ilTorinese

LAB GRAAL, LAB GRAAL e ancora… LAB GRAAL

L’estate ormai impazza, le notti sono brevi ma intense e il termometro diurno non dà tregua.

La musica resta però valida contromisura agli eccessi termici, soprattutto dopo il tramonto.

Se poi il ritrovo è organizzato in una fresca Lanzo Torinese (Lans in piemontese e franco-provenzale) con i suoi 525 metri s.l.m., l’occasione aumenta di valore.

Ritorna in concerto il LabGraal sabato 5 Luglio 2025 alle ore 21.30, organizzato da LanzoIncontra, la tecnostruttura della cittadina in Piazza Rolle.

Il gruppo presenterà brani di stampo animalista come “Stop this bloody cruelty” (per fortunata combinazione, pochi giorni dopo la nuova legge contro il maltrattamento animale!) e “Waves of Time”, antica canzone norvegese suonata con la Tagelharpa (violino vichingo), e anche “Krummavisur” antica composizione raccolta durante un viaggio del gruppo in Islanda.

Non saranno certo dimenticati i brani in lingua norrena (antenata delle attuali lingue scandinave) “Herr Mannelig”.

Celtismo e Culture Naturali come quella scandinava hanno un campo larghissimo e altre culture musicali sono sempre rappresentate dal Gruppo, come per esempio “Kan Ar Kann” in lingua bretone, con una trama ispirata alle lotte per l’indipendenza della Bretagna.

Ospiti: il violista armeno Maurizio Redegoso Kharitian, e con poesie di Giancarlo Barbadoro lette dall’attrice Gabriella Pochini.

Voce e strumentisti: Rosalba Nattero, Luca Colarelli, Andrea Lesmo, Gianluca Roggero.

Da sempre il Laab Graal affronta temi legati alla salvaguardia delle tradizioni indigene e ai Diritti Umani. Il gruppo, grazie ad alcuni album prodotti in passato ha ottenuto un partocinio dell’ONU.

Sabato 5 Luglio 2025, ore 21.30 – LANZOINCONTRA – Piazza Rolle, Lanzo Torinese (TO)  Ingresso libero

Per informazioni: 011 530 846 – www.labgraal.org – info@labgraal.org

Press Office: PRESSBELLS & COMMUNICATION – Gino Steiner Strippoli – pressbells@gmail.com

Ferruccio Capra Quarelli

Pentenero, Valle, Salizzoni (PD): “Sulla sanità la giunta viaggia a fari spenti”

Il dibattito in consiglio regionale sullo stato di salute della sanità piemontese si chiude con le stesse perplessità e le stesse critiche già mosse alla vigilia. La relazione dell’assessore Federico Riboldi non rassicura né sugli investimenti nelle strutture, né sulla distribuzione delle competenze per rispondere alle richieste dei piemontesi e delle piemontesi.

“Non sappiamo ancora una volta quali siano gli investimenti e i punti di caduta di questa giunta sul fronte sanitario. Attendiamo un piano socio-sanitario che non arriva, ma non capiamo dalle parole dell’assessore quale sia il percorso della giunta per arrivare a quali obiettivi – ha spiegato la capogruppo Gianna Pentenero, che da settimane chiede quali siano i conti delle aziende sanitarie, dove e quanto si voglia investire -. Abbiamo servizi da sviluppare, come la sanità territoriale e di base, abbiamo cure specialistiche che sono carenti rispetto alla richiesta. E le risposte quali sono? Tutti piani futuri senza cifre e senza date. Senza neanche una visione chiara che possa ispirare l’azione di questa amministrazione regionale”.

