ilTorinese

Arriva a Torino il live show dei Pota Boyz

Arriva a Torino il live show dei Pota Boyz, sei comici “bresciani” uniti dalla passione per la comicità scatenata, fatta di stand up comedy e improvvisazioni esilaranti.

Tiberio Cosmin, Andrea Saleri, Davide Sberna, Giovanni Romano, Davide Omino e Adriano Pariante portano da anni con entusiasmo il loro spettacolo in giro per tutta Italia, facendosi notare sui palchi più prestigiosi dedicati alla comicità – primo fra tutti “Zelig” – e sulle piattaforme social come Tik Tok dove i loro video sono ormai virali tra la gente di tutte le età.

La prima dello spettacolo vede la performance di stand up comedy di ciascuno dei sei comici, seguita da momenti di improvvisazione. Da quel momento la parola d’ordine è l’interattività con il coinvolgimento del pubblico in sala che diventa a tutti gli effetti protagonista al grido di “Non siate timidi!”.

Tiberio Cosmin, fondatore del gruppo Pota Boyz, nonché vincitore nel 2023 del Golden Buzzer di Frank Matano di “Italia’s Got Talent”, in merito allo spettacolo dichiara: “La comicità italiana ha bisogno di libertà e noi ce la prendiamo tutta. In un’epoca dove tutto è politically correct, noi preferiamo essere politicamente scorretti, ma sinceramente divertenti. Il pubblico ci premia perché sa riconoscere quando si ride con il cuore e senza filtri.”

Musica e natura tra i florovivaisti piemontesi a Euroflora 

All’interno dello stand del collettivo florovivaisti piemontesi, tra gli appuntamenti più attesi e curiosi di Euroflora 2025, il 29 aprile un evento straordinario unirà arte, natura e tecnologia. Il naturopata Severino Doppi installerà uno strumento innovativo in grado di far suonare le piante, traducendo le variazioni elettromagnetiche della loro superficie fogliare e del sistema radicale in melodie musicali. Ad orchestrare questa performance unica sarà proprio Doppi alla presenza del Maestro Beppe Vessicchio, celebre direttore d’orchestra RAI, da sempre sensibile al dialogo tra musica e mondo vegetale. L’esibizione rappresenta un momento di profonda connessione tra dimensione umana e naturale, in perfetta sintonia con il tema scelto dal collettivo per Euroflora 2025 “Dubbi e responsabilità nel rapporto uomo-natura”.

Lo strumento che dà voce alla percezione delle piante registra il movimento della linfa, vero sangue dell’albero, trasformandolo in note. Ciò che si ascolta è la vita stessa della pianta, convertita in suono. Un’esperienza poetica, scientifica e sensoriale che emoziona e invita alla riflessione. Dubbi e responsabilità nel rapporto uomo-natura è il tema scelto dal collettivo florovivaisti piemontesi per rappresentare il Piemonte a Euroflora 2025, la grande mostra internazionale del florovivaismo e del paesaggio, in programma a Genova dal 24 aprile al 4 maggio prossimo. Il percorso di visita, 1300 mq tra interno ed esterno, curati dal collettivo su progetto dell’architetto paesaggista Luca Zanellati, Asproflor inviterà alla riflessione sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica intesa non solo come obiettivo, ma come dovere di tutela, necessità di lungimiranza e scelta consapevole, nel modo in cui ci relazioniamo al verde.

Nei 900 mq all’esterno e nei 400 all’interno, il collettivo offrirà al grande pubblico una panoramica coinvolgente del florovivaismo regionale: creazioni vegetali, installazioni artistiche, visioni paesaggistiche e momenti culturali per valorizzare la ricerca e la sostenibilità del comparto.

