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Dissesto idrogeologico, Gava: “In Piemonte in arrivo 87 milioni di euro”

In arrivo quasi 87milioni di euro al Piemonte contro il dissesto idrogeologico. Lo annuncia il viceministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica Vannia Gava: “Risorse importanti, rientranti in un programma complessivo per il Paese per il 2024, che consentiranno di superare la logica dell’emergenza e puntare sulla messa in sicurezza preventiva e strutturale dei territori. Gli investimenti si uniscono alle nuove norme introdotte dal Decreto-Legge Ambiente con cui abbiamo rafforzato i poteri dei presidenti di Regione e previsto meccanismi per velocizzare la spesa”.

Di seguito, il dettaglio di alcuni dei 18 interventi che saranno finanziati: 18 milioni di euro a Saluggia (VC) per lavori di mitigazione del dissesto idrogeologico del Centro ex Sorin e del reattore Avogadro; 21,4 milioni di euro al Comune di Alessandria per l’adeguamento del sistema difensivo del fiume Tanaro; sempre per lo stesso corso d’acqua, 15 milioni di euro al Comune di Asti; 8 milioni di euro a Moncalieri (TO), per due distinti interventi in località Tetti Piatti e località Barauda. E ancora, 5 milioni di euro al Comune di Pallanzeno (VB) per interventi sul fiume Toce; 3,3 milioni di euro a Mirabella Monferrato (AL) per la mitigazione della pericolosità idraulica del rio Campostrina e il rio Garavalde.

Il Politecnico dà il via ai lavori della Piattaforma della Città dell’Aerospazio

 L’intervento prevede un quadro economico di circa 44milioni di euro e permetterà la realizzazione di oltre 12mila metri quadri di laboratori e spazi per la collaborazione con aziende del settore aerospaziale.

 

Con provvedimento del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato interregionale per le opere pubbliche per il Piemonte la Valle d’Aosta e la Liguria – è stato dato il via libera all’avvio dei lavori per la costruzione della Piattaforma dell’Aerospazio, l’intervento che il Politecnico di Torino realizzerà nell’edificio 37 di Corso Marche, ceduto in diritto di superficie all’Ateneo da Leonardo. L’intervento rappresenta il primo tassello della realizzazione del progetto della Città dell’Aerospazio, coordinato dalla Regione Piemonte e che vedrà il coinvolgimento di istituzioni pubbliche e private nella realizzazione di un polo interamente dedicato alla ricerca nel settore aerospaziale.

L’intervento edilizio, che sarà realizzato dal Politecnico, prevede attualmente un quadro economico complessivo di  circa 44 milioni di euro ed è finanziato attraverso fondi interni di Ateneo per circa 27 milioni e importanti finanziamenti esterni definiti nell’ambito dell’”Accordo di programma per la realizzazione di centri per l’innovazione e il trasferimento tecnologico attraverso la ricerca, la dimostrazione e la formazione curricolare, professionalizzante e continua funzionali allo sviluppo dell’industria manufatturiera 4.0 e dell’industria dell’aerospazio”, sottoscritto nel marzo del 2019, che prevede un importo di 15 milioni a carico della Regione Piemonte e 2,5 milioni a carico della Camera di Commercio di Torino.

Il centro di ricerca, di circa 15mila metri quadri complessivi con oltre 6mila mq di spazi esterni, sarà in grado di ospitare circa 12mila metri quadri tra spazi di relazione condivisi e laboratori per attività di ricerca condotte dall’Ateneo, ma anche in collaborazione con aziende nel settore aerospaziale.

Questa infrastruttura si colloca all’interno di un ampio quadro di investimenti del Politecnico di Torino indirizzati al settore aerospaziale, rivolti alle tre missioni di ateneo” commenta il Rettore del Politecnico Stefano Corgnati “A partire dal rafforzamento degli indirizzi formativi fino alla costituzione di nuovo Centro Interdipartimentale sull’Aerospazio, un playground interdisciplinare che metterà a sistema le competenze dei vari Dipartimenti e favorirà i processi innovativi in piena collaborazione con il tessuto produttivo territoriale, sempre più orientato ad una vocazione industriale ad elevata densità tecnologica”.

