ilTorinese

Campionati Italiani di Flying Disc disciplina Disc Golf

Si terranno i prossimi 1 e 2 giugno, presso il Golf Pian di Sole a Premeno (VB), nei pressi del Lago Maggiore, i Campionati Italiani di Flying Disc disciplina Disc Golf, organizzati dalla Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali (FIGeST) Specialità Flying Disc e ospitati dalla ASD Il Disc Golf.

Il Disc Golf è una versione del più classico gioco del Golf, però, al posto delle mazze e delle palline, utilizza dischi, che, invece di entrare nelle buche vengono lanciati dentro a canestri (basket) dotati di catene che “catturano” il disco. Come per il golf esistono mazze diverse per tiri diversi, così nel disc golf esistono una gamma di dischi diversi in base alle necessità e alle situazioni.

Per ogni buca esiste una piazzola (chiamata TEE) da cui il giocatore effettua il primo lancio. Per proseguire il giocatore lancerà dal punto di atterraggio del disco, cercando di colmare la distanza dal bersaglio con la miglior precisione.

I Campionati Italiani prevedono cinque divisioni (Open, Women, Master 50, Master 40, Junior) che giocheranno su un layout di 11 buche. Si disputeranno in totale due round, che prevedono di percorrere due volte un percorso composto da undici buche, un mix di medie e lunge distanze con una discreta varietà di lanci e green difficili. I boschi in cui è immerso il campo arricchiscono il percorso con elementi tecnici tra cui alcuni gap e un tunnel shot che metteranno alla prova la precisione degli atleti. Seguirà una finale a undici buche giocata da tutti i partecipanti.

Sono attesi una cinquantina di partecipanti, tra i quali i più quotati atleti ed atlete delle rappresentative nazionali, come il campione italiano in carica Edoardo Turri, Vanessa Bucciol (tre volte campionessa italiana nella divisione femminile) e Riccardo Scroffernecher, Campione Italiano 2021 e 2022.

Come già accennato, la manifestazione si disputerà presso il Golf Pian di Sole, tipico – e molto apprezzato – terreno di un campo da golf tradizionale con la particolarità di un gioco fortemente improntato sui dislivelli, potendo godere del panorama mozzafiato delle montagne del Verbano. 

Presidente della “Il Disc Golf ASD” è Riccardo Scroffernecher – verbanese di nascita, milanese di adozione – che dichiara «Siamo molto felici di ospitare i Campionati Italiani di Disc Golf, per la prima volta nella splendida cornice del Lago Maggiore. In particolare, nel bellissimo Golf “Pian di sole” che offre spazi superlativi e una collaborazione per la quale ringraziamo, per un appuntamento nazionale che metterà alla prova i migliori atleti e atlete d’Italia».

Luogo dell’evento: Golf Pian di Sole in Via Pineta, 1, 28818 Premeno VB

Programma:

Sabato 01 giugno 2024

09:00 – 13:00 Apertura campo per provare il percorso

15:00 – 18:00 Primo Round

18.00 Premiazione divisione Junior

Domenica 02 giugno 2024

09:30 – 12:00 Secondo Round

13:30 Finali

16:00 Cerimonia di Premiazione

L’istituto Olivetti ha partecipato a “L’acqua è un bene prezioso”

L’istituto d’istruzione superiore Olivetti di Ivrea, rappresentato dalle classi 1I e 1L ITI, ha partecipato al concorso “Acqua bene prezioso”, indetto dal Rotary Club Cuorgnè e Canavese
L’ iniziativa ha voluto invitare a esplorare le tecnologie disponibili per la depurazione delle acque reflue e l’approvvigionamento di acque potabili o destinate all’uso agroalimentare.
Lo studio effettuato dalle due classi ha dato loro la possibilità di comprendere la complessità della gestione delle risorse idriche in un territorio, evidenziando importanti aspetti riguardanti il Canavese, sia per le acque potabili che per quelle reflue. In particolare, è stato interessante scoprire progetti significativi come il nuovo acquedotto che servirà i Comuni di Canavese ed Eporediese.
Un’attenzione particolare nel lavoro di ricerca degli studenti dell’Olivetti è stata dedicata agli utenti privati, con l’intento di individuare modalità per incentivarli a investire nel miglioramento della qualità e nella riduzione delle acque di scarico
La questione centrale che emerge dalla ricerca, hanno spiegato gli studenti nella presentazione del progetto, è la necessità di individuare percorsi politicamente praticabili per promuovere tali investimenti. Sul lungo periodo, le aziende potrebbero beneficiare in termini di efficienza e risparmio economico, con un conseguente
vantaggio ambientale derivante da un uso più responsabile delle risorse idriche.

