ilTorinese

La Nazionale di para ice hockey ai Mondiali Gruppo A in Canada

La Nazionale italiana di para ice hockey si appresta a vivere l’appuntamento clou della stagione, ovvero i Mondiali Gruppo A in Canada. Sarà il ghiaccio di Moose Jaw a ospitare dal 28 maggio al 4 giugno le otto migliori formazioni in circolazione, con l’Italia inserita nel girone B insieme a Norvegia, Cina e Germania, mentre nel gruppo A si sfideranno Canada, Corea del Sud, Stati Uniti e Repubblica Ceca. Protagonisti saranno anche i tre alfieri torinesi dei Tori Seduti Sportdipiù, ovvero il portiere Gabriele Araudo e i difensori Eusebiu Antochi e Andrea Macrì.

Obiettivo per gli Azzurri sarà innanzitutto quello di centrare un piazzamento tra le prime sei posizioni, per garantirsi la permanenza nella massima serie iridata: “Ci attende un Mondiale molto complicato – il commento dell’head coach Mirko Bianchi – Dovremo essere molto lucidi per stare sempre dentro alle partite che contano: ci vorrà tanto impegno e tanto cuore perché lottare per rimanere in gruppo A è una cosa difficile, anche se le cose difficili sono poi anche quelle più belle“.

Questo il programma delle sfide degli azzurri (ora italiana). Da venerdì 2 giugno il via alla seconda fase della rassegna iridata.

Domenica 28 maggio, ore 23:00: Cina-ITALIA

Martedì 30 maggio, ore 19:00: Germania-ITALIA

Mercoledì 31 maggio, ore 23:00: ITALIA-Norvegia

Madame Mabel, splendida cornice torinese che unisce cultura e magia

Nel cuore del quadrilatero torinese -precisamente in Via San Domenico 6/b– si può trovare Madame Mabel, il primo museo della stregoneria e locale esoterico d’Italia. Oggi intervistiamo Norak Odal e Paolo Valente: il primo è il curatore del percorso espositivo, il secondo uno dei due fondatori.

madame mabel tavola I Il Torinese

Madame Mabel: come è nata l’iniziativa?

Volevamo aprire un locale di questo stampo per dare la possibilità alle persone che si occupano di queste materie di avere un punto di riferimento serio, per combattere i ciarlatani e i personaggi un po’ particolari. Nel 2018 abbiamo quindi aperto al pubblico lo spazio al piano terra, mentre il 31 gennaio del 202o è stato inaugurato il museo della stregoneria nella parte sottostante. In concomitanza è nata anche AIME (Accademia iniziatica di magia ed esoterismo), dove sono docenti Njadyr Helgrindr e Norak Odal. All’interno di questo “salotto” vengono offerti sia dei corsi di formazione che delle sedute individuali. È presente un ampio ventaglio di servizi che spaziano dalla parapsicologia fino ad arrivare alla divinazione. Gli strumenti utilizzati sono molteplici e il consultante può scegliere quello che preferisce: gli specchi, la cera, l’acqua, il caffè e la sabbia -solo per citarne alcuni-. La scuola invece si tiene una volta al mese, generalmente la terza domenica e i moduli hanno una durata di sei ore. I workshop ugualmente si tengono nei weekend per un massimo di sedici ore. In sintesi il cliente sceglie la metodologia, il tramite divinatorio e, se vuole approfondire le proprie conoscenze, può scegliere il docente da seguire.

madame mabel interni I Il Torinese

Qual è stato il criterio per la scelta del luogo?

All’inizio abbiamo visionato diverse soluzioni per trovare quella più idonea, ma quando siamo arrivati qui abbiamo sentito una presenza molto importante a livello energetico. Quindi abbiamo deciso di acquisire questo spazio anche se non rispettava la nostra idea iniziale in termini di metratura e disposizione. Quando abbiamo aperto molti medium hanno incominciato a frequentare il salotto e hanno confermato la nostra impressione iniziale. Molti hanno affermato di avere percepito una signora e tutte le descrizioni fornite coincidevano perfettamente. Per questo abbiamo deciso di fare delle indagini con delle troupe specializzate, che sono presenti sotto forma di reportage su Youtube. Dalle 5 ore di filmato abbiamo ricavato un video di una ventina di minuti, dove sono contenuti i momenti più salienti.

Quindi il nome del locale coincide con quello dell’entità?