“Nella settimana in cui a Milano si svolge lo IAC (l’internazional Austronautic Congress) e che vede la partecipazione di 30 aziende piemontesi e di un innovativo format di comunicazione sul nostro sistema produttivo, questa notizia ha un altissimo valore. La Regione ha sempre creduto nel comparto aerospaziale come uno dei pillar da valorizzare e da far crescere. Una filiera che ha un positivo trend di crescita con un giro d’affari di oltre 8 miliardi e 35.000 posti di lavoro. La città dell’aerospazio compie così un altro sostanzioso passo in avanti”, aggiunge l’Assessore alle attività produttive della Regione Piemonte Andrea Tronzano.

Grimaldi (Avs): Elkann parla mentre produzione auto in Italia affonda

“Con i suoi profitti e le sue bugie non si va da nessuna parte, Stellantis non va da nessuna parte. Elkann parla mentre produzione automotive in Italia affonda: riporti piuttosto la sua residenza in Italia, riporti almeno le macchine a marchio Fiat in Italia. Gli operai in cassa integrazione non si possono comprare la Grande Panda, la 600 o la Topolino prodotte in Polonia Serbia e Marocco. “. Lo afferma il vicepresidente di AVS alla Camera Marco Grimaldi.

“Lo scorporo del Regina Margherita da Città della Salute non è in discussione”

“Il procedimento di scorporo del Regina Margherita dalla Città della Salute di Torino è nell’indirizzo politico della Giunta regionale e non è in discussione. Il futuro non mi preoccupa ma l’obiettivo è velocizzare il più possibile il distacco”. Lo ha annunciatol’assessore alla Sanità Federico Riboldi nel corso dell’informativa in commissione Sanità, presieduta da Luigi Icardi.

Monica Canalis, intervenuta per il Pd con Domenico RavettiNadia Conticelli e Daniele Valle parlando di “operazione dai contorni indefiniti, con nuovi costi per fornire gli stessi servizi”, Riboldi ha spiegato che “il 19 settembre scorso in una riunione sul cronoprogramma con i direttori della Sanità e della Città della Salute e con il commissario del Regina Margherita sono stati individuati diversi punti per garantire quanto previsto dalla delibera regionale senza un aggravio di costi e senza interrompere l’erogazione dei servizi. Inoltre istituiremo entro due settimane un tavolo interaziendale dedicato alle prestazioni ostetrico-ginecologiche”.

Ad Alice Ravinale (Avs) ha assicurato che entro un mese verrà reso noto quanto personale sia necessario per l’Azienda ospedaliera Regina Margherita e a Roberto Ravello (Fdi) ha ricordato che per consolidare il percorso verso il riconoscimento di Irccs, il Regina Margherita dovrà avere bilanci attivi per almeno tre anni.

Sul medesimo tema la Commissione aveva precedentemente audito il commissario dell’Azienda ospedaliera Regina Margherita Giovanni Messori Ioli e il direttore dell’Azienda sanitaria universitaria Città della Salute e della Scienza Giovanni La Valle.

“Un’occasione – ha spiegato il presidente Icardi – per verificarne lo stato di attuazione e valutare come poter intervenire, aiutare e favorire questo impegno votato dal Consiglio regionale”.

Messori Ioli ha svolto una panoramica su quanto realizzato dal 1 gennaio scorso, giorno in cui è iniziato ufficialmente il processo per trasformare il Regina Margherita in azienda ospedaliera, e sulle difficoltà incontrate.

Tra le questioni più urgenti ha segnalato “la necessità di definire il fabbisogno di personale medico-sanitario, che potrebbe aggirarsi intorno al migliaio, e tecnico-amministrativo, oscillante tra le 150 e le 250 unità, per la cui selezione sarà anche necessario bandire concorsi”.

La Valle ha sottolineato “il rapporto di sinergia che si è instaurato, pur cosciente del fatto di non poter contare su esperienze pregresse, dal momento che esistono diversi esempi significativi di accorpamento ma non di scorporo. Per quanto riguarda la questione del personale, l’impatto maggiore riguarda indubbiamente chi si occuperà di bilanci e amministrazione”.

