ilTorinese

“Alpini, uomini di pietra” in mostra a Palazzo Lascaris

In occasione della Giornata regionale del Valore Alpino – che si celebra ogni anno il 16 gennaio

in memoria del sacrificio degli alpini caduti nella campagna di Russia – all’Ufficio Relazioni

con il Pubblico del Consiglio regionale del Piemonte (via Arsenale 14/G a Torino) è allestita

la mostra “Alpini, uomini di pietra“. Organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale

Alpini sezione di Torino e curata nell’allestimento dal Gruppo Storico Militaria 1848-1945.

L’esposizione, che rimarrà nelle vetrine dell’Urp fino al 24 gennaio 2025, comprende alcune

uniformi storiche degli Alpini e materiale relativo al periodo compreso tra il 1872 e il 1945.

Nelle vetrine si può osservare l’evoluzione storica delle diverse uniformi militari degli Alpini,

completate dalle scarpe delle sentinelle, le ciaspole per camminare sulla neve, il mantello

usato dagli Alpini nella Grande Guerra, le uniformi usate nella campagna d’Africa del 1890,

la prima uniforme degli Alpini del 1883 con le mostrine verdi, le gavette per mangiare

sul campo e naturalmente diversi modelli dei tipici cappelli alpini con la penna nera,

compreso quello di un prigioniero di guerra a cui sono state tolte le insegne e la penna

e invece aggiunto il numero di matricola da internato.

 

Nella mostra sono ricordate anche le donne alpino: in particolare è presentata

la fotografia di Maria Predari, medico donna che prestò servizio a Ovaro (Udine)

nel 1916 – insieme a altre 45 dottoresse – e che fu autorizzata dal comandante

per i suoi meriti professionali ad indossare il cappello alpino.

Il Gruppo Storico “La patria è donna” si occupa da vent’anni di valorizzare

le figure femminili all’interno degli Alpini.

La mostra “Alpini, uomini di pietra”, è stata inaugurata il 16 gennaio all’Urp

alla presenza del presidente del Consiglio regionale Davide Nicco,

di Sebastiano Favero, presidente nazionale Ana e di Carlo Martinelli,

presidente del Gruppo Storico Militaria 1848-1945 e consigliere nazionale Ana Torino.

“Con orgoglio desidero esprimere il più profondo e sentito ringraziamento a tutti gli Alpini

e a ogni singola ‘penna nera’ che ha servito e continua a servire il nostro Paese – ha dichiarato

il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Davide Nicco -. Gli Alpini rappresentano

un patrimonio di valori radicati nella storia d’Italia e del Piemonte: solidarietà, sacrificio,

senso del dovere e amore per la patria. Questi ideali hanno ispirato e guidato le loro azioni

tanto sui campi di battaglia quanto nelle missioni di pace e nelle innumerevoli emergenze civili

che hanno colpito il nostro territorio”.

“La giornata del valore alpino, nata su mia proposta attraverso la legge regionale 8/22

che prevede anche uno stanziamento annuale per sostenere le loro attività sociali,

è tutta per loro e permette a noi di dirgli un immenso grazie per il loro coraggio

e la loro determinazione, ma anche per la loro capacità di unire persone

e generazioni sotto l’insegna della fratellanza e del bene comune.

Quest’anno – conclude Nicco – la 96^ Adunata Nazionale degli Alpini tornerà in Piemonte,

a Biella dal 9 all’11 maggio e sarà una grandissima festa!”.

Camminare al fianco di Don Bosco

A Chieri, per la “Festa di San Giovanni Bosco”, presentazione della Guida “Il Cammino Don Bosco – A passo lento fra tra Torino, Chieri e l’Astigiano”

Domenica 26 gennaio, ore 16

Dai rustici “Becchi” di Castelnuovo d’Asti alla collinare Chieri. Si compie in questo breve tragitto di locale piccola geografia, e non senza gravosi problemi famigliari, la formazione religiosa (sempre fortemente tenuta viva da mamma Margherita) di Giovanni Melchiorre Boscodon Bosco (1815–1888), fondatore delle “Congregazioni dei Salesiani” e delle “Figlie di Maria Ausiliatrice”, fra i più noti e celebrati “Santi Sociali Torinesi”, canonizzato da Papa Pio XI il 1° aprile del 1934.

