Il dolore per la malattia della moglie è stato troppo forte. A Beinette nel Torinese Ernesto Bellino, 75enne, ha ucciso strangolandola la moglie Maria Orlando di 79 anni, da tempo malata di Alzheimer. Il loro matrimonio durava da da 50 anni. L’uomo è dipendente in pensione di una ditta di edilizia, la coppia ha un figlio. Compiuto il delitto ha chiamato i carabinieri per costituirsi.
Confagricoltura Piemonte a BOSTER
“Un appuntamento tecnico, per sensibilizzare al rispetto del territorio e della natura”
Si rinnova anche quest’anno la partecipazione di Confagricoltura Piemonte alla fiera forestale BOSTER, l’appuntamento per operatori di settore e appassionati giunta alla12a edizione biennale, a Beaulard, frazione di Oulx, in Alta Valle di Susa.
BOSTER, Bosco & Territorio, innovativo e unico nel panorama fieristico italiano, è l’evento dinamico ambientato nel bosco, con un’ampia rassegna di prodotti e servizi legati alle filiere che valorizzano il legno quale risorsa rinnovabile: dal bosco al riscaldamento ecologico per la casa ed il legno come materiale per il costruire ecosostenibile.
“Quest’anno, a opera di compensazione per la Fiera, sono stati messi a dimora 230 piantini di larice, specie autoctona delle foreste dell’Alta Valle di Susa. Il rimboschimento ha come obiettivo la stabilizzazione di un versante posto a monte della strada forestale che collega Pierremeanud a Chateau Beaulard (strada della Fontana del buon Vino), itinerario escursionistico di importante frequentazione, in modo particolare nel periodo estivo” evidenzia Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte e della Federazione nazionale di prodotto foreste e legno.
“Come Federazione degli imprenditori agricoli del Piemonte abbiamo aderito al Cluster Legno Piemonte, una piattaforma che oggi si apre ad aziende forestali, imprenditori e associazioni del settore, il cui scopo è creare reti sinergiche per una gestione forestale e della filiera del legno piemontese che costituisce una fonte di reddito ecosostenibile per tutto il territorio” precisa Allasia.
Regione Piemonte e IPLA (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente) che promuovo l’adesione a questo polo aggregativo sono impegnate, infatti, nel recupero di aree e nel monitoraggio del verde a beneficio delle economie locali e della cittadinanza.
In Italia – ricorda Confagricoltura – la superficie boschiva supera gli 11 milioni di ettari e rappresenta il 36,7% del territorio nazionale, con una crescita del 3,7% rispetto al rilevamento del 2005.
Dal 1990 a oggi, tuttavia, circa 1,5 milioni di ettari sono stati persi dall’agricoltura a beneficio di una superficie forestale non gestita, il che significa aumento del pericolo di incendi (nel 2021 l’Italia è stato il Paese europeo più colpito dai roghi boschivi), riduzione della fruibilità del territorio, perdita di valore paesaggistico e aumento dei rischi idrogeologici.
La situazione spinge quindi a una riflessione ampia, che non si limita alla valorizzazione del verde attraverso nuove piantagioni, bensì pone l’evidenza di una gestione oculata di questo patrimonio.
Leggi l’articolo su Canavesano e dintorni ⤵️
https://canavesanoedintorni.it/le-ferrovie-del-messico-di-gian-marco-griffi-nostra-intervista/
Allerta gialla per i temporali
Allerta gialla oggi, sabato 29, giugno in Piemonte per temporali. Lo comunica Arpa Piemonte. Peggioramento del tempo con rovesci e temporali anche di intensità forte o molto forte, associati a forti raffiche di vento e grandinate anche di medie dimensioni, più probabili sui settori a nord del Po.



