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Una nuova collaborazione per le famiglie della Fondazione Faro

Orsolina28 Art Foundation ETS e Fondazione Faro ETS annunciano  due nuovi progetti a vocazione sociale per gli utenti della Faro.

Le Iniziative si inseriscono nella più ampia visione sociale di Orsolina28 Art Foundation, che dal 2020 promuove residenze esperienziali gratuite per gruppi vulnerabili, tra cui bambini con disabilità, rifugiati, giovani in condizioni di fragilità sociale.

Una settimana di benessere per le famiglie

Dal 31 agosto al 7 settembre 2025, dieci nuclei familiari seguiti dal programma “Supporto al lutto” sono stati  ospiti in residenza presso la sede di Orsolina28 a Moncalvo.

L’iniziativa nasce per offrire una pausa di sollievo e rigenerazione fisica ed emotiva a chi ha vissuto l’esperienza di assistere una persona cara lungo il percorso della malattia fino alla fine della vita. Durante il soggiorno, le famiglie saranno accolte nel Glamping di Orsolina28, immerso tra natura, arte e quiete, dove alloggeranno in tende geodetiche di ultima generazione, dotate di ogni comfort. Il programma settimanale è stato pensato per favorire la riconnessione con il proprio corpo, stimolare la creatività e accompagnare il ritorno alla quotidianità.

Ogni giornata alternerà attività fisiche leggere (Yoga, Pilates, Barre Workout, Aquagym), laboratori di danza, esperienze in orticoltura, momenti conviviali e creativi come i corsi di cucina dolce e salata e momenti di relax nella piscina o nella spa. Uno spazio sarà riservato a incontri con operatori sanitari della Fondazione Faro, per accompagnare il processo di riabilitazione psico-emotiva.

Una pausa dal quotidiano per gli operatori sanitari

Dal 13 al 18 ottobre 2025, Orsolina28 ospiterà cinque gruppi di 20 operatori sanitari per altrettanti soggiorni di due giorni e una notte.

Gli operatori della Fondazione FARO sono sottoposti a un significativo carico mentale, dovuto all’impatto emotivo di offrire supporto a pazienti in fase di fine vita e alle loro famiglie. La FARO da sempre ha a cuore il prendersi cura di chi cura, cercando di favorire il miglior benessere possibile ai propri operatori. Il progetto in collaborazione con Orsolina28, inserito in un piano di welfare aziendale più ampio, vuole offrire loro una pausa dal quotidiano, in cui dedicarsi un momento per se stessi, ritrovare un equilibrio personale e confrontarsi con altre persone nella stessa situazione. I partecipanti passeranno la notte nel Glamping e prenderanno parte a delle attività di Pilates, meditazione e orticoltura.

Piazza Castello, Gaza e Israele

FRECCIATE

Piazza Castello piange Gaza. Giusto. Ma tace sul massacro del 7 ottobre e sugli ostaggi israeliani. Sbagliato. Il dolore, se è a senso unico, non è dolore: è ideologia.

Iago Antonelli

 

Dumsedafe, Elsa Fornero: “Il mondo (non ancora) alla rovescia: come difenderlo?”

Lunedì 15 settembre 2025, alle ore 12,30 in via Vincenzo Vela15, nelle sale storiche dell’Unione Industriali di Torino, dumsedafe, coordinato da Piero Gola, incontrera’ la professoressa Elsa Fornero.

Già ministro alle Politiche Sociali e al Lavoro nel governo Monti: una figura ampiamente nota all’opinione pubblica; quasi familiare per i frequentatori degli incontri di dumsedafe.

“Quando ci consultammo con l’ospite di lunedì 15 p.v. per definire la data dell’incontro, non avevamo forse ancora la percezione delle pesanti ricadute dell’adozione dei dazi doganali annunciati (prima, e adottati, poi, dal presidente degli Stati Uniti). Per meglio dire, la maggioranza di noi si dichiarava sorpresa dai provvedimenti presi da Donald Trump dopo il suo insediamento, mentre numerosi “addetti ai lavori” già manifestavano pesanti preoccupazioni sui risvolti del complesso delle scelte abbracciate ed in itinere.