No, si tratta di un nome che le abbiamo voluto dare noi. Il 1860 riportato nella targa è però un riferimento cronologico al periodo in cui ha vissuto. Infatti nel XIX secolo tutta l’area che va dalla chiesa di San Domenico fino a via Bellezia era un ospedale psichiatrico. Abbiamo scoperto questo dato storico grazie alla Soprintendenza, nel momento in cui abbiamo richiesto le insegne per l’esterno. Quindi è plausibile che la donna fosse una paziente e che sia morta all’interno del sanatorio.

madame mabel reperti I Il Torinese

Come si è sviluppata invece la parte museale?

Dopo che Paolo e Njadir hanno stilato il progetto iniziale, Norak è stato chiamato per la parte dedicata alla runologia, essendo docente AIR (Accademia italiana runologi). Lui stesso si è poi occupato della creazione del museo, attualmente posto nei sotterranei. I reperti si sono man mano aggiunti alla collezione tramite permute, prestiti di privati o donazioni fino a raggiungere un numero superiore ai mille pezzi. Tutti sono autentici e sono appartenuti a streghe e a sciamani dell’epoca: fra questi ci sono dei grimori, la cui datazione spazia dal XVIII al XX secolo. Si tratta di testimonianze molto preziose, dato che nella maggioranza dei casi questi cimeli sono andati distrutti.  La linea tematica però si incentra principalmente sulla stregoneria popolare e contadina della nostra penisola, per poi spaziare fino a quella europea. Sono presenti però anche alcuni reperti che provengono da aree extraeuropee, come ad esempio un antico amuleto mesopotamico che ritrae il demone Pazuzu.

Leggi anche – Torino e le leggende fondative: il toro rosso e la discendenza egizia

Francesca Pozzo

Composta di fragole a modo mio

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PENSIERI SPARSI

Per realizzare questa composta di fragole come per tutte le altre composte e marmellate che abitualmente preparo, ho seguito, sempre a modo mio, le indicazioni di Christine Ferber, signora francese residente in Alsazia, considerata essere la migliore esperta nelle confetture. Il suo metodo ha come scopo quello di mantenere la frutta integra sia dal punto di vista del sapore che del colore, questo fa sì che la confettura abbia un sapore praticamente uguale a quello della frutta in origine.
Prendete la frutta, in questo caso le fragole, io avevo circa un chilo e 100 grammi di frutta ( lavate, private del ciuffetto verde e tagliate in due), le ho unite a due etti scarsi di zucchero ( madame Ferber ne avrebbe messi circa 800 grammi!!) , il succo di un limone naturale e ho lasciato marinare per un’ora nel frigorifero.
Dopodiché si procede alla prima breve cottura, portate il composto ad una leggera ebollizione in una pentola in acciaio inox o in una specifica per marmellate, togliete dal fuoco, fate raffreddare, coprite con carta forno (deve aderire alla frutta) e rimettete in frigo per 12 ore ma va bene anche di più.
E siamo arrivati all’ultima cottura, cuocete fino a quando il tutto si sarà un po’ raddensato, nel mio caso è venuta una composta molto fluida anche per il basso contenuto di zucchero, frullate con il minipimer ad immersione o lasciatela in pezzi, come preferite voi.
Nel frattempo ho sterilizzato i vasetti: si scalda il forno a 110gradi, lo si fa arrivare a temperatura e si inseriscono i vasetti per 5/10 minuti, si spegne poi il forno e si aggiungono anche i tappi, lasciate tutto lì per 20 minuti.
Importante invasare la composta ancora bollente nei vasetti altrettanto caldi e capovolgerli fino a quando si saranno raffreddati; io li metto poi in frigo per sicurezza, di solito li finisco prima ma durano anche un anno.
Buona composta a modo mio!
Didia Bargnani

Le ricadute cliniche del progetto genoma, conferenza a Torino

Martedì 6 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo  “Le ricadute cliniche del progetto genoma a vent’anni dal suo completamento”.

Introduce la serata Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina.

Intervengono come relatori Enzo Medico, Professore ordinario di Istologia, Università degli Studi di Torino e Istituto di Candiolo, e Giovanni Battista Ferrero, Professore ordinario di Pediatria, Università degli Studi di Torino e Ospedale S. Luigi Gonzaga.

Il Progetto Genoma Umano ha avuto un profondo impatto sulla medicina, rivoluzionando la nostra comprensione delle basi genetiche delle malattie e trasformando il modo in cui le diagnostichiamo, trattiamo e preveniamo. Una ricaduta particolarmente significativa si è avuta nel campo della genetica clinica: la conoscenza del genoma umano ha permesso di identificare varianti genetiche associate a malattie ereditarie anche molto rare, fornendo un quadro più accurato della predisposizione genetica dei pazienti a determinate condizioni. Il Progetto Genoma ha poi aperto la strada alla medicina di precisione, consentendo di identificare mutazioni genetiche associate a malattie complesse come il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative.

