HOT PARADE
Leggi la rubrica su “L’identità” ⤵️
https://www.lidentita.it/hot-parade-267/
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Milioni di persone di tutto il mondo hanno visto in televisione le due tappe del Tour de France e hanno scoperto il Piemonte, “assaporandone la bellezza grazie ad uno sport meraviglioso come il ciclismo”, dice il governatore Alberto Cirio alla fine delle giornate piemontesi della celeberrima corsa ciclistica francese.
Ieri la Piacenza-Torino, terza tappa della Grande Partenza avvenuta per la prima volta dall’Italia, si è rivelata una straordinaria cartolina del Piemonte in quanto ha focalizzato l’attenzione sui luoghi Patrimonio dell’umanità Unesco ed ha ricordato le gesta di Fausto Coppi.
Oggi è stata la volta di Pinerolo e dei panorami delle montagne olimpiche. Una vera e propria tappa di montagna caratterizzata dalla scalata ai 2035 metri del Colle del Sestriere davanti al monumento intitolato a Fausto Coppi, e ai 1.860 del Colle del Monginevro prima del passaggio del confine, della scalata al Col du Galibier e dell’arrivo a Valloire. Alla partenza della tappa erano presenti il presidente Cirio e l’assessore regionale alla Montagna Marco Gallo.
Soddisfatto anche il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo: “I riflettori del grande sport internazionale erano tutti puntati su Torino, che come sempre ha dimostrato una grandissima capacità organizzativa e conferma la propria abilità nell’ospitare al meglio i grandi eventi sportivi internazionali grazie ad una macchina ormai collaudata e in piena sinergia con gli altri attori locali. Un’opportunità di ricaduta economica sul territorio importante, ma anche di promozione dello sport e di stili di vita sani soprattutto per i più giovani”.
Aggiunge il presidente del Piemonte: “Il Tour de France è il coronamento di un lavoro iniziato anni fa e un’occasione davvero enorme per il Piemonte. Lo è stata ieri per Torino, per il Monferrato, per le Langhe, per il Roero, per l’Alessandrino, lo è stata oggi per Pinerolo e le montagne olimpiche. Tutto questo ci fa dire che se siamo riusciti a portare il turismo a essere al 10 percento del Pil regionale è perché dietro c’è un grosso lavoro, di cui gli eventi sportivi sono sicuramente un tassello fondamentale”.
Prima dell’arrivo dei corridori a Torino il presidente Cirio, il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore regionale allo Sport Chiarelli, hanno presenziato alla premiazione degli otto bambini vincitori del concorso grafico “dettato del Tour”, riservato agli studenti piemontesi dai 9 ai 12 anni.
Probabilmente per un malore al volante il conducente di un’auto, un italiano di 81 anni è morto dopo il ricovero all’ospedale Cto di Torino per le conseguenze di un incidente verificatosi a Nichelino. L’uomo guidava una Fiat 600 quando per cause da accertare, ha perso il controllo del mezzo invadendo la corsia opposta e sbattendo violentemente contro un palo dell’illuminazione pubblica.
L’iconica statuetta che sostiene la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro consegnata alla maglia gialla Carapaz all’arrivo a Torino.
L’iconica statuetta Toh dell’artista Nicola Russo, divenuta un testimonial della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, è salita sul podio della terza tappa Piacenza-Torino del Tour de France. All’arrivo della corsa, Nicola Russo ne ha consegnato un esemplare completamente vestito di giallo al nuovo primatista della corsa, Richard Carapaz, e al direttore generale della Grande Boucle, Christian Prudhomme.
Toh che si ispira ai Toret, le tipiche fontane d’acqua pubblica torinesi, è un simbolo della volontà di rinascita della città, ma ha anche un valore sociale: attraverso la charity partnership con la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro una parte dei proventi delle vendite sono destinati all’Istituto di Candiolo – IRCCS.
Allegata fotografia: Nicola Russo consegna Toh a Carapaz.
