ilTorinese

Palazzo Fauzone Relais e Kalatà presentano “Colazione con vista”

Sabato 1 giugno 2024, un’esperienza da non perdere

 

Un’esperienza emozionante unisce due edifici simbolo del territorio di Mondovì. Da un lato palazzo Fauzone, antica dimora di origini medievali nel centro storico di un borgo dal sapore antico, perfetto per riscoprire  I tempi lenti  di un turismo diverso, a pochi chilometri da Torino e dalle Langhe. Dall’altra il santuario  Regina Montis Regalis, caratterizzato dalla sua maestosa cupola, la più grande del mondo di forma ellittica.

Entrambi questi luoghi ricchi di storia sono stati portati nella contemporaneità e resi visitabili e visibili ai visitatori. Palazzo Fauzone è stato trasformato da Barbara Franco, autrice per l’infanzia tra le più prolifiche e famose in Italia, in un particolarissimo hotel, dove ogni camera è ispirata a uno dei grandi classici della letteratura internazionale.

Grazie alla visione di Kalatà, il Santuario di Vicoforte, capolavoro del Barocco e importante monumento nazionale, è stato reso palcoscenico di un tour avventuroso che prevede una salita di sessanta metri fino alla sommità. Il Magnificat – questo è il nome ideato per questa esperienza – è un esempio unico di fruizione differente di un luogo sacro, culturale e artistico. Un’occasione anche per ammirare da vicino i preziosi affreschi della sua cupola.

“Colazione con vista” è l’evento lanciato insieme da entrambe le realtà, il cui ritrovo è previsto alle ore 9 di sabato 1 giugno prossimo presso Palazzo Fauzone, in cui verrà allestita una ricca colazione, dolce e salata, a base di prodotti locali scelti accuratamente dalle aziende del territorio. Finita la colazione, Barbara Franco condurrà gli ospiti attraverso un percorso di sale affrescate dedicate alla storia di Mondovì.

Ci si sposta in seguito, dopo un breve tragitto, al Santuario di Vicoforte, che alle 11.45 aprirà le porte alla salita e alla visita della cupola, approfondendo l’incredibile storia di questa terra e della sua straordinaria architettura.

Il costo a persona è di 45 euro.

Gli ospiti di Palazzo Fauzone Relais che soggiorneranno per una notte in una delle camere a tema letterario dell’hotel avranno accesso all’evento con una tariffa dedicata di 15 euro a persona. per info e prenotazioni camere chiamare il numero +39 378 3035504

 

Mara Martellotta

Tutta l’Europa del corno da caccia alle Giornate internazionali

Sabato 25 e domenica 26 maggio – Reggia di Venaria

 

L’Equipaggio della Regia Venaria e i suonatori francesi di Les Trompes de Bonne, entrambi con corno d’Orléans in Re (4,54 m di canneggio), quindi il gruppo Matsch Weisskugel dal borgo di Mazia in Alta Val Venosta e i Corni della Moldava (Repubblica Ceca, con i corni Parforce). Sono solo alcune delle formazioni che prenderanno parte alle Giornate internazionali del corno da caccia, uno degli eventi più importanti di questo settore, in programma sabato 25 e domenica 26 maggio nella splendida cornice della Reggia di Venaria.

L’evento, dove sono attesi circa 70 suonatori, è organizzato dall’Accademia di Sant’Uberto e si inserisce nel quadro del riconoscimento Unesco dell’arte musicale dei suonatori di corno da caccia come Patrimonio immateriale dell’umanità (2020 – Italia, Francia, Belgio e Lussemburgo). La due giorni di concerti è sostenuta dal bando Unesco (l.77 del Ministero della Cultura per i patrimoni immateriali Unesco) e dalla Fondazione Crt. I visitatori della Reggia potranno assistere ai concerti gratuitamente, fra la Cappella di Sant’Uberto e i giardini (oppure all’interno dell’ex residenza in caso di maltempo).

