ilTorinese

Arrestato rapinatore seriale terrore di negozi e farmacie torinesi

Nel corso della mattinata di martedì 9 aprile 2024, gli investigatori della Squadra Mobile di Torino hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto, di nazionalità italiana, gravemente indiziato di aver perpetrato, nel periodo corrente tra l’8 novembre ed il 6 dicembre 2023, dieci rapine in danno di esercizi commerciali e farmacie torinesi.

Segnatamente, a partire dal mese di novembre 2023,veniva registrata una recrudescenza del fenomeno delle rapine in danno di esercizi commerciali nella zona nord di questo capoluogo, che portava a ritenere, alla luce del particolare modus operandi adottato dal malvivente, che i vari crimini fossero imputabili ad un unico soggetto, il quale, mediante l’uso di arma da taglio e con il volto parzialmente travisato con uno scaldacollo, si impossessava di denaro contante, confezioni di profumi, prodotti per il maquillage, nonché, in alcune occasioni, diverse confezioni di Viagra. I mirati servizi, opportunamente predisposti da quest’Ufficio, finalizzati a contrastare il fenomeno in parola, consentivano, nella seconda decade del mese di dicembre, di identificare il presunto responsabile di tali episodi delittuosi in un soggetto di nazionalità italiana, dimorante in questo capoluogo.

Conseguentemente, veniva effettuata presso il suo domicilio una perquisizione delegata, che consentiva di rinvenire alcuni capi di abbigliamento, verosimilmente indossati durante gli atti predatori, nonché parte della refurtiva. In quell’occasione, l’indagato rendeva, peraltro, spontanee dichiarazioni, assumendosi la paternità delle rapine contestante, riferendo che aveva perpetrato le stesse per racimolare il denaro necessario per acquistare sostanze stupefacenti.

L’intera attività investigativa permetteva, quindi, di acquisire a suo carico gravi indizi di colpevolezzaper tutti i reati contestati, tali da determinare il Tribunale di Torino, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ad emettere il provvedimento restrittivo in narrazione.

“La Mole armonica”, quarto appuntamento cameristico delle “Domeniche dell’Auditorium Rai”

 

 

Domenica 14 aprile, alle 10.30, all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, il protagonista del quarto appuntamento cameristico delle “Domeniche dell’Auditorium” sarà “La Mole armonica”, ensemble barocco dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. Il concerto, registrato da Radio 3, sarà trasmesso domenica 21 aprile alle 20.30.

Il programma accosta pagine di autori vissuti quasi tutti a cavallo tra il Seicento e il Settecento: la Sinfonia in do maggiore per archi e basso continuo di Giovanni Antonio Giay, il Concerto in sol maggiore per violino, archi e basso continuo di Giovanni Battista Somis, la Sinfonia in si maggiore per archi e basso continuo di Gaetano Pugnani, il Concerto per due violini, archi e basso continuo RV 517 di Antonio Vivaldi e la Suite dell’opera “Scyllaet Glaucus” op.11 di Jean Marie Leclair. “La Mole armonica” dell’OSN Rai è affermata da qualche anno quale promotrice di musica antica con strumenti d’epoca, composta da Lorenzo Brufatto, violino e concertatore; Paolo Lambardi, Carola Zosi, Pietro Bernardin, Alice Milan, Giulia Marzani, Antonella D’Andrea, violini; Davide Ortalli e Federico Maria Fabris, viole; Fabio Storino e Amedeo Fenoglio, violoncelli; Pamela Massa, contrabbasso; Maurizio Fornero, clavicembalo.

I biglietti per il concerto sono in vendita sul sito dell’OSN Rai e presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino, in piazza Rossaro.

