

Nella giornata odierna è stato dimesso Stefano Tacconi dal reparto di Chirurgia vascolare universitaria dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretta dal professor Fabio Verzini). Il paziente è in buone condizioni e deambula autonomamente con l’aiuto di un ausilio. L’intervento effettuato una settimana fa ha avuto un esito positivo sulla perfusione e circolazione dell’arto destro operato.
Sarà rimosso da qualsiasi incarico di nomina il professor Massimo Zucchetti. Lo ha deciso il Senato accademico del Politecnico di Torino per i post pubblicati sui social dal docente che inveiva contro il popolo ucraino. Sulla sconfitta degli ucraini agli Europei di calcio ha scritto: «Mi danno fastidio solo a vederli. Fra poco 22 in più da mandare al macello». Il docente del Poli di Torino aveva già fatto parlare di se’ per essersi incatenato ai cancelli dell’ateneo in segno di solidarietà con i collettivi Pro Palestina (nella foto le tende pro Pal nel cortile del Politecnico). A difendere il professore si schiera Rifondazione Comunista che in un comunicato intitolato “Solidarietà al compagno Zucchetti” scrive: “Il prof. Massimo Zucchetti, docente ordinario del Politecnico ed iscritto a Rifondazione Comunista, ha solidarizzato nei giorni scorsi con gli studenti e le studentesse che si mobilitano a sostegno del popolo palestinese incatenandosi all’ingresso del Politecnico: si e’ trattato, come lui stesso ha affermato, di un’azione di solidarietà non violenta, contro un massacro che dura da mesi. Da quel momento ogni sua frase viene volutamente fraintesa ed interpretata in senso negativo, attaccando così la figura di un intellettuale che si e’ da sempre impegnato nella difesa dei deboli e degli sfruttati. Respingiamo questo attacco, così come respingiamo i messaggi di stile minatorio di cui e’ oggetto in questi giorni. Come il prof. Zucchetti ha dichiarato a La Repubblica si tratta di un’operazione di sciacallaggio a orologeria”. Intanto il rettore Stefano Corgnati dovrà vagliare gli incarichi di nomina e procedere con la rimozione. Il Senato ha chiesto inoltre «di avviare le opportune istruttorie per gli eventuali procedimenti disciplinari». Il professore si è nel frattempo scusato per «l’uso improprio dei social». Ma il Senato ha giudicato le affermazioni “lesive dei valori che animano la comunità politecnica”.
Il riconoscimento è stato consegnato al Cfo Angelo Sidoti nell’ambito del ‘Cfo Summit 2024’
Si è tenuto a Milano il CFO Summit 2024, evento di settore che l’11 e il 12 Giugno scorsi ha visto riuniti insieme per una due giorni di dibattito, confronto e networking ben 2.000 ChiefFinancial Officer, 300 speaker e keynote internazionali e oltre 150 player del settore: ovvero, tutte le figure manageriali apicali che concorrono a garantire una corretta gestione d’impresa.
Un contesto di primo piano e assoluto prestigio che è valso il Business International Finance Award 2024 a ‘uBroker Spa’, multiutilities company torinese nata nel 2015 che, dalla fondazione a oggi, ha fornito e fornisce luce e gas a 283mila clienti – di cui ben 65mila godono di bollette luce e gas azzerate – per un totale di più di 4,3 mln di fatture emesse e oltre 45,1 mln di sconti in bolletta complessivamente erogati.
Il premio, conseguito dall’impresa fondata dagli imprenditori Cristiano Bilucaglia e Fabio Spallanzani, è stato conferito per gli elevati livelli di performance gestionale e finanziaria ottenuti dall’Area Amministrazione e Controllo nell’applicazione delle Best Practice AFC, Categoria Pianificazione Finanziaria e Gestione Tesoreria.
A esserne insignite, oltre a ‘uBroker’, anche aziende leader del settore energy quali ‘Edison’ ed ‘Enel’, “Fatto che ci rende ancor più orgogliosi del risultato raggiunto”, esordisce Angelo Sidoti, CFO di ‘uBroker Spa’ che ha ritirato personalmente al meeting la menzione.
“Il CFO Summit è, infatti, l’appuntamento annuale per i Direttori dell’area Amministrazione Finanza e Controllo di imprese sia italiane che estere. Quest’anno, insieme ai più importanti C-Level in Italia ed esperti internazionali, la giuria ha indagato come le Direzioni Finance siano riuscite a costruire un nuovo equilibrio strategico in grado di favorire il cambiamento sostenibile e innovativo richiesto dal mercato e dalla società. Tutto partendo dal ruolo pivotale del CFO tra Stakeholder, Board Management e le altre funzioni aziendali”, spiega il manager.