Concerti gratuiti con biglietto d’ingresso alla Reggia (la presentazione del libro di sabato 25 maggio è invece a ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili).

L’intento è far conoscere una musica che costituisce un valore identitario del territorio piemontese (in particolare per le Residenze sabaude) e francese. L’obiettivo è anche valorizzare un patrimonio culturale e identitario internazionale condiviso, seguendo diverse declinazioni caratterizzate da elementi comuni, frutto di scambi e incontri tra le corti, e dalla rielaborazione della pratica avvenuta in ogni Paese. Una attività in divenire, viva, grazie alla comunità di praticanti. Le Giornate internazionali gettano le premesse per la riapertura del dossier di candidatura Unesco al fine di includere la pratica del corno da caccia della Mitteleuropa e nella musica d’arte.

All’evento saranno presenti anche due gruppi di suonatori di corno delle Alpi (in Fa diesis, 3,5 m di tubo), dalla Svizzera (Dal Generus, dal nome del monte Generoso) e dalla Francia (Les Briançonneurs, da Briançon).  La loro musica sarà dedicata come omaggio all’anniversario dei 150 anni del Museo della Montagna di Torino e all’Alpinismo, altra pratica piemontese riconosciuta Patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco (2019 – Francia, Italia e Svizzera).

Gli appuntamenti

Sabato 25 maggio, dalle ore 15.15, il programma si svilupperà tra la Corte d’onore della Reggia di Venaria (fino alle 15.45, con un gioco di suoni) e il Gran Parterre (dalle 16.00 alle 17.15, per la presentazione gruppi musicali), con la successiva presentazione in Sala di Diana (ore 18.00) del volume dell’Accademia Il corno da caccia. Musica a corte tra Piemonte ed Europa (secc. XVI-XIX), a cura del prof. Renato Meucci, nella collana della Reggia.

Domenica mattina, dalle ore 10.15, l’evento continuerà nella Cappella di Sant’Uberto (10.15-10.45), con brani di repertorio religioso, per concludersi presso il Gran Parterre (11.15-12.30).

Gli strumenti

Per “corno da caccia” si intende un corno naturale, senza valvole, tasti o pistoni, con canneggio conico arrotolato in una o più spire, che da una parte ha un bocchino e dall’altra una campana come amplificatore. Si tratta dello strumento nato nel XVII secolo per le cacce reali, passato anche alla musica d’arte in età barocca e tuttora vivo nelle diverse tradizioni che ogni paese d’Europa ha sviluppato nel tempo sino ai nostri giorni.

Tutti gli strumenti dei gruppi presenti alle Giornate internazionali hanno in comune la caratteristica di suonare in spazi aperti, tra foreste e montagne, e di evocare la natura in diversi modi. Il corno d’Orléans utilizza una tecnica sviluppata in relazione all’arte equestre e alla comunicazione nei boschi, i corni Parforce si esprimono attraverso una musica ricca di emozioni evocative e i corni delle Alpi, attraverso il legame con una antica tradizione pastorale e di comunicazione in alta montagna, di cui esistono rappresentazioni già dal XV secolo (duomo di Milano, Val Camonica).

 