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
M a r i a C o r b i non smetterà mai di manifestare la sua acredine verso i Savoia con frasi che rivelano un livore senza limiti che ci si domanda quanto sia compatibile con l’etica professionale giornalistica. Così nel caso della tumulazione in via privata del principe Vittorio Emanuele di Savoia ancora una volta lo ha incolpato per le leggi razziali del nonno, ma non lo ha ricordato come discendente della dinastia che ha fatto l’Italia. È in questa veste che Vittorio Emanuele è sepolto a Superga e non a Vicoforte dove riposano i nonni – per la stravagante iniziativa di un vecchio notabile cuneese che non aveva nessun titolo per decidere sul destino delle salme dei penultimi sovrani d’Italia – A Superga perché dal 1937 al 1946 è stato il principe ereditario figlio di Umberto II. È dovuto intervenire Gianni Oliva con la sua autorevolezza di storico a far comprendere che le polemiche che già ci furono al suo funerale in Duomo erano fuori posto. L’eco della faziosità si è sentita egualmente anche se riguarda vergognosamente un’urna di ceneri. A suo figlio Emanuele Filiberto domenica scorsa a Nevesa della Battaglia è stata contestata la presenza all’inaugurazione di un monumento al milite ignoto della Grande Guerra. Non c’è che dire: il nuovo fronte popolare repubblicano si sta muovendo anche in Italia, non comprendendo di cadere nel ridicolo e dimostrando di non conoscere la storia.
Nella foto d’archivio Emanuele Filiberto di fronte al feretro del padre il giorno del funerale
Le ceneri di Vittorio Emanuele sono state tumulate ieri nella Basilica di Superga.
La Real Casa Savoia. ha diffuso una nota in cui spiega che “Le spoglie di Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele, Duca di Savoia e Principe di Napoli, sono state oggi tumulate – in forma strettamente privata – all’interno della Cripta Reale della Basilica di Superga in Torino, alla presenza di Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto, Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Principe di Venezia. Prossimamente, presso la medesima basilica e in data che sarà preventivamente comunicata, sarà organizzata una celebrazione di suffragio”.
Prosegue la nota: “Sua Altezza Reale il Principe Emanuele Filiberto ringrazia nuovamente, accanto alle istituzioni che hanno reso possibile il rispetto delle ultime volontà del compianto Principe circa la propria sepoltura secondo la tradizione di Casa Savoia, quanti, in questi mesi, hanno partecipato al dolore e al lutto dellaFamiglia Reale, con particolare riconoscenza ai tanti Italiani – e, tra questi, ai molti Torinesi – che hanno manifestato il proprio cordoglio”.
La forte grandinata e la pioggia accompagnata ieri da un forte vento ha colpito per pochi minuti ma violentemente Torino verso le 18,30 provocando la caduta di diversi alberi. Le zone più danneggiate sono state corso Belgio e il quartiere di Santa Rita. Decine di chiamate al centralino dei vigili del fuoco.
L’AUTRICE
II talento paga sempre. Ed è questo il caso della vicentina Roberta Melli, che pochissime settimane fa è tornata in libreria con il suo quarto romanzo, il thriller Il mio nome è Cesare Lombroso, edito dalla casa editrice brianzola Leone Editore, e che già sta facendo incetta di consensi, sia tra lettori che appassionati. Grafologa forense, esperta di insetti e appassionata di maratona, per scrivere le sue adrenaliniche pagine l’autrice ha tratto ispirazione dalla celebre e storica figura del medico antropologo padre della criminologia moderna: Marco Ezechia, detto Cesare Lombroso.
Preceduto dai romanzi “Senza tregua”, “In vetta al mondo” e “Possessione”8, tutti pubblicati da Leone Editore, quest’ultimo romanzo segna il ritorno della scrittrice dopo una lunga pausa: «In realtà non ho mai smesso di scrivere – spiega Melli – ho solo rallentato il ritmo per dare spazio ad altri impegni. Sono felice di essere tornata in libreria e che i lettori continuino ad apprezzare ciò che scrivo, tante sono le manifestazioni di apprezzamento che ricevo ogni giorno sui miei canali social, tramite mail e di persona.
Significa che sto facendo un buon lavoro, e che continuerò a farlo».
