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Papa Francesco benedice la fiaccola di Torino 2025

12 giugno 2024, Roma – Buona salute e benessere per le persone, educazione paritaria e di qualità, parità di genere, città e comunità sostenibili, sostenibilità ambientale e sociale.
Lo Sport come occasione per superare le barriere, conquistando spazi anche nel mondo della cultura e dell’impresa, grazie al prezioso apporto dei giovani universitari.
È con questo spirito che nasce su progetto di tre studenti del Politecnico di Torino la Fiaccola di Torino 2025, la “ Guarini” (nome nato dal concept architettonico di esagoni concentrici che, sui sei livelli, si elevano verso l’alto, ispirandosi appunto alla celebre Cupola della Cappella della Sacra Sindone del Duomo di Torino, progettata appunto dal Guarini), che diventa portatrice di valori universali con il coinvolgimento dei giovani, degli universitari e della società civile.
Ed è in virtù di questo messaggio universale di cui è simbolo che la Fiaccola dei Wug Torino 2025  è stata benedetta da Papa Francesco a Roma, mercoledì 12 giugno, in presenza di una delegazione del Comitato Organizzatore dei Giochi Mondiali Invernali di Torino 2025.
Presente all’incontro il Presidente Alessandro Sciretti, che spiega così l’importante evento:
“Saranno oltre 3000 gli universitari che a gennaio 2025 arriveranno a Torino da ogni parte del mondo per partecipare alle Universiadi, e l’odierna benedizione papale alla Fiaccola di Torino 2025 sancisce la portata davvero globale di questo evento, che travalica i confini territoriali e culturali per ribadire i valori spirituali universali su cui si fonda: la rilevanza del ruolo dei giovani nel mondo, l’essenziale importanza del sapere, la lealtà e il rispetto della persona e delle regole, che sono i principi fondanti dello sport.  Questi sono valori di ogni società sana, fondamentali per la crescita umana”.
“Le Universiadi sono per il Piemonte una grande occasione di sport, turismo e passione, ma anche di solidarietà e partecipazione. I giovani che saranno alle Universiadi 2025 a Torino e in Piemonte contribuiranno a diffondere quei valori della pace e della fratellanza che dovrebbero essere la base della convivenza tra i popoli di tutto il mondo. La benedizione alla Fiaccola da parte di Papa Francesco aggiunge quindi a questo evento un significato particolare e ne arricchisce l’attesa”, commenta il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
“Dall’incontro con il Santo Padre abbiamo tratto un incoraggiamento a fare del viaggio della Fiaccola di Torino 2025 una importante occasione per diffondere i valori più genuini dello sport tra le giovani generazioni del nostro territorio. – dice il Vicesindaco della Città metropolitana Jacopo Suppo, presente nella delegazione a San Pietro per la Benedizione – I World University Games implicano una valorizzazione sportiva e turistica del territorio che pochi altri eventi sportivi consentono, visto che, oltre a Torino, saranno coinvolte Bardonecchia, Pinerolo, Pragelato, Sestriere e Torre Pellice. Ma è altrettanto importante la presa di coscienza dell’importanza sociale e culturale dello sport che, proprio attraverso i FISU Winter Games, sarà possibile promuovere tra i giovani. Dovremmo essere capaci di far comprendere che la fiaccola che cittadini di tutte le età e le condizioni personali e sociali porteranno nelle nostre comunità locali è anche il simbolo della prima Universiade senza barriere, aperta anche alle persone diversamente abili”.
“La Fiaccola di Torino 2025, oltre a rappresentare i valori dell’inclusione, della parità di genere, della sostenibilità e dell’importanza della formazione, rende omaggio al grande architetto Guarino Guarini a 400 anni dalla sua nascita – ricorda il Prorettore del Politecnico di Torino Elena Baralis – Si tratta di un progetto che ci rende particolarmente orgogliosi: dal workshop iniziale allo sviluppo progettuale, ha coinvolto studenti e docenti e ben rappresenta il principio dell’apprendimento attraverso l’applicazione a casi pratici e collaborazioni concrete che ispira, da sempre, la formazione al Politecnico. Progettata da tre studenti dei corsi di Design – Gianluca Basile, Giovanni Bergadano e Matteo Bizzarri – con il coordinamento del professor Cristian Campagnaro e di Luigi Bistagnino, già docente del Politecnico e tutor del workshop insieme ad Alessandro Campanella, la fiaccola oggi è stata presentata a Papa Francesco come rappresentazione dei valori dei Giochi sportivi universitari ed esempio della creatività, della passione e delle capacità dei nostri studenti.”
Il 20 settembre 2024, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport Universitario, prenderà il via il “viaggio della Fiaccola” dal Rettorato dell’Università degli Studi di Torino, dove risiede il braciere delle Universiadi.
Il 2018 infatti ha sancito un protocollo strutturato tra FISU e CUSI che ha inserito Torino come città sede della Fiamma del Sapere e in occasione di tutte le edizioni delle Universiadi, i Paesi organizzatori si recano a Torino per dare inizio ai propri Giochi attraverso l’accensione del braciere.
Questa sarà un’edizione speciale, in cui la Fiaccola dei Giochi partirà da Torino per presentarsi all’Europa, ripercorrere la storia delle Universiadi e ritornare in Piemonte, dove saranno pronti ad accoglierla gli studenti delle diverse province della regione. Il percorso si concluderà dove tutto ha avuto inizio, arrivando a Torino  il 13 gennaio 2025, per accendere il braciere dei XXXII Giochi Mondiali Universitari invernali.