Ingryd e Damigi, studenti da 100 centesimi
Prove brillanti al Calamandrei di Crescentino. Abbiamo incontrato i due studenti
Le tue impressioni
In realtà sono sorpresa, non mi aspettavo questo risultato… La prima prova l’ho trovata relativamente semplice, al contrario, la seconda prova è stata una sfida…
Per quanto riguarda l’orale invece, è andato meglio del previsto, la commissione era fantastica e mi ha fatta sentire a mio agio permettendomi di dare il massimo !
Cosa vuoi fare dopo?
Ho già in programma di iniziare a lavorare in un CAF patronato a Torino, però, ho comunque intenzione di iniziare a seguire un corso universitario; anche se non sono ancora sicura di iniziare quest’anno.
Eventuali ringraziamenti
In primo luogo, vorrei ringraziare la mia famiglia, che mi ha sempre sostenuta e spronata a dare il meglio di me; ringrazierei anche i miei professori, che mi hanno concesso di apprendere in modo semplice ed efficace; non vorrei mai dimenticarmi di ringraziare i miei compagni, che facendomi domande o chiedendomi riassunti per le verifiche, mi hanno sempre aiutata a studiare!
Queste le parole di Ingryd Kopf, 5 AAA. 100/100esimi Istituto Calamandrei di Crescentino di Verrua Savoia.
Sono molto soddisfatto, ma non mi aspettavo di uscire con 💯 prima degli scritti. La prima prova l’ho svolta come uno dei tanti temi scritti in classe e mi sono stupito del risultato. La seconda prova l’ho trovata semplice. Sono rimasto entusiasta dell’orale, anche perché ho potuto esporre gli argomenti che ho preferito trattare durante l’anno scolastico. Bene.
Dopo il diploma ho intenzione di entrare in uno studio da geometra per fare l’apprendistato per potermi scrivere all’albo dei geometri.
Questo il commento di Damigi Alessio, 5 CAT, di Torrazza Piemonte.
Nobili parentele monferrine




Addio collezionismo
Chi tra noi non ha mai collezionato, almeno da bambino o da adolescente, francobolli o figurine o altro ?
Alcune bambine (ma anche non più tali) collezionavano bambole, i maschietti le automobili scala 1:43 o figurine di calciatori, ma era in ogni caso un collezionismo in itinere, perché uscivano sempre nuovi modelli di automobili, o ricominciava un nuovo campionato di calcio (anche se, allora, il passaggio dei giocatori da una squadra all’altra era un evento rarissimo) o il Poligrafico emetteva nuovi francobolli.
Il collezionismo non era soltanto un investimento, specie la filatelia e la numismatica, ma anche un modo per trascorrere del tempo seguendo una propria passione, rilassandosi e scambiando informazioni preziose con altri collezionisti.
Oggi, ma il trend è in calo già da alcuni anni, il collezionismo è relegato ad alcuni rari casi, peraltro riferiti a cifre considerevoli, praticato da specialisti del settore: quadri, statue, ceramiche, tappeti e arazzi, monete pregiate.
Il motivo è da ricercare in più di una causa.
In primis, ritmi di vita sempre più stressanti, tempo libero ridotto al lumicino, non permettono di seguire con costanza un passatempo, qualsiasi esso sia.
Poi, non meno importante, la crisi economica ha, sulla carta, costretto le persone a rinunciare a spese extra, anche se spesso la stessa cifra, se non di più, viene sprecata acquistando oggetti inutili, aderendo a offerte non necessarie, non valutando altri preventivi in sede di acquisto.
E’ evidente come questo trend negativo abbia sfalsato l’economia di quel settore, basato sulla domanda e sull’offerta: aumentata quest’ultima a scapito di una diminuzione della prima.
A scuola, e non parlo di secoli fa, i docenti ci invogliavano a iniziare una qualche forma di collezione: minerali, francobolli, monete, libri, fotografie e così via. Io, personalmente, dopo aver iniziato a collezionare francobolli intorno ai 7 anni, ho smesso a causa dei costi e dell’attenzione necessaria per proseguire una buona collezione; grazie ad alcune circostanze fortunate, tuttavia, ho iniziato a collezionare libri, esclusi i romanzi, e al momento ho circa 5000 libri, quasi tutti letti o consultati.