Sono intervenuti, per richieste di spiegazioni, Mauro SalizzoniValleGianna PenteneroRavettiConticelli (Pd), Ravinale (Avs), RavelloDavide Zappalà (Fdi), Alberto Unia (M5s) e Silvio Magliano (Lista Cirio).

Ron Howard apre il 42° Torino Film Festival

l regista due volte Premio Oscar® presenterà il suo nuovo film all’apertura del Torino Film Festival

 

È Ron Howard ad inaugurare il 42° Torino Film Festival con il suo film Eden, che sarà proiettato in anteprima internazionale in occasione della cerimonia di apertura del 22 novembre al Teatro Regio di Torino. Il regista ha vinto due Premio Oscar® ed è autore di pellicole indimenticabili come Apollo 13A Beautiful Mind e Il codice da Vinci.

Eden è un drama thriller che vanta un cast del calibro di Jude LawAna De ArmasVanessa KirbyDaniel Brühl e Syndey Sweeney. Il film è un’esclusiva per l’Italia Italian International Film (Gruppo Lucisano) in collaborazione con Rai Cinema e sarà distribuito prossimamente da 01 Distribution.

 

Eden, il film

Il dottor Friedrich Ritter e sua moglie Dora Strauch sono due europei idealisti che fuggono dalla Germania nel 1929, rinnegando i valori borghesi che ritengono stiano distruggendo la vera natura dell’umanità, per trasferirsi sull’isola disabitata di Floreana, nell’arcipelago delle Galàpagos.

Tuttavia la loro cercata solitudine dura ben poco.

A loro si uniscono dapprima Margaret e Heinz Wittmer, coloni seri e capaci, e successivamente la baronessa Eloise Bosquet de Wagner Wehrhorn seguita dai suoi due amanti, un servitore ecuadoriano e un piano per aprire un hotel di lusso sull’isola.

Il maltempo, la fauna selvatica e la totale mancanza di comfort e civilizzazione rendono la loro convivenza molto problematica, ma la più grande sfida sarà quella di coesistere con vicini disperati e pronti a tutto pur di affermare se stessi.

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT.

A Torino il Festival (r)Esistenze Verdi 

 

La mostra collettiva L’Albero, una cena benefit e due appuntamenti aperti a tutti per parlare di ambiente, salute e difesa del territorio

Organizzato dal Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio, venerdì 18 ottobre prende il via il primo – itinerante – “Festival (r)Esistenze Verdi”. Un’occasione per incontrarsi, stare insieme, conoscersi, per condividere momenti di socialità, di arte e cultura ma anche per confrontarsi tra cittadini (attivisti e no), approfondire le tematiche che riguardano la tutela del territorio, la difesa degli alberi e degli spazi verdi in città: per costruire un punto di vista comune capace di rompere la narrazione delle amministrazioni e fare fronte comune in risposta alle scelte scellerate di gestione del territorio.

Il primo appuntamento è una cena organizzata per la raccolta fondi spese processuali, venerdì 18 ottobre alle ore 19.45 presso il Bar’s Tardo in via Buttigliera 3, già sold out!

Domenica 20 ottobre alle ore 19 (e fino alle 21) presso Sporting Dora, corso Umbria 83, tutti sono invitati all’inaugurazione della mostra collettiva “L’albero” (che resterà aperta fino al 30 ottobre)raccoglie i disegni realizzati grazie al coinvolgimento attivo di artisti, studenti e insegnanti del Primo Liceo Artistico e dei cittadini di Torino; in otto presidi artistici nei quartieri di Vanchiglietta e San Donato e al Parco del Meisino (organizzati dal gruppo AlberArte del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio), bambini, adulti, anziani, giovani hanno creato oltre 300 pezzi unici: il risultato è l’espressione corale di una comunità che vive sotto l’ombra e la bellezza delle piante e ha raccontato così il proprio sentimento nei loro confronti.

E ancora, due momenti di discussione e di confronto sono previsti per venerdì 25 ottobre alle ore 15.30 presso Sporting Dora in corso Umbria 83, con il dibattito “Salute, sicurezza e democrazia: quali possibilità per difendere i territori?” al quale interverranno un medico di ISDE, l’agronomo Daniele Zanzi e Dario Padovan, docente di Sociologia Università di Torino. Si parlerà della stretta connessione che intercorre tra territorio (in cui vivono l’umano e il non umano) e la salute: rapporto che è anche il presupposto da cui muove l’azione del Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio.