Il mestiere del mental coach a Torino

Scopri – To  ALLA SCOPERTA DI TORINO 

Il mental coach è un “allenatore della mente” ovvero colui che ci aiuta a sviluppare gli aspetti mentali utili a perseguire risultati.
Tra i più conosciuti troviamo la torinese Nicoletta Romanazzi specializzata nello sport, supporta atleti, top performer, imprenditori e professionisti. Ha seguito atleti come Luigi Busà medaglia d’oro nel Karate, Alice Betto del triathlon, Marcel Jacobs e tantissimi altri atleti e calciatori di serie A tra cui Mattia Perin della Juventus.
Mattia, in numerose interviste, dichiara quanto per lui, il supporto di Nicoletta è fondamentale soprattutto perché essendo il secondo portiere della sua squadra non è facile per un ragazzo molto competitivo rimanere spesso in panchina, ma con lei, lavorando sulla psiche, è riuscito sempre a dare il massimo negli allenamenti come se dovesse giocare in ogni partita e questo l’ha portato a migliorare sempre di più e a non darsi mai per vinto fino a scendere in campo con ottimi risultati nelle partite giocate con la sua squadra, come di recente con la conquista della Coppa Italia 2024. Mattia dice di essersi dato finalmente il permesso, a volte, di eccettare eventuali errori ed a farne tesoro cosa che prima da solo non riusciva a fare ed ora vive una vita migliore sportiva e personale.
Nel 2023 Nicoletta Romanazzi ha fondato una scuola di coaching, inoltre collabora con Radio Dj con il podcast “Click sviluppa il tuo potenziale” e ha scritto due libri su come gestire le proprie emozioni “Entra in gioco con la testa” E “la sfida delle emozioni”.

LE INSIDIE DEL MESTIERE

Il mestiere del mental coach non ha un albo e questo porta a volte ad avere numerosi professionisti che poi si rivelano non tali, bisogna dunque prestare molta attenzione su chi affidarsi.
Tanti coloro che non comprendono la differenza tra il mental coach e lo psicologo. Il primo parte dal presente e cerca di andare a dare al cliente degli strumenti per poter arrivare a raggiungere i risultati, mentre il secondo, lo psicologo, tende a partire da un’analisi del passato per andare ad aiutare il paziente nella comprensione delle sue problematiche attuali e gestisce anche le problematiche gravi.
Si diventa mental coach con dei percorsi specifici, in passato ci si basava molto sulla programmazione neurolinguistica adesso meno, tante teorie sono state smentite e gli aggiornamenti sono sempre in corso grazie alle nuove scoperte neuroscientifiche.

COSA SI IMPARA DI PRECISO

Il mental coach può essere specializzato anche in diversi settori, quello lavorativo, quello di vita personale e quello sportivo la cui base di studio è molto simile. Il coach che aiuta i clienti sul lavoro concorre sia con le aziende che con i singoli a raggiungere gli obiettivi prefissati seguendo un percorso con tappe intermedie e con specifiche date di scadenza da mantenere per riuscire ad arrivare fino al raggiungimento dello scopo. Il coach di vita personale, definito “life coach”, aiuta le persone che hanno problematiche legate all’autostima o alla coppia. Moltissime sono infatti le persone che si sottovalutano e parlano in modo inadeguato di sé, così facendo non riescono a fare una buona impressione al loro interlocutore e su loro stessi e rischiano di cadere molto in fretta.
Parlare in modo adeguato di noi stessi significa evitare frasi come “scusa il disturbo, ti rubo solo un attimo, sono un disastro…” e molte altre che infondano idee decisamente negative su di noi al nostro interlocutore.
Vi è infine il coach sportivo che aiuta gli atleti a performare sempre meglio, una delle tecniche molto conosciute è quella di far immaginare al cliente la sua partita come se la stesse già vivendola in modo da sentirsi poi più sicuro sul campo, perché il nostro cervello tende ad avere paura dell’ignoto, ma se noi lo rendiamo noto tutto diventa più agevole. Dorian Yates grande campione americano di bodybuilding confermava di usate proprio questo sistema, la sera immaginava le ripetizioni che avrebbe dovuto eseguire il giorno dopo in palestra sempre con pesi maggiori e così poco per volta abituava il suo cervello a resistere a quei pesi.
Quello del mental coach è quindi una professione molto importante per qualunque persona perché aiuta a crescere in ogni ambito e quando siamo abbastanza forti mentalmente possiamo riuscire a raggiungere obiettivi sempre più performanti.