“Sull’edilizia in generale, pur plaudendo ad alcune istanze generali, come ad esempio la necessità di nuove strutture per garantire qualità, sicurezza, attrattività ed efficienza, l’importanza di un portale per monitorare i lavori, le buone condizioni creditizie offerte da Inail, restano importanti perplessità. La prima è che nessuna Regione ha ancora realizzato un ospedale con Inail e nessuna Regione ha chiesto così tanto. La seconda è che Inail chiederà la restituzione di quei fondi e ancora manca una quantificazione di quanto queste restituzioni peseranno sui bilanci e quindi sui servizi ai cittadini. Serve una due diligence su questo piano di edilizia sanitaria, generale e su ciascun intervento, che consideri i costi del nuovo e risparmi o costi del vecchio, a seconda delle intenzioni, per poterne valutare la sostenibilità e l’eventuale impatto sui servizi ai cittadini” ha affermato il vicepresidente della Commissione Sanità Daniele Valle.

Rispetto alla programmazione e alle esigenze del sistema, è intervenuto Mauro Salizzoni, già primario di chirurgia all’Ospedale Molinette. Il suo è stato un appello per arrivare finalmente al taglio del nastro del Parco della Salute, così come un’attenzione al periodo che intercorrerà fino a quel traguardo. Il suo appello per strutture prossime e costruite secondo criteri adeguati è stato arricchito dal racconto in materia di trapianti. “Non ha senso creare due centri distinti e distanti: uno per adulti e uno per bambini. Perché il lobo sinistro di un fegato si può trapiantare su un bambino e usare il resto per un adulto. Ma tutto questo può avvenire se le strutture sono vicine: un unico centro che consenta alle equipe di lavorare insieme – ha detto Salizzoni -. Pensiamo a staccare gli ospedali in modo che ciascuno possa continuare a comandare in casa sua, ma le apparecchiature sono le stesse: per esempio non esiste una risonanza magnetica per bambini”.

CAMERA meets ICP. Un archivio vivente

Una selezione fra 10mila fotografie, realizzate in 10 anni di storie per immagini, raccolte nella “Project Room” di “CAMERA” a Torino

Dal 4 luglio al 14 settembre

Un Oceano di “scatti fotografici”. Impressionante per quantità e contenuti. Per gli organizzatori “un archivio vivente di immagini e storie su Torino e oltre”.

Parliamo della mostra “CAMERA meets (incontra) ICP. Un archivio vivente”, ospitata da venerdì 4 luglio a domenica 14 settembre, all’alba della decima edizione dell’“Intensive Program in Visual Storytelling”, nella “Project Room” di “CAMERA – Centro Italiana per la Fotografia” di via delle Rosine, a Torino. In rassegna, una ricca selezione del materiale fotografico realizzato nelle scorse edizioni del programma di “alta formazione professionale” nato nel 2016 dalla collaborazione di “CAMERA” con l’“International Center of Photography (ICP)” – scuola fondata da Cornell Capa (fratello del leggendario Robert) nel 1974 e sede degli “Infinity Awards” dal 1985 – che ad oggi conta oltre 10mila fotografie realizzate da 221 studenti arrivati a Torino, ogni anno a luglio, da 34 Paesi del mondo.

Curata da Cristina Araimo (responsabile delle attività educative), Barbara Bergaglio (responsabile archivi) e Giangavino Pazzola (curatore e responsabile dei progetti di ricerca), la mostra, che per tutta l’estate farà da forte richiamo a un pubblico sempre più curioso e attento, presenterà un’accurata selezione tra le migliaia di fotografie prodotte fino ad ora, un vero e proprio archivio visivo della città di Torino, protagonista dei progetti fotografici degli studenti e delle studentesse provenienti, oltre che da diverse zone d’Italia, da Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Canada, Ucraina, Filippine e Argentina.