La conclusione del Festival – sabato 26 ottobre, dalle ore 16 (presso il salone della Parrocchia di Santa Croce, in piazza Fontanesi) – sarà con una tavola rotonda aperta a tutta la cittadinanza e ai comitati cittadini, “Per intensificare le lotte per la giustizia sociale ed ecologica in città”, moderata da Vittorio Martone, docente di Sociologia Università di Torino e dal Comitato Salviamo gli Alberi di Corso Belgio. Al centro: i temi della democrazia, dell’accesso alle risorse, della sicurezza e della salvaguardia del territorio e della salute. La discussione avrà l’obiettivo di strutturare un punto di vista collettivo tra tutti e tutte coloro che sono attivi nella difesa del verde cittadino, dell’ambiente e del proprio territorio.

Orari di apertura al pubblico della mostra L’Albero:

Lunedì 21 h 9:00 – 19:00

Martedì 22 h 9:00-21:00

Mercoledì 23 h 9:00 – 20:00

Giovedi 24 h 9:00 – 13:30

Venerdì 25 h 9:00 – 18:30

Sabato 26/10 – Non aperto al pubblico

Domenica 27 h 9:00 – 13:30

Lunedì 28 h 9:00 – 19:00

Martedì 29 h 9:00 – 20:30

Mercoledì 30 h 9:00 – 17:00

Comitato Salviamo gli Alberi di corso Belgio

La Reale Mutua Fenera Chieri ’76 lotta ma cede 3-1 a Milano

Torino, 17/10/2024 – All’Opiquad Arena di Monza la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 esce sconfitta 3-1 nell’anticipo della tredicesima giornata contro la Numia Vero Volley Milano.
Risultato a parte, le biancoblù hanno diversi motivi per essere soddisfatte. Le ragazze di Bregoli mancano un po’ di costanza ma offrono per tre quarti di gara una prova in crescendo che dopo un primo e secondo set persi 25-20 26-24 le vede aggiudicarsi la terza frazione 25-27 dopo aver annullato tre match-point alle lombarde, per cedere infine 25-14 in un quarto set senza storia.

Rispetto alle prime due partite di campionato coach Bregoli lancia titolare Alberti al centro in coppia con Zakchaiou e da metà gara schiera nuovamente Bujis in diagonale con Van Aalen al posto di una Gicquel in giornata no. In termini realizzativi arrivano ottime risposte dalle schiacciatrici Omoruyi e Skinner che realizzano rispettivamente di 19 e 15 punti. Da segnalare anche il debutto nel campionato italiano di Lyashko.
Milano, priva dell’infortunata Egonu, viene trascinata da una Cazaute sempre più calata nel ruolo di opposto, autrice di 20 punti grazie a una prestazione di altissimo livello e meritatamente premiata MVP. In doppia cifra anche Sylla (17), Daalderop (16) e Heyrman (12).

Numia Vero Volley Milano-Reale Mutua Fenera Chieri ’76 3-1 (25-20; 26-24; 25-27; 25-14)
NUMIA VERO VOLLEY MILANO: Orro 9, Cazaute 20, Danesi 8, Heyrman 12, Sylla 17, Daalderop 16; Fukudome (L); Konstantinidou, Kurtagic 3. N. e. Gelin, Guidi, Marinova, Guerra, Tesoro (2L). All. Lavarini; 2° Bucaioni.
REALE MUTUA FENERA CHIERI ’76: Van Aalen 2, Gicquel 3, Alberti 6, Zakchaiou 9, Skinner 15, Omoruyi 19; Spirito (L); Guiducci, Anthouli 2, Bujis 7, Gray. Lyashko. N. e. Carletti, Rolando (2L). All. Bregoli; 2° Rostagno.
ARBITRI: Zanussi di Treviso e Santoro di Varese.
NOTE: presenti 2782 spettatori. Durata set: 25′, 29′, 33′, 24′. Errori in battuta: 14-12. Ace: 6-4. Ricezione positiva: 54%-56%. Ricezione perfetta: 43%-37%. Positività in attacco: 52%-43%. Errori in attacco: 7-1. Muri vincenti: 7-8. MVP: Cazaute.