NOEMI GARIANO

Anche l’Ospedale Cottolengo il 27 maggio aderisce all’(H) Open Day Emicrania

 

Iniziativa promossa dalla Fondazione Onda in tutta Italia

 

Anche l’Ospedale Cottolengo di Torino lunedì 27 maggio 2024 aderisce all’«H-Open Day per la prevenzione e la cura dell’emicrania» organizzato, in occasione della Settimana nazionale dedicata al mal di testa, dalla Fondazione Onda negli ospedali con il Bollino Rosa, attribuiti ai presidi ospedalieri italiani «vicini alle donne», che offrono percorsi diagnostico-terapeutici e servizi dedicati alle patologie femminili riservando particolare cura alla centralità della paziente.

 

Durante la giornata verranno offerti servizi gratuiti clinico-diagnostici e informativi: visite neurologiche, consulenze con gli esperti, test di valutazione, infopoint, conferenze e distribuzione di materiale dedicato.

 

Obiettivo dell’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, è sensibilizzare la popolazione sull’importanza di un riconoscimento precoce dei sintomi per un accesso tempestivo ai percorsi di diagnosi e cura per una migliore qualità di vita dei pazienti.

 

«L’emicrania», spiegano dalla Fondazione Onda, «è una patologia cronica che colpisce circa il 12% degli adulti in tutto il mondo, con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è la terza malattia più frequente e la seconda più disabilitante, comportando dunque un altissimo costo umano, sociale ed economico».

 

La Giornata all’Ospedale Cottolengo – Visite gratuite e un Convegno aperto alla cittadinanza

 

Lunedì 27 maggio dalle ore 9 alle 13presso il Presidio Ospedale Cottolengo (via Cottolengo 9) verranno offerte visite neurologiche gratuite (i posti disponibili prenotabili attraverso l’URP dell’Ospedale – urp@ospedalecottolengo.it – al momento sono già esauriti).

 

Dalle ore 14 alle 16.30 presso l’Aula Magna del Presidio ospedaliero (ingresso da via Cottolengo 13) si terrà un convegno aperto a tutti sul tema «Emicrania, nuove frontiere». Per partecipare è necessario iscriversi alla seguente mail: urp@ospedalecottolengo.it

 

Per ulteriori informazioni:

“Premio Mario Lattes per la Traduzione” Ecco i cinque finalisti

Premiati al Castello di Perno

Monforte d’Alba (Cuneo)

Cinque i finalisti. I loro nomi sono stati annunciati nei giorni scorsi. Ma per sapere chi, della magnifica cinquina, sarà “il più alto sul podio” occorre aspettare ancora un mesetto. Sarà infatti annunciato sabato 29 giugnoprossimo il nome del vincitore della terza edizione del biennale “Premio Mario Lattes per la Traduzione” (dedicato quest’anno alla lingua ispano-americana) promosso dalla “Fondazione Bottari Lattes” di Monforte d’Alba, in collaborazione con l’“Associazione Castello di Perno” e l’“Università degli Studi di Torino”. La cerimonia si terrà nell’antico “Castello di Perno”, costruito in epoca medievale dalla famiglia Falletti e alla fine degli anni Settanta del secolo scorso acquistato dalla Casa Editrice “Giulio Einaudi” che ne fece la propria sede secondaria, gemella a quella di via Biancamano a Torino e residenza di lavoro per i propri scrittori, fra cui Primo Levi, al quale è stata anche dedicata la piazzetta sotto le mura a Perno.

Dal 2012, il Castello è proprietà dell’avvocato bresciano Gregorio Gitti, ordinario di “Diritto Civile” all’“Università di Milano” e ben intenzionato a recuperarlo alla sua storia, a quella più recente di “Casa per la Cultura” e a quella più antica della vinificazione delle uve di proprietà.

Ecco, per intanto, i nomi dei cinque finalisti: Alberto Bile Spadaccini con “Il Gran Burundún-Burundá è morto” di Jorge Zalamea (Colombia, edito da Arcoiris), Ilide Carmignani con “Lutto” di Eduardo Halfon (Guatemala, edito da il Saggiatore), Maria Nicola con “Le pianure” di Federico Falco (Argentina, edito da Sur), Raul Schenardicon “Fra le tue dita gelate” di Francisco Tario (Messico, edito da Sarafà) e Giulia Zavagnacon “Chiamatemi Cassandra” di Marcial Gala (Cuba, edito da Sellerio).