Quando vado a casa di amici, specie se hanno figli in tenera età, noto quasi con dispiacere che nessuno di loro collezioni qualcosa, dagli oggetti banali a quelli di valore: appare subito agli occhi, oltre a quanto ho scritto prima riguardo al poco tempo che ci rimane, che non si dia più valore agli oggetti che vengono ormai solo usati, sfruttati e poi buttati quando non servono più. I viaggi, dei quali collezionavamo con cura i biglietti aerei, complice la prassi dei biglietti virtuali non sono più un arricchimento culturale ma un riempitivo dei momenti di inattività, qualcosa da fare perché ormai è la moda.
E che dire dei biglietti dei concerti? Alcuni miei amici conservano gelosamente i biglietti dei Rolling Stones (1982) o di Renato Zero (1979) a Torino oppure di David Bowie a Milano nel 1988; ora probabilmente vengono buttati per terra appena varcati i controlli all’ingresso.
E’ come se volessimo vivere il tutto subito lasciandocelo immediatamente alle spalle appena vissuto, appena fatto, cancellando i ricordi seppure piacevoli, è come se il passato, anche se recentissimo, ci spaventasse e guardassimo solo al futuro, anche se incerto.
Qualcuno, tutt’al più, colleziona calamite (il più delle volte regalate da amici che sono stati in un Paese esotico) ma è un caso su cinquanta.
Io sono convinto che qualsiasi oggetto usato (anche un francobollo annullato lo è) rechi con sé una storia, breve o lunga non importa; i luoghi in cui è stato, chi l’ha posseduto, l’uso che ne è stato fatto, chi l’ha costruito e possederlo attribuiscono valore all’oggetto e ne proseguono la vita. In altre parole, una parte dell’energia acquisita prima che diventasse nostro viene tramandata a noi.
Analizzate seriamente il vostro tempo, nell’arco di un mese ad esempio: siete proprio sicuri di non riuscire a trovare il tempo per iniziare a collezionare qualche oggetto che, altrimenti, sarebbe destinato all’oblio o alla distruzione?
Sergio Motta
Una settimana di appuntamenti a Nichelino
Notti Magiche
Sabato 29 giugno appuntamento con gli Europei di calcio.
Maxischermo fronte Informagiovani/Centro Grosa/Bar Lab in Via Galimberti 3, Nichelino.
Alle 17.00 “Bar Sport”, il prepartita con ospiti giornalisti sportivi. Alle. 18.00 proiezione di Svizzera – Italia
ABC DIGITALE in Biblioteca
Martedì 2 luglio dalle 17.30 alle 19.00 alla Biblioteca G. Arpino (via A. Azzolina, 4) ultimo dei 4 incontri sull’alfabetizzazione digitale (tenuti dagli operatori volontari del Servizio Civile Digitale). Si parlerà di SPID, CIE, inviare documenti: istruzioni per l’uso.
Michele Padovano all’Open Factory
Giovedì 4 luglio alle 18.30 all’Open Factory (via del Castello 15) Michele Padovano presenta il suo libro “Tra la Champions e la libertà” ed. Cairo.
Un’avventura autobiografica drammatica, un lungo cammino di errori giudiziari nel quale l’ex attaccante di Cosenza, Pisa, Genoa, Reggiana, Napoli e Juventus si trova invischiato suo malgrado e che ha deciso di raccontare in queste pagine portando a galla ricordi, emozioni, dolore ma anche le piccole e grandi gioie ritrovate durante il calvario durato 17 anni, dal 2006 al 2023.
Portano i saluti il Sindaco Giampiero Tolardo e l’Assessore allo sport Francesco Di Lorenzo. Modera Michele Pansini.