COMUNICATO STAMPA

La cronaca
Primo set – Milano parte forte e sul 3-0 coach Bregoli deve già chiamare il primo time-out. Trascinate da una Cazaute in grande spolvero le lombarde raggiungono i 6 punti di vantaggio sull’8-2. Con due ace consecutivi di Omoruyi le biancoblù si riavvicinano a 8-5. Sylla riporta Milano a +5 (11-6). Sul 15-11 Chieri cambia la diagonale inserendo Guiducci e Anthouli, Le chieresi risalgono a -3 con Omoruyi e Skinner (16-13), Milano riallunga a 18-3 con Danesi, segue quindi un’altra fase favorevole a Chieri che raggiunge il -2 sul 19-17 con Skinner. Ancora sotto di 2 punti sul 21-19 (attacco di Zakchaiou), Chieri subisce il ritorno di Milano e sul 23-19 Bregoli chiama il suo secondo time-out. Sul 23-20 il primo tempo di Heyrman dà 4 palle set a Milano. Nell’azione successiva Heyrman mura Gicquel concludendo il set sul 25-20.

Secondo set – Sotto 3-1, con un attacco vincente e un muro di Omoruyi le biancoblù capovolgono il punteggio in 3-4 e per la prima volta dall’inizio della partita sono in vantaggio. La Numia torna subito avanti (5-4, Daalderop). Si lotta punto a punto fin quando sull’8-8 Cazaute firma lo strappo a 11-8 spingendo Bregoli a fermare in gioco. La successiva mossa del coach chierese è sul 12-10 inserire Bujis al posto di Gicquel. L’olandese si presenta con un ace, poi gli attacchi di Alberti e Skinner riportano avanti Chieri (12-13) e stavolta è Lavarini a chiamare time-out. Si torna a lottare punto a punto. Sul 21-21 il tocco di seconda di Orro e la fast di Heyrman danno a Milano un +2 (23-21). Sylla firma il 24-22. Le due palla set vengono annullare da Skinner con un attacco e un muro su Daalderop. Ai vantaggi Sylla aggiusta una ricezione problematica siglando il 25-24. Ancora Sylla da posto 4 chiude mette a terra il 26-24.

Terzo set – Sul 5-6 gli attacchi di Alberti, Skinner e Zakchaiou e un errore di Sylla danno a Chiri un +5 (5-10). Con tre attacchi consecutivi Sylla riporta Milano a contatto (8-11). Skinner interrompe il filotto della padrone di casa, poi Zakchaiou restituisce alle chieresi il +5 (9-14). Un ficcante turno di servizio di Cazaute spinge Bregoli a chiamare time-out sul 14-15. Skinner ferma la rimonta lombarda (14-16). Il tira e molla fra le due squadre vede Milano agguantare la parità a 20 con Sylla. Il videocheck dà a Chieri il 20-21. Le biancoblù difendono con i denti il mezzo punto di vantaggio ma nulla possono contro Daalderop che in diagonale firma il sorpasso (24-23). Omoruyi annulla la palla match. Daalderop realizza anche il 25-24 ma poi serve lungo e spreca il secondo match-point. Il muro di Alberti su Sylla consegna una palla set a Chieri (25-26). Nell’azione successiva Sylla viene prima murata poi difesa da Skinner che col primo contrattacco realizza il 25-26 e porta la partita al quarto set.

Quarto set – Sul 5-4 il punteggio gira decisamente a favore di Milano che su servizio di Orro piazza un parziale di 6-0 scappando a 13-5. Bregoli tenta le carte Guiducci e Gicquel senza riuscire però a incidere sul set. In campo ormai c’è soltanto la squadra di Lavarini. Sul 19-8 entra anche Lyashko e fa il suo debutto in campo nella Serie A1 Tigotà. Milano guadagna 10 palle match sul 24-14. Va in battuta Sylla e il suo ace fa scendere i titoli di coda sul 25-14.