Traduttrici e traduttori, nel corso della cerimonia di premiazione, saranno coinvolti in una “tavola rotonda” coordinata da Stefania Soma, in arte Petunia Ollister, creatrice dei #bookbreakfast: foto di libri sul tavolo della colazione pubblicate sul suo profilo “Instagram” @petuniaollister. Saranno presenti inoltre alcuni dei traduttori di domani, studenti di “Lingue e Letterature Straniere” dell’“Ateneo” torinese, per interagire e confrontarsi con gli esperti.

La cerimonia verrà trasmessa in streaming sulla pagina Facebook della “Fondazione”.

Come nelle due precedenti edizioni, dedicate rispettivamente alla “lingua araba” e alla “lingua cinese”, la selezione delle opere si articola in due fasi: in un primo momento la “Giuria stabile”, tenendo conto della capacità del traduttore di rendere in italiano la qualità letteraria del testo, ha individuato i cinque romanzi finalisti. Ora toccherà ad una “Giuria specialistica”, esperta della lingua in questione, a valutare a sua volta la cinquina, decretando il nome del vincitore o della vincitrice.

A proposito della “cinquina finalista” di questa edizione, la “Giuria stabile” ha commentato: “Tutti i giurati sono d’accordo nel constatare che la maggior parte delle traduzioni pervenuteci è di buon livello. Nel selezionare le migliori per includerle nella cinquina vincente, abbiamo ovviamente tenuto conto, innanzi tutto, della qualità letteraria della traduzione, a prescindere dal nostro giudizio personale sull’opera stessa. A parità di valore, tuttavia, abbiamo anche seguito altri due criteri: non selezionare più di un’opera dello stesso paese, per dare voce a scrittori provenienti da realtà diverse, e non tenere conto dell’importanza e del prestigio della casa editrice che ha pubblicato la traduzione italiana, per dare visibilità, eventualmente, anche a piccoli editori che faticano a farsi conoscere”.

Il “Premio” ha potuto contare, anche quest’anno, sul contributo e sostegno del “Comune di Monforte d’Alba”, unitamente al sostegno di “Banca d’Alba” e al patrocinio di “Confindustria Cuneo” e dell’ “Unione dei Comuni Colline di Langa e del Barolo”.

Per info: “Fondazione Bottari Lattes”, via G. Marconi 16, Monforte d’Alba (Cuneo); tel. 0173/789282 o www.fondazionebottarilattes.it

Gianni Milani

Nelle foto: I cinque finalisti e Castello di Perno

Mercato Centrale Torino: ecco il Festival “Gaya – Gaya”, 100% giapponese

 

 

Il Mercato Centrale di Torino presenta “Gaya – Gaya”, il festival 100% giapponese promosso dal 31 maggio al 2 giugno, un evento rumoroso, pieno, ricco di esibizioni e esperienze giapponesi.