Tel: 011 8104996 – 331 8361276

 

Mara Martellotta

 

FdI scrive a Piantedosi: “Askatasuna è ancora occupato”

ALESSI (CAPOGRUPPO FDI CIRCOSCRIZIONE 7 TO): SGOMBERO IMMEDIATO DEL CENTRO SOCIALE 

Con una lettera al Ministro firmata da Alessi, insieme ai colleghi Giovannini e Caria Fdi chiede lo sgombero immediato del centro sociale Askatasuna.
Il Vice Sindaco Favaro il 3 aprile 2024 rispondendo ai Question Time di consiglieri comunali dichiarava che dai sopralluoghi dei tecnici risulta che l’occupazione abusiva è cessata all’interno dello stabile.
“Però a oggi nonostante tutto, il centro sociale Askatasuna è ancora occupato come dimostrano le tante foto scattate dai cittadini dove si vedono panni stesi e luci accese di sera, Troviamo tutto ciò inaccettabile! Chiediamo aiuto al Ministro per uno sgombero immediato per finire una situazione durata più di 27 anni.” Così commentano gli esponenti di Fdi.

Investito da auto muore in ospedale

Un uomo di 68 anni è stato investito dall’auto guidata da un 22enne a Vigliano Biellese. Trasportato in ospedale è morto successivamente. La vettura è una Mercedes Classe E e stanno indagando le forze dell’ordine. Le condizioni della vittima erano parse fin  da subito molto gravi.

‘Old Fools’ di scena a Settimo

‘Old Fools’ con Marianna de Pinto e Marco Grossi è una produzione della Compagnia Malalingua e Festival trame contemporanee, per la regia di Silvio Peroni. Andrà in scena sabato 13 aprile.

È stato scritto dall’autore britannico Tristan Bernays e racconta di Tom e Viv, del loro amore della vita che hanno condiviso insieme, della prima scintilla che si affievolisce fino all’ultimo momento trascorso insieme.

Ma non necessariamente una storia deve essere raccontata in questo ordine. L’unicità del testo è nella sua struttura. Una narrazione che, senza soluzione di continuità, mescola e confonde il tempo, può passare dal primo incontro e proiettarsi, un istante dopo, nella senilità dei protagonisti per poi ritrovarli sposati o al secondo appuntamento, o alle prese con la nascita di un figlio o vederli impegnati nello sforzo di tenere unita la loro relazione.

Questa asimmetria temporale pare che abbia qualcosa a che fare con la nostra costante ricerca di significato e ordine nella vita e di come riusciamo a trovarlo solo in brevi istante, ma alla fine ci sfugge e un ordine non esiste.

Per Tom e Viv il mondo crolla e il tempo collassa quando si scoprirà che uno dei due soffre di Alzheimer e di fronte ad una malattia così debilitante trovare un significato diventa difficile e ancora di più trovare un ordine.

Quest’opera ordinariamente empatica si coniuga con il lavoro del regista Silvio Peroni che da anni conduce una ricerca sull’attore e il desiderio di raccontare sul palcoscenico delle vite senza spettacolarizzazione.

 

MARA MARTELLOTTA

 

Contatti 3494037423

info.malalingua@gmail.com

Il rating di Moody’s premia ancora il Piemonte

Moody’s aumenta il rating della Regione Piemonte che passa dal livello Ba1 (area “Non-investiment Grade”) a quello Baa3 (primo gradino dell’area Investiment Grade). Un giudizio estremamente positivo anche perché inserisce il Piemonte tra le zone in cui è vantaggioso programmare investimenti.

È un ulteriore tassello del lavoro fatto in questi anni: il bilancio della Regione Piemonte ha infatti visto un miglioramento costante e duraturo in questi anni, come certificato dalla Corte dei Conti nei suoi giudizi annuali di parifica, e anche dagli esperti dell’agenzia internazionale Moody’s. Solo pochi mesi fa Moody’s aveva promosso la Regione, unica in Italia, con il passaggio del rating della Regione Piemonte da Ba2 a Ba1, valutandone in aumento l’affidabilità e l’efficienza. Ora un nuovo giudizio positivo con il passaggio dal livello Ba1 al Baa3. Unica regione in Italia ad aver fatto due scatti in avanti nelle ultime due rilevazioni.