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html.

 Martedì 6 giugno alle ore 21, l’Accademia di Medicina di Torino terrà una riunione scientifica, sia in presenza, sia in modalità webinar, dal titolo  “Le ricadute cliniche del progetto genoma a vent’anni dal suo completamento”.

Introduce la serata Giancarlo Isaia, Presidente dell’Accademia di Medicina.

Intervengono come relatori Enzo Medico, Professore ordinario di Istologia, Università degli Studi di Torino e Istituto di Candiolo, e Giovanni Battista Ferrero, Professore ordinario di Pediatria, Università degli Studi di Torino e Ospedale S. Luigi Gonzaga.

Il Progetto Genoma Umano ha avuto un profondo impatto sulla medicina, rivoluzionando la nostra comprensione delle basi genetiche delle malattie e trasformando il modo in cui le diagnostichiamo, trattiamo e preveniamo. Una ricaduta particolarmente significativa si è avuta nel campo della genetica clinica: la conoscenza del genoma umano ha permesso di identificare varianti genetiche associate a malattie ereditarie anche molto rare, fornendo un quadro più accurato della predisposizione genetica dei pazienti a determinate condizioni. Il Progetto Genoma ha poi aperto la strada alla medicina di precisione, consentendo di identificare mutazioni genetiche associate a malattie complesse come il cancro, le malattie cardiovascolari e le malattie neurodegenerative.

Si potrà seguire l’incontro sia accedendo all’Aula Magna dell’Accademia di Medicina di Torino (via Po 18, Torino), sia collegandosi da remoto al sito https://www.accademiadimedicina.unito.it/attivita/sedute-scientifiche/prossime-sedute.html.

Nucleare. Ruffino (Az-Iv): su deposito scorie solo rinvii, governo spieghi

“Ancora nulla di nuovo dal governo riguardo alla localizzazione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi ma anche riguardo alla pubblicazione della Carta nazionale delle aree idonee ad ospitare il deposito. Di rinvio in rinvio si continuano ad accumulare ritardi”. Lo dichiara Daniela Ruffino, capogruppo di Azione-Italia Viva in commissione Ambiente alla Camera, che sulla tema ha presentato un’interrogazione in commissione al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. “Vorremmo capire – ha aggiunto – se c’è la necessità di un supplemento di istruttoria e se è stata fatta. E vorremmo capire anche perché la carta delle aree idonee, che è stata inviata al Ministero ormai più di un anno fa, non è stata ancora resa pubblica e quando lo sarà. A questo si aggiunga che il soggetto attuatore, la Sogin, di cui abbiamo chiesto e ottenuto il commissariamento a giugno dello scorso anno, gode di ben poca fiducia presso le popolazioni e gli amministratori interessati, con cui dovrà intensamente interloquire. La necessità di avere la piena operatività di Sogin è sempre più pressante ma la situazione è assolutamente arenata. Si tratta di dare certezze agli italiani – conclude Ruffino – e invece assistiamo solo a continui rinvii”.