Un giapponese, di fronte alla richiesta su cosa significhi Gaya – Gaya, risponderebbe “rumoroso, pieno”. Si tratta di una delle onomatopee del Sol Levante più utilizzate nella vita quotidiana, e indica un contesto dove presenta allegria e energia. Il festival, che ha ottenuto il patrocinio della ambasciata giapponese, è organizzato dal Mercato Centrale di Torino in collaborazione con l’artigiano della bottega di Ramen e altre specialità giapponesi Akira Yoshida. Una grande festa della cultura orientale con tre giorni di appuntamenti didattici, workshop e degustazioni gastronomiche. Tra gli ospiti di grande rilievo che coloreranno il festival figura lo chef Hiro, il cuoco giapponese più famoso d’Italia che mostrerà come si cucina l’okonomiyaki, il piatto tipico di Osaka, la città dove si terrà Expo 2025. L’arte dei Samurai approderà al Mercato Centrale di Torino con Kamui, una troupe di artisti samurai che divulgano l’arte e la cultura giapponese nel mondo. Il loro leader, Tetsuro Shimaguchi ha partecipato anche al film Kill Bill di Quentin Tarantino come attore e coreografo in alcune scene di combattimento. Grande protagonista della tre giorni sarà ovviamente la grande cultura gastronomica nipponica, con la cerimonia del tè, Cha-no-yu – acqua calda per il tè, che sarà raccontata dalla maestra Tomoko Hoashi, o con il sakè, spiegato in tutte le sue accezioni dalla sakè sommelier Kana Cappelli, o ancora Luca Rendina, che porterà il pubblico alla scoperta del sochu, un distillato originario del Giappone. La musica sarà affidata a Kikuki Shinobu, che suonerà il sanshin, letteralmente il “tre corde”, uno strumento a corde pizzicate okinawano, probabilmente derivate dal sanxian cinese, e a Takuya Taniguchi, artista di Wakadaiko giapponese che gira il mondo facendo ascoltare gli strumenti tradizionali nipponici. Spazio anche alla narrazione contemporanea, con la partecipazione di personaggi come Kenta Suzuki, influencer giapponese più noto in Italia, o Elikottero, youtuber giapponese famoso come insegnante di lingua giapponese per il popolo italiano. Oltre agli ospiti che si esibiranno allo spazio “Fare”, molti saranno i workshop a pagamento e su prenotazione obbligatoria scrivendo a info.torino@mercatocentrale.it, che si svolgeranno nella tre giorni al Mercato Centrale Torino: degustazioni di tè, sakè, distillati giapponesi, corsi di calligrafia giapponese, di sushi, di ravioli, di origami e di Kintsuji, l’arte giapponese della riparazione delle ceramiche. Durante il festival, la terrazza del Mercato Centrale Torino, col suo pittoresco affaccio su Porta Palazzo, si trasformerà nella Asahi Beer Garden, una birreria all’aperto con street food a cura del Ramen Bar Akira, e lo spazio Fare ospiterà, oltre alle esibizioni dei tanti nomi invitati, un piccolo mercato con artigiani e produttori giapponesi che proporranno prodotti tipici.

 

Mara Martellotta

Poste italiane cerca portalettere in provincia di Torino

In provincia di TorinoPoste Italiane cerca portalettere da inserire nel proprio organico. I candidati saranno assunti con contratto a tempo determinato e si occuperanno della distribuzione di corrispondenza e pacchi nel territorio in relazione alle specifiche esigenze aziendali.

Per poter presentare la propria candidatura è sufficiente inserire il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito istituzionale di Poste https://www.posteitaliane.it, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte”.

Tra i requisiti richiesti per la candidatura c’è il possesso di un diploma di scuola media superiore o diploma di laurea, anche triennale e patente di guida in corso di validità idonea per la guida dei mezzi aziendali.

La ricerca è valida fino a domenica 26 maggio.

La Giornata Nazionale del Cavallo a Pinerolo

La Giornata Nazionale del Cavallo è un’idea della No-profitPassione Cavallo e nasce perché tutti, o quasi tutti, hanno la loro Giornata Nazionale. Tutti, meno il cavallo.

 

Così ci ha pensato Passione Cavallo creando la Giornata Nazionale del Cavallo e noi di Club Cavallo Italia, il primo club di chi ama i cavalli, abbiamo abbracciato e gestiamo questo straordinario evento che rende, finalmente, omaggio al cavallo, a questo splendido animale al quale l’uomo deve moltissimo e che, senza di esso, non avrebbe mai raggiunto i traguardi odierni.

 

La Giornata Nazionale del Cavallo è l’ultima domenica del mese di maggio di ogni anno, una data che ha grandi contenuti, tradizioni e storia riferita al cavallo.

L’ultima domenica del mese di maggio del 1250 risulta infatti essere la prima data conosciuta di quando l’uomo ha iniziato, in Italia, la sua lunga vita assieme al cavallo.

