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Costruire la calma: come ROBOTIME trasforma la concentrazione in benessere

Informazione promozionale

In un mondo che corre, fermarsi a costruire qualcosa con le proprie mani è un atto di serenità.

ROBOTIME, in Via San Tommaso 23 C a Torino, azienda specializzata in kit in legno e puzzle 3D, ha trasformato la precisione artigianale in una forma moderna di meditazione attiva.

 

Il piacere del fare lento

Viviamo in un tempo in cui tutto accade velocemente — notifiche, scadenze, richieste continue.
Ma c’è una nuova tendenza che va nella direzione opposta: il fare con calma.
Costruire un modello ROBOTIME significa ritrovare il gusto di dedicarsi completamente a un gesto preciso, di concentrarsi su un obiettivo tangibile e silenzioso.

 

ROBOTIME: artigianato, precisione e immaginazione

Fondata nel 2007, ROBOTIME è conosciuta per i suoi kit artigianali in legno: puzzle 3D, modelli meccanici, casette in miniatura e oggetti decorativi.
Sotto il suo marchio convivono due anime:

ROKR, che crea modelli meccanici con ingranaggi e movimenti perfetti;

Ogni pezzo è tagliato al laser con tolleranze minime. Nessuna colla, solo incastri millimetrici e pazienza.
Il risultato? Un oggetto di bellezza, ma soprattutto un’esperienza di concentrazione totale.

Rolife, dedicata a scenari miniaturizzati e design poetico è un marchio culturale e creativo fai-da-te alla moda incentrato sullo sviluppo di giocattoli fatti a mano fai-da-te per adulti.

Book Nook invece permette di realizzare una piccola libreria in miniatura, arricchita da luci LED che creano un’atmosfera calda e invitante. Ideale per gli appassionati di libri, gli hobbisti o chi desidera un oggetto decorativo originale, offre un’esperienza creativa piacevole e coinvolgente.

 

Serenità, concentrazione, precisione: il trio del benessere

Serenità

Montare un modello ROBOTIME è come rallentare il tempo.
Le mani si muovono, la mente si calma. Ogni pezzo che si incastra è un piccolo passo verso il silenzio interiore.

Concentrazione

Lontano dagli schermi, l’assemblaggio diventa un atto meditativo.
Seguire le istruzioni, osservare le forme, correggere gli errori: è una pratica di consapevolezza, come lo yoga o la pittura.

Precisione

Ogni parte richiede attenzione millimetrica. È un allenamento alla cura, alla pazienza, alla presenza.
Costruire diventa un esercizio di equilibrio tra mente e gesto.

 

L’hobby che diventa rituale di benessere

Molti lo definiscono un “antistress creativo”.
Dedicarsi ogni giorno a un piccolo momento di costruzione è una forma di mindfulness concreta: il corpo agisce, la mente si quieta.

Consigli per iniziare:

  • Scegli un modello adatto al tuo tempo e livello.
  • Crea uno spazio tranquillo e luminoso.
  • Spegni notifiche e distrazioni.
  • Non avere fretta: il bello è nel percorso.
  • Mostra con orgoglio il risultato: è il simbolo della tua calma ritrovata.

 

 

Oltre il gioco: la filosofia del costruire

Robotime non vende solo puzzle.
Vende tempo di qualità, pazienza, armonia.
Ogni kit è un invito a riscoprire la lentezza come forma di libertà.
Perché, alla fine, la precisione è un linguaggio della serenità, e costruire qualcosa con le proprie mani è un modo per tornare presenti — pezzo dopo pezzo.

 

Scopri di più su robotime.torino

https://www.instagram.com/robotime.torino?utm_source=ig_web_button_share_sheet&igsh=ZDNlZDc0MzIxNw==

Lascia che la calma prenda forma tra le tue mani.

 

 

 

 

 

Via San Tommaso 23 c

Torino

Telefono 331 7633680

 

Semaforo antismog: da oggi scatta il livello arancio

Da  sabato 11 ottobre, e fino a lunedì 13 ottobre 2025 compreso (prossimo giorno di controllo), le misure di limitazione del traffico passeranno al livello 1 (arancio).

I dati previsionali forniti oggi da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 si prolungherà alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19.

Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel con omologazione Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19.

Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”, in quanto comunque soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione veicolare conseguenti alle previsioni di perdurante accumulo degli inquinanti nell’aria.

Si ricorda infine che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.

L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e dei percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

TORINO CLICK

L’eleganza di Claudia Cardinale nell’abito del “Magnifico cornuto”

Al Museo del Cinema, nell’ambito della mostra dedicata ad Angelo Frontoni

Nel 1964 Antonio Pietrangeli affidava a pubblico e critica “Il magnifico cornuto”, trasposizione del testo teatrale di Fernand Crommelynck, datato 1920, racconto di gelosia, ironico, rapportato ai tempi, Armando Nannuzzi e Trovajoli rispettivamente alla fotografia e colonna sonora allargata a canzoncine dell’epoca, un giovane Gian Maria Volontè nelle vesti secondarie di un assessore. Interpreti Ugo Tognazzi (prova che qualcuno ha definito magistrale) e una florida quanto bellissima Claudia Cardinale, il successo dovuto soprattutto a loro, certo non un capolavoro di un regista che seppe fare ben di meglio, leggi “La visita” e “Io la conoscevo bene”. La quale Cardinale – scomparsa come tutti sanno nella sua casa francese il 23 settembre scorso, nelle scene finali, indossò un vestito da cocktail di shantung nero ornato con petali di seta, una creazione di Nina Ricci, Haute Couture, indossato poi in seguito pure in eventi pubblici.

Nel 2019 il Museo Nazionale del Cinema torinese si era aggiudicato l’abito a un’asta di Sotheby’s “e con questa iniziativa esso intende restituire al pubblico non solo l’immagine di una grande attrice, ma la presenza tangibile del suo lavoro, lì dove cinema e realtà sembrano toccarsi.” Con l’abito, s’allineano alcune immagini di quella occasione, durante le riprese, dovute all’obiettivo di Angelo Frontoni cui il Museo ha dedicato – si protrarrà sino al 9 marzo 2026 – la mostra “Pazza idea”, dove già il viso dell’attrice, in tutta la sua bellezza, abita, come Angelica Sedara, accanto all’altro divo Alain Delon, del “Gattopardo”, nella nicchia dedicata alla Titanus, casa di produzione di lungo corso e di larghissimo successo negli anni precedenti, che proprio a causa dell’elevato budget del capolavoro di Visconti, del 1963, perennemente sfondato, fu spinta ad abbandonare la produzione cinematografica l’anno successivo, per poi riprendere negli anni Ottanta.

e. rb.

Schianto tra auto e moto. Al Cto e’ morto il centauro

Questa  mattina sulla strada provinciale 151, nel territorio di Campiglione Fenile sono rimasti coinvolti due veicoli, in un incidente mortale. Si è trattato di una Fiat Panda e una Peugeot 5008 e di una moto. Il centauro soccorso dal personale del 118 di Azienda Zero era  in condizioni gravissime. E’ stato rianimato sul posto e poi trasportato d’urgenza al Cto di Torino, dove è morto successivamente.

Tombino per sfondare una vetrina: due in manette

Nella serata del 7 ottobre scorso, la Polizia di Stato ha arrestato a Torino due uomini, rispettivamente di 41 e 38 anni, per tentato furto aggravato in concorso.

In particolare, a seguito di segnalazione di alcuni cittadini al Numero Unico di emergenza 112, la Centrale Operativa della Questura di Torino ha inviato operatori dei Falchi della Squadra Mobile ed una Volante del Commissariato di P.S. Barriera Nizza, impegnati nel pattugliamento                  serale del centro cittadino, presso un esercizio commerciale di Via Garibaldi dove era in atto un tentativo di furto da parte di due individui.

Giunti sul posto, gli operatori di polizia hanno intercettato i due uomini riuscendo a bloccarli prima che si dessero alla fuga, e recuperando un chiusino fognario che avevano utilizzato per tentare di infrangere la vetrina.

Gli stessi sono stati arrestati in flagranza per il reato di tentato furto, provvedimento convalidato dal Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Torino che ha quindi disposto la celebrazione l’indomani del rito direttissimo.