Conferenza in Biblioteca
Giovedì 4 luglio alle 20.30, presso la Biblioteca, conferenza aggiuntiva del ciclo di incontri gratuiti con lo psicoterapeuta e sessuologo Dr. Alfredo De Marinis che tratterà di MENOPAUSA – Cambiamenti fisici e psicologici (le paure e i blocchi, autostima, sessualità e convinzioni limitanti).
Città di Nichelino online:
La politica dell’insulto e dell’attacco personale
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
Dunque, ci risiamo con la “guerra civile” tra i partiti. L’ultimo allarme lo lancia Giorgia Meloni nei confronti della sinistra e di tutti coloro che, dall’opposizione, ogni giorno sgranano il solito rosario fatto di insulti, denunce, contumelie, attacchi personali e aggressioni verbali nei confronti della Presidente del Consiglio. Certo, non è che dalle parti del centro destra ci troviamo di fronte ad un esercito di chierichetti.
Ma c’è una differenza di fondo – politica, culturale e di metodo – tra le due coalizioni nell’aggredire l’avversario. Con una doverosa premessa. Non c’è alcun dubbio che ci troviamo di fronte ad un clima dove l’insulto, la demolizione dell’avversario e la delegittimazione morale e politica del nemico non sono una eccezione ma la regola di comportamento nel cosiddetto confronto tra i partiti. Ed è proprio all’interno di questo contesto che si inserisce la differenza tra le due attuali coalizioni in campo. Se nel centro destra l’attacco personale e la strategia dell’insulto rispondono più a criteri artigianali ed estemporanei – ovviamente sempre deprecabili e da denunciare – la strategia della sinistra è molto più sofisticata, precisa, puntuale e specifica. E questo perchè storicamente la cultura politica della sinistra italiana, ex e post comunista, è molto più attrezzata in questo specifico settore. Dai tempi della Democrazia Cristiana l’attacco personale e l’aggressione verbale sono stati gli elementi determinanti e costitutivi della battaglia politica contro l’avversario/nemico. Che, com’è persin inutile ricordare, ha sempre fatto dell’annientamento politico dell’avversario/nemico la sua regola fondamentale. E questo risaliva ai tempi del Pci dove, comunque sia, c’era un disciplina di partito, una cultura politica e una autorevolezza della classe dirigente neanche lontanamente paragonabili a ciò che capita, adesso, nella concreta situazione politica italiana. Certo, il violento antiberlusconismo prima e l’irruzione del grillismo poi con il suo carico di violenza verbale e di squadrismo nel linguaggio quotidiano, hanno sdoganato un comportamento politico che ha rappresentato un forte e plateale peggioramento rispetto anche solo ad un passato recente.
E, accanto a questa escalation del linguaggio – sempre più violento, aggressivo e frontale – noi purtroppo assistiamo anche ad una recrudescenza sul terreno più squisitamente politico. Con una progressiva radicalizzazione del confronto politico tra i partiti e le rispettive coalizioni. Se da un lato non passa giorno senza ascoltare da parte del cartello delle sinistre – e cioè Schlein, il duo Fratoianni/Bonelli e Conte e tutto il circo mediatico che li sostengono – il “ritorno della dittatura”, la “svolta illiberale”, la “torsione autoritaria”, la “minaccia fascista”, la “negazione delle libertà democratiche” e tutte queste sciocchezze, sul fronte del centro destra non mancano repliche altrettanto grossolane ma politicamente meno raffinate e precise.
Dopodichè, e infine, non possiamo non evidenziare che questo clima – volgare, insopportabile e sempre più violento – è semplicemente il frutto di una crescente radicalizzazione del conflitto politico. Una radicalizzazione che non contempla “posizioni di mezzo” nè, soprattutto, un confronto di merito sulle questioni perchè la delegittimazione morale, la demolizione personale e l’annientamento politico dell’avversario/nemico sono diventati le regole auree dello stesso dibattito politico. Ed è anche, ma non solo, per questi motivi che si rende sempre più necessario ed indispensabile il ritorno del Centro. Della cultura politica di centro. Del metodo centrista. E, infine, di un progetto politico di centro.