ilTorinese

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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Sommario: Il manifesto di Ventotene ripescato – Corso Sommeiller – Sull’uso dell’asterisco a scuola – Lettere

Il manifesto di Ventotene ripescato
Ad aver sbagliato a tirare fuori dai polverosi archivi senza leggerlo o rileggerlo, il Manifesto di Ventotene è il giornale “Repubblica” e il vecchio Corrado Augias autore di una introduzione che rivela un certo annebbiamento politico. Se l’Europeismo si rifà a quello stantio documento, siamo alla frutta. Esso è il prodotto di un esaltato come Spinelli, un uomo generoso e idealista, ma privo di senso pratico, impregnato di idee comuniste, malgrado la cacciata dal PCI. Ernesto Rossi l’altro firmatario, liberista di scuola einaudiana, poté incidere poco sul fanatismo  ideologico di Spinelli anche se poi, appena poté , prese le distanze anche dagli azionisti e andò a scrivere per il “Mondo “ del liberale Pannunzio. Anche Rossi era un po’ fanatico e visionario soprattutto per un anticlericalismo viscerale e intollerante.  Poi le cose finirono con il mito di uno Spinelli che, tornato nel PCI, divenne il padre nobile dell’Europa.
Pochi lessero il Manifesto di Ventotene o ne dimenticarono il contenuto. Fui forse tra i pochi che lo lesse a fondo e abbandonò il Movimento Federalista che continuava a sbandierare il Manifesto. Il vero europeismo è quello di Einaudi, Soleri, Pannunzio, Brosio, Martino, Badini Confalonieri, De Gasperi, Schumann, Adenauer che non considerarono mai Spinelli un pensatore e neppure un uomo di azione di cui fidarsi. Anche Bobbio non aveva grande stima di Spinelli, che era cognato di Franco Venturi, anche lui abbastanza critico sul Manifesto. E’ strano che “Repubblica”  sia caduta in questo incidente di percorso. Mi rifiuto di credere che Scalfari (nella foto) avrebbe sbandierato il superatissimo e dogmatico Manifesto, scritto in un momento di sconforto in cui è facile perdere la lucidità politica. La reazione isterica di certi deputati che hanno colto l’occasione per esibire la loro incolta faziosità non merita commenti. Non uno sfogo momentaneo, ma la manifestazione di un incurabile e bilioso vetero  comunismo.
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Corso Sommeiller
L’ingorgo di Corso Sommeiller va fermato subito e non fra tre mesi. Certe sciocchezze si vedono ad occhio, stando un’ora in loco. L’assessora che fa collezione di disastri nella viabilità torinese, va sostituita e al massimo posta allo Stato civile dove ha potestà di governare l’altra Torino, quella dei cimiteri dove gli abitanti non possono più lamentarsi.
Ma anche li’ ci sono i parenti che costrinsero alle dimissioni chi permise l’oltraggio delle salme indecomposte  del cimitero generale. In quel caso pago’ l’assessore, ma avrebbero dovuto pagare altri con sanzioni penali che non ci furono.
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Sull’uso dell’asterisco a scuola
In questa rubrica parlammo della peregrina idea del preside del liceo classico Cavour di Torino di introdurre l’uso dell’asterisco e dello  schwa nelle comunicazioni scolastiche. Ora il Ministero dell’Istruzione e del merito si esprime negativamente sull’uso dell’asterisco nella scuola, adducendo a riprova quanto ripetutamente affermato, in termini ufficiali, dall’Accademia della Crusca che ha dichiarato che va escluso l’asterisco al posto delle desinenze (maschili e femminili), le uniche che appartengono alla lingua italiana. Cosa farà il “ Cavour “?
Temo che anche altre scuole si siano lasciate travolgere della demagogia linguistica oggi moda. Il rettore Geuna aveva esteso l’asterisco anche all’Università, poi è tornato alla normalità comunicativa. Quando a suo tempo scrivemmo del glorioso “Cavour” di  Vigliani, di Griffa, Polledro (i grandi presidi che preservarono il liceo dall’ ondata demagogica sessantottarda) fummo gli unici a protestare contro la decisione del preside, presa in armonia  con l’associazione ex allievi che, presieduta a vita  dall’avvocato Marzano, invita a parlare solo  ospiti a senso unico, usando  esclusivamente  un asterisco politico inequivocabile, quello   declinato  solo sempre verso l’estrema sinistra: un vero e proprio razzismo politico.
Lettere scrivere a quaglieni@gmail.com
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Eurocomunisti
Da quando i comunisti si sono aperti all’Europa? Se non ricordo male nel 1979. Prima erano anti europeisti, vedendo il loro riferimento nell’Europa orientale del patto di Varsavia. Queste cose vanno ricordate. I comunisti non hanno nulla a che fare con il Manifesto di Ventotene, salvo alcune farneticazioni di Spinelli che in tempi successivi rinnegò. Spinelli non fu un uomo politico serio e lo riconobbe  nella sua autobiografia.  Quando vedo la sceneggiata  isterica di Fornaro alla Camera mi viene da ridere. Peppino Pasquali
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A me viene  invece da piangere. Fornaro è pietoso e non merita attenzione. Io posso portare la mia modesta esperienza di giovane  vice presidente del Consiglio italiano del Movimento Europeo dal 1970 al 1975. I comunisti non erano nel Movimento Europeo, anzi erano fortemente  contrari all’Europa federalista .Le polemiche contro il Movimento Europeo erano all’ordine del giorno. Io ricordo le aspre ironie di Pajetta contro di noi. Essi erano con Mosca. Mi spiace, ma la verità è questa. Gli europeisti erano i liberali alla Einaudi e alla Pannunzio, i repubblicani alla Pacciardi  e alla La Malfa, i radicali alla Pannella, I socialisti democratici alla Saragat e Silone. Anche tra i socialisti c’erano molti filo comunisti anti europeisti. Integralmente europeisti erano i democristiani che tennero la barra dritta sempre, malgrado Malfatti che si dimise dalla presidenza della Commissione europea per tornare a far politica in Italia. La destra monarchica e missina non era europeista e neppure atlantica. Solo successivamente cambiò timidamente le sue  posizioni per scelta anticomunista, pur mantenendo il suo originario nazionalismo.
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Ronzulli, il Senato e il linguaggio istituzionale
Che la Ronzulli sia diventata vicepresidente del Senato mi stupì molto, ma che essa usi il turpiloquio quando presiede il Senato, mi appare ingiustificabile. Queste persone non possono rappresentarci.   Luigi A. Ferro
La volgarità ormai è talmente diffusa a tutti i livelli che  non mi stupisce che la Ronzulli dica “cazzo”  in Senato anche quando è seduta sulla poltrona di presidente. Mi stupirei del contrario. E qui mi fermo.