Il Centro è credibile se è credibile chi lo rappresenta

Recentemente, alla presentazione del mio ultimo libro sul “Centro. Dopo il populismo” a Torino,
Lorenzo Pregliasco – autorevole e qualificato sondaggista – ci ha spiegato in modo molto
semplice ma schietto che esiste un elettorato centrista nel nostro paese. Soprattutto dopo la
ripartenza di una forte e massiccia radicalizzazione della lotta politica, frutto e conseguenza del
voto del 25 settembre scorso ma, soprattutto, grazie alla vittoria della Schlein alle primarie del
Partito democratico. Una radicalizzazione che va di pari passo con una altrettanto nociva e
pericolosa polarizzazione ideologica. Il tutto, come ovvio ed evidente, crea una miscela esplosiva
che può mettere in discussione la stessa tenuta della nostra democrazia e la qualità del sistema
democratico.
Ma, per tornare a Pregliasco, è interessante la tesi che ha presentato a Torino. E cioè, esiste 1
elettore su 10 che oggi in Italia si riconosce in un’area centrista. Un 10% di elettorato che
potrebbe, però, anche crescere ulteriormente purchè, ecco la novità, si tratti di una offerta politica
credibile da un lato e che, soprattutto, sia rappresentata in modo credibile da chi la guida
dall’altro. Insomma, torniamo all’antico. Non quello usato e nostalgico ma, al contrario, quello
serio e collaudato. Ovvero, con un progetto politico coerente e aderente alla società
contemporanea e con una classe dirigente altrettanto credibile, quello spazio politico può riavere
un ruolo decisivo e determinante per gli stessi equilibri politici complessivi. Sin qui Pregliasco, pur
senza esercitarsi, come ovvio, nello stilare nomi e cognomi.
E, di conseguenza, non può essere un politico aggressivo, divisivo, strutturalmente impulsivo e
poco incline, per non dire nulla, alla cultura della mediazione, del confronto, del rispetto
dell’avversario e della composizione degli inevitabili contrasti che nascono nella lotta politica
quotidiana, la figura più idonea per interpretare e tradurre concretamente la “politica di centro” nel
nostro paese. E, soprattutto, non può guidare questo spazio politico un leader radicalmente
estraneo ed esterno alla cultura cattolico popolare, democratica e sociale che, come tutti sanno,
è stata nel nostro paese decisiva per dare forma e sostanza al Centro e alla “politica di centro”.
E l’elemento decisivo, quindi, per rilanciare e soprattutto per rappresentare il Centro oggi nel
nostro paese risiede proprio in questa sfida. E cioè, senza rincorrere la più spietata
personalizzazione della politica – un tassello, questo, storicamente estraneo alla cultura e alla
politica di un Centro democratico, dinamico, riformista e di governo – è indispensabile avere una
leadership credibile che incarni anche “fisicamente” quel profilo. Che è sì di natura politica,
culturale e programmatica ma che, soprattutto, lo confermi anche e soprattutto nella cosiddetta
“cultura del comportamento”, come amava definirla il grande storico cattolico Pietro Scoppola
quindi parlava di autorevolezza e di credibilità della classe dirigente politica.
Ecco perchè l’osservazione di Lorenzo Pregliasco, ancora una volta, coglie nel segno.

Giorgio Merlo

Fibra e 5G sulla rete del Gruppo FS 

Accordo triennale tra FS, MIT, MIMiT e DTD

Una rete di oltre 16mila chilometri di linee ferroviarie per connettere il Paese e rendere l’Italia sempre più digitalizzata. Correrà sulla capillare rete ferroviaria del Gruppo FS la sfida contro il digital divide e quella per la piena connettività dell’Italia, grazie alla diffusione lungo i binari di reti ultraveloci di nuova generazione, sia in fibra ottica sia in 5G. A stabilirlo un protocollo d’intesa siglato dall’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, dal Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture de dei Trasporti Matteo Salvini, dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso e dal Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, Alessio Butti.

L’accordo dalla durata triennale prevede la posa di un cavo a fibre ottiche a uso pubblico su tutto il territorio nazionale, con priorità lungo le tratte ad alta velocità, che favorirà lo sviluppo di reti di comunicazione di nuova generazione, fisse e mobili. A beneficiarne sarà l’intero sistema Paese, grazie alla diffusione della rete veloce anche in quelle aree interne o periferiche, limitrofe alla rete ferroviaria, che ancora oggi sono afflitte da problemi di connettività che negli anni hanno determinato spopolamento e problemi economici e sociali.

Il momento della firma del Protocollo

“Sono molto soddisfatto di questo accordo che vede il nostro progetto Gigabit Rail&Road entrare a far parte del più ampio disegno nazionale di trasformazione digitale promosso dal Governo”, ha sottolineato l’AD di FS Luigi Ferraris. “La capillarità della nostra rete ferroviaria ci permetterà di portare la fibra ottica in aree oggi poco o per niente coperte, per migliorare la connettività e diventare così un fattore abilitante di molteplici processi di digitalizzazione. A beneficio dei nostri viaggiatori, ma anche di imprese, cittadini e, non ultimo, di un più efficace monitoraggio delle nostre infrastrutture ferroviarie e stradali, che per circa 12mila km camminano a poca distanza tra loro”.

Un passo avanti, dunque, verso la digitalizzazione del Paese, come ha sottolineato il Ministro Salvini, che potrà “superare il digital divide e implementare le sue reti infrastrutturali”. Il tutto, secondo il Sottosegretario Butti, puntando “sulla cooperazione e le sinergie istituzionali” come previsto dall’accordo che dà il via a un cofinanziamento da parte del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dal valore massimo complessivo di 550 milioni di euro. Fondi che consentiranno al Gruppo FS di accelerare il percorso di raggiungimento degli obiettivi di connettività fissati dal Piano Industriale decennale, a un anno dal suo lancio. Già oggi, inoltre FS ha completato il piano di connettività 4G su tutta la linea Alta Velocità Milano-Firenze, con l’intento di estendere entro il 2023 il servizio fino a Roma e Napoli, da Torino a Milano e da Bologna a Venezia.