Gli sviluppi, “non propriamente incoraggianti”, dell’adozione dei dazi doganali si sono sovrapposti alle tensioni (rectius, alle guerre) che da tempo insanguinano varie aree della nostra terra. In primis, nell’est europeo e in un vasto territorio del Medio Oriente”, commenta Piero Gola.

Da questa analisi discende il titolo dell’incontro, “Il mondo (non ancora) alla rovescia: come difenderlo?”, della relazione che la professoressa Fornero presenterà agli intervenuti.

Mur e Compagnia di San Paolo, protocollo sul Piano Mattei

Per promuovere innovazione, formazione e cooperazione internazionale 

Roma- È stato sottoscritto ieri, presso la sede della Fondazione, il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca, rappresentato dal Ministro Anna Maria Bernini, e la Fondazione Compagnia di San Paolo, nella persona del Presidente Prof. Marco Gilli.

C’è un’Italia che guarda all’Africa come a un partner strategico per costruire futuro. È in questo spirito che nasce la collaborazione tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Fondazione Compagnia di San Paolo formalizzata  attraverso un Protocollo d’Intesa che mette al centro il Piano Mattei, con l’ambizione di renderlo qualcosa di più di una visione: un insieme di azioni concrete, già in corso e di altre da sviluppare

Il Piano Mattei, iniziativa strategica del Governo italiano, propone una nuova visione delle relazioni con il continente africano, fondata su partenariati paritari, sviluppo condiviso e diplomazia della conoscenza. In questo quadro, la filantropia può svolgere un ruolo essenziale nell’attivare sinergie, catalizzare risorse e rendere scalabili soluzioni ad alto impatto.

La Fondazione Compagnia di San Paolo, coerente con la propria visione e con l’attenzione costante alla dimensione internazionale, intende contribuire a questo disegno attraverso la valorizzazione di esperienze già maturate e l’attivazione di nuove traiettorie progettuali in ambiti chiave: salute materno-infantile, transizione agroecologica, trasferimento tecnologico.

Nel solco delle politiche europee e nazionali, il protocollo prevede azioni condivise per migliorare l’accesso ai programmi di finanziamento europei, promuovere la Terza Missione universitaria e realizzare infrastrutture strategiche per la formazione e la ricerca.

Oggi non firmiamo solo un protocollo. Diamo carburante al motore dell’innovazione, dell’internazionalizzazione e della cooperazione. Un motore che collega il pubblico e il privato, il locale e il globale, il mondo della ricerca e quello della filantropia. Questa firma è un patto strategico. Una vera e propria joint venture. Una piattaforma concreta per scambiare conoscenze e saperi, unire risorse, costruire progetti ad alto impatto sociale, scientifico, economico. Perché non basta avere buone idee: servono partner giusti, visione e voglia di agire come la Fondazione Compagnia di San Paolo. E noi oggi mettiamo tutto questo in campo. E lo facciamo all’insegna di un impegno chiaro: dare un ulteriore impulso agli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa. Un Piano che non vuole esportare modelli preconfezionati, ma costruire alleanze solide e solidali” – ha dichiarato il Ministro Anna Maria Bernini.