“Respect”: un evento per promuovere la cultura del rispetto e contrastare la violenza sulle donne

Torino, 5 aprile 2025. Al Parco Michelotti. L’intera giornata in streaming su Grp

Rispetto /ri·spèt·to/, sostantivo maschile.
1. Riconoscimento di una superiorità morale o sociale manifestato attraverso il proprio atteggiamento o comportamento: nutrire, provare rispetto per qualcuno; il rispetto verso i genitori; salutare con rispetto; rispetto per le istituzioni.
2. Disposizione ad astenersi da atti offensivi o lesivi, implicita nel riconoscimento di un diritto: “il rispetto per i propri simili”.

Promuovere il rispetto come valore fondante della società e contrastare la violenza di genere attraverso educazione, arte e cultura: questi sono gli obiettivi della manifestazione “Respect”, in programma sabato 5 aprile 2025 presso il Parco Michelotti di Torino.
L’evento si propone come un’importante occasione di sensibilizzazione, volta a diffondere un messaggio chiaro e incisivo: il rispetto reciproco deve essere naturale come respirare, senza più spazio per la violenza e la prevaricazione.


Una giornata di eventi per educare al rispetto
L’iniziativa si articolerà in diversi momenti di approfondimento e intrattenimento:
🔹 Ore 14 – Villaggio educativo, arte e benessere
All’interno del Parco Michelotti verranno allestiti un Villaggio Benessere (con operatori olistici ed osteopati), postazioni di artisti-artigiani ed un Villaggio educativo realizzato in collaborazione con:
 il Gruppo Scout Torino 48 (che organizzerà attività mirate ad insegnare a bambini e ragazzi in maniera giocosa e coinvolgente l’importanza del rispetto)
 Somewhere events, che metterà in scena la rappresentazione di grandi figure femminili della storia, attraverso le performances di quattro attrici
🔹 Ore 16 – Esibizione Coro AllegroVivo
 L’Allegrovivo nasce nel 2018 da un’idea del direttivo della scuola Musicamica di Bruino di creare un coro che si dedicasse al gospel ma anche alla musica leggera in generale e quindi ad uno stile più fruibile a tutti. Tra i suoi repertori di maggior successo troviamo un variegato spaccato di storia musicale sui gruppi italiani e stranieri più importanti del secolo scorso e i fantastici “Anni ‘60”.
🔹 Ore 17 – Spettacolo teatrale “Respect”
Un evento artistico e culturale che combina due ore di musica dal vivo, canto e danza per celebrare la figura femminile e diffondere un potente messaggio di uguaglianza. Tra le performance più suggestive, spiccano “Concerto per sette corpi”, curato dalla compagnia Re- action Integrated Dance Company, che vedrà esibirsi artiste in carrozzina in una rappresentazione di straordinaria intensità emotiva ed un flash mob di 100 donne vestite di rosso curato da Alessia Cotta Ramusino che, per l’occasione, presenterà il suo brano “Yallah”.

