2 gennaio 2025 – Amanda Ghezzo, pattinatrice torinese dell’Ice Club Torino, è stata convocata a YOG 2025 – Winter Youth Olympic Games, il Festival olimpico Invernale della Gioventù Europea che si terrà a Bakuriani, in Georgia, dal 9 al 16 febbraio 2025. L’importante appuntamento internazionale comprende tutte le specialità invernali.

La Ghezzo, due volte campionessa italiana junior, a soli 11 e 12 anni, si è fatta notare fin da piccola per avere eseguito un triplo lutz in gara a soli 10 anni.
L’atleta torinese è allenata da Edoardo De Bernardis e Renata Lazzaroni ed è cresciuta fin dagli esordi nelle file dell’Ice Club Torino, sotto la direzione di Claudia Masoero. In Georgia la Ghezzo presenterà un programma lungo sulle note del musical “Chicago”. Le coreografie del programma sono di Edoardo De Bernardis.
“Siamo molto soddisfatti della convocazione di Amanda per un appuntamento così importante come i Winter Youth Olympic Games. E’ un’atleta giovanissima e promettente. Si allena da sempre con passione, impegno e dedizione” ha commentato Edoardo De Bernardis, allenatore e coreografo della pattinatrice torinese.
FOTO WILMA ALBERTI




Un libro che rappresentava, come veniva precisato nel sottotitolo, una “introduzione all’arte di inventare storie“. È l’unico volume del più noto scrittore per l’infanzia, nato sul lago d’Orta a Omegna nel 1920, non dedicato alle storie, agli indovinelli e alle poesie, proponendo un contenuto teorico, dovuto alla paziente trascrizione a macchina da parte di una stagista di Reggio Emilia di appunti rimasti a lungo dimenticati. Le note in questione, scritte nelle seconda metà degli anni ’40, facevano parte della raccolta il Quaderno della fantasia. La Grammatica della fantasia è una sorta di manuale utile a stimolare la creatività, dove Rodari offre spunti, suggerimenti e strumenti per chi crede in questa pedagogia , attribuendo il giusto valore educativo e didattico all’immaginazione. Partendo dalle parole o dalle lettere che le compongono, Gianni Rodari suggerisce 42 giochi attraverso immagini, nonsense, indovinelli e favole. Ogni gioco ha un forte valore simbolico che offre una infinità di possibilità creative, sia per il bambino che per l’insegnante, semplicemente mettendo in moto la propria fantasia. Attraverso questa Grammatica si apprende che le fiabe non sono intoccabili, che si può giocare con esse, smontandole e ricreandole, coinvolgendo i bambini in prima persona nel loro processo formativo. La prova migliore della possibilità di imparare l’italiano in un modo divertente e creativo attraverso i giochi di parole, in piena continuità con il lavoro rodariano, è offerta da un altro libro molto bello, diventato ormai un classico: i Draghi locopei di Ersilia Zamponi, anch’essa omegnese. Pubblicato la prima volta nel 1986 da Einaudi, il libro dell’allora docente di lettere presso la Scuola media Gianni Rodari di Crusinallo esplicita bene l’uso intelligente fantasioso dei giochi di parole ( già il titolo dell’opera è l’anagramma dell’espressione “giochi di parole”).Il piacere dell’invenzione linguistica, l’emozione dell’intuire e dell’indovinare, la trasgressione del nonsense, l’intelligenza dell’ironia vengono stimolate magistralmente. Scriveva la Zamponi: “Giocando con le parole, i ragazzi arricchiscono il lessico; imparano ad apprezzare il vocabolario, che diventa potente alleato di gioco; colgono il valore della regola, la quale offre il principio di organizzazione e suggerisce la forma, in cui poi essi trovano la soddisfazione del risultato“. Un modo strepitoso di raccogliere l’eredità di Rodari, facendola vivere e respirare, rendendola più attuale che mai.