Lo sviluppo della rete di comunicazione 5G, prevista dal Protocollo d’intesa, inoltre, andrà a beneficio anche dei passeggeri che potranno navigare online con stabilità e velocità a bordo dei treni, grazie alla copertura che riguarderà le tratte in galleria. La piena connettività garantita dal piano, inoltre, avrà impatti sullo sviluppo di una logistica sempre più integrata e digitale e sulla sicurezza e manutenzione delle infrastrutture. Il 5G, infatti, grazie alla velocità e alla riduzione dei tempi di latenza, è l’abilitatore dell’internet of things alla base della manutenzione predittiva, che sfrutta la sensoristica avanzata per monitorare lo stato delle reti e intervenire in tempo, con impatti positivi in termini di efficienza e di sicurezza delle infrastrutture. Senza trascurare l’impatto su cittadini, imprese, attività turistiche e su quelle che operano nel settore agro-alimentare, come dimostra la collaborazione già avviata in questo campo tra il Gruppo FS e Coldiretti.

Atrofia Muscolare Spinale, “SMAnia di sport” fa tappa al Sermig Arsenale della Pace di Torino 

Sono moltissime le persone con Atrofia Muscolare Spinale (SMA) in Italia che praticano ogni giorno attività fisica, integrandola al proprio percorso fisioterapico o anche per passione. 

Ed è proprio per promuovere, attraverso lo sport, il benessere e l’inclusione sociale di chi convive con la SMA che è nata l’iniziativa “SMAnia di sport”, che farà tappa al Sermig Arsenale della Pace di Torino (Piazza Borgo Dora 61) venerdì 26 maggio alle ore 17

L’incontro, gratuito e aperto al pubblico, è organizzato da Biogen, azienda leader nelle neuroscienze, in collaborazione con gli esperti di malattie neuromuscolari della Città della Salute e della Scienza di Torino e con il patrocinio delle Associazioni dei Pazienti, ASAMSI, Famiglie SMA, UILDM ed è rivolto a tutte le persone con SMA appassionate di sport o interessate a scoprire nuove discipline da praticare e ai loro familiari. 

Tra i partecipanti anche alcuni esponenti del Comitato Paralimpico Italiano, che condivideranno una testimonianza sul valore dello sport come strumento fondamentale di inclusione sociale per le persone con ogni tipo di disabilità, a partire da quelle motorie. 

Alla fine dell’incontro è prevista anche la possibilità di mettere in pratica consigli e suggerimenti degli esperti, con una sessione di esercitazioni pratiche.

Marazzato Soluzioni Ambientali diventa società benefit

 

• CON LA FIRMA DAL NOTAIO L’AZIENDA SI IMPEGNA A PERSEGUIRE FINALITÀ CHE VADANO A BENEFICIO DELLA COLLETTIVITÀ

• TRA GLI OBIETTIVI: LA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE ATTRAVERSO LA RIDUZIONE DELL’IMPATTO AMBIENTALE E LA PROMOZIONE DI PRATICHE SOSTENIBILI NELLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ 

• LA SOCIETÀ BENEFIT PROMUOVE ANCHE LA CREAZIONE DI UN AMBIENTE DI LAVORO INCLUSIVO E POSITIVO E IL DIALOGO COLLABORATIVO CON GLI STAKEHOLDERS AL FINE DI RAGGIUNGERE UN MODELLO DI BUSINESS CHE TENDA ALLA NEUTRALITÀ CLIMATICA

Marazzato Soluzioni Ambientali è diventata una società benefit, con l’atto firmato dal notaio che ha suggellato quanto programmato da tempo. Con questa mossa l’azienda, a fianco del perseguimento degli scopi di lucro tipici di un’attività imprenditoriale, si impegnerà a perseguire anche finalità che vadano a beneficio della collettività.

Per raggiungere i nuovi obiettivi, l’oggetto sociale è stato arricchito con l’introduzione di una nuova finalità: la protezione dell’ambiente riducendo l’impatto ambientale e promuovendo pratiche sostenibili nello svolgimento delle proprie attività.