Per aumentare il coinvolgimento e permettere al pubblico di imparare divertendosi, Asproflor ha ideato un gioco digitale interattivo, sviluppato insieme agli studenti dell’IS Mercurino di Gattinara, che metterà alla prova le conoscenze dei visitatori su giardinaggio, fiori e piante. Chi competa il quiz riceverà in omaggio una piantina ornamentale come simbolo di impegno e cura verso il verde. Gli appuntamenti in sala Ginestra il 29 e 30 aprile:

29 aprile: dalle 15.30 vi sarà una conferenza tematica sul valore sociale, economico e ambientale del verde dal titolo “Come e perché diventare un comune fiorito”. Dalle 17 alle 18 una conferenza sul potere attrattivo del verde pubblico in chiave di promozione turistica, dal titolo “Verde comune-potenzialità e sviluppo del floro-turismo”.

30 aprile: dalle 9.30 alle 12.30 una conferenza sulla gestione etica del verde urbano. Durante la sessione saranno presentati i volumi “8000 dal divano”, di Massimo Sorci, e “Api, arte e biodiversità” di Claudia Zanfi, fondatrice di Green Island-alveari urbani.

“La presenza del collettivo florovivaisti piemontesi a Euroflora 2025 rappresenta molto più di una partecipazione – ha dichiarato Sergio Ferraro, Presidente di Asproflor Comuni fioriti – si tratta di un messaggio forte e corale che unisce produzione, cultura e visione. Il collettivo dei florovivaisti piemontesi dimostra ancora una volta quanto sia capace di fare squadra, mettendo in campo competenza, passione e spirito innovativo.

Il florovivaismo piemontese è una realtà articolata e vivace che va dalla produzione di acidofile del verbano alle rose, dalle piante forestali e ornamentali fino alle stagionali coltivate in serra. Un patrimonio produttivo che si affianca all’expertise nella progettazione del paesaggio, grazie alla collaborazione continua con enti pubblici, parchi ed ecomusei, a beneficio della biodiversità e del benessere collettivo.

Oggi più che mai è fondamentale guardare avanti, serve un adeguamento delle politiche agricole regionali, serve investire nella formazione dei giovani e nella trasmissione dei saperi, dalla mosaicultura agli innesti, e serve rafforzare la cultura del verde come valore centrale per la salute, il turismo e la qualità della vita. In questo senso, la partecipazione degli istituti agrari al nostro progetto è un segnale importante: crediamo in un futuro professionale radicato alla terra, ma aperto all’innovazione. Lo raccontiamo anche attraverso il marchio Piemonte Is e iniziative come Comuni fioriti e il marchio di qualità dell’ambiente di vita, che premiano ogni anno decine di meravigliose realtà in Italia. A Euroflora il Piemonte porterà la forza della sua storia produttiva e il coraggio di nuove sfide, con installazioni artistiche, giochi digitali per coinvolgere il pubblico, e proposte culturali che uniscono emozioni e consapevolezza”.

Il Piemonte, insieme alla Liguria, è l’unica Regione ad aver partecipato a tutte le edizioni di Euroflora, la prima delle quali si svolse proprio a Torino nel 1961. Si tratta di un legame storico e strategico, che ha dato visibilità nazionale e internazionale a un settore che oggi conte 700 aziende florovivaistiche, 800 ettari coltivati, 2700 addetti diretti con un fatturato annuo di 76,5 milioni di euro, un indotto di oltre 240 milioni. Produzioni che rappresentano il 4% del valore vivaistico nazionale e l’1,4% di quello floricolo.

Mara Martellotta

25 aprile. Gli appuntamenti per gli 80 anni della Liberazione

 

I festeggiamenti per l’80esimo anniversario della Liberazione entrano nel vivo

Venerdì 25 aprile, giornata centrale delle celebrazioni, il primo momento di commemorazione si terrà alle 10.30 al Cimitero Monumentale, con l’Omaggio ai Caduti e la deposizione delle corone ai cippi e alle lapidi, a cura della Città di Torino e del Comitato di Coordinamento fra le Associazioni della Resistenza del Piemonte.

A partire dalle ore 11.30, invece, in piazzetta Franco Antonicelli, la “Festa della Liberazione in Circoscrizione 1” celebrerà la libertà e la memoria con musica, teatro, letture e attività per adulti e bambini.

Alle 12 al Museo del Risorgimento Torino Jazz Festival, in collaborazione con il Museo e il Centro di Formazione Musicale della Città di Torino, metterà in scena un tributo musicale alla Resistenza dal titolo “Swing della Liberazione”.

