisori di grandi dimensioni: da 32 a 55 pollici.

Alla luce dei fatti, il quarantaduenne viene arrestato per furto aggravato, resistenza a P.U., tentate lesioni personali e danneggiamento. L’uomo viene anche denunciato in stato di libertà per ricettazione e per il possesso degli strumenti atti allo scasso rinvenuti nell’auto. Indagini in corso per risalire all’identità dei suoi due complici.    

Massimo Iaretti

La famiglia spacciava marijuana

(Foto archivio)

Spaccio di droga e furti in appartamenti, attività di contrasto dei carabinieri nella provincia di Torino, 3 arresti e 10 denunce

Individuata famiglia dedita allo spaccio di marijuana.

Torino, 17 novembre Attività di contrasto dei carabinieri contro la criminalità diffusa nella provincia di Torino. 3 arresti e 10 denunce  è il bilancio dell’attività dei carabinieri nell’hinterland torinese in un’operazione ad alto impatto.

Venaria I carabinieri di Venaria Reale, con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Cinofili di Volpiano, nell’ultima settimana hanno intensificato i controlli contro lo spaccio e la detenzione di sostanza stupefacente soprattutto tra i più giovani. Un’operazione che si è conclusa con un arresto e cinque persone denunciate e il recupero di circa mezzo kilo di droga.

In particolare, a Levone, i carabinieri di Corio hanno individuato una famiglia dedita alla spaccio.

In paese non è passato inosservato il via vai di ragazzi dalla loro abitazione a qualsiasi ora del giorno e della notte. Il blitz, infatti, ha dato fondatezza ai sospetti e la perquisizione ha dimostrato come padre, madre e figlio avessero messo in piedi un modesto business per la vendita di marijuana. Nel garage ed in camera da letto, i carabinieri, con l’ausilio del cane “Quark”, hanno sequestrato rinvenivano abilmente nascosti 100 grammi di marijuana, suddivisi in  28 dosi, 420 euro, 2 bilancini di precisione, vario materiale per il confezionamento, 3 coltelli con tracce di stupefacente e 1 katana con lama di cm 66.

Il padre, un operaio 46 enne, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, mentre la madre e il figlio 16 enne sono stati denunciati, l’accusa per tutti è detenzione di sostanza stupefacente e porto abusivo di armi.

A Balangero e San Francesco al Campo, i militari della Stazione di Mathi, coadiuvati dai colleghi di Lanzo, Barbania e Caselle, in due distinte operazione hanno denunciato per detenzione ai fini spaccio uno studente 18enne e un 21enne, in attesa di occupazione, che rifornivano numerosi giovani delle Valli di Lanzo e di Cirie’.

Complessivamente i Carabinieri hanno sequestrato 230 grammi di Marijuana e 70 grammi di hashish, nonché due bilancini di precisione e materiale per il confezionamento. Il padre del 18enne, inoltre, è stato denunciato per detenzione abusiva di un’arma da fuoco, perché è stato trovato in possesso di un fucile beretta cal. 9, ereditato da un parente defunto e di cui non denunciava il possesso.

I carabinieri di Venaria hanno, inoltre, arrestato due nomadi, di 23 e 18 anni, domiciliati nel campo nomadi di Strada Germagnano, per furto.

Sono stati fermati subito dopo aver rubarti rame in un ditta di Venaria.

SUSA I Carabinieri di Susa, nel fine settimana, hanno aumentato i controlli sul territorio per prevenire furti in appartamento. Più di 30 militari si sono concentrati nelle borgate isolate dei comuni della Bassa Valle e sulle arterie stradali della SP24 e della SS25 per controllare persone e mezzi sospetti.

5 le persone denunciate per vari reati: una donna è stata trovata in possesso di un cellulare risultato rubato, mentre altre due persone sono state denunciate per guida in stato di ebbrezza. Un giovane invece è stato trovato in possesso, all’interno del suo veicolo, di una spada del tipo katana, con lama modificata e particolarmente affilata, del quale non è stato capace di spiegarne il motivo del porto.

Sabato sera, nel piccolo comune di Villar Focchiardo, in una zona isolata dove sono presenti diverse ville, i Carabinieri hanno intercettato un veicolo rubato con tre persone a bordo. Dopo un prolungato inseguimento protrattosi nelle vie cittadine, gli occupanti della macchina hanno abbandonato il veicolo fuggendo a piedi nelle campagne circostanti. All’interno dell’auto rubata sono stati rinvenuti numerosi capi firmati, borse, bigiotteria e gioielli trafugati poco prima in alcune abitazioni di Susa.

Sono in corso le indagini per risalire all’identità dei fuggitivi.