“La nuova valutazione di Moody’s premia ancora il grande lavoro di questi anni”, commenta il presidente Alberto Cirio – nei quali abbiamo lavorato riducendo il debito di 2,3 miliardi di euro come certificato anche dalla Corte dei Conti. Una Regione stabile è una Regione credibile ed è più forte, come ci dice Moody’s, nel conquistare e ottenere la fiducia delle imprese e di chi vuole investire in Piemonte creando sviluppo, crescita e posti di lavoro”.

“Un successo senza ombra di dubbio – commenta l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano (nella foto) – frutto di un lavoro sinergico che ha permesso in questi anni di operare riducendo il debito e ottimizzando le risorse a disposizione, non a caso anche il Financial Times ci considera una regione in cui vale la pena investire. Sono sicuro che con questi dati aumenteremo ancora di più la competitività e l’attrattività del nostro sistema”.

Bombardieri scelto dal CSM sarà procuratore di Torino

All’unanimità la quinta commissione del Consiglio superiore della magistratura ha proposto la nomina del procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri a procuratore di Torino. Toccherà al plenum del Csm ratificare la scelta.
Bombardieri è da otto anni procuratore e capo della Dda di Reggio Calabria dove ha coordinato le inchieste sulla ‘ndrangheta.

Cronaca di una cena alla “Casa del Barolo”

Non importa che a Torino sia primavera o autunno e non importa nemmeno sapere di essere a Torino: appena si entra dentro la Casa del Barolo si viene avvolti da un’atmosfera invernale e newyorkese.

Le porte di via Bodoni 7b si aprono appannando immediatamente gli occhiali, freddi nonostante fuori sia aprile. L’atmosfera è un vociare disciplinato, quello delle 19.30, orario di apertura del locale, tra tavoli e muri grigi, ai quali si alternano piatti candidi e fotografie in bianco e nero. È tra questi colori che si intravede New York, quella dei pensieri aggrovigliati del protagonista di Città aperta, Teju Cole (Einaudi, I Coralli, 2013, pp. 288). Lui li dipana con lunghe passeggiate. Noi, accedendo al bistrot che prende il nome della storica enoteca, sappiamo che sarà mestiere del ristorante -di questo ristorante- rimettere insieme i cocci della giornata, aiutato dal rosso al quale costringe la temperatura esterna.

Sentirsi a casa alla Casa del Barolo

La tavola ci accoglie con antipasti d’obbligo, il saluto della Casa: un assaggio di insalata russa, focaccia al pomodoro morbida e perfettamente umida, il pane, tra cui quello alle olive. Ci si accomoda tra i gruppetti di stranieri chini sul menù al cellulare alla ricerca delle pietanze perfette. Il multiculturalismo riporta ancora una volta tra le pagine del romanzo d’esordio di Teju Cole, tra gli incontri di quelle lunghe camminate. Ma basta uno sguardo fuori, alle strade in pietra di Torino, e dentro, alle proposte dei piatti di apertura, per essere certi di essere in Piemonte. L’occhio, stuzzicato dalla sera che inizia a farsi sera, cade subito su due gioiellini: da una parte si va per vitello tonnato alla piemontese Casa del Barolo, dall’altra per cruda di Fassona femmina piemontese, mousse di parmigiano reggiano e tartufo nero. La carne divide lo spazio conviviale, e i libri l’argomento che lo riuniscono.