Il nuovo Todays con tanti big

Ripartenza con tante novità per Todays. Il festival si svolgerà dal 25 agosto al 2 settembre con le anteprime il 23 e il 24 agosto dei partner Le Roi Music Hall e Jazz: Re :Found . L’indie rock sarà come sempre protagonista, mail festival si apre anche a nuove sonorità come l’elettronica e il rap. Cambio della guardia per la direzione artistica affidata alla Fondazione Reserve dei fratelli Fabio e Alessio Boasi, i quali sostituiscono Gianluca Gozzi al timone di Todays per nove anni. Venticinque artisti  e cinquanta appuntamenti con 5mila biglietti già venduti. Cambio di location dallo Spazio 211 al Parco della Confluenza.  Su questo nuovo spazio hanno protestato i comitati ambientalisti sottolineando la fragilità del parco. Tanti i nomi prestigiosi che saliranno sul palco . I The Jesus and Mary Chain , Massive Attack, Arlo Parks (preceduta dai Tangerine Dream, band di culto pioniera dell’elettronica), Lcd Soundsystem e la stella del pop Mahmood (preceduto dagli Jupiter & Owkess). Tanti gli eventi collaterali. Da Seeyousound con le sue proiezioni al Cinema Teatro Monterosa, ai laboratori (Soundzone), Al Bunker con (Flic) per la scuola di circo e lo Freestyle del collettivo rap Dojo.

Pier Luigi Fuggetta

In attesa di un nuovo bipolarismo

Due cose iniziali dirimenti. Avanza l’astensionismo e un italiano su due non ha votato,  con i giovani da 18 a 25 anni maggiori astensionisti. E che Cirio ha stravinto. Onore alle armi a Gianna Pentenero che si è immolata in questa operazione impossibile. Vero, a Torino il Pd continua ad essere il partito di maggioranza relativa. Vero, in  alcune città dal cuneese a Settimo e Collegno i sindaci uscenti sono stati confermati al primo turno. Ma brucia alla sinistra che Fratelli d’Italia è il primo partito del Piemonte.

Brucia la debacle di Biella dove per la prima volta un sindaco è eletto al primo turno con la candidata della sinistra al 30%. A Vercelli e Verbania ballottaggio. Si vedrà. Ma il Pd piemontese è in buona compagnia. Patetico il risultato dei cinquestelle. Il professorino Giuseppe Conte fallisce sia in Piemonte che il Italia. Pentastellati che sembravano solo in palla in Sardegna dove , del resto nell’isola ha votato solo il 36 %. Fa venire i brividi solo pronunciare la cifra. Calenda, Renzi e Santoro hanno un elemento in comune, sia in Piemonte che il Italia: hanno buttato via il 10 % dei voti validi perché non hanno raggiunto il quorum. Stavolta, c’è sempre una prima volta, sinistra sbrindellata ha azzeccato il tutto. Quasi il doppio del quorum.

Hanno azzeccato le candidature, in particolare la Salis. Peccato per il mio amico Roberto Tricarico terzo per due eletti.  Sportivamente si è già congratulato con le prime due elette in Regione. Non vorrei che, come dice il proverbio: anche un orologio rotto, due volte al giorno fa l’ora giusta.
Perché? Innegabile che la Schlein abbia vinto. Il Pd ha aumentato sia le percentuali sia il numero assoluto di votanti. Passata la crisi endemica? Si vedrà. Rimane il problema delle alleanze. Cosa di non poco conto.