Ottomila runners alla Stracandiolo

 CORRI PER LA RICERCA. PIU’ DI 10 MILA EURO PER LE ATTIVITA’ DI CURA E RICERCA SUL CANCRO DELL’ISTITUTO DI CANDIOLO – IRCCS.

Successo di partecipanti per la tradizionale “corsa della solidarietà” a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, alla quale è stata devoluta l’intera somma raccolta per le iscrizioni. Nella parte competitiva hanno vinto il marocchino Said Hachchach, in campo maschile, e Elisa Viola, in quello femminile.

 

Candiolo, 26 maggio 2024 – Grande successo di partecipanti, oltre 800, alla 23/ma edizione della “Stracandiolo – Corri per la ricerca”, la gara podistica del calendario regionale Fidal e Uisp che da sempre sostiene la lotta contro il cancro. Come ogni anno, la gara si è svolta con partenza e arrivo all’Istituto di Candiolo – IRCCS, centro oncologico di eccellenza per la cura e la ricerca sul cancro riconosciuto a livello internazionale. L’intero ricavato delle iscrizioni è stato devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, organizzatrice in collaborazione con Torino City Marathon e Torino Road Runners ASD. Quest’anno sono stati raccolti oltre 10 mila euro.

Nella parte competitiva, in campo maschile ha vinto il marocchino Said Hachchach, della Torino Road Runners, in 28’18”. Sempre della Torino Road Runners la vincitrice in campo femminile, Elisa Viola, che ha fatto registrare il tempo di 32’32”. La corsa, patrocinata dal Comune di Candiolo, è ormai un classico del podismo piemontese e si snoda su un percorso di 8,2 chilometri.

Commentando il successo dell’edizione 2024 della Stracandiolo – Corri per la Ricerca, il Direttore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, Gianmarco Sala, ha affermato: “Dal 1999 la Stracandiolo – Corri per la Ricerca accompagna lo sviluppo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS e sostiene le attività oncologiche della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Per questo desideriamo ringraziare il mondo del podismo e dello sport per il continuo supporto, oggi finalizzato a realizzare nuovi spazi per curare sempre più persone e farlo sempre meglio. La Fondazione è, infatti, costantemente impegnata nel continuo aggiornamento del parco tecnologico dell’Istituto, e in particolare nella realizzazione della nuova Biobanca, struttura di circa 3.000 mq. di grande importanza per le ricerche oncologiche, che consentirà di sviluppare studi diversificati e su larga scala su campioni biologici crioconservati, con il fine di raggiungere diagnosi e terapie sempre più precise”.

Se Chiara Mastroianni tenta (confusamente) di riappropriarsi del padre

Arriva da Cannes “Marcello mio” di Christophe Honoré

PIANETA CINEMA a cura di Elio Rabbione

La piazza parigina di Saint Sulpice, il primo sole del mattino, un set che si va preparando, una roulotte da cui esce Chiara Mastroianni, agghindata come fosse la Ekberg, abito nero e stola bianca di pelliccia, al suono di “Mi sono innamorato di te” di Tenco un tuffo nella fontana con stivaloni verdi e senza: la regista urla “brava, va bene” ma tutto quanto sa di un gran pasticcio. Poi l’immagine del padre che va a sovrapporsi sul suo viso, riflessa nello specchio del bagno. E quando la regista Nicole Garcia, durante un provino, dice a Chiara – sotto lo sguardo amichevole e sostenitore, quasi paterno, di Fabrice Luchini – “ti vorrei più Mastroianni e meno Deneuve”, ecco che l’attrice, arrivata ai suoi 52 anni (li compirà domani), figlia di tanta coppia, sente di dover rivedere e ricostruire il proprio rapporto con il padre, con la sua figura indolente e multiforme, con il suo genio cinematografico, con i riferimenti familiari forse sbrindellati. Chiara decide di “essere” Marcello (“chiamami Marcello” è l’imperativo da oggi in poi), mentre chi sta attorno a lei – mamma Catherine, l’antico amore dell’adolescenza che è Melvil Poupaud, l’ex consorte Benjamin Biolay – guarda a quel “progetto” con una certa apprensione: nella memoria ricostruita, tra sentimenti che rinascono e ricordi che prendono nuovamente corpo, indossa il cappello e gli occhiali di “8 e mezzo”, mette l’abito scuro ed elegante di “Ginger e Fred”, con il gran carico di tristezza di quel film, ne imita la gestualità e lo sguardo e il modo di porsi, guarda ai vecchi personaggi e alle immagini dei film, si esprime in italiano e girovaga per le strade della Parigi notturna sino a incontrare un soldatino inglese, bisex tra l’attesa di un lui e l’innamoramento di lei, all’ombra di un ponte che rimanda i cinefili alle “Notti bianche” di Visconti.