Spiega Antonella Giordano, assessore chierese “alla Cultura e alla Promozione del Territorio”: “Chieri ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del più celebre Santo piemontese. Don Bosco trascorse qui l’adolescenza e gli anni della formazione, dal 1831 al 1841, lavorando come garzone al ‘Caffè Pianta’ e studiando al seminario di ‘San Filippo Neri’, che custodisce la ‘Stanza del Sogno’. Siamo lieti, nel giorno della Festa del fondatore dei Salesiani, in collaborazione con la rete delle istituzioni salesiane, di proporre dunque anche quest’anno ‘Discovery Don Bosco’. L’obiettivo è far conoscere e valorizzare alcuni dei luoghi più importanti della presenza salesiana a Chieri.

L’appuntamento è per la prossima domenica 26 gennaio, nella “Città delle Cento Torri”, alle ore 16, presso la “Cappella di San Filippo” (via Vittorio Emanuele, 63), dove si terrà la presentazione della Guida “Il Cammino Don Bosco. A passo lento fra Torino, Chieri e l’Astigiano”, curata da Claudio Rolando e Gian Vittorio Avondo, per “Capricorno Edizioni – Collana Escursioni Imperdibili”. All’incontro, insieme agli autori, interverranno Alessandro Sicchiero, sindaco di Chieri, Sonia Cambursano, consigliera della “Città Metropolitana” di Torino con delega al “Turismo” e don Genesio Tarasco, direttore “Salesiani San Luigi”. Moderatrice, Antonella Torra, giornalista de “La Stampa”.

Sempre domenica 26 gennaiodalle 15 alle 18, sarà possibile visitare il “Museo Don  Bosco” presso il “Complesso San Filippo” con visite gratuite curate dai “volontari salesiani”.

Al mattino, alle ore 11, in “Duomo” è prevista la “Santa Messa solenne” presieduta da Monsignor Francesco Ravinale, Vescovo Emerito di Asti, a cui seguirà il tradizionale aperitivo offerto dalla “famiglia salesiana” alla cittadinanza nel Salone dell’“Istituto Santa Teresa”.

L’organizzazione della Giornata si deve al “Comune di Chieri”, in collaborazione con l’“Istituto Salesiano San Luigi” e l’“Istituto Santa Teresa” e con il patrocinio della “Città Metropolitana” di Torino.

Sottolinea ancora il sindaco di Chieri, Alessandro Sicchiero“Il ‘Cammino Don Bosco’ è un itinerario escursionistico di alto valore culturale e naturalistico che si snoda nei luoghi legati alla vita di San Giovanni Bosco e i sentieri e le strade lungo i quali il fondatore dei Salesiani portava i suoi ragazzi a camminare, meditare e pregare, attraverso le colline del Torinese, del Chierese e dell’Astigiano. Il ‘Cammino’ rappresenta inoltre per i camminatori (ma anche per i biker) un’occasione di conoscere in ‘modo lento’ i paesaggi, le bellezze architettoniche, storiche e culturali, i castelli, le pievi e le abbazie, nonché i sapori dei prodotti tipici del nostro territorio. Non solo, quindi, un itinerario devozionale, anche se assume un particolare significato per i credenti e i devoti al Santo, ma una proposta turistica di qualità e assai varia, che, dalla Torino di Porta Palazzo e del Valdocco ai boschi, dai vigneti ai centri storici dei borghi collinari, consente di cogliere lo spirito dei luoghi all’insegna di un’idea di turismo ‘slow’, che non attraversa in fretta consumando, ma si sofferma apprezzando. Una ‘porta di accesso’ a disposizione di tutte le persone interessate a scoprire la terra che diede i natali al ‘Santo sociale’ per antonomasia.

g.m.