Ed il nostro capitano Matteo Salvini? Dai, diciamocelo,  ha salvato la ghirba. Precisamente la scelta di candidare Vanacci è stata vincente. Su 2 milioni di voti alla Lega 537mila preferenze a Vanacci. Direi che non sono bruscolini. Colpo basso di Umberto Bossi che dichiara di aver votato Forza Italia.

Con la morte di Berlusca  Forza Italia data per morta oggi è tornata ad essere il secondo partito, seppur per pochi voti  sulla Lega.  Dunque complimenti a Tajani popolare europeo ed europeista convinto. Ma l’estrema destra, in Europa, difatto ha fallito. Voleva sostituire l’ordine costituito e mandare a casa socialisti e democristiani. Non ci sono riusciti.

Ed in Francia Macron tenta il tutto per tutto: o con me o con i fascisti.  E la nostra Giorgia? 2milioni e 200 mila preferenze. Bel consenso. Indubbiamente. Fratelli d’Italia ha perso in valore assoluto 1 milione di voti. Ma questo è un dettaglio.
Giorgia ha vinto e di questa vittoria che ne farà? Vedremo ma lei stupida non è, anzi.
Quando parla ai suoi parla in un modo.
Quando parla con Vox o con la Le Pen  in un altro. Quando parla con Biden in un altro. A ciascuno il suo, giusto per non fare torto a nessuno.

Ma pensate una cosa: Schlein  e Giorgia che hanno bisticciato fino ad oggi, domani voteranno, mano nella mano la stessa Presidente d’ Europa, facendo contento il nostro Tajani e un po’ meno Salvini e Orban. Ma si sa, un po’ di contraddizioni ravvivano l’ambiente.  È nato un nuovo bipolarismo? Vedremo ed intanto gli italiani votano sempre di meno e se al prossimo giro questo negativo trend continuerà la tragedia diventerà farsa. Statene certi.

PATRIZIO TOSETTO

Colpisce il rivale con tre coltellate alla schiena: in manette per tentato omicidio

Gli agenti dell’UPGeSP e del Comm.to di P.S. Dora Vanchiglia hanno tratto in arresto un cittadino straniero di 26 anni per tentato omicidio.

I fatti sono avvenuti dopo un diverbio, nato per futili motivi, fra due cittadini stranieri che si trovavano all’interno dell’area pedonale di via Balbo; nell’occasione, fra i due sarebbe volato anche qualche pugno, ma sarebbero stati divisi da alcuni amici.

Poco dopo, però, uno dei due contendenti si sarebbe ripresentato sul posto armato di coltello affrontando l’altro e riuscendo a colpirlo con tre fendenti alla schiena.

L’aggressore è stato seguito dalle persone presenti ai fatti fino all’arrivo, pochi istanti dopo, dei poliziotti che lo hanno disarmato e bloccato.

Il ferito è stato immediatamente trasportato in ospedale e ricoverato in codice rosso, mentre il 26eienne è scattato l’arresto per tentato omicidio.

Bimba di due anni si aggrava e muore in ospedale

Aveva solo due anni la bimba residente in Valle D’Aosta morta nel reparto di pediatria dell’ospedale Beauregard per cause ancora in fase di accertamento. La bambina era stata portata in ospedale domenica per una indisposizione. Fatti i controlli e disposto un periodo di osservazione era poi stata dimessa. Ieri i genitori l’hanno riportata in ospedale perché non stava ancora bene ed è stata sottoposta a una terapia endovenosa. Ricoverata,  le sue condizioni sono peggiorate ed è stato richiesto l’intervento di un anestesista-rianimatore. Nella notte è purtroppo deceduta. La procura ha aperto un fascicolo.

Motociclista insegue e blocca rapinatore che aveva fatto cadere una donna per derubarla

I poliziotti del Commissariato Centro hanno arrestato un quarantatreenne di nazionalità marocchina gravemente indiziato di aver commesso una rapina aggravata in concorso con persona rimasta ignota.

I fatti sono accaduti nel cuore della notte quando una ragazza che stava facendo ritorno a casa, camminando su via Nizza, giunta all’altezza di via Monti, viene afferrata alle spalle per il collo da un soggetto che le intima di consegnargli il telefono e che, nella foga, la faceva cadere a terra.

La ragazza nota solo in quel momento la presenza di un secondo uomo, complice del primo, che si dava alla fuga insieme all’aggressore.

Alle richieste di aiuto della giovane accorrevano un passante ed un motociclista in transito, che invertendo la direzione di marcia, inseguiva la coppia di fuggitivi e a bloccarne uno sino all’arrivo, pochi istanti dopo, della pattuglia della Polizia di Stato.