Un gioco, una scommessa, una necessità? La casualità soltanto di aprire un vecchio album di fotografie? Questo “Marcello mio” con cui Christophe Honoré – arrivato alla settima collaborazione con l’attrice, vera e propria complicità, qui un percorso tra pubblico e privato che per buona parte del film si fa intrigante, ti spinge a una attenta partecipazione – non districa soltanto un antico rapporto (è bello e commovente riascoltare, nell’appartamento dove Chiara abitò con i genitori, poggiando l’orecchio al pavimento, la musica di un tempo, quando s’alzava la voce della Callas) ma rende pure un omaggio al Mastroianni attore, il camuffamento è affascinante, ottimistico, calato nell’amore di una figlia, un omaggio doveroso che rimetterà i conti a posto. Tutta questa costruzione per un po’ regge, il disegno di sovrapposizione regge. Con una certa forza, con convinzione da parte di chi abita lo schermo e di chi ne guarda le immagini. Poi Chiara viene chiamata a Roma, negli studi della Rai, in uno di quei programmi fatti di interviste insulse e lacrimevoli, con la Sandrelli che dovrà giudicare, mentre scorrono le immagini di “Divorzio” con il barone Fefè e il suo paio di baffi, il miglior sosia dell’attore scomparso. Al grido di “verità, verità”, si sfascia tutto quanto, si arriva alla sagra di paese, l’imitazione spicciola ha il sopravvento e il castello che speravamo costruito su basi solide si rivela stupidamente di carte. Pronto a crollare. Tutto diventa stanco e assurdo, ti viene il dubbio che anche quelle tante citazioni cinematografiche altro non siano che un voler riempire altri attimi del film, ma senza convinzione, senza un disegno preciso. E “Marcello mio” barcolla, non sa bene che strada prendere d’ora in avanti, dove andare a parare.

Senza contare che, fuggita Chiara a gambe levate dalla stupidità dello studio televisivo, quel dubbio ti fa parere altresì incompiute, semplice scimmiottatura, il ritrovamento del micetto bianco e il tuffo nella fontana di Trevi, la spiaggia del finale della “Dolce vita” da cui Chiara, spogliata degli abiti del padre, assaggerà la libertà del mare, forse felice per la prima volta e autentica, seguita da quanti l’hanno assecondata in quella affettuosa ricerca. Poteva dare molto di più “Marcello mio”, presentato a Cannes in concorso e giustamente snobbato dalla giuria capitanata da Greta Gerwig, doveva calarsi maggiormente in quella ricerca di privata paternità che aveva aperto la strada all’inizio. Per quella strada si è perso. Chiara Mastroianni ha creduto nel progetto e fino ad un certo punto cerca di convincerci della sua bontà, poi è vittima della scrittura del suo regista, che non le rende davvero un buon servizio. Con il benservito che anche le altre presenze, di vita e di finzione, seguono la storia (ormai falsa) aggrappandosi ad una convinzione che è svaporata del tutto.

L’isola del libro

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

Olivia Manning “La grande fortuna” -Fazi Editore- euro 18,50

Già solo la vita di Olivia Manning è stata un romanzo e aiuta a inquadrare la sua sorprendente modernità.

E’ nata in Inghilterra agli inizi del Novecento (1908 – 1980) ed è cresciuta tra Londra e l’Irlanda sviluppando il senso di non appartenenza a nessun luogo. Poi con il marito tra – 1938 e 1946- ha condotto una vita da giramondo vivendo in Romania, Grecia, Egitto e Palestina.