“Le fondazioni filantropiche stanno acquisendo un ruolo sempre più rilevante nel sostegno alla ricerca e all’innovazione, grazie a un equilibrio attento tra contributi diretti, investimenti di lungo periodo e interventi mirati di formazione e capacity building. Si sta affermando, in questo ambito, un modello di collaborazione a quattro attori – Public-Private-Philanthropic Partnership (4P) – che si dimostra particolarmente efficace nella promozione della cooperazione internazionale, con una particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo. Proprio su questo approccio si fonda il Memorandum d’Intesa siglato con il Ministero dell’Università e della Ricerca. Il protocollo ha un duplice obiettivo: da un lato, proiettare su scala nazionale le iniziative concrete di cooperazione con il continente africano già avviate dalla Compagnia di San Paolo, in coerenza con le priorità indicate dal Piano Mattei; dall’altro, avviare con il MUR sperimentazioni congiunte che possano essere valutate e, in prospettiva, estese su scala più ampia. L’obiettivo è contribuire allo sviluppo di una cooperazione internazionale fondata sulla conoscenza, sulla sostenibilità e sullinnovazione. In questa prospettiva, intendiamo sostenere studi e progetti pilota che evidenzino il ruolo strategico delle fondazioni filantropiche nell’ambito del Piano Mattei, e promuovere iniziative sperimentali con gli Atenei, finalizzate a rafforzare la competitività della ricerca italiana e ad attrarre talenti da ogni parte del mondo. Parallelamente, lavoreremo per consolidare il rapporto tra università e territori, contribuendo alla realizzazione di infrastrutture strategiche nei settori scientifico e tecnologico, che – a partire dai nostri contesti di riferimento – possano generare ricadute significative su scala nazionale. — ha dichiarato Marco Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo

La Compagnia di San Paolo è già oggi impegnata in una serie di iniziative che rispondono in modo concreto alle priorità indicate dal Piano Mattei.

In otto Paesi africani sostiene CUAMM – Medici con l’Africa per migliorare i servizi di salute materno-infantile e nutrizionale, contribuendo a rendere le cure più accessibili e a garantire condizioni di vita migliori per madri e bambini. In Africa occidentale partecipa al programma JAFOWA – Joint Action for Farmers Organisations in West Africa – per promuovere pratiche agroecologiche sostenibili e rafforzare la sovranità alimentare delle comunità locali.

L’innovazione è un altro campo d’azione fondamentale. In collaborazione con Fondazione Cariplo, la Compagnia lavora al rafforzamento delle competenze nel settore della cooperazione internazionale attraverso iniziative di open innovation e capacity building, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo sostenibile dei territori.

Nel settore educativo, l’esperienza maturata con il progetto “Città dell’Educazione” – che valorizza la formazione come leva di trasformazione sociale e riduzione delle disuguaglianze – si connette in modo naturale con l’iniziativa “Empowering Through Education” promossa in Costa d’Avorio.

Allo stesso modo, le Comunità Energetiche Rinnovabili sostenute in Italia dalla Compagnia possono entrare in dialogo con il centro panafricano sulle energie rinnovabili “From Zero to Green” attivo in Marocco, generando scambi e collaborazioni fra esperienze e competenze.

Anche nell’ambito dell’intelligenza artificiale e della sanità digitale la Compagnia di San Paolo è in linea con le traiettorie del Piano Mattei. La collaborazione con il centro AI4Industry, promuovono un’AI etica, trasparente e responsabile come strumento di sviluppo sostenibile, aprendo opportunità di cooperazione con l’AI Hub for  Sustainable Development, iniziativa faro del Piano Mattei

In sanità, esperienze consolidate come Hospeedal, NeoGen e di transizione digitale con l’Ospedale Cottolengo possono rappresentare modelli utili per rafforzare l’accessibilità e l’efficacia dei sistemi sanitari africani.

A tutto ciò si affianca l’impegno costante della Compagnia per lo sviluppo del sistema universitario e dell’innovazione. Con oltre 213 milioni di euro mobilitati negli ultimi anni, la Fondazione sostiene la competitività della ricerca, l’attrazione dei talenti e il passaggio delle idee dal laboratorio al mercato.

Con il programma Geneva Science and Diplomacy Anticipator, esploriamo le sfide della governance globale, mentre attraverso i nostri investimenti mission-driven, contribuiamo alla strategia italiana per l’Africa delineata nel Piano Mattei.