“I partecipanti al programma intensivo – spiegano gli organizzatori – hanno lavorato sulla città osservandola da diverse angolature e attraverso la lente di numerose tematiche, alcune delle quali ricorrenti, come la crisi abitativa connessa alla fragilità sociale, affrontata in diversi progetti tra cui quello dedicato ai servizi di ‘social housing’ e ai ‘bagni pubblici’ di via Agliè; le comunità straniere, come quella somala e cinese, la vita dei giovani di seconda generazione e le esperienze di integrazione nei quartieri di Barriera di Milano, Borgo Dora e Aurora; il tema dell’identità di genere e dei diritti, esplorato in progetti che hanno messo in luce la vita di persone ‘queer’ nell’ambito dell’associazionismo e dello spettacolo dal vivo per arrivare infine al tema centrale delle donne e del lavoro”.

Immagini che raccontano i sostanziali, spesso infelici cambiamenti, realizzati e subiti nell’ultimo decennio dal tessuto urbano e umano cittadino e che, in esposizione vengono presentate, in vario modo: attraverso la “visualizzazione grafica” delle dieci edizioni del programma di formazione rappresentata da “dieci cassetti” di un “archivio ideale”, dove i visitatori, attraverso il materiale informativo, possono approfondire i dati relativi alle provenienze degli studenti, ai temi trattati nei loro progetti, ai risultati e alle forme del processo creativo o (è il caso di una selezione di 300 immagini) “come proiezione” o “formato cartolina” a disposizione del pubblico all’interno di un “archivio reale”.

Infine sono esposti 42 scatti firmati da sette giovani fotografi internazionali – Lucia Buricelli (Italia), Nastassia Kantorowicz Torres (Colombia), Gianluca Lanciai (Italia), Ashima Yadava (USA), Deka Mohamed (Italia), Andrés Altamirano (Ecuador), Iva Sidash (Ucraina) – che hanno frequentato sia il programma intensivo di “CAMERA” a Torino sia il “One Year Certificate Program” a New York. Particolarmente toccante lo scatto (2024) di Iva Sidash che ritrae “Stepan”, soldato ucraino di 28 anni seduto nella sua camera da letto in un centro di riabilitazione a Staten Island (New York), mentre ripensa con occhi stanchi al caro prezzo pagato a una guerra scellerata e disumana di cui porterà a vita le gravi, criminali ingiurie. Suggestiva anche la foto scattata nel 2019 dall’americana Ashima Yadava e inserita nel progetto “Bright Star” realizzata a Torino e che narra la bellezza e l’intensità delle relazioni sentimentali tra persone di diverse età, genere e provenienza; così come la fresca briosa immagine realizzata a Torino, al mercato di Porta Palazzo, nel 2016 da Nastassia Kantorowicz Torres, durante la prima edizione del “CAMERA/ICP Intensive Program in Visual Storytelling”.

In rassegna, anche video e contenuti multimediali dedicati alle proposte educative delle due istituzioni.

Gianni Milani

“CAMERA meets ICP”; “CAMERA”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Dal 4 luglio al 14 settembre

Orari: lun. mart. merc. ven. sab. dom. 11/19; giov. 11/21

Nelle foto: Allestimento, part. (Ph. Enrico Turinetto); Iva Sidash “Stepan”; Ashima Yadawa “Bright Star”; Nastassia Katorowicz Torres: “Porta Palazzo”

“La lezione di Rachel Carson” nella Chiesa di Santa Croce a Frassinetto

L’attrice Laura Curino dà voce alla “Signora degli Oceani” per il Festival “Gran Paradiso dal Vivo”

Domenica 6 luglio, ore 17,30

Frassinetto (Torino)

“Le nostre azioni sconsiderate e distruttive entrano a far parte dei vasti cicli della Terra e con il tempo ci ritornano indietro creando pericoli per noi stessi”: parole da incorniciare e messaggio tanto vero che di più non si può. A pronunciarle, anni fa (un bel po’) e con chiara assoluta preveggenza, la scrittrice e scienziata americana Rachel Louise Carson (Sprigdale, Pennsylvania 1907 – Silver Spring, 1964), grande biologa marina, definita la “Signora degli Oceani” e pioniera dell’ambientalismo moderno, cui, a sessant’anni dalla scomparsa, l’attrice torinese Laura Curino darà voce, domenica 6 luglio (ore 17,30), nella Chiesa di “Santa Croce” di Borgata Chiapinetto, a Frassinetto, sul versante piemontese del “Parco Nazionale del Gran Paradiso”, il più antico d’Italia.