Tra primi piatti e vino

Tra i commensali non c’è accordo nemmeno sui primi piatti: un lato della tavola sarà immacolato dai raviolini del plin, burro del Monregalese su crema di raschera, l’altro da un tripudio di arancione stile Casa del Barolo, ossia la faccia dello gnocchetto con zucca e ragù di cinghiale. Un giovane cameriere, che si approccia al vino come a un corpo da assaporare con rispetto, ci informa che la bottiglia che abbiamo scelto, un Roero del 2019 (Azienda agricola Matteo Correggia, Canale), è l’ultimo esemplare a disposizione nel bistrot. Un colpo di fortuna perché questo rosso tesse il sapore del cibo restituendo al palato una perfetta armonia. Complici forse i calici dal profumo fruttato e il sapore sostenuto ed elegante, nella Fassona si sente qualcosa di dolce, tanto da sentire pienamente la sua femminilità, sensuale e invitante, e lo stesso accade con un primo piatto in parte selvaggio ma assolutamente delicato.

Libri e cibo alla Casa del Barolo

Il soffitto è un’antica volta di mattoni rossi. Qui sotto nasce il miracolo della buona conversazione. Finendo i primi, le parole dipingono la Torino anni Settanta descritta ne “La donna della domenicadi Fruttero & Lucentini (Mondadori, 1972, pp. 538). È ora di tirar fuori il taccuino e allungare la lista di libri da comprare. Il consiglio che aleggia sulle ultime gocce di Roero è di leggere questo pioniere dei gialli italiani per conoscere vizi e virtù della città, l’eredità che hanno lasciato quei giorni. Nel frattempo arriva il dolce. Solita spartizione della tavola: da un lato, tortino al cioccolato, dall’altro una delizia di nocciole in cui il sapore del frutto secco porta fino alle viscere del Piemonte. Sul primo si posa il velluto di un Barolo chinato (Azienda agricola G.D. Vajra, Barolo), sul secondo la garanzia di dolcezza e corposità di un Arcass Vendemmia Tardiva Vdt (Cascina Chicco, Canale).

La felicità come un sorso di vino

Ritornando verso piazza Bodoni per gli ultimi saluti, si sente il corpo di nuovo intero e vengono in mente ancora una volta le parole di Cole, pagina 149: “Mi resi conto di quanto fosse fugace il senso di felicità, e debole la sua fonte: un ristorante confortevole dopo essere stati sotto la pioggia, il profumo del cibo e del vino, una conversazione interessante, la luce soffusa che si posava sul ciliegio lucido dei tavoli. Ci voleva così poco per spostare l’umore da un livello a un altro, come muovere le pedine su una scacchiera”. E forse ha ragione nel dire che ci si sente un po’ meno felici se si realizza che quell’attimo di pace dura sempre troppo poco. Ma basterà il ricordo di una cena da favola, quel sapore che ogni tanto tornerà a farsi spazio nella mente, a far capire cosa è il senso di un per sempre.

Daniela Melis

A Milano menzione d’onore per il decennale de “il Torinese”

Al nostro giornale, “il Torinese”, è stata assegnata ieri a Milano una delle menzioni d’onore  della VII Edizione del premio internazionale di giornalismo e comunicazione “La Rosa d’Oro”, promosso dall’Associazione Internazionale Regina Elena Odv.

La cerimonia si è svolta nella sala “Falcone e Borsellino” del Municipio 1, in corso Garibaldi nel capoluogo lombardo. E’ intervenuto il presidente Mattia Abdu Ismahil.

Il Premio, che ha le finalità di incentivare la corretta informazione e il riconoscimento dell’impegno professionale di giornalisti e comunicatori è stato conferito quest’anno ai seguenti giornalisti:

1 classificato: Colonnello Giuseppe Cacciaguerra (direttore di Rivista Militare)
2 classificato: Ludovico Fontana (giornalista RAI)
3 classificato: Timothy Dissegna (direttore de Il Goriziano).
Poiché l’Associazione Internazionale Regina Elena Odv è ispirata dal principio della carità – come ricordato dal suo motto “SERVIRE”- i riconoscimenti non sono in denaro ma in diplomi e targhe
 che sono stati consegnati dal Presidente nazionale del sodalizio, Ilario Bortolan e da Biagio Liotti, delegato  per i Rapporti Istituzionali e la Comunicazione.
Le Menzioni Speciali sono state conferite, oltre al “Torinese”, a:
– ⁠Rivista di Cavalleria
– ⁠Rivista L’Alpino
– ⁠Museo del Tesoro di San Gennaro
-Comune di Buttigliera Alta (TO)
– ⁠dott. Daniele Bartocci
– ⁠Associazione Nazionale ex Internati (ANEI) sezione di Treviso