In quegli anni la Manning ha scritto le due trilogie dei Balcani e del Levante, pubblicate tra anni Sessanta e Settanta. Protagonisti sono i novelli sposi Guy e Harriet Pringle, oggi li chiameremmo due expat che viaggiano a lungo e provano a ricostruirsi una comunità fuori dal loro paese.

Guardano l’Est con gli occhi del cittadino britannico che tende a vivere all’interno della sua enclave e guarda al resto del mondo con cauto sospetto.

L’autrice mette a fuoco le dinamiche dell’enclave britannica di Bucarest alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Più che raccontare il mondo dei Balcani, ritrae quello degli espatriati, spie, diplomatici britannici che patiscono sentirsi sradicati.

Tra i vari personaggi che la coppia incrocia ci sono il principe Yakimov, russo bianco, nobile decaduto sempre in bolletta che campa di espedienti, a metà tra parassita e marionetta. E Sophi, studentessa romena che ha evidenti mire su Guy e scombussola Harriet. Sullo sfondo serpeggia subdolo lo spettro della guerra.

 

 

Elspeth Barker “O Caledonia” -Bompiani- euro 18,00

L’autrice è nata come Elspeth Langlands a Edimburgo nel 1940, (morta nel 2022), cresciuta in un castello neogotico a Drumtochty in Scozia dove i genitori avevano aperto una scuola per maschi, aperta poi anche alle femmine.

A 20 anni si innamora del poeta George Baker, molto più grande di lei e con 10 figli nati da legami precedenti. Si sposano e ne mettono al mondo altri 5. “O Caledonia” è il suo unico romanzo e fu subito un caso letterario; salvo poi essere dimenticato, mentre Elspeth si dedicò al giornalismo e alle collaborazioni con prestigiose testate, e per aiutare la famiglia dava anche lezioni di latino e greco.

La protagonista di “O Caledonia” è Janet, una fanciulla fuori dagli schemi, ribelle, solitaria, amante degli animali e poco dell’umanità. Il prologo del romanzo è di quelli ad alto impatto.

La 16enne Janet viene trovata morta con indosso un abito da sera nero della madre. I genitori, che poco la tolleravano da viva, la seppelliscono in un angolo, lontano dalla tomba di famiglia, nel cimitero, poi il suo nome non verrà mai più pronunciato. Janet andava dimenticata e leggendo capirete anche perché…

 

 

Mirina Lee “Le otto vite di una centenaria senza nome” -NORD- euro 19,00

E’ affascinante la vita della protagonista del romanzo di esordio di Mirina Lee, nata e cresciuta nella Corea del Sud, oggi residente a Hong Kong. Racconta la rocambolesca vita di una quasi centenaria che ha attraversato i drammi di due guerre – del Pacifico (1941-1945) e quella di Corea (1950-53)- per sopravvivere è ricorsa a tutti gli espedienti possibili, cambiando spesso identità.

Il suo vero nome non è dato sapere, però ora, agli sgoccioli di una vita lunga e parecchio perigliosa, nella casa di riposo dove vive e si fa chiamare signora Mook (ennesimo nome falso) rivela il suo passato a un’impiegata che raccoglie i ricordi degli anziani per scrivere i loro necrologi.

Un’autentica vita da romanzo, dalla nascita nella Corea occupata dai Giapponesi, fino ai giorni nostri. Un’esistenza che per il suo necrologio riassume in 8 parole: schiava, artista della fuga, assassina, terrorista, spia, amante, madre….ne manca una sola e verrà svelata solo all’ultimo.

Il corposo romanzo narra una vita camaleontica, sfuggente, che ha affrontato prove durissime con coraggio e, quando proprio necessario, anche ferocia…

 

 

Valentina Cresta, Simonetta Mazzi, Luciano Rosselli “Urbex. La seduzione

dell’abbandono” -Erga edizioni- euro 12,00

E’ la raccolta di foto di tre esploratori urbani che per passione, mestiere, curiosità e molto altro cercano luoghi abbandonati e ne ritraggono segreti, meraviglie, tracce del passato.

Urbex è l’abbreviazione di “Urban exploration” ovvero la riscoperta di case, ville, fortificazioni, cimiteri, fabbriche, edifici religiosi e altri luoghi che l’uomo non ha più abitato da tempo, consegnandoli a un oblio polveroso che racconta vite passate. Fascino a tonnellate.

Anche luoghi da tutelare e nei quali si entra con rispetto profondo, perché ormai sono invasi dalla natura che rischia di distruggere il poco che ancora resta.