COMUNICATO STAMPA

Il commento
Sara Alberti: «
Oggi ci sono mancate un po’ la costanza e la spinta che abbiamo avuto nel terzo set. Siamo una squadra molto rinnovata che sta lavorando tanto in palestra e sono convinta che si vedranno i risultati. In questa partita si sono visti parzialmente nel primo e nel secondo set, nel terzo abbiamo fatto mostrato come possiamo giocare, mentre nel quarto è venuta un po’ meno l’attenzione e forse c’è stato un calo. Dobbiamo essere contente e ripartire dal terzo set, è quello a cui miriamo, lavoreremo per raggiungere e mantenere sempre quel livello».

Pioggia e cantieri, traffico in tilt in piazza Baldissera

È stata sufficiente la pioggia di ieri e un piccolo cantiere per mandare nuovamente in tilt il traffico in piazza Baldissera. Le auto sono rimaste in coda fino a tre chilometri lungo gli accessi alla piazza. C’è da augurarsi che il progetto di revisione dall’area, che prevede anche semafori, consentirà una volta realizzato di risolvere il problema.

La grande fotografia. Fra attivismo politico e onirica metafisica

A “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia” di Torino, le mostre autunnali portano le firme di Tina Modotti e Mimmo Jodice

Fino al 2 febbraio 2025

Una statuaria “Donna con bandiera”, scattata in Messico nel 1928. E’ lei a campeggiare sovrana fra le 300 immagini fotografiche, provenienti da ben 32 “Archivi” da tutto il mondo, scattate da Tina Modotti, fra le più grandi fotografe del XX secolo (ma anche attrice, rivoluzionaria e attivista comunista), portate in mostra, fino a venerdì 2 febbraio 2025, negli spazi della torinese “CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, sotto la curatela di Riccardo Costantini. Lontana quasi di un secolo, quella “Donna”, d’obbligo la “D” maiuscola, fiera e possente nella dignità del suo manifestare (appartenente, forse, al tanto amato “matriarcato zapoteco” dell’istmo di Tehuantepec) è figura oggi di estrema attualità, in cui paiono rispecchiarsi le tante donne che, ai giorni nostri, scendono in marcia, a varie latitudini del Pianeta, inneggiando alla Pace e ai Diritti Umani contro tutte le guerre e le politiche antidemocratiche dei “sempre vivi” dittatori. Nella sua “grandezza fotografica” lo scatto rappresenta appieno il valore e il significato del mestiere di fotografa per Tina (Tinissima, per la madre) Modotti, all’anagrafe Assunta Adelaide Luigia, nata a Udine nel 1896 e scomparsa a Città del Messico nel 1942.

Dal semplice titolo “Tina Modotti. L’opera”, questa di “CAMERA” è la più completa mostra mai proposta in Italia sull’opera della fotografa (friulana di nascita ma forse più “messicana” di spirito), arrivata a Torino, dopo il grande successo ottenuto precedentemente da quella di “Palazzo Roverella” a Rovigo. Un’esposizione che trova il suo apice nella Sala dedicata alla storica e sua unica personale, tenuta da Tina nel 1929 alla “Biblioteca Nacional de la Universidad Autonoma de Mexico” a Città del Messico, con ben 41 dei 57 scatti esposti in allora. Promossa dalla “Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo” (in collaborazione con “Cinemazero”) la mostra vuole essere un racconto per immagini della vita di quella donna – fotografa, “creatura nomade per antonomasia”. In un infinito peregrinare, Tina emigra infatti dall’ Austria all’America, a Hollywood, dove poco più che ventenne recita in alcuni film muti e inizia ad appassionarsi di fotografia. Successivamente eccola in Messico dove approda insieme al compagno, il grande fotografo americano Edwuard  Weston e dove diventa fotografa ed amica dei “Muralisti”, in primis di Diego Rivera e Frida Kahlo.