Storia: Torino tra i barbari

Breve storia di Torino

1 Le origini di Torino: prima e dopo Augusta Taurinorum
2 Torino tra i barbari
3 Verso nuovi orizzonti: Torino postcarolingia
4 Verso nuovi orizzonti: Torino e l’élite urbana del Duecento
5 Breve storia dei Savoia, signori torinesi
6 Torino Capitale
7 La Torino di Napoleone
8 Torino al tempo del Risorgimento
9 Le guerre, il Fascismo, la crisi di una ex capitale
10 Torino oggi? Riflessioni su una capitale industriale tra successo e crisi

2 Torino tra i barbari

Continua dunque il progetto in cui mi sono impelagata riflettendo su quanto sappiamo del mondo e quanto invece conosciamo del territorio in cui viviamo.
Questa serie di articoli nasce da una discussione avuta in classe con i miei studenti, con i quali ho potuto dibattere sullimportanza che diamo a ciò che sta lontano, a discapito di ciò che invece possiamo effettivamente raggiungere, vedere, studiare a fondo. È un lavoro per me nuovo, quello che sto facendo, una sfida personale tutta di ricerca prettamente storica che ho piacere di condividere con voi, cari lettori, nella speranza di coinvolgervi e intrattenervi con un po di notizie locali che sono riuscita a reperire, esulando da quelle che sono le mie zone di confort, ossia larte e la scuola.
Ecco allora vi lascio alla lettura di questo secondo articolo, dedicato ad approfondire ciò che accadde alla nostra bella urbe durante le cosìddette invasioni barbariche.
Sappiamo davvero poco sulle vicissitudini di Torino durante lalto Medioevo. Limpero romano cade per cedere il posto a una progressione di transitori regni barbarici, si apre un periodo incerto, caratterizzato da crisi commerciali, un forte calo demografico e un generale regresso della vita urbana. Il territorio di Torino viene dapprima inglobato nel regno degli Ostrogoti, successivamente, nel giro di circa un secolo, a tale popolazione subentrano i Longobardi, che detengono il potere fino al termine del secolo VIII, ossia fino allarrivo dei Franchi. Torino è ora parte del Regnum Italiae e appartiene al vasto Impero di Carlo Magno, che si espande dalla Spagna ai Paesi Bassi fino alla Germania centrale. Ancora una volta la posizione geografica della città fa sì che lurbe diventi un importante punto di collegamento tra i luoghi principali del dominio carolingio: i territori italiani e lancora importantissima Roma.
Le fonti pervenuteci riguardo a tale periodo storico sono esigue e frammentarie, si tratta principalmente di documenti ecclesiastici, attestati ufficiali, cronache o testimonianze redatte da titolari laici del potere, in ogni caso tutti atti che si riferiscono a persone più che benestanti e di particolare riguardo, come nobili, vescovi o imperatori, al contrario ci è quasi impossibile recuperare notizie sul modus vivendi della gente comune.

Sappiamo però che pressoché tutte le città murarie compresa Torino offrivano protezione a chi, vivendo nelle campagne, era costantemente danneggiato dalle incursioni dei barbari.
Nel IX secolo anche lImpero Franco si spegne: i regni e i ducati che ne facevano parte sono in continua lotta tra loro, i grandi signori si combattono lun laltro e nel mentre tentano di arrestare le invasioni dei Saraceni e degli Ungari.
Torino si presenta come un avamposto di primaria importanza per fronteggiare le incursioni saracene provenienti dalle Alpi ed è dunque necessario, per chiunque ambisca a governare il Regno Italico, esercitare unazione di controllo anche sul territorio del capoluogo piemontese. È Ottone I che, alla fine del X secolo, ha la meglio sugli altri aspiranti: nasce lImpero romano-germanico. A questo punto della storia, Torino passa sotto la giurisdizione del marchese Arduino III, noto come il Glabro, il quale detiene il dominio non solo sulla città ma su tutta la zona conosciuta come marca di Torino,  comprendente i territori circostanti e il corridoio alpino. Lantica Augusta è destinata a sottostare agli Arduino, vassalli imperiali con titolo di conti e marchesi della città fino alla morte della contessa Adelaide (1091), ultima discendente della famiglia. È tuttavia necessario ricordare limportanza della casta ecclesiastica, i vari membri della stirpe reggente devono dividere il potere con i vescovi locali che, da Massimo in avanti, esercitano lautorità spirituale e temporale sulla diocesi ma anche sulla cittadinanza. Il governo episcopale risulta un punto fermo in questo periodo di grande confusione, è grazie ad esso se la città presenta una struttura amministrativa e una accettabile stabilità politica. Da non dimenticare inoltre il fatto che il clero vanta un duplice espediente per assicurarsi il mantenimento del credito politico, da una parte legemonia spirituale, dallaltra il fatto che la Chiesa costituisce lunica fonte di alta cultura, per lappunto chi appartiene al clero episcopale fa parte dei pochi in grado di leggere e scrivere.