Nelle foto: Locandina “Il Cammino Don Bosco” e “Don Bosco”

Torna il Salone del Vino, un percorso lungo un anno

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 Un percorso lungo un anno. La terza edizione della fiera dedicata al patrimonio vitivinicolo del Piemonte torna con il grande evento del Salone del Vino di Torino dal 1° al 3 marzo 2025 alle OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino dando il via a un ricco calendario di eventi diffusi che proseguiranno tutto l’anno nei territori del vino, nei mesi successivi della fiera, coinvolgendo cantine per conoscere e attraversare il DNA del Piemonte.

Il Salone del vino di Torino si amplia e cresce, raddoppiando anche i propri spazi espositivi all’interno delle OGR con oltre 500 cantine attese. Un’unica grande location dove il pubblico di appassionati, operatori e operatrici del settore, ma anche semplici curiosi, potranno conoscere, degustare e acquistare le migliori etichette.

 

La terza edizione del Salone del Vino di Torino sarà quindi una nuova occasione per incontrare da vicino i produttori e le produttrici del territorio, ascoltare storie e farsi guidare dai sommelier alla scoperta di tante diverse etichette per arricchire le proprie conoscenze sul mondo del vino con un ricco programma di talk, incontri e mostre.

 

Riconfermati anche quest’anno gli appuntamenti OFF del Salone del Vino di Torino realizzati in collaborazione con le numerose realtà del territorio, dalle Grandi Cene all’interno dei migliori ristoranti della città fino alle degustazioni e agli eventi esclusivi per avvicinarsi, con gusto, al lungo weekend della cultura e dell’arte vitivinicola piemontese.

Autonomia, Cerutti (Lega): “parola fine alle polemiche sterili”

“Quella della Corte Costituzionale è una sentenza storica che mette finalmente a tacere le polemiche di una certa sinistra che, senza fondamento nella realtà, ha fatto fino ad oggi della Legge Calderoli uno spauracchio. Nell’autonomia per cui come Lega ci battiamo da 40 anni non c’è la contrapposizione tra una e l’altra parte del Paese, non ci sono italiani di serie A e di serie B, ma c’è invece la volontà di rendere più efficiente il rapporto tra cittadini e istituzioni, a tutti i livelli. Rispediamo dritte al mittente le polemiche sterili di chi vorrebbe dividere anziché unire il Paese. Come presidente della Commissione Autonomia del Consiglio regionale del Piemonte, continuerò a lavorare con determinazione per raggiungere un risultato che i piemontesi attendono da tempo e che oggi, con la decisione della Consulta, è sempre più vicino”. Così Andrea Cerutti, consigliere regionale della Lega e Presidente della VII Commissione “Autonomia” del Consiglio regionale del Piemonte.

Tassinario in rappresentativa regionale con il DT Menchinelli

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Luca Beatrice, il coraggio della cultura libera

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
Il cuore di Luca Beatrice ha ceduto alla fatica di vivere e lavorare in una Torino nella quale la feroce egemonia gramsciana rende tutto difficile a chi non si piega. Luca  fu critico d’arte di rilievo nazionale e internazionale  come lo fu Philippe Daverio che voglio accomunare a lui in questo ricordo e che come lui fu un uomo libero. A Torino essere uomini liberi è arduo. Luca ci ha indicato con l’esempio la strada da percorrere, anche se lui generosamente  disse una volta che ero stato io  in primis a praticarla tanti anni fa. Quando fu presidente del circolo dei lettori io ricordo le tensioni che ebbe con la direttora del tempo. Lui sempre pluralista, lei spesso vittima di una politica che la portò alle massime cariche politiche. Ricordo come impose al Circolo un adeguato ricordo di Enzo Tortora con il procuratore Saluzzo e la sen. Scopelliti. Ci fu anche un messaggio di Napolitano. Fu un presidente del Circolo che garantì l’agibilità politica per tutti senza preconcetti ideologici. Mi spiace di non averlo frequentato abbastanza. Ora sento un grande vuoto in una cultura torinese livida, avida, servile. E’ il vuoto incolmabile lasciato da Luca.