Accusata di aver partecipato a un attentato al presidente, Ortiz Rubio, ed espulsa dal Messico, la Modotti ottiene asilo politico a Berlino, per poi volare a Mosca e di qui (per la sua attività per il “Comintern”) a Parigi. Dal 1935 al 1939, con “Soccorso Rosso Internazionale” partecipa alla “Guerra Civile” in Spagna per poi definitivamente ritornare in Messico, dove scompare nel 1942. Guai a chiamarla “artista”! Le sue, diceva, sono “fotografie oneste”, immediate e libere da virtuosismi. Al centro, sempre più la figura dell’“essere umano”, accompagnata da forti rimandi politici e da un ben visibile “impegno civile” che la porterà, non a caso, ad aderire nel 1927 al “Partito Comunista Messicano”“È difficile – scrivono gli organizzatori – scindere l’arte della fotografa dalla sua vita a cavallo tra due guerre, in otto paesi, parlando cinque lingue differenti, e proprio per questo la mostra di Torino si concentra sull’intensità della sua produzione, cercando di lasciare da parte la biografia”. Mostra importante anche dal punto di vista “documentale”, perché raccoglie materiali inediti, video, riviste, ritagli di quotidiani e ritratti dell’artista, oltre ad includere un percorso di “opere visivo-tattili” accompagnate da “audio descrizioni” che approfondiscono lo stile e la storia della “grande Tinissima”.

In contemporanea a “Tina Modotti. L’opera”, la “Project Room” di “CAMERA” ospita, sempre fino al 2 febbraio“Mimmo Jodice. Oasi”, realizzata in collaborazione con la “Fondazione Zegna”. Curata da Walter Guadagnini con la collaborazione di Barbara Bergaglio, si tratta di una  mostra unica che presenta per la prima volta 40 immagini appartenenti alla più ampia serie realizzata dal fotografo napoletano (classe ’34) tra il 2007 e il 2008  per una “committenza” ricevuta da “Fondazione Zegna”. Fra i protagonisti assoluti della “fotografia d’avanguardia”, Jodice presenta a Torino uno straordinario corpus all’interno del quale è possibile ritrovare tutta la sua straordinaria capacità di trasformare il “reale” in spazi di singolare e lirica “visione metafisica”: dagli scatti riferiti alle architetture del “Lanificio” e della “Villa Zegna” fino alla grande “Oasi” innevata. Con quella neve! Soggetto intrigante per il fotografo di mare. Il percorso espositivo prosegue a Trivero (Biella), dove negli spazi del “Lanificio” e di “Casa Zegna” sarà esposta una selezione di “quattro stampe” di grandi dimensioni della stessa serie.

Gianni Milani

“Tina Modotti. L’opera” – “Mimmo Jodice. Oasi”

CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia”, via delle Rosine 18, Torino; tel. 011/0881150 o www.camera.to

Fino al 2 febbraio

Orari:dal lun. al merc. e dal ven. alla dom. 11/19; giov. 11/21

Nelle foto: Tina Modotti “Donna con Bandiera”, Messico, 1928;Enrique Diaz (?) “Tina Modotti” durante la sua unica mostra a Città del Messico, 1929; Tina Modotti “Marcia di campesinos”, Messico, ca. 1929; Mimmo Jodice “Oasi”, 2008, Fondazione Ermenegildo Zegna

Stazioni sicure, i controlli della Polfer

1233 persone controllate, 26 stazioni vigilate, 128 bagagli ispezionati, 1 arrestato, 2 indagati in stato di libertà e 1 sanzione elevata: questo il bilancio dell’operazione “Stazioni Sicure” promossa dal Servizio Polizia Ferroviaria a livello nazionale, che lo scorso venerdì ha visto impegnati 88 operatori della Polizia Ferroviaria nelle stazioni ferroviarie del Piemonte e Valle d’Aosta.

I poliziotti hanno effettuato mirati servizi di vigilanza al fine di incrementare i livelli di sicurezza nelle aree ferroviarie di competenza a tutela sia dei viaggiatori sia di ogni altro utente delle stazioni. I controlli, con l’uso di metal detector, sono stati estesi ai bagagli al seguito negli scali ferroviari e a bordo treno nonché presso i depositi bagagli.

26 le stazioni interessate dai controlli straordinari nelle province di entrambe le regioni, con particolare attenzione ai convogli internazionali, che giungono nel territorio nazionale da Svizzera e Francia, e alle stazioni abitualmente non presidiate da questo personale Polfer.