Si può dunque affermare che la storia di Torino segua le generiche vicissitudini dellItalia, lo specifico si perde in una più ampia visione di accadimenti cronologici che segnano il destino di tutta la penisola, con leccezione di sporadici eventi che è possibile riportare grazie alle documentazioni rinvenute. Proviamo allora a ripercorrere un po piùda vicino  le vicende della penisola e della nostra città durante la venuta degli Ostrogoti, poi dei Longobardi e infine ciò che avviene nel periodo carolingio.
Quando lImpero Romano crolla, Torino non pare accorgersene, la quotidianità della cittadinanza rimane sostanzialmente imperturbata di fronte alle vicissitudini politiche lontane, e anche quando nel 493 Odoacre viene deposto dagli Ostrogoti, la notizia non desta particolare interesse.
Il nuovo re, Teodorico, tuttavia nota la città pedemontana e la ritiene un cruciale avamposto strategico. In questo contesto Torino diventa per poco protagonista: agli albori del nuovo regno un esercito di Burgundi riesce ad entrare in Italia, attraversando la Valle dAosta e saccheggiando le cittadine della pianura lombarda; Teodorico affida il compito di sedare linvasione e negoziare il rilascio dei prigionieri ai vescovi di Pavia e Torino. La vicenda si conclude positivamente e nel 508 Teodorico espelle gli invasori dal regno e rende Torino un caposaldo della sua linea difensiva.
Limperatore muore nel 526 e la stabilità del potere politico viene bruscamente scossa. Prende il comando il bizantino Giustiniano, la cui aspirazione più grande è restaurare lantico Impero Romano; egli decide di riunire le province occidentali ai territori orientali che governa da Costantinopoli.
A seguito di tale desiderio dellimperatore, nel 535 il generale Belisario inizia la riconquista dei territori italiani, le battaglie che ne conseguono sono violente e sanguinose e portano alla distruzione di gran parte dei territori settentrionali e centrali della penisola. Nel 553 cade lultimo avamposto ostrogoto e il regno di Teodorico viene cancellato del tutto. La vittoria di Giustiniano però non è destinata a durare. La conquista bizantina ha conseguenze negative e comporta linizio di unaltra invasione barbarica, quella dei Longobardi. Alboino in breve tempo ottiene tutta lItalia settentrionale e centrale, occupa il Piemonte e rende Torino unimportante roccaforte del nuovo regno. Per due secoli i Longobardi detengono legemonia, il segno del loro passaggio è incisivo e ben evidente, soprattutto in Lombardia, regione che ancora oggi porta il loro nome.
I Longobardi, confederazione di più gentes, assimilabili nellaspetto perché portatori di una lunga barba, sono bellicosi, saccheggiatori alla ricerca di nuove terre in cui insediarsi e soprattutto sono seguaci dellarianesimo. È appunto la questione religiosa che determina allinizio grosse difficoltà e spaccature con la convivenza autoctona, tutta cristiana. Ci vuole del tempo, ma alla fine ariani e pagani si convertono al cattolicesimo, come dimostra la diocesi torinese che riesce a ricongiungersi con il papato a Roma nel giro di neanche un secolo. Nonostante la natura guerriera dei nuovi dominatori, a Torino non pare esserci alcuna situazione particolarmente violenta: i contadini continuano a svolgere le loro attività e i vescovi sono lasciati liberi di occuparsi dei propri fedeli. I nobili longobardi si impossessano delle zone adiacenti allurbe, come per esempio il colle su cui sorge Superga, il cui nome deriverebbe da Sarropergia, dal germanico Sarra-berg, monte della collina.  Quel che emerge è che i Longobardi sono sottoposti ad un graduale processo di romanizzazione, come dimostra la scomparsa della loro lingua a favore del latino volgare. Daltro canto i nuovi dominatori apportano notevoli modifiche agli usi e costumi di derivazione romana, ad esempio il sistema delle tasse e lassetto urbano dei centri abitati. Viene inoltre smantellata lorganizzazione delle province dellImpero, a favore dellistituzione di ducati, governati da comandanti militari longobardi, detti duchi; i nuovi siti hanno alto valore strategico, tra questi emergono per importanza Torino, Asti, Ivrea e Novara.
A Torino i duchi longobardi  erigono diversi nuovi monumenti e palazzi, accanto ai luoghi cristiani già preesistenti. Sorgono chiese e abitazioni che esulano dallassetto regolare della città: esse vengono costruite senza tenere in minima considerazione lo schema urbano e i tracciati originali delle strade, il tessuto della città cambia in maniera irreversibile.
Il regno longobardo sopravvive fino al 773, anno in cui Carlo Magno invade definitivamente lItalia. Una parte dellesercito varca le Alpi attraverso il passo del Gran San Bernardo mentre un altro reparto guidato dal re in persona- raggiunge Torino, attraverso il valico del Moncenisio e la Val Susa. Torino è proprio la prima città a cadere sotto il dominio franco. Carlo Magno si proclama re dei Franchi e dei Longobardi, sottolineando in tal maniera la volontà di amministrare il regno come una provincia del suo impero franco, concedendo agli abitanti di mantenere la propria identità.  Lo stesso governo di Carlo in Italia si appoggia alla struttura politica precedente, Torino stessa ne è unacuta dimostrazione e testimonianza.
La nuova amministrazione è tuttavia più efficiente, grazie anche ai missi dominici, gli emissari dellimperatore, i quali devono indagare e occuparsi delle eventuali ingiustizie e sono altresì incaricati di supervisionare lamministrazione locale.
A caratterizzare limpero carolingio è la strettissima alleanza con la Chiesa, ancora una volta Torino si dimostra esempio perfetto per esplicare il sistema di governo attuato. La città e le zone adiacenti sono un importante punto strategico, lurbe sorge su un asse cruciale per la sorveglianza e la comunicazione tra il Regno Italico, la Roma pontificia e il cuore dei territori franchi. Il passaggio attraverso i valichi prende un nuovo nome: strada francigena, ossia la strada dei franchi. Daltra parte Torino è governata da un conte, amministratore della giustizia in vece dellimperatore, egli èaffiancato nellincarico da fidati collaboratori, sia laici che ecclesiastici.