L’evento teatrale (con la partitura drammaturgica di Massimiliano Bucchi e la regia di Marco Rampoldi) rientra nell’ambito del Festival “Gran Paradiso dal Vivo”, l’unico Festival “zero impact” di teatro in natura all’interno di un “Parco  Nazionale”, il cui programma prevede, fino al 20 luglioben 9 spettacoli unici ed irripetibili – senza quinte e sipario – totalmente immersi (pubblico ed attori) nel contesto naturale per un’autentica esperienza immersiva nei luoghi e nei territori dei Comuni di Alpette, Ceresole Reale, Frassinetto, Locana, Noasca, Ribordone, Ronco Canavese, Sparone e Valprato Soana. Con l’organizzazione di “Compagni di Viaggio” e la direzione di Riccardo Gili, il Festival è promosso dal “Parco Nazionale Gran Paradiso”, con il contributo di “Unione Montana Gran Paradiso – Valli Orco e Soana”, “Fondazione CRT”, “Iren”, “Smat” ed il patrocinio della “Città Metropolitana di Torino”.

L’appuntamento in programma domenica prossima, a Frassinetto è certamente fra i più interessanti inseriti in rassegna e permetterà alla bravissima Curino (dal 2015 direttore artistico del “Teatro Giacosa”, tra i fondatori del “Teatro Settimo”, una bella sfilza di premi e riconoscimenti, nonché docente di “Scrittura Teatrale” alla “Cattolica” di Milano) di raccontare la complessa storia di Rachel Carson, attraverso la voce di Dorothy Freeman, sua carissima amica e confidente, con cui Rachel intrattiene una fitta corrispondenza negli anni più creativi, entusiasmanti, difficili e burrascosi della sua complessa esistenza di donna e di scienziata. Divisa fra desiderio di scrivere e pesanti responsabilità familiari (fu al secondo anno di Università che Rachel, affascinata dalle brillanti lezioni di un’abile insegnante di “Biologia”, decise di cambiare specializzazione passando da “Letteratura” a “Biologia Marina”, pur essendo il mare per lei un perfetto sconosciuto), Carson, lottando con passione e determinazione, riuscì a diventare autrice di successo raggiungendo traguardi impensabili per una donna in quegli anni. Raggiunta la fama, denunciò con coraggio su testi diventati pietre miliari della letteratura ambientalista” – come “Il mare intorno a noi” (1951) e “Primavera silenziosa” (1962) – gli effetti devastanti di alcune sostanze chimiche e dell’inquinamento, scuotendo le coscienze e innescando un movimento che avrebbe cambiato per sempre il rapporto dell’uomo con la natura. Superando barriere e pregiudizi in quegli anni apparentemente insormontabili, questa donna straordinaria riuscì a sollecitare le persone a considerare l’umanità “parte e non padrona del mondo”. Questo, il suo lascito più importante.

Dorothy – Curino raccontano Rachel con amore, ripercorrendo episodi salienti della sua vicenda umana: alcuni intensi e appassionanti, alcuni paradossali e ridicoli, altri assurdi e umilianti, altri gioiosi, difficili e commoventi.

Serata, se possibile, da non perdere. Circondati dalla magica bellezza e dai dolci silenzi di una Natura ancora (si spera) incontaminata, nonché cullati e “coccolati” dal racconto teatrale di una delle nostre più brave e intelligenti attrici, capace con disinvoltura di abbracciare e “fare suoi” testi di nuova drammaturgia accanto ad altri squisitamente classici.

Al  termine dello spettacolo, alle 19, da “Mason Bartrumé”, nel pieno centro di Frassinetto, è in programma un’apericena con la stessa Curino.