A seguito degli accertamenti effettuati negli uffici di Polizia, è emersa la posizione irregolare dello straniero sul territorio nazionale e l’inottemperanza all’ordine del Questore, emesso e notificato nel mese di aprile 2024, di abbandonare il Paese.

L’uomo è stato arrestato per la rapina e denunciato per violazione della Legge sull’immigrazione.

Ivrea, il Castello dalle rosse torri torna a vivere

Il conto alla rovescia è scattato, c’è grande attesa in città, la riapertura del castello, simbolo di Ivrea, è sulla bocca di tutti gli eporediesi. Dopo quasi dieci anni di chiusura e di restauri, sono tutti pronti a tornare in possesso della dimora storica e a festeggiare il suo costruttore, il Conte Verde, Amedeo VI di Savoia (1334-1383) che lo volle fortemente ma non lo vide mai. Proprio quel Conte Verde che combatte eroicamente contro i turchi nel monumento di fronte al Municipio di Torino. Ma quando riaprirà i battenti? All’Ufficio eventi del Comune di Ivrea non si sbilanciano troppo e fanno capire che non c’è ancora una data precisa per l’apertura, forse entro un mese. Eh sì, il Conte Verde, quello straordinario personaggio chiamato così per il colore delle sue insegne e dell’abbigliamento che usava durante i tornei equestri. Interamente vestito di verde scuro, verde nell’armatura, verdi erano le protezioni del cavallo, bardate di verde erano le sue galee che solcavano i Dardanelli, verde era la tappezzeria delle camere, verdi gli arredi dei suoi palazzi e i vestiti dei suoi scudieri così come rosse erano le torri del castello di Ivrea, realizzate interamente in mattoni, come scrisse il Carducci in “Salve Piemonte”. L’anno è il 1358, nel Canavese i Signori di Valperga combattevano contro i Signori di San Martino, alleati dei Savoia.
Ivrea si sentiva minacciata, era indispensabile costruire una fortezza per difendere la cittadina. Bisognava fare in fretta, il Conte Verde coinvolse subito un migliaio di persone nella costruzione dell’edificio e fece venire manodopera qualificata da Ginevra, Milano e Vercelli. Ma ci volle molto tempo per costruirlo, i lavori iniziarono nel 1358 e si conclusero solo nel 1395. Amedeo di Savoia non fece in tempo ad ammirare il suo castello, morì quasi cinquantenne nel 1383 durante un’epidemia di peste. Eretto sull’altura che domina la città e la strada per la Valle d’Aosta doveva diventare il simbolo del dominio sabaudo e in particolare del Conte Verde su tutta quella zona del Canavese. Quattro imponenti torri circolari alte 34 metri fortificano la struttura, il fossato proteggeva le mura con merlature a coda di rondine, i soldati entravano dal ponte levatoio, da feritoie e caditoie si lanciavano frecce, pietre, pece o acqua bollente per mettere in fuga gli assedianti. Una delle torri, quella di nord-ovest, nel Seicento fece una brutta fine: fu distrutta parzialmente dall’esplosione, provocata da un fulmine, della polveriera. Le vittime furono una cinquantina e la torre crollò restando mozza come la si vede ancora oggi. Nel Quattrocento tornò la pace tra le dinastie in lotta tra loro e il castello divenne la residenza delle duchesse di Casa Savoia tra cui Jolanda di Francia, sorella del re di Francia Luigi XI e Beatrice del Portogallo, moglie del duca sabaudo Carlo II, che si dedicarono allo sviluppo delle arti e della cultura chiamando a corte pittori, poeti e musicisti. Ma la bella stagione durò poco e a causa delle guerre tra francesi e spagnoli nel XVI secolo il castello divenne un presidio militare. Con il trasferimento della capitale del Ducato da Chambéry a Torino nel 1563 iniziò la decadenza politica di Ivrea e del suo castello. L’interno del maniero fu sventrato del tutto quando fu trasformato in un carcere dal 1700 al 1970. Poi fu chiuso per il crollo di tegole e intonaci e le visite furono sospese. Nel 1994 lo Stato l’ha dato in concessione al Comune di Ivrea che lo ha acquisito definitivamente nel 2017. Le porte sono sbarrate da otto anni e da oltre 12 mesi è al centro di una ristrutturazione di ampia portata nell’ambito di un programma di valorizzazione del bene dal grande valore storico e artistico. La riapertura è attesa entro l’estate.
Filippo Re