Le fonti forniscono diverse importanti informazioni sulla centralità del ruolo del clero nellamministrazione carolingia; ad esempio, nellanno 816, Ludovico il Pio figlio di Carlo Magno- nomina vescovo di Torino Claudio, suo cappellano e consigliere. Tale scelta è dovuta allesigenza di lasciare una diocesi così importante in mani fidate. Claudio è comunque figura centrale per la storia del capoluogo piemontese, è infatti grazie a lui che nasce la schola di Torino, volta ad accogliere studenti dal Piemonte e dalla Liguria. A Claudio succedono prima Vitgario, il quale segue il processo di rinnovamento cristiano in risposta alle esigenze dellimpero carolingio, e poi Regimiro, che istituisce la regola di Crodegango di Metz, secondo la quale i canonici della cattedrale devono condurre una vita monastica attiva, in stretta collaborazione con il vescovo.
Con la morte di Ludovico il Pio lenorme regno franco inizia a frantumarsi: dopo una sanguinosa lotta intestina i tre discendenti di Ludovico si spartiscono il regno.
Lultimo re è Carlo il Grosso, figlio di Ludovico il Germanico, che tuttavia non si dimostra allaltezza di governare né di fronteggiare i nuovi nemici Normanni e Saraceni- e viene così deposto dai vassalli nellanno 887.
Il Regno Italico è ormai un immenso campo di battaglia su cui si scontrano i grandi signori dellepoca e Torino è di nuovo in balia degli importanti eventi che determinano la Storia dei popoli.