Chiude la giornata l’evento musicale e danzante “Il Ballo della Liberazione”, organizzato da Torino Jazz Festival e Balla Torino Social Dance al MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile, in corso Unità d’Italia 40. Una serata guidata da Mirko Volonnino, in cui le big band torinesi “Gianpaolo Petrini Big Band” e “JcT Big Band di Valerio Signetto” si esibiranno in un dialogo musicale ispirato alle sfide tra orchestre nella Harlem degli anni Trenta, rievocando l’ondata di musica swing e jazz che attraversò l’Italia al momento della Liberazione, portata dai soldati americani attraverso dischi, orchestre e trasmissioni radiofoniche e diventata simbolo di rinascita e speranza per un paese in ricostruzione. Lo spettacolo si terrà alle ore 18, con una replica alle ore 21. L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito www.torinojazzfestival.it, disponibile fino a esaurimento dei posti da martedì 22 aprile alle ore 10:30 a giovedì 24 aprile alle ore 12.

Sabato 26 aprile alle ore 18.30 al Teatro Regio si terrà il concerto Aldo dice 26×1 – Sinfonie e canti per la libertà. “Aldo dice 26×1” è il testo del telegramma con cui il CLN Alta Italia, all’una del mattino del 26 aprile 1945, diede il segnale alle formazioni partigiane di scendere in città per combattere i nazifascisti: una battaglia che portò alla liberazione di Torino.
Il concerto, che vedrà esibirsi l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio diretti dal maestro Alessandro Palumbo, aprirà con la Sinfonia n. 9 di William Schuman, dedicata all’atroce massacro delle fosse ardeatine, seguita da due sinfonie tratte da I Vespri siciliani e dal Nabucco di Giuseppe Verdi, opere in cui il tema della dominazione straniera si intreccia con la sofferenza degli oppressi e il loro anelito alla libertà, evocando l’epopea risorgimentale e le lotte del Novecento. Il programma proseguirà con il Madrigal di Gabriel Fauré, proposto nell’arrangiamento di Giulio Arpinati, in cui giovani uomini e donne si accusano a vicenda di egoismo e crudeltà nelle questioni di cuore, su un tema musicale tratto dalla cantata luterana di Johann Sebastian Bach Dal profondo dell’angoscia a te grido: muta il testo, ma non il senso della preghiera, che si chiude con la dolcezza della speranza. L’ingresso delle voci del coro accompagna la transizione verso il repertorio popolare legato alla Liberazione dell’Italia dal fascismo e dall’occupazione nazista. Saranno eseguiti Dalle belle città, uno dei pochissimi canti partigiani originali di cui sia rimasta traccia, nell’arrangiamento di Alessio Murgia; e Festa d’aprile, canzone composta da Sergio Liberovici e Franco Antonicelli nel 1948, proposta nell’arrangiamento di Giulio Arpinati.
L’iniziativa è a cura della Città di Torino, in collaborazione con Comitato Resistenza e Liberazione del Consiglio Regionale del Piemonte, Comitati provinciali ANPI di Torino e Milano, e realizzata dalle sezioni ANPI del Teatro Regio di Torino e del Teatro alla Scala di Milano.

Domenica 27 aprile, infine, la Presidenza del Consiglio comunale organizza viste guidate, a ingresso libero per cittadini e turisti, alle sale auliche di Palazzo Civico, con orario 10-17. Tra le sale storiche che saranno mostrate ai visitatori, quella denominata “delle Congregazioni”, dove il 28 aprile del 1945 si insediarono il sindaco Giovanni Roveda e la sua Giunta popolare, designati dal CLN per governare la città fino allo svolgimento delle elezioni.

TORINO CLICK

Liberazione, sì allo swing mentre il ballo slitta al 30

Si terrà lo Swing della Liberazione al Museo del Risorgimento,  mentre è slittato al 30 aprile il Ballo della Liberazione in programma al Mauto

Si terrà lo stesso lo ‘Swing della Liberazione’  al Museo del Risorgimento mentre la scomparsa di Papa Francesco ha inevitabilmente modificato la programmazione per la festa del 25 aprile per i musei torinesi, che rimarranno comunque aperti per la ricorrenza.