Sul fronte della ricerca, puntiamo a rafforzare competenze e infrastrutture scientifiche, promuovendo nuove politiche per l’innovazione e sostenendo la partecipazione di università e centri di ricerca a programmi europei di frontiera, come nel progetto vEIColo.

Infine, siamo partner di un accordo con le Nazioni Unite per rendere operativo un Consiglio Consultivo Scientifico, e con il bando Next Generation We, aiutiamo le autorità locali ad accedere efficacemente ai fondi europei e nazionali.

Attraverso queste azioni, la Compagnia di San Paolo conferma il proprio ruolo di attore impegnato a costruire legami forti e paritari tra Europa e Africa, mettendo a sistema risorse, competenze e visione per affrontare insieme le grandi sfide globali. Il Protocollo firmato oggi non rappresenta un punto di partenza, ma un punto di convergenza tra due visioni già in cammino.

 

I Mini Vigili di Novi in visita alla Centrale della Polizia locale di Torino

Mattinata speciale per i Mini Vigili di Novi Ligure (AL), che ieri sono stati ospitati a Torino presso il Grattacielo della Regione Piemonte, dove hanno incontrato l’assessore regionale alla Sicurezza e alla Polizia Locale, Enrico Bussalino. Accompagnati da alcuni agenti del Comando di Polizia Locale di Novi, i 26 ragazzi di età compresa tra i 5 e i 15 anni hanno avuto l’opportunità di conoscere da vicino le istituzioni regionali e di visitare anche gli uffici dell’assessorato. L’iniziativa si inserisce nel percorso di educazione civica e legalità promosso dal progetto Mini Vigili di Novi Ligure, che da diversi anni coinvolge i più giovani in attività formative e di sensibilizzazione sul rispetto delle regole.

“È stato un piacere accogliere i Mini Vigili in Regione – ha dichiarato l’assessore regionale Enrico Bussalino -. Iniziative di questo genere hanno un valore formativo straordinario, perché avvicinano i ragazzi alle istituzioni e li rendono protagonisti di un percorso di responsabilità e cittadinanza attiva. Investire sui più giovani significa gettare le basi per un futuro più sicuro e consapevole, fondato sul rispetto delle regole e sul senso civico. Come assessorato intendiamo sostenere con convinzione questo progetto e lavorare affinché possa essere esteso anche ad altri Comuni del Piemonte – ha aggiunto Bussalino.

La giornata è poi proseguita con la visita alla Centrale Operativa della Polizia Locale di Torino, dove i ragazzi sono stati accolti dal comandante Roberto Mangiardi e dall’assessore alla Legalità e Sicurezza della Città di Torino Marco Porcedda, che hanno illustrato loro le attività quotidiane svolte dagli agenti in un grande centro urbano.

“Formativo ed educativo l’incontro di questa mattina presso la centrale operativa della Polizia Locale di Torino con i ragazzi – ha commentato l’assessore alla Legalità e Sicurezza della Città di Torino, Marco Porcedda -. Un plauso particolare all’iniziativa, che ha il compito di stimolare i giovani a una maggior partecipazione ed una riflessione responsabile e consapevole sui temi della sicurezza stradale intesa come cultura del rispetto delle regole e degli altri. È fondamentale, ed è ciò che il Comune di Torino sta attuando da anni, trasferire loro, sin da piccoli, la conoscenza e l’importanza delle regole da seguire sulla strada, insieme alla consapevolezza dei rischi e delle conseguenze che possono derivare da comportamenti errati e irresponsabili”.

“Il gruppo Mini Vigili di Novi Ligure è l’unico attualmente attivo in Piemonte – ha sottolineato il commissario della Polizia Locale di Novi Ligure, Marco Ratti -. Lo scopo è quello di avvicinarsi alla Polizia Locale, alla legalità e alla sicurezza stradale. Si svolgono una serie di attività con cadenza mensile. Tra i temi trattati, oltre al codice della strada, anche lo stalking, il codice rosso, alcol e droga e l’uso corretto dei social e dei videogiochi. Siamo orgogliosi di accompagnare i nostri Mini Vigili in questa esperienza di crescita civica e istituzionale”.

Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Torino sequestra 250 opere false di Carol Rama

Nell’abitazione di un insospettabile torinese rinvenuti gli strumenti della contraffazione. Le opere confiscate e devolute al Laboratorio del Falso dell’Università di Roma Tre.

La descrizione dell’attività investigativa è stata oggetto di un incontro avvenuto l’8
settembre 2025, alle ore 18.00, presso la Fondazione Accorsi Ometto di Torino – ove è in
corso la mostra “Carol Rama – Geniale Sregolatezza”.
Proprio la coincidenza temporale dello svolgimento di una esposizione dedicata
all’eclettica artista torinese, unita alla conclusione dell’attività investigativa dei carabinieri
ha portato ad una pubblica riflessione sulla contraffazione delle opere d’arte
contemporanea durante un incontro cui hanno
partecipato anche il Direttore della Fondazione
Accorsi Ometto, Luca Mana, il Presidente
dell’Archivio Carol Rama Michele Carpano e la
Professoressa Giuliana Calcani, Direttrice del
Laboratorio sul Falso, Dipartimento di Studi
Umanistici dell’Università degli Studi di Roma
Tre.
L’attività investigativa, convenzionalmente
denominata “Olga” è iniziata alla fine del 2022,
quando, dal monitoraggio del mercato
antiquario, i militari del Nucleo TPC di Torino
avevano individuato alcune opere di Carol
Rama – artista che, proprio in quel periodo,
vedeva una vera e propria impennata delle
quotazioni delle opere – di sospetta
provenienza. Veniva pertanto richiesto al
Comitato Scientifico dell’Associazione
dell’Archivio Carol Rama, un pronunciamento
in merito alla autenticità. L’Archivio, non solo
era riuscito a evidenziare la completa falsità
delle opere (che comunque riproponevano
soggetti nello stile tipico dell’artista) ma ha

posto in evidenza che la loro realizzazione era riconducibile ad una sola mano.
A quel punto i carabinieri hanno approfondito posizione di un soggetto torinese, che
aveva posto in vendita presso una Casa d’Aste lombarda, 3 di queste opere e che lo stesso
aveva indicato come provenienti da “collezione privata”.
La successiva perquisizione presso l’abitazione del
soggetto sospettato, disposta dalla Procura della
Repubblica di Torino, aveva rivelato ai militari
dell’Arma un deposito dove erano custodite circa 250
opere riconducibili a Carol Rama e (in minima parte)
Enrico Baj.
Particolarmente articolata e convincente la tecnica
utilizzata dal responsabile, trovato in possesso di vecchi
fogli ingialliti, pastelli, pennarelli e strumenti da
disegno, che utilizzava per realizzare alcune opere su
carta e anche su altri supporti, “simulando” la tecnica dell’artista, ingannando così i
potenziali acquirenti, che avrebbero dovuto impiegare somme comprese tra i 100,00 ed i
20.000,00 € per l’acquisto.
L’analisi dettagliata effettuata dai membri
del Comitato Scientifico dell’archivio Carol
Rama e dell’Archivio Baj ha quindi
permesso di individuare circa 250 opere
contraffatte, che erano in procinto di essere
immesse sul mercato attraverso Casa d’Asta
o più semplicemente sui banchi di
mercatini antiquariali, ad ignari acquirenti,
e senza la prevista certificazione di
autenticità che deve necessariamente
accompagnare l’opera d’arte. In tutto un
potenziale giro d’affari illecito pari ad oltre
350.000 euro.


