



Chi tra noi non ha mai collezionato, almeno da bambino o da adolescente, francobolli o figurine o altro ?
Alcune bambine (ma anche non più tali) collezionavano bambole, i maschietti le automobili scala 1:43 o figurine di calciatori, ma era in ogni caso un collezionismo in itinere, perché uscivano sempre nuovi modelli di automobili, o ricominciava un nuovo campionato di calcio (anche se, allora, il passaggio dei giocatori da una squadra all’altra era un evento rarissimo) o il Poligrafico emetteva nuovi francobolli.
Il collezionismo non era soltanto un investimento, specie la filatelia e la numismatica, ma anche un modo per trascorrere del tempo seguendo una propria passione, rilassandosi e scambiando informazioni preziose con altri collezionisti.
Oggi, ma il trend è in calo già da alcuni anni, il collezionismo è relegato ad alcuni rari casi, peraltro riferiti a cifre considerevoli, praticato da specialisti del settore: quadri, statue, ceramiche, tappeti e arazzi, monete pregiate.
Il motivo è da ricercare in più di una causa.
In primis, ritmi di vita sempre più stressanti, tempo libero ridotto al lumicino, non permettono di seguire con costanza un passatempo, qualsiasi esso sia.
Poi, non meno importante, la crisi economica ha, sulla carta, costretto le persone a rinunciare a spese extra, anche se spesso la stessa cifra, se non di più, viene sprecata acquistando oggetti inutili, aderendo a offerte non necessarie, non valutando altri preventivi in sede di acquisto.
E’ evidente come questo trend negativo abbia sfalsato l’economia di quel settore, basato sulla domanda e sull’offerta: aumentata quest’ultima a scapito di una diminuzione della prima.
A scuola, e non parlo di secoli fa, i docenti ci invogliavano a iniziare una qualche forma di collezione: minerali, francobolli, monete, libri, fotografie e così via. Io, personalmente, dopo aver iniziato a collezionare francobolli intorno ai 7 anni, ho smesso a causa dei costi e dell’attenzione necessaria per proseguire una buona collezione; grazie ad alcune circostanze fortunate, tuttavia, ho iniziato a collezionare libri, esclusi i romanzi, e al momento ho circa 5000 libri, quasi tutti letti o consultati.
Quando vado a casa di amici, specie se hanno figli in tenera età, noto quasi con dispiacere che nessuno di loro collezioni qualcosa, dagli oggetti banali a quelli di valore: appare subito agli occhi, oltre a quanto ho scritto prima riguardo al poco tempo che ci rimane, che non si dia più valore agli oggetti che vengono ormai solo usati, sfruttati e poi buttati quando non servono più. I viaggi, dei quali collezionavamo con cura i biglietti aerei, complice la prassi dei biglietti virtuali non sono più un arricchimento culturale ma un riempitivo dei momenti di inattività, qualcosa da fare perché ormai è la moda.
E che dire dei biglietti dei concerti? Alcuni miei amici conservano gelosamente i biglietti dei Rolling Stones (1982) o di Renato Zero (1979) a Torino oppure di David Bowie a Milano nel 1988; ora probabilmente vengono buttati per terra appena varcati i controlli all’ingresso.
E’ come se volessimo vivere il tutto subito lasciandocelo immediatamente alle spalle appena vissuto, appena fatto, cancellando i ricordi seppure piacevoli, è come se il passato, anche se recentissimo, ci spaventasse e guardassimo solo al futuro, anche se incerto.
Qualcuno, tutt’al più, colleziona calamite (il più delle volte regalate da amici che sono stati in un Paese esotico) ma è un caso su cinquanta.
Io sono convinto che qualsiasi oggetto usato (anche un francobollo annullato lo è) rechi con sé una storia, breve o lunga non importa; i luoghi in cui è stato, chi l’ha posseduto, l’uso che ne è stato fatto, chi l’ha costruito e possederlo attribuiscono valore all’oggetto e ne proseguono la vita. In altre parole, una parte dell’energia acquisita prima che diventasse nostro viene tramandata a noi.
Analizzate seriamente il vostro tempo, nell’arco di un mese ad esempio: siete proprio sicuri di non riuscire a trovare il tempo per iniziare a collezionare qualche oggetto che, altrimenti, sarebbe destinato all’oblio o alla distruzione?
Sergio Motta
Notti Magiche
Sabato 29 giugno appuntamento con gli Europei di calcio.
Maxischermo fronte Informagiovani/Centro Grosa/Bar Lab in Via Galimberti 3, Nichelino.