Per info, prenotazioni e programma: tel. 346/2422756 o www.granparadisodalvivo.it

G.m.

Nelle foto: immagini di Laura Curino in scena

Processo agli anarchici: 670 mila euro per le devastazioni in onore di Cospito

Sono oltre 600mila euro i danni contestati al centro del dibattimento in corso al Tribunale di Torino. Si tratta del processo per i disordini nel capoluogo piemontese del 4 marzo 2023 durante il corteo di anarchici. La devastazione è tra i reati contestati poiché i dimostranti danneggiarono arredi urbani, cassonetti per i rifiuti, vetrine di banche e negozi e una ventina di auto, provocando danni, secondo l’accusa, di 672mila euro. Tanto è costata alla collettività la solidarietà ad Alfredo Cospito, l’anarchico che allora stava sostenendo uno sciopero della fame per protestare contro il 41 bis cui era sottoposto in carcere.

Saldi, 203 euro a famiglia. Ascom: “Esperienza urbana per torinesi e turisti”

 92 euro pro capite. Coppa: «I saldi vanno ripensati come esperienza più ampia». Orecchia: «Quest’anno sconti importanti. La scelta della qualità nei negozi di fiducia».

Torino, 03 luglio 2025 – Sabato 5 luglio iniziano ufficialmente i saldi estivi 2025, che dureranno otto settimane fino alla fine di agosto. Secondo le stime dell’Ufficio Studi Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media 203 euro per l’acquisto di capi scontati con una media di 92 euro pro capite, per un valore complessivo nazionale di 3,3 miliardi di euro, di cui oltre 300 milioni solo in Piemonte. Le previsioni sono in linea con lo scorso anno. In particolare, per quest’estate è atteso un significativo contributo agli acquisti dagli oltre 19 milioni di turisti stranieri previsti in Italia.

A Torino e provincia l’attesa è alta da parte dei commercianti, che sono pronti ad accogliere i clienti, ma chiedono anche di ripensare i periodi di ribasso per renderli più attraenti. «Nelle ultime stagioni – sottolinea Maria Luisa Coppa, presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia –, i saldi sono stati inficiati da concorrenza sleale, svendite anticipate ed e-commerce senza regole. La soluzione sembra ancora lontana. Ma se vogliamo che i saldi tornino ad essere un momento di acquisto importante, serve un cambio di passo. Non possono più essere solo un periodo di ribassi, ma devono trasformarsi in un’occasione più ricca e coinvolgente. È tempo di ripensare i saldi come un’esperienza urbana integrata, capace di connettere lo shopping con l’arte, la cultura, gli eventi, la gastronomia e il turismo. Possono diventare un tassello dell’offerta turistica stagionale, contribuendo a rendere la città ancora più accogliente e interessante». La direzione da prendere potrebbe dunque essere quella dei “saldi esperienziali”, dove lo shopping è parte di un percorso urbano che unisce i negozi ai luoghi d’arte e di storia, agli eventi culturali e gastronomici.

«I saldi ci sono e sono un punto di riferimento, ma vanno ripensati e attualizzati – afferma Roberto Orecchia, presidente del Gruppo Moda di Ascom Confcommercio Torino e provincia –. L’indicazione che noi negozianti ci sentiamo di dare ai clienti è quella di prediligere l’acquisto di qualità: il vestito fatto bene, l’accessorio di valore, la scarpa curata, il Made in Italy. Da sabato si potrà scegliere di investire in capi belli, durevoli, realizzati con cura, senza cadere nella tentazione del prezzo stracciato per prodotti di pessima qualità. Quest’anno l’offerta sarà molto interessante e con sconti significativi. L’esperienza di acquisto migliore, anche nei saldi, è quella nei negozi di fiducia e di vicinato, dove la competenza e il servizio fanno la differenza. Il nostro consiglio è semplice: compra vicino, compra bene».