Il Museo più ricco di eventi sarà quello della Resistenza, dove, oltre all’apertura prolungata del Museo fino alle 20, si terranno le passeggiate resistenti, tre percorsi nei luoghi della memoria nei dintorni di corso Valdocco, (già sold out), la proiezione del film di animazione ‘Invelle’ e una festa in collaborazione con la Circoscrizione 1, in piazzetta Antonicelli.

La festa, che prevede anche un pranzo sul modello della festa dei vicini, si protrarrà dalle 11 alle 17.

È stato spostato al 30 aprile il Ballo della Liberazione, in programma al Museo dell’Automobile. Al Museo del Risorgimento si terrà, invece,  lo “Swing della Liberazione”, con le voci delle CFM Singing Student e al suono della CFM Ellington Band. Entrambe le iniziative fanno parte del programma “Il jazz della Liberazione” del Torino Jazz Festival.

Aperto fino alle ore 21 il Museo Egizio e fino alle ore 20 il Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana. È stato anche progettato un tour gratuito nei palazzi istituzionali, che partirà ogni 15 minuti da palazzo Civico, dalle 14.30 alle 15.30, e si snoderà tra Palazzo Reale, l’Armeria Reale, l’Archivio di Stato, per concludersi nella Sala del Senato del Regno d’Italia e la Sala delle Feste.

Mara Martellotta

Riqualificare piazza santa Giulia

Il Consiglio comunale ha approvato una mozione che chiede un intervento per la cura e la manutenzione di piazza Santa Giulia, con l’obiettivo di una sua necessaria e doverosa valorizzazione. Il documento, presentato da Simone Fissolo, si concentra in modo particolare sulla richiesta verso il Sindaco e la Giunta comunale di un intervento di manutenzione straordinaria da prevedere all’interno del programma triennale delle opere pubbliche della Città per il periodo 2025-2027, con l’obiettivo di ripristinare la pavimentazione della piazza.

Lo strato di Sanpietrini di Santa Giulia, ha spiegato in Aula il capogruppo dei Moderati, risulta danneggiato in più punti e le varie riparazioni effettuate negli anni, sono state fatte in catrame o cemento senza la doverosa sostituziondei blocchi di porfido mancanti, con il conseguente danneggiamento sia estetico sia funzionale della pavimentazione stessa e provocando le lamentele di residenti e commercianti della zona.

“Nursing Up punto di riferimento nelle elezioni RSU del torinese”

 

TORINO – Dal 14 al 16 aprile si sono svolte le elezioni RSU e Nursing Up Piemonte si conferma primo sindacato presso l’Azienda Ospedaliera San Luigi Gonzaga di Orbassano. Ottimi risultati anche presso la Città della Salute di Torino, dove il sindacato ha ottenuto un ampio consenso, consolidando la propria rappresentanza in uno dei poli sanitari più rilevanti della città. I voti complessivi registrano una crescita, segno di una fiducia crescente da parte dei professionisti del comparto.

«È un risultato che speravamo ma che non davamo per scontato – commenta Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte –. Siamo molto soddisfatti, perché significa che i colleghi hanno colto e riconosciuto il lavoro fatto in questi anni. Questo voto ci dà la forza per continuare a batterci non solo per la professione infermieristica, ma per tutto il comparto sanitario».

La rappresentatività emersa dalle candidature, con una presenza bilanciata di uomini e donne, viene letta come un segnale positivo sul piano dell’equità di genere all’interno del sindacato. «È importante che il nostro gruppo rifletta questa parità, perché rappresentare davvero un comparto significa anche garantire voce e spazio a tutte e tutti», sottolinea Delli Carri.

Con il nuovo mandato, Nursing Up guarda alle prossime sfide contrattuali, anche sul fronte della definizione di un contratto specifico per infermieri e personale sanitario, distinto da quello dei dipendenti pubblici in generale. «Serve un riconoscimento chiaro delle specificità delle professioni sanitarie – spiega –. Solo così potremo affrontare davvero le questioni cruciali: stipendi più adeguati, un equilibrio migliore tra vita e lavoro e una gestione sostenibile dei carichi professionali».