Il Gruppo di Fratelli d’Italia rinnova “totale vicinanza alle Forze dell’Ordine”

Riva Vercellotti e Binzoni: “Auspichiamo una rapida approvazione del DDL Sicurezza, concreta misura a sostegno delle donne e degli uomini in divisa

Il presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, ha espresso,  prima dell’apertura dei lavori d’aula “ferma condanna contro ogni forma di violenza nel confronto democratico, riaffermando il valore del dialogo rispettoso e pacifico, fondamento della convivenza civile, della nostra democrazia e Costituzione”.

Al momento istituzionale hanno preso parte tutti i consiglieri del gruppo regionale di Fratelli d’Italia che, rinnovando la totale vicinanza alle Forze dell’Ordine, hanno puntualizzato:

Condanniamo con fermezza – hanno dichiarato Carlo Riva Vercellotti e Alessandra Binzoni, Capogruppo e vice Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Regionale – i disordini ed il preoccupante clima da ‘anni di piombo’ che ha vissuto la città di Torino in questo inizio dell’anno con l’assalto al commissariato e alla caserma Bergia dei Carabinieri.

Invitiamo tutte le forze di sinistra – hanno proseguito Riva Vercellotti e Binzoni – a prendere le distanze senza alcun tentennamento dai facinorosi che preferiscono l’uso della violenza alla dialettica del confronto democratico.

In questi giorni Fratelli d’Italia ha lanciato una petizione online per ribadire in modo forte e convinto il sostegno alle donne e agli uomini in divisa che quotidianamente, con grande dedizione, sono presidio di sicurezza sul territorio Nazionale”.

Ogni aggressione contro le Forze dell’Ordine è un attacco allo Stato. Occorre fermare questa escalation di violenza e garantire maggiori tutele a chi, per difenderci, finisce spesso sotto accusa. Per questa ragione auspichiamo che il DDL Sicurezza – che risponde alle esigenze di sicurezza richiesta dai cittadini – possa trovare una rapida approvazione al Senato” hanno concluso Riva Vercellotti e Binzoni.

Perché era in Italia, a Torino, il generale libico delle torture?

È già stato scarcerato ed è in volo per Tripoli il comandante libico della polizia giudiziaria Najeem Osama Almasri Hoabish, che era stato  arrestato domenica a Torino su mandato della Corte dell’Aia. Il suo arresto non è stato convalidato a Roma.

Dai detenuti appesi per le braccia ai quali venivano rotti nasi e denti nella prigione di Mitiga a Torino per recarsi allo stadio: era davvero lo spettacolo di Torino-Fiorentina all’Olimpico del capoluogo piemontese il motivo per il quale il generale libico Najieem Osama Elmasry, noto anche come Almasri, capo della Polizia giudiziaria libica e affiliato alla Forza di deterrenza speciale (Radaa), creata dal comandante salafita Abdul Rauf Kara, era arrivato in Italia?

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Perché era in Italia il generale libico delle torture?

Addio al critico d’arte Luca Beatrice

Ci ha lasciati troppo presto Luca Beatrice, a 63 anni, noto critico d’arte e saggista torinese. È morto all’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino dove era ricoverato in gravi condizioni. Ex presidente del Circolo dei Lettori , presidente della Quadriennale di Roma 2025, aveva accusato nei giorni scorsi un malore che ne aveva reso necessario il ricovero.

Luca Beatrice, laureatosi a Torino in Storia del Cinema alla Facoltà di Lettere e specializzatosi all’Università di Siena in Storia dell’arte, è  stato curatore di importanti mostre d’arte in tutta Europa e curatore della Biennale di Praga dal 2003 al 2005. Nel 2009 ha curato il Padiglione Italia per la 53esima Biennale d’Arte di Venezia. Dal 2010 al 2018 era stato presidente del Circolo dei Lettori. L’ultimo incarico la presidenza della Quadriennale 2025, che dall’ottobre 2025   al gennaio 2026 si svolgerà con il titolo di Fantastica, dedicata all’arte italiana contemporanea.

 MARA MARTELLOTTA 

(foto Facebook Città di Rimini)