Nel primo week end di saldi, i commercianti aspettano a braccia aperte i torinesi in cerca di affari e guadano con attesa anche alle 200 mila persone che arriveranno da tutta Europa per il Kappa Futur Festival. Non solo i negozi, soprattutto del centro, che già dallo scorso anno hanno notato un maggior interesse da parte del popolo della musica elettronica, ma anche i ristoranti confermano un aumento di prenotazioni durante i giorni di festival. La sinergia con eventi di richiamo rappresenta un’opportunità importante anche nei periodi di saldi. «Visitare una città in occasione di un evento – conclude la presidente Coppa – è ormai un’abitudine consolidata, e lo shopping deve diventarne parte integrante. Un’opportunità da cogliere con urgenza, in vista di un ulteriore aumento dei flussi turistici anche grazie ai nuovi collegamenti aerei recentemente annunciati da Ryanair».

Il sindaco Rossetti: “la messa in sicurezza di Bardonecchia non puo’ attendere. O i soldi necessari o tratterremo l’Imu”

“ In cinque anni avremo la cifra necessaria per fare tutti i lavori”

A 72 ore dalla nuova esondazione che ha colpito Bardonecchia, il sindaco
Chiara Rossetti lancia una sorta di ultimatum: “il nostro è un territorio fragile. Ne siamo
perfettamente consapevoli. Non possiamo accontentarci di stanziamenti a singhiozzo.
Conosciamo i lavori che devono essere fatti ed anche le risorse necessarie. Per l’esondazione
di due anni fa abbiamo ricevuto 5 milioni di euro, ne servono sei volte tanto”.

Soldi, precisa il sindaco di Bardonecchia, che “si potrebbero avere semplicemente trattenendo
l’importo dell’Imu, pari a 6 milioni di euro, che, ogni anno, il nostro Comune manda a Roma.
Sapremmo perfettamente come spenderli ed in cinque anni potremmo garantire la messa in
sicurezza del paese con tutti gli interventi necessari”.

“E’ l’ora della concretezza – ribadisce Chiara Rossetti – dobbiamo dare risposte ai nostri cittadini.
Non possiamo aspettare e non possiamo accettare sterili polemiche di chi ricerca le ‘colpe’ di
Bardonecchia nell’edilizia degli anni passati. Quello che è successo già due volte, negli ultimi
due anni, anche se con modalità molto diverse, potrebbe ancora verificarsi in qualsiasi
momento”.

“Adesso bisogna agire ed in fretta. Se non avremo i finanziamenti necessari in tempi molto
brevi, tratterremo i soldi sul territorio. Lo dobbiamo a Bardonecchia, ai suoi residenti, alle tante persone che da anni la frequentano. Lo dobbiamo a Franco Chiaffrino, nostro amico e
concittadino, che ha perso la vita travolto dall’acqua e che in questi giorni piangiamo” conclude il sindaco di Bardonecchia.

 

Venerdì 4 luglio sarà il “Frassati Day”

Venerdì 4 luglio sarà il “Frassati Day”: saranno trascorsi esattamente 100 anni dalla morte del beato Pier Giorgio Frassati e sarà il giorno culmine dell’Anno Frassatiano, indetto dal cardinale Roberto Repole, arcivescovo di Torino, “per approfondire la conoscenza e la venerazione dell’uomo delle otto beatitudini” lo scorso luglio 2024. L’Anno Frassatiano era stato aperto il 4 luglio 2024 coinvolgendo le diocesi di Torino e Biella attraverso un Comitato diocesano che ha riunito le tante realtà associative e le parrocchie legate al Beato che per 12 mesi hanno proposto incontri, mostre, presentazioni di libri, rubriche, per far conoscere Pier Giorgio e che ora ha messo a punto le iniziative in programma venerdì. Il 4 luglio due i momenti in programma: al mattino i protagonisti saranno i ragazzi delle medie degli oratori estivi e la serata rivolta a tutti. Alle 10 un momento di preghiera in Cattedrale guidato dal Vescovo Ausiliare mons. Alessandro Giraudo, cui seguirà alle 11 la partenza dalla Cattedrale per il “Frassatour”: un percorso a tappe in cui, guidati dai volontari, i ragazzi visiteranno i luoghi di Pier Giorgio Frassati in centro città. La sera in Duomo a Torino due i momenti previsti: alle 20 uno spettacolo su Pier Giorgio Frassati e alle 21 la Messa solenne presieduta dall’Arcivescovo cardinale Roberto Repole. Il 5 luglio, infine, verrà inaugurato lo spazio espositivo permanente dedicato al Frassati realizzato in questi mesi nei locali dell’ex canonica della chiesa di Santa Maria di Piazza (via Santa Maria 4) dove Frassati si recava spesso per l’adorazione eucaristica. Frassati sarà canonizzato, insieme a Carlo Acutis, domenica 7 settembre, festa della Natività della Beata Vergine Maria.        fr