Il Segretario Regionale rimarca infine l’importanza di un approccio sinergico tra i diversi professionisti della sanità: «Solo lavorando insieme possiamo costruire una visione chiara e condivisa di salute pubblica. Essere il sindacato di un comparto ci dà voce, forza e ci permette di portare avanti battaglie innovative e necessarie per il futuro della sanità come protagonisti».

Nursing Up Piemonte

25 Aprile a Torino: ieri la fiaccolata, oggi la cerimonia al Cimitero monumentale

Con la tradizionale fiaccolata di ieri sera entrano nel vivo i festeggiamenti del Giorno della Liberazione, di cui ricorre quest’anno l’80esimo anniversario. La fiaccolata è terminata in piazza Castello, con gli interventi del presidente del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte Domenico Ravetti, del sindaco Stefano Lo Russo e l’orazione ufficiale dello storico e docente universitario Bruno Maida.

“Sin da ragazzo – ha detto il Sindaco nel suo intervento – ho avuto l’opportunità di ascoltare le storie di donne e uomini che, nel ’45, si ritrovarono in queste stesse piazze e in queste stesse strade con un’unica certezza nel cuore: che la libertà vale ogni sacrificio. È una memoria che dobbiamo onorare, un passato che non possiamo dimenticare.

La Resistenza – ha aggiunto- ci ha lasciato un’eredità che parla anche europeo, difendere i suoi valori oggi significa anche credere nell’Europa dei popoli e dei diritti.

In questa festa di memoria e di impegno – ha concluso – non possiamo non ricordare con commozione anche la figura di Papa Francesco, che ci ha lasciati proprio in questi giorni. Un uomo che, con voce mite ma potente, ha lavorato per costruire ponti di pace, per ricordarci che non c’è libertà senza giustizia, non c’è futuro senza solidarietà”.

Questa mattina invece il primo momento di commemorazione al Cimitero Monumentale, con l’Omaggio ai Caduti e la deposizione delle corone ai cippi e alle lapidi.

Resterà aperto e visitabile per tutta la giornata il Sacrario del Martinetto dove alle 11 andrà in scena il recital ‘Songs of freedom’ a cura dell’Accademia dei folli.

A partire dalle ore 11.30 in piazzetta Franco Antonicelli, la Festa della Liberazione in Circoscrizione 1 celebrerà la libertà e la memoria con musica, teatro, letture e attività per adulti e bambini.

Alle 12 al Museo del Risorgimento Torino Jazz Festival, in collaborazione con il Museo e il Centro di Formazione Musicale della Città di Torino, metterà in scena un tributo musicale alla Resistenza dal titolo Swing della Liberazione’.

TORINO CLICK

Il Piemonte custode della Biodiversità

In occasione della Giornata mondiale della Terra, la Regione Piemonte ha promosso il convegno “Custodi della Biodiversità. Il Piemonte per la Terra”, ospitato nella Sala Trasparenza del Grattacielo e che ha lanciato un messaggio chiaro e condiviso: valorizzare la biodiversità non è una scelta, ma una responsabilità collettiva che riguarda tutti, dalle istituzioni ai cittadini.

L’evento, promosso dall’Assessorato alla Biodiversità, è stato organizzato in collaborazione con l’Accademia di Agricoltura di Torino e con il patrocinio dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali del Piemonte e della Valle d’Aosta.

Nell’aprire i lavori l’assessore alla Biodiversità Marco Gallo ha ribadito che “il Piemonte è una delle regioni più ricche di biodiversità d’Europa, e la nostra responsabilità è custodire e valorizzare questo patrimonio straordinario. Abbiamo un milione di ettari di boschi, un miliardo di alberi, 52 specie arboree e 42 specie arbustive. La biodiversità non è solo un dato naturalistico: è un capitale ambientale, economico e sociale da difendere con strumenti concreti. Il recente bando da 8 milioni di euro per gli enti locali, il progetto dell’Osservatorio sul cambiamento climatico e le iniziative delle Oasi della biodiversità sono azioni che parlano di futuro, innovazione e collaborazione tra istituzioni e territori”.