 ALESSIA CAGNOTTO 

Torna Torino Design City per tutto il mese di ottobre

Per tutto il mese di ottobre, Torino si anima con una serie di iniziative dedicate al design. Torna Torino Design City, seconda edizione della manifestazione nata lo scorso anno in occasione del decennale della nomina di Torino a Città Creativa UNESCO del Design. Il calendario 2025 raccoglie eventi promossi da istituzioni, università, enti e soggetti del territorio che operano nei diversi ambiti del design — dall’arte alla rigenerazione urbana, dalla formazione all’impresa.

“Con Torino Design City – dichiara l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia – riaffermiamo l’impegno nel valorizzare il titolo di Città Creativa UNESCO del Design, riconoscimento che da più di dieci anni racconta un’identità capace di unire le radici industriali della nostra città e le nuove vocazioni legate all’innovazione, alla formazione, alla cultura e alla creatività. Il programma 2025 riflette l’energia di una comunità del design viva, sostenuta da istituzioni, università, enti formativi, professionisti e imprese. Intrecciando percorsi che vanno dal turismo alla formazione, dall’impresa alla ricerca, Torino Design City è l’occasione di riconoscere nel design una chiave per interpretare il presente e costruire insieme nuove prospettive”.

Tra le iniziative della Città di Torino, sostenute dai fondi del Ministero del Turismo nell’ambito del progetto Torino. Dire Fare Vedere Design. Una Città Creativa UNESCO, il riallestimento della mostra “We design”, allestita sotto i portici di via Po, che invita cittadini e visitatori a riscoprire il volto creativo della città attraverso una narrazione diffusa tra le arcate del centro, e i sei nuovi itinerari turistici del design, studiati da Circolo del Design e Urban Lab e organizzati da Turismo Torino, che nei fine settimana di ottobre accompagneranno il pubblico alla scoperta dei luoghi e delle storie che intrecciano cultura del progetto, architettura e innovazione.

Sabato 18 ottobre alle ore 14.30, in collaborazione con la startup Stendhapp, la Caccia all’icona coinvolgerà cittadini e visitatori nella ricerca e scoperta dei simboli e delle icone del design torinese. Mercoledì 22 ottobre alle ore 16.30 al Polo del ’900 si terrà invece il dialogo pubblico “Torino, una città due capitali: il ruolo dei riconoscimenti tra innovazione e smart tourism”, con la partecipazione degli assessori alla Cultura Rosanna Purchia, al Verde pubblico Francesco Tresso, all’Innovazione Chiara Foglietta e al Turismo e Grandi eventi Domenico Carretta, con il direttore della candidatura di Torino a Capitale Europea della Cultura 2033 Agostino Riitano. Giovedì 23 ottobre alle 17.30, sempre al Polo del ’900, il Politecnico di Torino promuove infine l’incontro “Open Systems ed Exclusive Brands Torino: il progetto sistemico tra formazione e imprese”, in collaborazione con Exclusive Brands Torino, la rete di Unione Industriali Torino che riunisce ventinove eccellenze imprenditoriali, che sarà dedicato al rapporto tra accademia e mondo produttivo.

Il programma di Torino Design City 2025 si è aperto con il workshop rivolto ai soggetti del settore, dal titolo “Design Together 2026”, ospitato al MAcA – Museo A come Ambiente e organizzato in collaborazione con il Politecnico di Torino, che ne ha curato il coordinamento e la realizzazione. L’iniziativa nasce come azione di coinvolgimento e co-progettazione con i soggetti del territorio attivi nei diversi ambiti del design torinese – dall’automotive all’architettura, passando per l’industria, l’artigianato, la grafica e la comunicazione e includendo i settori della formazione, della ricerca e della cultura d’impresa – al fine di favorire il confronto e raccogliere prospettive e contributi per delineare le prossime tappe del progetto Torino Design City.

Torino Design City 2025 è un progetto della Città di Torino, realizzato da Urban Lab e Turismo Torino e Provincia, con il sostegno di Camera di Commercio di Torino, Fondazione CRT, Fondazione Compagnia di San Paolo, con il supporto del Politecnico di Torino e il contributo del Ministero del Turismo.