Dopo il debutto torinese, lo spettacolo verrà replicato in diversi teatri e piazze italiane.
🔹 Ore 19.15 – Il sapore del rispetto
Per chi vorrà sarà possibile cenare con lo “street food” messo a disposizione dai truck che parteciperanno all’evento e devolveranno una parte dell’incasso alla diffusione della cultura del rispetto.
L’intera manifestazione è gratuita e aperta a tutti.
È gradito l’accredito sul sito https://app.youform.com/forms/namtfepr
Secondo la consolidata tradizione ConVoglio (orgogliosa di ricordare che non trattiene mai nulla di quanto donato) tutte le donazioni volontarie raccolte nell’arco della giornata verranno devolute, al netto delle spese, alla Fondazione Giulia Cecchettin.

📍 Luogo: Parco Michelotti, EX ZOO, Torino, all’aperto 📅 Data: Sabato 5 aprile 2025
📲 Social:
 Web: respectlospettacolo.it
 Facebook: Respect lo spettacolo
 Instagram: @respect_lo_spettacolo
Somewheretours
 Facebook: Somewhere Tours & Events
 Instagram: @somewheretour

L’intera giornata in streaming su Grp

Una moschea da mille posti in via Bologna finanziata dal re del Marocco

In un quartiere di Torino caratterizzato da una forte presenza di migranti, un’ex fonderia abbandonata, la Nebiolo in via Bologna, simbolo di degrado e incuria, si trasformerà in un moderno luogo di culto. Sorgerà infatti una nuova moschea da mille posti, sostituendo così un’area in stato di abbandono con un centro religioso e comunitario.

L’annuncio è stato dato venerdì 21 marzo al Turin Palace Hotel, durante una cena organizzata per celebrare la fine dell’Iftar, il pasto serale che interrompe il digiuno quotidiano del Ramadan. L’ambizioso progetto prevede un investimento di 17 milioni di euro, finanziato in parte anche da Muhammad VI, re del Marocco. Con una superficie di 1.300 metri quadrati, diventerà la più grande tra le 25 moschee presenti in città, a servizio della comunità musulmana torinese, che conta circa 40mila fedeli.

Foto Città di Torino

Moschea Torino, Montaruli-Alessi (Fdi): prima attività anti sharia e anti segregazione donna

“All’indomani della notizia di una donna segregata in casa vittima di sevizie e abusi in nome di Allah proprio nel quartiere di Aurora, vorremmo che la comunità islamica che ha già visto approvato dalle amministrazioni un progetto di luogo culto promuova una grande iniziativa sul rispetto delle persone e l’allontanamento dei violenti che si fanno scudo improprio della religione. Quello che è avvenuto non è un caso isolato ma è un caso unico solo perché portato alla luce temiamo dall’omertà di chi pratica la sharia e che solo l’innocenza di un bambino di sette anni è riuscito a sconfiggere per ora. Chi potrà avere una moschea ha il dovere di mettere in campo azioni per arginare e denunciare chi riduce in schiavitù una donna, chi  spaccia, chi contribuisce a degradare un quartiere con il proprio comportamento. Se si vuole la riqualificazione di Aurora e l’integrazione non si può prescindere da una simile azione e chiedo quindi alla CII di attivarsi in tal senso” dichiara Augusta Montaruli vice capogruppo di FDI alla Camera. “La sinistra parla sempre di parità, ma anche nel progetto di questa moschea abbiamo visto che la donna continua essere isolata dagli uomini nella sala preghiera. Serve un passo ulteriore per rimarcare che le donne non vanno discriminate” conclude Patrizia Alessi, capogruppo Fdi nella circoscrizione Aurora.