Alle 17.00 “Bar Sport”, il prepartita con ospiti giornalisti sportivi. Alle. 18.00 proiezione di Svizzera – Italia
ABC DIGITALE in Biblioteca
Martedì 2 luglio dalle 17.30 alle 19.00 alla Biblioteca G. Arpino (via A. Azzolina, 4) ultimo dei 4 incontri sull’alfabetizzazione digitale (tenuti dagli operatori volontari del Servizio Civile Digitale). Si parlerà di SPID, CIE, inviare documenti: istruzioni per l’uso.
Michele Padovano all’Open Factory
Giovedì 4 luglio alle 18.30 all’Open Factory (via del Castello 15) Michele Padovano presenta il suo libro “Tra la Champions e la libertà” ed. Cairo.
Un’avventura autobiografica drammatica, un lungo cammino di errori giudiziari nel quale l’ex attaccante di Cosenza, Pisa, Genoa, Reggiana, Napoli e Juventus si trova invischiato suo malgrado e che ha deciso di raccontare in queste pagine portando a galla ricordi, emozioni, dolore ma anche le piccole e grandi gioie ritrovate durante il calvario durato 17 anni, dal 2006 al 2023.
Portano i saluti il Sindaco Giampiero Tolardo e l’Assessore allo sport Francesco Di Lorenzo. Modera Michele Pansini.
Conferenza in Biblioteca
Giovedì 4 luglio alle 20.30, presso la Biblioteca, conferenza aggiuntiva del ciclo di incontri gratuiti con lo psicoterapeuta e sessuologo Dr. Alfredo De Marinis che tratterà di MENOPAUSA – Cambiamenti fisici e psicologici (le paure e i blocchi, autostima, sessualità e convinzioni limitanti).
Città di Nichelino online:
LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo
Dunque, ci risiamo con la “guerra civile” tra i partiti. L’ultimo allarme lo lancia Giorgia Meloni nei confronti della sinistra e di tutti coloro che, dall’opposizione, ogni giorno sgranano il solito rosario fatto di insulti, denunce, contumelie, attacchi personali e aggressioni verbali nei confronti della Presidente del Consiglio. Certo, non è che dalle parti del centro destra ci troviamo di fronte ad un esercito di chierichetti.
Ma c’è una differenza di fondo – politica, culturale e di metodo – tra le due coalizioni nell’aggredire l’avversario. Con una doverosa premessa. Non c’è alcun dubbio che ci troviamo di fronte ad un clima dove l’insulto, la demolizione dell’avversario e la delegittimazione morale e politica del nemico non sono una eccezione ma la regola di comportamento nel cosiddetto confronto tra i partiti. Ed è proprio all’interno di questo contesto che si inserisce la differenza tra le due attuali coalizioni in campo. Se nel centro destra l’attacco personale e la strategia dell’insulto rispondono più a criteri artigianali ed estemporanei – ovviamente sempre deprecabili e da denunciare – la strategia della sinistra è molto più sofisticata, precisa, puntuale e specifica. E questo perchè storicamente la cultura politica della sinistra italiana, ex e post comunista, è molto più attrezzata in questo specifico settore. Dai tempi della Democrazia Cristiana l’attacco personale e l’aggressione verbale sono stati gli elementi determinanti e costitutivi della battaglia politica contro l’avversario/nemico. Che, com’è persin inutile ricordare, ha sempre fatto dell’annientamento politico dell’avversario/nemico la sua regola fondamentale. E questo risaliva ai tempi del Pci dove, comunque sia, c’era un disciplina di partito, una cultura politica e una autorevolezza della classe dirigente neanche lontanamente paragonabili a ciò che capita, adesso, nella concreta situazione politica italiana. Certo, il violento antiberlusconismo prima e l’irruzione del grillismo poi con il suo carico di violenza verbale e di squadrismo nel linguaggio quotidiano, hanno sdoganato un comportamento politico che ha rappresentato un forte e plateale peggioramento rispetto anche solo ad un passato recente.
E, accanto a questa escalation del linguaggio – sempre più violento, aggressivo e frontale – noi purtroppo assistiamo anche ad una recrudescenza sul terreno più squisitamente politico. Con una progressiva radicalizzazione del confronto politico tra i partiti e le rispettive coalizioni. Se da un lato non passa giorno senza ascoltare da parte del cartello delle sinistre – e cioè Schlein, il duo Fratoianni/Bonelli e Conte e tutto il circo mediatico che li sostengono – il “ritorno della dittatura”, la “svolta illiberale”, la “torsione autoritaria”, la “minaccia fascista”, la “negazione delle libertà democratiche” e tutte queste sciocchezze, sul fronte del centro destra non mancano repliche altrettanto grossolane ma politicamente meno raffinate e precise.