Il calendario aggiornato di tutti gli appuntamenti è disponibile sul sito www.torinodesigncity.it.

Strade più sicure a Gravere

Su richiesta dell’amministrazione comunale di Gravere, l’Ufficio Pianificazione e realizzazione opere pubbliche della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città metropolitana di Torino ha redatto il Documento di fattibilità delle alternative progettuali per la messa in sicurezza della viabilità nelle località Colfacero e Arnodera. Gli interventi hanno un costo complessivo stimato in 87.795 euro e riguardano in borgata Arnodera il tornante di via Belvedere in direzione di Susa e in località Colfacero il tratto di via Oulx appena a valle del bivio da cui si diramano le viabilità locali per Susa e per Meana di Susa.

In borgata Arnodera nel tratto oggetto di progettazione la carreggiata di via Belvedere è larga circa 5 metri, ma si riduce ad appena 3 metri e mezzo sul ponticello che scavalca via San Rocco. La strada è sorretta da muri di contenimento che originariamente erano in pietra. A valle del ponticello la carreggiata torna ad essere larga circa 4 metri. Successivamente alla costruzione della strada, la carreggiata è stata allargata di circa 1 metro, con la realizzazione di un solettone in cemento armato, sostenuto da contrafforti a valle. Il lato della carreggiata esposto verso valle è protetto da semplici parapetti, non idonei al contenimento di un eventuale veicolo che dovesse sbandare. L’amministrazione comunale ha iniziato a provvedere alla sostituzione di 12 metri di barriera infissa. La nuova barriera è stata posata su di un banchettone in cemento armato fondato su micropali. Ora il Comune intende completare l’intervento, con la sostituzione del parapetto di valle con una barriera stradale idonea. Considerato il maggior ingombro della barriera rispetto al parapetto e per non restringere ulteriormente la stretta carreggiata sul ponticello, i tecnici della Città metropolitana hanno previsto la demolizione dell’attuale cordolo in cemento armato, da sostituire con un altro cordolo rinforzato con mensole metalliche sulla parte inferiore. Il costo dell’intervento è stimato in 980 euro al metro da moltiplicare per gli 11 metri di lunghezza del ponticello. La realizzazione di un nuovo banchettone lungo 7 metri in cemento armato al di sotto della pavimentazione stradale costerebbe 810 euro al metro. Il banchettone sarebbe solidarizzato al muro di valle e potrebbe ospitare la nuova barriera stradale, da installare al posto dell’attuale parapetto pedonale. Il nuovo elemento collegherebbe la soletta del ponticello e il banchettone esistente più a monte. L’intervento prevede la rimozione del parapetto pedonale esistente e il ripristino della zona di ancoraggio di una platea in cemento armato esistente, su cui verrebbe collocata la nuova barriera stradale. Si prevede una leggera demolizione del calcestruzzo del muro esistente e la conservazione delle armature in opera del muro e del banchettone, l’inghisaggio di nuove barre e il ripristino del cordolo che ospiterà la nuova barriera stradale, che dovrà essere raccordata a quella esistente a monte, recentemente installata. Il costo del ripristino del banchettone lungo 14 metri e mezzo è di 870 euro al metro.

Lo studio di fattibilità prevede inoltre la realizzazione di un nuovo banchettone su micropali per una lunghezza di 20 metri e con un costo di 2.920 euro al metro. L’intervento consisterebbe nella rimozione della barriera infissa esistente sulla scarpata e la realizzazione di un nuovo banchettone fondato su una palificata di micropali. Il nuovo banchettone dovrebbe ospitare una nuova barriera stradale del tipo tassellato “bordo ponte”, per il contenimento di un eventuale urto da parte di un veicolo in sbandamento. La nuova barriera su banchettone dovrà essere raccordata a quella posta sul banchettone di valle esistente.

In località Colfacero l’incrocio tra via Susa, via Meana e via Oulx è stato messo in sicurezza con la recente installazione di una barriera infissa. L’amministrazione intende proseguire l’installazione di un’ulteriore barriera infissa lunga a 40 metri sul lato di valle di via Oulx, con un costo stimato in 150 euro al metro.