Il Tribunale di Torino, concordando con le
risultanze investigative raccolte dai
Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio
Culturale di Torino, coordinati dalla
Procura della Repubblica di Torino, ha
recentemente emesso sentenza di condanna
nei confronti del cittadino torinese
disponendo la confisca e devoluzione

delle
opere false.
All’Associazione Archivio Carol Rama, che
si era costituita parte civile per il danno
d’immagine, è stato riconosciuto il diritto all’integrale risarcimento, ma l’enorme
produzione di opere false oltre ad aver nociuto al valore economico di acquisto delle opere
dell’artista torinese scomparsa nel 2015, ha ingenerato un enorme danno di credibilità al
mercato lecito.
Le opere false, che avrebbero infettato il mercato antiquario, alla fine verranno utilizzate
quali oggetti di studio per contrastare proprio la contraffazione.
Infatti, i Carabinieri del reparto specializzato dell’Arma al termine dell’attività
investigativa hanno richiesto ed ottenuto un provvedimento di confisca da parte del GIP
di Torino, che ha consentito di
devolvere nelle scorse settimane le
opere contraffatte al “Laboratorio del
falso”, istituito in seno al Dipartimento
di Studi Umanistici dell’Università
degli Studi di Roma Tre con il quale il
Comando Carabinieri Tutela
Patrimonio Culturale ha stipulato un
accordo Quadro nel 2012, finalizzato
allo sviluppo della didattica e della
ricerca scientifica connesse ai beni
culturali, strumento fondamentale per
la diffusione della cultura della
legalità.

Messa alla prova per John Elkann che versa 183 milioni al fisco

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John Elkann ha raggiunto l’accordo con la procura di Torino: ha avuto  la “messa alla prova”, misura che gli consente di evitare un eventuale processo per presunta evasione fiscale e frode ai danni dello Stato, vicenda legata alla residenza fiscale e alle imposte di successione di Marella Caracciolo, nonna di John, Lapo e Ginevra Elkann e moglie di Gianni Agnelli, storico presidente della Fiat. Elkann ha dovuto versare  all’Agenzia delle Entrate 183 milioni di euro tra imposte, tasse evase e relative sanzioni, sulla base dei rilievi della Guardia di Finanza di Torino. L’intesa è stata resa nota dal procuratore della Repubblica Giovanni Bombardieri oggi a mercati finanziari chiusi.

Secondo la procura, dalle indagini emerge che Marella Caracciolo avrebbe avuto redditi non dichiarati ai fini Irpef per circa 248,5 milioni di euro e un’eredità non sottoposta a tassazione del valore di circa un miliardo. Le verifiche hanno inoltre permesso di ricostruire come fittizia la sua residenza in Svizzera, ritenuta strumentale ai fatti contestati.

Operaio muore in via Genova cadendo dal cestello di una gru

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E’ morto l’ operaio di origine egiziana, di  68 anni, caduto questa mattina in via Genova 87, dal cestello di una gru. L’incidente si è verificato prima  delle 8. L’uomo stava allestendo un cartellone pubblicitario sulla facciata di un edificio  di cinque piani ed è precipitato da 12 metri di altezza. A nulla sono valsi  i soccorsi del 118.

Il Consiglio comunale di Torino in Sala Rossa oggi ha aperto i lavori odierni osservando un minuto di silenzio, in segno di cordoglio per la scomparsa di Yosif Gamal, l’operaio di origine egiziana, morto a causa del cedimento della gru sulla quale lavorava, in via Genova.

La presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo, esprimendo le condoglianze e la vicinanza di tutta l’Assemblea alla famiglia, ha sottolineato come “l’operaio, ancora a 68 anni, svolgesse lavori impegnativi, in sospensione a decine di metri di altezza. Una realtà probabilmente dettata dal bisogno che insieme al tema mai risolto della sicurezza nei cantieri di lavoro, interroga le Istituzioni e le parti sociali sulla necessità di maggiori sforzi e maggiore consapevolezza per fermare questa continua strage”.