 

Creata in Francia il 28 novembre 1985,  presente con propri volontari, iscritti e delegati, in 56 Stati, l’Association Internationale Reine Hélène (AIRH) riunisce persone di ogni estrazione sociale per attività di carattere spirituale, caritatevole e culturale.

L’Associazione s’ispira all’esempio di Elena del Montenegro, che ricevette la Rosa d’oro della Cristianità da Papa Pio XI e passò alla storia anche come “Regina della Carità” e il cui motto è “SERVIRE”.

L’AIRH è d’ispirazione cristiana, ma dialoga con le altre confessioni religiose. Essa è apolitica e apartitica e le sue spese di amministrazione e di gestione sono inferiori allo 0,5 per cento del valore dei beni distribuiti.

La menzione è stata ritirata dal nostro direttore Cristiano Bussola che, nel suo saluto, l’ha voluta dedicare a tutta la redazione e ai lettori del giornale.

Nuove tensioni nelle carceri: detenuto sale sul tetto

Singolare protesta ieri pomeriggio, presso la Casa circondariale di Cuneo, di un detenuto nordafricano che ha attuato una manifestazione di protesta salendo sul tetto delle mura del campo sportivo del penitenziario.

Come spiega Ramona Celestino, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, “l’uomo stava svolgendo attività sportiva in palestra e si è improvvisamente arrampicato fino ad arrivare sul muro sovrastante il campo sportivo. Subito se ne è accorto l’Agente di Polizia Penitenziaria, di sorveglianza da solo per l’immissione dei detenuti nei due campi e nella palestra, s n’è subito accorto, dando l’allarme. Dopo una lunga mediazione, la situazione si è fortunatamente risolta: il detenuto in questione è sceso dal tetto, grazie all’interlocuzione con la Polizia Penitenziaria presente”. Vicente Santilli, segretario nazionale per il Piemonte del SAPPE, evidenzia “la grande professionalità e le capacità operative dimostrate dal collega e da tutti gli altri poliziotti penitenziari intervenuti”. 

“Si sono vissuti momenti di grande tensione, ma sono stati gestiti al meglio dal Personale in servizio di Polizia Penitenziaria”, evidenzia il Segretario Generale Donato Capece, il quale evidenzia come la protesta del detenuto salito sul tetto del carcere di Cuneo è “sintomatica del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia restano costanti, a tutto danno dello stress correlato delle donne e degli uomini del Corpo”. Per il leader nazionale del SAPPE, che esprime solidarietà e vicinanza ai poliziotti di CUNEO, servono “interventi urgenti e strutturali che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. Servono poliziotti e regole d’ingaggio chiare, tecnologia e formazione per chi sta in prima linea nelle Sezioni, strumenti di difesa e contrasto delle violenze”. Il riferimento del leader nazionale del SAPPE è alla necessità di “prevedere l’espulsione dei detenuti stranieri, un terzo degli attuali presenti in Italia, per fare scontare loro, nelle loro carceri, le pene e la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari dove mettere i detenuti con problemi psichiatrici, sempre più numerosi, oggi presenti nel circuito detentivo ordinario”. E torna anche a sollecitare, per la Polizia Penitenziaria, “la dotazione del taser, che potrebbe essere lo strumento utile per eccellenza in chiave anti aggressione (anche perché di ogni detenuto è possibile sapere le condizioni fisiche e mediche prima di poter usare la pistola ad impulsi elettrici)”.