Nello specifico, tante saranno le best practice adottate: la gestione dei rifiuti, la manutenzione del servizio idrico, il risanamento ambientale con la rigenerazione dei territori e il recupero di siti produttivi dismessi, il sostegno allo sviluppo di nuove tecnologie e soluzioni sostenibili per la gestione dei rifiuti e la protezione dell’ambiente per il raggiungimento di un’economia circolare efficiente.

Il tutto promuovendo anche la creazione di un ambiente di lavoro positivo e inclusivo tra i collaboratori, che ne tuteli i diritti e doveri, la sicurezza, la formazione, la valorizzazione e lo sviluppo delle potenzialità, compresa l’adozione di misure concrete di welfare aziendale.

Marazzato Soluzioni Ambientali si impegna anche nella promozione di un modo consapevole e sostenibile di condurre l’attività d’impresa, anche attraverso il dialogo collaborativo con gli stakeholder come enti del terzo settore, società e enti profit o benefit, il cui scopo sia allineato e sinergico con quello della società, per contribuire al reciproco sviluppo, ampliando l’impatto positivo. L’impresa si pone l’obiettivo di attuare un’evoluzione progressiva del proprio modello di business e operativo verso un’economia a zero emissioni di gas climalteranti, in linea con gli obiettivi europei di neutralità climatica e quelli nazionali di transizione ecologica.

La reportistica dell’impegno 

Il primo output tangibile di questo impegno è la produzione del report di sostenibilità, disponibile sul sito del Gruppo, che prende in esame lo status quo e i relativi margini di miglioramento.

Un obbligo importante di ogni società benefit è infatti quello della rendicontazione delle azioni intraprese a livello di responsabilità sociale. L’espressione di questa rendicontazione è un documento, di solito redatto su base annuale, che riassume le misure adottate e il relativo impatto positivo su ambiente e persone.

Marazzato Soluzioni Ambientali ha scelto quindi di redigere un report di sostenibilità che permette all’azienda di identificare il proprio impatto e predisporre le azioni correttive a seguito dell’analisi.

https://www.gruppomarazzato.com/sostenibilita/ 

Da febbraio c’è la Fondazione Marazzato

La trasformazione in una società benefit si inserisce in un percorso verso la sostenibilità non soltanto ambientale ed economica, ma anche sociale, avviato a inizio anno con la nascita della Fondazione Marazzato, costituita lo scorso 24 febbraio.

La Fondazione Marazzato è sorta con l’obiettivo di raccogliere sotto di sé e coordinare tutte le attività di Corporate Social Responsibility dell’azienda Marazzato Soluzioni Ambientali e della Holding Gruppo Marazzato, e quelle di Marazzato Mezzi Storici nell’ambito della conservazione e condivisione del patrimonio culturale.

La Fondazione, che è un ente senza scopo di lucro, persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, con particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e della cultura industriale legata ai mezzi storici.

Gli obiettivi che si propone di perseguire vanno dal contributo attivo alla sostenibilità e allo sviluppo del territorio, anche in termini di lavoro ed economia, all’educazione e all’orientamento scolastico dei giovani, alla cultura. A questo si aggiungeranno anche attività di sostegno alla sanità, alle tematiche di inclusività sociale e allo sport.

https://www.gruppomarazzato.com/fondazione-marazzato/ 

Il Gruppo Marazzato

Il Gruppo Marazzato, nato nel 1952, si occupa di servizi ambientali con 8 sedi nel Nord Ovest e un raggio d’azione nazionale grazie alle reti d’impresa a cui aderisce. Con 300 dipendenti e un parco mezzi di oltre 250 unità fornisce servizi di gestione, intermediazione e trasporto rifiuti industriali, bonifiche ambientali, rimozione amianto e serbatoi e spurghi civili e industriali.

Lo scorso febbraio 2023 il Gruppo ha dato vita alla Fondazione Marazzato, che si occupa di tutte le iniziative legate al mondo della CSR, della sostenibilità ambientale e della preservazione del patrimonio culturale, con particolare riferimento alla collezione privata di mezzi storici di oltre 250 esemplari custodita presso lo showroom di Stroppiana.

“Conoscere per proteggersi”, il Consiglio notarile presenta la guida

 

 

Per promuovere l’alfabetizzazione giuridico-economica delle donne in condizione di fragilità e contribuire a prevenire il fenomeno della violenza economica, un problema subdolo e poco visibile rispetto alla violenza fisica, ma altrettanto invalidante.

 

La Guida fornisce alle donne strumenti di conoscenza per prevenire gli abusi, agevolare la partecipazione al mondo del lavoro e contribuire a realizzare una vera parità di genere, attraverso nozioni semplici riferite alla quotidianità della vita familiare e lavorativa.