Caffè Vergnano è Official Coffee dei Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026

Santena – Caffè Vergnano è il Caffè Ufficiale di Milano Cortina 2026, grazie all’accordo di distribuzione con Coca-Cola HBC e al supporto di Coca-Cola ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026.

A partire dal 6 febbraio 2026 e per tutta la durata dell’evento, le miscele di Caffè Vergnano saranno servite in tutte le sedi olimpiche e paralimpiche, consentendo ad atleti, staff e spettatori di gustare l’autentica esperienza del caffè italiano.

 

La partecipazione di Caffè Vergnano come Official Coffee a Milano Cortina 2026 è una celebrazione dei valori condivisi che uniscono Caffè Vergnano allo spirito olimpico. Alla base di questo accordo, c’è la condivisione di valori come impegno, onestà e passione che da oltre 140 anni guidano la realtà torinese.

 

Inoltre, il forte legame con il territorio italiano è un elemento distintivo che accomuna Caffè Vergnano ai Giochi di Milano Cortina 2026. L’evento rappresenta una vetrina globale per l’Italia, e Caffè Vergnano, profondamente radicata nella cultura del Made in Italy, ha saputo negli anni portare la tradizione dell’espresso italiano ben oltre i confini nazionali, affermandosi come simbolo di eccellenza riconosciuto in tutto il mondo.

 

Carolina Vergnano, CEO di Caffè Vergnano, commenta così: “Siamo entusiasti di entrare a fare parte di un evento così ricco di valori: vedere il nostro marchio in un contesto così prestigioso rappresenta un traguardo straordinario. Questa partecipazione è una pietra miliare che ci permette di entrare in una storia dalle radici antiche e rappresenta un’incredibile opportunità per condividere i principi che, da cinque generazioni, guidano il nostro lavoro quotidiano. Crediamo che lo sport sia una fonte d’ispirazione per molti aspetti della nostra attività: l’impegno, la determinazione e la costanza nel perseguire i propri sogni con passione. Sono gli stessi valori che ci hanno permesso di crescere e innovare, mantenendo salda la nostra identità. Dal 1882, la nostra missione è portare l’espresso italiano nel mondo. Durante Milano Cortina 2026, sarà il mondo a essere in Italia e noi saremo pronti a offrire il miglior espresso a un pubblico internazionale, questa volta a casa nostra.”

 

Luca Santandrea, General Manager Olympic and Paralympic Winter Games Milano Cortina 2026 di Coca- Cola, commenta così: “Siamo felici che Caffè Vergnano sia l’Official Coffee dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026. L’iconico espresso italiano, emblema di eccellenza e tradizione, offrirà un’esperienza unica a tutti i partecipanti, dagli atleti ai tifosi, fino agli addetti ai lavori. Il legame tra Coca-Cola e l’Italia rimanda a una storia che nasce da lontano, iniziata quasi cento anni fa: la presenza di Caffè Vergnano, una storica azienda dal forte attaccamento al territorio, è per noi motivo di grande orgoglio”.