Dopodichè, e infine, non possiamo non evidenziare che questo clima – volgare, insopportabile e sempre più violento – è semplicemente il frutto di una crescente radicalizzazione del conflitto politico. Una radicalizzazione che non contempla “posizioni di mezzo” nè, soprattutto, un confronto di merito sulle questioni perchè la delegittimazione morale, la demolizione personale e l’annientamento politico dell’avversario/nemico sono diventati le regole auree dello stesso dibattito politico. Ed è anche, ma non solo, per questi motivi che si rende sempre più necessario ed indispensabile il ritorno del Centro. Della cultura politica di centro. Del metodo centrista. E, infine, di un progetto politico di centro.
Il portacolori della ValleBelbo Sport Mattia Antonio Tammaro è partito per il Trofeo delle Regioni al quale difenderà i colori della rappresentativa regionale piemontese. Sarà un’avventura costruttiva e formativa quella di Scanzano Jonico (Mt): l’evento, in programma per sabato 29 e domenica 30 giugno, è capace di mescolare agonismo e divertimento e di regalare una bellissima esperienza a circa duecento giovani nuotatori provenienti da tutta Italia. La rappresentativa di Piemonte e Valle d’Aosta di cui fa parte Mattia, fresco campione regionale Esordienti A dei 50 e dei 100 stile libero, è formata da cinque ragazzi classe 2011 e cinque ragazze nate nel 2012 e nel 2013. Tammaro, uno dei due atleti della provincia di Asti selezionati per la Rappresentativa, sarà in gara in 100-200 stile libero e nelle staffette 4×100 stile libero e 4×100 mista. |
DOMENICA 30 GIUGNO
Domenica 30 giugno ore 16:30
INDUISMO: aspetti storici, culturali e iconografici nelle collezioni del MAO
MAO – Visita guidata speciale a cura di Theatrum Sabaudiae
Miti e dèi trovano rappresentazione in una selezione di opere delle collezioni permanenti del museo attraverso rilievi e sculture afferenti all’Induismo, la cui lettura iconografica sarà al centro della narrazione delle tradizioni religiose e della produzione artistica di ispirazione induista di Asia Meridionale, Sud Est asiatico e Regione Himalayana.
Il percorso si snoda tra le sale che ospitano testimonianze della decorazione scultorea dell’India antica e medievale, dell’arte Khmer della Cambogia e frammenti di architettura templare nepalese, alla scoperta delle principali forme divine all’interno dell’Induismo e di raffigurazioni tratte dalla mitologia indiana, di gesti simbolici e degli elementi distintivi delle divinità.
Info e prenotazioni: 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)
Costi: 6 € a partecipante
Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per possessori di Abbonamento Musei.
GIOVEDI 4 LUGLIO
Giovedì 4 luglio ore 18
OTHER COLORS
MAO – talk e proiezione nell’ambito del public program della mostra Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded
a cura di Hannah Jacobi.
Il programma di proiezioni Other Colors racconta i modi in cui il colore e le classificazioni cromatiche sono stati utilizzati come strumento di alterizzazione nel corso della modernità e della contemporaneità.
Prendendo ispirazione dalle tematiche esplorate nella mostra Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded, il simbolismo del colore e il suo significato diventa punto di partenza per disimparare sistemi di colore orientalisti, razzisti e basati sull’alterizzazione, e per immaginare un’estetica che generi inediti significati sociali.
La storica dell’arte e autrice Hannah Jacobi ha invitato Collective for Black Iranians (CBI), Parking Video Library e Shur Collective a suggerire e contribuire con video e film al programma di proiezioni, che si aprirà con il cortometraggio WhiteHorse di Lida Abdul (2006).
Programma
18:00-19:00 – Proiezione di film, introdotto da Hannah Jacobi
19:00-19:45 – Talk ibrido con interventi, seguito da una sessione di domande e risposte con il pubblico. In remoto con Priscillia Kounkou Hoveyda per CBI (tbc), Amirali Ghasemi per PVL e Shokoufeh Eftekhar e Zolfar Hassib, membri dello Shur Collective. Modera in loco Hannah Jacobi.
Se non puoi essere al MAO di Torino, puoi partecipare alla proiezione e al talk degli artisti in diretta streaming su www.mohit.art
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.
Il lettore Luigi Gagliano ci invia questa foto: “Via Dante Di Nanni, i cartelli ci sono, figuriamoci se non ci fossero. Che dire?”, commenta amaramente.
A Venaria Reale
Dal 4 al 20 luglio, sempre dalle ore 21
Venaria Reale (Torino)
Nove spettacoli fra musica, comicità, recital e teatro: dal prossimo giovedì 4 a sabato 20 luglio, la Venaria by night non lesinerà serate “ a tutto spettacolo” per gli amanti di concerti e tant’altro tenuti all’aperto, al “chiaro di luna” o “sotto le stelle”, come più v’aggrada.