Nell’attuale contesto globale in continua evoluzione, infatti, prosegue Cristiano Bilucaglia, Presidente di ‘uBroker Spa’, “le imprese devono essere in grado di ridefinire i propri modelli di business. Oggi questa ridefinizione non può prescindere dall’innovazione tecnologica e dalla sostenibilità dei processi, dei prodotti e dei servizi. Due punti chiave, questi, per migliorare le performances, gli obiettivi e i risultati anche in termini di trasparenza, controllo, gestione e ottimizzazione delle risorse. Solo così, attraverso un’analisi puntuale dei dati a disposizione e all’attuazione continua di modifiche mirate e veloci alla struttura, è possibile calibrare al meglio la vita dell’impresa sul mercato in ogni singolo momento. È questa, per noi, l’energia del cambiamento, un’energia in grado di evolvere senza dimenticaremai la nostra etica d’impresa, la nostra mission e il rapporto di fiducia che abbiamo costruito con customers e consumers”.
Maggiori informazioni sul sito www.ubroker.it.
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Un’ ispezione del ministro Valditara su 47 istituti paritari svela gravissime irregolarità che rivelano del marcio. Gli istituti paritari nacquero per iniziativa del ministro Luigi Berlinguer e non, come qualcuno potrebbe pensare, da qualche ministro Dc favorevole alla scuola privata, anche detta non statale e in parte cattolica. Fu un lunghissimo dibattito che divise il Paese: scuola pubblica e scuola non statale sovvenzionata, malgrado il divieto dell’ articolo 33 della Costituzione. Andò avanti decine di anni una polemica astiosa e in fondo inutile. Esistevano le scuole legalmente riconosciute e pareggiate, ma con meno obblighi e diritti in materia di conferimento a titoli di studio di valore legale perché gli scrutini avvenivano in presenza di commissari governativi. Berlinguer abolì questi controlli e creò le scuole paritarie in tutto e per tutto rispondenti ad una scuola pubblica. Ho una lunga esperienza in materia e mi resi conto con facilità che le scuole private erano molto distanti dalle scuole statali per docenti, attrezzature ed altro. Era anche in gioco la laicità dello Stato ma Berlinguer ci passò sopra, pur di giungere al suo compromesso storico “scolastico” che, tra il resto, non diede i risultati sperati perché le scuole paritarie, se si escludono quelle religiose, sono finite in pessime acque. La scuola statale, assopitasi la contestazione sessantottina, finì di prevalere e la scuola privata “laica” chiuse quasi i battenti. In effetti soprattutto al Sud la scuola paritaria ha continuato a vivere e prosperare, come si può vedere dalle ispezioni di Valditara diventando un esamificio che sforna titoli di studio in base a pagamenti a volte illeciti e senza i requisiti di legge da parte della scuola medesima e degli alunni. Siamo tornati indietro a quando dei miei compagni di scuola, bocciati alla scuola di Stato si rivolgevano a scuole del Sud per ottenere più facilmente il diploma. Diventa assai importante che il ministro Valditara abbia mandato degli ispettori in ben 47 strutture che si sono rivelate paritarie solo nel nome: docenti senza titoli di legge, aule insufficienti, strutture inesistenti, documenti in disordine. La scuola era in piena funzione quasi solo per gli esami con iscrizioni tardive di alunni provenienti da altre località. Il garantismo voluto da Berlinguer senza più controlli ha creato il mostro dell’affarismo scolastico (già ben individuabile a Torino negli anni 70 e 80) anche se le gerarchie regionali e provinciali del ministero avrebbero dovuto vigilare. Il rilassamento era già presente molti anni fa quando – faccio un esempio personale – venne fatta un’arrogante resistenza ad un commissario governativo in una importante scuola torinese cattolica alla richiesta della lettura dei fascicoli dei professori e in altra scuola, in presenza di un titolo non idoneo, non si provvide ad alcuna sostituzione. Ci furono anche funzionari infedeli dello Stato postisi in modo indecente al servizio della scuola non statale persino nella sostituzione in corsa di commissari di esami di maturità: una bolgia infernale superata dalla più grave delle riforme, la maturità con commissioni interne che ha perso ogni valore selettivo di Esame di Stato e di Maturità. Ma che si scoprano ancora oggi casi di scuole in cui vendano i titoli di studio è davvero disperante. Si tratta di un vaso di Pandora da squarciare totalmente. Torino non era indenne da certe anomalie vergognose, mai toccate dai sindacati confederali che si occupavano d’altro. C’è da sperare che il Ministro vada fino in fondo. Quella di oggi è una scuola malata, poco utile, arroccata nelle enclavi ideologiche, ma essa va difesa nella speranza che arrivi una nuova riforma Gentile.
Lo yoga come strumento per superare le barriere del corpo e – sopratutto – della mente e come mezzo per arrivare alla piena conoscenza di sé. E’ questo lo spirito che muove Patrizia Saccà- ex campionessa paralimpica e uno dei nomi più rilevanti del panorama torinese sportivo- come si evince dal suo ultimo libro “Il saluto alla Luna- Yoga a raggi liberi”– edito Laskmi editore. Il testo verrà presentatosabato 22 giugno alle ore 18.00 presso l’innovativa struttura “Green Pea” di Torino. La presentazione sarà previamente introdotta da una lezione dal vivo da parte dell’autrice che darà la possibilità di provare in maniera gratuita il suo metodo.