La passione che muove gli urbex è anche denuncia e grido di aiuto per tutelare e recuperare un prezioso patrimonio che l’incuria dell’uomo ha lasciato indietro.

Urban game, “Uscite di sicurezza”

Sabato 1 giugno prende il via la sesta edizione di “Uscite di sicurezza #ProudToBeSafe 2024

 

Sabato 1 giugno torna l’Urban Game, tappa conclusiva del progetto “Uscite di sicurezza”, con la partecipazione di 20 squadre, 10 prove e 1000 euro per i vincitori. Il gioco urbano sui temi della sicurezza e lavoro #ProdToBeSafe 2024 rappresenta la tappa conclusiva del progetto “Uscite di sicurezza”, pensato e finanziato dalla Città di Torino (Assessorato al Lavoro) e realizzato da ISMEL in collaborazione con la Cooperativo O.R.S.o, Magazzini Oz e Job Film Days. Il progetto “Uscite di sicurezza” è nuovo dopo la tragedia della Thyssen Krupp e, giunto alla sua sesta edizione, ha l’obiettivo di diffondere una cultura sul lavoro partendo dai giovani e dagli studenti. I partecipanti a #ProudToBeSafe 2024 dovranno cimentarsi in dieci prove: quiz, caccia al tesoro, prove di abilità che li vedranno impegnati per le vie di Torino. Un’occasione di divertimento ma anche un’opportunità formativa per tutti i giovani, con lo scopo di fornire strumenti ludici per confrontarsi sui temi della sicurezza. La squadra vincente verrà premiata con 1000 euro in buoni acquisto, utilizzabili negli ambiti dello sport, della tecnologia, della musica e dello spettacolo. Alla seconda classificata verranno consegnati 600 euro e alla terza 400. Le iscrizioni sono aperte e vengono ammesse al massimo 20 squadre composte da massimo 4 persone ciascuna. Occorre compilare il form di iscrizione sul sito www.uscitedisicurezza.it nella sezione #ProudToBeSafe2024, in programma sabato 1 giugno con i seguenti orari: dalle 13 alle 14 accreditamento delle squadre già registrate tramite form, ore 14 partenza dal Polo del Novecento, piazzetta Franco Antonicelli, ore 17.30 termine di consegna di materiali e prove presso i Magazzini Oz, in via Giolitti 19/a e, a seguire, aperitivo offerto ai partecipanti e proclamazione delle squadre vincitrici.

La sesta edizione del progetto è stata inaugurata a febbraio con una conferenza stampa cui hanno partecipato Gianna Pentenero, assessore al lavoro e Vincenzo Pacileo, Procuratore aggiunto della Procura della Repubblica presso il tribunale di Torino, insieme agli studenti di alcune classi degli istituti Beccari, Birago e Bodoni –  Paravia, in rappresentanza del mondo giovanile cui è rivolto questo percorso, teso a ricordare l’importanza della sicurezza nella vita e nel lavoro. La quinta edizione, cui hanno partecipato 2000 studenti, ha avuto come focus la cyber sicurezza. Nel 2024 l’ambito prescelto è stato quello della sicurezza per i più fragili, ragazzi e adulti che vivono in condizioni più difficoltose e che spesso per inserirsi nel mercato del lavoro accettano o sottovalutano l’importanza della sicurezza, oppure ne percepiscono soltanto i limiti e non le opportunità. L’obiettivo è fornire una tutela reale alle fasce più deboli della popolazione: persone con disabilità, immigrate, giovani, donne (in caso di mancata tutela delle differenze di genere). A tutti i partecipanti è stato fornito un kit didattico di cyber security, composto da una serie di materiali a disposizione del personale docente quali quello fotografico e informativo. Le scuole della città sono state coinvolte in una call dal titolo “Progetto Smart Safe – La sicurezza per me”, per la realizzazione di prodotti di comunicazione che sappiano spiegare la sicurezza vista dai ragazzi attraverso uno sguardo “start, innovativo, immediato e virale”. Infine, la check lista della sicurezza ha coinvolto i rappresentanti delle categorie vulnerabili e fragili attraverso un percorso di incontri condotti da facilitatori e animatori sociali. Si è definita una lista di buone prassi e norme per la tutela della sicurezza sul lavoro delle Pari Opportunità e dell’Inclusione nel mondo del Lavoro.