Premiati Torino FC e la squadra 100% UGI 

Dalla FIGC e dalla Lega Nazionale Dilettanti Piemonte e Valle d’Aosta

Venerdì 21 marzo, in occasione del Gran Galà dei Golden Hearts, la Lega Nazionale Dilettanti Piemonte e Valle d’Aosta e FIGC hanno premiato il Torino FC in merito al progetto della squadra di calcio 100% UGI, condiviso con l’UGI (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini ODV) e dedicato ai bambini / ragazzi in cura oncologica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Erano presenti alla premiazione Alberto Barile, Silvano Benedetti, Marco Morra, Franca Fagioli, Enrico Pira e Cristiano Biraghi.
L’evento è stato organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti Piemonte e Valle d’Aosta, dal Comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta e dall’intera FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio – con l’obiettivo di promuovere i valori dello sport all’insegna del rispetto e della condivisione. Il Gran Galà si è tenuto nella cornice del Teatro Concordia di Venaria Reale ed è stato l’occasione per raccontare le storie più meritevoli che riguardano le oltre 600 società di calcio dilettantistico e giovanile di Piemonte e Valle d’Aosta ed i loro tesserati.
Istituito per dare risonanza e merito a chi agisce lavorando quotidianamente dietro le quinte con dedizione, impegno e generosità sposando i valori di solidarietà e comunità, il Gran Galà dei Golden Hearts è stato presieduto dal Presidente della FIGC Gabriele Gravina, dal capo delegazione della nazionale italiana Gianluigi Buffon, dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, dall’Assessore alla Sanità Federico Riboldi, dall’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano, dall’Assessore allo Sport Marina Chiarelli, dal Presidente della LND Giancarlo Abete e dal Presidente del Comitato regionale Piemonte e Valle d’Aosta Mauro Foschia.
Lontano dai concetti di vittoria e prevalsa, i Golden Hearts si propongono di premiare la funzione sociale del calcio, in grado di aggregare, permettendo a chiunque di esprimere la propria passione per il gioco senza impedimenti e barriere di alcun tipo.

Al teatro Superga di Nichelino va in scena il musical “Shrek”

Al teatro Superga di Nichelino andrà  in scena il 29 e 30 marzo il musical Shrek, basato sull’omonimo film Premio Oscar di Dreamworks Animation “Shrek- Il Musical TYA, un’avventura da favola vincitrice del Tony Award, l’Oscar del Musical.

La nuova produzione italiana firmata AncheCinema, per la regia di Graziano Galatone, performance di punta di Notre Dame de Paris di Riccardo Cocciante, vanta il puppet del personaggio di Dragona più grande del mondo. Il libretto è di David Lindsay Abaire, Premio Pulitzer 2007 per il teatro e le musiche di Jeanine Tesori, vincitrice del Tony Award per Fun Home. Le imponenti scenografie fisiche e digitali, queste ultime basate sull’engine di videogiochi UNITY, riescono a ricreare perfettamente tutte le varie ambientazioni del mondo di Shrek, dalla celebre palude, alla città di Duloc, dal castello di Dragona alla torre della Principessa Fiona ed oltre venti altri cambi di scena. Scenografie rese più spettacolari dagli effetti speciali olografici in HOLO 3D Projection Mapping e dalla presenza della celebre Dragona  di lunghezza 7 metri creata da Marino.

Sul palco Michele Savoia, versatile attore pugliese vincitore del David di Donatello dello Spettatore assieme ai MecontroTe per Il mistero della scuola incantata, nei panni del protagonista di questa fiaba contemporanea. Con trucco e make up prostetico, Savoia sarà affiancato da alcuni talentuosi performer del mondo del musical italiano e dalle eccellenze provenienti dalle più prestigiose accademie nazionali del teatro musicale come la Bernstein School of Musical Theatre BSMT di Bologna, l’International College of Music Theatre di Roma, la Scuola di Musica SDM di Milano e la Academy of Musical Theatre di Bari.