Riaperto lo storico Carrefour di corso Montecucco

INTERVENTO DI RINNOVAMENTO DA € 5 MILIONI

Il punto vendita è ancora più accogliente e vicino alle esigenze del quartiere e della città: spazi rinnovati, nuovi servizi e tanti prodotti locali

Torino, 8 settembre 2025 – Carrefour Italia ha inaugurato oggi la riapertura dello storico Ipermercato di Corso Monte Cucco, al termine di un mese di lavori di ristrutturazione. Alla cerimonia hanno partecipato l’Assessore al Commercio e ai Mercati del Comune di Torino, Paolo Chiavarino, il CEO di Carrefour Italia, Christophe Rabatel, e il Chief Operation Officer, Michele Stefanoni.

Grazie a un investimento di circa 5 milioni di euro, l’ipermercato – 7.500 metri quadrati complessivi – si presenta completamente rinnovato: spazi più moderni, reparti ripensati e nuovi servizi per la clientela. Il restyling ha coinvolto l’intera struttura interna, con il rinnovo della pescheria, l’apertura di un laboratorio di panetteria e pasticceria a marchio Carrefour e un reparto ortofrutta che ogni giorno offre frutta e verdura freschissime, insieme a soluzioni “ready to eat”.

Grande attenzione è stata dedicata anche alle eccellenze piemontesi: sugli scaffali non mancano Amaretti di Mombaruzzo, grissini Rubatà, Buon Riso Roma, torcetti e paste di meliga. La cantina vini è stata ampliata con etichette regionali, dai bianchi e rossi tipici fino alle bollicine Alta Langa, oltre alla linea “Terre d’Italia”.

L’offerta si arricchisce inoltre di servizi innovativi: un corner per la clientela Horeca, con oltre 400 prodotti destinati alla ristorazione locale, e un Corner Disney, pensato per rendere la spesa più divertente per i più piccoli.

“Siamo particolarmente orgogliosi di poter vivere questo momento di riapertura dell’ipermercato di Monte Cucco insieme ai rappresentanti delle istituzioni e alla cittadinanza torinese. Abbiamo deciso di investire risorse importanti nel territorio di Torino per completare un percorso intrapreso da tempo che ha l’obiettivo di offrire ai nostri clienti locali un’esperienza di spesa di qualità, sostenibile e sempre più legata alle eccellenze del territorio” – ha dichiarato Christophe Rabatel, CEO di Carrefour Italia. “Oggi rafforziamo con convinzione il nostro legame con Torino e confermiamo l’importanza che questa città ricopre per tutta l’azienda”.

L’Assessore Paolo Chiavarino ha aggiunto: “La riapertura del Carrefour Iper di Corso Montecucco restituisce ai cittadini uno spazio moderno e rinnovato, valorizzando l’intero quartiere. La nostra visione di sviluppo del territorio è quella di una città dinamica e inclusiva, dove ogni realtà commerciale, dalla grande alla piccola, contribuisce a creare un tessuto economico forte. Tale iniziativa rappresenta, insieme al prezioso servizio offerto dai negozi di vicinato, un importante sostegno per lo sviluppo economico e per l’innovazione, offrendo nel contempo un’ulteriore opportunità di scelta per i cittadini”.

Biblioteche, in Piemonte al via il sistema integrato più grande d’Italia

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 L’assessore alla Cultura Chiarelli: «Il Piemonte è Torino confermano la loro vocazione culturale presentando un modello di inclusione unico nel panorama nazionale»

 

Dal 15 settembre 2025 prende ufficialmente avvio BI.TO – Biblioteche Integrate del Torinese, il nuovo sistema che unisce le Biblioteche Civiche Torinesi e le biblioteche associate al Sistema Bibliotecario Urbano con le strutture aderenti allo SBAM – Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana.