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Valutazione: 5/5
150 LE TAPPE PREVISTE QUEST’ANNO PER L’EDIZIONE 2024 DELLA PIÙ IMPORTANTE MANIFESTAZIONE ITINERANTE DI CIBO DI STRADA D’ITALIA
OLTRE DODICI MILIONI DI VISITATORI NEL 2023
Dopo il grande successo di pubblico dell’edizione 2023 con oltre 12 milioni di visitatori, l’VIII Edizione dell’International Street Food 2024 – la più importante manifestazione di street food esistente in Italia, organizzata da Alfredo Orofino, Presidente di A.I.R.S. (Associazione Italiana Ristoratori di Strada), sarà a Ivrea , per la sua 79° tappa, da venerdì 5 a domenica 7 luglio, lato Corso Botta e lato Piazza Rondolino (venerdì dalle 18 alle 24, il sabato e la domenica dalle 12 alle 24), all’interno della storica “Festa di San Savino – il santo, i cavalli, le vie” – Festa di San Savino – Ivrea 2024- Programma (ivreasansavino.it).
L’iniziativa dedicata al cibo di strada di qualità ha ormai conquistato il grande pubblico e conterà ben 150 tappe, distribuite lungo tutto lo stivale fino alla fine di novembre 2024.
Un calendario intenso di eventi, che toccherà tutti gli angoli del Paese e permetterà di assaporare le migliori specialità italiane e straniere. Sempre all’insegna della qualità, della passione per il buon cibo e della convivialità.
I truck più importanti d’Italia con dell’eccellente cibo di strada accoglieranno i visitatori. Un appuntamento di grande originalità per le cucine internazionali presenti, che non dimentica le realtà gastronomiche regionali provenienti da tutta Italia.
In questa tappa sarà possibile gustare tra le molte specialità: la cucina palermitana, la cucina greca, gli arrosticini, la cucina messicana, il pesce fritto, il polpo gourmet, la cucina siciliana, il pulled pork, il thai food, la pasta mantecata nel cacio, la cucina argentina, la cucina brasiliana. Saranno anche presenti birrifici artigianali di eccellenza italiani, europei oltre a quelli internazionali e vari cocktail.
Nello stesso posto si potranno gustare prodotti di paesi diversi e posti lontani ed essere avvolti da tanti profumi e sapori.
La nuova edizione è ripartita in grande stile, forte del successo riscosso lo scorso anno. Il pubblico è accorso numeroso e con molto entusiasmo in ogni tappa per gustare le prelibatezze cucinate dai protagonisti di questo festival, gli chef su strada, che hanno difeso con caparbietà e orgoglio i loro Street Food.
“Siamo giunti all’8° anno di una manifestazione che anima il cuore di paesi e città di tutta Italia e conta ormai su un pubblico affezionato. Anche in questa edizione ci rimettiamo in gioco con nuove proposte per i visitatori. L’ International Street Food è tutto questo e molto altro ancora: con i nostri eventi intendiamo infatti valorizzare tipicità e tradizioni, che sono la grande ricchezza dei nostri territori. L’entusiasmo con cui siamo stati sempre accolti ci spinge a continuare con rinnovata energia. Siamo per questo sicuri che la nuova edizione 2024 sarà un nuovo successo”, afferma Alfredo Orofino, organizzatore dell’International Street Food, soprannominato il “Re dello Street Food, presidente di A.I.R.S. (Associazione Italiana Ristoratori di Strada).
Ancora una volta, saranno tanti i ristoranti itineranti e gli chef qualificati pronti a stupire con le particolarità e la qualità della loro cucina. Eccellenza, originalità, tradizione e rispetto delle norme igieniche e sanitarie, sono le parole d’ordine per ogni tappa di questo festival.
Contemporaneamente ad Ivrea, la manifestazione sarà a Castellana Grotte dal 4 al 9 luglio e dal 5 al 9 luglio sarà a Sabaudia ed a San Vincenzo.
La manifestazione toccherà tante altre città fra queste Urbino, Terni, Teramo, Macerata, Cosenza, Montecatini, San Benedetto del Tronto, Lecco, Napoli, Giulianova, Rieti, Bergamo, Cassino, Ariccia, Biella, Sutri, Cornadero, Potenza, Como, Ghioggia. Queste sono alcune delle tante città d’Italia che ospiteranno questa manifestazione, che viaggerà per lo stivale in lungo ed in largo fino alla fine del mese di novembre.
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