Mara Martellotta

Giaveno, campo scuola di protezione civile

A Giaveno si è svolta la 13a edizione del campo scuola di protezione civile “Montana ValSangone”:  gli alunni degli istituti locali hanno potuto conoscere le diverse realtà istituzionali e del volontariato. Si è svolto un  incontro con i funzionari dell’area volontariato del Dipartimento Protezione Civile A seguire esercitazione antincendi boschivi di mAIBPiemonte e vigili del fuoco integrata da simulazione di soccorso effettuata da volontari della CroceRossa italiana.

“Bugie vs Verità: sulla salute non si scherza!” Con Matteo Bassetti e Stefano Dinatale

Il 28 maggio alle ore 20 al Teatro San Giuseppe a Torino,

Il  28 maggio, alle ore 20, al Teatro San Giuseppe di via Andrea Doria 18 a Torino, si terrà l’evento “Bugie vs Verità: sulla salute non si scherza!”, dedicato alla corretta informazione in tema sanitario e alla lotta ai luoghi comuni che tanto male fanno alla nostra sanità nazionale e territoriale.

Organizzata dall’Associazione Nazionale Cuore e Rianimazione, la serata porterà all’attenzione del pubblico il confronto tra due medici in prima linea durante il lungo periodo pandemico che ha messo a dura prova il sistema sanitario.

Moderati da Marcello Segre, presidente dell’associazione Nazionale Cuore Rianimazione, intervengono il dott. Matteo Bassetti, Direttore Clinica Malattie Infettive Ospedale Policlinico San Martino di Genova e il dott. Stefano Dinatale, medico di famiglia. Il dialogo sarà scandito dagli argomenti affrontati nei libri di cui sono autori i due medici, “Pinocchi in camice” di Bassetti (ed. Piemme) e “Medico nostro” di Dinatale (self publishing).

Se Dinatale nel suo volume scandisce con dettaglio quasi giornalistico gli anni della pandemia e i principali temi relativi alla prevenzione in tutte le sue declinazioni, Bassetti ci porta per mano a conoscere tutti i pericoli che certa falsa medicina vende come elisir a malcapitati pazienti: dalla dieta miracolosa al ritocchino estetico prèt à porter, fino a riguardare con scrupolosa attenzione tutto ciò che negli anni di lockdown è stato propinato in materia di vaccini, di contagio, di prevenzione, da negazionisti o cittadini (e sedicenti scienziati) scettici.

Se sulla salute non si scherza, è giusto dare la parola a tutti? La presentazione dei due volumi sarà “l’incipit” perfetto per il talk che seguirà, “Bugie vs verità”.

A Bassetti e Dinatale, sul palco, moderati sempre da Segre, si aggiungeranno il dott. Michele Grio, primario di rianimazione dell’Ospedale di Rivoli, Stefano Tallia, presidente dell’ordine dei giornalisti del Piemonte e valle d’Aosta, Daniela Lanni giornalista de “La Stampa” e Rosanna Caraci, giornalista e scrittrice. Il tema su cui ci si confronterà sarà se, e come, l’informazione in materia sanitaria debba essere mediata e in che modo, se debba esistere una par condicio per cui tutti possono dire tutto o se, invece, non sia da tenere come unico e vero faro nella notte il dovere verso il cittadino, andando oltre il dover comunicare a tutti i costi ma, piuttosto, specie in emergenza, dare la priorità all’informazione che si basa su fonti verificate e su fatti incontrovertibili.

Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti con prenotazione “obbligatoria”: https://www.eventbrite.it/e/bugie-vs-verita-sulla-salute-non-si-scherza-tickets-886191321097?aff=oddtdtcreator

Atalanta – Torino 3-0

Atalanta batte Torino 3-0 al Gewiss Stadium di Bergamo.

Il risultato grazie alle reti di Scamacca al 26’, di  Lokmann al 43′ e di Pašalić al 71′ su rigore da fallo di Tameze su Lokmann.

Il pareggio del Napoli con il Lecce da’ ai granata il nono posto, che può ancora offrirgli  l’Europa.

Calcio: le vignette di Paolo Magnano

Cairo: complimenti torinesi, Gasperini per la Coppa
            hai creato dei bei giocatori ed un bel gioco,
            auguri per il prossimo campionato.
Giuntoli: finito il campionato auguri a tutti gli sportivi di buona estate,
               e auguri per il prossimo campionato a Juventus e Toro!