 

La terza edizione della Giornata Nazionale del Cavallo celebra il cavallo con molte iniziative in Italia, anche vicino a voi comeinvitarvi a visitare il Museo dell’Arma di Cavalleria a Pinerolo escoprire la storia il Monumento Equestre a Emanuele Filiberto di Savoia in Piazza San Carlo a Torino.

Per saperne di più sul Museo dell’Arma di Cavalleria e sugli altri musei dedicati al cavallo: https://www.clubcavalloitalia.it/category/i-musei-dedicati-al-cavallo/

Lotteria Ricerca la fortuna, premiati i vincitori

Consegnati dal Presidente Allegra Agnelli i primi due premi a un manager in pensione e al titolare di un’azienda di Nichelino.

Il Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Allegra Agnelli, ha consegnato  i primi due premi della settima edizione della Lotteria “Ricerca la fortuna”. Si è aggiudicato una THOK E-Bikes messa in palio da Galup, sofisticata bicicletta a pedalata assistita per la mobilità sostenibile, il manager torinese in pensione Eugenio Falcone, mentre il pacchetto per una settimana di vacanza all inclusive per due persone in un resort 5* a Marsa Alam, messo in palio da Alpitour, è andato all’imprenditore Luca Lanzetta, titolare di un’azienda a Nichelino (Torino). La cerimonia di consegna dei premi si è svolta stamani all’Istituto di Candiolo – IRCCS e hanno partecipato anche il Sindaco di Candiolo, Stefano Boccardo, e i titolari della THOK E -Bikes e Galup, Giuseppe Bernocco e Valerio Astegiano.

“Partecipo a Ricerca la Fortuna da sempre – ha detto Falcone, che era accompagnato dalla moglie, Gabriella D’Agostino – perchè conosco il prezioso lavoro che svolgono medici e ricercatori dell’Istituto di Candiolo, dove fra l’altro è stato recentemente operato con successo un mio caro amico. Ho preso i biglietti durante un evento natalizio all’Auditorium di Torino organizzato da Federmanager, associazione a cui sono iscritto. Questa è la prima volta che vinco qualcosa in una lotteria e sono stato decisamente fortunato”.

“Sono amico del Delegato di Pianezza della Fondazione, Pier Gianni Oddenino, che da tre anni mi spinge a partecipare alla Lotteria – ha affermato Lanzetta – e io aderisco volentieri perchè ritengo indispensabile sostenere la ricerca sul cancro e in particolare un centro di eccellenza come Candiolo. Il premio mi consentirà di trascorrere una bellissima vacanza in una località dal mare incantevole”.

La Lotteria ha messo in palio 180 premi e significativa è stata la risposta dei sostenitori: circa 7.000 i biglietti distribuiti, che hanno permesso di raccogliere quasi 35 mila euro.

La Lotteria ha avuto il sostegno generoso di Galup, AlpitourWorld, Robe di Kappa, Lavazza, La Stampa, Juventus FC, Torino FC, Orlane Paris, Ristorante Del Cambio, Baronio, Xerjoff, Nespolo, Sant’Agostino Casa d’Aste, Damilano, Liolà’s Cosmetics, Kensho, Rinascente, Edera Project, Scatto, Mondojuve, Gallerie d’Italia Torino, Museo Egizio, Museo dell’Automobile, Museo Nazionale del Cinema, Abbonamento Torino Musei, Fondazione Circolo dei Lettori, Turismo Torino e Provincia, City Sightseeing Torino, Ottica Pighetti, Fisico, Eataly, Bananna, Toh, Fideuram Massimo Milanese, Gruppo Chiale Expert, Qc Terme, Valentina Laganà, Hangover, Hush, Nova Estetica, Silvana Albertin, Edt, L’Aromatario, ShopPiemonte.com, NaturalMente, Passion Ski School, M**Bun e Molecola.

Allegata foto: da sin. Gabriella D’Agostino, Eugenio Falcone, Giuseppe Bernocco, Luca Lanzetta, Allegra Agnelli, Valerio Astegiano e Stefano Boccardo.