Attraverso il portale unico www.bi-to.it, i cittadini potranno cercare documenti, consultare e-book, accedere a banche dati e risorse digitali, informarsi su attività ed eventi, usufruendo di un catalogo condiviso e di una biblioteca digitale comune. L’iniziativa prevede inoltre attività capillari di alfabetizzazione informativa su tutto il territorio.

“Con l’arrivo di BI.TO, il Piemonte e Torino confermano la loro vocazione culturale, dando vita al più grande sistema bibliotecario italiano. Il nuovo servizio segna un passo decisivo verso una cultura più moderna e accessibile a tutti i cittadini. La semplificazione dei processi permetterà di rendere più rapide le ricerche e aprire nuove prospettive di approfondimento per studiosi e appassionati – dichiara l’assessore alla Cultura della Regione Piemonte Marina Chiarelli -. In un’epoca in cui la conoscenza si diffonde con crescente rapidità e i bisogni informativi si evolvono continuamente, è nostro dovere offrire strumenti all’altezza delle nuove sfide. In questo senso, il sistema delle Biblioteche Integrate del Torinese rappresenta un modello di inclusione unico nel panorama nazionale, pensato non solo per i lettori di oggi, ma anche come lascito per le generazioni a venire”.

“BI.TO non è solo un nuovo servizio, ma un progetto culturale che mette al centro i cittadini e il loro diritto alla conoscenza – dichiara l’assessora alla Cultura della Città di Torino Rosanna Purchia –. Con una sola tessera e un catalogo condiviso sarà possibile accedere, senza confini tra Torino e i comuni dell’area, al più grande sistema bibliotecario d’Italia. È il frutto di una collaborazione preziosa tra istituzioni e un investimento sul futuro: le risorse digitali e i servizi innovativi avvicineranno alla cultura nuove generazioni, facendo del torinese un modello nazionale e dimostrando come la cultura possa essere motore di crescita civile e sociale”.

“Il circuito Sbam ha una storia ventennale di collaborazione tra biblioteche dell’area metropolitana torinese e ha permesso di valorizzare anche quelle più piccole creando un’unica grande comunità di lettrici e di lettori – dichiara l’assessora della Città di Moncalieri e presidente dello SBAM Antonella Parigi -. Oggi si intraprende una nuova sfida che unisce il circuito Sbam al circuito bibliotecario della città di Torino grazie al progetto Bi.To. Nasce una comunità ancora più estesa, un esempio virtuoso e unico di coesione tra città e area metropolitana che pensiamo possa essere uno stimolo per una sempre maggiore integrazione”.

Con una sola tessera sarà possibile accedere a tutte le biblioteche della rete e ai servizi disponibili, entrando a far parte di una comunità diffusa della conoscenza. Attualmente il sistema conta oltre 143 sedi distribuite tra Torino e i Comuni della cintura, con un patrimonio di più di 3,8 milioni di volumi, numeri che ne fanno la più grande realtà bibliotecaria italiana.

L’avvio del 15 settembre rappresenta la prima tappa di un percorso di progressiva integrazione che porterà alla piena condivisione dei cataloghi e dei servizi di prestito. Per ora la circolazione libraria resta distinta, ma la fusione è già in preparazione grazie anche al supporto economico della Regione Piemonte.

Nella sola giornata di lunedì 15 settembre alcune biblioteche potrebbero rimodulare gli orari o ridurre i servizi: sarà garantita la restituzione e la lettura in sede, mentre prestiti e ritiro prenotazioni potrebbero subire limitazioni. Anche martedì 16 settembre sono possibili temporanei rallentamenti nei prestiti e nelle iscrizioni, in quanto l’avvio di BI.TO comporterà l’integrazione dell’OPAC e della piattaforma digitale MediaLibraryOnLine.

Per celebrare la nascita del nuovo sistema, dal 22 al 27 settembre si svolgerà la prima festa BI.TO, un evento diffuso in tutte le biblioteche aderenti, con letture, incontri e attività per i cittadini dell’intera area metropolitana.