Sabato 29, ore 21; domenica 30 marzo, ore 18 – Shrek-Il Muiscal TYA – Regia originale Jason Moore e Rob Ashford – Regia italiana e direzione artistica Graziano Galatone – assistente alla regia Tony Bottazzo – Musiche Jeanine Tesori – Libretto e liriche David Lindsay-Abaire

Biglietti: poltronissima 35 euro – poltrona 30 euro – galleria 25 euro

Info: 011 6279789 – biglietteria@teatrosuperga.it

Mara Martellotta

Gianluca Casalino, il noto pianista che ama Torino

L’incontro tra il suo talento e l’unicità del Borgato Grand Prix 333, il pianoforte dei record  

 È sempre una grande emozione assistere ad un concerto di questo grandissimo artista, il Maestro Gianluca Casalino, che vanta un importante curriculum con concerti e tournée nei più prestigiosi teatri e sale da concerto del mondo, con un’intensa attività che lo ha visto impegnato in diversi Paesi. Un artista che Torino ha già avuto il piacere di conoscere ed ammirare in ” Concerto al buio ” presso il Sermig e nell’aulico salone d’onore del Circolo Ufficiali della Scuola di Applicazione di Via Arcivescovado, con la partecipazione del fantastico violino di Davide Alogna.

Un concerto in cui la dimensione del buio è diventata un mezzo per enfatizzare le percezioni uditive e per far calare lo spettatore nella musica senza distrazioni visive esaltando così la sua dimensione spirituale che ne è la vera essenza. Un legame forte quello del Maestro Casalino con Torino che si può riassumere in queste sue parole: “ Torino e la musica hanno un feeling speciale ed un musicista non può che avvertirlo. Mi emoziona pensare che i grandi della musica da Mozart a Toscanini hanno trovato in questa città dal carattere forte e propositivo,  accoglienza ed ispirazione diventando parte della sua storia “.  Interprete appassionato e sensibile è tra i pochi pianisti al mondo ad aver avuto l’onore e la soddisfazione di suonare sul più grande ed importante pianoforte da concerto del mondo. Si tratta del BORGATO GRAND PRIX 333, un record nella categoria dei gran coda da concerto, da palcoscenico, il più lungo esistente con i suoi 3 mt e 33 cm di lunghezza e sicuramente il migliore in assoluto, un’opera d’arte costata oltre dieci anni di lavoro e di studio che si compone di 15.000 pezzi per 700 Kg di peso complessivo. Nasce dalle mani, dal cuore, dall’ altissima professionalità e sicuramente dal genio di Luigi Borgato, considerato l’ultimo artigiano costruttore di pianoforti a livello mondiale.


Questo Maestro veneto, che vive ed opera in provincia di Padova, fiore all’occhiello per l’Italia nel mondo, è l’artefice che realizza queste sue opere d’arte uniche, tutte completamente fatte a mano in ogni loro componente a partire dall’attenta selezione dei diversi legni e di ogni pezzo che le compone, sino alla loro completa e perfetta realizzazione. Un artigiano  straordinario che è anche un grande studioso e conoscitore dell’universo della musica, parte integrante della sua vita. Ecco quindi che questi pregiatissimi strumenti non possono che suscitare l’ammirazione di chi li osserva e li ascolta nel loro suono unico per bellezza, purezza ed intensità e soltanto ai più grandi interpreti del pianismo internazionale è affidata l’emozione di farli vivere.

Proprio a Como, nella sua città natale, il Maestro Casalino ha saputo dar voce alla stupenda sonorità di questo pianoforte con musiche di Listz e Chopin in una coinvolgente interazione tra lui e lo strumento con un programma di altissimo virtuosismo. Alla domanda sull’emozione da lui provata quando le sue mani hanno iniziato a sfiorarne la tastiera, il Maestro ha risposto: ” Se è vero che tra il musicista e lo strumento nasce una sinergia intensa e personale, in questo caso ho avvertito l’unicità e la completezza di ogni suo elemento in una fusione di sensazioni ed emozioni per me indimenticabili”.

Patrizia Foresto

Giuseppe Conte a Mirafiori tra riarmo e automotive

Ieri Giuseppe Conte, presidente M5s, è intervenuto alla manifestazione ‘Salviamo Mirafiori. Salviamo il lavoro’, promossa dal gruppo parlamentare europeo The Left tenutasi a Torino.  “Il governo Meloni – ha detto – ha sottoscritto un piano di riarmo che prevede  800 miliardi per riarmare l’Europa, soprattutto a favore della Germania e dei paesi che se lo possono permettere, mentre saremo costretti a tagliare sanità, scuola, istruzione e spesa sociale. Noi siamo qui perché siamo con i lavoratori di Mirafiori, con i lavoratori che in questo momento sono in grande sofferenza per la crisi dell’automotive”