“Piatto forte” d’avvio per chi ha almeno un angolo di cuore ancora fortemente legato all’indimenticabile musica anni ’70 – ’80, quello di giovedì 4 luglio con Nada (al secolo Nada Malanima, da Gabbro), cantante indimenticata, cantautrice e anche scrittrice di diversi libri, ultimo pubblicato in ordine di tempo “Come la neve di un giorno” edito nel 2023 da “Atlantide”. Sul palco del “Concordia”, sarà “Nada Duo”. La cantautrice livornese accompagnata da Andrea Mucciarelli – talentuoso chitarrista della scuola jazz/blues senese – riprende quello che era il concerto del “Nada Trio”, un progetto nato nel 1994 con la collaborazione di Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti, chitarra e contrabbasso degli “Avion Travel”. Lo spettacolo ripropone i due lavori musicali prodotti dal “Nada Trio” e brani storici come “Il porto di Livorno”, la popolare “Ma che freddo fa”, grandi successi come “Amore disperato”, “Ti stringerò” e classici della tradizione popolare come “Maremma”, fino alle canzoni di oggi.
Imperdibile, venerdì 5 luglio, lo spettacolo di Emanuela Cappello, che dopo aver mostrato la sua incontenibile comicità con esilaranti sketch diventati virali sui social, porta sul palco “Emanuela Cappello Show”, in cui riversa tutto il suo mondo fatto di “metro C, poesia zoppa, amori fuggenti, working class, bikini e cacio e pepe”.
A seguire, sabato 6 luglio si torna ancora indietro nel tempo agli anni ’70, con l’“Akuakiara Battisti Lover Band”, che farà rivivere la magica atmosfera delle canzoni di Lucio Battisti e la poesia senza tempo di Mogol.
Giovedì 11 luglio a salire sul palco è Matthias Martelli con la riproposizione di “Mistero Buffo” considerato il capolavoro di Dario Fo, seguito (di tutt’altro genere) da “Tut a post” che dopo “Badola” é la sintesi dei migliori pezzi dei “nostrani” irrisistibili Marco e Mauro, sul palco venerdì 12 luglio.
La sera dopo, sabato 13 luglio, il torinese Domiziano Pontone in “Quel bravo ragazzo” racconta Martin Scorsese, tra i più importanti registi viventi e perfetto “esemplare” di italoamericano, di cui Pontone porta a scoprire le opere, le storie, i retroscena, le curiosità, gli spezzoni più rappresentativi del suo cinema “con un’affabulazione che diventa spettacolo, affascinante e divertente”.
“Mia mamma è una marchesa” è, invece, il monologo di Ippolita Baldini in cui la voce narrante della protagonista è sempre accompagnata dai commenti della madre che svolge quasi un ruolo da “spalla comica”. Una storia privata diventa così, attraverso questo strano dialogare, uno strumento di riflessione più ampia sul desiderio di realizzazione personale, in uno spettacolo, che andrà in scena giovedì 18 luglio e che strizza l’occhio al vecchio varietà all’italiana con sketch comici, canzoni e tanta ironia.
Con la sua inconfondibile aria da “giovane scapestrato” capitato lì per caso, Alberto Farina, venerdì 19 luglio, racconterà, in “La mia famiglia e altre volgarità”, aneddoti più o meno verosimili della sua stravagante famiglia e della sua controversa vita di coppia.
A chiudere davvero in grande bellezza la rassegna estiva di “Concordia Extralive”, sabato 20 luglio, sarà la “Banda Gaber racconta il sig. G”, lo spettacolo che vuole essere un “omaggio/racconto”, tramite canzoni e aneddoti, del noto cantautore milanese, da parte della storica formazione di musicisti che, per vent’anni, lo accompagnò nei suoi concerti in giro per l’Italia. I loro nomi: Luigi Campoccia e Luca Ravagni alle tastiere, Claudio de Mattei al basso, Gianni Martini alla chitarra, Corrado “Dado” Sezzi, Gianni Cerone alla batteria e Luca Nesti, voce e ideatore dello spettacolo.
I biglietti sono acquistabili online su Vivaticket e Ticketone, oppure presso la biglietteria del teatro. Apertura cancelli: ore 20. Inizio spettacoli: ore 21.
Per ulteriori info: “Teatro della Concordia”, corso Puccini, Venaria Reale (Torino); tel. 011/4241124 o www.teatrodellaconcordia.it
g.m.
Nelle foto:
– Nada
– Emanuela Cappello
– Marco e Mauro
– “Banda Gaber racconta il sig. G”