La scelta tra comunione legale e separazione dei beni o quella tra status o contratto di convivenza; sapere qual è l’utilità di un fondo patrimoniale; conoscere le responsabilità verso i figli da parte di genitori sposati e di quelli non sposati; imparare come sottoscrivere un contratto di locazione, un compromesso o un atto di compravendita di un immobile e a cosa prestare attenzione; saper distinguere le procure generali da quelle speciali e i relativi poteri di rappresentanza per chi le sottoscrive. E ancora i diritti e le differenze tra testamento pubblico, testamento segreto, testamento olografo e testamento biologico, tra impresa familiare, società di persone, di capitali o cooperative e tra mutuo, ipoteca, fideiussione.

 

Sono solo alcune delle tematiche che vengono affrontate e spiegate in modo comprensibile a tutti nella Guida “Conoscere per proteggersi”, elaborata dalla Commissione Pari Opportunità del Consiglio Nazionale del Notariato, che verrà presentata martedì 30 maggio alle ore 15.00 presso la sede del Notariato torinese, in Via Antonio Bertola 40 in un incontro pubblico promosso dal Consiglio Notarile dei Distretti riuniti di Torino e Pinerolo, in collaborazione con la sede di Torino di Banca d’Italia.

 

Importanti e molto attuali le finalità dell’appuntamento di Torino: promuovere lo sviluppo dell’educazione finanziaria delle donne prive di adeguati livelli di cultura finanziaria o in condizione di fragilità economica per realizzare una piena, autentica e soddisfacente autonomia, e contribuire a prevenire il fenomeno della violenza economica, un problema subdolo e poco visibile rispetto alla violenza fisica, ma altrettanto invalidante. La Guida infatti fornisce alle donne strumenti di conoscenza per prevenire gli abusi, agevolare la partecipazione al mondo del lavoro e contribuire a realizzare una vera parità di genere, attraverso nozioni semplici, da approfondire eventualmente in un colloquio con il notaio.

Cos’è e come si manifesta la violenza economica

Secondo l’Istat, il 37,8% delle donne che si rivolgono a un centro antiviolenza in Italia lo fanno per casi di violenza economica. Inoltre, una ricerca condotta da Episteme dal titolo “Le donne e la gestione famigliare” ha registrato che quasi il 40% delle donne italiane non possiede un proprio conto corrente e la percentuale arriva a toccare il 100% per chi ha un basso livello di scolarizzazione.

 

In questo contesto, un’adeguata alfabetizzazione giuridica e finanziaria aiuta a proteggere anche nei momenti difficili: la conoscenza è senza dubbio uno dei principali strumenti di difesa contro i possibili soprusi; per contro, l’inconsapevolezza e l’incompetenza vengono spesso sfruttate per compiere prevaricazioni e violenze, non solo fisiche, verso le persone più deboli, tra le quali spesso vi sono le donne. Ecco perché diventa importante conoscere per proteggersi e poter disporre di una “cassetta di informazioni e competenze”, che contenga gli strumenti adeguati per affrontare le principali – e a volte cruciali – scelte personali ed economiche, e per evitare errori e danni, che possono permanere nel tempo.

 

La violenza economica è infatti un tipo di abuso che rende la vittima finanziariamente dipendente e si manifesta con il controllo delle sue risorse finanziarie e la sua esclusione dalle scelte di spesa o investimento, a cui si aggiungono la negazione dell’accesso al denaro o della partecipazione al mondo del lavoro, limitandone di fatto la libertà. Sono esempi di violenza economica anche l’obbligo di fare da prestanome assumendo la carica di amministratore in società di cui la donna non sa o non decide nulla o la richiesta di prestare garanzie per debiti assunti da compagni o mariti trovandosi poi in situazioni di indebitamento per molti anni laddove gli stessi non adempiano alle loro obbligazioni. Così può accadere che dalla violenza economica si arrivi alla violenza psicologica e alla violenza fisica.

 

Relatori e ospiti dell’evento

L’incontro del 30 maggio, aperto al pubblico, rientra nei 32 eventi organizzati sul territorio nazionale a seguito della sottoscrizione dell’accordo-quadro tra Consiglio Nazionale del Notariato e Banca d’Italia nel 2021 e si articolerà in due momenti: dopo un primo confronto con le Istituzioni, le associazioni e con i Centri antiviolenza locali sulle principali problematiche riscontrate sul territorio, è prevista una sessione formativa curata dai notai Letizia Basso e Andrea Fiorelli Bertoli per presentare la Guida “Conoscere per proteggersi“, che illustra gli istituti giuridici necessari ad affrontare la quotidianità della vita familiare e lavorativa e della gestione finanziaria della famiglia. All’interno della stessa sessione, i dirigenti rappresentanti della sede di Torino della Banca d’Italia Marilena Merlino e Roberto Traini, referente regionale per l’educazione finanziaria, illustreranno gli strumenti messi a punto per promuovere la cultura finanziaria delle donne (a disposizione sul sito web: www.economiapertutti.bancaditalia.it).