Le relazioni scientifiche hanno affrontato i diversi aspetti della biodiversità piemontese, vero e proprio laboratorio a cielo aperto per politiche ambientali e buone pratiche a tutela della natura: dal patrimonio forestale alle praterie montane, dalla zootecnia sostenibile alla gestione delle aree protette, con una riflessione sul paesaggio agrario come bene comune da difendere e trasmettere. Aspetti che si dimostrano sempre più attuali, nonché sentinelle del benessere fisico e psicologico dell’uomo: sono 20.000 le persone che dal 2021 ad oggi si sono trasferite in montagna e nelle aree premortane, prediligendo la natura alla vita in città.

L'assessore Gallo con i relatori del convegno
L’assessore Gallo con i relatori del convegno

Rinascere dal silenzio: la storia di una paziente affetta da sordità centrale

Seguita dall’equipe dell’Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Biella

La storia di Laura testimonia che, grazie ad un approccio multidisciplinare, anche nelle situazioni più difficili la speranza può trasformarsi in realtà

Laura, affetta da sordità centrale, è riemersa dal silenzio in cui un trauma cranico improvvisamente l’aveva fatta precipitare. La sua storia ci dimostra come il Servizio Sanitario Pubblico sia capace di raggiungere risultati di grande valore professionale. La paziente è stata assistita a livello multidisciplinare da equipe dell’Asl di Biella, che l’hanno seguita per cinque anni, garantendo il necessario supporto fisioterapico, logopedico, psicologico e ortottico, oltre che audiologico, recuperando così gran parte della percezione uditiva.

La sordità centrale totale è una condizione rara e complessa, che trasforma profondamente la vita di chi ne è colpito. A differenza delle forme di sordità che interessano l’orecchio esterno, medio o interno, il problema, in questo caso, risiede nel cervello, incapace di decodificare i segnali sonori.

Anche quando l’apparato uditivo periferico funziona perfettamente, il mondo si trasforma in un silenzio assoluto. Questa patologia non può essere affrontata con apparecchi acustici o impianti cocleari, poiché è il sistema nervoso centrale a necessitare di riabilitazione attraverso approcci mirati e specialistici.

Un caso emblematico è proprio quello della giovane donna di appena trent’anni, che chiameremo Laura, ricoverata per un grave trauma cranico.

Nelle fasi iniziali la paziente è stata presa in carico dalla Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa dell’Ospedale di Biella, dove ha seguito un intenso lavoro di riabilitazione fisica, logopedica e cognitiva. La paziente soffriva anche di diplopia – una condizione che provoca visione doppia – causata da lesioni della via motoria di un occhio, ed è stata pertanto trattata dal punto di vista ortottico dalla Struttura di Oculistica.

Poteva quindi contare solo sulla visione monoculare e, per comunicare, si affidava con grande fatica a un’applicazione di riconoscimento vocale (speech-to-text), che convertiva in testo il parlato degli interlocutori, consentendole di leggerlo.

Per affrontare le difficoltà comunicative legate alla sua condizione, è stata indirizzata al Servizio di Audiologia della Struttura Complessa a Direzione Universitaria di Otorinolaringoiatria, diretta da Carmine Fernando Gervasio. A supportarla nel percorso audiologico, insieme alle colleghe, è stata in particolare l’audiometrista, Carla Montuschi.

In un contesto così complesso, dove il danno neurologico interessa diverse aree funzionali, la riabilitazione uditiva richiede competenze specifiche disponibili solo in pochissimi centri altamente specializzati. L’intervento, considerata la rarità della patologia e le urgenze cliniche, ha seguito un approccio personalizzato e mirato, che ha comportato la presa in carico della paziente con l’effettuazione di diverse sedute settimanali di riabilitazione uditiva.