Patrizia Saccà è stata una campionessa paralimpica per 28 anni conquistando 18 titoli italiani, Bronzo alle Paralimpiadi di Barcellona ‘92 in team, Paralimpiadi di Pechino 2008 in team 4° posto oltre ad aver preso parte a 5 mondiali e 12 campionati Europei e averne vinti altrettanti.
Il libro è il suo secondo lavoro dopo la pubblicazione nel 2018 del “Saluto al Sole a Raggi Liberi” (dove inizia ad utilizzare il nome spirituale Toshini Davi) e dove già sperimentava e insegnava metodi alternativi per praticare l’antica disciplina orientale. L’atleta mette nuovamente a disposizione la sua capacità creativa e la lunga esperienza nel campo dando vita a nuovi metodi per praticare il suo metodo di yoga e “superare così le limitazioni fisiche e sperimentare l’unione di corpo-mente-spirito”.
Questo libro diventa, quindi, rappresentazione della particolare tecnica da cui prende origine il libro – il saluto alla luna appunto– e altri asana ovvero posizioni inventate dalla Saccà ed appositamente studiate per esser svolte in posizione seduta e/o in piedi. Nel libro, oltre a consigli pratici e metodi volti al migliore svolgimento della pratica, vi sono diversi approfondimenti dedicati alla cura e al rispetto del proprio corpo e della propria mente. Per questo il testo si pone come un strumento per “praticare” la disciplina a tutto tondo e tentare di sperimentare difficile connubio di raggiungimento dell’equilibro tra il mondo corporeo e quello spirituale.
Patrizia Saccà da anni, attraverso libri e lezione guidate, è alla guida di “Yoga a raggi liberi” grazie al quale porta avanti il suo metodo di insegnamento dello yoga che è divenuto per lei non solo perno centrale della sua attività professionale ma anche strumento di conoscenza della propria interiorità.
VALERIA ROMBOLA’
“TRASFERITO IL COMANDANTE DI REPARTO, NESSUN DIRIGENTE CME SOSTITUTO. MA LA SITUAZIONE È UN CAOS IN TUTTO IL PIEMONTE”
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO- Protesta la Polizia Penitenziaria di Torino e del Piemonte. Motivo del contendete è la guida di molti Reparti del Corpo, presso Istituti e servizi della Regione, per la carenza di Dirigenti/Funzionari di Polizia Penitenziaria che interessa la regione. Spiega Vicente Santilli, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che valuta con preoccupazione la situazione in divenire nella Casa circondariale di Torino: “Il carcere di Torino è una struttura estremamente complessa, senza uguali rispetto alle altre del Distretto, di difficile gestione e che necessita esperienza e continuità nella linea di Comando, con quasi 1.600 detenuti presenti. Eppure, successivamente all’imminente trasferimento dell’attuale Comandante di sede, pare che l’Amministrazione ancora non abbia individuato un “navigato” sostituto che possa guidare i Baschi Azzurri all’assolvimento dei compiti istituzionali previsti. Addirittura, sembra che l’istituto di Torino sarà posto sotto il comando di un viceispettore. Ebbene, ammettendo pure che il designato ispettore sia particolarmente capace, noi, in tutta onestà, crediamo che non sia affatto una soluzione temporanea percorribile. Il penitenziario di Torino, oltre ad essere oggettivamente complesso, deve essere affidato ad un Dirigente di Polizia Penitenziaria esperto e che sul proprio curriculum lavorativo può già vantare il comando di altre e pregresse realtà”. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, in una nota trasmessa ai vertici dell’Amministrazione Penitenziaria proprio per stigmatizzare la situazione, rimarca che “nonostante tempo addietro fossimo stati rassicurati del fatto che tutti gli istituti penitenziari del Paese sarebbero stati posti sotto il comando di almeno un Funzionario/Dirigente di Polizia Penitenziaria, ad oggi, specie presso la regione Piemonte, quanto “promesso” ancora non ha trovato completa attuazione. A noi, infatti, risulta che vi sono istituti ancora privi di Comandanti titolari, ove, per pochi giorni a settimana, vengono inviati in missione Dirigenti/Funzionari in forza in altri penitenziari che, alle volte, sono chiamati a gestire la delicata e complessa Area Sicurezza di addirittura tre penitenziari in contemporanea! In altri istituti, invece, in aperta deroga a quanto previsto dalle leggi vigenti, il comando di sede è affidato a appartenenti al ruolo degli ispettori e, in alcuni casi, finanche a coloro i quali sono in possesso della sola qualifica di vice ispettore”. Da qui la richiesta del SAPPE ai vertici ministeriali, “onde evitare che prima o poi possano accadere eventi irreparabili, di dare corso ad una celere procedura per individuare il Dirigente di Polizia Penitenziaria al quale affidare la guida del complesso carcere di Torino e monitorare la situazione in atto nelle varie carceri del Piemonte.
Gli anni ’50 riportarono alla ribalta uno sport nobile e popolare dimenticato a causa del secondo conflitto mondiale, la Boxe.
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