All’incontro, aperto dal Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato Giulio Biino e moderato dal Consigliere Nazionale del Notariato coordinatrice della Commissione Pari Opportunità Alessandra Mascellaro, porteranno i loro saluti Maurizio Gallo-Orsi, Presidente del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Torino e Pinerolo, Gianangelo Rocca, Presidente del Comitato Notarile Interregionale Piemonte e Valle d’Aosta e Roberto Cullino, Vice Capo della sede di Torino della Banca d’Italia. Interverranno inoltre Jacopo Rosatelli, Assessore alle Politiche Sociali e Pari Opportunità del Comune di Torino e Presidente del Coordinamento Contro la violenza sulle Donne, Livia Locci, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Liliana Cardone e Carla Montangero, referenti del Centro Antiviolenza della Città di Torino, Anna Clorinda Ronfani, Vicepresidente del Telefono Rosa Onlus, Anna Maria Zucca, Presidente dei Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus, Patrizia Celotto, Presidente della Casa delle Donne A.P.S. e Marilla Baccassino, Presidente di Unione Donne del Terzo Millennio.

 

“Il Consiglio Notarile di Torino ha aderito convintamente all’invito del Consiglio Nazionale del Notariato di organizzare questo evento a favore delle donne, che troppo spesso sono vittime di una violenza, non solo fisica ma, sempre più spesso, anche economica. Le uniche difese contro questo tipo di violenza subdola sono la conoscenza e la consapevolezza, che mettono le donne nelle condizioni di scegliere responsabilmente ed evitare errori che potrebbero condizionare pesantemente la loro vita”.

Maurizio Gallo-Orsi, Presidente del Consiglio notarile dei distretti riuniti di Torino e Pinerolo

 

“Conoscenze finanziarie di base aiutano le persone ad effettuare scelte economiche più consapevoli, a gestire meglio il proprio bilancio famigliare e a migliorare il proprio benessere. Purtroppo, in Italia il livello di alfabetizzazione finanziaria è basso nel confronto internazionale. Per questo da oltre 15 anni la Banca d’Italia si occupa di educazione finanziaria a favore dei cittadini, con un’attenzione particolare, oltre che per il mondo della scuola, per le categorie più svantaggiate. Poiché numerose indagini evidenziano come le donne abbiano un livello di alfabetizzazione finanziaria più basso, abbiamo realizzato un percorso di educazione finanziaria pensato appositamente per loro, con l’obiettivo di colmare il gap di conoscenze, creare le condizioni per una loro maggiore indipendenza economica e prevenire in questo modo anche i fenomeni di violenza economica. Questo percorso è disponibile sul nostro portale “L’economia per tutti” in una sezione intitolata “Le donne contano”. Il protocollo stipulato nel 2021 con il Consiglio Nazionale del Notariato va in questa direzione, indirizzandosi in particolare alle donne in condizioni di fragilità o prive di adeguati livelli di cultura finanziaria con l’obiettivo di fornire loro gli strumenti più adatti per affrontare le principali decisioni economiche e finanziarie”.

Roberto Cullino – vice Capo della Sede di Torino della Banca d’Italia

 

“‘Accolgo con entusiasmo la pubblicazione di una guida che consente alle donne in condizioni di fragilità di conoscere i principali strumenti per poter fare le scelte più giuste con il loro denaro, aspetto importante per la salvaguardia della propria indipendenza economica e del diritto all’autodeterminazione. Privare le donne di questa fondamentale libertà è un atto di violenza intollerabile che lede la dignità delle vittime e i loro diritti inalienabili che le istituzioni pubbliche e private devono tutelare affinché si possa realizzare una parità di genere'”.

Jacopo Rosatelli, Assessore ai Diritti e alle Pari opportunità della Città di Torino

 

La Guida “Conoscere per proteggersi” è disponibile sul sito del Consiglio Nazionale del Notariato a questo link: https://notariato.it/it/news/donne-e-cultura-finanziaria-il-notariato-presenta-la-guida-conoscere-per-proteggersi/