Il percorso riabilitativo della paziente ha incluso esercizi per stimolare le aree corticali responsabili dell’elaborazione del suono, sfruttando la neuroplasticità del cervello. Attraverso protocolli dedicati, si è lavorato sul riconoscimento dei suoni ambientali e sulla comprensione del linguaggio, con particolare attenzione agli elementi ritmici, frequenziali e temporali del parlato.

Questo è stato possibile mediante il ricorso a strumenti tecnologici, musicali e all’adattamento di tecniche derivate da protocolli per pazienti con impianto cocleare. I risultati, seppur graduali, sono stati significativi: in cinque anni, Laura ha recuperato gran parte della percezione uditiva, riuscendo a comunicare senza dipendere esclusivamente da supporti testuali.

Grazie alla sua incrollabile caparbietà e all’enorme sforzo riabilitativo svolto in più contesti – fisioterapico, logopedico, psicologico e ortottico oltre che ovviamente audiologico – è riuscita, partendo da una condizione iniziale gravissima, a ottenere progressi inizialmente insperabili. Oggi Laura è in grado di sostenere brevi conversazioni telefoniche con voci conosciute, un progresso straordinario che testimonia l’efficacia del percorso intrapreso.

Purtroppo, le varie tipologie di sordità centrale sono ancora poco riconosciute e probabilmente sottovalutate, specialmente negli ambiti dei traumi cranici che coinvolgono il cervello. La consapevolezza e l’approfondimento di queste condizioni sono cruciali, sia per una diagnosi precoce che per garantire interventi tempestivi e mirati.

«Questa esperienza non solo sottolinea l’importanza di saper operare avvalendosi della multidisciplinarietà, al fine di offrire percorsi personalizzati e mirati, ma evidenzia anche quanto sia cruciale approfondire e diffondere la conoscenza delle diverse forme di sordità centrale – commenta Carmine Fernando Gervasio, Direttore SCDU Otorinolaringoiatria – Investire in queste strutture e sensibilizzare sull’argomento significa restituire a chi vive nel silenzio, non solo la possibilità di comunicare, ma anche una nuova autonomia e una qualità di vita migliore, dimostrando che, anche nelle situazioni più difficili, la speranza può trasformarsi in realtà».

«Il percorso di questa giovane paziente, così complesso, mette in luce in modo particolare il valore dell’apporto di tante professionalità di specialità diverse, non solo mediche ma anche sanitarie che hanno messo al servizio le loro competenze in modo sinergico – dichiara Mario Sanò, Direttore Generale Asl BI – Sono stati coinvolti, infatti, operatori di cui spesso non si parla, come coloro che si dedicano all’attività ortottica e all’audiologia e che hanno concorso al recupero di questa paziente. Si tratta di un risultato prezioso e straordinario innanzitutto per la vita di Laura ed è motivo di plauso e ringraziamento da parte dell’Azienda Sanitaria a tutte le discipline che hanno garantito il necessario supporto fisioterapico, logopedico, psicologico e ortottico, oltre che audiologico. Un riconoscimento e un ringraziamento particolare va al professor Carmine Fernando Gervasio, che dall’aprile del 2018 dirige con capacità il reparto di Otorinolaringoiatria, da luglio 2023 trasformato in Struttura Complessa a Direzione Universitaria, grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella».

«La storia di Laura mette in luce l’importanza della multidisciplinarietà e dell’alta professionalità al servizio dei pazienti – sottolinea Federico Riboldi, Assessore alla Sanità della Regione Piemonte – A questo si aggiunge l’apporto di Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Università di Torino che hanno permesso di dar vita alla SCDU di Otorinolaringoiatria, che ha avuto un ruolo centrale nell’ottimo risultato riscontrato in questa storia a lieto fine».

Uccide a coltellate i vicini di casa e si taglia la gola

/

È sfociata in tragedia quella che sembra essere stata l’ennesima e fatale lite tra vicini, questa sera a Volvera, nel Torinese.
In un caseggiato del paese un uomo e una donna avrebbero rimproverato il vicino. Questi, armato di un coltello avrebbe ucciso i due e si sarebbe tolto la vita con una coltellata alla gola. Sul posto i carabinieri.